nome di chi prende appunti: Ivan Cantamessi

appunti sulle proposte che emergono: riepilogo del primo voto degli argomenti della mattina.

Argomento non trattato durante la mattina è stato il metodo della scelta dei futuri candidati nazionali alle elezioni. Avere un modo per creare un filtro di scelta dei candidati per tutelarsi da eventuali infiltrazioni. Tramite il territorio bisogna avere delle garanzie dal territorio. Come possiamo fare per garantire la genuinità della persona? Se il candidato ha un numero elevato di consensi "privati" a sostegno, chi ci garantisce che sia un "portatore sano del MoVimento? La persona deve riconoscersi nei crismi del MoVimento e nel contempo deve avere un tempo di incubazione. Magari bisognerebbe sceglierli a scaglioni dal locale alla regione e successivamente al nazionale, scegliendo dal micro cosmo per passare al macro cosmo. Scegliendo tra gli attivisti. Bisogna avere sicuramente una scrematura alla base ma dobbiamo anche avere un diritto di revoca come avviene a livello regionale, scegliendoci delle scadenze per valutare l'eletto ed eventualmente ritirargli il mandato. Riproporre la metodologia regionale del controllo dell'eletto può essere un buon modo sopperire ai possibili deficit del filtro iniziale. Noi come base dobbiamo avere sia gli strumenti per scegliere gli eletti "onesti", per potergli revocare il mandato e per impedire la presenza di un "uomo forte" dando delle idee chiare che devo seguire. Dobbiamo essere un elettorato partecipativo che valuta, che propone le idee e gli strumenti ai suoi eletti e nel contempo critici verso il loro ruolo. Manca assolutamente un "luogo", un sito in cui poterci esprimere che non rimanga tutto limitato al blog o ad un portale inesistente.

Riepilogo di quanto detto nei venti minuti precedenti e dell'argomento trattato. Viene trattato l'argomento dello sviluppo del candidato e dell'elettorato. Sia l'elettore che l'eletto devono essere "formati" per il loro ruolo, sia di consigliere (o di parlamentare) sia di attivista. L'attivista deve cercare di mantenersi informato e di informare nello stesso tempo, per cercare di avere una idea chiara di quello che avviene dei consigli comunali (o a caduta nel parlamento) in modo da sciogliere dei dubbi di chi si vuole candidare. Si riflette sulla questione dei due mandati: si condivide in linea generale il concetto di limite dei due mandati dell'eletto, ma nel contempo si valutano le sfumature: valutare se i due mandati possano essere spezzati tra consiglio comunale e parlamento, interrompendo il precedente incarico. Certo è che tale scelta potrebbe essere un arma a doppio taglio nei confronti dell'elettorato: se per parallelo la scelta dell'aver rifiutato i rimborsi elettorali può essere un "arma a senso unico" che teniamo noi per il manico (dimostrando una coerenza nelle idee), la scelta di modificare le scelte precedentemente prese possono mettere in crisi l'elettore. Una proposta potrebbe di essere di avere delle persone con un "curriculum personale" idoneo al ruolo che deve ricoprire e limitato a quello e non oltre. Si prosegue con l'idea delle proposte dalla base condivise dal candidato.

Riepilogo di quanto detto nei venti minuti precedenti e dell'argomento trattato. Viene trattato il problema di chi si candiderà nella prospettiva i capire le sue idee e un con un senso critico rispetto a quanto detto a Casaleggio sulla "non possibilità di scegliere in locale". Viene considerato il fatto che devono esserci alla base delle regole per fare da filtro. Inoltre vi sarà sempre la scrematura da parte degli stessi attivisti e nel contempo la garanzia della rimessa del mandato.