nome di chi prende appunti: DAVIDE VALERIANI

appunti sulle proposte che emergono: PER PUNTI - adeguamento dei portali web all'utente medio - verifica della copertura internet del territorio, senza darla per scontata - creare associazioni apartitiche che facciano educazione informatica nelle scuole - organizzare incontri periodici faccia a faccia con i cittadini oltre al web - informare le persone su ogni argomento, portando dati precisi, per guadagnare sempre più credibilità - utilizzare sempre le leggi di iniziativa popolari, anche se poi non le discutono, per sensibilizzare i cittadini - farsi aiutare dai cittadini che fanno segnalazioni a seguire le questioni - organizzare sempre raccolte firme su tanti temi perché attirano le persone al banchetto e le agevolano ad informarsi

VERBALE Alessandro Ruggeri propone di parlare di partecipazione dei cittadini alla vita politica, argomento n° 17 proposto in mattinata. Il gruppo approva. Alessandro Ruggeri dice che i portali web devono essere a misura dell'utente medio e verificare la copertura internet dei vari territori. Infine bisogna creare associazioni apartitiche che facciano educazione informatica nelle scuole. Alessandro Ciucci pensa che il M5S ha trovato un antidoto alla situazione politica attuale, trovando persone che ci mettono la faccia. Non vede Beppe Grillo come un problema, perché se siamo qui oggi è grazie a Beppe Grillo. Se un domani non ci fosse Grillo, non ci sarebbero problemi, l'importanza è il principio, la sostanza che sta sotto al Movimento. Propone di prendere esempio dall'Islanda che tramite internet è stata scritta una nuova costituzione. Ritiene fondamentale sia il portale sia il contatto diretto con la gente. Cinzia Piastri dice che il problema è stato risolto già dalle città che si sono dotate di un sito web, mentre è molto importante l'incontro con i cittadini, e propone di rendere periodici gli incontri con i cittadini. Roberto Terzoni riassume che la facilità di comprensione del portale dovrebbe essere non per noi ma per chi troviamo nelle piazze. Ci sono persone che ancora si fissano sugli schieramenti pregressi, noi siamo aldilà della destra e della sinistra, è questa la nostra forza. Roberto Terzoni si chiede quanto sia il fabbisogno energetico dell'Italia proveniente dal nucleare: 1,5% nel 2009. Bisogna parlare con la gente per informarla dell'effettiva inutilità di questa tecnologia, perché spingendo sul fotovoltaico si potrebbe fare a meno di quel 1,5%. Tra 10 anni la Germania farà a meno del nucleare. Alessandro Ciucci dice che Alessio Ciacci e altri hanno utilizzato un argomento come la raccolta differenziata per far partecipare la gente e raccogliere proposte alternative. Dovremmo seguire questo esempio. E' il comune che deve essere parte della comunità, non viceversa. Bisognerebbe parlare di tanti temi, come l'immigrazione. Le amministrazioni attuali prima deliberano e poi cercano la concertazione, invece dovrebbe essere capovolta la situazione, e dobbiamo stare attenti a non uniformarci ai partiti su questo modo di fare politica. Davide Valeriani dice che il no al nucleare è legittimato da un referendum, il problema è che in Italia non ci sono gli strumenti per i cittadini per proporre delle alternative, come i referendum propositivi. Noi dobbiamo dare dei dati corretti alla gente, spiegare perché e come possiamo fare a meno del nucleare, con il risparmio energetico e l'efficienza energetica. Alessandro Ciucci dice che l'Italia non è stata in grado di dichiararsi vincitrice con i referendum. Roberto Terzoni dice che le municipalizzate con la rendita dell'acqua al 7% sono diventate molto competitive, per cui è normale che i grandi capitali vengano investiti qui.

Giacomo Casadei dice che il referendum non era ambiguo, ma è stata la politica che non ha dato ascolto ai cittadini. Natascia Guiduzzi dice che ci sono troppe normative (nazionali, europee) che trattano il tema e bisognerebbe colpirle tutte, altrimenti ogni comune fa riferimento a quella che gli pare. Le leggi di iniziativa popolare si sa che non vengono discusse. Claudio Tortorelli dice che ad Arezzo il referendum sull'acqua ha peggiorato la situazione, visto che il comune fregandosene ha privatizzato ancora di più. Natascia Guiduzzi dice che il referendum ha dato un segnale politico dicendo no all'acqua privatizzata, ma ora manca la normativa di riferimento e pertanto i comuni fanno quello che gli pare. A Cesena faranno l'affidamento diretto, che è la cosa più schifosa. La soluzione è sensibilizzare i cittadini, come stiamo facendo come Movimento. Davide Valeriani dice che non ci sono gli strumenti per i cittadini per fare proposte, perché le leggi di iniziativa popolare non le discutono. Dovremmo inserire in Costituzione il referendum propositivo senza quorum oppure l'obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare. O aspettiamo di arrivare in Parlamento o cominciamo già ora ad informare le persone su quello che fanno PD, PDL ecc. Mario Mormile dice che la proposta di legge, anche se cassata, serve comunque per fare informazione con i cittadini. In Svizzera fanno tanti referendum anche cassati proprio con questo obiettivo. Gli ultimi referendum hanno visto molte persone arrivare impreparate al voto. Davide Valeriani dice che come Movimento 5 Stelle dobbiamo informare le persone su tutto, portargli i dati, e questo ci consente di farci una credibilità che porta i lavoratori della Ferrari a rivolgersi a noi per richieste di aiuto, specie sulle cose difficili. Claudio Tortorelli dice che si dovrebbe poi entrare nella seconda fase in cui i singoli cittadini fanno e si impegnano, invece di delegare il Movimento. Davide Valeriani dice che gli italiani non sono ancora pronti a questa rinuncia alla delega, ma serve un lavoro di equipe tra movimento e cittadini. Natascia Guiduzzi dice che si deve prendere coscienza che il cambiamento lo deve fare il singolo cittadino.

Piero Buosi dice che dovremmo parlare di temi su come migliorare il movimento emilia romagna, per cui propone di parlare di altri temi rispetto al referendum. Alessandra Macchioni ritiene importantissimo fare incontri con le persone. Elena Cipolletta dice che a Rimini gli incontri si fanno ogni settimana, poi si fanno i town meeting e tutti i sabati mattina sono in piazza in cui mettono un cartello "forse non sapevate che" in cui si informano i cittadini di quello che è successo in città in settimana. I cittadini segnalanti problemi vengono invitati a portare più informazioni possibili. Davide Valeriani dice che non è possibile pensare che il Movimento si accolli i problemi di tutti da solo, ma è necessaria la collaborazione con le persone segnalanti. Piero Buosi dice che non si deve fare tutto, ma è già sufficiente che ognuno faccia quello che può. Federico Pizzarotti dice che a Parma fanno un incontro aperto a tutti e uno chiuso per organizzare le elezioni, oltre ai banchetti ogni sabato. Il problema è che non si ferma tanta gente, ma la raccolta firme attira le persone, le coinvolge, quindi un ottimo strumento da utilizzare. Non bisogna avere soldi, bisogna essere in di più. Piero Buosi dice che la condivisione delle idee è troppo importante e su questo Grillo ha fallito, perché ci costringe ogni volta a riniziare da capo. Le riunioni faccia a faccia sono molto importanti per poter condividere idee e informazioni ed evitare di fare il lavoro due volte. Elena Cipolletta dice che la riunione "carbonara" di Roma serviva perché dallo staff non rispondono mai alle domande che gli vengono inviate via email. Federico Pizzarotti dice che non dobbiamo far sempre affidamento a Grillo e al blog, ma muoverci noi autonomamente, perché ormai lo sappiamo fare.