• Anche a San Marino vogliono togliere il quorum dai referendum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta

    7 Novembre 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    san-marino

    su segnalazione di Giacomo Volpinari, ho scoperto che anche nella repubblica di San Marino, c’è un gruppo di cittadini che ha presentato una proposta di legge popolare che chiede migliori strumenti di democrazia diretta e l’abolizione del quorum. Ottimo esempio anche per noi italiani.

    Il 27 marzo 2011 a San Marino si è tenuto un referendum a protezione dei beni dello stato. Si è raggiunta l’affluenza del 36.90 % e si è superato l’attuale quorum previsto a San Marino che è del 32%.

    Ma il comitato dei cittadini che aveva promosso il referendum, dopo aver vissuto in prima persona l’assurdità della presenza del quorum, che permette ai sostenitori del NO di vincere facilmente semplicemente con un invito al boicottaggio, ha presentato il 6 ottobre 2011 una proposta di legge popolare per togliere il quorum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta esistenti.

    Ecco la notizia su: www.libertas.sm

    Niente più quorum nei referendum / Presentata la legge “popolare” / Michelotti: “Servono nuove regole per autotutelarsi dalla casta: classe politica vecchia e stantia che pensa prima a se stessa e non al Paese”

    Niente più quorum per i referendum, votazione con scheda elettronica negli uffici postali e al massimo una sola tornata di voto all’anno. Sono questi alcuni degli aspetti principali della proposta di legge popolare realizzata dal comitato referendario del 27 marzo scorso, che anziché sciogliersi dopo l’esito positivo, ha deciso invece di insistere per arrivare a cambiare addirittura l’istituto referendario. Perché ogni tanto “va tolta alla casta la delega in bianco concessa durante il voto”. A sostenerlo sono Augusto Michelotti dell’associazione Micologica e Pier Marino Bacciocchi. Ed è proprio Michelotti che, oltre ad aver partecipato alla sfilata di protesta durante l’insediamento della nuova Reggenza, va giù duro con le critiche alla casta: “Questa classe politica è vecchia e stantia. Va a 20 chilometri all’ora quando il mondo viaggia a 200. Così siamo sempre indietro. Inoltre pensano sempre prima ai loro interessi piuttosto che a quelli del Paese”.

    Riporto qui la proposta di legge e la sua relazione introduttiva, perchè può servire come esempio a tutti noi:

    PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER LA MODIFICA DELLA VIGENTE NORMATIVA IN MATERIA DI REFERENDUM

    RELAZIONE

    La proposta di legge di iniziativa popolare è presentata a norma degli artt. 33 e 34 della vigente legge 28 novembre 1994, n. 101, con lo scopo di rendere più agevole, da parte della cittadinanza, il ricorso ad uno strumento di democrazia diretta quale quello del Referendum.

    Senza soffermarci sull’analisi della validità democratica dell’istituto referendario, che certamente sarà svolta dalle forze politiche consiliari chiamate a pronunziarsi sulla nostra iniziativa, i sottoscritti promotori intendono far presente – nei punti che seguono – all’organismo parlamentare quelle che sono le modifiche più significative all’attuale assetto legislativo in materia referendaria.

    I -  Per quanto concerne il referendum abrogativo di iniziativa popolare, è stato previsto un diverso iter per il giudizio di ammissibilità. In base alla presente proposta infatti è stato ripristinato il giudizio del Collegio Garante all’atto del deposito del quesito e prima della raccolta delle firme. Tale procedura è stata prevista anche per i referendum confermativo e per quello propositivo e di indirizzo. Inoltre è stato previsto un perentorio termine di trenta giorni, sempre prima della raccolta delle firme, concesso al Governo per emanare e sottoporre a ratifica un decreto che recepisca sostanzialmente e completamente la proposta referendaria. Le modifiche qui indicate hanno l’evidente scopo di evitare una dispendiosa ed impegnativa raccolta di firme per lo svolgimento del referendum, con il rischio che il quesito sia dichiarato inammissibile o che il Governo accolga, prima delle firme, il quesito proposto non per considerazioni di merito, ma solo dopo aver tentato di evitarlo nella speranza che il Comitato non riesca a raggiungere il numero di firme necessario. Infine, la verifica della regolarità delle firme è affidata al Dirigente dell’Ufficio di Presidenza, in collaborazione con l’Ufficio Elettorale.

    II – Altra modifica sostanziale è quella relativa al quorum. Con la presente proposta infatti, il referendum viene considerato validamente svolto qualunque sia il numero degli elettori che vi partecipano, evitando così di considerare impropriamente l’astensione come espressione negativa alla proposta referendaria. La proposta è approvata se la maggioranza dei voti validi si è espressa per l’accoglimento del quesito. Osserviamo a tal proposito che il ricorso al quorum per la partecipazione dell’elettorato non ha riconoscimento nella legislazione legata alla materia elettorale. Infatti, le stesse elezioni politiche, principale espressione democratica, non tengono conto del quorum di partecipazione in linea generale (nel senso che i risultati sono sempre definitivi e rispettati qualsiasi partecipazione si sia verificata) mentre anche nelle comunicazioni ufficiali ogni partito viene rappresentato con la percentuale che emerge dal calcolo effettuato sul numero dei votanti e non sul totale degli iscritti a votare. Anche la maggioranza consiliare di oggi, ed alcune del passato, non rappresentano più del 50% del corpo elettorale, se il conteggio venisse effettuato sulla base degli iscritti al voto e non dei votanti (come accade oggi). Riconoscere la validità al referendum in condizioni di scarsa affluenza resta comunque il riconoscimento di una volontà popolare che tiene conto di chi partecipa e si interessa e non tiene conto degli indifferenti ed agnostici sull’argomento in discussione, che invece, in base alla legge vigente in materia referendaria, finiscono per essere compresi in maniera totale, mentre in realtà sono “indifferenti” al problema. (continua…)

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