• La democrazia negata a Vicenza e il passaggio della Marcia Mondiale per la Pace

    2 Novembre 2009 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    ecco uno splendido video realizzato dagli amici di Vicenza. Per rinfrescare la memoria a chi ha perso qualche passaggio della vicenda Dal Molin, riporto una breve storia della mancanza di democrazia a Vicenza, che Michele Boato ha scritto sul trimestrale Gaia.

    La lotta contro la nuova, enorme, base militare USA a Vicenza è ancora in corso, anche se sono iniziati i lavori, autorizzati dai governi Prodi e Berlusconi e diretti dal commissario (di Prodi e Berlusconi) Paolo Costa.

    Città e movimento hanno fatto di tutto per impedirlo: una manifestazione come quella del 17 febbraio 2007 con 100mila persone non si era mai vista prima a Vicenza, rovinata però dalla doccia fredda di Prodi, nei telegiornali della sera: “manifestare è un diritto, ma dobbiamo rispettare i patti (quali? ndr) e la base verrà raddoppiata”.

    C’è poi, in luglio 2007, il ricorso al Tar Veneto di Codacons ed Ecoistituto del Veneto contro l’illeggittimità del progetto Dal Molin dal punto di vista urbanistico (un abuso edilizio) e costituzionale (non è un’opera di difesa nazionale); accolto dal Tar il 18 giugno 2008, e, quasi immediatamente (il 29 luglio) annullato dal Consiglio di Stato, cui si era appellato il governo.

    In primavera 2008 la città elegge sindaco, pur con una maggioranza risicatissima, Achille Variati del PD, che si presenta su una netta posizione anti-base (isolato dal resto del PD veneto e nazionale).

    Variati conferma ciò che aveva promesso in campagna elettorale: in autunno la città verrà chiamata a pronunciarsi sulla nuova basa attraverso un Referendum Comunale. Si fissa la data del 5 ottobre e il quesito, strettamente legato alle competenze urbanistiche del Comune. Con una lettera pubblica Berlusconi invita pressantemente il sindaco a “non indire il referendum, essendo già stata consegnata, il 30 luglio, l’area agli Stati Uniti” e ricorre al Tar perchè dichiari inammissibile la consultazione. Il Tar non si lascia intimidire e respinge il ricorso: “Nessun danno dalla consultazione esplorativa”. Ci pesna però poi il solito Consiglio di Stato che, il 1 ottobre (a 3 giorni dal referendum!), annulla la sentenza del Tar e lo dichiara inammissibile.

    La sera stessa oltre 10mila persone riempiono Piazza dei Signori e il sindaco annuncia “Se non ci permettono di votare nelle nostre scuole, domenica voteremo davanti alle nostre scuole, sotto i nostri gazebo”. Così avviene. In meno di 3 giorni centinaia di volontari organizzano 32 seggi e il 5 ottobre vanno ordinatamente a votare 24.094 elettori di Vicenza: 23.050 hanno votato SI alla proposta di smilitarizzare l’area. 906 NO, 92 schede bianche e 46 nulle. LA città esprime tutta la sua dignità, ma viene calpestata.

    Nell’estate 2009 iniziano i lavori di sbancamento nell’area Dal Molin.

    Postato in democrazia dal basso in Italia, democrazia svizzera, democrazia tradita, referendum

    il 23 ottobre 2009, Beppe Grillo a Bolzano chiude la campagna referendaria

    20 Ottobre 2009 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    riporto gli ultimi messaggi dell’amico Stephan Lausch: Coordinatore dell’Iniziative per più democrazia di Bolzano. Vi appoggio con tutto il cuore!

    Il comico genovese che già nel 2007 aveva sostenuto la campagna di raccolta firme per i referendum ospitando l’appello di Stephan Lausch durante il suo spettacolo RESET, torna a Bolzano dopo due anni per parlare dei referendum del 25 ottobre e in particolare di democrazia diretta.

    Grillo interverrà durante la manifestazione di chiusura della campagna referendaria che si terrà presso una piazza della città. Probabilmente piazza Matteotti per cui è stata chiesta l’autorizzazione al Comune, ma gli organizzatori, l’associazione Iniziativa per più democrazia e il Meetup di Bolzano, sono in attesa di conferma.

    La popolazione e i media verranno informati tempestivamente riguardo la definitiva ambientazione della manifestazione.

    E’ possibile visionare un breve video di Grillo, con un invito alla manifestazione, sul sito
    www.referendumdemocraziadiretta.it

    Beppe Grillo a Bolzano in piazza Matteotti dalle ore 18 in poi.

    La serata si aprirà con le percussioni del gruppo Officina delle ArtiColate, a seguire l’intervento di Beppe Grillo. La serata si concluderà con la musica di Ago’ & friends.
    In piazza saranno presenti tavoli informativi sulle proposte referendarie, in particolare sulla proposta di legge per una migliore democrazia diretta e sulla legge che propone di interdire il finanziamento pubblico delle infrastrutture aeroportuali e il sovvenzionamento di compagnie aeree.

    Inoltre, giovedì, 22 ottobre 2009
    alle ore 10 nella sala riunioni 2 del Consiglio provinciale

    Professori costituzionalisti e un ex-senatore confermano la conformità costituzionale
    del referendum propositivo sulla democrazia diretta

    Prof. Stelio Mangiameli e prof. Robert Louvin presentano il loro parere legale relativo alla conformità costituzionale del nostro disegno di legge referendario sulla democrazia diretta confermando il giudizio espresso da parte della Commissione per i procedimenti referendari che nel febbraio 2007 ha dichiarato questo disegno di legge ammissibile al referendum propositivo anche sotto il profilo costituzionale (vedi sotto). L’ex-senatore Marco Boato interverrà sul significato politico e la portata giuridica delle norme sui diritti referendari contenuti nello Statuto di Autonomia.

    Postato in bolzano, quorum, referendum

    Anche nel veneto i cittadini vogliono usare il referendum per dire la propria opinione

    14 Settembre 2009 // Nessun commento »

    inceneritori

    inceneritori

    di Paolo Michelotto

    il quindicinale Tera e Aqua disponibile online qui riporta l’intenzione di vari comitati di utilizzare lo strumento del referendum e dell’ìniziativa di legge popolare per consentire ai cittadini di far sentire la loro voce. La decisione finale verrà presa il 20 settembre.

    20 Settembre: si decide su inceneritori e nucleare
    Non bruciamoci il futuro

    Rete Ambiente Veneto propone ai/alle residenti in Veneto (singoli o associati) queste iniziative, da attuare tra fine 2009 e 2010.
    La decisione definitiva verrà presa domenica 20 Settembre alle 15 nell’incontro pubblico che Rete Ambiente Veneto ha convocato a Mestre, nei giardini di via Piave, nell’ambito della Fiera di Gaia.
    NON BRUCIAMO IL NOSTRO FUTURO
    1. Legge di iniziativa popolare contro gli inceneritori e per il riciclo totale nel Veneto.
    Rete Ambiente Veneto, assieme ai Comitati riuniti Rifiuti Zero e alle Associazioni e Comitati del Veneto che si battono per risolvere il problema rifiuti senza bruciarli, propongono che, contemporaneamente alle
    firme per il Referendum locale (che interessa solo un numero limitato di comuni), vengano raccolte anche almeno 5.000 firme di residenti nel Veneto (in particolare, ma non solo, nelle aree minacciate o danneggiaate da inceneritori, come Schio, Verona, Padova e bassa Padovana e l’area tra Treviso e Mestre)
    sul seguente testo: (continua…)

    Postato in democrazia diretta, referendum

    Dresda, la democrazia vince e decide il ponte anche se ciò la fa cancellare dalla lista dei Patrimoni dell’Umanità

    26 Giugno 2009 // 4 Commenti »

    dresda

    dresda

    di Paolo Michelotto

    Dresda era città riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Poi è stato fatto il progetto per costruire un nuovo ponte per la città di mezzo milione di abitanti per migliorare la viabilità. L’Unesco aveva avvisato le autorità: se fate il ponte, la città verrà tolta dalla lista delle località “Patrimonio dellìUmanità”. Bene ci sono state due referendum cittadini e gli abitanti hanno deciso che preferiscono una città più vivibile con il nuovo ponte, piuttosto che una città sulla lista Unesco con traffico insostenibile.

    La notizia sta nella banalità della cosa. Un progetto controverso con pro e contro, tutte motivazioni rispettabili e che meritavano di essere prese in considerazione, a Dresda, in Germania è stato deciso dai cittadini. Come dovrebbe succedere in tutti i sistemi di governo che pomposamente si autodefiniscono “democrazie”. Come dovrebbe avvenire anche in Italia, dove i cittadini non sono mai ascoltati tranne quando devono segnare una crocetta su un partito piuttosto che un altro.

    La scelta Il collegamento che deturperebbe la valle dell’ Elba è voluto dal 57% dei cittadini
    Dresda, sì al ponte brutto e utile E perde la tutela dell’ Unesco

    Via dalla lista dei patrimoni dell’ umanità. «Ma migliorerà il traffico»

    DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO – Grandezza della democrazia. Ieri, la città di Dresda ha gettato alle ortiche il brand dell’ Unesco, cioè delle Nazioni Unite, di World Heritage Site, Sito patrimonio dell’ umanità. Perché vuole un ponte in più sul fiume Elba che alleggerisca il traffico ma che potrebbe turbare il paesaggio. E perché, testarda, la maggioranza dei cittadini non ha voluto farsi imporre scelte dalle élite cultural-turistiche che dicono di saperla più lunga. Si può vivere senza il marchio di garanzia, ma si soffre se la città è congestionata, hanno stabilito gli abitanti senza dare retta alle mode dominanti. La questione, oggetto di un gran dibattito in Germania, nasce nel 2004, quando la Valle dell’ Elba all’ altezza di Dresda viene dichiarata Patrimonio mondiale – assieme ad altri 878 posti – per la bellezza del paesaggio che corre lungo il fiume, compresi i palazzi e le chiese del centro della città ricostruiti dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Un bel titolo, uno dei 33 detenuti dalla Germania. L’ anno dopo, però, gli urbanisti di Dresda dicono che serve un ponte in più sull’ Elba, per collegare meglio la città vecchia a quella nuova: ce ne sono già quattro, ma la crescita economica, finite le ristrettezze patite negli anni della Germania Est, è notevole e dunque occorrono infrastrutture per mantenere il passo e non costringere i cittadini a una vita d’ inferno. (continua…)

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta germania, referendum

    Il referendum non ha fallito: la classe politica lo ha reso inutilizzabile. Occorre una riforma dal basso!

    22 Giugno 2009 // 1 Commento »

    manifesto_referendum2

    manifesto_referendum2

    di Paolo Michelotto

    dopo l’inevitabile mancato raggiungimento del quorum nel referendum nazionale del 21 giugno 2009 i commenti fuori luogo degli esponenti della classe politica si sprecano:

    Fini: il cittadino non crede più allo strumento referendario

    Chiti: bene il mancato raggiungimento del quorum

    Casini: referendum fallito miseramente e spreco di denaro pubblico

    Calderoli: vittoria della Lega

    L’unico che dice per ora una cosa condivisibile è D’Alema: “eliminare il quorum”, ma subito viene colto dal panico dei cittadini e la controbilancia con una tutela per la classe politica “innalzare il numero delle firme”.

    Invece non è il referendum uno strumento che ha fallito, ma il modo con cui è stato introdotto dalla nostra classe politica in Italia, che non funziona:

    1. il quorum del 50% (che non esiste in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda, Svizzera, California) stimola appunto chi governa a fare appello all’astensionismo per boicottare il referendum invalidandolo e così facendo prevalere la sua parte con minima fatica contando gli astenuti come voti NO.

    2. Berlusconi ha sabotato la partecipazione al referendum mettendolo 2 settimane dopo il voto delle europee in una domenica estiva. Negli altri stati europei e in USA al contrario, per stimolare la partecipazione fanno appositamente l’abbinamento elezioni – referendum.

    3. in Italia esiste solo il referendum per abrogare una legge già entrata in vigore. In Svizzera e in Baviera esiste invece il referendum opzionale o confermativo, che funziona così: ogni volta che il parlamento pubblica una legge, c’è un periodo di 100 giorni in cui i cittadini contrari possono raccogliere 50.000 firme (1% degli aventi diritto al voto). Se riescono nell’impresa, nella prima data utile riservata ai referendum (ci sono 3-4 domeniche all’anno già prefissate per i referendum) i cittadini sono chiamati al voto, se i cittadini dicono di SI la legge entra subito in vigore, altrimenti non entra in vigore.

    4. poi esiste in Svizzera, Baviera e California anche la possibilità di proporre qualcosa tramite referendum, e questo strumento viene chiamato Iniziativa (in Italia, Referendum Propositivo). Con esso i cittadini previa raccolta di 100.000 firme (2 % degli aventi diritto) possono chiedere ai loro concittadini se vogliono introdurre una nuova norma. Se alla votazione la maggioranza dice SI, essa viene introdotta. Senza modifiche. Inoltre è possibile mettere a referendum un quesito semplice e lasciare che venga poi normato dal parlamento, oppure una legge completa di articoli e commi.

    Se questi due strumenti, che dove esistono in Svizzera, in California non hanno il quorum e in Baviera dal 10 al 15%, esistessero in Italia, cosa sarebbe successo nel caso della legge elettorale “porcata”?

    1. appena Calderoli avesso pubblicato la legge, i cittadini avrebbero raccolto le firme per il referendum opzionale, e la legge sarebbe stata promulgata solo se i cittadini l’avessero approvata. Il tutto in 100 giorni per le firme – un paio di mesi per il referendum, in 5 mesi tutto sarebbe stato deciso. Tempi rapidi e soluzioni condivise. Inverno – Primavera 2006 la legge “porcata” era stata promulgata, entro estate i cittadini avrebbero potuto dire SI oppure NO.

    2. se i cittadini avessero accettato la legge porcata nel 2006 quando era stata “creata”, per i più disparati motivi (colpo di sole collettivo, influenza cerebrale, mancanza di informazione vera, mancanza di opposizione, convergenza di interessi di tutti i partiti più grossi PD e PDL) e avessero ritenuto che la legge “porcata” era da cambiare solamente 3 anni dopo, ossia oggi nel 2009, e avessero avuto gli strumenti Svizzeri, Californiani e Bavaresi, avrebbero potuto iniziare la raccolta firme per l’Iniziativa (Referendum Propositivo) per una nuova legge elettorale. L’avrebbero messa la voto di tutti i cittadini e poichè non esiste il quorum, chi fosse andato al voto avrebbe deciso.

    La nostra democrazia italiana è una democrazia bloccata, formale, apparente, dove poche persone decidono per 60 milioni. Per trasformarla in democrazia vera, dobbiamo noi cittadini esigere che venga tolto il quorum, che venga introdotto il referendum opzionale e il referendum propositivo. E lo potremo esigere quando in molti sapremo che questi strumenti esistono, ad esempio a pochi chilometri dal nostro confine.

    Per migliorare la nostra democrazia, diffondiamo questa notizia!

    A Rovereto (TN) ci stiamo impegnando da 2 anni per questo motivo: togliere il quorum dai referendum comunali. L’11 ottobre 2009 i cittadini roveretani saranno chiamati alle urne per dire SI ed eliminare il quorum.

    http://www.cittadinirovereto.it/diario/i-quattro-quesiti-referendari/

    Postato in newsletter inviate, quorum, referendum

    Gli amministratori di Rovereto votano per rendere più difficili i referendum

    8 Maggio 2009 // Nessun commento »

    democracy_challenge

    democracy_challenge

    di Paolo Michelotto

    gli amministratori cominciano ad aver paura dei cittadini. l’11 ottobre 2009 i cittadini di Rovereto voteranno 4 referendum comunali per chiedere maggiore democrazia. Gli amministratori hanno già iniziato a tutelarsi per il futuro.

    Infatti la prossima settimana i consiglieri di Rovereto voteranno per alzare il numero di firme necessarie per iniziare un referendum. Dalle attuali 600 passeranno al 6%.
    Sembra un innocente modifica di poco conto, invece si passerà dal 2% degli elettori agli altre 1800
    Questi amministratori voteranno per triplicare la fatica dei cittadini che vogliono poter dare voce ai loro concittadini.

    Ricordiamo che per presentare una lista alle elezioni comunali, ossia per loro stessi, i partiti e le liste civiche devono raccogliere solo 250 firme.
    E poi governano per 5 anni e amministrano 133 milioni di euro l’anno.
    Ma ai cittadini che chiedono di consultare gli altri cittadini su un solo unico tema, chiedono 7 volte tanta fatica e impegno.

    Qui maggiori dettagli:

    http://www.cittadinirovereto.it/diario/i-consiglieri-comunali-votano-per-triplicare-le-firme-necessarie-per-i-referendum/

    Postato in crisi dem. rappresentativa, referendum, rovereto

    Progetto di Legge del Sen. Peterlini per introdurre il referendum stile svizzero in Italia

    5 Aprile 2009 // 4 Commenti »

    oskar peterlini

    oskar peterlini

    di Paolo Michelotto

    il Sen. Peterlini ha presentato in questi giorni un disegno di legge per introdurre anche in Italia i referendum stile svizzero. E’ un progetto sostenuto dagli amici di Iniziativa Più Democrazia di Bolzano e dovrebbe essere sostenuto da tutti coloro che si battono per avere una democrazia più vera, dove i cittadini contino davvero qualcosa. Ecco il testo integrale del disegno di legge.

    Qui trovi il testo in formato documento.

    Download disegno di legge sen. Peterlini per introdurre i referendum stile Svizzero in Italia Version 1

    Qui il testo:

    DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

    d’iniziativa del Senatore PETERLINI

    Modifiche agli articoli 70, 71, 72, 73, 74, 75 e 138 della Costituzione, in materia di formazione delle leggi e revisione della Costituzione. Introduzione dell’iniziativa legislativa popolare e dell’iniziativa legislativa costituzionale.

    Onorevoli Senatori. – I diritti referendari in Italia spesso sono identificati con i referendum abrogativi, la cui storia è iniziata 35 anni fa col referendum sul divorzio, nel 1974, seguito da altre 13 tornate referendarie con 59 altri quesiti referendari nonché da due referendum confermativi costituzionali (del 2001 e del 2006). Nei casi citati si è trattato sempre di referendum abrogativi e, nella prospettiva di una democrazia diretta, moderna ed integrale, si rischia in questo modo di ridurre lo strumento referendario ad un unico tipo di referendum, che all’interno della democrazia diretta non è certamente quello più importante. La democrazia diretta, invece, è un concetto ben più ampio rispetto i limitati diritti referendari oggi presenti in Italia. L’Assemblea costituente del 1947 non ha voluto affidare all’elettorato italiano gli strumenti dell’iniziativa legislativa popolare con votazione vincolante e quelli del referendum confermativo facoltativo per le leggi ordinarie dello Stato, per non parlare dell’iniziativa popolare costituzionale. Dopo 60 anni di Repubblica bisogna iniziare a rimediare a questa carenza. (continua…)

    Postato in democrazia diretta, referendum

    I rappresentanti che non ci rappresentano più: l’esempio dei referendum non abbinati alle europee

    4 Marzo 2009 // 3 Commenti »

    partito-casta

    partito-casta

    di Paolo Michelotto

    i rappresentanti italiani eletti non rappresentano più i cittadini. Questa affermazione è bollata dalla classe politica come “populista”, “qualunquista”, “demagogica” eppure in questi giorni abbiamo una prova chiara. A tre livelli di potere, quello nazionale, quello provinciale e quello comunale, esponenti di partiti diversi sono accumunati da un solo atteggiamento, quello di boicottare lo strumento referendario.

    Il governo nazionale italiano ha così paura del referendum, da decidere di far spendere alla collettività 400 milioni di euro di costi aggiuntivi pur di tentare di farlo invalidare, non abbinandolo contro ogni logica alle elezioni europee. Berlusconi rappresenta il partito PDL e Lega + aggiunte minori.

    Nella provincia di Bolzano, il governatore Durnwalder sta facendo la stessa cosa, decidendo di non abbinare il referendum per il miglioramento degli strumenti di democrazia (per cui i cittadini hanno raccolto 26.000 firme nel 2007) assieme alle europee. Unica spiegazione è il suo tentativo di far fallire il referendum non facendogli raggiungere il quorum previsto oggi in quella provincia, del 40%. Durnwalder è il capo indiscusso della SVP partito territoriale di centro destra.

    Nel comune di Rovereto (TN) il sindaco Valduga espressione di una lista di centro appoggiata da socialisti, si oppone all’abbinamento dei 4 referendum che chiedono maggior democrazia nella città (per cui i cittadini hanno raccolto quasi 800 firme ciascuno nel 2008) alle elezioni europee con lo scopo dichiarato di boicottare il referendum e tentare di impedire che raggiunga il quorum oggi previsto del 50%.

    Questi tre politici, Berlusconi, Durnwalder e Valduga, non hanno nulla in comune, una storia diversissima, nessun punto di contatto, ma una sola caratteristica li avvicina: quello di aver così paura dei referendum e delle decisioni dirette dei cittadini da cercare di boicottarli con tutti gli strumenti a loro disposizione. I loro veri interessi evidentemente sono simili, il loro atteggiamento verso la democrazia è analogo, la paura che i cittadini possano esprimere direttamente la loro volontà è uguale. Sono i primi fermenti di un nuovo partito, oggi in embrione, il Partito per la Difesa dei Privilegi della Casta?

    A seguire alcuni articoli sulle loro posizioni indifendibili. (continua…)

    Postato in quorum, referendum

    600 firme per i 4 referendum per avere la Democrazia Diretta a Rovereto

    19 Dicembre 2008 // Nessun commento »

    cittadino ideale per gli amministratori

    cittadino ideale per gli amministratori

    di Paolo Michelotto

    questo weekend, molto probabilmente supereremo le 600 firme autenticate, necessarie per far partire i 4 referendum comunali più democrazia di Rovereto. Siamo arrivati nei giorni scorsi a 569. E ci impegnamo questo sabato e domenica. Qui il sito dell’associazione PartecipAzione Cittadini Rovereto che sta promuovendo questi referendum: http://www.cittadinirovereto.it

    Tra questi 4 referendum c’è quello fondamentale, che chiede di abolire il quorum dai referendum comunali. Fondamentale perchè con il quorum tutti i referendum saranno sempre soggetti al boicottaggio e quindi sempre invalidati. Se passerà questo referendum, la democrazia diretta sarà effettiva a Rovereto. Gli altri ugualmente importanti ma condizionati dal successo del primo, sono per fare il PRG partecipato, uno per progettare con i cittadini una piazza e uno contro il progetto di realizzare un nuovo inceneritore Sandoz.

    Postato in democrazia diretta, referendum, rovereto

    Nola (NA) referendum per rendere pubblica la gestione dell’acqua, ora privata

    14 Dicembre 2008 // Nessun commento »

    acqua

    acqua

    di Paolo Michelotto

    questo il quesito che a cui i cittadini di Nola dovranno rispondere il 21 dicembre 2008 votando il referendum consultivo comunale:

    Volete che il servizio pubblico integrato sia gestito esclusivamente da un Ente Pubblico?

    Serve, con una formula non chiarissima a chiedere ai cittadini se la gestione dell’acqua deve essere fatta da un ente pubblico o continuare a lasciarla in mano a una azienda privata, come è ora.
    Nola. Acqua, referendum il 21 dicembre

    NOLA – Il sindaco Felice Napolitano, ha indetto per il giorno 21 dicembre il primo referendum consultivo comunale della città di Nola. L’annuncio ieri sera, durante la prima assemblea pubblica convocata dal comitato civico all’indomani del voto favorevole espresso dal consiglio comunale in merito al giudizio di ammissibilità del referendum consultivo a carattere comunale, per la ripubblicizzazione dell’acqua. “L’acqua non ha, e non deve avere, alcun colore politico. E’ un bene comune indispensabile che va tutelato”. Ha esordito così il sindaco di Nola, Felice Napolitano, (continua…)

    Postato in referendum

    A Rovereto parte la raccolta firme per i 4 referendum per migliorare la democrazia

    20 Novembre 2008 // Nessun commento »

    rovereto

    rovereto

    di Paolo Michelotto

    E’ stato finalmente approvato il quarto quesito referendario che avevamo proposto. Dopo un mese di ritardo rispetto a quanto prescritto dal regolamento. Così dal momento che riceveremo la comunicazione ufficiale, potremo iniziare a raccogliere le 600 firme necessarie per indire i referendum. Ora abbiamo 2 mesi di tempo per raccogliere le 600 firme autenticate. Sembrano poche per chi non l’ha mai fatto. Per noi che l’abbiamo già fatto, sappiamo quanta fatica ogni firma ci costerà, specie in questa stagione fredda.

    E’ la seconda volta che lo facciamo. In estate avevamo già raccolto le firme, che poi ci erano state invalidate per un cavillo formale. Perchè 4 referendum? Perchè il numero massimo di referendum attuabili nello stesso anno a Rovereto è in base allo statuto fissato in 4. E tutti e 4 devono essere votati lo stesso giorno, sempre in base allo statuto.

    Visto che oggi a Rovereto c’è il quorum del 50% che rende praticamente impossibile il superamento della soglia di qualsiasi referendum, metterne insieme 4 ci aiuterà a motivare di più i cittadini ad andare a votare.

    Questi i 4 quesiti di cui il primo è quello forse più tecnico, ma quello fondamentale per la democrazia della nostra città, perchè chiede di abolire il quorum dai referendum comunali. Quindi ci si focalizzerà solo sulla discussione degli argomenti e non sul superamento della soglia. A Rovereto finora è stato fatto un solo referendum nel 2005 ed è stato invalidato per mancato raggiungimento del quorum.

    Qui per saperne di piùClicca qui se vuoi dare il tuo contributo per la campagna referendaria.

    1. Referendum Propositivo per la determinazione del quorum di validità dei referendum comunali
    Vuoi che le consultazioni referendarie siano valide qualsiasi sia il numero di elettori che vi prendono parte?

    2. Referendum Propositivo per realizzare il Piano Regolatore Generale Comunale con la partecipazione dei cittadini.
    Vuoi che il Piano Regolatore Comunale di Rovereto, che stabilirà il futuro della città e dei suoi abitanti, quanti spazi assegnare al verde pubblico, alle aree edificabili, alle aree commerciali, artigianali e industriali, alle aree coltivabili, ai servizi per la popolazione, venga progettato nel corso del 2009 coinvolgendo i cittadini con un percorso partecipativo coordinato da un esperto qualificato del settore, riconosciuto a livello nazionale?


    3. Referendum propositivo per la Riqualificazione Piazzale Ex-Stazione Corriere
    Vuoi che la riqualificazione dell’edificio ex stazione corriere e relativa piazza venga progettata coinvolgendo i cittadini con un percorso partecipativo coordinato da un esperto qualificato del settore, riconosciuto a livello nazionale?

    4. Referendum per non consentire l’apertura del nuovo inceneritore della Sandoz

    Vuoi che il comune esprima parere negativo alle richieste di Sandoz spa e di qualsiasi altra azienda per la realizzazione, sul territorio comunale, di impianti che aggravino l’attuale grado di inquinamento atmosferico con le loro emissioni?

    Postato in democrazia diretta, referendum, rovereto

    i referendum in Italia e i Radicali

    4 Novembre 2008 // Nessun commento »

    vignetta referendum

    vignetta referendum

    di Paolo Michelotto.

    Questo documento di 24 pagine è una ricostruzione storica dei referendum in Italia e del loro uso da parte del Partito Radicale. Una analisi approfondita, ricca di dati. Chi vuole saperne di più sui referendum in Italia qui troverà buone informazioni. Scritto da Diego Galli, responsabile sito internet di Radio Radicale.

    Scarica qui il documento

    Download I referendum e i Radicali Version 1

    Postato in democrazia diretta, documenti recensiti, referendum

    Capitolo 14 Referendum consultivo autogestito in Val Pusteria

    3 Novembre 2008 // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 14 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 14  Referendum consultivo autogestito in Val Pusteria

    Il 20 marzo 2005, in Val Pusteria, nella provincia di Bolzano, si tenne un referendum autogestito. Estremamente interessante la sua storia, perchè in mancanza dello strumento del referendum, il comitato che si opponeva alla costruzione della nuova strada ad alto scorrimento in Val Pusteria, non si perse d’animo e organizzò, autogestendolo, un referendum in tutti i comuni della vallata.
    Il testo che segue in questo capitolo è la descrizione fatta del referendum da Stephan Lausch, uno degli organizzatori, nel sito www.cipra.org.

    Lo svolgimento di una consultazione popolare autogestita ha lo scopo di sensibilizzare le coscienze e far emergere quali sono gli orientamenti di cittadine e cittadini riguardo al futuro dello sviluppo del traffico in Val Pusteria (Sudtirolo). Tale procedura ha preso il via grazie ad una domanda di iniziativa popolare di democrazia diretta presentata nel Consiglio provinciale. Essa ha portato la Giunta provinciale a riconsiderare i suoi piani di sviluppo della rete stradale. Il risultato e l’esperienza vengono messi in discussione per mezzo di interviste filmate nel corso di assemblee civiche organizzate negli undici comuni.

    Titolare del progetto

    I soggetti proponenti sono le organizzazioni promotrici della consultazione popolare: Forum dei cittadini di Brunico, Piattaforma …


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in partecipazione, referendum, sfoglia Libro

    Capitolo 23 Punti chiave per un corretto referendum

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 23 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 23  Punti chiave per un corretto referendum

    Ci sono innumerevoli esempi di fallimenti di pratiche partecipative. Qui di seguito alcune delle cause.

    1. A volte la partecipazione è prevista per legge per acquisire Fondi Europei o di altro tipo. Così gli amministratori si preoccupano di raggiungere le soglie minime richieste e applicano “distrattamente” e “svogliatamente” tecniche che sarebbero altrimenti efficaci.

    2. Mancanza di risorse. Fare partecipazione di buon livello richiede risorse di tempo, energie e denaro. Spesso si preferisce adottare programmi economici, che poi si tramutano in fallimenti.

    3. Mancanza di chiarezza sugli scopi. A volte gli amministratori hanno scopi diversi uno dall’altro e da quelli dei cittadini. Quindi si portano avanti progetti vaghi o troppo focalizzati. Spesso i cittadini non possono intervenire su questioni che essi stessi ritengono fondamentali. Ciò porta al loro allontanamento e alla non partecipazione.

    4. Mancanza di creatività e immaginazione nella progettazione della partecipazione. Di solito si procede alla consultazione dei cittadini e non li si fa deliberare, cogovernare o utilizzare strumenti di democrazia diretta. Non si usano metodi innovativi di selezione come ad esempio il sorteggio. Pochi programmi partecipativi lasciano ai cittadini la possibilità di stabilire la loro agenda di discussione…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, referendum, sfoglia Libro

    Capitolo 35 Referendum innovativi

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 35 del libro Democrazia dei Cittadini

    Ballottaggio con Scelta Multipla

    Una delle critiche all’uso del referendum è che l’opzione SI/NO tra cui un cittadino deve scegliere, non riflette a volte la complessità della questione posta al voto.
    Come risposta a questa obiezione, Benjamin Barber propose l’uso del ballottaggio con scelta multipla. Esso consiste nel sostituire l’opzione SI/NO con le opzioni:

    • SI in principio – fortemente a favore della proposta;
    • SI in principio – ma non una priorità urgente;
    • NO in principio – fortemente contro la proposta;
    • NO rispetto a questa formulazione – ma non contro la proposta in principio, suggerimento di riformulazione e rivotazione;
    • NO per ora – anche se non necessariamente contro in principio, suggerimento di affrontare la questione in futuro.

    Questa proposta formulata da Barber, non è mai finora stata messa in pratica.
    Per raggiungere un esito, le proposte dovrebbero essere contate in aggregato, ma le singole voci potrebbero dare una indicazione precisa di ciò che che vuole davvero la cittadinanza.

    Preferendum

    Anche il preferendum è una risposta all’obiezione della ristrettezza dell’opzione SI/NO.
    Ci sono varie versioni possibili di questo strumento. Quello …

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in referendum, sfoglia Libro