• Referendum contro il traforo a Verona: quesito giudicato non ammissibile

    11 Dicembre 2009 // 2 Commenti »

    pagina 3 L'Arenadi Paolo Michelotto

    gli amici di Verona che da anni si battono contro la realizzazione del mega traforo per la bretella nord e che avevano presentato una proposta di referendum sul tema, hanno avuto il quesito bocciato dai Garanti, nominati dalla giunta del governo leghista di Verona.

    Ecco i dettagli presentati nel comunicato stampa del Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle:

    NUOVO RICORSO: “REFERENDUM IMPEDITO AD OGNI COSTO”

    Chiesto l’avvio della raccolta firme e risarcimento danni

    IL QUESITO: «Volete voi che sia revocata la deliberazione della giunta comunale di Verona 29 maggio 2009 n. 152 avente per oggetto l’individuazione del promotore e la dichiarazione di pubblico interesse in relazione al completamento dell’anello circonvallatorio Nord – traforo delle Torricelle?».

    Premessa

    In nome della trasparenza e della lealtà che dovrebbe sempre contraddistinguere il rapporto tra cittadini ed amministrazioni pubbliche, vogliamo oggi esporre le ragioni dei Promotori contro la decisione del Collegio dei Garanti che il 10 ottobre scorso ha bocciato il quesito referendario presentato in giugno. Tali argomentazioni rispecchiano abbastanza fedelmente i contenuti del ricorso che i legali dei Promotori hanno depositato al Tribunale di Verona (il terzo nel giro di pochi mesi) pochi giorni fa. Ci accingiamo a questo passo nella speranza che, in luogo di costringerci a dialogare attraverso le carte bollate, continuando a chiamare in causa i giudici il cui compito sarebbe quello di intervenire sulle patologie del sistema sociale e non di regolarne la fisiologia, l’amministrazione comunale e segnatamente il sindaco Tosi si decidano finalmente a parlare anche con i cittadini che sono in disaccordo su un’opera molto controversa. Nel procedere all’esposizione intendiamo essere quanto più espliciti ed esaustivi possibili, ma pur sempre nel rispetto delle prerogative e dell’autonomia dei giudici, la cui decisione verrà accettata da parte nostra di buon grado, qualunque essa sia.

    (continua…)

    Postato in democrazia dal basso in Italia

    la caparbietà dei cittadini: l’esempio del referendum di Verona

    29 Ottobre 2009 // Nessun commento »

    verona

    di Paolo Michelotto

    ci siamo incontrati mercoledì 28 ottobre con due membri veronesi del Comitato dei cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle. Lo scopo era quello di scambiarci considerazioni ed opinioni sul percorso referendario.

    Qui il loro bel sito, ricco di informazioni e della storia delle iniziative che hanno preso e di ciò che faranno.

    www.traforo.it

    A Verona l’amministrazione del Sindaco Tosi ha deciso senza discussioni in consiglio comunale e tantomeno sentendo i cittadini, di realizzare una bretella autostradale a nord della città per completare il cerchio attorno a Verona. Il problema è che va a toccare una zona splendida che sarà cementificata e attorno a cui poi verranno urbanizzate aree e fatti centri commerciali. Il progetto prevede che i privati che costruiranno il tutto spenderanno 330 milioni di euro e guadagneranno 4,5 miliardi di euro.

    Cifre colossali e i cittadini non sono mai stati coinvolti o sentiti sull’argomento.

    Il Comitato che agisce da qualche anno su questo argomento, ha provato tutte le strade per incontrare gli amministratori, senza risultato e per far discutere. Ora ha deciso di usare lo strumento referendario, ma il comitato dei garanti (di nomina della maggioranza del sindaco) ha bocciato il quesito con vari pretesti.

    Il comitato ora farà ricorso e ripresenterà contemporaneamente un altro quesito.

    Al di là della vicenda specifica, spicca la voglia di democrazia che è diffusa tra i cittadini italiani, la loro caparbietà e la mancanza di democrazia dei nostri eletti, di qualunque colore politico. Quando si muovono tanti soldi i rappresentanti rappresentano invariabilmente gli interessi dei costruttori, che poi casualmente figurano anche tra i finanziatori della campagna referendaria. Che straordinarie somiglianze tra Tosi (Verona), Valduga (Rovereto), Andreatta (Trento), Durnwalder (Bolzano). Partiti diversi, ma l’azione è sempre uguale.

    Noi abbiamo suggerito al Comitato di Verona:

    - di chiedere di farsi aiutare nello stilare il quesito dal difensore civico e da eminenti professori di diritto riconosciuti per il loro prestigio;

    - di coinvolgere altri comitati e altre zone di Verona per tentare di unire le forze nella raccolta delle firme e nel superamento del quorum (come è stato fatto a Bolzano e a Rovereto).

    - di organizzare serate partecipative sullo stile “La Parola ai Cittadini” per far emergere le idee dei cittadini di Verona riguardo la propria città.

    - di presentare contemporaneamente un referendum per abolire il quorum

    - di chiedere di abbinare i referendum comunali alle elezioni nazionali, regionali, europee per risparmiare soldi e fatica ai cittadini e innalzare l’affluenza al voto.

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