di Paolo Michelotto
sarò a Vignola (MO) il 4 Dicembre 2014, dove per la prima volta in Italia l’amministrazione, il sindaco Mauro Smeraldi e l’ass. alla Democrazia e Partecipazione Monica Maisani, organizzano “La Parola ai Cittadini“, aperta a tutti i residenti, nella nuova sede molto più spaziosa del Consiglio Comunale (che viene inaugurata il 2 dicembre 2014) in via Bellucci 1, dalle ore 20.30. Le 3 proposte formulate e discusse dai cittadini, che otterranno più voti dei presenti, se prevedono spese verranno inserite nel Bilancio Comunale se non prevedono spese verranno discusse nel primo consiglio comunale utile.
È la prima volta in Italia, che una amministrazione usa questo metodo per portare la voce dei cittadini direttamente all’interno delle istituzioni, saltando le procedure lunghe e farragginose previste nello statuto.
Nell’arco di un paio d’ore, i cittadini che lo desiderano potranno fare le loro proposte e le proposte più votate dai loro concittadini verranno trasformate in punti del bilancio comunale, che verrà presentato la settimana successiva, se prevedono spese, oppure in un punto dell’ordine del giorno da discutere al primo consiglio comunale utile.
Democrazia diretta, partecipazione, velocità e ottimo rapporto tra fatica e impegno dei cittadini e risultati ottenuti.
Un esempio per il resto d’Italia, innanzitutto, perchè nella sua campagna elettorale dell’estate 2014 il sindaco aveva promesso di introdurre questo metodo se eletto, ed ora mantiene le sue promesse. E poi, perchè praticamente a costo zero, permette ai cittadini di far sentire la loro voce e far emergere le loro proposte e i risultati applicati in maniera molto veloce e concreta.
di Paolo Michelotto
a Parma, è stato messo online da alcuni giorni l’ultima bozza della Statuto Comunale, e del Regolamento della Partecipazione, redatti con gli input dati dai cittadini durante “La Giornata della Democrazia” del 29 settembre 2013.
Verranno portati nell’apposita commissione consiliare tra qualche giorno. Ed infine in Consiglio Comunale per la loro approvazione. Mancano ormai poche settimane per aggiungere Parma alla lista dei comuni de-quorumizzati d’Italia.
Verranno introdotti i referendum propositivi e abrogativi senza quorum, su richiesta di 5000 abitanti (percentuale simile a quelle delle città Svizzere – alle europee del 2014 c’erano 141.000 elettori, quindi 5000 firme sono circa il 3,5% degli elettori), potranno votare anche i 16enni e 17enni e i cittadini stranieri residenti da almeno 5 anni (quindi in realtà visto che gli elettori dei referendum saranno più di quelli delle europee, la parcentuale sarà più bassa, forse sotto il 3%).
Certo, dal punto di vista di un appassionato di democrazia diretta, ci sarebbero alcune cose da aggiungere (revoca o strumenti per sfiduciare i rappresentanti) o da togliere (ad esempio l’impossibilità attuale di fare referendum su tasse ed imposte), ma visti nel panorama italiano, in questo momento, se passano così come stanno, saranno gli strumenti di democrazia diretta più avanzati nelle mani dei cittadini. Poi bisognerà realizzare molto accuratamente il Regolamento per i Referendum (mettendo facilitazioni per la raccolta firme, le firme elettroniche, il libretto informativo, etc).
Ma c’è anche molto di più. C’è il consigliere aggiunto per gli stranieri, vari principi come la tutela dell’acqua pubblica, il decoro urbano, il valore della cultura, la tutela e valorizzazione del territorio comunale, le pari opportunità e molto altro. Facile da vedere le novità aggiunte grazie alla scelta di fare due colonne con la versione vecchia e a fianco quella nuova con le parti aggiunte in giallo.
Molto interessante anche il regolamento per la partecipazione, che ripristina la possibilità dei cittadini di partecipare alla discussione della cosa pubblica a livello di quartieri e di assemblee tematiche.
Complimenti al Sindaco Federico Pizzarotti, alla ViceSindaco Nicoletta Paci (organizzatrice dell’evento “La Giornata della Democrazia” e di gran parte della stesura del Regolamento della Partecipazione) e al Pres. Consiglio Marco Vagnozzi (per quanto riguarda l’impegno a realizzare strumenti della democrazia diretta funzionanti dal punto di vista dei cittadini).
Qui la pagina dove si possono trovare le bozze dello Statuto e del Regolamento.
http://www.ilquartierechevorrei.it/nuovo-statuto-comune-di-parma/
Qui sotto metto i documenti, nel caso la pagina linkata sopra dovesse scomparire tra qualche anno.
REGOLAMENTO-partecipazione Parma.pdf
Nuovo-Statuto-del-Comune-di-Parma.pdf
Gli amministratori aspettano gli ultimi commenti dei cittadini prima della discussioni finale in Consiglio Comunale.
di Paolo Michelotto
il Comune di Parma ha prodotto in proprio questo spot video per pubblicizzare La Giornata della Democrazia.
Nel frattempo si sono superate le 542 adesioni di cittadini, di cui 211 tra i sorteggiati (alla fine saranno 250) e 331 tra gli autoconvocati (tra cui alla fine verranno sorteggiati in 250). Il termine ultimo per iscriversi è il 10 settembre 2013.
Nei prossimi giorni sarà online il forum di discussione in preparazione all’evento.
Questo il blog dell’evento, dove ogni giorno vengono riportate le novità su “La Giornata della Democrazia”
di Paolo Michelotto
ci sono alcuni fortunati Comuni in Italia che hanno introdotto lo strumento del Consiglio Comunale Aperto. Esso è un Consiglio Comunale in cui i cittadini hanno facoltà di parlare e di essere ascoltati. Le decisioni poi vengono prese solo dai Consiglieri Comunali, ma è comunque uno strumento di partecipazione molto forte e con esiti non sempre scontati.
Questo strumento esiste ad esempio a Cerro al Lambro (MI), Morciano di Romagna (RN), Manta (CN), Saronno (VA), Cortona (AR), Pecetto (TO), Spoleto (PG). Alla fine dell’articolo riporto le parti degli Statuti (dove presente) e dei Regolamenti che lo introducono in alcune città, a titolo di esempio.
Varia molto da località a località, a volte è previsto nello Statuto, a volte solo nel Regolamento Consiglio Comunale. A Cortona ad esempio il Consiglio Comunale Aperto può essere richiesto, oltre che dal Sindaco o da 1/3 dei consiglieri o dalla Conferenza dei capigruppo, anche da 500 cittadini su un argomento scelto da loro. Gli amministratori sono chiamati a partecipare come a un consueto Consiglio comunale, i cittadini possono intervenire con domande e proposte durante il dibattito. A volte il Consiglio Comunale Aperto ha carattere solo consultivo e poi si rimandano per le decisioni ad altro Consiglio Comunale ordinario, a volte invece può prendere decisioni finali sulle mozioni.
Dal punto di vista dei cittadini un buon funzionamento di Consiglio Comunale Aperto si può ottenere prendendo le parti migliori presenti nei vari comuni.
Ecco come potrebbe essere strutturato per funzionare bene:
- il consiglio comunale aperto può essere convocato dal Sindaco, da un certo numero di Consiglieri (esempio 1/3) o da un comitato di cittadini con raccolta di firme (esempio lo stesso numero di quelle necessarie per presentare una lista alle elezioni comunali) su un determinato tema.
- il consiglio comunale aperto permette ai cittadini di prendere la parola. Tutti, consiglieri e cittadini hanno uguale tempo, ad esempio uno o due minuti, per parlare.
- alla fine le proposte emerse vengono votate dai Consiglieri come nei normali Consigli Comunali.
- il Consiglio comunale aperto viene svolto in locali sufficientemente grandi per accogliere i cittadini e non nella sede dell’abituale Consiglio comunale.
- il Consiglio comunale aperto viene pubblicizzato in maniera adeguata dall’amministrazione, con invio di invito scritto a partecipare a tutti i cittadini e con adeguata spiegazione del tema trattato e dell’agenda di discussione, con i punti di vista dei richiedenti e dell’amministrazione, almeno 10 giorni prima dell’evento.
Questo potrebbe essere un esempio di articolo da inserire nello Statuto Comunale
Statuto Comunale
Art. XXX
Consiglio Comunale Aperto ai Cittadini
1. Il Presidente del Consiglio convoca, almeno una volta l’anno, una “seduta aperta ai cittadini” del Consiglio Comunale, nella sua sede abituale o anche in luogo diverso, per rilevanti motivi d’interesse della comunità relativi a bisogni e richieste dei cittadini.
a) Di sua iniziativa, sentita la Conferenza dei capigruppo;
b) Su richiesta di almeno 1/3 dei consiglieri o del Sindaco;
c) Su richiesta di almeno XXX (numero pari alle firme necessarie per presentare una lista elettorale alle elezioni comunali) residenti.
2. Tali sedute hanno carattere straordinario e sono aperte a tutti i residenti nel Comune.
3. In tali particolari sedute il Presidente garantisce la piena libertà di espressione di tutti i presenti. I rappresentanti di coloro che hanno presentato istanza di partecipazione, possono illustrare le proprie richieste anche per orientare il Consiglio Comunale nel merito. Gli interventi non possono avere una durata superiore a 3 minuti, salvo deroga consentita dal Presidente del Consiglio.
4. Le istanze che i cittadini intendono sottoporre al Consiglio Comunale devono essere presentate, almeno quindici giorni prima della seduta, su apposito modulo depositato presso l’ufficio segreteria, nel quale devono essere indicati:
a) generalità del cittadino o dei cittadini che presentano l’istanza;
b) indicazione dei cittadini e/o dei rappresentanti chiamati ad esporre le osservazioni, le proposte, i suggerimenti oggetto dell’istanza, nonché individuazione del soggetto destinatario delle comunicazioni dell’Amministrazione comunale;
c) l’oggetto dell’istanza, che deve riguardare problematiche della collettività del comune;
d) individuazione di una eventuale proposta specifica sull’orientamento dell’Amministrazione comunale.
5. Durante le sedute “aperte ai cittadini” possono essere approvate mozioni, ordini del giorno e deliberazioni su argomenti di competenza del Consiglio Comunale.
6. La data di convocazione del Consiglio comunale “aperto ai cittadini” deve essere portato a conoscenza della cittadinanza almeno trenta giorni prima della data di convocazione
Esempi di Statuti e Regolamenti delle città che hanno il Consiglio Comunale Aperto (continua…)
di Paolo Michelotto
colgo l’occasione dal commento scritto da Luca Raiteri ad un mio post precedente sulle “proposte per rafforzare la democrazia diretta e il M5S”, per raccontare come si può gestire bene e produttivamente una discussione in un gruppo
Ormai diversi anni fà ho partecipato a Marina di Carrara al tua ottima ” La parola al cittadino”, grazie al M5S locale che ti aveva invitato.
Per me è stato illuminante. Da allora vi seguo sui vostri gruppi F.B. Nazionali e sto cercando insieme ad altri amici di portare la Democrazia DIRETTA a Firenze e in TOSCANA e perciò ho fondato i gruppi F.B. Quorum Zero e Più Democrazia Firenze e Toscana a cui mi sono permesso di invitarti e nei quali sarei felice di avere qualche tuo consiglio.
Inoltre entrando nella specifica questione ” M5S e DEMOCRAZIA”, trovo che pur essendo il M5S molto più democratico degli altri partiti( è infatti grazie al M5S che ho conosciuto Voi e La D.D.);il problema democrazia interna si pone e vada risolto se il M5S vuole essere coerente con i suoi principi. Quindi trovo utilissimi i tuoi suggerimenti. Anche a livello locale ci può essere lo stesso problema. Ad es. il M5S Firenze di cui faccio parte come attivista, ha delle difficoltà organizzative sia per le riunioni generali spesso troppo caotiche e inconcludenti sia per i gruppi tematici di lavoro alcuni di quali faticano ad arrivare a dei risultati; Così qualcuno degli organizer sta pensando che sia meglio costituire una ” struttura gerarchica” di controllo e che dia la linea politica. Questi “capi”, saranno a tempo , 1 anno e revocabili dalla base. Cosa ne pensi?
Non sarebbe invece preferibile organizzare le riunioni e i gruppi secondo il metodo ” La parola al cittadino” applicando la democrazia partecipativa in maniera più ordinata e funzionale a dei risultati concreti, evitando così con la scusa della confusione di fare come i maiali nella “Fattoria degli animali” di ORWELL?
Luca Raiteri
Nei gruppi a cui ho partecipato abbiamo sempre utilizzato questo metodo, che è una variante di “La Parola ai Cittadini” per gruppi che si vedono con una certa costanza, con risultati molto efficaci.
1. si decide chi fa il facilitatore della serata. E la volta successiva si ruota in modo che questo ruolo impegnativo, formativo e gratificante cambi. Il facilitatore dovrebbe essere un elemento il più possibile neutro per quella serata. Può intervenire anche lui con proposte, ma deve seguire le regole di tutti gli altri. Se l’atmosfera si surriscalda il facilitatore deve cercare di riportare la calma facendo focalizzare sul punto di discussione e non sulle persone. Se la discussione si disperde, il facilitatore deve cercare di riportarla sui binari dell’oggetto discusso.
2. si decide l’orario di fine discussione. Esempio si inizia 20,30 si decide di finire alle 23.00 e si vota per alzata di mano questa scelta.
3. il facilitatore ha il compito di far parlare gli altri in maniera equa, ordinata e facendo rispettare i tempi. Parla solo chi ha alzato la mano per prenotarsi e a cui il facilitatore cede la parola. Nessuno può sovrapporsi ad un altro quando ha il diritto di parola per il tempo a lui concesso.
4. emersione idee: il facilitatore chiede chi ha proposte da discutere. E scrive su un foglio il nome del proponente e il titolo della proposta. Raccoglie così tutte le idee che i partecipanti vorrebbero discutere. Possono essere 1-5-10-20 non ha importanza il numero, ma il fatto che tutti i presenti possano suggerire un argomento all’agenda di discussione.
5. messa in ordine di priorità dell’agenda di discussione. Il facilitatore chiede chi vuole discutere la proposta n° 1, i favorevoli alzano la mano e lui li conta e segna il numero nel foglio a fianco della proposta. Tutti possono votare quante volte vogliono anche per tutte, se lo desiderano. A fianco di ogni proposta il facilitatore ha il numero di voti.
6. Il facilitatore da la parola al partecipante la cui proposta è stata la più votata. Il tempo deve essere stabilito in anticipo e poi deve essere uguale per tutti. Esempio 3 minuti per spiegare la proposta e 1 minuto per ogni intervento successivo di chiunque voglia parlare. Se si è in pochi i tempi si possono allungare, se si è in tanti meglio tenere 1 minuto per tutti. Tutti possono intervenire sulla proposta, alzando la mano. Il facilitatore da la parola, dando priorità a chi non interviene mai, e tenendo un po’ a freno chi invece vorrebbe parlare sempre. Non c’è un numero max di interventi. Il facilitatore dopo un po’ che si discute, e dopo che tutti gli aspetti sono stati esaminati e qualcuno comincia a ripetersi, tenta una sintesi. Se sente che trova l’accordo di tanti, propone il voto. La proposta passa se la maggioranza dei presenti vota a favore. Ognuno vale uno e nessuno ha la delega di altri. Il facilitatore deve fare il possibile per non cercare di imporre la propria visione sull’argomento, ma deve recepire l’opinione più comune. Importante trovare sempre chi deve portare avanti quanto deciso e come e con quali tempi. Ogni discussione deve essere produttiva, per quanto possibile, ed ottenere una percorso da seguire per raggiungere uno scopo.
7. Esaurito il primo argomento si continua con i successivi, fino al termine del tempo stabilito assieme, nel nostro esempio le 23.00. Non ci deve essere obbligo di trattare tutti gli argomenti emersi all’inizio dell’incontro. In una serata possono essere trattati anche pochi argomenti, ma ogni argomento deve essere trattato in modo che tutti ritengano essere completo ed esaustivo. Le proposte non discusse possono essere ripresentate la volta successiva, se qualcuno ritiene opportuno ripresentarle, oppure lasciate indiscusse. Comunque la volta successiva si inizia l’intero processo dall’inizio da zero, perchè solo chi è presente può proporre, discutere e decidere.
di Paolo Michelotto
martedì si preannuncia essere un buon inizio per un percorso serio per ottenere migliori strumenti di democrazia diretta. L’Adige ha gentilmente riportato la notizia dell’incontro, ecco il riquadro dedicato (che mi ha mandato Alex Marini):
Su invito di Alex martedì sarà presente anche Stephan Lausch che è il coordinatore di Iniziativa Più Democrazia che da 16 anni sta portando avanti la richiesta di avere maggiori strumenti di democrazia diretta nel Sudtirol e che proprio in questi giorni vede la sua proposta dibattuta in consiglio provinciale.
Così ci potrà raccontare il loro percorso e se vorremo, darci qualche consiglio per intraprendere il nostro e per evitare errori.
Sembra che ci sia un altro consigliere provinciale interessato alla proposta di legge sulla democrazia diretta. Ho chiesto a Roberto Bombarda di invitarlo a partecipare all’incontro di martedì.
Ieri ci siamo trovati a un incontro su skype a tre, Alex Marini, Roberto Bombarda e io. Era la prima volta che ci confrontavamo su questa idea. Fino a ieri non avevo mai parlato con Roberto Bombarda. Fino a qualche settimana fa non conoscevo Alex Marini e lui non conosceva Roberto, se non con qualche scambio di opinioni su internet.
Con il permesso di entrambi e nello spirito di massima trasparenza e chiarezza, riporto i contenuti della nostra conversazione. Ci siamo chiariti parecchie cose. A Roberto non importa apparire come partecipante o promotore dell’iniziativa popolare. Anzi è un po’ dubbioso che se il suo nome appare, magari possa allontanare gruppi politici o altri movimenti. Io ho chiarito a lui che dal mio punto di vista di cittadino, non ho nessun problema se lui guadagnasse in visibilità se in cambio ottenessi con più facilità questi strumenti. E poi fin da subito siamo aperti a qualunque gruppo partitico, civico e movimento e a qualsiasi cittadino di buona volontà. Ma lui ha chiarito che questo percorso lo sta facendo perchè ci crede. A fine mandato non proseguirà con l’impegno in provincia, perchè vuole tornare ad esercitare il suo lavoro. Siamo d’accordo su molti punti, sull’abolizione del quorum, sul limite dei mandati, sul referendum confermativo etc. Lui per esempio ha già fatto anche la proposta di legge per l’abolizione del vitalizio e della diaria dei consiglieri. Vorremmo tutti, Roberto, Alex e io sperimentare il sistema del sorteggio come era nell’antica Atene, o nel British Columbia, o in Australia o a Capannori (LU). E studiare il referendum finanziario e quello di bilancio presente in molti cantoni svizzeri. Inoltre siamo d’accordo sulla revoca degli eletti. Pensavamo tutti e tre che per ragioni di praticità e di economia di tempi potremmo tenere come esempio la legge proposta dall’Iniziativa Più Democrazia di Bolzano, che è molto molto dettagliata e ben ponderata e che riporto qui e fare ad essa aggiunte e modifiche:
Volksinitiative07_Besseres_Gesetz_zur_DD_eingereichte_Fassung20.12.06
E tener presente la legge sulla partecipazione fatta nella Regione Toscana e che riporto qui:
legge partecipazione regione toscana
Un interessante libro sull’uso del sorteggio in politica è questo (putroppo solo in Inglese)
random selection in politics (2819)Roberto ha anche chiarito la possibile utilità del fatto che lui presenti una proposta di legge sullo stesso argomento dell’iniziativa. L’utilità è dovuta al fatto che in provincia esiste il principio della programmazione. I capigruppo nella conferenza dei capigruppo, decidono l’ordine del giorno delle commissioni. Se lui presenta una legge sulla democrazia diretta, poi si ha il “trascinamento” dei disegni di legge o delle iniziative simili nella discussione. Quindi in tempi rapidi l’iniziativa in questo modo potrebbe essere discussa.
Inoltre la provincia dispone di giuristi che possono aiutare nella formulazione delle proposte di legge e anche nella formulazione delle inziative. Di cui anche noi cittadini possiamo avvalerci.
Infine un ulteriore punto che volevamo chiarire. Alex Marini (sociologo ed appassionato di partecipazione, di democrazia diretta e di sorteggio dei rappresentanti) ha ricevuto incarico da Roberto Bombarda, per la durata di 3 mesi. Sarà retribuito per lavorare a questo progetto (anche se non in esclusiva). Quindi può impegnarsi quasi a tempo pieno a questo percorso. Io vedo questo fatto come un enorme vantaggio per tutto il percorso. Pensando al tempo necessario per contattare gli interessanti, per andare dai giuristi, negli uffici della provincia, etc che normalmente bisogna svolgere in preparazione di una iniziativa. Quindi io cittadino sono contento che una parte delle mie tasse vada a retribuire una persona competente ed appassionata che potrà così dedicarsi quasi a tempo pieno a tentare di realizzare una legge che poi mi permetterà di avere voce nelle scelte dell’ambiente in cui vivo. Spero che questo mio pensiero sia condiviso anche dagli altri che saranno presenti martedì. Tutti e tre ci tenevamo che fosse una cosa chiara e trasparente a tutti.
Martedì faremo una trasmissione video in streaming in diretta sul blog www.paolomichelotto.it dalle 20,30 circa e poi creeremo una pagina di testo su cui scriveremo gli appunti in diretta di ciò che si discuterà durante la serata. Disponibile in tempo reale su questo blog.
Edit: dopo aver scritto questo articolo Roberto Bombarda mi ha precisato: ” io ed Alex ci conosciamo da alcuni anni, fin dalla sua tesi di laurea. Poi lui se n’è andato un po’ in giro per il mondo e ci siamo ritrovati, tra l’altro con le stesse idee, solo da poco tempo.”
di Paolo Michelotto
questa pagina cerca di raccontare in diretta come si sta svolgendo il Democracy Day di Ferrara. Dalle 9:00 circa iniziano gli aggiornamenti, con le foto. Dalle 10:00 circa inizia il video in diretta e gli aggiornamenti dei testi. Ci sono in tempo reale il video dell’evento, i documenti scritti, le proposte che emergono, le votazioni e le foto che vengono via via caricate.
Qui il video in streaming (gestito da Valerio su Ustream):
Questo è il secondo video in streaming (gestito da Luciano su Livestream):
Questo serve per mostrare che si può avere massima trasparenza ed efficienza con servizi e software disponibili gratuitamente, combinati tra di loro.
Qui sotto trovi le foto scattate durante la giornata.
La prima parte, al mattino, dalle ore 10:00 circa è dedicata a La Parola ai Cittadini. Su questa tabella vengono scritte tutte le proposte e le loro votazioni in tempo reale.
Alla fine, dopo la discussione, le proposte vengono messe in ordine di votazione. Le più votate in alto.
Qui sotto ci sono appunti sulle proposte presentate durante “La Parola ai Cittadini”
Nel pomeriggio, circa alle 13:00 si comincia utilizzando il metodo World Cafè.
Tutti i presenti si dividono in tavoli da 4 persone. Su ogni tavolo c’è una persona con un computer che scrive appunti su ciò di cui si discute. In questa tabella ci sono i link a tutti i tavoli. In tempo reale appariranno gli appunti delle discussioni in corso. Clicca sul link di un tavolo per leggere ciò di cui stanno discutendo.
Tavolo esempio per provare il collegamento
Come esempio di ciò che si vede, ecco quanto viene scritto nello spazio dedicato al Tavolo 1. Per gli altri tavoli basta cliccare il link desiderato nella tabella sotto.
Finito il WorldCafé, in cui tutti hanno potuto confrontarsi su tutto per circa 1 ora, effettuiamo circa alle 14:00 il Brainstorming di idee che dovranno essere discusse approfonditamente nei vari tavoli.
Alle 15:00 circa iniziamo il metodo Open Space Technology. Ogni tavolo discute una idea emersa con il Brainstorming della fase precedente. E la discute approfonditamente per circa 2 ore. In ogni tavolo c’è qualcuno che scrive appunti su quanto avviene.
Come esempio di ciò che si vede, ecco quanto viene scritto nello spazio dedicato al OST -Tavolo 1. Per gli altri tavoli basta cliccare il link desiderato nella tabella sotto.
Dopo la sessione di discussione ai tavoli, quanto pensato viene raccontato all’assemblea plenaria e viene votato per metterlo in ordine di priorità. Siamo circa alle 17:00 e viene effettuata la Presentazione Finale delle Proposte e loro votazione.
Alla fine del Democracy Day, segue la compilazione di un foglio di valutazione sulla giornata (scheda valutazione democracy day).
Tutti i fogli compilati verranno fotografati e verrà realizzato un unico documento, che verrà messo in rete nei giorni successivi. A tutti coloro che ci hanno lasciato l’email, e che lo desiderano, viene mandato il resoconto finale e i link dove trovare tutto il materiale emerso.
di Paolo Michelotto
a Napoli forse sta per iniziare un esperimento di democrazia che potrebbe cambiare l’Italia. Si sta seriamente, pare, procedendo a iniziare a un processo molto esteso di consultazione su ben 16 tematiche diverse. Si stanno costituendo 16 consulte, a cui si possono iscrivere senza limiti i cittadini napoletani. E già ci sono gli elenchi online dei cittadini iscritti. Centinaia, probabilmente tutti insieme qualche migliaia.
Queste le 16 consulte:
- Promozione della pace e cooperazione internazionale
- Ambiente, Rifiuti, Tutela della salute
- Politiche Sociali e immigrazione
- Politica della casa
- Cultura, Turismo, Spettacoli
- Forum delle culture
- Mobilità e Infrastrutture
- Territorio e Urbanistica
- Beni comuni
- Lavoro, Commercio, Artigianato
- Beni Confiscati e Trasparenza
- Diritto all’istruzione
- Bilancio Partecipato
- Sport
- Politiche Giovanili e Pari opportunità
- Patrimonio Comune
Le consulte si autoregolamenteranno. Le loro proposte dovranno essere vagliate dalla giunta. Insomma l’inizio è ottimo, i propositi descritti dall’assessore al Bene Comune sono pieni di speranza. Non è ancora democrazia diretta, ma se questo processo funzionerà, non tarderanno ad emergere richeste di strumenti di democrazia diretta funzionanti, che non prevedano ad esempio il quorum. Se questo percorso funzionerà in una città così popolosa e piena di problemi come Napoli, allora la storia dell’Italia potrebbe cambiare. In meglio. Napoli potrebbe trascinare il resto d’Italia in una nuova fase, quella dove la voce dei cittadini conta davvero.
ottimo, costruttivo incontro, martedì 13 luglio 2010. Alle 18 quattro di noi del gruppo Più Democrazia a Rovereto (Milena Bertagnin, Carlo Cristofoli, Athos Gualazzi ed io), ci siamo presentati nell’ufficio di Danilo Fenner, il responsabile comunicazione e informazione appena nominato dal Sindaco di Rovereto Miorandi. Ci siamo ritrovati nella sala delle riunioni della giunta. Dopo qualche minuto, ci ha raggiunto con nostra piacevole sorpresa il Sindaco Andrea Miorandi, che prima di andare ad un altro appuntamento serale, è passato ad ascoltarci. Abbiamo approffittato per fargli subito alcune proposte.
1. Dialogo Sindaco Cittadini in Diretta Video Online (martedì 7 settembre ore 20,30). Gli abbiamo chiesto se era disponibile a fare un esperimento di un incontro con i cittadini virtuale, con l’utilizzo di una webcam e di una pagina chat su internet. Ossia lui a una certa ora pubblicizzata, si metterà davanti al proprio computer, con una webcam che lo inquadra, con un collegamento ad esempio realizzato sul sito Ustream oppure LiveStream che abbiamo usato per il consiglio comunale in diretta qualche settimana fa. A fianco del riquadro con il suo volto, ci sarà una finestra con chat dove chiunque senza censure potrà scrivere domande, commenti e considerazioni. Il sindaco e tutti i visitatori collegati vedranno contemporaneamente il riquadro video del sindaco e il riquadro della chat. E il sindaco risponderà in diretta a tutte le domande che i cittadini scriveranno nella chat senza censure e che riterrà opportuno rispondere. Lui e Fenner, si sono mostrati molto interessati all’esperimento e in base a come andrà poi si valuterà se ripeterlo e se farlo con una cadenza regolare. Visto il periodo attuale vacanziero, abbiamo fissato questo evento per martedì 7 settembre 2010 ore 20.30. Questa che sembra un proposta tutto sommato abbastanza normale con le tecnologie attuali, per mia conoscenza, è la prima volta volta che viene attuata in Italia e soprattutto con la prospettiva di poter diventare una consuetudine di dialogo con scadenza regolare.
2. La Parola ai Cittadini (martedì 21 settembre ore 20,30). Noi di Più Democrazia a Rovereto, abbiamo intenzione di organizzare una serata pubblica partecipativa con tutti i cittadini, che chiamiamo La Parola ai Cittadini. Chi ci conosce sa di cosa si tratta, perchè l’abbiamo organizzata più volte nel passato anche a Rovereto. Nell’arco di un paio d’ore dopo cena, i cittadini che vorranno potranno fare delle proposte per la città, con tempi prefissati. Di solito 1 minuto per il proponente, 3 interventi di un minuto ciascuno a disposizione di domande e chiarimenti per il pubblico che ascolta, 1 minuto finale per le risposte da parte del cittadino proponente. In totale 5 minuti per proposta. Alla fine della presentazione, il pubblico presente vota la proposta per alzata di mano. E a fine serata, dopo aver sentito e discusso e votato 15-20 proposte, avremo l’ordine di priorità assegnato loro dai cittadini presenti. Il Sindaco Miorandi 3 anni fa aveva partecipato alla prima “La Parola ai Cittadini” come cittadino, con una proposta riguardante le piste ciclabili, che era stata la più votata della serata. Ieri ha confermato la sua disponibilità ad essere presente, ed abbiamo fissato la data in martedì 21 settembre 2010 ore 20.30 in una sala pubblica cittadina (Il sindaco e il dirigente Fenner, ci hanno proposto di utilizzare la sala conferenze del Mart da circa 200 posti, che ha tra l’altro la disponibilità di impianti video e internet per poter realizzare una diretta online). Ovviamente invitiamo e saremo grati della loro presenza tutta la giunta e tutto il consiglio comunale. Per iniziare un percorso di dialogo tra amministrazione e cittadini, è importante vedere con i propri occhi le potenzialità di una simile collaborazione. Il metodo partecipativo “La Parola ai Cittadini” è stato organizzato almeno 40 volte in varie parti d’Italia. Questa è la prima volta che un Sindaco (e speriamo tutta la giunta e i consiglieri comunali) partecipa in prima persona. Anche questo è un esperimento, che in base a come andrà dal punto di vista della partecipazione e dei risultati, potrebbe essere ripetuto ad intervalli regolari.
3. Necessità del Regolamento Attuativo delle Delibere di Iniziativa Popolare. Abbiamo approffittato della presenza del Sindaco anche per ricordare che a Rovereto, diversamente ad esempio dal comune di Trento, non c’è ancora un regolamento attuativo delle delibere di iniziativa popolare. Questo è uno strumento di democrazia diretta già presente in Statuto, ma che non è possibile utilizzare, perchè in mancanza del regolamento, queste delibere pensate dai cittadini, non vengono mai discusse. Noi ne abbiamo presentate 5 negli anni scorsi e nessuna è stata discussa. L’ex difensore civico Donata Borgonovo Re aveva detto lo scorso anno che poichè sono passati più di 10 anni dalla creazione dello Statuto e gli amministratori non hanno ancora realizzato il regolamento, si potrebbe configurare il reato di omissione d’atti d’ufficio. Qui maggiori dettagli sull’argomento.
Il Sindaco Miorandi ha detto che avrebbe studiato la cosa e che poi avrebbe chiesto al Consiglio Comunale di occuparsi della questione.
Poi il Sindaco Miorandi ha dovuto andare alla riunione serale che aveva già in agenda e siamo rimasti con il dirigente Danilo Fenner, che ci ha raccontato ciò che questa amministrazione pensa di fare per quanto riguarda il dialogo con i cittadini.
a. Internet. Tutta la città sarà cablata con cavi a fibbre ottiche. Già ora si è realizzato una parte importante del lavoro, per quanto riguarda le dorsali (ossia le linee portanti che collegano la città), si tratterà di finire bene il lavoro. Poi verrà realizzata la copertura WIFi completa della città. Athos gli ha proposto di considerare anche la WiMax, che ha bisogno di meno antenne trasmittenti, perchè una sola antenna copre una distanza di 50 km. E Fenner ha promesso di approfondire anche quell’argomento.
b. Corsi di Alfabetizzazione Informatica. Da parte del comune verranno organizzati corsi di alfabetizzazione informatica per adulti e anziani e verrà mostrato loro come utilizzare tutti i possibili servizi online. E a chi non potrà permettersi l’acquisto del computer verranno messi a disposizione i computer dismessi dalle amministrazioni comunali.
c. Urban Center. Verrà realizzato uno spazio di circa 300 mq ubicato nel centro di Rovereto, in uno spazio molto visibile, che verrà reso noto durante l’estate o subito dopo. Questo dovrà diventare il cuore pulsante di Rovereto e ci sarà un interrranto con seggiole e poltroncine e schermo per proiezioni. Sopra ci sarà un Open Space vetrinato, in modo che da fuori si vede dentro e viceversa. Dentro ci sarà l’URP. Lo scopo sarà quello di dare informazione ai cittadini sui grandi progetti della città con rendering, modelli tridimensionali, stampati. Il cittadino potrà scrivere i suoi commenti sulle opere in progetto. E potrà fissare lì i suoi appuntamenti con il sindaco, gli amministratori e i tecnici. Inoltre ci saranno spazi modulari per le associazioni. Noi abbiamo proposto a Fenner che anche nella progettazione del centro sia coinvolta la cittadinanza. E si è pensato a un incontro pubblico informativo partecipativo da realizzarsi in settembre in cui lui e l’amministrazione raccontino ai cittadini la loro idea, e mostrino come funzionano ad esempio a Bologna e a Torino e poi sentano i cittadini sul nome da dare allo spazio, sul logo, su come renderlo più funzionale, su come usufruirlo al meglio.
d. Nuovo sito internet. Il sito attuale del comune è pensato per una comunicazione unidirezionale. Fenner sta pensando a un nuovo sito dove invece ci sia possibilità per il cittadino di interagire che avrà queste caratteristiche. Sarà un portale istituzionale e un portale sulla città. Quindi avrà una web tv dove ci saranno video dei momenti istituzionali e pubblici, in diretta e archiviati. Fenner pensa di realizzare anche brevi video in cui andrà dal sindaco o dagli altri assessori e gli chiedere di spiegare ai cittadini i provvedimenti adottati. E sotto a questi spot video ci saranno tutti i documenti e gli approfondimenti dei provvedimenti. Ci sarà spazio anche per gli interventi che verranno dai cittadini, ad esempio di denuncia. Poi ci sarà un blog con possibilità di commenti senza censura preventiva, ma semmai con rimozione a posteriori dei commenti che non rispetteranno le regole della netiquette. Ci saranno mappe interattive, pensate dall’amministrazione precedente in cui sul disegno della città saranno segnati i cantieri, gli uffici pubblici, i percorsi dei mezzi pubblici, le farmacie di turno e tutte le informazioni che possono interessare la città e i cittadini. E ci sarà anche un calendario abbinato ai luoghi degli eventi.
e. Città Facile e Portatile. Verrà istituito un punto in cui chiunque potrà aver aiuto per compilare documenti, fare telefonate agli uffici pubblici, essere informato. Una specie di Ufficio di Pronto Soccorso dalla Burocrazia. Come i tutor aiutano gli studenti all’università. E tutto questo verrà anche messo online nel sito del comune, per chi non ha la possibilità di spostarsi.
f. Democrazia e Creatività. Verrà creato un momento dell’anno o biennale in cui verranno sensibilizzate le scuole, realizzati convegni, chiamati esperti sul tema della democrazia. Noi abbiamo proposto di abbinare a questo momento anche il Global Forum on Direct Democracy nell’edizione 2011 o 2012, la cui edizione attuale sta avvenendo in questi giorni in California. E Fenner si è mostrato molto interessato e cercheremo di sviluppare insieme questo punto. Non un festival, perchè è ristretto a pochi giorni e non ha ricadute sui cittadini, ma una serie di eventi e un percorso che punti a mostrare le potenzialità della democrazia.
Infine ci siamo lasciati con l’impegno di rivederci presto per cominciare ad organizzare tutte queste idee. Noi da parte nostra siamo disponibilissimi e devo dire anche entusiasti. A partire dalla collaborazione per realizzare una nuova diretta webcam del consiglio comunale della prossima settimana, nella fase di transizione in cui l’amministrazione si sta dotando di una sistema autonomo di collegamento video su internet.
martedì 9-3-10 mi sono incontrato con l’ass. alla Partecipazione del Comune di Agrate (MB), Giovanna Maria Amodio, il suo collega ass. Sport e Politiche Giovanili Simone Sironi, un consigliere comunale Roberto Bossi e l’ex- assessore ai lavori pubblici Alfredo.
Avevano fatto tutto il viaggio da Milano a Rovereto per fare una chiaccherata approfondita sul tema della partecipazione e della democrazia.
Mi hanno chiesto dettagli sulla partecipazione e su come farla bene, non solo di facciata, su come migliorare gli strumenti di democrazia diretta. Serata costruttiva, loro volevano sapere, mi ascoltavano con attenzione, avevano dubbi importanti, ma ci siamo parlati francamente senza preclusioni. Sono amministratori seri e responsabili nei confronti dei loro elettori.
Ho raccontato loro come funziona “La Parola ai Cittadini” (che tutti avevano già visto in opera e Vimercate e a Concorezzo), come dare più forza agli strumenti già esistenti come il referendum (togliendo il quorum e abbassando il numero di firme necessarie per attivarlo) sono sicuro che applicheranno le cose di cui abbiamo parlato.
Spero che organizzino presto “La Parola ai Cittadini” con loro presenti, inviando la notizia con il “Notiziario Comunale” e tramite lettera a tutti i capofamiglia.
da quasi 15 anni il gruppo www.focus-lab.it si occupa di gestione di percorsi partecipativi aiutando vari enti pubblici a coinvolgere meglio singoli cittadini e vari attori sociali ed economici, con varie tecniche e in vari ambiti.
Recentemente hanno realizzato per la Regione Emilia-Romagna una guida sulla Progettazione Partecipata / Deliberazione Pubblica rivolta ad amministratori e funzionari pubblici.
Il testo è diviso in tre parti:
- la prima parte propone una ricognizione sui nuovi approcci di governance e di deliberazione pubblica indicando i vantaggi, i rischi, le opportunità assieme al “come fare” e alle condizioni di successo;
- la seconda parte esamina, pur sinteticamente, alcuni strumenti di programmazione regionale e locale previsti dalla normativa vigente (urbanistica, ambiente, sociale, ecc.) avanzando diverse suggestioni di miglioramento;
- la terza parte propone dettagliate indicazioni operative su una moltitudine di approcci, metodologie, tecniche e strumenti utili per attivare percorsi partecipativi.
Il testo si può scaricare da qui:
Gli argomenti elencati nell’indice sono allettanti, per ora ho solo sfogliato il libro, ma sembra molto interessante, per cui ancora prima di leggerlo a fondo, ho pensato di condividerlo con chi è interessato ai temi della partecipazione. Aspetto anche i vostri commenti.
di Paolo Michelotto
una lista civica lombarda mi ha chiesto dei suggerimenti per il loro programma per il capitolo dedicato alla democrazia diretta e partecipativa. Il limite era di 5000 battute, quasi rispettato. Ecco quanto io proporrei in 9 punti.
Democrazia significa letteralmente “Potere della Gente”. Invece sempre più constatiamo che il potere non è della gente, ma di una piccola parte di essa, quella che fa politica, che ha costituito una elite, o come dice Gian Antonio Stella, una “casta”, e che amministra a favore dei propri interessi e privilegi, anziché per il bene comune. Noi vogliamo invece che tutti i cittadini che desiderano partecipare ed avere voce nella gestione della propria città, lo possa fare anche nel lungo intervallo che intercorre tra una elezione e l’altra.
Come ottenere questo risultato? Basta guardare alle migliori esperienze di democrazia che ci sono nel mondo e prendere esempio. Non occorre inventare niente.
Quindi quando saremo eletti, modificheremo lo statuto in questo modo:
1. introdurremo l’elezione diretta da parte dei cittadini del Difensore Civico, che così risponderà del proprio operato ai cittadini e non al consiglio comunale o all’amministrazione che oggi lo nomina. Oggi la situazione è che il controllato (l’amministrazione) nomina il controllore (il difensore civico). Come se a una partita a calcio tra due squadre, una avesse il diritto di nominare l’arbitro. Il Difensore Civico eletto dai cittadini deve inoltre avere maggior potere sanzionatorio nei confronti degli amministratori ed ottenere risposte e provvedimenti da parte dell’amministrazione, entro tempi definiti. Questo succede in Scandinavia.
2. Introdurremo l’iniziativa popolare in cui basterà presentare l’1% delle firme degli aventi diritto al voto, tempi stretti e certi (esempio entro 2 mesi) per la discussione di questa iniziativa in consiglio comunale. Se essa viene modificata o respinta, il comitato promotore ha facoltà di tramutarla in referendum propositivo, senza quorum, senza ulteriore raccolta di firme. Questo succede in Svizzera e Baviera.
3. Introdurremo il referendum abrogativo. Quando l’amministrazione delibera di procedere con un atto che i cittadini non vogliono, essi, nei primi 100 giorni dalla delibera, avranno la possibilità di raccogliere l’1% delle firme degli aventi diritto al voto. Se riescono in questo proposito, l’atto amministrativo sarà posto a referendum abrogativo nei mesi successivi. Senza quorum di partecipazione. La deliberazione diventerà effettiva se la maggioranza dei votanti l’avrà votata. Questo strumento esiste in Svizzera.
4. Introdurremo il referendum propositivo. Quando un amministratore non ascolta la volontà o i suggerimenti dei cittadini, essi devono avere la possibilità di rivolgersi direttamente ai loro concittadini. (continua…)
di Paolo Michelotto
il sabato 23 maggio 2009 a Trento c’è un interessante incontro sulla democrazia e partecipazione. Parlerò anch’io per 7 minuti delle esperienze di democrazia diretta e del percorso referendario di Rovereto.
Democrazia e Partecipazione /a livello locale
In che modo oggi i cittadini partecipano ai processi decisionali?
SABATO 23 MAGGIO 2009
Ore 17.00
Sala Rappresentanza Regione – Piazza Dante, 16 – TRENTO
Conferenza con contraddittorio
Intervengono:
Donata Borgonovo Re, Difensore civico per la Provincia Autonoma di Trento. E’ avvocata
e ricercatrice di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università di Trento.
Marco Brunazzo, Ricercatore di Scienza Politica presso la Facoltà di Sociologia
dell’Università di Trento. Ha contribuito nel maggio 2008 alla stesura del 1° rapporto sulla qualità della democrazia in Trentino con la ricerca “Sindaci, consigli comunali e leggi elettorali. Uno studio sul caso trentino”.
Giovanni Kessler, Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. Magistrato
dal 1985, nel 1995-96 ha prestato servizio presso la direzione distrettuale antimafia di Caltanisetta. Ha successivamente
svolto numerosi incarichi internazionali in particolare a servizio dell’OCSE.
Piergiorgio Cattani, Scrittore ed editorialista del quotidiano Il Trentino. Autore nel 2002 del
provocatorio libro “Ho un sogno popolare: il racconto di un’esperienza politica in Trentino tra il PPI e la Margherita”. Dal
2006 è Presidente dell’Associazione culturale Oscar Romero.
Federico Zappini, Attivista del Centro Sociale Bruno. Da anni impegnato sui temi dell’inclusione
sociale e della militarizzazione della società.
Rodolfo Borga, Consigliere provinciale PDL. Avvocato libero professionista. Dal 1995 al 2000
consigliere dell’opposizione del Comune di Mezzolombardo e successivamente 2000-2008 Sindaco rieletto col 77% dei voti.
Paolo Michelotto, socio dell’associazione PartecipAzione Cittadini Rovereto.
Autore nel 2008 del libro “Democrazia dei cittadini: gli esempi reali e di successo dove i cittadini decidono”.
Moderatore:
Fabrizio Franchi, Presidente dell’ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige.
Glocal / Spazio d’interdipendenza tra locale e globale
Associazione di promozione sociale
Via Missioni Africane, 7
38100 – TRENTO
info@glocalproject.org
di Paolo Michelotto
questo titolo è un interessante documento scritto da Luigi Bobbio e Gianfranco Pomatto dell’Univ. di Torino su incarico della provincia di Trento. Non credo che poi gli amministratori attuali del trentino l’abbiano effettivamente letto, o almeno non hanno mostrato nessun segno di questo. Però l’hanno commissionato e il documento è scritto bene e traccia una buona analisi dei metodi partecipativi che si possono adottare per far decidere i cittadini. Per una volta soldi dei contribuenti sono serviti almeno a dare qualcosa che serve ai contribuenti stessi. Sono 37 pagine dense, aggiornate al 2008, ottime da leggere. Sulla partecipazione.
Si trova qui:
di Paolo Michelotto
in questi giorni si è svolto a Grottammare il ciclo del bilancio partecipativo “Decido Anch’io”. Per la cittadina adriatica di 15.000 abitanti in provincia di Ascoli Piceno, questo processo è una consuetudine. L’amministrazione ogni anno dal 1993 coinvolge i cittadini, prima in maniera sperimentale, poi un po’ alla volta in maniera sempre più strutturata. Poi nell’ultimo decennio con lo studio del modello quasi coetaneo del Bilancio Partecipativo di Porto Alegre (nato nel 1989-90), si sono aggiunti metodi sofisticati di gestione del Bilancio comunale fino a farlo divenire partecipativo. Anche il Piano Regolatore Comunale è stato realizzato con il contributo dei cittadini. Qui il sito del comune di Grottammare dedicato alla Partecipazione.
http://www.comune.grottammare.ap.it/modules.php?name=News&file=article&sid=388
Di seguito la spiegazione del processo partecipativo attuato a Grottammare, tratto direttamente dal sito del comune.
La Democrazia partecipativa nel Comune di Grottammare
Genesi
Le pratiche partecipative che sono state attuate nel Comune di Grottammare risalgono ai primi anni ‘90 con la vittoria alle elezioni Amministrative di una lista chiamata “Solidarietà e Partecipazione” in una cornice politica, nazionale e locale, tutt’altro che agevole. Tangentopoli aveva, di fatto, sgretolato il principale partito di riferimento del dopoguerra e una sistema elettorale fortemente maggioritario imponeva una dinamica centripeta nella ricerca del consenso verso un centro che risultava fortemente destrutturato; il disorientamento e la delusione dei cittadini verso una classe dirigente corrotta si riversava inevitabilmente nei confronti degli enti locali in quanto fronte più vicino e diretto della macchina statale. (continua…)
di Paolo Michelotto
convegno sulla Partecipazione e sull’esperienza di Bilancio Partecipativo portato avanti dal comune di San Giuliano Terme (PI).
Ecco il programma completo e la locandina in formato pdf
Terme di san giuliano – dalle 9.30 fino alle 13.30
Programma:
Ore 9.30 Caffè di benvenuto
Ore 9,45 Inizio dei lavori
Intervengono: Paolo Panattoni, Sindaco di San Giuliano Terme
Il progetto “Bilanc-io”
Agostino Fragai, Assessore alla Partecipazione Regione Toscana
Lo stato di attuazione della Legge regionale sulla Partecipazione (continua…)
di Paolo Michelotto
l’associazione Nuovo Municipio opera da alcuni anni come coordinamento tra molte associazioni, organizzazioni ed enti locali che attuano e promuovono la partecipazione a livello locale in Italia. Ci sono molte schede sulle pratiche di buon governo, sulle città che realizzano il Bilancio Partecipativo, i resoconti dei convegni sul tema democrazia e partecipazione, gli avvenimenti e gli appuntamenti. E’ molto focalizzata sul Bilancio Partecipativo e tutti gli strumenti che permettono la partecipazione dei cittadini. Molti link da cui partire per approfondimenti.
il suo sito è www.nuovomunicipio.org
di Paolo Michelotto
Il libro Beyond the Ballot di Graham Smith è una fonte preziosa di tutte quelle innovazioni democratiche che tutti noi vorremmo vedere applicate nelle nostro città o nel nostro stato. E’ un rapporto elaborato dal prof. universitario Smith per una inquiesta sul potere, un comitato di saggi che doveva elaborare una raccomandazione finale al governo inglese sullo stato delle democrazia britannica e sulle possibili innovazioni da adottare. Beyond the Ballot fa un enorme lavoro di suddivisione per categorie dei metodi e ne propone 57 tra i migliori che lui ha selezionato nel mondo. Ci sono innovazioni elettorali, innovazioni nella consultazione, innovazioni deliberative, innovazioni di co-governo, innovazioni di democrazia diretta e e-democrazia. Tantissimo contenuto, molte sintesi, parecchi esempi, tutto magari da approfondire, ma poco pochissimo fumo. Tutto ciò che ha scritto va letto. In inglese.
di Paolo Michelotto
E’ un libro scritto a cura di LUIGI BOBBIO che ha 18 esempi scelti nel panorama italiano recentissimo, che riguardano la partecipazione dei cittadini. Sono tutti esempi di tecniche che hanno avuto successo in diversi ambiti: comunale, provinciale, regionale, di quartiere. Da leggere e da valutare sia per cittadini interessati che per amministratori.
Lo puoi scaricare qui:
Qui sotto alcune recensioni:
Prima pagina del capitolo 16 del libro Democrazia dei Cittadini
Capitolo 16 Il percorso di PartecipAzione Cittadini Rovereto
Una sera di Gennaio del 2007, con un piccolo gruppo di cittadini di Rovereto, richiamati da un passaparola tra amici, ci ritrovammo in una sala pubblica presso il Centro per l’Educazione alla Pace (un luogo di proprietà comunale). Motivo della riunione informale era discutere su cosa fare perché nella nostra città si sviluppasse la conoscenza e la voglia di partecipare alla gestione pubblica.
Ritenevamo giusto che i cittadini avessero voce diretta nella gestione della propria città per contribuire con la propria competenza, conoscenza del territorio, buon senso e incorruttibilità a migliorare la qualità della vita.
Io portavo la mia esperienza di partecipazione durata 3 anni a Vicenza e culminata con il Referendum Comunale Più Democrazia, tenuto il 10 settembre 2006.
Altri, come Andrea, Marco, Marzia, Paolo, portavano la loro esperienza maturata nei movimenti non violenti e ambientalisti di Rovereto.
Non ci conoscevamo e quindi parte della riunione servì a condividere le nostre esperienze.
Ma non volevamo rimanere sulle considerazioni teoriche, volevamo creare, fare, concretizzare la partecipazione.
Partimmo dalla prima considerazione, che forse la partecipazione a Rovereto era una cosa facile da ottenere, perché la…
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