di Paolo Michelotto
Diego Galli, che si occupa del sito di RadioRadicale mi ha mandato la sua relazione alla conferenza stampa in qui è stata presentata la proposta di legge di Oskar Peterlini per introdurre gli strumenti di democrazia diretta in Italia.
Questo il link diretto:
Chissà se il risultato più disastroso delle storia dei referendum porterà una riflessione sull’istituto referendario e sulla necessità di una sua riforma. Lo sperano i parlamentari e i comitati che il 15 luglio scorso hanno presentanto alla stampa alcune proposte di legge per la riforma dell’istituto referendario. Riforme non da poco, perché di rango costituzionale. Tuttavia, necessarie quanto mai in passato, come hanno tentato di spiegare il senatore altoatesino Oskar Peterlini insieme alla senatrice radicale Donatella Poretti.
La registrazione audio della conferenza stampa
In tutto questo stupisce la confusione e l’incapacità del Pd, anche dei suoi esponenti apparentemente più sensibili. La senatrice Adamo è venuta ad illustrare una sua proposta di riforma, con tanto di citazione del programma elettorale del Pd con le solite formule da bignami (anche se poi sono 300 pagine) come “democrazia decidente”, che non prevede l’abolizione del quorum, ma semplicemente il suo adeguamento non agli aventi diritto ma agli elettori delle votazioni precedenti. Ovviamente ha detto che “laicamente” (un termine scomodato solo quando non c’entra nulla con i temi in discussione) se ne discuterà in commissione.
Presente anche il senatore Ceccanti, che ha espresso l’intenzione del Pd di una pronta calendarizzazione in commissione (mentre la maggioranza fa sapere che vuole presentare una propria proposta prima di parlare di calendari).
La novità è che intorno a queste ipotesi di riforma dell’istituto referendario è sorto un coordinamento di comitati e associazioni. Il nome è complesso ma chiaro: “Coordinamento sovranità popolare per i referendum deliberativi senza quorum”. Il portavoce è Pino Strano, già presente al BarCamp organizzato da RadioRadicale.it l’anno scorso a Roma. Il sito: www.refdeliberativi.net
La spinta verso maggiori poteri referendari parte dal basso. Non a caso, la proposta di legge presentata dal senatore Peterlini è stata scritta da Thomas Benedikter, del comitato di Bolzano “Più democrazia”. Questa campagna, partita più di 10 anni fa su proposta di un comitato trasversale presieduto dal verde langheriano Stephan Lausch (altro protagonista del Barcamp “Esperimenti democratici”), giunge il prossimo 25 ottobre ad un punto di svolta. Gli elettori della provincia autonoma di Bolzano saranno chiamati a votare per un referendum propositivo che, se passasse, renderebbe Bolzano un pezzo di Svizzera in quanto a poteri referendari. Abolizione del quorum, referendum abrogativi e deliberativi, iniziative popolari, possibilità di 3 tornate referendarie all’anno, libretti esplicativi inviati ai cittadini prima del voto.
Un’iniziativa analoga si tiene a Rovereto ed è in preparazione a Vicenza. Ma il tema della democrazia diretta sembra destinato a propagarsi, almeno stando alla ricerca effettuata dall’associazione OfficinaDemocrazia, che ha monitorato gli statuti di 74 diverse associazioni di cittadini constatando che il 66% contengono riferimenti alla democrazia partecipativa, e i programmi elettorali di 71 liste civiche presenti alle ultime amministrative, in 34 delle quali apparivano indicazioni a favore della democrazia diretta. In un caso, quello di Forlì, la lista civica esprime addirittura il sindaco vincente della città. (continua…)
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