di Paolo Michelotto
visto che la mancanza di un regolamento dei referendum non è rara in Italia, ne parlo qui sul blog anzichè con una risposta individuale. Sperando che serva ad altri in Italia.
Rocco mi ha scritto questa email:
Ciao Paolo, sono Rocco,
ti scrivo da Formigine per metterti al corrente di questa situazione e per ricevere se possibile un po’ di supporto tecnico.
Allego lo statuto del nostro Comune – CLICCA QUI
Nello statuto comunale di Formigine, l’unico riferimento al referendum comunale è questo:
“Art. 10 Referendum Il Sindaco indice referendum consultivi, propositivi, abrogativi con le modalità ed i criteri fissati nel regolamento per i referendum.”
Ma rimane un mistero a quale “regolamento per i referendum” si faccia riferimento, dato che non è citato in nessun’altra parte dello statuto.
In poche parole non si sa quante firme devono raccogliere i cittadini per proporre un referendum, e non si sa quant’è il quorum.
Probabilmente al momento della stesura dello statuto non è stato previsto che un giorno qualche cittadino si sarebbe posto il problema. Infatti, ad eccezione di quella generica frase, le modalità del referendum non sono menzionate.
Come lista civica Formigine 5 stelle, chiediamo che venga al più presto inserita una modifica nello statuto comunale, che indichi un numero congruo di firme da raccogliere per indire un referendum popolare (ad esempio il 5% degli aventi diritto al voto ?), ed essendo inoltre a favore dell’abolizione del quorum, che venga esplicitata la sua assenza.
Come consigli di muoverci?
Secondo te ci sono gli estremi per una Denuncia del nostro Comune alla Magistratura?
Restiamo in attesa di tuo riscontro.
Grazie per il supporto tecnico.
Rocco
Ecco la mia risposta, che vale anche per gli altri comuni:
1. nello statuto si parla di referendum, ma poi si rimanda al regolamento attuativo. Quindi prima di tutto bisogna cercare il regolamento. Questo comincia già ad essere un problema, perchè il nome spesso cambia. Può essere “Regolamento degli Istituti di Partecipazione” come a Vicenza, “Regolamento per l’esercizio dei diritti di informazione e di partecipazione” come a Rovereto (TN) etc. Quasi mai si chiamano “Regolamento dei referendum”, sarebbe stato troppo semplice. Quindi il consiglio è di entrare nel sito del proprio comune, cercare la parola “Regolamento” e leggersi i titoli delle decine di regolamenti finchè si trova qualcosa che potrebbe avere attinenza, e poi aprirlo. Nel caso del comune di Formigine detto regolamento esiste e si chiama “REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA DEI CITTADINI ALLA ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA” e si trova qui
2. Torniamo al caso specifico di Formigine. Questo regolamento cita i referendum nell’art. 1 titolo IV e dice:
ART. 1 – La partecipazione all’attività amministrativa
1. In attuazione dei principi stabiliti dall’art. 1 dello Statuto Comunale, la partecipazione dei cittadini in forma singola o associata all’attività amministrativa, si realizza attraverso le Istanze, le Petizioni, le Proposte di Deliberazione, la Consultazione Popolare, il Referendum, le Consulte.
ma poi , non c’è nessun altro articolo che parli di referendum. Ma solo le Istanze, le Petizioni, le Proposte di Deliberazione, la Consultazione Popolare.
3. Altra informazione importante, il regolamento è stato approvato il 09/07/1996 con le ultime modifiche del 3/11/2004. Lo statuto invece è stato approvato il 25/10/2000 con varie modifiche, l’ultima delle quali introdotta nel 2008, ma che non riguardano i referendum.
Questo significa che lo statuto parla di referendum dal 2000, il regolamento è stato modifcato l’ultima volta nel 2004 e sa che il referendum esiste ma non lo regolamenta. Questo può significare incapacità, negligenza o addirittura una omissione d’atti d’ufficio. Come affermato da Donata Borgonovo Re ex-difensore civico di Trento e docente di diritto amministrativo all’Un.Trento, rispondendo a una domanda specifica. Dopo 11 anni dalla promulgazione dello statuto, non può mancare il regolamento attuativo di un articolo che nello Statuto è scritto espressamente che lo richiede.
4. a questo punto io seguirei questi passi uno dopo l’altro dal più semplice al più grave.
a. chiederei appuntamento con il difensore civico della mia città per discutere della cosa e sapere cosa può fare lui.
b. subito dopo, manderei una lettera a tutti i media della mia città e a tutti gli amministratori (consiglieri, assessori, sindaco) informandoli della grave inadempienza e della possibile denuncia per omissione di atti d’ufficio, per non aver realizzato il regolamento dei referendum dal 2000.
c. comincerei ad usare tutti gli strumenti di democrazia diretta attualmente elencati nel regolamento e in particolare nel caso di Formigine la proposta di deliberazione e la consultazione popolare. In particolare nella proposta di deliberazione, proporrei un regolamento scritto a favore dei cittadini, che non preveda il quorum, come per esempio quello proposto dal consigliere di una lista civica Roberto Brambilla di Concorezzo (MI) e presente in dettaglio nel libro “Vivere meglio con più democrazia” a pag. 142
d. visto che stiamo iniziando un percorso nazionale di legge di iniziativa popolare per togliere il quorum, farei la raccolta firme nazionale e comunale contemporaneamente per ottimizzare i tempi e le energie e ottenere risultati migliori e avere più ampia risonanza tra i cittadini. Se la consapevolezza non si diffonde, il percorso sarà molto più difficile. Formigine ad esempio potrebbe essere la 16^ città dove avviene la raccolta firme. La stessa cosa (raccolta firma contemporanea locale e nazionale) stiamo pensando di fare a Rovereto (TN), Trento, Sesto San Giovanni (MI).
e. alla fine di tutto il processo se ancora non si arrivasse all’esito, procederei alla presentazione di un esposto alla magistratura, per omissione di atti d’ufficio. Poi saranno loro a indagare e a vedere se ci sono gli estremi per procedere.
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