di Paolo Michelotto
a Bolzano il partito di maggioranza da sempre, la SVP ha creato la legge provinciale sulla Democrazia Diretta a pochi mesi dalle elezioni provinciali con i soli propri voti. Ed è stato un ulteriore esempio di come un partito al potere (in questo caso in Italia, ma ovunque nel mondo è così) riesce ad aggirare la volontà popolare, presentando una legge che apparentemente va nella direzione auspicata dai cittadini, ma che invece riesce a mantenere il potere nelle mani di chi già ce l’ha.
Ma a Bolzano fortunamente c’è un gruppo di cittadini “Iniziativa Più Democrazia” che dal 1995 si batte per avere gli strumenti di democrazia diretta funzionanti come in Svizzera, che prosegue nella sua battaglia.
Ora vogliono utilizzare lo strumento del referendum confermativo per abrogare la “brutta” legge sulla democrazia diretta e contemporaneamente usare “la legge di iniziativa popolare” per proporre una buona legge sulla democrazia diretta.
Ecco il testo inviato dal coordinatore storico del gruppo, Stephan Lausch, che molto lucidamente ripercorre i passi effettuati e propone i passi futuri. E’ un esempio per tutti noi della determinazione che occorre avere per ottenere questi strumenti. Come del resto era accaduto in Svizzera nel 1800, in USA ad inizio 1900 e in Baviera nel 1995. Nulla si ottiene per caso, specie quando si tratta del potere di gestione della cosa pubblica e di tutto ciò che ne consegue dal punto di vista economico.
Si parte
verso il primo referendum confermativo contro una legge provinciale inaccettabile!
“Ora decidono i cittadini!”
e lanciano una nuova iniziativa popolare per fare della proposta dei cittadini sulla democrazia diretta finalmente la base per una nuova e valida regolamentazione!
Vi invitiamo a partecipare al Comitato dei promotori
Cari compagni, care compagne di lotta per una regolamentazione valida sulla partecipazione politica dei cittadini in Alto Adige!
Abbiamo un lungo cammino alle spalle.
È iniziato nel lontano 1995 con una proposta di legge di iniziativa popolare che è stata addiritura accolta dal Consiglio regionale grazie ai voti di tre ribelli all’interno della SVP. La legge poi però, e probabilmente su pressione della stessa SVP, è stata respinta dal Governo italiano per una presunta incompatibilità con lo Statuto di Autonomia.
Nel 2003, potendoci questa volta rifare al nel frattempo riformato Statuto di Autonomia con il quale il Consiglio provinciale ha avuto la competenza di legiferare sui nostri diritti politici, abbiamo spinto con una nuova iniziativa popolare il Consiglio a varare la legge provinciale nr. 11, 2005 “iniziativa popolare e referendum”.
Nel 2007 abbiamo potuto lanciare sulla base di tale legge il primo referendum propositivo e dare con il sostegno di 26.000 firme a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi nel voto referendario sulla nostra proposta di regolamentazione della democrazia diretta.
Nella votazione poi del 25 ottobre 2009 ben 114.884 cittadini e cioè quasi un terzo degli aventi diritto al voto hanno votato a favore della nostra proposta. Il referendum stesso è stato invalidato per ca. 7.000 schede mancanti per il raggiungimento del quorum del 40%;
Nel 2010 volevamo sollecitare il Consiglio provinciale con un nuovo referendum propositivo a realizzare quelle pur minime modifiche per rendere la legge del 2005 praticabile. Già allora abbiamo dovuto costatare che non ci potevamo aspettare dal disegno di legge elaborato dal consigliere Arnold Schuler una riforma accettabile della materia. Per la prima volta poi una richiesta referendaria su una tale materia è stata dichierata inammissibile da una commissione in base ad una interpretazione restrittiva dello Statuto di Autonomia;
Nel 2011 con 12.600 firme raccolte abbiamo così presentato nuovamente in Consiglio la nostra proposta che era stata votata dai cittadini nel 2009, proposta migliorata in alcuni punti in base all’esperienza fatta al voto referendario (prevedendo per esempio una particolare tutela delle minoranze etniche quando vanno al voto questioni di sensibilità etnica, un comitato redazionale indipendente responsabile per la stesura del opuscolo referendario istituzionale ed altro);
Nel 2012 abbiamo chiesto che i cittadini possano scegliere tra la nostra e la proposta SVP in un referendum consultivo. Tale richiesta è stata respinta dalla SVP così come essa ha affossato la nostra proposta di legge con i soli propri voti.
Con questa legge della SVP è stato si cancellato il quorum di partecipazione ed è stato introdotto il referendum su atti amministrativi, ma di riscontro è stata introdotta la doppia raccolta delle firme quadruplicando il numero delle firme rispetto al numero richiesto p.e. ora per il referendum confermativo (8.000), non prevedendo affatto proprio questo referendum che costituisce la metà della democrazia diretta (quella di controllo) ed altri strumenti importanti, dando inoltre a commissioni e ai rappresentanti politici la possibilità di evitare la votazione referendaria e a far naufragare la votazione facendo si che i SI vadino in minoranza suddividendosi su alternative fasulle. Questi sono solo le manchevolezze e le strategie di impedimento più evidenti di tale legge.
Soprattutto però questa legge stabilisce ora in modo esplicito che sulle regole della democrazia in futuro dovrà deliberare solo il Consiglio provinciale!
Tutto ciò è inaccettabile! Fin dalla primavera 2011 abbiamo fatto notare ai responsabili di tale legge in colloqui diretti queste manchevolezze. Non è servito a nulla! Hanno affermato che attualmente questo è il massimo concedibile ma che se ne potrà parlare nuovamente nell’era post-Durnwalder. Stiamo però attenti! Escludendo per legge i cittadini da ogni possibilità di presentare al voto referendario loro stessi delle proposte sul ordinamento democratico questi rimangono totalmente in balia della rappresentanza politica. Questa non sarà tenuta di prendere sul serio noi cittadini!
A lungo andare sarebbe la morte della democrazia!
Soprattutto anche per questo motivo ora lanciamo il referendum contro tale legge utilizzando così uno strumento che per fortuna ci spetta in base allo Statuto di Autonomia indipendentemente dal ordinamento provinciale della democrazia diretta (referendum che è stato previsto dal Parlamento italiano e non concesso da parte del potere politico locale!).
Ricordo qui solo gli elementi più importanti che caratterizzano questo cosiddetto referendum confermativo che in Alto Adige fin ora non è mai stato utilizzato mentre a livello statale ciò avvenne solo due volte (2001 und 2006):
Questa forma di referendum prevista dall’ art. 47 dello Statuto di Autonomia come strumento di controllo limitato alla formazione delle leggi sulla forma di governo, ovvero le leggi con le quali si stabiliscono le regole sul funzionamento della democrazia rispecchia perfettamente il referendum costituzionale attuabile solo sulle modifiche della Costituzione decise dal Parlamento;
Leggi che possono essere sottoposte a tale referendum non entrano in vigore per tre mesi a partire dalla loro pubblicazione sul bollettino;
Se entro questi tre mesi almeno sette consiglieri (se la legge è stata varata solo a maggioranza assoluta) e/o 1/50 degli aventi diritto al voto (ca. 8.000 firme da raccogliere nel nostro caso entro ca. metà settembre) chiedono con la propria firma il referendum, la legge entra solo in vigore se viene accolta a maggioranza nel voto. Il referendum è valido comunque, in esso decidono coloro che vanno alle urne!
Si passa al voto entro al massimo sette mesi dopo la pubblicazione della legge, nel nostro caso probabilmente allora in gennaio 2014.
Contemporaneamente vogliamo ripresentare in Consiglio provinciale la nostra proposta di legge che nella votazione referendaria 2009 è stata accolta dal 83% dei votanti, dicendo
NO alla legge impraticabile della SVP sulla “partecipazione” (con il REFERENDUM)
SI alla legge dei cittadini sulla democrazia diretta (con L’INIZIATIVA POPOLARE)
La legge 10/2002 chiede che siano almeno 30 promotori a presentare la richiesta di referendum confermativo. Fin ora hanno dato la loro disponibilità 25 persone che in maggior parte rappresentano organizzazioni che sostengono la nostra iniziativa.
Sarebbe un messaggio forte se i due comitati promotori si presentassero come per l’iniziativa legislativa popolare nel 2010 con 50-60 persone!
Rivolgiamo così a Voi l’invito di partecipare ai due comitati promotori!
Tutti sono benvenuti a farne parte (esclusi candidati alle elezioni provinciali dei quali speriamo di ricevere poi il sostegno nella nuova legislatura del Consiglio provinciale).
La legge rende d’obbligo che tutti i promotori siano materialmente presenti all’atto protocollare che si svolgerà presso il Consiglio provinciale. Abbiamo stabilito che questo avverrà
giovedì 4 luglio, ore 9.15
Fateci per cortesia sapere al più presto rispondendoci come risposta a questa mail o al massimo entro giovedì 27 luglio se siete disponibili a presentarVi come promotori/promotrici.
È il modo più incisivo di esprimere ed esercitare la propria volontà che siano i cittadini stessi a decidere se questa legge debba entrare in vigore o meno e che il Consiglio provinciale prenda in seguito aI sperato rifiuto della legge SVP la nostra proposta come base di trattazione per una nuova e valida regolamentazione.
Anche consiglieri provinciali sia dell’opposizione che della SVP (!) hanno annunciato di voler presentare una richiesta di referendum sulla legge varata.
Riteniamo però determinante che sia presente prima del voto anche la nostra voce e ciò sarà possibile solo se si costituisce anche un comitato di promotori civico;
Mandateci prego l’indirizzo del Vostro domicilio. Di questo hanno bisogno nel ufficio di presidenza per preparare l’atto di richiesta;
Cari compagni, care compagne di lotta!
Speriamo profondamente e siamo fiduciosi che questo sarà l’ultimo sforzo necessario per giungere finalmente ad una veramente valida regolamentazione dei nostri diritti politici di partecipazione diretta alla politica in Alto Adige. Stiamo già lottando per troppo tempo su questo fronte.
Vi chiediamo di poter fare insieme a Voi questo ultimo scorcio di strada.
Un cordiale saluto
Stephan Lausch
di Paolo Michelotto
la provincia di Bolzano è la prima provincia italiana ad aver introdotto il quorum zero nei referendum provinciali il 6-6-2013. Questo è molto importante perché Bolzano, (Sud Tirol – Alto Adige) è una provincia autonoma, quindi ha poteri molto più forti e vasti delle altre provincie italiane. I suoi atti sono chiamati infatti leggi provinciali. Ed ha un bilancio economico molto significativo. E’ in realtà un ente più forte e ricco ed autonomo di molte regioni italiane. Inoltre tutti i comuni che vi fanno parte ora non potranno più trovare giustificazioni per mantenere il quorum. E quindi ai 10 comuni del Sud Tirol che già oggi hanno quorum zero o al 10%, ben presto se ne aggiungeranno centinaia di nuovi. Diventerà una piccola isola di democrazia in Italia.
Ma non tutto è oro quello che luccica. Quest’ultimo atto della SVP, realizzato a pochi mesi delle elezioni di ottobre 2013, grazie alla pressione costante della Iniziativa Più Democrazia di Bolzano negli ultimi 18 (DICIOTTO) anni, in realtà non è la migliore delle leggi possibili sulla democrazia diretta, ma nasconde insidie significative. Ecco quanto scrive l’amico Thomas Benedikter.
La nuova legge provinciale sulla partecipazione referendaria dei cittadini
È caduto il quorum, ma non la diffidenza della SVP nei cittadini
La nostra provincia ora è la prima realtà territoriale in Italia che si è congedata dal quorum di partecipazione nei referendum. Ciò che sembrava essere regola ferrea, imposta dalla Costituzione, ciò che ha fatto strage fra tante votazioni referendarie a tutti i livelli, è superato. Bisogna darne atto alla SVP che hanno capito che questo meccanismo nefasto mortifica il buon funzionamento della democrazia diretta. Pure occorre riconoscere un’altra innovazione interessante. In base alla nuova legge si potrà firmare le proposte popolari per via elettronica. Ciò non esiste da nessuna parte in Italia, solo per l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE), ma questa in fondo è solo una petizione di massa, che non porta ad un referendum.
Benché ci fossero altri elementi positivi, in generale la SVP con questa legge non è riuscita a fare uno strappo nel suo atteggiamento di diffidenza nei confronti dei cittadini quando osano avviare iniziative autogestite. La democrazia diretta classica si basa su due strumenti principali il referendum propositivo con cui i cittadini possono proporre una loro soluzione al resto dell’elettorato, e il referendum confermativo per porre un veto contro atti voluti dalla Giunta o dal Consiglio che non sembrano accettabili dalla popolazione. La SVP ha peggiorato la praticabilità del primo, e ha semplicemente ignorato il secondo, cioè il referendum confermativo. Quest’ultimo, però, nei sistemi di democrazia diretta più evoluti, è quello più utilizzato dai cittadini che molto più spesso se ne avvalgono con successo. Forse è la paura della SVP che i cittadini possano bloccare con il loro buonsenso la libera gestione del potere da parte della maggioranza SVP, forse è questa strana diffidenza nei confronti dei cittadini e del mondo associazionista non controllato ad aver impedito alla SVP una scelta più coraggiosa e coerente con il suo nome (S-Volks-P).
Nel secondo strumento la SVP ha ripreso un modello di iniziativa popolare esistente in Baviera e altri Länder tedeschi che ha un “pregio”: introducendo due passaggi il referendum propositivo si trasforma in una corsa ad ostacoli estenuante, macchinosa. Una trattativa lunga con il Consiglio provinciale in cui ogni proposta affronterà un muro di gomma o sarà stravolta, ricotta e girata per poter poi essere presentata come meravigliosa soluzione di compromesso per evitare il referendum. Già arrivarci è comunque improbabile per la maggior parte delle istanze legittime. Raccogliere prima 8.000 firme solo per il diritto di poter dialogare con il Consiglio, poi ancora 26.000 firme per poter indire una votazione referendaria in soli due mesi (sommando sono 34.000 firme, quasi il 10% degli aventi diritto al voto) equivale ad una tattica di logoramento per scoraggiare i movimenti civici, non per promuovere la partecipazione.
Non parliamo di altre trappole disseminate nel testo della nuova legge, che rendono il bicchiere neanche mezzo pieno. Riaffermiamo che contro questa legge non c’è altro rimedio che il referendum abrogativo offerto dallo Statuto di autonomia. Sarà promosso sia dall’Iniziativa per più democrazia, sia dai partiti di opposizione. Almeno la SVP ha avuto il coraggio di uscier allo scoperto con questa legge prima della scadenza della legislatura, mantenendo una promessa, e quindi di misurarsi con tutto l’elettorato nel gennaio/febbraio prossimo. Nel dibattito finale al Consiglio la SVP stessa non l’ha presentata come grande conquista, ma come un compromesso: ma da quando i cittadini dovrebbero fare compromessi con i loro rappresentanti: sono avversari, sono nemici?
Thomas Benedikter
Questo il comunicato stampa inviato dall’associazione Iniziativa Più Democrazia di Bolzano
L’Iniziativa per più democrazia rileva con stupore che il gruppo consiliare della SVP ha varato ora, nel ultimo scorcio della legislatura e con i soli propri voti, la propria legge sulla democrazia diretta. Questo è veramente inaccettabile! Qui infatti non abbiamo a che fare con una qualsiasi legge, ma con una legge che stabilisce le norme che regolano l’altrà metà della democrazia, quella diretta: una tale legge richiederebbe un consenso allargato e non dovrebbe esprimere l’idea di un solo partito. Il vertice della SVP da molto tempo sa benissimo che a questa sua proposta non manca solo ogni consenso all’interno del Consiglio ma anche di quella parte della società civile che negli anni passati ha approfondito la materia. Non si capisce inoltre perché l’attuale gruppo consiliare SVP abbia voluto impegnare con tale legge, da difendere nel referendum, la nuova formazione che uscirà dalle elezioni, ben sapendo che, con l’uscita di scena di Luis Durnwalder, si aprirebbero nuove prospettive per affrontare la materia.
L’Iniziativa per più democrazia non nasconde la sua soddisfazione per il fatto che la propria contrarietà al disegno di legge SVP possa aver contribuito alla chiusura totale verso la legge stessa non solo di tutta l’opposizione in Consiglio ma anche del partner di coalizione della SVP. L’Iniziativa considera un atteggiamento ipocrita e di basso profilo la svalutazione che alcuni esponenti del gruppo consiliare SVP hanno fatto sul mancato consenso alla legge da parte di tutti gli altri partiti, giudicato non di contenuto ma già parte della campagna elettorale. In realtà la valutazione dei partiti di opposizione coincide con quella dell’Iniziativa per più democrazia che, in quanto organizzazione di volontariato apartitica, non ha alcun scopo elettorale: essa esprime il suo giudizio negativo basandosi su conoscenze ed esperienze acquisite attraverso la trattazione di tale materia da quasi due decenni! Gli attivisti e sostenitori dell’Iniziativa con il proprio impegno non hanno altro da guadagnare che la certezza di impegnarsi a favore di una politica più sensata e ragionevole e non hanno da “perdere” altro che il loro tempo che si vedono costretti di dover impegnare in questi anni per contrastare l’atteggiamento tanto ostile quanto ottuso e chiuso dell’SVP.
Contro questa legge ora non rimane che promuovere il referendum: questo referendum è un’opportunità data ai cittadini dallo Statuto di Autonomia solo in riferimento alle leggi fondamentali con le quali vengono stabilite le regole della democrazia.
Il voto referendario si svolgerà probabilmente in gennaio del 2014. In questo caso non è previsto un quorum di partecipazione e decideranno coloro che si recheranno alle urne.
Sarà un’ulteriore esperienza importante per i cittadini della nostra provincia poter decidere per la prima volta in assoluta sull’entrata in vigore o meno di una legge varata dal Consiglio. L’Iniziativa da anni si batte affinché ai cittadini sia data tale possibilità, non solo in casi d’eccezione come questo, ma ogni qualvolta essi lo ritengano necessario e quindi di fronte ad una qualsiasi legge varata dal Consiglio o ad una delibera della Giunta con valenza provinciale. Sotto la pressione di un possibile referendum l’attività legislativa sarebbe costretta a tenere maggiormente in considerazione le aspettative dei cittadini e risulterebbe qualitativamente migliore. Ma è proprio questo diritto di controllo diretto che la dirigenza della SVP, con la sua legge, preclude ai cittadini!
Se nel referendum i cittadini respingeranno questa legge nella prossima legislatura l’SVP sarà costretta ad accettare finalmente una regolamentazione della materia che sia veramente praticabile e condivisa. A tale scopo in aprile 2014 l’Iniziativa ripresenterà al voto la propria proposta di legge sulla democrazia diretta, frutto di uno studio approfondito e di un ampio dibattito all’interno della società civile.
Qui il link della provincia di Bolzano sulla Legge Partecipazione Civica in Alto Adige, approvata il 06-06-13
http://www.landtag-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=427707
Qui sotto l’ultimo testo disponibile della legge, quello approvato. La data di inizio discussione è agosto 2011. Due anni dopo, 4 mesi prima delle votazioni provinciali è stata approvata. Qui il testo in pdf.
di Paolo Michelotto
riporto qui la bella iniziativa di Più Democrazia di Bolzano per chi vuole approfondire sul percorso democratico in Islanda.
Il Centro per la Pace del Comune di Bolzano invita tutti gli interessati al seguente evento:
COURAGIERTES ISLAND – IL CORAGGIO DELL’ISLANDA
PIU DEMOCRAZIA COME RISPOSTA ALLA CRISI?
incontro con Beat Kissling di Zurigo e in collegamento diretto la Presidente dell’Assemblea Costituente Islandese
Venerdì 31 maggio 2013
a Bolzano, dalle ore 18 alle ore 20 presso la Sala di Rappresentanza di vicolo Gumer 7
ingresso libero e gratuito
Evento organizzato in collaborazione con Iniziativa per più democrazia
Vi aspettiamo numerosi!
______________________________________________________________________________
Associazione Pax Christi Punto Pace Bolzano / Pax Christi Treffpunkt Bozen
Sede legale: piazza Gries, 18 – 39100 BOLZANO
Gestione del Centro per la Pace del Comune di Bolzano / Friedenszentrum der Gemeinde Bozen
Palazzo Altmann/ Haus Altmann: Piazza Gries – Grieser Platz 18 – 39100 Bolzano Bozen
Codice fiscale – Steuernummer: 94074690218
Tel.: 0471/402382 – Fax: 0471/404751.
website: peacebz.wordpress.com
facebook: www.facebook.com/peacebz
e-mail: centropacebz@gmail.com
di Paolo Michelotto
l’amico Thomas Benedikter ha realizzato il fascicolo informativo bilingue in lingua tedesca e italiana, della Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia per spiegare ai suoi concittadini della provincia di Bolzano di lingua tedesca e a quelli di lingua italiana il contenuto della nostra proposta di legge.
Eccolo qui. Molto interessante anche l’impaginazione e l’uso di varie foto illustrative.
Qui il testo completo in pdf:
Ottimo lavoro che spero venga letto e motivi i cittadini della provincia di Bolzano ad andare a firmare.
di Paolo Michelotto
bella serata introdotta da Stephan Lausch, promotore storico dell’Iniziativa Più Democrazia, che ha spiegato la necessità di introdurre strumenti di democrazia diretta migliori. Alla fine la proposta più votata è stata quella di togliere il quorum e i consiglieri del M5S presenti hanno promesso davanti ai cittadini presenti di portare avanti questa idea all’interno del consiglio comunale di Bolzano, con l’aiuto di Stephan.
Queste le proposte formulate con le più votate in alto:
Nome Titolo proposta Voti ottenuti
stephan efficaci strumenti dem. diretta quorum zero 27
paolo alternativa al parkfiume 25
andreas dimezzamento costi politica 25
daniel Perc. + partec. per urb. e problemi quart. 22
teresa bici contromano nei sensi unici 20
flavio inceneritore 19
mirko rivedere servizio autobus pubblici 18
pierluigi bosco al posto di areale ferroviario 17
gerda più orti e meno parchi e parcheggi 13
pietro aprire via trento 9
Questa la presentazione sugli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo, illustrata nella seconda parte della serata.
Questi i video realizzati:
di Paolo Michelotto
il 25 gennaio 2012, dalle ore 20.30 circa ci sarà lo streaming, ossia la diretta video dell’evento. Utilizzando Ustream, il mio iPhone (è davvero facile e gratuito per tutti realizzare dirette video di eventi). Il tutto ovviamente se ci sarà linea all’interno della sala dell’incontro, organizzato da AltoAdige5Stelle.
Ci sarà il mio canale video e anche il canale video realizzato da Alto Adige5Stelle
di Paolo Michelotto
con grande piacere sono stato invitato a Bolzano dal Movimento 5 Stelle a parlare di Democrazia Diretta. La prima parte della serata sarà dedicata a La Parola ai Cittadini. Nella stessa sera parledà anche Stephan Lausch.
Mercoledì 25 Gennaio 2012 – ore 20.30 - Sala Polifunzionale Ortles – Piazza Anne Frank 21
di Paolo Michelotto
gli amici di Mehr Demokratie – Più Democrazia di Bolzano, hanno presentato per la QUARTA volta la proposta di legge sulla Democrazia Diretta. E’ dal 1995 che lavorano per ottenere questo risultato e dopo 16 anni ancora si battono con passione. Ma i risultati stanno cominciando ad arrivare: 10 comuni con quorum eliminato o abbassato al 15%, sostegno e simpatia dei cittadini, dibattito anche all’interno della struttura monolitica del partito da sempre al potere, il SVP. In nessuna provincia italiana si è dibattuto così tanto di democrazia diretta. E ad oggi comunque, anche la pessima legge in vigore a Bolzano, grazie alla loro pressione, è la migliore legge sulla democrazia diretta tra tutte le provincie italiane.
Grazie per l’esempio che date ai cittadini del resto d’Italia!
foto1: Consegna delle firme al Presidente dell Consiglio provinciale Mauro Minniti
Ecco il comunicato ufficiale scritto da Stephan Lausch per l’occasione della consegna delle firme.
Bolzano 5 luglio 2011
12.556 cittadini chiedono con l’iniziativa popolare 2011 al Consiglio provinciale:
Trasformate la proposta sulla democrazia diretta approvata dai cittadini in legge provinciale!
Oggi, 5 luglio, l’Iniziativa per più democrazia consegna la sua proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da 12.556 cittadini, al Consiglio provinciale. Viene posta così all’ordine del giorno del Consiglio provinciale la proposta di legge su cui la popolazione si è espressa nel primo voto referendario in Alto Adige del 25 ottobre 2009. Niente meno che l’83% dei votanti in quell’occasione si sono espressi a favore della legge migliore sulla democrazia diretta.
Le firme per la nostra proposta provengono da quasi tutti i comuni. Sono state raccolte in massima parte da attivisti della nostra associazione in più di mille ore di volontariato, sostenuti attivamente dalle organizzazioni aderenti all’„Alleanza per più democrazia“. Solo una piccola parte delle firme è stata resa negli uffici comunali. Una ragione per cui i cittadini non si sono recati nei Comuni per deporre lì la firma è sicuramente dovuto alla quasi assenza di informazioni su questa iniziativa popolare sui due quotidiani maggiori, il DOLOMITEN e l’ALTO ADIGE.
La nostra proposta di legge è nata senza coinvolgimento dei partiti, ma anche stavolta vari partiti si sono espressi a favore. Tant’è vero che anche in questa campagna di raccolta di firme – oltre i consiglieri provinciali e comunali di altri partiti e liste – si sono impegnati con l’autenticazione delle firme dei sindaci, assessori e consiglieri della SVP.
foto2: conferenza stampa davanti al Consiglio provinciale
La proposta di legge in sostanza è quella approvata da 114.884 cittadini e cittadine nel referendum del 2009, migliorata in qualche dettaglio. È la quarta volta dal 1995 che i cittadini sottopongono in sostanza questa proposta all’attenzione della rappresentanza politica.
Il messaggio e l’incarico dei cittadini rivolto al Consiglio provinciale in questa materia non potrebbe essere più chiaro di così. L’Iniziativa per più democrazia si rivolge in particolare ai Consiglieri della SVP di rendersi conto del significato di questo incarico da parte dell’elettorato. Sono chiamati a rispettare il loro dovere, sancito dalla Costituzione all’art. 67 („Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato“), rifiutando la disciplina di partito in una questa questione sulla quale esiste un chiara espressione di volontà dei cittadini.
È da tanti anni che la società civile della nostra provincia e tante organizzazioni insistono a vedere trasformata questa nostra proposta in legge provinciale, dotando la nostra provincia di un moderno sistema di partecipazione dei cittadini alla politica provinciale. I referendum abrogativi nazionali, appena svolti, confermano l’importanza e la popolarità dei diritti referendari, ma anche un buon regolamento di questi diritti, favorevole alla partecipazione. Questi strumenti però, non possono essere attuabili solo in situazioni eccezionali per evitare il peggio, come è stato il caso nel giugno scorso, ma devono essere ingredienti normali di una democrazia moderna e partecipata. Si tratta di introdurre strumenti referendari così come viene previsto dal nostro disegno di legge. Devono essere disponibili ed utilizzabili dalla società civile in forma preventiva per correggere le scelte politiche non accettate, nonché in forma propositiva per dare spazio creativo a tutti nella soluzione dei problemi.
Le tappe della proposta per una legge migliore sulla democrazia diretta
dal 1995 al 2011
proposta di legge di iniziativa popolare 1995 |
4.800 |
recepita dal Consiglio regionale, |
proposta di legge di iniziativa popolare 2003 |
6.300 |
respinta in Consiglio provinciale, promuove la legge provinciale sulla democrazia diretta |
referendum propositivo |
25.810 |
acquisizione del diritto al voto referendario sulla proposta per una legge migliore sulla democrazia diretta |
referendum propositivo |
114.884 votanti a favore della proposta di legge |
vota il 38,1 % vota a favore l’ 83,2 % quorum mancato per 7.344 voti |
proposta di legge di iniziativa popolare 2011 |
12.556 |
il disegno di legge votato nel referendum deve essere trattato in Consiglio provinciale |
immagini dello svolgimento della conferenza stampa e la consegna delle firme su http://directdemocracydiary.wordpress.com/2011/07/05/12-556/
di Paolo Michelotto
giro molto volentieri l’interessante incontro organizzato dagli amici di Mehr Demokratie di Bolzano il 7 maggio 2011.
DEMOCRAZIA DIRETTA: SCOPRI COS’È DAVVERO!
Giornata della Democrazia Diretta Bolzano
sabato 7 maggio - ore 15.30 – 22.00
Liceo scientifico Torricelli – via Rovigo, Bolzano
Programma:
15.30 Gita nell’arcipelago della democrazia diretta
laboratorio, workshop, filmati, materiale.
17.00 Che cos’è la democrazia diretta?
Incontro con Enzo Trentin (Accademia degli Uniti – 1551, Venezia).
20.30 Minoranze etniche: devono avere paura della democrazia diretta?
Forum civico, sono invitati al dibattito tutti i partiti presenti nel Consiglio provinciale. Con Thomas Benedikter (esperto autonomie locali e minoranze etniche).
La democrazia diretta è la forma di democrazia nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano, non sono soltanto elettori che delegano il proprio potere politico ai rappresentanti ma sono anche legislatori aventi il diritto, costituzionalmente garantito, di proporre e votare direttamente le leggi ordinarie e la costituzione attraverso diversi istituti di consultazione popolare e diverse forme di partecipazione popolare.
(Wikipedia)
Il rischio della moderna libertà è che, assorbiti nel godimento della nostra indipendenza privata e nel perseguimento dei nostri interessi particolari, rinunciamo con troppa facilità al nostro diritto di partecipazione al potere politico.
Benjamin Constant (1767 – 1830)
a Bolzano dal 1995 i cittadini lottano per avere strumenti di democrazia diretta facilmente usabili ed efficaci, sull’esempio della Svizzera e della Baviera. Ma l’SVP che detiene il potere sta mettendo in campo tutte le astuzie legali per non concedere nulla ai cittadini. Ecco un aggiornamento di questa lotta impari mandato dagli amici di Mehr Democratie di Bolzano.
Per ricordare
Il 25 ottobre 2009 114.884 (83%) dei 148.815 votanti al referendum si sono espressi a favore della proposta dell’Iniziativa per più Democrazia per una legge migliore sulla democrazia diretta e solo 23.250 (16,8%) hanno votato contro. Per il raggiungimento del quorum si sarebbero dovuti raggiungere 156.159 voti: ne sono mancati quindi solo 7.344.
L’SVP, sulla base di questo risultato, ha promesso di portare in Consiglio Provinciale una riforma della legge attualmente in vigore nei punti indicati dalla base del proprio partito. Sono passati i mesi e (continua…)
di Paolo Michelotto
fino ad oggi ci sono 10 comuni in Italia che hanno abolito il quorum dai referendum comunali. 9 sono in Sud Tirol (prov. Bolzano), 1 nel Trentino. Ecco la lista completa.
Sud – Tirol (Prov. Bolzano)
Fiè, Lana (nella foto tiene la rosa della democrazia), La Val, S. Candido, Urtijëi, Varna, e Verano, Dobbiaco e Terento
Prov. Trento
Villa Lagarina
Un enorme grazie ai loro amministratori che hanno tracciato una strada per i loro colleghi amministratori più coraggiosi di tutta Italia.
Attenzione, abolire il quorum si può in tutta Italia, non solo nelle regioni a statuto autonomo. Una sentenza della corte costituzionale ha ribadito che la scelta di mettere o abolire il quorum a livello locale compete solamente agli amministratori locali.
Riporto il comunicato degli amici di Mehr Democratie
L’Iniziativa per più democrazia quest’anno conferisce per la prima volta la Rosa della Democrazia.
Vengono onorati i sette comuni in Alto Adige che hanno introdotto il quorum di partecipazione 0 %.
Coloro che si impegnano maggiormente nella realizzazione di nuove forme e regole valide per la partecipazione democratica delle cittadine e dei cittadini alla ricerca delle decisioni migliori, in futuro saranno onorati. L’Iniziativa per più democrazia da questo anno conferirà annualmente a tal scopo la Rosa della Democrazia. (continua…)
ecco il comunicato di Stephan Lausch riguardante la decisione presa di ricominciare l’iter referendario, visto che i “rappresentanti” non vogliono migliorare la legge sulla democrazia diretta esistente.
Cari amici e amiche della democrazia diretta,
lunedì 26 aprile 57 promotrici e promotori hanno presentato la richiesta di referendum sul nostro disegno di legge di riforma dell’attuale regolamento della democrazia diretta in quattro punti che riteniamo il minimo indispensabile dei miglioramenti che ci possiamo aspettare dopo l’esito del voto del 25 ottobre.
Entro 15 giorni sarà istituita la commissione dei giudici che avrà tempo fino al 26 giugno di verificare l’ammissibilità:
“… in merito alla competenza provinciale della materia oggetto del referendum, alla conformità della richiesta alle disposizioni della Costituzione, dello Statuto speciale e ai vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali nonché in merito ai presupposti e ai limiti previsti dalla presente legge. ”
Una volta stabilità l’ammissibilità non inizieremo subito con la raccolta delle 13.000 firme ma decideremo in un’assemblea dei soci nei primi di settembre se i miglioramenti che si delinieranno nei lavori del Consiglio possano essere considerati momentaneamente sufficienti. Se così non fosse avremmo tempo per raccogliere le firme richieste p.e. dal 15 settembre al 15 di dicembre.
Sul nostro sito internet: http://www.dirdemdi.org/neu/it trovate il disegno di legge di riforma, la relazione accompagnatoria al testo di legge, una breve presentazione del disegno di legge e i nomi del Comitato dei promotori.
…se gli amministratori non ascolteranno le richieste dei cittadini. Riporto qui il comunicato stampa mandato da Stephan Lausch.
Le promotrici e i promotori presentano:
la richiesta di referendum propositivo su un disegno di legge di riforma per la modifica della legge in vigore sui referendum nei punti minimi essenziali.
venerdì 23 aprile in piazza davanti al Consiglio provinciale
alle ore 10 in lingua tedesca e alle ore 11 in lingua italiana
Sei mesi dopo il primo voto referendario a livello provinciale nel quale circa un terzo degli elettori si sono espressi a favore di una legge migliore sulla democrazia diretta e in attesa che sia mantenuta la promessa da parte della maggioranza consiliare di voler migliorare l’attuale legge, presentiamo una proposta di legge che si limita a definire i miglioramenti minimi essenziali che ci aspettiamo dal Consiglio provinciale.
Se costretti, per un mancato recepimento di questi miglioramenti minimi, siamo pronti a tornare a raccogliere le firme necessarie per acquisire il diritto al voto sulla nostra proposta.
Durante la conferenza stampa saranno presentati in dettaglio i punti sui quali si è focalizzato il disegno di legge.
Tutti i sig.ri giornalisti sono gentilmente invitati a partecipare.
Stephan Lausch
a Bolzano prosegue il percorso per dare ai cittadini maggiore potere decisionale. Dopo i referendum del 25 ottobre 2009 invalidati di un soffio, l’associazione Più Democrazia (Mehr Demokratie) si è ritrovata ed ha deciso il percorso da attuare nel futuro. Ecco il comunicato che Raffaella Zito, membro del direttivo, ha inviato.
Iniziativa per più democrazia: più italiano il nuovo direttivo.
I soci dell’Iniziativa per più democrazia, provenienti dai quattro angoli della provincia, si sono riuniti in gran numero a Bolzano lo scorso fine settimana per l’assemblea annuale: all’ordine del giorno l’elezione del nuovo direttivo ed i prossimi passi da compiere tenendo conto del risultato del referendum dello scorso ottobre.
Il direttivo dell’Iniziativa per più democrazia è composto da 9 persone, 4 delle quali sono ora di madrelingua italiana. “Un segnale forte – spiegano Marco Tavernar e Raffaella Zito, membri del nuovo direttivo – che è una risposta ai timori che gli strumenti di democrazia diretta possano essere usati contro la minoranza italiana”.
Un passo determinante in questo senso sarà anche l’impegno dell’Iniziativa affinché nella legge provinciale che regola gli strumenti di democrazia diretta sia introdotta un’apposita clausola a difesa delle minoranze linguistiche. Questa viene vista come uno dei presupposti assolutamente necessari affinché nella nostra provincia il diritto di partecipazione democratica dei cittadini sia assicurato a vantaggio di tutta la popolazione.
Al fine di rendere effettivamente praticabile e efficace il referendum come strumento di partecipazione popolare, l’Iniziativa per più democrazia punta ora in modo limitato e mirato:
· all’abbassamento del quorum;
· all’introduzione del referendum su determinate decisioni della giunta provinciale;
· all’assicurazione di un’informazione istituzionale obiettiva.
Per portare avanti questi elementi di riforma assolutamente necessari l’Iniziativa per più democrazia si sta preparando a rivolgersi al Consiglio provinciale con le proprie proposte nonché di posizionarsi per una nuova iniziativa referendaria nel caso queste proposte minime non dovessero essere recepite.
Nel corso della riunione di sabato è stato comunicato all’assemblea dei soci che il debito di 60 mila euro, prodotto dall’impegno per il referendum del 2009, è stato saldato grazie alle donazioni soprattutto di singoli cittadini ma anche di organizzazioni sostenitrici. Anche in questo senso l’Iniziativa ha constatato quanto grande sia l’apprezzamento per il lavoro che sta portando avanti a favore della partecipazione democratica.
Forte di un direttivo in larga parte rinnovato, nel quale sono rappresentati equamente i gruppi linguistici, i generi e i comprensori, l’Iniziativa continuerà il suo lavoro con rinnovato entusiasmo. Tra le attività di quest’anno ci saranno le consulenze per migliorare gli strumenti di partecipazione nei Comuni, dove, in seguito al referendum, l’interesse su questo fronte è notevolmente cresciuto. Particolare sarà anche l’impegno di sensibilizzazione e di informazione verso la popolazione di lingua italiana.
Raffaella Zito
(membro del direttivo)
Il nuovo direttivo in ordine dei voti espressi: Cornelia Dell’Eva, Raffaella Zito, Otto von Aufschnaiter, Karl Zerzer, Marco Tavernar, Bernd Karner, Claudio Campedelli, Pinuccia Di Gesaro (sospeso per incompatibilità), Karl Berger e i membri ausiliari: Erwin Demichiel e Marlene Stein.
ecco un interessante aggiornamento inviato da Stephan Lausch, su come si stanno evolvendo le cose a Bolzano. Il 25 ottobre 2009 si sono svolti 5 referendum tra cui quello per il miglioramento della legge sulla democrazia diretta. Il 38% andò a votare (la stragrande maggioranza votò SI), ma il quorum al 40% invalidò la consultazione.
Comunicato stampa tre mesi dopo il voto referendario
Bolzano 26 gennaio 2010
Miglioramenti minimi per la democrazia diretta e le proposte inaccettabili del direttivo SVP alla sua base
Il referendum provinciale del 25 ottobre 2009, fallito solo a causa del quorum mancato, ha catapultato la questione della democrazia diretta fra gli argomenti politici più discussi di questi mesi. La SVP si è sentita chiamata a discutere seriamente dei necessari miglioramenti delle regole per la partecipazione politica diretta dei cittadini della nostra provincia.
Il nostro obiettivo è una democrazia più completa, dotata di diritti referendari praticabili. È per questo che stiamo lavorando da anni. Dall’altra parte la mole di problemi irrisolti e l’opposizione derivante da un sistema politico bloccato non fanno che aumentare. Siamo convinti che la società, se dotata di più ampi diritti di partecipazione, si sarebbe impegnata in maniera più costruttiva. I politici al potere devono rendersi conto che sono responsabili anche della crisi del sistema politico e del differimento della soluzione dei problemi che non fanno che aumentare. Aumentano anche perché non si permette il coinvolgimento di tutti in uno sforzo comune di individuare soluzioni.
Esattamente tre mesi dopo il referendum l’INIZIATIVA ora elenca (continua…)
pubblico una lettera dell’amico Thomas Benedikter
La democrazia diretta nel dilemma etnico
Il sistema di democrazia diretta, come progettato nella “legge migliore” dell’Iniziativa per più democrazia, per un soffio non approvato nel referendum provinciale del 25 ottobre scorso, è teso a dare più voce e potere ai cittadini in quanto tali e nel loro insieme rispetto le competenze politiche provinciali, né di più né di meno. I cittadini avrebbero potuto votare su quasi ogni materia di cui discutono i nostri rappresentanti nel Consiglio ed anche sui megaprogetti decisi dalla Giunta provinciale, non invece sulla modifica dello statuto di autonomia. Un tale sistema può funzionare in una società plurietnica, in cui i gruppi non solo sono diversi per lingua, ma presentano anche caratteristiche sociali ed interessi politici divergenti, sono due mondi intersecanti, ma paralleli? Tali strumenti possono funzionare in una provincia che risente ancora di tensioni etniche? In cui si minaccia ancora „Oggi referendum, domani autodeterminazione?“ Si può propagare un’idea liberatrice quale la democrazia diretta, che rafforza i cittadini in quanto tali nei confronti del sistema partitico, se non regna un’atmosfera di fiducia reciproca fra i gruppi che permette di articolare gli interessi politici in forma trasversale?
Naturalmente no, risponderebbe quel giornalista dell’ALTO ADIGE che all’indomani del referendum in un commento allucinante (continua…)
di Paolo Michelotto
riporto gli ultimi messaggi dell’amico Stephan Lausch: Coordinatore dell’Iniziative per più democrazia di Bolzano. Vi appoggio con tutto il cuore!
Il comico genovese che già nel 2007 aveva sostenuto la campagna di raccolta firme per i referendum ospitando l’appello di Stephan Lausch durante il suo spettacolo RESET, torna a Bolzano dopo due anni per parlare dei referendum del 25 ottobre e in particolare di democrazia diretta.
Grillo interverrà durante la manifestazione di chiusura della campagna referendaria che si terrà presso una piazza della città. Probabilmente piazza Matteotti per cui è stata chiesta l’autorizzazione al Comune, ma gli organizzatori, l’associazione Iniziativa per più democrazia e il Meetup di Bolzano, sono in attesa di conferma.
La popolazione e i media verranno informati tempestivamente riguardo la definitiva ambientazione della manifestazione.
E’ possibile visionare un breve video di Grillo, con un invito alla manifestazione, sul sito
www.referendumdemocraziadiretta.it
Beppe Grillo a Bolzano in piazza Matteotti dalle ore 18 in poi.
La serata si aprirà con le percussioni del gruppo Officina delle ArtiColate, a seguire l’intervento di Beppe Grillo. La serata si concluderà con la musica di Ago’ & friends.
In piazza saranno presenti tavoli informativi sulle proposte referendarie, in particolare sulla proposta di legge per una migliore democrazia diretta e sulla legge che propone di interdire il finanziamento pubblico delle infrastrutture aeroportuali e il sovvenzionamento di compagnie aeree.
Inoltre, giovedì, 22 ottobre 2009
alle ore 10 nella sala riunioni 2 del Consiglio provinciale
Professori costituzionalisti e un ex-senatore confermano la conformità costituzionale
del referendum propositivo sulla democrazia diretta
Prof. Stelio Mangiameli e prof. Robert Louvin presentano il loro parere legale relativo alla conformità costituzionale del nostro disegno di legge referendario sulla democrazia diretta confermando il giudizio espresso da parte della Commissione per i procedimenti referendari che nel febbraio 2007 ha dichiarato questo disegno di legge ammissibile al referendum propositivo anche sotto il profilo costituzionale (vedi sotto). L’ex-senatore Marco Boato interverrà sul significato politico e la portata giuridica delle norme sui diritti referendari contenuti nello Statuto di Autonomia.
di Paolo Michelotto
Durny, il presidente della provincia di Bolzano, aveva da tempo fissato per il 25 ottobre 2009 la data del referendum. Ora però comincia a mettere in dubbio la data appoggiandosi ad argomentazioni giuridiche stiracchiate.
Ottimo segno che il potere politico comincia ad avere paura che i referendum abbiano successo (oggi il quorum a Bolzano è del 40%) e mettono in campo le ultime strategie permesse loro, ossia il rinvio della data per motivi pseudo giuridici.
Ma l’Iniziativa Più Democrazia di Bolzano è battagliera e porta avanti con determinazione con l’appoggio di decine e decine di gruppi ed associazioni il referendum. A rendere la situazione favorevole al superamento del quorum (del 40%) è anche il fatto che ci sono più referendum nella stessa giornata di voto, di vari schieramenti politici, di cui un paio almeno, molto combattivi.
Questo autunno con i Referendum Più Democrazia di Rovereto e con il Referendum per il Miglioramento della Legge sulla Democrazia Diretta a Bolzano, si presta a portare una ventata di novità nel panorama politico italiano.
Ecco la lettera del gruppo di Bolzano.
Stabilito un accordo con il Presidente del Consiglio provinciale:
svolgere il referendum provinciale senza ulteriori indugi
I rappresentanti del comitato dei promotori dell’iniziativa popolare per una legge migliore sulla democrazia diretta, coordinati dall’INIZIATIVA PER PIU´ DEMOCRAZIA, ieri pomeriggio sono stati convocati dal Presidente del Consiglio provinciale Dieter Steger per urgenti chiarimenti relativi al referendum del prossimo ottobre.
Abbiamo ribadito di non condividere i dubbi ultimamente espressi nei confronti della decisione del collegio dei giudici in merito allo svolgimento del referendum provinciale del 25 ottobre. Condividiamo il loro parere, che nel caso dell’approvazione di entrambi i disegni di legge sulla democrazia diretta, sottoposti a votazione popolare il 25 ottobre, il Consiglio provinciale potrà avvalersi delle sue facoltà legislative e, con un po’ di buona volontà, trasformare i due testi in un testo unico. In questo atto il Consiglio provinciale dovrà rispettare la sostanza delle due leggi sulla democrazia diretta, entrate in vigore nel caso in cui fossero approvate da una maggioranza referendaria. Altrimenti, i cittadini avrebbero a disposizione lo strumento del referendum confermativo, per bocciare la nuova legge contenente il testo unico sulla democrazia diretta nell’ambito di un altro referendum.
La questione dell’ammissibilità delle proposte di legge di iniziativa popolare già da parecchio tempo è stata chiarita. I dubbi ultimamente sollevati da parte della SVP in merito alla loro conformità costituzionale potrebbero essere chiariti soltanto (continua…)
di Paolo Michelotto
l’intervento di Thomas Benedikter (autore del libro “Democrazia Diretta – ed. Sonda 2008) a Rovereto il 30 maggio 2009.
di Paolo Michelotto
ecco dalla voce di Stephan Lausch, uno dei fondatori del gruppo, in breve la storia di 14 anni dell’Iniziativa Più Democrazia del SudTirol. Passione, cuore, costanza.
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