riporto qui l’articolo apparso domenica 4 agosto 2013 sulla Gazzetta di Parma. L’inizio è digitale, l’articolo completo si può leggere nella foto allegata (fai doppio clic per ingrandire l’immagine). Si tratta dell’intervista fatta al Vice Sindaco Paci, dove comincia a spiegare meglio lo svolgimento della giornata. Mancano ancora i dettagli, ma verranno prossimamente.
04/08/2013 – Parma
Assemblea dei 500, Paci: «Vogliamo che a decidere siano i cittadini»
Andrea Del Bue
Finita, per legge, l’era delle circoscrizioni, l’amministrazione comunale prende in mano la questione del decentramento e studia una formula per arrivare ad un regolamento che disciplini i nuovi strumenti di partecipazione. Lo farà attraverso l’«assemblea dei cittadini», un collettivo di 500 persone, metà estratte a sorte dall’anagrafe, metà volontarie, che il 29 settembre si riunirà per portare alla Giunta i propri contributi per la formulazione del nuovo regolamento. Questo organo ha suscitato numerose reazioni critiche da buona parte dell’opposizione.
Vicesindaco, l’opposizione parla di «esautorazione del consiglio comunale» che sarebbe già «l’organismo democratico per eccellenza», «delegittimazione dei luoghi della democrazia», «consiglio comunale parallelo». Cosa risponde?
Non c’è alcuna esautorazione: anzi, stiamo facendo proprio il contrario. Per noi sarebbe stato molto facile, con la maggioranza che abbiamo, preparare un modello e farlo approvare dal Consiglio comunale. Quello che vogliamo fare, invece, è coinvolgere il più possibile i cittadini soprattutto in un momento storico in cui c’è grande richiesta di partecipazione. . ………….L’intervista completa sulla foto allegata
questa pagina cerca di raccontare in diretta come si sta svolgendo il Democracy Day di Ferrara. Dalle 9:00 circa iniziano gli aggiornamenti, con le foto. Dalle 10:00 circa inizia il video in diretta e gli aggiornamenti dei testi. Ci sono in tempo reale il video dell’evento, i documenti scritti, le proposte che emergono, le votazioni e le foto che vengono via via caricate.
Qui il video in streaming (gestito da Valerio su Ustream):
Questo è il secondo video in streaming (gestito da Luciano su Livestream):
Questo serve per mostrare che si può avere massima trasparenza ed efficienza con servizi e software disponibili gratuitamente, combinati tra di loro.
Qui sotto trovi le foto scattate durante la giornata.
La prima parte, al mattino, dalle ore 10:00 circa è dedicata a La Parola ai Cittadini. Su questa tabella vengono scritte tutte le proposte e le loro votazioni in tempo reale.
Alla fine, dopo la discussione, le proposte vengono messe in ordine di votazione. Le più votate in alto.
Nel pomeriggio, circa alle 13:00 si comincia utilizzando il metodo World Cafè.
Tutti i presenti si dividono in tavoli da 4 persone. Su ogni tavolo c’è una persona con un computer che scrive appunti su ciò di cui si discute. In questa tabella ci sono i link a tutti i tavoli. In tempo reale appariranno gli appunti delle discussioni in corso. Clicca sul link di un tavolo per leggere ciò di cui stanno discutendo.
Come esempio di ciò che si vede, ecco quanto viene scritto nello spazio dedicato al Tavolo 1. Per gli altri tavoli basta cliccare il link desiderato nella tabella sotto.
Finito il WorldCafé, in cui tutti hanno potuto confrontarsi su tutto per circa 1 ora, effettuiamo circa alle 14:00 il Brainstorming di idee che dovranno essere discusse approfonditamente nei vari tavoli.
Alle 15:00 circa iniziamo il metodo Open Space Technology. Ogni tavolo discute una idea emersa con il Brainstorming della fase precedente. E la discute approfonditamente per circa 2 ore. In ogni tavolo c’è qualcuno che scrive appunti su quanto avviene.
Come esempio di ciò che si vede, ecco quanto viene scritto nello spazio dedicato al OST -Tavolo 1. Per gli altri tavoli basta cliccare il link desiderato nella tabella sotto.
Dopo la sessione di discussione ai tavoli, quanto pensato viene raccontato all’assemblea plenaria e viene votato per metterlo in ordine di priorità. Siamo circa alle 17:00 e viene effettuata la Presentazione Finale delle Proposte e loro votazione.
Alla fine del Democracy Day, segue la compilazione di un foglio di valutazione sulla giornata(scheda valutazione democracy day).
Tutti i fogli compilati verranno fotografati e verrà realizzato un unico documento, che verrà messo in rete nei giorni successivi. A tutti coloro che ci hanno lasciato l’email, e che lo desiderano, viene mandato il resoconto finale e i link dove trovare tutto il materiale emerso.
grazie all’impegno di Tania Rontini di Bologna, del Movimento 5 Stelle di Ferrara e tantissimi altri singoli e gruppi M5S della Regione Emilia Romagna, domenica 27 novembre 2011 si svolgerà a Ferrara il primo Democracy Day.
Il nome di questo evento già racchiude il suo significato. Una intera giornata di democrazia per discutere dei temi importanti per il M5S dell’Emilia Romagna. Tania mi aveva contattato in ottobre per sentire se avevo qualche idea su come si poteva organizzare un incontro regionale dove tutti potessero discutere in maniera produttiva. Stavano valutando di effettuare un incontro di 3 giorni a cavallo del 31 ottobre. Le ho spiegato quello che facevo abitualmente e abbiamo fissato un primo incontro a Bologna il 13 ottobre dove ho mostrato “La Parola ai Cittadini”. Il metodo è piaciuto ai presenti, per cui l’ho replicato il 3 novembre a Ravenna e poi il 10 novembre a Reggio Emilia
Poi ho fatto una proposta dettagliata su come poteva essere organizzata una giornata partecipativa che funzionasse. Basata sui town meeting del 21° secolo, ad esempio “Il cittadino partecipa” che avevamo organizzato nel 2009 a Rovereto. E sul lavoro e l’impegno gratuito di tutti noi. Anche il cibo è portato da ognuno di noi e condiviso. Avevamo anche bisogno di realizzare il tutto senza un sistema informatico dedicato, con metodi più facili ed economici da gestire, con la partecipazione di tutti. Ho proposto di utilizzare il meglio di vari metodi partecipativi (La Parola ai Cittadini, il World Cafè, l’Open Space Technology). E di alternare in maniera organizzata momenti plenari, con momenti in cui saremo suddivisi in gruppi. Con lo scopo di permettere a tutti di parlare, discutere, confrontarsi e allo stesso tempo con la necessità di arrivare a risultati di valore e che abbiano un seguito. Il tutto con la massima trasparenza e diffusione pubblica di contenuti sul web. Metteremo online in diretta streaming un video che riprenderà l’evento, le foto che faremo durante la giornata, i documenti elaborati, le proposte effettuate e le votazioni. Questo mix di tecniche, di tempi e di utilizzo di software e di hardware l’ho chiamato Democracy Day. E questo sarà il primo Democracy Day e spero non l’ultimo. Nei prossimi giorni altri dettagli. Il 27 novembre 2011 su questo blog sarà possibile vedere la diretta video, i documenti, le foto, le votazioni etc.
Ecco qui il comunicato inviato dagli organizzatori a tutti i partecipanti (con la mappa per arrivare) e a seguire la mia traccia completa, su cui il comunicato si basa.
Democracy-Day: Movimento 5 Stelle e Democrazia Partecipata
Ferrara 27.11.2011
Questo incontro vuole essere un momento per ritrovarci e condividere le proposte per migliorare il Movimento 5 Stelle, attraverso un nuovo modello di democrazia partecipata attuabile al nostro interno e perché no, da esportare anche nella società e nelle istituzioni.
Di seguito il programma della giornata che potrete inviare agli attivisti per informarli dell’incontro.
Svolgimento giornata avente come tema centrale “Argomenti da affrontare oggi per migliorare il Movimento 5 Stelle”:
Accoglienza:
9.00 – 9.30
ore 9.00 accoglienza e registrazione ospiti su computer portatili dell’organizzazione.
10.00 – 12.00
La Parola ai Cittadini: “Argomenti da affrontare oggi per migliorare il M5S”.
Pranzo:
12.00 -13.00
World Cafè:
13.00 – 14.00
Lavoro in piccoli gruppi: “World Cafè”. Incontri in tavoli da 4 persone. Partecipanti al tavolo assegnati in ordine casuale. Un ospite con computer per tavolo. Dopo 20 minuti, i tre senza computer si alzano e cambiano tavolo, sempre a caso, evitando di sedersi con amici e conoscenti. Si ricomincia. Chi ha il computer racconta in pochi minuti la sintesi dei 20 minuti precedenti. Poi si ricomincia la discussione liberamente. Dopo 20 minuti si cambia ancora. Si ripete 3 volte. Per un totale di 1 ora. Tutte le sintesi appaiono in tempo reale nel documento collaborativo, mentre vengono scritte. In questa fase si comincia ad approfondire le tematiche più sentite dai partecipanti, liberamente e con molto tempo per ciascuna persona. Ci si scambia idee e le si forma insieme agli altri.
Brainstorming:
14.00 – 15.00
Assemblea Plenaria – brainstorming di proposte. Tutte vengono presentate 1 minuto a testa senza discussione e votate con alzata di mano. Tempo massimo 1 ora. Quindi max 60 proposte. Alla fine tutte vengono messe in ordine di priorità. Lo scopo è di far emergere tutte le proposte discusse fino a questo punto. Queste proposte saranno messe in ordine di priorità e saranno il tema discusso in ciascun tavolo della fase successiva.
Pausa 10 minuti:
15.00 – 15.10
Open Space Technology:
15.10 – 17.10
Anche questa è una tecnica con vari anni di esperienza nel mondo. Vengono creati i tavoli di discussione per le proposte emerse nell’ora precedente. Si invita chi vuole discutere di quell’argomento di portarsi attorno a quel tavolo. Non c’è numero minimo o massimo di partecipanti. Si creano tavoli così via finché c’è qualcuno che ancora non ha trovato il suo argomento preferito. Si usano le regole della OST. Non ci sono facilitatori, i tavoli si autogestiscono. I partecipanti si possono spostare da un tavolo all’altro. Tempo massimo 2 ore. Per ogni proposta bisogna indicare anche chi si impegna a portarla avanti e come. A ogni tavolo c’è 1 persona con un computer, che si impegna a rimanere sempre su quel tavolo e a scrivere nell’apposito spazio sul documento collaborativo appunti su quanto emerge. In questa fase le persone discutono a fondo l’argomento scelto, trovano soluzioni e proposte ed emerge chi e come attua il percorso.
Pausa 10 minuti:
17.10 – 17.20
Presentazione proposte finali all’assemblea e voto:
17.20 – 18.20
Assemblea plenaria dove tutte le proposte elaborate dai gruppi di discussione vengono presentate da 1 o più persone di quel gruppo. Ogni proposta viene votata per alzata di mano e alla fine vengono ordinate per priorità.
Saluti finali:
18.20
Fine primo Democracy Day.
A tutti viene indicato l’indirizzo web dove trovare il documento collaborativo scritto in tempo reale, lo streaming della diretta video, foto, video su youtube e tutto il materiale emerso.
Compilazione di un foglio di valutazione sulla giornata.
Al momento vi sono 250 iscritti, mancano ancora i dati relativi ad alcune province.
Tutte le iscrizioni che ci sono pervenute fino ad ora sono confermate.
Vi comunichiamo di seguito alcune informazioni utili.
Luogo: Sala S. Francesco Via Savonarola, 3 – zona centro storico (Ferrara)
Orario: dalle 9,00 alle 18,30 circa.
Materiale che ogni partecipante dovrebbe portare: pc, ciabatta a prese multiple, prolunga, carta, penna, chiavetta USB e chiavetta Wind o Tim, ecc per collegamento a Internet (nella sala non vi è WIFI).
Pranzo: ciascuno dei partecipanti è pregato di portare qualcosa da mangiare e condividere con gli altri (non utilizzeremo catering o mense per lasciare alla giornata l’impronta originale, senza snaturarla).
Costo individuale di partecipazione: per sostenere i costi per la sala e l’acquisto di materiali vi chiediamo di donarci una somma che potrà essere di 2 euro (o superiore) i soldi avanzati verranno utilizzati per organizzare altri eventi.
Come raggiungere Ferrara e la Sala S. Francesco:
IN TRENO: arrivati alla stazione tenere la sinistra percorrere tutto il viale e proseguire diritto per viale Cavour, passare il castello e proseguendo per C.so Giovecca al secondo semaforo svoltare a Dx ( via terranuova) dopo 150 mt. a Sx la basilica ( tempo previsto 15 minuti)
Dalla Stazione
Linea 1 orari festivi : 7.22- 8.07 -8.52- 9.37
Linea 3C : 7.20- 8.00- 8.40- 9.20
Linea 4C : 7.00 -7.40 -8.20- 9.00
linea 6 (fermata, prendere Viale Costituzione all’incrocio andare alla prima fermata di V.le Cavour a dx): 7.32 8.12 8.52 9.32
i biglietti sono acquistabili in stazione o al bar di fronte alla stazione)
IN AUTO
Da BOLOGNA : uscita Ferrara Sud – prendere per ferrara centro, percorre tutta via Bologna sino a che non vedete Porta Paola, appena passata trovate la prima area di parcheggio , oppure tenendo la dx trovate una salitina che porta ad un parcheggio gratuito. Da qui, scendere e procedere per Via Spronello, via delle Scienze, Via Terranuova dopo 150 mt a DX la Basilica S. Francesco.
Da RAVENNA : seguire per il centro, al Ponte di S.Giorgio (ponte sul Volano con le statue) a dx per via colombarola al semaforo tenete la Sx alla rotonda dopo ol cimitero entrate in città, dopo il cavalcavia tenete ancora la Sx e cercate parcheggio. Per raggiungere il Convegno prendete Via Scandiana – Via savonarola alla fine la Basilica, oppure C.so Giovecca e al primo semaforo a Sx e a 150 mt. siete arrivati
DA NORD : Rovigo-Padova. Uscita FE Nord seguire per centro città. Dopo il sottopasso al secondo semaforo a SX in V.le Cavour Parcheggiare dove trovate e poi proseguite a piedi. Prima della discesa del sottopasso seguite indicazioni per il parcheggio di via del lavoro. Prendere il sottopassaggio che vi porta nel piazzale della stazione per il Bus o per venire a piedi.
Alleghiamo la piantina con indicati l’area ZTL e la Sala S. Francesco.
Per qualsiasi chiarimento contattateci.
Vi ringraziamo per la grande partecipazione e collaborazione.
incontro misto tra sperimentazione di tecnica partecipativa, ma anche di dibattito reale, caldo, appassionato. Il tema della prima parte era “proposte per migliorare il Movimento 5 Stelle”. Per un’ora, utilizzando la tecnica partecipativa de “La Parola ai Cittadini” modificata nel momento di creazione di priorità delle proposte da discutere e nel numero di interventi lasciato libero per ogni proposta, si è dibattuto su come migliorare il M5S. Con questa tecnica si potrebbe discutere per un’intera giornata, esaminando a fondo molte proposte, e votando le priorità dell’assemblea. Ieri sera invece, dato che abbiamo iniziato abbastanza tardi, abbiamo utilizzato questo metodo solo per la prima ora. Poi sarà il M5S Emilia Romagna, che se vorrà utilizzerà questa tecnica anche per altri incontri regionali.
Durante la prima ora, siamo riusciti a discutere le prime 5 proposte su 20 all’ordine del giorno. Quelle giudicate più importanti con la prima votazione. Ma basta dare un’occhiata ai titoli delle proposte scritti, per vedere l’impegno e la serietà dei presenti.
Riporto qui i primi 5 in ordine della seconda votazione, quella dopo la discussione e gli interventi di tutti coloro che hanno desiderato farli.
Nome Proposte per migliorare il M5S Voti 1 Voti 2
giusy trasparenza a tutti i livelli 42 43
nunzio introdurre sist. x decisioni collet. 41 42
silvia condividere la conoscenza e informaz. 37 33
rosario confronto movimenti simili fuori Italia 33 16
massimo far conoscere ai cittadini quello che
si discute nelle istituzioni 35 13
La seconda parte della serata è stata dedicata agli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo.
sono stato invitato da Tania Rontini del M5S di Bologna a un incontro nella sua città per parlare dei metodi partecipativi che di solito utilizzo “La Parola ai Cittadini” e “Town Meeting del XXI secolo”. Alla fine parlerò, se ci sarà ancora tempo, degli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo. Questo incontro è in preparazione delle giornate di incontro regionale del M5S dell’Emilia Romagna programmate nel weekend di fine ottobre.
Si terrà il
Giovedì 13 ottobre ore 21,00 Quartiere Porto
Via Dello Scalo, 21 Bologna
L’incontro è organizzato per i simpatizzanti attivi del M5S di Bologna e dintorni, ma tutti sono i benvenuti, ovviamente.
riporto qui alcune informazioni riguardanti la giornata partecipativa “Il Cittadino Partecipa” che avevamo organizzato a Rovereto il 20-10-2009 a Rovereto. Avevamo costruito un blog apposito, ma quest’anno non è stato rinnovato e quindi tutte le informazioni sono andate perse.
La giornata “Il Cittadino Partecipa” utilizzava la tecnica dei Town Meeting del 21° secolo.
Per sapere cosa sono i Town Meeting del 21° secolo guarda questo post:
riporto una valida iniziativa di partecipazione e di democrazia, programmata in Toscana, segnalatemi da Stefano M.
In cinque città toscane 150 cittadini a confronto sul governo del territorio
6 febbraio: il primo town meeting italiano sul paesaggio
“Come preservare e tutelare il paesaggio toscano?” La risposta ai cittadini
di Francesca Calonaci
Firenze Castelnuovo Berardenga, Cortona, Orbetello, Piombino e Prato sono le cinque sedi del primo town meeting italiano sul paesaggio, che si svolgerà il prossimo 6 febbraio in Toscana. In queste cinque città toscane, paesaggisticamente emblematiche per i valori rurali e urbani del loro territorio, 150 cittadini estratti a sorte in ogni comune coinvolto saranno chiamati a discutere sui caratteri più importanti di un paesaggio, quelli da proteggere o da ricostruire e su che cosa fare per preservare (o ricostruire) la qualità del paesaggio in Toscana.
Il Town meeting del prossimo 6 febbraio – diretto dal garante della comunicazione per il PIT, Massimo Morisi – sarà, per i cittadini, un momento di partecipazione diretta al governo locale attraverso la discussione per piccoli gruppi e una votazione finale. (continua…)
ecco la lettura del 6° capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: Assemblee Cittadine (Town Meeting) del New England.
I Town Meeting hanno una storia plurisecolare. Già a fine del 1600 si tenevano nelle cittadine della costa est degli USA. In queste assemblee venivano e vengono tuttora decise tutte le cose importanti della città e vengono nominati gli amministratori per un anno. Queste assemblee hanno il potere legislativo ed esecutivo che normalmente hanno i Consigli Comunali in Italia. La partecipazione è libera a tutti i cittadini e nell’arco di una giornata vengono discusse e prese decisioni vincolanti per tutta la comunità.
Questa registrazione comprende i seguenti paragrafi:
Introduzione
Dettagli sui Town Meeting
Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.
Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:
la bella rivista di filosofia Diogene, ha pubblicato un mio articolo sulla democrazia diretta negli USA. Un paio di precisazioni: il titolo non l’ho scelto io, e neppure ho mai scritto che “referendum consultivi=iniziative”, che è un’eguaglianza che non è vera…
Ma l’insieme dello spazio dedicato, il contesto degli articoli prima e dopo, rende questi refusi veramente marginali.
La democrazia diretta negli Stati Uniti ha molti strumenti: i referendum consultivi, la revoca delle cariche, i Town Meeting del 21° secolo.
Gli Stati Uniti possono vantare una lunga – rispetto alla loro storia – tradizione di democrazia diretta che affianca da circa un secolo le procedure della democrazia rappresentativa nel processo decisionale.
Diverse pratiche permettono ai cittadini di accedere alla sfera politica senza la mediazione di rappresentanti: due degli strumenti più importanti sono il referendum abrogativo e il referendum consultivo (in inglese, initiative).
Le proposte di democrazia diretta risalgono agli ultimi decenni del XIX secolo, quando apparvero libri e articoli che promuovevano il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini nella definizione dell’agenda politica. Nel 1882 fu pubblicato Direct Legislation by the People di Nathan Cree, che definiva il referendum nazionale come il passo necessario verso un ulteriore sviluppo del governo. Cree pensava che l’unico modo per insegnare l’autogoverno fosse quello di praticarlo e propugnava l’idea di un governo basato sulla discussione, perché era convinto che la maggioranza della gente fosse saggia.
Nel 1893 J. W. Sullivan scrisse Direct Legislation by the Citizenship through the Initiative and Referendum, prendendo ad esempio le esperienze maturate in Svizzera. Nelle procedure messe in atto nel paese d’Oltralpe, Sullivan vide che la democrazia diretta non era un sogno utopistico, ma una pratica concreta e reale e quindi esportabile negli USA. Con gli strumenti di democrazia diretta, la sfera politica di ogni cittadino si sarebbe allargata; ciascuno avrebbe acquisito un’educazione adeguata al suo ruolo e sviluppato un vivo interesse negli affari pubblici.
I libri di Cree, Sullivan e altri attrassero inizialmente l’attenzione di molti leader populisti, tra cui William U’Ren dell’Oregon, che appena lette le loro opere abbracciò la lotta per l’introduzione degli strumenti di democrazia diretta nel suo Stato. Populisti, ma anche femministe, socialisti, e poi democratici e progressisti si batterono per ottenere la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione delle questioni politiche cruciali, conquistando nei primi anni del secolo un risultato positivo. Infatti, mentre la Prima guerra mondiale si andava esaurendo nel Vecchio continente, gli Stati Uniti conoscevano la fine della prima ondata dell’introduzione di democrazia diretta: entro il 1918, ventitré Stati avevano introdotto il referendum abrogativo o l’initiative o entrambi.
Da allora, la democrazia diretta si è rivelata una pratica vitale e significativa della politica statunitense, la cui portata viene riflessa in alcuni dati. Mentre a livello federale gli USA sono una delle poche nazioni al mondo che non prevedono l’uso del referendum, a livello locale la democrazia diretta è invece molto diffusa.
Circa la metà di tutte le città USA, tra le quali si annoverano le più grandi metropoli americane, permettono l’iniziativa popolare. Così è stato calcolato che circa il 70% dei cittadini americani vive in città o Stati dove c’è l’initiative. Tutti gli Stati, tranne il Delaware, hanno il referendum obbligatorio per le modifiche costituzionali. Tra il 1904 e il 2000 ci furono circa 2000 iniziative a livello statale. Nel solo 1996 ad esempio, nei 24 Stati che hanno l’initiative si tennero 96 consultazioni. Sembrano tante, in realtà nello stesso anno e negli stessi Stati, i rappresentanti eletti promulgarono 14.000 leggi. Quindi le leggi votate dai cittadini furono solo lo 0,7% del totale. Il numero totale dei referendum a livello statale è stato di 19.000 fino al 1999, mentre a livello locale vengono effettuati circa 10.000 referendum ogni anno.
La revoca degli eletti
Accanto a referendum e initiative, la revoca è la procedura che permette agli elettori di allontanare e sostituire un amministratore eletto. La maggioranza degli Stati USA (almeno 36) permettono la revoca a livello locale, 18 su 50 la permettono a livello statale.
La revoca richiede una petizione, (continua…)
alcuni giorni fa l’amico Emilio aveva postato questo articolo sul sito www.ilcittadinopartecipa.it Era così bello che ho deciso di riportarlo pari pari:
Cari amici, anche io, Cristiano, finalmente mi sono deciso di accettare l’invito di Marina a scrivere sul suo blog. E mi sono deciso di scrivervi circa una delle cose più interessanti che il New England, la regione degli Usa dove stiamo vivendo, possa offrire: i town meetings (incontri della città, assemblee cittadine). Facciamo un passo indietro, prima di partire per l’America mi ero incuriosito nel leggere qualcosa sulla rivoluzione americana e sull’intento degli americani di mettere insieme nella vita politica e civile il desiderio di un buon governo e il desiderio di essere liberi. Mi hanno consigliato di leggere un classico della storia degli Usa dal titolo La democrazia in America di Toqueville. Qui l’autore descrive come gli americani provarono a mettere insieme questi due desideri. Dico provarono, perché il libro fu scritto all’inizio del 1800 poco dopo la rivoluzione che li ha staccati dagli Inglesi.
Dopo questa bella lettura sono partito per gli Usa curioso di cosa fosse rimasto di quelle vecchie tradizioni, un po’ come venire in Italia a cercare tracce dei vecchi comuni dopo tanti secoli, speranzoso di trovare nomi, qualche usanza, monumenti e lapidi.
Ebbene quello che ho trovato è che nei piccoli municipi come quello in cui viviamo io e Mari, le cose funzionano più o meno come 200 anni fa!!! Ma non sto parlando di anticaglie ma di cose vive…
Ed eccoci alla foto di sopra che vi spiegherà tutto. (continua…)
grazie al sostegno tecnico di FUTUR3 e LUNA WEB TV, e all’impegno di Andrea Bisegna che seguirà la ripresa, dalle 9,30 di domenica 20 settembre 2009, ci sarà la diretta video con la webcam presente nella sala della Palestra Damiano Chiesa.
Per vedere il video e audio, clicca sull’immagine oppure vai a questo indirizzo.
questa è la nuova versione della brochure dove viene spiegato l’evento “Il Cittadino Partecipa – Idee per riattivare la democrazia nel Trentino”. Nelle intenzioni dovrebbe essere l’ultima, fino al 20 settembre. Contiene l’inserimento dei due nuovi relatori Arrigo Dalfovo e Diego Schelfi, una diversa impaginazione e alcune indicazioni geografiche per raggiungere il luogo dell’evento.
Il cittadino Partecipa – Idee per riattivare la democrazia in Trentino
333 cittadini trentini, insieme ad esperti provenienti da tutto il mondo, discuteranno di democrazia, avvalendosi di un metodo partecipativo rigoroso.
Le loro migliori idee, emerse attraverso la votazione dei partecipanti, saranno proposte ai media, all’amministrazione e a tutti i cittadini perché siano applicate.
Se abiti fuori della provincia di Trento, puoi assistere lo stesso a tutta la giornata, non puoi però partecipare attivamente alla discussione ai tavoli. In questo caso avvisaci che arriverai qui. per pterci organizzare al meglio per l’accoglienza.
Vieni anche tu a proporre idee per la tua provincia.
Iscriviti per tempo, lo spazio è tanto, ma non illimitato.
Domenica 20 settembre 2009
Palasport di Rovereto (TN)
ore 9.00 – 19.00
una lista civica lombarda mi ha chiesto dei suggerimenti per il loro programma per il capitolo dedicato alla democrazia diretta e partecipativa. Il limite era di 5000 battute, quasi rispettato. Ecco quanto io proporrei in 9 punti.
Democrazia significa letteralmente “Potere della Gente”. Invece sempre più constatiamo che il potere non è della gente, ma di una piccola parte di essa, quella che fa politica, che ha costituito una elite, o come dice Gian Antonio Stella, una “casta”, e che amministra a favore dei propri interessi e privilegi, anziché per il bene comune. Noi vogliamo invece che tutti i cittadini che desiderano partecipare ed avere voce nella gestione della propria città, lo possa fare anche nel lungo intervallo che intercorre tra una elezione e l’altra.
Come ottenere questo risultato? Basta guardare alle migliori esperienze di democrazia che ci sono nel mondo e prendere esempio. Non occorre inventare niente.
Quindi quando saremo eletti, modificheremo lo statuto in questo modo:
1. introdurremo l’elezione diretta da parte dei cittadini del Difensore Civico, che così risponderà del proprio operato ai cittadini e non al consiglio comunale o all’amministrazione che oggi lo nomina. Oggi la situazione è che il controllato (l’amministrazione) nomina il controllore (il difensore civico). Come se a una partita a calcio tra due squadre, una avesse il diritto di nominare l’arbitro. Il Difensore Civico eletto dai cittadini deve inoltre avere maggior potere sanzionatorio nei confronti degli amministratori ed ottenere risposte e provvedimenti da parte dell’amministrazione, entro tempi definiti. Questo succede in Scandinavia.
2. Introdurremo l’iniziativa popolare in cui basterà presentare l’1% delle firme degli aventi diritto al voto, tempi stretti e certi (esempio entro 2 mesi) per la discussione di questa iniziativa in consiglio comunale. Se essa viene modificata o respinta, il comitato promotore ha facoltà di tramutarla in referendum propositivo, senza quorum, senza ulteriore raccolta di firme. Questo succede in Svizzera e Baviera.
3. Introdurremo il referendum abrogativo. Quando l’amministrazione delibera di procedere con un atto che i cittadini non vogliono, essi, nei primi 100 giorni dalla delibera, avranno la possibilità di raccogliere l’1% delle firme degli aventi diritto al voto. Se riescono in questo proposito, l’atto amministrativo sarà posto a referendum abrogativo nei mesi successivi. Senza quorum di partecipazione. La deliberazione diventerà effettiva se la maggioranza dei votanti l’avrà votata. Questo strumento esiste in Svizzera.
4. Introdurremo il referendum propositivo. Quando un amministratore non ascolta la volontà o i suggerimenti dei cittadini, essi devono avere la possibilità di rivolgersi direttamente ai loro concittadini. (continua…)
qualcuno mi ha chiesto di inserire l’intero libro Real Democracy di cui avevo parlato alcuni giorni fa. In realtà avevo messo il link dove si poteva scaricare. Comunque per comodità lo inserisco anche qui.
Eccolo compresso in formato zip. Contiene tutti i capitoli in pdf. Ogni capitolo è praticamente un libro in se.
c’è un libro estremamente interessante, disponibile online (nella versione non ridotta) gratuitamente, che descrive con arguzia, simpatia e professionalità accademica come funzionano i Town Meeting del New England. Si intitola Real Democracy e l’autore è Franck Bryan che insegna politica all’università del Vermont.
Le Town Meeting sono assemblee di cittadini che si riuniscono 1 volta l’anno per decidere con voto uguale per ogni partecipante come deve essere governata la città per l’anno successivo. E gli amministratori che per quell’anno dovranno attuare i provvedimenti votati. Di solito si svolgono in città piccole di qualche migliaia di abitanti. Sono più di 1000 le cittadine amministrate così, soprattutto nel Vermont, Maine, Massachussets, cioè nel nord est degli USA.
Prima pagina del capitolo 6 del libro Democrazia dei Cittadini
Capitolo 6 Assemblee Cittadine (Town Meeting) del New England (USA)
Non impariamo a leggere o a scrivere, a cavalcare o a nuotare, semplicemente con qualcuno che ce lo spieghi, ma praticando queste cose. Così è solo praticando il governo popolare su scala limitata che le persone imparano come fare democrazia su larga scala.
Carole Pateman
La partecipazione ai Town Meeting varia e non ci sono statistiche ufficiali a cui attingere. Uno studio del 1996 stimava una partecipazione del 7% degli elettori registrati del Connecticut, fino al 26% registrato nelle città del Vermont.
Uno studio dei Town Meeting tra il 1970 e il 1997 indica che in media il 14% degli elettori registrati partecipa agli incontri e il 36% di coloro che partecipano, parlano almeno una volta durante la serata.
Le città più piccole hanno l’affluenza più alta. I giovani partecipano in misura molto contenuta.
I vantaggi dei Town Meeting sono:
educazione politica e socializzazione dei cittadini;
possibilità di scegliere se partecipare ai dibattiti e alle fasi decisionali della propria città;
terreno di allenamento per futuri amministratori dello stato;
esame democratico degli amministratori cittadini;
potenzialità di porre qualsiasi questione nell’agenda dei Town Meeting…
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