• Archivio della categoria "sfoglia Libro" .

    Introduzione e Cap 1 Democrazia: potere del popolo

    3 Novembre 2008 // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Introduzione e Prima pagina del capitolo 1 del libro Democrazia dei Cittadini

    Introduzione e Cap 1 Democrazia: potere del popolo

    Tutta l’introduzione

    Introduzione

    Mentre raccoglievo firme per il Referendum Più Democrazia a Vicenza nell’inverno del 2005-2006, dovevo rispondere continuamente a domande molto simili tra loro, da parte dei cittadini che fermavo. Io e gli amici del Comitato Referendario Più Democrazia, chiedevamo le firme per poter introdurre gli strumenti del referendum propositivo e abrogativo nello statuto del nostro comune.  E spesso, i cittadini ponevano interrogativi come: “Esistono posti nel mondo dove c’è quello che chiedete voi? Ma non si rischierebbe la paralisi amministrativa? Non si dovrebbero affrontare spese eccessive? E poi i cittadini sceglierebbero davvero per il meglio? Perché non mettere il quorum? Volete sostituire la democrazia rappresentativa? Non ci sarebbe solo caos?”

    Domande legittime

    Tutte domande legittime, serie, non maliziose a cui rispondevamo, ma che ponevano in rilievo l’assoluta mancanza di informazioni pubbliche su questo argomento. Infatti ci vengono insegnate e raccontate tante cose nella nostra vita, ma queste informazioni così fondamentali per la vita democratica, vengono accuratamente tralasciate dai testi scolastici e dai media. Eppure non sono teorie astratte o filosofiche; ci sono esempi concreti, reali ed attuali di democrazia diretta e partecipativa nel mondo, dove i cittadini intervengono in prima persona nella gestione del proprio paese. In alcuni posti da secoli, in altri da decenni.
    E mi scorrevano nella mente le cose che leggevo sulla Svizzera, sui 23 stati degli USA dove c’è l’Iniziativa, sui “Town Meeting” del New England, sul Bilancio Partecipativo diffuso in più di 500 città nel mondo, sulla nuova legge elettorale ad Amburgo, sui referendum locali della Baviera, sul Dialogo con  la Città di Perth e sullo statuto comunale di Chelsea scritto dai cittadini.

    Ed ogni volta che mi ripetevo come un disco rotto, mi ripromettevo che una volta raccolte le firme necessarie, a cui stavo dedicando tutto il mio tempo libero, avrei iniziato a raccontare in un unico libro tutte le esperienze e le conoscenze di democrazia diretta e partecipativa che avevo studiato e conosciuto negli ultimi anni, mentre nel mio tempo libero, alternavo lo studio all’impegno “attivo” sul campo…

    Dopo aver depositato con estremo orgoglio le 5417 firme di cittadini (ne erano necessarie 4000) che ancora una volta avevano dimostrato la loro saggezza e ricchezza di buon senso,  per poter avviare il referendum Più Democrazia nella mia città e prima di affrontare la campagna referendaria vera e propria, nell’estate 2006, potei finalmente iniziare quanto mi ero prefisso.

    La mia intenzione era quella di riportare gli esempi esistenti ed esistiti di democrazia diretta e partecipativa, in maniera sufficientemente sintetica per non annoiare, ma abbastanza completa e ricca di riferimenti per permettere a chi fosse interessato di studiarli, approfondirli e speranzosamente, applicarli nel nostro paese…

    Insomma una guida pratica ed introduttiva alla forma di governo migliore che l’uomo abbia finora praticato: la democrazia, quella vera.

    Intanto il tempo trascorreva. Il referendum Più Democrazia a Vicenza venne svolto e la vita mi fece cambiare città.

    Oggi con un nuovo gruppo di amici stiamo proseguendo il cammino a Rovereto (TN). Mentre correggo le ultime bozze e vado in stampa, ho partecipato alla raccolta firme di altri 3 referendum che chiedono l’abolizione del quorum dai referendum comunali e che il piano regolatore cittadino sia progettato insieme ai cittadini. Questi referendum saranno probabilmente indetti dal sindaco a fine 2008 o inizio 2009.

    Nel frattempo, goccia dopo goccia, anche questo libro è giunto alla sua stesura. Che non può essere definitiva, perché l’argomento continua ad avere spunti nuovi ed esempi innovativi. Il mondo della democrazia diretta e partecipativa è vivo e estremamente dinamico. L’auspicio è quello di porre una base e poi di migliorarla con i tuoi commenti, suggerimenti e critiche, con il tempo.

    Questo libro è una sintesi di ricerche, testi e libri di cui sono venuto a conoscenza, i più significativi dei quali, verranno citati alla fine di ogni capitolo. Spero così di poter dare il mio contributo per contribuire a velocizzare il processo lento, ma comunque inesorabile, che trasformerà la democrazia attuale con tutti i suoi difetti e limitazioni in una vera democrazia.

    Ogni provento di questo libro sarà utilizzato in iniziative che promuovano le forme di democrazia diretta e partecipativa descritte in questo volume.
    Aspetto i tuoi commenti sul sito www.paolomichelotto.it

    Buona lettura.
    Paolo Michelotto

    qui il podcast dell’introduzione

    Prima pagina del Capitolo 1
    Democrazia: potere del popolo



    Un sondaggio effettuato nel 2005 da Gallup International su 50.000 persone in 60 paesi, ha scoperto che il 63% dei cittadini pensano che i loro leaders politici siano disonesti, il 60% pensa che essi abbiano troppo potere, il 52% pensa che i leaders politici si comportino in maniera non etica e il 39% pensa che essi non siano competenti nel loro lavoro.
    La democrazia rappresentativa, ossia la forma con cui la democrazia governa nella maggior parte del mondo, comincia a mostrare i suoi limiti. I sostenitori di questa forma indiretta di democrazia, sostengono che il problema è temporaneo, causato dal ripensamento politico successivo al crollo del Marxismo nel 1989.
    Forse, ma la causa principale probabilmente sta invece nell’enorme cambiamento nelle condizioni economiche e sociali di gran parte del mondo in questo ultimo mezzo secolo. La cura ai problemi della democrazia è la democrazia diretta.
    Anche nella democrazia diretta i cittadini votano ogni pochi anni per eleggere il parlamento e il presidente e poi li lasciano a rappresentarli fino alla elezione successiva. Esattamente come nelle democrazie rappresentative. Ma in ogni momento è possibile per un gruppo di elettori, purché acquisiscano un certo definito supporto di loro pari, di porre una legge elaborata dal parlamento al giudizio di tutti i cittadini, con un referendum.
    Ancora di più, in una democrazia diretta quel gruppo di cittadini, sostenuti da altri concittadini, possono mettere a giudizio di tutti gli elettori una proposta di legge non solo non pensata dal parlamento, ma che addirittura può essere osteggiata da…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, sfoglia Libro

    Capitolo 2 Quali caratteristiche ha la democrazia?

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 2 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 2  Quali caratteristiche ha la democrazia?

    Immagina che un gruppo di persone si trasferisca in un luogo disabitato e decida di abitarvi. Esse si riuniscono per discutere e progettare il loro futuro e una delle prime cose che decidono di realizzare è un insieme di regole condivise da tutti. All’inizio del  dibattito queste persone decidono che il principio base di queste norme è che tutte le persone adulte devono essere considerate ugualmente in grado di partecipare al processo decisionale, ossia devono essere politicamente uguali.
    E quindi stabiliscono quali sono i criteri che queste regole dovranno avere per ottenere l’uguaglianza politica. Essi sono:

    Partecipazione effettiva

    Prima che qualunque decisione venga presa, tutte le persone devono avere pari ed effettive opportunità per comunicare agli altri i loro pareri al riguardo.

    Parità di voto

    Quando arriva il momento di decidere, ogni persona ha un voto uguale e dello stesso peso e valore a quello degli altri.

    Diritto all’informazione

    In tempi ragionevoli, ciascuna persona deve avere uguali opportunità di conoscere le principali alternative strategiche e lo loro possibili conseguenze…

    Qui puoi ascoltare il capitolo intero.

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia, sfoglia Libro

    Capitolo 3 La Democrazia Diretta in Svizzera

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 3 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 3  La Democrazia Diretta in Svizzera

    La democrazia diretta si diffonde

    Gli strumenti di democrazia diretta si stanno diffondendo sempre di più. Molti stati occidentali li hanno già all’interno delle loro costituzioni. Quasi tutti gli stati dell’Europa dell’Est li hanno introdotti nelle loro nuove costituzioni. Inoltre a livello locale è tutto un fiorire di iniziative per far partecipare di più e meglio i cittadini. Quindi la domanda non è più se introdurre strumenti di democrazia diretta oppure no, ma come devono essere progettati perché funzionino. Questi strumenti possono  avere molti aspetti. Ma se sono progettati male possono produrre frustrazione e alienazione nei cittadini. Gli stessi strumenti concepiti bene, possono permettere ai cittadini un coinvolgimento profondo nei processi politici e nelle decisioni.
    Molte persone hanno la speranza che la democrazia diretta possa portare a maggiore partecipazione, maggiore coesione sociale, maggiore legittimità, maggiore innovazione e migliore protezione delle minoranze.
    Per altri solleva paure che le decisioni vengano prese da persone non qualificate, male informate, sotto la spinta di emozioni e che la democrazia venga sovvertita da elementi populisti.
    Joseph Deiss, presidente della Confederazione Svizzera nel 2004, rispose così a questa perplessità: “La democrazia diretta richiede una cittadinanza matura e responsabile. Visto dall’esterno può causare perplessità il fatto che in Svizzera la gente sia consultata di routine su decisioni a volte anche estremamente complesse. La risposta è che in Svizzera comprendiamo che la democrazia diretta è sempre un processo di…

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -1

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -2

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -3

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -4

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -5

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -6

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -7

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -8

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -9

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -10

    Qui puoi ascoltare il Cap 3 -11

    Postato in democrazia svizzera, sfoglia Libro

    Capitolo 4 La Democrazia Diretta negli USA

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 4 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 4  La Democrazia Diretta negli USA

    Nascita della Democrazia Diretta negli USA

    Per vent’anni, ho predicato agli studenti di Princeton che il Referendum e la Revoca degli eletti era spazzatura. Da allora ho approfondito e voglio scusarmi con quegli studenti. Questi strumenti sono la salvaguardia della politica. Tolgono potere ai capi dei partiti e lo mettono nelle mani della gente.
    Woodrow Wilson 1911 (28° presidente USA)

    Fino dal 1640 nei villaggi del New England gli uomini liberi si riunivano per approvare leggi che avrebbero governato la loro vita.
    Dopo la guerra di indipendenza con l’Inghilterra, il dibattito su come governare un grande e per l’epoca, popoloso (già oltre i 4 milioni di abitanti), paese come gli USA fu ampio e controverso. C’era chi voleva adottare i principi della Democrazia come applicati dagli ateniesi e dai comuni italiani del medioevo e chi invece preferiva la forma della Repubblica con i rappresentanti eletti che dovevano legiferare a nome del popolo. Prevalse questa ultima tesi.
    Ciò nonostante nel 1780 la costituzione del Massachusetts fu approvata con un referendum popolare. Entro la fine del diciannovesimo secolo quasi tutte le costituzioni dei singoli stati vennero ratificate con voto popolare.
    Jefferson, il terzo presidente degli USA e uno dei principali autori della Dichiarazione d’Indipendenza, riteneva che il volere del popolo è l’unico legittimo fondamento di ogni…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta USA, sfoglia Libro

    Capitolo 5 La revoca degli eletti

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 5 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 5  La revoca degli eletti

    “Il valore della revoca degli eletti come strumento di governo genuinamente democratico non è stato ancora sufficientemente apprezzato… Sopra ogni altra considerazione un governo democratico deve essere mantenuto collegato con l’opinione pubblica. La revoca rende ciò più possibile… senza nessun necessario sacrificio di efficienza.”
    Herbert Croly, 1914

    Cos’è l’elezione di revoca

    La revoca è lo strumento democratico che permette agli elettori di allontanare e sostituire un amministratore eletto. La maggioranza degli stati USA (almeno 36) permettono la revoca a livello locale, 18 su 50 la permettono a livello statale.
    La revoca richiede una petizione, ossia una domanda fatta per iscritto accompagnata da una raccolta di un certo numero di firme. Questo numero è generalmente più elevato di quello necessario per far partire una iniziativa. Di solito serve un numero di firme pari al 25% dei voti ottenuti dall’eletto che si vuole revocare, nelle sue ultime elezioni.
    Inoltre di solito viene organizzata una elezione specifica per la revoca (negli USA, di solito le elezioni locali, statali, nazionali, per referendum e iniziative, vengono accorpate in alcune date specifiche).
    I critici affermano che le revoche danno agli elettori troppo potere e squilibrano l’indipendenza di chi è nominato, rendendolo disponibile a prendere decisioni non sagge o affrettate, per mantenere il consenso dei suoi elettori…

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in revoca degli eletti, sfoglia Libro

    Capitolo 6 Assemblee Cittadine (Town Meeting) del New England (USA)

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 6 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 6  Assemblee Cittadine (Town Meeting) del New England (USA)

    Non impariamo a leggere o a scrivere, a cavalcare o a nuotare, semplicemente con qualcuno che ce lo spieghi, ma praticando queste cose. Così è solo praticando il governo popolare su scala limitata che le persone imparano come fare democrazia su larga scala.
    Carole Pateman

    La partecipazione ai Town Meeting varia e non ci sono statistiche ufficiali a cui attingere. Uno studio del 1996 stimava una partecipazione del 7% degli elettori registrati del Connecticut, fino al 26% registrato nelle città del Vermont.
    Uno studio dei Town Meeting tra il 1970 e il 1997 indica che in media il 14% degli elettori registrati partecipa agli incontri e il 36% di coloro che partecipano, parlano almeno una volta durante la serata.
    Le città più piccole hanno l’affluenza più alta. I giovani partecipano in misura molto contenuta.
    I vantaggi dei Town Meeting sono:

    1. educazione politica e socializzazione dei cittadini;
    2. possibilità di scegliere se partecipare ai dibattiti e alle fasi decisionali della propria città;
    3. terreno di allenamento per futuri amministratori dello stato;
    4. esame democratico degli amministratori cittadini;
    5. potenzialità di porre qualsiasi questione nell’agenda dei Town Meeting…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in sfoglia Libro, town meeting

    Capitolo 7 La Democrazia Diretta in Baviera

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 7 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 7  La Democrazia Diretta in Baviera

    In un referendum tenuto il 1° ottobre 1995, nel laender  (regione) Baviera, organizzato dall’associazione Mehr – Demokratie (Più Democrazia), i cittadini si espressero in favore dell’introduzione del diritto di lanciare iniziative che potessero portare a referendum vincolanti locali. Fu un passaggio storico, che fece diventare la Baviera un esempio per il resto della Germania.

    La democrazia diretta in Baviera

    Il fatto che lo strumento del referendum fosse disponibile in Baviera, anche se con estreme limitazioni, lo si deve al primo cancelliere bavarese del dopoguerra, Wilhelm Hoegner. Egli aveva vissuto in esilio in Svizzera il periodo della seconda guerra mondiale ed ebbe modo di conoscere la democrazia svizzera. Fu grazie al suo impegno che il referendum trovò spazio nella costituzione del Laender. Egli scrisse nel 1950: “il referendum è la pietra angolare della moderna legislazione democratica municipale”.
    Quindi i cittadini bavaresi potevano lanciare iniziative legislative. In teoria. In pratica però, dal dopoguerra al 1995 furono lanciate solo 4 iniziative, a causa dei requisiti estremamente alti e difficili introdotti dai legislatori, che regolavano questi strumenti democratici.
    Nella fase iniziale bisognava raccogliere 25.000 firme. Solo a quel punto si poteva depositare la richiesta di inizio procedure per il referendum. Il quesito passava poi all’esame del ministro…

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, sfoglia Libro

    Capitolo 8 La Democrazia Diretta ad Amburgo

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 8 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 8  La Democrazia Diretta ad Amburgo

    Amburgo ha 1,7 milioni di abitanti ed è la seconda città tedesca per grandezza. Essa ha, grazie alla sua storia, la particolarità di essere una città–stato, ossia una città con status di Laender. Nel 1996, il parlamento amburghese, seguendo l’esempio degli altri Laender tedeschi, introdusse nel suo statuto lo strumento dell’iniziativa. Con limitazioni e requisiti molto difficili da superare. Tutto ciò che riguarda scelte finanziarie fu escluso dalla possibilità di esercitare l’iniziativa, così come le proposte di pianificazione della città. Ciò escludeva la possibilità di usare l’iniziativa per progetti riguardanti l’espansione del porto, o la costruzione di un tunnel sotto il fiume Elba. Per effettuare il referendum era necessario ottenere le firme del 10% dei cittadini negli uffici comunali nel loro orario d’apertura in due settimane. Le iniziative legislative ordinarie per passare dovevano avere la maggioranza dei votanti ed almeno il 25% dei consensi del totale degli aventi diritto al voto. Le iniziative che volevano cambiare norme costituzionali dovevano avere i 2/3 dei voti espressi ed almeno il 50% dei consensi degli aventi diritto al voto. Mehr Demokratie decise di usare lo strumento cattivo del referendum per migliorarlo ed ottenere un buon strumento del referendum. Insieme a varie associazioni locali, progettò due iniziative:

    1. introduzione della democrazia diretta a livello di distretto;
    2. miglioramento dello strumento referendum a livello di città.

    La seconda iniziativa era di tipo costituzionale e quindi richiedeva il 2/3 di SI e un affluenza di almeno il 50% degli aventi…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, sfoglia Libro

    Capitolo 9 Le reti elettriche di Schoenau

    // 1 Commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 9 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 9  Le reti elettriche di Schoenau

    Questo villaggio di appena 2.500 abitanti è un esempio vivido di cosa possono ottenere i cittadini con una giusta dose di coraggio, pazienza e determinazione. Dopo il disastro nucleare di Chernobyl nell’aprile 1986, un gruppo di cittadini di Schoenau, crearono un’associazione chiamata “Iniziativa dei Genitori per un futuro libero dal nucleare”. Lo scopo era quello di promuovere un uso più moderato dell’energia senza l’uso di quella di origine atomica. Ci furono piccoli successi, ma i promotori capirono presto che potevano fare ben poco senza possedere la rete di distribuzione elettrica a quel tempo della società regionale KWR. Per acquisire la rete, il comitato lanciò un referendum nel 1991, che vinse con il 55,7% dei voti. Fu costituita una società, la EWS che raccolse fondi tra i cittadini e in tutta la Germania per pagare i 4 milioni di marchi necessari per la rete. Il fronte degli oppositori formato dalla società che gestiva l’elettricità, la KWR, dai partiti Cdu e Spd e dall’azienda più grande del distretto, che aveva paura di black-out elettrici ed aumenti dei prezzi se la gestione fosse passata alla EWS, organizzò un contro referendum. Questo aveva fondi economici notevoli e un apposito ufficio d’informazione. Nel 1996 tuttavia, i cittadini vinsero nuovamente con il 52,4 %. La KWR giocò l’ultima carta, stabilendo che il costo della rete era di 8,5 milioni di marchi contro i 4,5 milioni stimati dagli esperti di EWS. Nel novembre del 1996, la KWR ammise che la rete era più corta di quanto affermato e il suo costo scese a 6,5 milioni di marchi. I cittadini fecero una campagna in tutta la Germania per raccogliere i fondi necessari. Il 1° luglio 1997 EWS acquistò la rete per 5,8 milioni di marchi. Da allora EWS ha mostrato di…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in partecipazione, sfoglia Libro

    Capitolo 10 Il nuovo Statuto di Chelsea (USA)

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 10 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 10  Il nuovo Statuto di Chelsea (USA)

    Nel 1993 la città di Chelsea nel Massachusetts (USA) era commissariata da 3 anni. I motivi perché era stato preso questo grave provvedimento erano: corruzione dei funzionari comunali, vigili del fuoco che appiccavano incendi per ottenere tangenti sui premi assicurativi, racket delle tangenti, club con gioco d’azzardo, ultimi 3 sindaci arrestati o con problemi con la giustizia. I commissari nominati riuscirono a far nuovamente funzionare la macchina comunale e a far emergere la città dal caos amministrativo. Uno dei compiti assegnati dal governo statale al commissario prima che scadesse il suo mandato consisteva nel creare un nuovo statuto cittadino. Poteva essere utilizzato il sistema tradizionale di incaricare uno o più esperti e di imporre lo statuto così creato alla città, oppure poteva essere sfruttata l’occasione per far fare pratica di autogoverno ai cittadini e fare elaborare ed approvare lo statuto da loro. Il commissario Lewis Spence scelse questa seconda via.
    Sembrava che Chelsea non fosse la città adatta per un processo partecipativo. Era un centro di 28.000 abitanti vicino a Boston, che era sempre servito come primo insediamento per gli immigrati. C’erano polacchi, ucraini, russi, ebrei. Appena facevano un po’ di soldi si trasferivano a Boston. Nel 1995 il 40% della popolazione era di origine latino americana, il 15% erano asiatici.
    Da sempre Chelsea aveva problemi di convivenza tra le diverse etnie, valori, tradizioni e bisogni. I politici facevano i loro interessi, per trovare lavoro bisognava avere le conoscenze giuste. I cittadini si sentivano estraniati dal governo locale e non avevano nessuna fiducia nella capacità di autogoverno. Chi  era…

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in deliberazione, partecipazione, sfoglia Libro

    Capitolo 11 Assemblee pubbliche nel mondo e nella storia

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 11 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 11  Assemblee pubbliche nel mondo e nella storia

    Atene

    Nel V secolo a.C. Ad Atene l’assemblea pubblica (Ekklesia) era la più alta autorità, che approvava tutte le leggi e prendeva decisioni sulla guerra e sulla pace. Non era prevista rappresentazione o delega di potere ad autorità più alta. Il principio di uguaglianza era applicato solo nei confronti dei cittadini maschi. Gli schiavi non avevano nessun diritto. Nell’età di Pericle, i cittadini di Atene erano 30.000, gli schiavi erano 100.000 – 250.000.

    Comuni del medioevo europeo

    Molti comuni europei nel medioevo adottarono la democrazia diretta in una moltitudine di varianti. Come esempio è interessante la descrizione che lo studioso J. Lecomte fa del funzionamento della piccola città di Fosse-la-Ville vicino a Liegi nel Belgio, di cui si è conservato lo statuto comunale del 1447.
    L’amministrazione quotidiana della città era attuata da un consiglio municipale eletto per un anno. Tutti i capofamiglia si riunivano presso una porta della città per eleggere a maggioranza semplice gli amministratori. Votavano non solo i capofamiglia della città, ma anche gli stranieri che risiedevano nelle campagne circostanti.
    Questa assemblea era chiamata la “généralité” e non solo nominava il consiglio, ma aveva i poteri di trattare tutte le questioni importanti. Il consiglio comunale, per prendere decisioni…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, partecipazione, sfoglia Libro

    Capitolo 12 La democrazia Ateniese

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 12 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 12  La democrazia Ateniese

    C’è un famoso brano tratto dalla orazione funebre di Pericle, come riportata da Tucidide, dove viene descritta la visione che Pericle aveva della democrazia ateniese.
    “In effetti abbiamo un regime politico che non imita le leggi dei vicini: al contrario proprio noi costituiamo un modello per alcuni anziché essere imitatori degli altri. Di nome tale regime si chiama democrazia, in quanto il governo spetta non a poche persone, ma alla maggior parte. Di fronte alle leggi poi, per quanto concerne le controversie private, tutti si trovano in una condizione di parità; mentre, per quanto attiene la considerazione riservata agli individui, quando qualcuno eccelle in qualche campo, egli è preferito nell’ambito pubblico, non sulla base della provenienza da una determinata classe sociale, ma per i suoi meriti. D’altra parte, per quanto riguarda la povertà, se qualcuno è in grado di rendere qualche buon servizio alla città, non ne viene impedito dall’oscurità della sua condizione. Nella libertà infatti viviamo la nostra vita di cittadini non solo nei riguardi degli affari pubblici, ma anche nei riguardi del sospetto reciproco che può insorgere dai comportamenti di ogni giorno, senza rancore verso il vicino se fa qualcosa secondo il suo piacere, e senza infliggerci a vicenda molestie che, se non sono materialmente dannose, risultano tuttavia fastidiose alla vista. Come dunque nell’ambito dei rapporti privati pratichiamo la tolleranza, così nell’ambito degli affari pubblici abbiamo gran timore di essere fuori delle regole, perché prestiamo obbedienza sia a coloro che di volta in volta esercitano il potere che alle leggi: in particolare a quante di queste sono poste a sostegno di coloro che subiscono ingiustizie e a quante, pur non essendo scritte, comportano per i trasgressori una vergogna da tutti riconosciuta.”…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, sfoglia Libro

    Capitolo 13 La lunga marcia di Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 13 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 13  La lunga marcia di Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano

    L’Iniziativa Più Democrazia di Bolzano, che è un movimento civico apartitico e indipendente, coordinata da Stephan Lausch, merita sicuramente un premio per la sua costanza e coerenza nel seguire con determinazione un progetto. Quello di introdurre gli strumenti di democrazia diretta esistenti in Svizzera, nello statuto della Provincia Autonoma di Bolzano.
    A metà anni novanta, Stephan e il gruppo di cui faceva parte, invitarono a Bolzano a parlare un esperto di democrazia diretta. Era il deputato svizzero Andrea Gross che era anche il promotore dell’iniziativa “Eurotopia”, un movimento che si batte per l’introduzione, soprattutto nella costituzione europea, di forme e strumenti di democrazia diretta, con la possibilità per i cittadini di decidere, attraverso delibere popolari, sulle questioni che ritengono importanti.
    Quell’incontro fu decisivo nella scelta di cercare di introdurre gli strumenti di democrazia diretta anche nella provincia di Bolzano. Altro esempio fondamentale e trascinante per il gruppo di Bolzano fu il successo di Mehr Democratie della Baviera nell’introdurre i referendum e le iniziative a livello locale  nella regione.
    L’Iniziativa per Più Democrazia nel 1995 lanciò una iniziativa popolare per introdurre una legge regionale per la democrazia diretta che comprendesse sia il referendum che l’iniziativa.  Furono raccolte 4000 firme e la proposta di legge fu presentata …


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in bolzano, democrazia diretta, referendum, sfoglia Libro

    Capitolo 14 Referendum consultivo autogestito in Val Pusteria

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 14 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 14  Referendum consultivo autogestito in Val Pusteria

    Il 20 marzo 2005, in Val Pusteria, nella provincia di Bolzano, si tenne un referendum autogestito. Estremamente interessante la sua storia, perchè in mancanza dello strumento del referendum, il comitato che si opponeva alla costruzione della nuova strada ad alto scorrimento in Val Pusteria, non si perse d’animo e organizzò, autogestendolo, un referendum in tutti i comuni della vallata.
    Il testo che segue in questo capitolo è la descrizione fatta del referendum da Stephan Lausch, uno degli organizzatori, nel sito www.cipra.org.

    Lo svolgimento di una consultazione popolare autogestita ha lo scopo di sensibilizzare le coscienze e far emergere quali sono gli orientamenti di cittadine e cittadini riguardo al futuro dello sviluppo del traffico in Val Pusteria (Sudtirolo). Tale procedura ha preso il via grazie ad una domanda di iniziativa popolare di democrazia diretta presentata nel Consiglio provinciale. Essa ha portato la Giunta provinciale a riconsiderare i suoi piani di sviluppo della rete stradale. Il risultato e l’esperienza vengono messi in discussione per mezzo di interviste filmate nel corso di assemblee civiche organizzate negli undici comuni.

    Titolare del progetto

    I soggetti proponenti sono le organizzazioni promotrici della consultazione popolare: Forum dei cittadini di Brunico, Piattaforma …


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in partecipazione, referendum, sfoglia Libro

    Capitolo 15 La Parola ai Cittadini

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 15 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 15  La Parola ai Cittadini

    Origine di un metodo a disposizione dei cittadini

    Nel 2003 facevo parte di un gruppo di cittadini di Vicenza che voleva promuovere la democrazia diretta e la partecipazione. Ci chiamavamo allora Gruppo Bilancio Partecipativo, perché volevamo promuovere questo strumento all’interno dell’amministrazione della nostra città. Poi nel 2005 cambiammo nome in  Comitato Più Democrazia.
    Il gruppo promotore non aveva collegamenti con partiti, ma aveva lo scopo di stimolare la partecipazione democratica degli abitanti alla gestione della propria città facendo riferimento al bilancio partecipativo di varie città del mondo, alle esperienze svizzere, bavaresi e bolzanine e a quelle legislative e locali di alcuni stati degli USA.
    Dopo aver passato alcuni mesi a far informazione, dibattiti, serate e incontri, eravamo di fronte a un dilemma.
    Come far in modo che quello che i cittadini indicavano come priorità, arrivasse in consiglio comunale in tempi rapidi e con la presenza del cittadino proponente? All’epoca in città c’era una giunta assolutamente contraria alla partecipazione. Gli strumenti previsti nello statuto erano difficili da essere utilizzati per uno o pochi cittadini (occorrevano 500 firme per una petizione popolare), lunghi (una petizione attivata da un cittadino non aveva tempi precisi per la sua discussione in Consiglio Comunale, in precedenza una petizione aveva dovuto aspettare 1 anno e mezzo prima di essere discussa) e inefficaci (dopo tanta fatica e tempo, la petizione del cittadino di cui parlavo prima era stata bocciata quasi all’unanimità dal Consiglio Comunale)…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in parola ai cittadini, sfoglia Libro

    Capitolo 16 Il percorso di PartecipAzione Cittadini Rovereto

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 16 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 16  Il percorso di PartecipAzione Cittadini Rovereto

    Una sera di Gennaio del 2007, con un piccolo gruppo di cittadini di Rovereto, richiamati da un passaparola tra amici, ci ritrovammo in una sala pubblica presso il Centro per l’Educazione alla Pace (un luogo di proprietà comunale). Motivo della riunione informale era discutere su cosa fare perché nella nostra città si sviluppasse la conoscenza e la voglia di partecipare alla gestione pubblica.
    Ritenevamo giusto che i cittadini avessero voce diretta nella gestione della propria città per contribuire con la propria competenza, conoscenza del territorio, buon senso e incorruttibilità a migliorare la qualità della vita.

    Io portavo la mia esperienza di partecipazione durata 3 anni a Vicenza e culminata con il Referendum Comunale Più Democrazia, tenuto il 10 settembre 2006.
    Altri, come Andrea, Marco, Marzia, Paolo, portavano la loro esperienza maturata nei movimenti non violenti e ambientalisti di Rovereto.
    Non ci conoscevamo e quindi parte della riunione servì a condividere le nostre esperienze.
    Ma non volevamo rimanere sulle considerazioni teoriche, volevamo creare, fare, concretizzare la partecipazione.

    Partimmo dalla prima considerazione, che forse la partecipazione a Rovereto era una cosa facile da ottenere, perché la…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in rovereto, sfoglia Libro

    Capitolo 17 Il Comitato Più Democrazia di Vicenza

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 17 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 17  Il Comitato Più Democrazia di Vicenza

    Il Comitato Referendario Più Democrazia è nato ufficialmente il 21 giugno 2005 ed è stato costituito da 23 cittadini di Vicenza animati dal desiderio di avere maggiori strumenti democratici per i concittadini.
    Una decina di questi cittadini del comitato facevano parte del Gruppo Bilancio Partecipativo, un´associazione il cui scopo era fin dalla sua nascita nel gennaio 2003, quello di far conoscere ed utilizzare strumenti di democrazia diretta e partecipativa quali il Bilancio Partecipativo, le assemblee civiche deliberative, gli strumenti di democrazia diretta quali il referendum propositivo, abrogativo e la revoca degli eletti.
    Nel dicembre 2003 il Gruppo Bilancio Partecipativo aveva organizzato un´ assemblea pubblica “La Parola ai Cittadini”, in cui chi voleva poteva far proposte ai presenti in sala. La proposta più votata in quell´assemblea fu la richiesta di introdurre il Referendum Propositivo e Abrogativo all´interno dello statuto comunale di Vicenza e l’introduzione della webcam in consiglio comunale.
    Forti dell´appoggio dei 200 cittadini presenti in sala, avevamo creato una mozione comunale, sottoscritta poi da 15 consiglieri comunali, che chiedeva l´introduzione dei referendum propositivi e abrogativi. Tale mozione, depositata presso il consiglio comunale, non fu discussa in più di 2 anni.
    Visto che una legittima richiesta di cittadini non veniva neppure discussa in consiglio comunale, decidemmo di usufruire dell’unico strumento di democrazia diretta, previsto dallo statuto comunale di Vicenza, il Referendum Consultivo. Questo è …


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in democrazia diretta, partecipazione, sfoglia Libro

    Capitolo 18 Il Bilancio Partecipativo

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 18 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 18  Il Bilancio Partecipativo

    La nascita

    Il Bilancio Partecipativo è un metodo innovativo di gestione del bilancio di una città. Esso è nato a partire dal 1989 a Porto Alegre, la capitale dello stato Rio Grande del Sud (Brasile).
    Questa città che ha circa 1.4 milioni di abitanti, nelle prime elezioni libere nel 1984, dopo un lungo periodo di dittatura militare, elesse un candidato del PDT, Alceu Collares. Questo partito di sinistra aveva promesso nella sua campagna elettorale, che avrebbe consultato i movimenti sociali nella gestione della città. In realtà una volta eletto cercò di creare dei consigli popolari municipali con l’idea di sostituire quelli nati spontaneamente nelle varie zone della città.
    Questi consigli avrebbero avuto carattere esclusivamente consultivo. Promise l’inizio di lavori per costruire strade, canali, fognature per le vilas, le bidonville sorte attorno alla città. Nessuno di questi lavori partì. Ci fu il divorzio tra Collares e i movimenti popolari.
    Nel 1989 vinse le elezioni il candidato del partito dei lavoratori, il PT, Olivio Dutra, nel cui programma elettorale c’era l’intenzione di permettere la partecipazione dei movimenti sociali alla creazione del bilancio. C’era molta speranza, rabbia e scetticismo in quella vittoria. Ma appena entrato nelle sue funzioni, Olivio Dutra incontrò le associazioni degli abitanti e spiegò che il municipio aveva poco denaro, ma che avrebbe cercato di investire per le comunità nella forma e nella maniera che esse avrebbero voluto…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in bilancio partecipativo, sfoglia Libro

    Capitolo 19 Ivrea partecipata

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 19 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 19  Ivrea partecipata

    Il 25 novembre 2006 nel quartiere San Giovanni (circa 2000 abitanti a due km dal centro) del comune di Ivrea (TO) (circa 24.000 abitanti) si votò se assegnare  100.000 euro alla riqualificazione di una piazza oppure di un parco posti al centro del paese.
    Entrambi i progetti erano stati proposti, elaborati e discussi dai cittadini con un percorso partecipativo durato 1 anno, il cui ultimo passo fu il referendum di quartiere.
    A tutti i cittadini maggiori di 16 anni fu mandato a casa il certificato elettorale e un opuscolo informativo contenente i dettagli dei due progetti e informazioni sul percorso che era stato fatto.
    Andò a votare il 17,7% degli aventi diritto e fu scelto il progetto riguardante la piazza.

    Preparazione

    L’iniziativa chiamata Ivrea Partecipata nasce su idea di Salvatore Rao, assessore alla partecipazione e vicesindaco di Ivrea, per rispettare l’impegno di realizzare una maggiore partecipazione, preso durante la campagna elettorale. Furono coinvolti esperti del Politecnico di Torino e 9 funzionari comunali a cui fu fatta una formazione specifica. Dopo intensa discussione all’interno dell’amministrazione, fu deciso di fare una sperimentazione nel quartiere San Giovanni, destinando 100.000 euro del bilancio comunale a un progetto proposto ed elaborato dai cittadini di quel quartiere. Se positivo, lo stesso metodo sarebbe sarebbe stato applicato agli altri quartieri e a tutta la città. La …

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in partecipazione, sfoglia Libro

    Capitolo 20 Un esempio di Piano Regolatore Partecipato

    // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 20 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 20  Un esempio di Piano Regolatore Partecipato

    Il Piano Regolatore Comunale di una città stabilisce il futuro della città e dei suoi abitanti, quanti spazi assegnare al verde pubblico, alle aree edificabili, alle aree commerciali, artigianali e industriali, alle aree coltivabili, ai servizi per la popolazione. E’ un progetto fondamentale che influenza enormemente la qualità della vita dei cittadini. Come potrebbe essere costruito un Piano Regolatore Generale Partecipato?
    Alcune città cominciano a realizzare piani regolatori con la partecipazione dei cittadini. Grottammare (AN), Trezzo sull’Adda (MI), Ancona l’hanno realizzato o lo stanno facendo.
    PartecipAzione Cittadini Rovereto sta chiedendo ai cittadini di Rovereto tramite un referendum, se vogliono che anche nella loro città venga realizzato in forma partecipata il PRG.
    Poiché l’obiezione è spesso su come è possibile coinvolgere i cittadini in un progetto così tecnico, ecco un esempio di come potrebbe svolgersi.

    1. L’amministrazione manda a casa di tutti i cittadini una spiegazione sul vecchio PRG e le proposte di novità per un nuovo PRG. Insieme al fascicolo con la spiegazione, viene inserito un questionario dove inserire le opinioni del cittadino, con domande chiuse ed aperte, da compilare e da rispedire gratuitamente.
    2. Le risposte ricevute, vengono elaborate da un apposito ufficio…


    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

    Postato in prg partecipato, sfoglia Libro