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    Airesis, la democrazia diretta e il comune di Parma

    10 Agosto 2013 // 1 Commento »

    Airesis Parma

    di  Paolo Michelotto

    Lunedì 5 agosto 2013 il sindaco Pizzarotti e il ViceSindaco Paci di Parma hanno incontrato Chiara Gianferrari, Simone Curini e Alessandro Rodi del team che sviluppa il software Airesis per un confronto sulla possibilità di un suo utilizzo per l’evento “Giornata della Democrazia” del 29 settembre. Questo software è stato pensato per proporre, emendare, discutere e votare proposte da parte dei cittadini.

    Una visita al sito del programma farà capire subito la validità del progetto:

    http://www.airesis.it/

    Sono convinto che questo software possa fare molto per lo sviluppo della democrazia e della partecipazione  in Italia e che sia particolarmente adatto prima, durante e dopo La Giornata della Democrazia.

    qui la pagina su Facebook dove c’è il resoconto dell’incontro:

    https://www.facebook.com/media/set/?set=a.285021601637195.1073741832.216841798455176&type=1&comment_id=1240680

    Postato in democrazia diretta, la giornata della democrazia, partecipazione, referendum

    Martedì 11 giugno 2013 è una data importante per Rovereto, per la democrazia e per i cittadini

    7 Giugno 2013 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    fate cortesemente girare questa lettera.

    democrazia

    democrazia

    Martedì 11 giugno 2013 il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Rovereto, Mario Airoldi, si incontrerà con il Segretario Comunale per verificare se e come presentare la modifica al Regolamento per l’esercizio dei diritti di informazione e di partecipazione, (il regolamento dei referendum) per permettere di abbinare la votazione dei referendum comunali di Rovereto alle votazioni nazionali ed europee.

    Questo, che sembra un piccolo cambiamento burocratico, potrebbe invece permettere ai cittadini di Rovereto di avere finalmente voce nelle scelte della propria città. Visto che i nostri amministratori non vogliono togliere il quorum, l’unico modo realistico perchè lo strumento referendario funzioni nella città di Rovereto, è di abbinare la sua votazione ad un’altra votazione nazionale od europea che abbia una normale affluenza. È possibile farlo, nessuna legge lo vieta, è solo una scelta politica e di buon senso. Altri in Italia lo hanno già fatto: Milano e Gorizia nel giugno 2011 hanno votato referendum comunali nella stessa giornata del referendum nazionale.

    Ma ecco un riassunto degli eventi per permettere a tutti di capire.

    Nell’estate del 2012 vengono raccolte le firme per l’atto amministrativo di iniziativa popolare, “Più Democrazia a Rovereto” (Qui si trova l’intera proposta con la descrizione) per opera di tre promotori Paolo Fabris, Ruggero Pozzer ed io. In esso c’è la richiesta di togliere il quorum dai referendum comunali, di abbinare i referendum comunali alle votazioni nazionali e di rendere vincolante l’esito del referendum propositivo e altri punti minori.

    Il 15 gennaio 2013 il Consiglio comunale di Rovereto discute una intera serata la proposta e poi la boccia a grande maggioranza. Il quorum tolto a Villalagarina nel 2009 e a Vicenza nel gennaio 2013, a Rovereto deve restare. Ma in quel momento, la Giunta ed il Sindaco, fanno la promessa di fare propri alcuni punti, come l’abbinamento dei referendum comunali alle votazioni nazionali ed europee.

    Passano i mesi.

    Il 2 maggio 2013 ho chiesto aggiornamenti alla Segreteria Comunale che mi ha riferito che la persona che si occupa di attuare la promessa fatta ai cittadini è il Vice Pres. Consiglio Com. Mario Airoldi.

    Gli ho scritto ottenendo la conferma che avrebbe affrontato la questione con il Segretario Comunale entro pochi giorni.

    A fine maggio gli ho telefonato e mi ha detto che l’incontro era stato fissato il 28 maggio.

    Il 7 giugno gli ho ritelefonato e mi ha detto che il 28 maggio il Consiglio Comunale era stato rinviato all’11 giugno e che in quest’ultima data avrebbe incontrato il Segretario Comunale.

    Ecco cosa gli avevo scritto il 2 maggio:

    “Gentile Cons. Mario Airoldi,

    la Segretaria del Sindaco dott.ssa Ferrari, a cui ho chiesto notizie su come procedesse la delibera per migliorare gli strumenti referendari a Rovereto, mi ha detto che ora Lei segue la questione.

    Come si ricorderà la proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare fu bocciata il 15 gennaio 2013 dal Consiglio Comunale. Ma fu fatta la promessa che l’amministrazione avrebbe fatto propri almeno alcuni punti della proposta. Tra i quali l’abbinamento dei referendum alle elezioni nazionali ed europee e il Sindaco Miorandi parlò anche di estendere gli argomenti su cui si poteva fare un referendum.

    La dott.ssa Ferrari mi ha accennato al fatto che volete fare una modifica dello Statuto e quindi raggruppare anche questi punti a quella data futura.

    MA, visto che sono possibili nuove elezioni nazionali anche prima della scadenza naturale del 2018 e che nel 2014 ci sono le elezioni Europee, Le chiedo se non è possibile modificare rapidamente, prima quindi della più lenta riforma dello Statuto, almeno due punti del “Regolamento per i diritti di informazione e partecipazione dei cittadini”. L’abbinamento dei referendum comunali alle elezioni nazionali e europee e l’invio dell’opuscolo informativo.

    Per fare questa modifica non occorre una maggioranza qualificata e visto che la maggioranza che governa Rovereto era già d’accordo il 15 gennaio 2013, i tempi sarebbero rapidissimi.

    L’abbinamento dei referendum comunali alle elezioni nazionali ha vari vantaggi:

    1. aumenta la partecipazione ai referendum

    2. diminuisce il costo dei referendum dei 2/3 (questo ci era stato confermato dall’ufficio elettorale di Rovereto nel 2009) perchè alcuni costi sono sostenuti da chi organizza le elezioni nazionali ed europee

    3. diminuisce la fatica degli elettori, che invece che recarsi a votare in due occasioni diverse, concentrano il loro impegno in un’unica mezzo’ora.

    Le riporto qui i punti della nostra proposta che potrebbero essere inseriti subito nel Regolamento. Il punto B è quello riguardante l’abbinamento, il punto D è quello relativo all’opuscolo informativo il punto E chiede che il referendum propositivo venga attuato entro 60 giorni e gli altri punti sono correzioni minori che avevamo visto con il Segretario Comunale.

    Modificare il Regolamento per i diritti di informazione e partecipazione dei cittadini, approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 16 di data 23 marzo 2010, nelle seguenti parti

    b) all’articolo 22, sostituire il comma 2. con il seguente testo: “Le consultazioni referendarie vengono effettuate in una unica tornata annua, riunite in una unica giornata, di domenica, non in coincidenza con altre operazioni di voto a livello comunale e provinciale. La tornata referendaria deve coincidere con le eventuali altre operazioni di voto a rilevanza nazionale ed europea. In questi casi le operazioni di voto si svolgeranno con la stessa durata.

    c) al titolo dell’articolo 35 togliere le parole “ a mezzo manifesti”

    d) all’articolo 35, comma 8 aggiungere il seguente nuovo testo : “Nel periodo di cui al comma 1 deve essere

    diffuso, a cura e spese dell’Amministrazione comunale, un opuscolo informativo, inviato a ciascuna famiglia, nel quale, assegnando il medesimo spazio di almeno una pagina, vengano rappresentate le ragioni insindacabili dei favorevoli e dei contrari, a condizione che i contenuti non contrastino con norme penali”

    e) all’articolo 39 dopo il comma 1 aggiungere il comma 1 bis. Con il seguente testo: “In caso di referendum propositivo con esito positivo, l’Amministrazione comunale, entro 60 giorni dalla proclamazione dei risultati, dà avvio al procedimento di attuazione.”

    f) all’articolo 39 al comma 2 togliere le parole “o propositivo” all’articolo 39 al comma 3 aggiungere la parola “consultiva”dopo “consultazione referendaria”

    g) all’articolo 39 al comma 4 aggiungere la parola “consultiva”dopo “consultazione referendaria”

    Ed ora un appello ai cittadini roveretani che ritengono che sia giusto avere più voce nelle scelte pubbliche.

    Possiamo con garbo e cortesia ricordare al Vice Pres. Consiglio Comunale di Rovereto, Mario Airoldi che desideriamo che i referendum comunali vengano votati assieme alle votazioni nazionali ed europee. È una scelta logica, di buon senso, che fa risparmiare la città e che aumenta l’affluenza al voto.

    Mandiamo prima di martedì 11 giugno 2013 una email al suo indirizzo istituzionale e in copia al mio indirizzo. Io pubblicherò tutte le email inviate sul blog www.cittadinirovereto.it

    Scriviamo le nostre motivazioni o anche semplicemente la frase:

    “Desidero che le votazioni dei referendum comunali siano abbinate a quelle nazionali ed europee”

    Questi sono i due indirizzi a cui inviare l’email:

    airoldimario@comune.rovereto.tn.it

    paolorove@gmail.com

    Un piccolo atto, democratico e poco faticoso, per cercare di ottenere strumenti democratici che diano più voce a tutti i cittadini.

    Postato in democrazia dal basso in Italia, democrazia dei cittadini, democrazia diretta, referendum, rovereto

    intervista sulla Democrazia alla candidata anomala dott.ssa Donata Borgonovo Re

    15 Maggio 2013 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    donata borgonovo re

    donata borgonovo re

    lunedì 13 maggio 2013 ho realizzato una videointervista alla Dott.ssa Donata Borgonovo Re sul tema della Democrazia. Da alcuni mesi ha annunciato che parteciperà alle prossime primarie del PD della provincia di Trento che entro fine giugno decideranno chi sarà il candidato Presidente della Provincia del PD, alle elezioni provinciali dell’ottobre 2013.

    È utile ricordare che la Provincia Autonoma di Trento, ha competenze legislative molto vaste, date dalla sua autonomia garantita dalla Costituzione e un bilancio annuale superiore ai 4,5 miliardi di Euro.

    La dott.ssa Borgonovo Re è una candidata “anomala”, non molto amata dai vertici del suo stesso partito, ma molto stimata dai cittadini e dai circoli di base, anche grazie al suo passato come difensore civico provinciale e al fatto di essere sempre disponibile alle esigenze dei cittadini e molto chiara e poco “politica” nel suo linguaggio. Proprio per queste sue caratteristiche ha serie possibilità di diventare il prossimo Presidente della Provincia di Trento, ed è quindi interessante capire cosa pensa della Democrazia.

    Qui alcuni momenti dell’intervista:

    http://youtu.be/Yb973_DfGZs

    Queste le domande rivolte:

    1. Democrazia significa letteralmente “potere della gente”. Qual è lo stato della democrazia, ossia del potere della gente, nel Trentino?

    2. Cosa si potrebbe fare perché i cittadini abbiamo maggiore voce nelle scelte pubbliche? Quali strumenti introdurre o migliorare?

    3. Nel luglio 2012 in consiglio provinciale è stata depositata una iniziativa di legge popolare chiamata “Iniziativa politica dei cittadini. Disciplina della partecipazione popolare, dell’iniziativa legislativa popolare, dei referendum e modificazioni della legge elettorale provinciale”. A distanza di 10 mesi, non è ancora stata discussa. Cosa pensa di questo ritardo?

    4. Cosa pensa dello strumento della iniziativa popolare su modello svizzero, dove i cittadini possono formulare un quesito, raccogliere il numero di firme previsto, depositarlo all’organo legislativo e se esso non lo accetta, andare alla votazione popolare senza quorum, eventualmente con la contro – proposta dell’organo legislativo?

    5. In Trentino il referendum provinciale abrogativo sui finanziamenti alle scuole effettuato nel 2007 raggiunse un’affluenza del 18% e fu invalidato. Il referendum abrogativo sulle comunità di valle del 2012 raggiunse il 27% e fu invalidato. In entrambi i casi i SI, ossia le persone che volevano abrogare quella legge, raggiunse il 93%. Entrambi i referendum furono invalidati perché non raggiunsero il quorum del 50%. Cosa pensa del quorum sui referendum iniziati dai cittadini?

    6. In Svizzera esiste anche il referendum confermativo, con il quale i cittadini elvetici possono confermare oppure no, qualsiasi legge creata dal parlamento, se vengono raccolte 50.000 firme entro 100 giorni e poi andando a votazione popolare senza quorum. Questo strumento potrebbe essere adottato in Trentino?

    7. Cosa pensa dell’idea del limite dei mandati (2 o 3) per i rappresentanti eletti per non creare “professionisti della politica”?

    8. In California, Venezuela, Bolivia, Svizzera, esiste lo strumento della revoca degli eletti. In questi paesi i cittadini raccogliendo un numero previsto di firme, possono indire un referendum sulla persona eletta. Se il voto popolare appoggia la proposta di revoca, il rappresentante viene revocato del suo mandato e si procede a nuove elezioni sostitutive. Cosa ne pensa di questo strumento?

    9. A livello di Unione Europea, per attivare l’iniziativa dei cittadini europei, la ICE, è prevista la raccolta delle firme anche per via informatica con sistemi certificati. Questo indubbiamente facilità l’operazione ai cittadini e garantisce comunque la veridicità delle firme e del sostegno all’iniziativa. Non si potrebbe introdurre lo stesso metodo anche a livello provinciale per le iniziative provinciali?

    10. La Svizzera è uno degli stati europei più ricchi ma dove i rappresentanti eletti hanno lo stipendio più basso. Questa apparente contraddizione è dovuta al fatto che i rappresentanti hanno più volte creato leggi per aumentarsi lo stipendio, ma ogni volta i cittadini con il referendum confermativo hanno opposto il loro rifiuto. Secondo Lei i cittadini trentini hanno oppure no il diritto di decidere lo stipendio dei loro eletti, come succede in Svizzera?

    11. Il Cancelliere Angela Merkel ha uno stipendio di 18.800 euro. Il Presidente della Provincia di Trento ha lo stipendio di 21.500 euro. Secondo Lei quale sarebbe lo stipendio corretto per il Presidente della Provincia di Trento?

    12. Lei è uno dei possibili candidati Presidente della Provincia di Trento. Vista anche la recente storia politica nazionale, perché un elettore trentino dovrebbe avere fiducia che Lei una volta eletta manterrà fede in tempi ragionevoli a quanto ha affermato in questa intervista?

    Qui l’intervista completa.

    http://youtu.be/cZipJNEe7j8

    Questo il link del sito della dott.ssa Donata Borgonovo Re:

    http://donataborgonovore.com/

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino, partecipazione, quorum, referendum, revoca degli eletti

    L’incredibile caso della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare non discutibile a Rovereto.

    10 Novembre 2012 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    democrazia-diretta1

    giovedì 15 novembre alle ore 20,30 presso la saletta degli Eco e Verdi messa a disposizione da Ruggero Pozzer in via Setaioli 24 abbiamo organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini sensibili alla democrazia di Rovereto.

    Discuteremo dell’inverosimile caso della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia sostenuto da più di 200 firme AUTENTICATE di cittadini roveretani, che NON è stato discusso in Consiglio Comunale e delle iniziative da intraprendere.

    Questi i fatti:

    contemporaneamente a iniziative analoghe prese in altre parti d’Italia, anche a Rovereto nella primavera – estate del 2012 abbiamo presentato una proposta dei cittadini che chiedeva al consiglio comunale di discutere di togliere il quorum dai referendum comunali e di abbinarli alle elezioni nazionali ed europee per risparmiare risorse pubbliche e favorire la partecipazione al voto.

    C’era una simile iniziativa portata avanti nel comune di Trento, nella provincia di Trento, nel comune di Rovereto e a livello nazionale Italiano.

    Abbiamo raccolto più di 200 firme autenticate come previsto dal regolamento e depositato la proposta di atto amministrativo presso il Segretario Comunale durante l’estate.

    La stessa cosa è stata fatta e le proposte hanno cominciato il loro percorso di discussione nel Comune di Trento, nella Provincia di Trento e nel Parlamento Italiano. Senza NESSUN intoppo.

    Ma a Rovereto si è riunito il Comitato dei Garanti che ha deciso che tale tema non può essere discusso dal Consiglio Comunale.

    Quindi si è verificato l’inverosimile caso in cui il consiglio comunale ha eletto 3 persone, i Garanti, che hanno deliberato che il Consiglio non è competente a discutere un argomento di competenza del Consiglio Comunale, proposto da più di 200 cittadini.

    Tale situazione ridicola ed offensiva per la democrazia, per i cittadini roveretani e per i loro rappresentanti si è verificata solo a Rovereto. A Trento (Comune e Provincia) e nel Parlamento Italiano, proposte pressochè identiche sono invece state depositate ed hanno iniziato il loro percorso di discussione, nello stesso periodo.

    Questo giovedì 15 novembre 2012 ore 20,30 in via Setaioli 24, invitiamo tutti i cittadini sensibili alla democrazia a partecipare e a discutere assieme come andare oltre a questa situazione surreale.

    Ecco il documenti per farsi un’idea di quanto detto sopra:

    modello firme Proposta di Atto Amministrativo Quorum Zero e Più Democrazia

    1^ Comunicazione del Segretario Comunale che indica i tempi di discussione

    2^ Comunicazione del Segretario Comunale che comunica la “cassatura”

    Verbale Riunione del Comitato dei Garanti

    Postato in crisi dem. rappresentativa, democrazia dal basso in Italia, democrazia diretta, democrazia tradita, quorum, referendum, rovereto

    Comune di Rovereto (TN) proposta di Atto amministrativo Quorum Zero e Più Democrazia

    2 Maggio 2012 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    democrazia diretta rovereto

    oggi abbiamo ricevuto la conferma ufficiale che il modulo è stato vidimato e quindi da domani a Rovereto (TN) raccoglieremo le firme Quorum Zero e Più Democrazia per l’iniziativa nazionale, per quella provinciale e per quella comunale.

    Per la proposta di atto ammistrativo a livello comunale a Rovereto occorrono 200 firme autenticate e poi l’atto sarà discusso nella sede competente, nel nostro caso il Consiglio Comunale. Questa proposta chiede di togliere il quorum a livello comunale, portare dal 5% al 2% la percentuale necessaria di firme per attivare un referendum, rendere il referendum propositivo vincolante con procedura di attuazione da attivarsi entro 60 giorni, di abbinare i referendum comunali alle votazioni nazionali ed europee.

    Un grande ringraziamento al Segretario Comunale e alla sua assistente dott.ssa Ferrari per aver aiutato a scrivere in termini procedurali la richiesta, in modo che possa poi essere discussa velocemente e senza impedimenti “tecnici”.

    Da domani il modulo firme sarà a disposizione all’ufficio elettorale di Rovereto (TN) (insieme ai già presenti moduli dell’iniziativa nazionale e provinciale) e poi in tutti i banchetti che abbiamo organizzato a partire da quello del 5 maggio.

    Sarebbe bello se anche altre città attivassero una iniziativa comunale insieme a quella nazionale sullo stesso tema. E se alla fine quando andremo a depositare le firme a Roma, centinaia di città depositassero richieste analoghe nel proprio consiglio comunale (a Sesto San Giovanni stanno raccogliendo firme per un referendum sull’abolizione del quorum, noi l’avevamo già fatto nel 2009 e per 3 anni ci è proibito ripetere sullo stesso argomento).

    Ecco il testo completo e il modulo in doc e in pdf.

    modello raccolta sottoscrizioni finale doc

    modello raccolta sottoscrizioni finale pdf

    Proposta di atto amministrativo

    Quorum Zero e

    Più Democrazia

    1. Relazione illustrativa della proposta di atto amministrativo di competenza dell’amministrazione comunale

    Premessa

    - Negli stati in cui c’è un uso consolidato dei referendum, come in Svizzera e in 23 stati degli USA (tra cui California, Oregon), non esiste il quorum.

    - In Irlanda, Spagna, Regno Unito, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Islanda, Finlandia non è previsto il quorum nei referendum nazionali.

    - Con sentenza del 2-12-2004 n.372 la Corte di Cassazione ha stabilito che l’art.75 della Costituzione che prevede il quorum a livello nazionale, non comporta l’obbligo del quorum per i referendum previsti negli statuti degli enti locali.

    - La validità delle elezioni nazionali, comunali, provinciali e regionali in Italia non è condizionata da alcun quorum.

    - Nel 2010 l’affluenza alle elezioni comunali di Rovereto nel secondo turno fu del 53,90 %

    - Nel 2010 l’affluenza a Rovereto alle elezioni per la Comunità di Valle fu del 35,12% (continua…)

    Postato in democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, referendum, rovereto

    Referendum per abolire la pena di morte in California: novembre 2012

    24 Aprile 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    riporto qui un interessante articolo apparso su Il Post che parla del referendum che sarà effettuato in novembre 2012 sulla abolizione della pena di morte in California. Ovviamente senza quorum, come in tutti gli stati degli USA e in Svizzera.

    La California farà un referendum sull’abolizione della pena di morte

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    I promotori del quesito hanno raccolto 800.000 firme, si voterà a novembre

    Il prossimo novembre gli elettori della California decideranno con un referendum se abolire la pena di morte e sostituirla con l’ergastolo senza possibilità di ottenere la libertà per buona condotta. Lo ha annunciato ieri il segretario di Stato, Debra Bowen, dal momento che i promotori del referendum hanno raccolto oltre 800.000 firme (la soglia richiesta era 504.760).

    A capo del comitato promotore del referendum c’è Jeanne Woodford, una ex direttrice del carcere di San Quentin oggi a capo di una associazione contro la pena di morte, Death Penalty Focus. Durante il suo periodo a San Quentin, Woodford fu testimone di quattro esecuzioni. I giornali locali riportano oggi la sua soddisfazione e le sue dichiarazioni: dice che secondo un recente studio la pena di morte costa 184 milioni di dollari l’anno allo Stato per le speciali condizioni di sicurezza richieste e le spese legali. Stando alla proposta di Woodford e della sua organizzazione, con i soldi risparmiati sarebbe istituito un fondo da investire nelle indagini sui casi irrisolti di omicidio e stupro.

    La pena di morte in California fu abolita nel 1972 da una sentenza della Corte suprema locale, che stabilì che le norme che la regolavano erano incostituzionali. Il Congresso locale si mosse per cambiare la Costituzione della California – erano appena stati condannati detenuti celebri come Sirhan Sirhan o Charles Manson – e intrecciò la sua attività con quella della Corte suprema federale, che in quegli anni si era espressa più volte su vari aspetti delle norme sulle esecuzioni e dei diritti dei condannati. In California la pena di morte fu ufficialmente restaurata nel 1978. Da allora 13 condannati sono stati uccisi. Secondo il Los Angeles Times ogni esecuzione è costata alla California circa 308 milioni di dollari.

    L’ultimo detenuto condannato a morte in California è stato Clarence Ray Allen, ucciso il 17 gennaio del 2006 nel carcere di San Quentin. Aveva 76 anni, era stato condannato per l’omicidio di tre persone. Il 12 aprile il Connecticut ha abolito la pena di morte: oggi gli stati americani che la prevedono sono 33, più il governo degli Stati Uniti quando procede nelle Corti federali.

    I dati sulla pena di morte negli Stati Uniti

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    Il Connecticut l’ha appena abolita, la North Carolina la vieta in caso di condanne “razziste” e il numero delle esecuzioni è in leggero calo: un grafico dell’Economist

    L’Economist ha pubblicato un grafico sulla pena di morte negli Stati Uniti, dove nel 2011 ci sono state 43 esecuzioni (tutte effettuate con iniezione letale) in 13 diversi stati. Nel 2010, invece, le esecuzioni erano state 46. Come scrive l’Economist, dal 2000 al 2011 sono stati graziati ogni anno in media cinque condannati a morte nel paese. Particolare è il caso dello stato della North Carolina che ha il record di tre condanne a morte annullate nel giro di 6 mesi nel 2008 e che, l’anno successivo, ha approvato una legge nota come “Racial Justice Act” che sostituisce la pena di morte con l’ergastolo se un giudice stabilisce che l’imputato è stato condannato a morte a causa di pregiudizi razziali della corte.

    Proprio ieri in North Carolina c’è stata la prima sentenza relativa al “Racial Justice Act” che ha tramutato la pena di morte inflitta al detenuto Marcus Robinson in ergastolo perché la corte che lo aveva condannato sarebbe stata influenzata da pregiudizi razziali (in North Carolina metà dei detenuti del “braccio della morte” sono neri). Una legge simile a quella della North Carolina dovrebbe essere presto approvata anche in altri stati come Pennsylvania e Missouri. La California, che come si vede dal grafico è lo stato con il più alto numero di detenuti nel “braccio della morte” negli ultimi anni ma non quello con più condanne eseguite, voterà il prossimo novembre sull’abolizione della pena capitale già decisa invece dal Connecticut, che sarà dunque il 17esimo stato degli Stati Uniti senza pena di morte.

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta USA, referendum

    La Sardegna verso un’ “Assemblea Costituente”?

    13 Aprile 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    riporto l’interessante articolo che l’amico Thomas Benedikter mi ha inviato riguardo i prossimi referendum in Sardegna.

    referendum-sardegna

    Il 10 giugno i sardi votano su 10 quesiti referendari

    La Sardegna verso un’ “Assemblea Costituente”?

    Dopo la tornata referendaria del giugno 2011, in cui i sardi votarono anche su quesiti regionali, il 10 giugno 2012 per la Sardegna sarà un’altra giornata di democrazia diretta. Gli elettori dell’isola sono chiamati ad esprimersi su ben dieci quesiti referendari, sia in forma abrogativa sia in modo consultivo. I quesiti proposti, per i quali sono state raccolte 30.000 firme, rappresentano una possibilità di riscatto per i sardi: l’abolizione di nuove province ritenute inutili fonti di spreco e burocrazia, l’abolizione dei consigli di amministrazione di alcuni enti regionali, l’abrogazione della legge regionale che stabilisce l’indennità e lo status dei consiglieri regionali, l’istituzione delle votazioni primarie nella scelta dei candidati per la presidenza della Regione autonoma e – dulcis in fundo – la creazione della base giuridica per l’elezione dell’assemblea costituente regionale. Quest’assemblea verrebbe incaricata di riscrivere lo statuto speciale della regione Sardegna. Quindi non solo un freno alla proliferazione di enti pubblici con le relative poltrone e carrozzoni, ma anche un tentativo di riforma delle regole della democrazia sull’isola, promossa dal basso. L’idea dell’elezione di un’assemblea costituente per riformare lo stesso statuto speciale, una novità dirompente e illuminante nello sviluppo delle regioni d’Italia in generale. Ricalcando il modo classico di elaborare costituzioni, ultimamente seguito dall’Islanda e in modo meno perfetto – perché senza elezioni da parte dei cittadini – dall’Unione europea con il Convento europeo del 2003-05, i sardi potrebbero aprire una strada innovativa e più democratica per organizzare la democrazia e il funzionamento della loro Regione speciale. Anziché lasciare la definizione dello Statuto, giustamente considerato una specie di costituzione regionale, ad una piccola cerchia di persone dei vertici dei partiti fra Cagliari e Roma, tutto il processo di costituente sarebbe rimesso a delegati direttamente legittimati dalla popolazione sarda, da svolgersi in modo pubblico e trasparente, coinvolgendo i cittadini nel dibattito sulla futura istituzione “Regione autonoma”. Naturalmente per completare il carattere democratico di questo “constitution making process” ci vorrebbe il referendum confermativo sul testo dello statuto elaborato dall’Assemblea costituente, sulla falsariga di quanto avviene nelle Comunità autonoma della Spagna. Purtroppo, finora mancano i presupposti giuridici per tali votazioni, come pure anche in Sardegna mancano gli strumenti essenziali per una partecipazione dei cittadini più incisiva: il referendum confermativo per le leggi e gli atti amministrativi regionali di grande portata, l’iniziativa popolare a votazione popolare, l’iniziativa statutaria diretta che consentirebbe ai cittadini sardi di modificare singole norme del loro Statuto regionale. Infine, come nel resto d’Italia, l’efficacia dei diritti referendari è condizionata dal quorum di partecipazione che in Sardegna è collocato al 33%. A questo punto è quasi d’obbligo la scelta dei prossimi quesiti referendari, da indire per il giugno 2013: l’abrogazione della legge regionale sarda sui referendum, troppo restrittiva, l’abolizione del quorum, l’introduzione degli strumenti più importanti di democrazia diretta. Speriamo che la voglia dei sardi di più partecipazione sia di ampio e lungo respiro.

    Thomas Benedikter, Bolzano

    Postato in democrazia diretta, referendum

    A Morciano (RN) si potra fare referendum: il Difensore Civico minaccia di nominare un Commissario Ad Acta al posto del Sindaco

    14 Marzo 2012 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    zorro

    a Morciano (RN) il Comitato Morciano in Comune e il Comitato per la Difesa dei Diritti del Cittadino hanno sollecitato più volte il sindaco ad approvare il regolamento per permettere i referendum. Regolamento mancante da parecchi anni. Il sindaco ha fatto orecchie di mercante per 1 anno. Allora i due comitati si sono rivolti al Difensore Civico Regionale (Daniele Lugli) che ha scritto una lettera al Sindaco chiedendogli di realizzare il regolamento. Questo aveva risposto che l’avrebbe realizzato a breve. Passati ulteriori 6 mesi e non avendo ancora realizzato il regolamento, i due comitati si sono rivolti al Difensore Civico Regionale, che stupito del grave ritardo dopo il suo sollecito, ha nuovamento scritto al Sindaco, minacciando di nominare un Commissario Ad Acta per risolvere le gravi inadempienze dell’amministrazione.

    Inutile dire che questa volta l’amministrazione sembra voler concedere il regolamento. Niente di trascendentale, ci sarà il quorum e tutte le limitazioni solite, ma almeno i cittadini di Morciano potranno avvalersi dello strumento del Referendum.

    Riporto qui sotto l’annuncio dato da Hossein Fayaz e la lettera del Difensore Civico all’amministrazione e la lettera dei comitati all’amministrazione. Un grande applauso ai cittadini morcianesi e un esempio per tutti i cittadini dei comuni in Italia dove non c’è neppure il regolamento attuativo del referendum (e sono molti…)

    Consiglio a tutti di cominciare leggendo la lettera del Difensore Civico:

    Lettera del Difensore civico al Sindaco

    Difensore Civico Regionale censura Sindaco Battazza_ Lettera ai Consiglieri comunali di Comitati_10_02_2012

    Testo di Hossein Fayaz

    Daniele Lugli Difensore Civico della regione Emilia Romagna censura Sindaco di Morciano di Romagna per omissione o ritardo di atti obbligatori “mancata Regolamentazione del Referendum”.

    Dal 2006 i morcianesi aspettano il regolamento per chiedere i Referendum Comunali. Sono state prima l’amministrazione Giorgio Ciotti (PDL) e ora l’amministrazione Claudio Battazza (PD) a negare questo diritto costituzionale ai loro concittadini. (continua…)

    Postato in democrazia diretta, referendum

    il 13/02/2012 depositiamo la Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia a Roma

    2 Febbraio 2012 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    nell’ultimo incontro skype abbiamo deciso che lunedì 13 febbraio 2012 andiamo a Roma, presso la Cancelleria della Corte di Cassazione, a depositare la proposta di legge di iniziativa popolare “Quorum Zero e Più Democrazia”.

    corte cassazione roma

    Dobbiamo essere almeno 10 cittadini, con documento di riconoscimento valido e certificato comprovante l’iscrizione alle liste elettorali.

    Chi è disponibile a venire, lo scriva cortesemente qui, così ci organizziamo:

    http://quorum.forumattivo.it/t154-cercasi-10-firmatari-ufficiali

    Inoltre abbiamo deciso di creare un blog di riferimento, www.quorumzeropiudemocrazia.it di cui ho acquistato dominio, spazio web e mysql sul provider Aruba, questa mattina. Per ora è vuoto, nei prossimi giorni sarà attivato.

    Dobbiamo inoltre durante il prossimo incontro approvare lo statuto di cui stiamo discutendo qui:

    http://quorum.forumattivo.it/t153-costituzione-comitato

    Statuto che poi firmeremo fisicamente tutti i presenti, il 13 febbraio a Roma, prima di presentare l’iniziativa.

    Dopo la presentazione dell’iniziativa, faremo una conferenza stampa a Roma in cui, oltre a spiegare i contenuti, inviteremo tutti i cittadini, gruppi, movimenti, partiti, associazioni a sostenere questo cammino.

    Dobbiamo anche creare il logo per tutto il percorso.

    Qui ne discutiamo:

    http://quorum.forumattivo.it/t159-progettazione-logo-e-immagini-per-iniziativa-quorum-zero-e-piu-democrazia

    Qui il doodle per decidere il prossimo incontro su Skype

    http://www.doodle.com/cp85ai875×6bbseq#table

    Questo il testo completo della Iniziativa (corretto alcune formattazioni su suggerimento di Sergio e inserito il blog di riferimento www.quorumzeropiudemocrazia.it)

    testo finale 1 iniziativa quorum zero e più democrazia

    Qui la procedura “burocratica” per la raccolta firme che aveva compilato qualche giorno fa Dario Rinco che invito tutti a leggere:

    procedura legge iniziativa popolare

    Postato in Senza categoria, democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti

    Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia: il testo finale e prossimi passi

    28 Gennaio 2012 // 6 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    quorum zero più democrazia

    abbiamo finalmente finito la correzione del testo e siamo giunti alla sua versione finale, che riporto qui sotto in fondo al post. E’ stato un lungo e appassionante percorso durato da giugno 2011 fino a venerdì 27 genniao 2012, fatto di incontri dal vivo e di riunioni su skype e sulla piattaforma voxli. E’ stato faticoso, ma costruttivo e questo testo finale rappresenta il meglio di quanto è condiviso da una ventina di persone appassionate di democrazia diretta, alcune che si battono da parecchi anni e con l’aiuto anche di un amministratore di una città svizzera. Poteva essere fatto meglio? Come tutte le cose umane sicuramente SI. Ma in 6 mesi e con le energie disponibili questo è il massimo potevamo fare. Io sono particolarmente soddisfatto, mai in giugno 2011 mi sarei aspettato un risultato così sofisticato e soppesato in ogni sua parola. Sicuramente sono presenti gli strumenti migliori nel mondo nel campo della democrazia diretta e forse qualcosa di più.

    Alcuni punti fondamentali:

    - quorum zero

    - petizione con obbligo di risposta entro 3 mesi

    - iniziativa di legge popolare con obbligo di trattazione in parlamento in tempi brevi

    - iniziativa popolare con voto popolare (come in Svizzera, passa in parlamento, ma poi viene votata dai cittadini)

    - referendum propositivo

    - referendum confermativo

    - nessun limite di materie referendabili (tutto ciò che può essere discusso dai rappresentanti, può essere messo a referendum)

    - cittadini autenticatori

    - utilizzo di firme elettroniche

    - indennità dei parlamentari stabilita dai cittadini al momento del voto

    - revoca

    - introduzione strumenti democrazia diretta a livello locale

    - possibilità da parte dei cittadini di modificare la costituzione (come in Svizzera)

    - referendum obbligatori in alcune tipologie di leggi in cui i rappresentanti hanno un conflitto di interessi (es. finanziamento partiti, leggi elettorali) e sui trattati internazionali

    Questo il testo in formato pdf:

    testo finale iniziativa quorum zero e più democrazia pdf

    Ora comincia la parte organizzativa che si annuncia tutt’altro che una passeggiata. Il prossimo incontro da stabilire su doodle qui:

    http://www.doodle.com/fwkswngtcyzp2cb5#table

    decideremo all’inizio dell’incontro i temi all’ordine del giorno. La volta scorsa era emersa la necessità di:

    - creare nuovo blog per l’iniziativa

    - creare comitato

    - trovare 10 cittadini disposti ad andare a Roma

    Questa la sezione del forum in cui cominciamo a discutere di organizzazione:

    http://quorum.forumattivo.it/f14-fase-5-organizzazione-deposito-testo-raccolta-firme

    Questa la sezione del forum dove puoi scrivere la disponibilità ad aiutare nella tua città (già in 31 città ci sono gruppi o singoli che si sono offerti):

    http://quorum.forumattivo.it/f3-io-mi-impegnero-in-questa-citta

    Qui a seguire il testo integrale della iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia

    (continua…)

    Postato in democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti

    Comitato Più Democrazia in Trentino: incontro 1 febbraio 2012 ore 19

    27 Gennaio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    grazie alla formidabile spinta di Alex Marini e di tutti i partecipanti molto interessati a questo cammino, ci incontriamo nuovamente il 1 febbraio 2012 ore 19 in Sala Rosa – Palazzo della Regione (Piazza Dante di fronte a stazione dei treni) – Trento

    Riporto qui l’intero invito scritto da Alex, a cui parteciperò anch’io. Chiunque è interessato a portare avanti questa iniziativa, è invitato e benvenuto.

    Testo di Alex:

    Mercoledì – 1 febbraio 2012 – ore 19.00
    Sala Rosa – Palazzo della Regione
    Piazza Dante, Trento (di fronte alla stazione dei treni)

    Si riunisce in assemblea il Comitato civico Più Democrazia in Trentino.
    L’incontro è aperto al pubblico ed a tutti coloro che desiderano parteciparvi.

    Più Democrazia in TrentinoNel corso della serata affronteremo le seguenti questioni:
    - aggiornamenti sui passi compiuti finora e registrazione nuovi membri
    - approvazione dello statuto del comitato
    - discussione delle proposte da inserire nel disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta

    Se conoscete cittadini ed associazioni interessati all’iniziativa, non esitate ad inoltrar loro questo invito. Potete anche stampare la locandina ed aiutarci a divulgare l’evento:
    Locandina Più Democrazia in Assemblea

    Vi informiamo inoltre che questa settimana abbiamo contattato via e-mail una quarantina di organizzazioni, associazioni e comitati della società civile trentina. Questo è il messaggio con cui abbiamo chiesto la loro adesione ed il loro appoggio:
    Lettera aperta alla società civile

    Collegamenti ferroviari:
    Andata:
    da Bolzano e Valle dell’Adige: arrivo a Trento ore 18.51
    dalla Valsugana: arrivo ore 18.28
    da Rovereto e Vallagarina arrivo: ore 18.55
    da Val di Non e Val di Sole: arrivo 19.01
    Ritorno:
    partenza per Bolzano: treni alle ore 21.29 / 22.29 / 22.52
    partenza per Rovereto: ore 21.30 (Regionale) e ore 22.14 (Intercity)
    partenza per la Valsugana: ore 21.35
    partenza per la Val di Non e la Val di Sole: ore 22.20

    Postato in Senza categoria, democrazia diretta, democrazia diretta trentino, quorum, referendum, revoca degli eletti

    iniziativa quorum zero e più democrazia: bozza 024 – incontro martedì 24/01/12 ore 21 su skype

    23 Gennaio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    logo

    sulla bozza 024 ho raccolto tutte le ultime correzioni sulla relazione che ci eravamo suddivisi. Martedì 24-01-12 ci sarà la 19^ riunione su skype (se non regge passiamo su voxli). Chiamo io chi si è iscritto qui:

    http://www.doodle.com/hwgprxs7wu38pvzc#table

    alle ore 21. Dovrebbe essere l’ultima revisione del testo che depositeremo ufficialmente.

    Questa la bozza 024:

    024-iniziativa-quorum-zero-e-più-democrazia

    Postato in democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti

    Sassello (SV) ha tolto il quorum dai referendum comunali e ha introdotto nuovi strumenti di democrazia diretta

    21 Gennaio 2012 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    sassello

    ottimo passo in avanti per una democrazia più compiuta e vera arriva da Sassello (SV) dove nelle modifiche allo Statuto approvate il 20-01-12 sono state introdotte significative migliorie per quanto riguarda gli strumenti di democrazia diretta:

    - sono stati introdotti i referendum abrogativi, di rettifica, di conferma e di iniziativa.

    - è stato tolto il quorum e il referendum è sempre vincolante (è stata usata la seguente frase molto chiara: “Il referendum Comunale sarà sempre valido e vincolante, qualunque sia il numero dei votanti.”)

    - il numero di firme per attivare il referendum è di 111

    - è stato introdotto il referendum obbligatorio per spese superiori al 10% del bilancio

    - scrutatori sono consiglieri comunali, dipendenti comunali e i primi 10 firmatari del referendum tutti a livello gratuito (io dei dubbi sulla bontà dell’idea di inserire i firmatari del referendum come scrutatori ma anche i consiglieri comunali perchè hanno un orientamento politico – però è anche vero che tutti insieme possono controllarsi a vicenda)

    - vengono utilizzati i locali pubblici o la Casa Municipale (anzichè la solita scuola)

    Non condivido invece l’idea di:

    - far pagare 5 euro per ogni firmatario del referendum (credo che poi il singolo non lo farà e dovrà essere il comitato referendario a raccogliere 555 euro da versare al comune oltre alle spese che avrà già da pagare come i manifesti, volantini, costo delle sale – cosa c’è paura di avere troppa democrazia? Avrei tolto più volentieri il costo di un paio di gettoni di presenza di sindaco e assessori se la democrazia costa troppo …)

    - far rivotare dopo 2 settimane e se differente dalla prima votazione si ripete una terza votazione dopo ulteriori 2 settimane. Non riesco a capire la logica di questa scelta. Per me dovrebbe valere sempre che chi c’è vota, chi non c’è impara il metodo e la volta successiva si premura di andare a votare…

    - far votare di Sabato quando da sempre in Italia si vota la domenica o la domenica+lunedì

    Comunque nel complesso grande passo avanti rispetto alla situazione degli altri comuni italiani. Il primo comune fuori dal Trentino – Alto Adige dove riguardo i referendum propositivi e abrogativi: a Verano (BZ) dal 2005 il quorum è 0%; a Ortisei (BZ) dal 2006 il quorum è 0%; a La Val (BZ) dal 2006 il quorum è 0%; a Fiè (BZ) dal 2006 il quorum è 0%; a Villa Lagarina (TN) dalla fine 2009 il quorum è 0%; a Lana (BZ) dal 2010 il quorum è 0%; a Varna (BZ) dal 2010 il quorum è 0%; a Dobbiaco (BZ) dal 2010 il quorum è 0%; a Terento (BZ) dal 2010 il quorum è 0%.

    Riporto qui l’articolo scritto da Enzo Trentin su questo grande avvenimento (che però ribadisco, grazie al grande lavoro fatto dall’Iniziativa Più Democrazia di Bolzano non è il primo in Italia, ma il primo fuori dalla regione Trentino – Alto Adige).

    Su suggerimento-ispirazione dell’amico Fabio Cavalca, il Comune di Sasselo (SV), che ha circa 1.500 abitanti, è il primo Ente locale a statuire gli strumenti per l’esercizio della democrazia diretta, in forma semplice e corretta dal punto di vista della sovranità popolare. I referendum CHE SONO DELIBERATIVI E NON CONSULTIVI saranno possibili per qualsiasi argomento. Basterà un esiguo numero di firme per indirli, e SARANNO SENZA QUORUM. È inoltre statuito l’uso del dialetto (o lingua autoctona) nel corso dei lavori del Consiglio comunale.


    Qui di seguito l’articolo relativo estrapolato dallo Statuto approvato ieri 20 Gennaio 2012: (continua…)

    Postato in democrazia diretta, quorum, referendum

    Garanti giudicano il referendum inammissibile. Il giudice stabilisce il contrario. L’insegnamento che ci viene da Cusano Milanino (MI)

    20 Gennaio 2012 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    su segnalazione dell’amico Dario Rinco, riporto qui quanto avvenuto in un piccolo comune milanese (Cusano Milanino), dove il comitato dei garanti aveva deciso che il referendum proposto dai cittadini era inamissibile. Il comitato referendario ha fatto ricorso al tribunale civile e il giudice ha dato torto ai “garanti” e ragione ai cittadini.

    cusano

    Quindi è un ottimo esempio di come si può ribattere a quando i comitati dei garanti, spesso assai poco garanti, perchè di nomina politica, ostacolano il percorso di un referendum. E so per esperienza, per averne promosso uno a Vicenza nel 2006 e 4 a Rovereto nel 2009, che i garanti trovano ogni appiglio per annullare i quesiti referendari, o per “addolcirli” o per influenzare il testo finale.

    I cittadini, come ci mostrano a Cusano Milanino, possono rivolgersi al giudice del tribunale civile.

    Ecco quanto scrive il comitato referendario:

    Comunicato Stampa

    Il ricorso è stato accolto.

    Il referendum comunale si farà.

    Il 14 ottobre scorso avevamo depositato il ricorso presso il Tribunale Civile di Monza chiedendo al Giudice di pronunciarsi in merito alla decisione di non ammissibilità del quesito referendario emesso dal Collegio dei Garanti del Comune di Cusano Milanino l’8 luglio 2011.

    Il Giudice Silvia Russo della prima sezione del Tribunale Civile di Monza, dopo le udienze del 9 novembre e del 6 dicembre, esaminati gli atti e sentite la parti, ha emesso la seguente ordinanza:

    «In accoglimento del ricorso, accertata la illegittimità della decisione assunta dal Collegio dei Garanti del referendum del Comune di Cusano Milanino, dichiara la ammissibilità del quesito referendario proposto dal Comitato promotore del referendum per il recupero e la valorizzazione ambientale dell’area industriale dismessa “ex Pirelli”; per l’effetto, ordina al Comune di Cusano Milanino di indire il suddetto referendum nel rispetto delle procedure di cui al regolamento per l’Attuazione del referendum approvato con delibera CC n. 7393 del 21 febbraio 1992 e integrato con delibera CC n. 7410 del 22 maggio 1992.»

    Nella motivazione del proprio provvedimento il Tribunale di Monza ha riconosciuto la fondatezza di tutte le critiche che il Comitato aveva mosso nei confronti del parere negativo espresso a maggioranza dal Collegio dei Garanti, osservando quanto segue:

    a) Il quesito referendario non è finalizzato a far abrogare atti dell’amministrazione;

    b) Il quesito non crea, quindi, alcun danno finanziario per l’amministrazione;

    c) Il quesito non pregiudica diritti di terzi;

    d) Il quesito si inserisce legittimamente nel procedimento di approvazione del nuovo PGT e costituisce uno strumento di partecipazione popolare alle scelte urbanistiche del Comune conforme sia allo Statuto Comunale che alla Legge Regionale 12/2005, finalizzato alla necessaria perequazione tra interessi privati e interessi della collettività.

    Siamo soddisfatti dell’esito di questa vicenda che vede così escluso il rischio che si era prefigurato: impedire ai cittadini il ricorso al referendum e vedersi negata la possibilità di esprimere la propria opinione sul tema importante del recupero dell’area ex Pirelli.

    Il referendum probabilmente si farà. Fino a quella data noi continueremo la nostra campagna per dare un’informazione chiara e corretta e divulgare le nostre ragioni.

    Ci preme sottolineare fin d’ora l’importanza della partecipazione di tutti alla consultazione. L’uso della democrazia diretta è un innanzitutto un impegno personale e proprio per questo deve essere compiuto.

    Un ringraziamento non formale all’avv. Steno Dondè e alla dott.ssa Aurora Borghesani che hanno sostenuto e vinto questa causa.

    Il Comitato promotore

    Cusano Milanino, 16 dicembre 2011

    Qui il sito del comitato:

    https://sites.google.com/site/cusanoexpirelli/home

    Qui il comunicato del sindaco. Notare come ipocritamente tenti di dire che il referendum è un costo eccessivo e che pure il ricorso in tribunale è un costo eccessivo per il comune.

    http://www.comune.cusano-milanino.mi.it/spipnew/spip.php?article1412

    Edit del 22-01-12

    L’articolo su Il Giorno. La data per il referendum è fissata per il 1° aprile 2012. Inoltre parlano di 120.000 euro. Con 20.000 abitanti. Nel 2005 Rovereto con 36.000 abitanti spese 31.600 euro. Forse che la democrazia a Cusano Milanino costa di più che a Rovereto?

    Alcune ipotesi:

    - il Sindaco dice bugie oppure
    - il Sindaco è incompetente oppure
    - la democrazia a Cusano Milanino costa 8 volte di più che a Rovereto oppure
    - i referendum in Lombardia sono gestiti dalla ‘ndrangheta.

    2012_01_21 il giorno

    Postato in democrazia diretta, referendum

    Incontro per creare il comitato per l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino: giovedì 12-01-12 ore 18.30 Centro per la Pace – Rovereto

    10 Gennaio 2012 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    iniziativa quorum zero e più democrazia trentino

    questo giovedì 12 gennaio 2012 alle ore 18.30 Roberto Bombarda, Alex Marini, Stefano Longano, Riccardo Fraccaro e il sottoscritto hanno organizzato un incontro tra chi è interessato a far parte del comitato per l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino. L’incontro è aperto a tutti.

    Ci incontreremo presso il Centro per la Pace di Rovereto in Via Vicenza 5 (50 m in salita da Piazza Podestà, la sede del Municipio di Rovereto) alle ore 18.30. L’idea è di cominciare a creare il comitato, quali le idee da introdurre nella Iniziativa di legge popolare e cominciare ad organizzarsi.

    Una possibile base di partenza su cui stiamo lavorando è l’adattamento della Iniziativa Più Democrazia presentata a Bolzano qualche anno fa a referendum provinciale (lì è possibile presentare un referendum su un argomento del genere, in trentino questo è vietato dalla legge provinciale sui referendum).

    Qui allego la bozza su cui stiamo lavorando, che è l’adattamento trentino della iniziativa sudtirolese.

    iniziativa dd PAT 01

    Chi ha qualche interesse ad ottenere strumenti perchè i cittadini abbiano più voce nelle scelte pubbliche, è invitato. A qualunque orientamento o non-orientamento politico appartenga. Vogliamo che venga tolto il quorum ai referendum, che siano introdotti strumenti di democrazia diretta funzionanti, che venga introdotta la revoca degli eletti.

    Vieni anche tu.

    Centro per la Pace – Via Vicenza 5 – Rovereto (TN) – Giovedì 12-01-12 ore 18.30

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti

    La Scozia, il referendum (plebiscito) per l’indipendenza e i giochi dei partiti

    9 Gennaio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    Scotland

    i fatti: dal 1998 gli Scozzesi hanno una automia molto spinta, che chiamano “Devolution”, ottenuta dopo un referendum consultivo del 1997. Hanno un parlamento scozzese, ma non hanno l’autonomia finanziaria dal Regno Unito.

    Nel maggio 2011 il partito nazionalista scozzese, lo Scottish National Party (SNP) ha vinto le elezioni scozzesi con il 45% dei voti. Poichè come in Italia c’è un premio di maggioranza per il vincitore, il SNP ha 69 membri su 129, ossia la maggioranza assoluta, per cui governa da solo la Scozia.

    Uno dei cavalli di battaglia del SNP prima delle elezioni era la richiesta di indire un referendum (in realtà visto che è calato dall’alto dai governanti, e non richiesto dai cittadini, un PLEBISCITO) sulla indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Non aveva specificato quando. Ora sembra orientato a tenerlo nel penultimo anno di questa legislatura di 4 anni, ossia nel 2014. Il 2014 coincidenza è anche il 700° anniversario della battaglia Bannockburn che aveva permesso di mantenere allora l’indipendenza.

    I sondaggi dicono che i cittadini scozzesi sono nella stragrande maggioranza favorevoli a rimanere nel Regno Unito, solo dal 28% al 38% vorrebbero l’indipendenza.

    In questi giorni il governo britannico chiede che venga fissata la data del referendum entro 18 mesi, ossia un anno prima di quanto ha programmato di fare il SNP. L’SNP ovviamente risponde in maniera indignata parlando di interferenze nella democrazia scozzese, da parte di partiti come il Conservatore e Liberali che in Scozia hanno rispettivamente 15 e 5 membri del parlamento.

    Finiti i fatti il commento. I partiti SNP, Conservatore e Liberali stanno giocando con strumenti di democrazia diretta o simili. Infatti parlano di plebiscito (votazione popolare indetta da chi governa) ma lo chiamano referendum. Parlano di date favorevoli per il SNP il 2014 (penultimo anno di governo e 700° anniversario della battaglia per indipendenza) e favorevoli per i conservatori e liberarli (entro il 2013) con sondaggi che mostrano attualmente scarso sostegno all’idea dell’indipendenza. Inoltre discutono se introdurre oltre al SI o NO secco all’indipendenza (Conservatori e Liberali) una terza domanda più soft che chieda solo l’indipendenza finanziaria e fiscale (l’SNP). Il motivo è ovvio. Stanno tramutando questa consultazione dei cittadini da un fatto di democrazia diretta a un fatto di sostegno o distruzione di un partito.

    Quindi questi partiti utilizzano gli strumenti di democrazia diretta (anzi finti strumenti di democrazia diretta come il plebiscito), solo per rafforzare il loro potere, non certo per una sincera voglia di democrazia.

    Postato in democrazia tradita, referendum

    Alcune idee da aggiungere alla Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia

    2 Gennaio 2012 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    iniziativa quorum zero più democrazia

    domani sera ore 21 ci sarà l’incontro su skype per discutere della iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia.

    http://doodle.com/tyzvnpdsgzquxda8

    Dopo aver fatto nei giorni scorsi un’attenta lettura della proposta di legge sulla Democrazia Diretta presentata dall’associazione di Bolzano “Iniziativa Più Democrazia” ho visto che ci sarebbero alcune cose da aggiungere. Io le propongo, domani sera spero che verranno discusse. Eccole

    Possibili aggiunte:

    Art. 75 xxx Referendum Propositivo

    È indetto referendum popolare propositivo per deliberare in tutto od in parte una nuova legge od atto avente valore di legge oppure per deliberare la modifica un analogo provvedimento vigente, quando lo richiedono il 2% degli elettori o dieci Consigli regionali.

    Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.

    La proposta soggetta a referendum è approvata se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

    La legge determina le modalità di attuazione del referendum.

    Vantaggi:

    1. è già all’interno del linguaggio politico italiano

    2. costa il doppio delle firme della iniziativa popolare a votazione popolare, ma supera il parlamento. E’ per quando i cittadini vogliono fare velocemente una proposta e c’è un grande sostegno popolare a questa proposta. Casi eccezionali quindi.

    3. è più facile da spiegare ai cittadini a cui chiederemo le firme

    4. per le iniziative locali (esempio a Rovereto, Trento e prov. Trento) chiederemo l’introduzione del referendum propositivo e così faranno in molti altri comuni. Poi il cittadino ci chiederà perchè a livello locale si e a livello nazionale no?

    «Art. 75 ter. – La raccolta delle firme a sostegno delle richieste di referendum e delle iniziative di legge popolare a livello locale o nazionale, può avvenire su supporto sia cartaceo che elettronico-informatico.

    La legge definirà le forme più funzionali ed economiche per consentire le votazioni popolari.».

    Diventa:

    «Art. 75 ter. – La raccolta delle firme a sostegno delle richieste di referendum e delle iniziative di legge popolare a livello locale o nazionale, può avvenire su supporto sia cartaceo che elettronico-informatico.

    Le firme possono essere autenticate da un cittadino o cittadina iscritto/a nelle liste elettorali del comune che su sua richiesta è stato/a all’uopo incaricato/a entro 3 giorni dal/la sindaco. La cittadina o il cittadino incaricata/o dal sindaco esercita una funzione pubblica ed è quindi soggetta/o alle norme, doveri e responsabilità penale validi per l’esercizio di dette funzioni.

    La legge definirà le forme più funzionali ed economiche per consentire le votazioni popolari.».

    Su esempio della legge sudtirolese così chiediamo che i cittadini possano diventare autenticatori.
    Art. 75 yyy

    Se non viene raggiunto il numero di firme richiesto per il referendum propositivo, bensì solo quello richiesto per l’iniziativa popolare a voto popolare la richiesta può essere modificata in richiesta di iniziativa popolare a voto popolare. Se non viene raggiunto il numero di firme richiesto per l’iniziativa popolare a voto popolare la richiesta può essere modificata in una iniziativa a voto parlamentare oppure, se non viene raggiunto il numero di firme previste per la iniziativa popolare a voto parlamentare la richiesta può essere modificata in petizione.

    Su esempio della legge sudtirolese, così se non si raccolgono il 2% di firme si usa lo strumento che prevede 1% se neppure, allora lo strumento che prevede 0,1% e altrimenti la petizione. Così non si butta nessuna firma raccolta

    Postato in democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, referendum, revoca degli eletti

    Nel Trentino nel 2012 ci sarà un referendum sulle Comunità di Valle. E se lo affiancassimo con un referendum Quorum Zero e Più Democrazia?

    23 Dicembre 2011 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    provinciaTN

    il 19-12-11 è stato giudicato ammissibile il Referendum Provinciale Trentino per abrogare le Comunità di Valle. E’ un referendum promosso dalla Lega Nord. Ora ci sono 90 giorni di tempo per raccogliere almeno 8000 firme e se lo sforzo sarà coronato da successo, si andrà al voto dall’1 marzo al 30 aprile 2012 in una data fissata dal Presidente della Provincia.

    In fondo a questo post ci sono maggiori dettagli tratti da un articolo del quotidiano L’Adige.

    Ma al di là di chi porta avanti questa iniziativa (la Lega Nord) e dall’argomento (Abrogazione Comunità di Valle), trovo innanzitutto estremamente interessante e democratico che ai cittadini sia permesso esprimersi sul tema.

    Poi visto che nelle elezioni dei rappresentanti delle Comunità di Valle si sono recati a votare il 44% degli aventi diritto, ma non c’era il quorum, mentre nei referendum provinciali è previsto il quorum del 50% sarà interessante confrontare la legittimità delle due votazioni.

    Infine, ed è la cosa forse più interessante ai miei occhi, la legge provinciale che regolamenta i referendum provinciali, stabilisce che tutti i referendum per cui si sono raccolte le firme in un anno, vengano votati nello stesso giorno, fissato dal Presidente della Provincia, nell’intervallo dal 1 marzo al 30 aprile. E se nello stesso momento che il cittadino va a votare sulla Comunità di Valle, votasse un referendum Quorum Zero e Più Democrazia? Forse ci sarebbero speranze più alte di superare l’attuale quorum del 50 %.

    Ma se volessimo iniziare questo percorso i tempi sono strettissimi. Entro marzo bisognerebbe raccogliere 8000 firme.

    Tecnicamente poi bisognerebbe in realtà realizzare 2 referendum, uno abrogativo per cancellare la parte della legge che fissa la necessità del superamento del quorum e uno propositivo che specifichi che il referendum è valido qualunque sia la percentuale di votanti.

    Infine visto che già Roberto Bombarda dei Verdi pensava di proporre una legge provinciale sulla democrazia diretta, noi pensavamo di realizzare una iniziativa quorum zero e più democrazia (che richiede 2500 firme) e ora si è aggiunta questa ultima possibilità data dall’azione referendaria già portata avanti dalla Lega Nord, perchè semplicemente non organizzare una azione congiunta chiamata “Quorum Zero e Più Democrazia” che porti avanti contemporaneamente le tre cose? Così minimo si procede con la proposta di legge provinciale di Bombarda, se riusciamo portiamo avanti l’iniziativa provinciale e nella migliore delle ipotesi riusciamo a organizzare il referendum Quorum Zero e Più Democrazia.

    Sembra una cosa fumosa e complessa, in realtà è un modo per sfruttare al meglio le opportunità che per qualche congiunzione astrale si stanno verificando insieme in questo momento e che non è detto si ripeteranno tanto presto (sia la disponibilità di un Consigliere Provinciale come Roberto Bombarda – sia la disponibilità di affiancare un referendum già in atto da parte di un partito -  e infine non ultimo la disponibilità di Alex Marini di dedicare tempo e energie a questo progetto). Infine visto che per nel 2013 ci saranno le elezioni provinciali e per legge non si possono effettuare referendum l’anno precedente le elezioni provinciali e nei 6 mesi successivi alle elezioni, se si salta questo momento, bisogna poi attendere il 2014 o meglio il 2015…

    Inoltre a livello nazionale abbiamo praticamente ultimato la Iniziativa di Legge Popolare Quorum Zero e Più Democrazia per cui a brevissimo cominceremo la raccolta firme in tutta Italia. Nel trentino potremmo nello stesso banchetto raccogliere firme per l’iniziativa provinciale, il referendum provinciale e l’iniziativa nazionale. E se vogliamo, anche con una iniziativa comunale (come abbiamo già intenzione di fare almeno a Rovereto e Trento). Tutte sullo stesso tema e con le stesse argomentazioni.

    Unico requisito, dovremmo essere un bel gruppo di persone decise ad attuare questo percorso, con idee chiare e tempi rapidissimi.

    Ci siamo?

    Qui il forum per discutere questa cosa:

    Qui il blog che Alex Marini sta creando su questo percorso

    Se vuoi aiutare, scrivi in questo blog o su quello di Alex o sul forum

    Ecco l’articolo de L’Adige

    L’Adige online del 19-12-11

    La commissione per i referendum – composta dal prof. Paolo Giangaspero (presidente), dal prof. Maurizio Manzin e dall’avv. Maurizio Tosadori – ha deliberato l’ammissione del referendum abrogativo di alcune disposizioni delle legge provinciale n. 6 del 2003, relative alle comunità di valle.

    La deliberazione è stata adottata venerdì 16 dicembre 2011, alla conclusione del procedimento istruttorio (disciplinato dall’articolo 18 della legge sui referendum provinciali – l.p. n. 3 del 2003) finalizzato a verificare l’ammissibilità dei quesiti referendari.

    La commissione ha deliberato l’ammissione al referendum abrogativo dei due quesiti referendari presentati dal comitato promotore:

    1. il primo ha per titolo “Abrogazione delle comunità di valle” e riguarda gli articoli 14, 15, 16, 17, 17 bis, 18 (limitatamente al comma 1) e 21 della l.p. n. 3 del 2006;
    2. il secondo ha per titolo “Abrogazione del Comun general de Fascia e delle disposizioni speciali per le popolazioni di lingua mochena e cimbra” e riguarda l’abrogazione dell’articolo 19 della l.p. n. 3 del 2006 e della legge n. 1 del 2010 (Approvazione dello statuto del Comun general de Fascia).

    La deliberazione è stata comunicata al primo proponente (On. Maurizio Fugatti) della richiesta referendaria e sarà pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione.

    La legge sui referendum provinciali prescrive che entro novanta giorni dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale della dichiarazione di ammissibilità devono essere depositati presso il Consiglio provinciale i fogli contenenti le firme raccolte.

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino, quorum, referendum

    Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia – quasi terminata la fase di scrittura: bozza 021 e prossimo incontro organizzativo

    22 Dicembre 2011 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    21

    nell’ultimo incontro su skype ci siamo focalizzati sui problemi temporali dell’art. 73 bis su come l’avevamo stilato in precedenza. In particolare non c’era un termine temporale entro cui doveva andare a votazione. Ora ci siamo chiariti le idee e anche in base all’esperienza svizzera, dove ci sono decine di iniziative in discussione in parlamento e al voto ogni anno, abbiamo deciso di lasciare 12 mesi al parlamento per la discussione e dai 2 ai 6 mesi al comitato promotore per fare la propria campagna dopo questi 12 mesi. Quindi al massimo dopo 18 mesi l’iniziativa viene votata dai cittadini. Questo lasso temporale permette anche di raggruppare le votazioni in 1-2-3 domeniche all’anno, come per esempio avviene in Svizzera oggi.

    Ho preparato la iniziativa di legge come deve essere presentata alla Corte di Cassazione, sull’esempio di altri Disegni di legge costituzionale d’iniziativa popolare come quello ad esempio che chiedeva di trasformare Treviso in Provincia Autonoma

    Quindi prima c’è la presentazione, poi gli articoli del disegno di legge e null’altro. Manca ancora la presentazione breve di 1 pagina.

    Ecco la bozza 021

    021 iniziativa quorum zero e più democrazia

    Questo è un documento che Dario Rinco ha scritto con tutto ciò che può servire dal punto di vista organizzativo per passare alla fase concreta. E’ una bozza con l’esclusivo intento di darci una visione dei prossimi passi e che lui ha gentilemente condiviso con noi.

    procedura legge iniziativa popolare corretta

    E qui c’è il doodle in cui possiamo segnalare l’intenzione di partecipare al prossimo incontro organizzativo su skype:

    http://www.doodle.com/tyzvnpdsgzquxda8

    Postato in democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti

    Il PD vuole porre ostacoli alla raccolta firme per i referendum: paura dei cittadini?

    19 Dicembre 2011 // 5 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    nell’aprile 2011 il capogruppo del PD Franceschini (non quindi un deputato qualunque, ma colui che rappresenta tutti i deputati del PD e quindi il loro pensiero), ha presentato una assurda legge che vuole rendere più difficili le già difficili procedure per la raccolta delle firme per i referendum.

    franceschini dario-thumb

    Mentre in Svizzera chiunque può raccogliere le firme, che poi vengono verificate tutte a campione dagli uffici elettorali confrontandole agli appositi registri firme, addirittura pubblicano il modulo sui giornali su una pagina fronte retro e ai cittadini basta ritagliarla e compilarla con le firme, e in California le petizioni per le raccolte firme per le revoche e i referendum vengono raccolte anche mandando le schede via internet, e la verifica viene fatta a posteriori e mentre in Europa (e quindi anche in Italia) per la Iniziativa dei Cittadini Europei – ICE – dal 2012 sarà prevista anche la raccolta via internet con procedure certificate, mentre tutto questo avviene nel mondo, Franceschini, capogruppo del PD propone misure più restrittive.

    Propone che solo i Sindaci e i funzionari comunali nominati da loro possano legalmente raccogliere firme (oltre a Notai, Segretari Comunali e Cancellieri dei Tribunali che notoriamente non partecipano MAI alla raccolta firme). E la cosa più VERGOGNOSA è che dice che la motivazione è quella di impedire abusi nella presentazione delle liste elettorali. E dimentica la soluzione più banale: obbligare a un controllo a posteriori, aumentare la pena per chi imbroglia, oggi inesistente e soprattutto il carattere di urgenza dell’esame e dell’eventuale processo (il Piemonte oggi è governato dal centro destra grazie a una lista che si è presentata con firme false – l’esito del processo avverrà a fine mandato, ossia dopo più di 5 anni).

    Chi ha mai raccolto firme per referendum sa che ciò distruggerà per sempre la possibilità di usare questo strumento.

    Mi torna in mente il caso di Rovereto, dove dopo aver raccolto con notevole fatica le firme per 4 referendum comunali, tutti i partiti – escluso i verdi – , tra cui il PD, improvvisamente aumentarono quasi triplicando il numero delle firme necessarie per attivare i referendum, con la motivazione che nel futuro avrebbero abbassato il quorum. Questo nel 2009. Il quorum nel frattempo è rimasto com’era al 50% mentre le firme sono triplicate.

    Questa è PAURA DEI CITTADINI, PAURA DELLA DEMOCRAZIA, il resto sono chiacchere.

    Questa è la vergognosa proposta di legge FRANCESCHINI:

    proposta di legge Franceschini

    E condivido quanto scritto da Antonio Di Pietro:

    Zitto zitto, il capogruppo del Pd Dario Franceschini ha presentato alla commissione Affari costituzionali della Camera una legge fatta apposta per togliere un altro po’ di democrazia e di potere ai cittadini . Se verrà approvata, il compito di verificare l’autenticità delle firme per i referendum non sarà più dei consiglieri comunali e provinciali ma solo dei sindaci e dei funzionari da loro delegati.
    Anche i bambini capiscono che in questo modo il potere dei partiti sulla possibilità di indire referendum si moltiplicherà. I quesiti che non piacciono né al Pd né al Pdl verranno semplicemente fucilati dai primi cittadini. E di quesiti di quel genere ce ne sono tanti anche in tempi normali, quando non stanno come adesso nella stessa maggioranza.
    Altra logica dietro la presentazione di questa legge non ci può essere. Perché mai affidare il potere di convalidare le firme solo ai sindaci dovrebbe garantire un miglior controllo, infatti, lo sa solo Franceschini.
    Così in realtà si toglie la principale caratteristica alla raccolta di firme: il volontariato. Infatti sono perloppiù volontari i cittadini che si adoperano per spiegare i quesiti e chiedere le firme, e lo fanno per senso civico e passione politica. I sindaci non potranno stare appresso a tutti i banchetti e i funzionari vorranno essere pagati per gli straordinari. Da chi? Dai Comuni che sono senza risorse? Dai volontari promotori? Anche se fossero solo 15 euro a banchetto si tratterebbe di centinaia di migliaia di euro che nessun comitato promotore formato solo da cittadini sarebbe in grado di pagare.
    Qualche giornale ha scritto che questo è un dispetto all’Italia dei Valori. Non è vero. La norma ammazza-referendum è un dispetto fatto proprio a quei cittadini che grazie alla raccolta firme referendaria hanno bocciato il nucleare, difeso l’acqua e i beni pubblici, affondato le leggi ad personam, chiesto di poter votare con una legge elettorale democratica.
    Non sono tutti elettori dell’IdV. Sono di tutti i partiti, moltissimi del Pd ma molti anche del Pdl. Senza contare coloro, e sono numerosissimi, che non si sentono rappresentati da nessun partito. E’ a tutti loro che il capogruppo democratico vuol fare non un dispetto ma un gravissimo torto.
    A loro e alla democrazia, di cui in questo Paese tutti i partiti parlano ma sembra che pochi la sopportino. Prima si sono fatti una legge elettorale che riempie il Parlamento di nominati invece che di eletti dal popolo. Ci vorrebbero non più di due settimane per cambiarla e ripristinare, per prima cosa, le preferenze. Diciamo le cose come stanno: se non lo si fa è perché a quasi tutti i partiti il potere di nominare i parlamentari va benissimo.
    Poi è arrivato un governo composto da persone anche loro nominate e non elette da nessuno. Quindi quel governo ha imposto una manovra pesantissima, che cambia la vita di milioni di italiani, praticamente senza passare per il Parlamento. Adesso vogliono togliere anche quel poco di democrazia diretta che c’è grazie ai referendum.
    Io non voglio fare troppa polemica, ma mi permetto di dire a Dario Franceschini che non è così che si salva l’Italia. Così, amici del Pd, la si condanna.

    Postato in crisi dem. rappresentativa, referendum