di Paolo Michelotto
riporto qui l’articolo apparso domenica 4 agosto 2013 sulla Gazzetta di Parma. L’inizio è digitale, l’articolo completo si può leggere nella foto allegata (fai doppio clic per ingrandire l’immagine). Si tratta dell’intervista fatta al Vice Sindaco Paci, dove comincia a spiegare meglio lo svolgimento della giornata. Mancano ancora i dettagli, ma verranno prossimamente.
04/08/2013 – Parma
Assemblea dei 500, Paci: «Vogliamo che a decidere siano i cittadini»
Andrea Del Bue
Finita, per legge, l’era delle circoscrizioni, l’amministrazione comunale prende in mano la questione del decentramento e studia una formula per arrivare ad un regolamento che disciplini i nuovi strumenti di partecipazione. Lo farà attraverso l’«assemblea dei cittadini», un collettivo di 500 persone, metà estratte a sorte dall’anagrafe, metà volontarie, che il 29 settembre si riunirà per portare alla Giunta i propri contributi per la formulazione del nuovo regolamento. Questo organo ha suscitato numerose reazioni critiche da buona parte dell’opposizione.
Vicesindaco, l’opposizione parla di «esautorazione del consiglio comunale» che sarebbe già «l’organismo democratico per eccellenza», «delegittimazione dei luoghi della democrazia», «consiglio comunale parallelo». Cosa risponde?
Non c’è alcuna esautorazione: anzi, stiamo facendo proprio il contrario. Per noi sarebbe stato molto facile, con la maggioranza che abbiamo, preparare un modello e farlo approvare dal Consiglio comunale. Quello che vogliamo fare, invece, è coinvolgere il più possibile i cittadini soprattutto in un momento storico in cui c’è grande richiesta di partecipazione. . ………….L’intervista completa sulla foto allegata
di Paolo Michelotto
domenica 29 settembre 2013 a Parma ci sarà la “Giornata della Democrazia”. Il coordinatore del progetto è il Vicesindaco Nicoletta Paci. Ecco il primo comunicato stampa, presto aggiornerò con dettagli.
“Giornata della democrazia”, il percorso legato al progetto “Il Quartiere che vorrei” giunge ad un giro di boa
GIORNATA DEMOCRAZIA Parma 29-09-13 MANIFESTO PDF
La “Giornata della democrazia”, un momento di impegno in prima persona dei cittadini che daranno il loro contributo per la redazione del nuovo regolamento della partecipazione.
Giunge ad un giro di boa il percorso intrapreso dal progetto “Il Quartiere che vorrei” con una giornata speciale: “La Giornata della democrazia”, promossa dal vicesindaco, Nicoletta Paci, con delega alla partecipazione ed ai rapporti con i Quartieri. Ne ha parlato questa mattina la stessa vicesindaco in occasione della conferenza stampa dedicata all’argomento, a cui ha partecipato il direttore d’area cultura, welfare, educazione e sport Gabriele Righi e che ha visto la partecipazione dell’assessore alla cultura Laura Maria Ferraris.
“Si conclude con la “Giornata della democrazia”, prevista il 29 settembre, – ha spiegato il vicesindaco Nicoletta Paci – l’iter partecipativo che ha visto lo svolgimento di due cicli di incontri in ottobre e novembre e in aprile maggio. Incontri, in cui è stato possibile raccogliere informazioni e suggerimenti da parte dei cittadini.
La “Giornata della democrazia” rappresenta un punto di arrivo, un momento di impegno in prima persona dei cittadini che saranno chiamati a dare il loro contributo in vista della redazione del nuovo regolamento che norma la partecipazione a livello decentrato.
L’assemblea sarà formata da circa 500 cittadini. Un momento, quindi, molto importante che rappresenta un’ulteriore occasione per dare un proprio contributo sia da parte di singoli cittadini, ma anche di associazioni e partiti politici.
Una volta predisposta la bozza del nuovo Regolamento l’assemblea sarà chiamata a darne una valutazione prima di avviare l’iter istituzionale che lo porterà ad essere approvato dal Consiglio Comunale. Per questo, sono stati adottati criteri fondati sulla massima trasparenza per quando riguarda la composizione dell’assemblea che sarà formata per una quota da cittadini estratti a sorte dall’anagrafe della popolazione residente (italiani, stranieri e comunitari) e per l’altra quota dai cittadini che intendono partecipare spontaneamente dando la loro disponibilità”.
L’appuntamento con la “Giornata della democrazia” è fissato per domenica 29 settembre. Per partecipare è possibile inviare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: partecipazione@comune.parma.it; oppure chiamare il numero: 0521.218207.
Un momento particolarmente significativo: conclude la fase propedeutica del progetto “Il Quartiere che vorrei” che ha visto l’Amministrazione confrontarsi con i cittadini delle varie realtà che compongono il tessuto urbano della città al fine di favorire la partecipazione e raccogliere le loro istanze.
La “Giornata della democrazia” vuole essere un momento assembleare per arrivare alla stesura di un Regolamento che individui gli strumenti utili a definire nuove forme di partecipazione a livello decentrato. A questo scopo viene costituita una “assemblea cittadina”, composta da circa 500 persone.
Un momento che si colloca a conclusione di un percorso che ha visto il vicesindaco, Nicoletta Paci, promuovere un primo ciclo di incontri che si sono svolti nei mesi di ottobre e novembre dello scorso anno e che hanno avuto come obiettivo quello di avvicinarsi ai Quartieri della città, conoscerne le problematiche, raccogliere suggerimenti, verificare le priorità al fine intervenire da parte dell’Amministrazione con misure volte a migliorare i diversi contesti urbani. Un secondo ciclo di incontri ha avuto luogo nei mesi di aprile e maggio di quest’anno. Incontri nei quali l’Amministrazione ha sondato, in questo caso, le aspettative dei cittadini in merito ad una possibile forma di partecipazione decentrata, anche attraverso la somministrazione di un breve questionario diffuso attraverso diversi canali.
La procedura studiata dall’assessorato alla partecipazione e rapporti con i Quartieri, guidato da Nicoletta Paci, per giungere alla realizzazione della “Giornata dalla democrazia” prevede diversi passaggi tra cui le modalità di scelta di chi farà parte della “assemblea cittadina” che fornirà gli indirizzi per predisporre il nuovo Regolamento relativo al decentramento. Una parte dell’assemblea sarà costituita da cittadini che hanno risposto all’invito dell’Amministrazione, una parte verrà scelta attraverso sorteggio casuale dall’anagrafe della popolazione residente.
L’età minima per essere inclusi è stata fissata in 16 anni. Il primo sorteggio dei cittadini verrà effettuato alla fine di luglio ed un secondo verso la fine di agosto fra tutti coloro che si saranno autocandidati rispondendo all’appello dell’amministrazione diffuso con volantini, affissioni, sito del comune e mail dedicate. Si arriverà quindi alla stesura definitiva della lista dei nomi che comporranno l’assemblea. Un metodo, quello seguito, volto a garantire la massima trasparenza ed obiettività. Per questo l’assessorato ha scelto di favorire la partecipazione attraverso tutti i canali possibili: web, manifesti e diffusione di volantini, invio di mail. Potranno dare il loro contributo i singoli cittadini, i rappresentanti di associazioni, comitati e partiti politici.
di Paolo Michelotto
colgo l’occasione dal commento scritto da Luca Raiteri ad un mio post precedente sulle “proposte per rafforzare la democrazia diretta e il M5S”, per raccontare come si può gestire bene e produttivamente una discussione in un gruppo
Ormai diversi anni fà ho partecipato a Marina di Carrara al tua ottima ” La parola al cittadino”, grazie al M5S locale che ti aveva invitato.
Per me è stato illuminante. Da allora vi seguo sui vostri gruppi F.B. Nazionali e sto cercando insieme ad altri amici di portare la Democrazia DIRETTA a Firenze e in TOSCANA e perciò ho fondato i gruppi F.B. Quorum Zero e Più Democrazia Firenze e Toscana a cui mi sono permesso di invitarti e nei quali sarei felice di avere qualche tuo consiglio.
Inoltre entrando nella specifica questione ” M5S e DEMOCRAZIA”, trovo che pur essendo il M5S molto più democratico degli altri partiti( è infatti grazie al M5S che ho conosciuto Voi e La D.D.);il problema democrazia interna si pone e vada risolto se il M5S vuole essere coerente con i suoi principi. Quindi trovo utilissimi i tuoi suggerimenti. Anche a livello locale ci può essere lo stesso problema. Ad es. il M5S Firenze di cui faccio parte come attivista, ha delle difficoltà organizzative sia per le riunioni generali spesso troppo caotiche e inconcludenti sia per i gruppi tematici di lavoro alcuni di quali faticano ad arrivare a dei risultati; Così qualcuno degli organizer sta pensando che sia meglio costituire una ” struttura gerarchica” di controllo e che dia la linea politica. Questi “capi”, saranno a tempo , 1 anno e revocabili dalla base. Cosa ne pensi?
Non sarebbe invece preferibile organizzare le riunioni e i gruppi secondo il metodo ” La parola al cittadino” applicando la democrazia partecipativa in maniera più ordinata e funzionale a dei risultati concreti, evitando così con la scusa della confusione di fare come i maiali nella “Fattoria degli animali” di ORWELL?
Luca Raiteri
Nei gruppi a cui ho partecipato abbiamo sempre utilizzato questo metodo, che è una variante di “La Parola ai Cittadini” per gruppi che si vedono con una certa costanza, con risultati molto efficaci.
1. si decide chi fa il facilitatore della serata. E la volta successiva si ruota in modo che questo ruolo impegnativo, formativo e gratificante cambi. Il facilitatore dovrebbe essere un elemento il più possibile neutro per quella serata. Può intervenire anche lui con proposte, ma deve seguire le regole di tutti gli altri. Se l’atmosfera si surriscalda il facilitatore deve cercare di riportare la calma facendo focalizzare sul punto di discussione e non sulle persone. Se la discussione si disperde, il facilitatore deve cercare di riportarla sui binari dell’oggetto discusso.
2. si decide l’orario di fine discussione. Esempio si inizia 20,30 si decide di finire alle 23.00 e si vota per alzata di mano questa scelta.
3. il facilitatore ha il compito di far parlare gli altri in maniera equa, ordinata e facendo rispettare i tempi. Parla solo chi ha alzato la mano per prenotarsi e a cui il facilitatore cede la parola. Nessuno può sovrapporsi ad un altro quando ha il diritto di parola per il tempo a lui concesso.
4. emersione idee: il facilitatore chiede chi ha proposte da discutere. E scrive su un foglio il nome del proponente e il titolo della proposta. Raccoglie così tutte le idee che i partecipanti vorrebbero discutere. Possono essere 1-5-10-20 non ha importanza il numero, ma il fatto che tutti i presenti possano suggerire un argomento all’agenda di discussione.
5. messa in ordine di priorità dell’agenda di discussione. Il facilitatore chiede chi vuole discutere la proposta n° 1, i favorevoli alzano la mano e lui li conta e segna il numero nel foglio a fianco della proposta. Tutti possono votare quante volte vogliono anche per tutte, se lo desiderano. A fianco di ogni proposta il facilitatore ha il numero di voti.
6. Il facilitatore da la parola al partecipante la cui proposta è stata la più votata. Il tempo deve essere stabilito in anticipo e poi deve essere uguale per tutti. Esempio 3 minuti per spiegare la proposta e 1 minuto per ogni intervento successivo di chiunque voglia parlare. Se si è in pochi i tempi si possono allungare, se si è in tanti meglio tenere 1 minuto per tutti. Tutti possono intervenire sulla proposta, alzando la mano. Il facilitatore da la parola, dando priorità a chi non interviene mai, e tenendo un po’ a freno chi invece vorrebbe parlare sempre. Non c’è un numero max di interventi. Il facilitatore dopo un po’ che si discute, e dopo che tutti gli aspetti sono stati esaminati e qualcuno comincia a ripetersi, tenta una sintesi. Se sente che trova l’accordo di tanti, propone il voto. La proposta passa se la maggioranza dei presenti vota a favore. Ognuno vale uno e nessuno ha la delega di altri. Il facilitatore deve fare il possibile per non cercare di imporre la propria visione sull’argomento, ma deve recepire l’opinione più comune. Importante trovare sempre chi deve portare avanti quanto deciso e come e con quali tempi. Ogni discussione deve essere produttiva, per quanto possibile, ed ottenere una percorso da seguire per raggiungere uno scopo.
7. Esaurito il primo argomento si continua con i successivi, fino al termine del tempo stabilito assieme, nel nostro esempio le 23.00. Non ci deve essere obbligo di trattare tutti gli argomenti emersi all’inizio dell’incontro. In una serata possono essere trattati anche pochi argomenti, ma ogni argomento deve essere trattato in modo che tutti ritengano essere completo ed esaustivo. Le proposte non discusse possono essere ripresentate la volta successiva, se qualcuno ritiene opportuno ripresentarle, oppure lasciate indiscusse. Comunque la volta successiva si inizia l’intero processo dall’inizio da zero, perchè solo chi è presente può proporre, discutere e decidere.
di Paolo Michelotto
lunedì 13 maggio 2013 ho realizzato una videointervista alla Dott.ssa Donata Borgonovo Re sul tema della Democrazia. Da alcuni mesi ha annunciato che parteciperà alle prossime primarie del PD della provincia di Trento che entro fine giugno decideranno chi sarà il candidato Presidente della Provincia del PD, alle elezioni provinciali dell’ottobre 2013.
È utile ricordare che la Provincia Autonoma di Trento, ha competenze legislative molto vaste, date dalla sua autonomia garantita dalla Costituzione e un bilancio annuale superiore ai 4,5 miliardi di Euro.
La dott.ssa Borgonovo Re è una candidata “anomala”, non molto amata dai vertici del suo stesso partito, ma molto stimata dai cittadini e dai circoli di base, anche grazie al suo passato come difensore civico provinciale e al fatto di essere sempre disponibile alle esigenze dei cittadini e molto chiara e poco “politica” nel suo linguaggio. Proprio per queste sue caratteristiche ha serie possibilità di diventare il prossimo Presidente della Provincia di Trento, ed è quindi interessante capire cosa pensa della Democrazia.
Qui alcuni momenti dell’intervista:
Queste le domande rivolte:
1. Democrazia significa letteralmente “potere della gente”. Qual è lo stato della democrazia, ossia del potere della gente, nel Trentino?
2. Cosa si potrebbe fare perché i cittadini abbiamo maggiore voce nelle scelte pubbliche? Quali strumenti introdurre o migliorare?
3. Nel luglio 2012 in consiglio provinciale è stata depositata una iniziativa di legge popolare chiamata “Iniziativa politica dei cittadini. Disciplina della partecipazione popolare, dell’iniziativa legislativa popolare, dei referendum e modificazioni della legge elettorale provinciale”. A distanza di 10 mesi, non è ancora stata discussa. Cosa pensa di questo ritardo?
4. Cosa pensa dello strumento della iniziativa popolare su modello svizzero, dove i cittadini possono formulare un quesito, raccogliere il numero di firme previsto, depositarlo all’organo legislativo e se esso non lo accetta, andare alla votazione popolare senza quorum, eventualmente con la contro – proposta dell’organo legislativo?
5. In Trentino il referendum provinciale abrogativo sui finanziamenti alle scuole effettuato nel 2007 raggiunse un’affluenza del 18% e fu invalidato. Il referendum abrogativo sulle comunità di valle del 2012 raggiunse il 27% e fu invalidato. In entrambi i casi i SI, ossia le persone che volevano abrogare quella legge, raggiunse il 93%. Entrambi i referendum furono invalidati perché non raggiunsero il quorum del 50%. Cosa pensa del quorum sui referendum iniziati dai cittadini?
6. In Svizzera esiste anche il referendum confermativo, con il quale i cittadini elvetici possono confermare oppure no, qualsiasi legge creata dal parlamento, se vengono raccolte 50.000 firme entro 100 giorni e poi andando a votazione popolare senza quorum. Questo strumento potrebbe essere adottato in Trentino?
7. Cosa pensa dell’idea del limite dei mandati (2 o 3) per i rappresentanti eletti per non creare “professionisti della politica”?
8. In California, Venezuela, Bolivia, Svizzera, esiste lo strumento della revoca degli eletti. In questi paesi i cittadini raccogliendo un numero previsto di firme, possono indire un referendum sulla persona eletta. Se il voto popolare appoggia la proposta di revoca, il rappresentante viene revocato del suo mandato e si procede a nuove elezioni sostitutive. Cosa ne pensa di questo strumento?
9. A livello di Unione Europea, per attivare l’iniziativa dei cittadini europei, la ICE, è prevista la raccolta delle firme anche per via informatica con sistemi certificati. Questo indubbiamente facilità l’operazione ai cittadini e garantisce comunque la veridicità delle firme e del sostegno all’iniziativa. Non si potrebbe introdurre lo stesso metodo anche a livello provinciale per le iniziative provinciali?
10. La Svizzera è uno degli stati europei più ricchi ma dove i rappresentanti eletti hanno lo stipendio più basso. Questa apparente contraddizione è dovuta al fatto che i rappresentanti hanno più volte creato leggi per aumentarsi lo stipendio, ma ogni volta i cittadini con il referendum confermativo hanno opposto il loro rifiuto. Secondo Lei i cittadini trentini hanno oppure no il diritto di decidere lo stipendio dei loro eletti, come succede in Svizzera?
11. Il Cancelliere Angela Merkel ha uno stipendio di 18.800 euro. Il Presidente della Provincia di Trento ha lo stipendio di 21.500 euro. Secondo Lei quale sarebbe lo stipendio corretto per il Presidente della Provincia di Trento?
12. Lei è uno dei possibili candidati Presidente della Provincia di Trento. Vista anche la recente storia politica nazionale, perché un elettore trentino dovrebbe avere fiducia che Lei una volta eletta manterrà fede in tempi ragionevoli a quanto ha affermato in questa intervista?
Qui l’intervista completa.
Questo il link del sito della dott.ssa Donata Borgonovo Re:
di Paolo Michelotto
qui gli articoli dei giornali che Matteo Rigotti mi ha gentilmente mandato i giorni successivi la “cassatura”. Clicca sopra per leggerli grandi.
riporto qui sotto il bell’articolo scritto da Matteo Rigotti, presente nel sito da lui curato:
http://quorumzerotrento.wordpress.com/2013/01/19/quorum-zero-a-rovereto-vince-lo-status-quo/
Bello perchè sintetizza tutta la vicenda. Inutile dire che tutti noi che abbiamo seguito questo percorso siamo profondamente amareggiati. Ma non smetteremo di chiedere questo strumento con forza. Chi ha il potere difficilmente lo cede ad altri e anche se l’esempio di Vicenza del 9 gennaio 2013 ci aveva parzialmente illuso, sapevamo che non sarebbe stato regalato nulla ai cittadini. Continueremo. Aggiungo qui il video di pochi secondi in cui ho “rubato” la votazione finale del consiglio comunale. Infatti ci era stata pure proibita la trasmissione della serata in streaming e non abbiamo potuto registrare e diffondere le “perle” antidemocratiche che i nostri rappresentanti ci hanno elargito.
Il caso ha voluto che venerdì 18 gennaio 2013 a Trento abbia incontrato Donata Borgonovo Re durante la serata partecipativa “Tagli al trasporto pubblico”. Lei presentava la serata, io curavo il momento partecipativo “La Parola ai Cittadini”. E lei, che proprio lo stesso giorno tramite i giornali ha raccontato del suo impegno futuro nelle elezioni provinciali trentine, mi ha confermato che invece è a favore dell’idea di togliere il quorum e che non c’è nessuna argomentazione giuridica che possa impedire questo fatto. Ottime speranze quindi da un possibile futuro Presidente della Provincia a cui, ovviamente auguro un enorme successo.
C’è quindi la concreta possibilità che la Provincia tolga il quorum prima dei due più grandi comuni trentini, ossia Trento e Rovereto. che poi non avrebbero molte giustificazioni per non adeguarsi, anche perchè tutti e tre gli enti sarebbero governati dallo stesso partito PD.
Ecco il bell’articolo di Matteo Rigotti che si trova qui:
Il Consiglio comunale di Rovereto boccia le proposte avanzate con l’iniziativa popolare “Quorum zero e più democrazia a Rovereto“. Con questa “proposta di atto amministrativo”, depositata il 18 giugno 2012, si invitava la Giunta comunale a:
Nella sezione “rassegna stampa” potete trovare tutti gli articoli aggiornati riguardanti l’iniziativa.
Ripercorriamo tutte le tappe che hanno portato a questa decisione.
Le prime avvisaglie di possibili “resistenze” erano arrivate con la decisione del “Comitato dei Garanti” (3 persone elette dal Consiglio comunale), che di fatto impediva la discussione della proposta da parte del Consiglio comunale. La decisione indicava che la proposta, includendo modifiche allo Statuto e modifiche al Regolamento, non poteva essere avanzata in quanto tra i soggetti che possono proporre la “revisione statutaria” non vi sono i cittadini.
In realtà la proposta, come già specificato, è un invito alla Giunta perchè modifichi Statuto e Regolamento, avanzata da oltre 200 cittadini roveretani, oltre al fatto che il parere dei Garanti non è vincolante.
Il 20 novembre 2012 si è tenuta la “Conferenza dei Capigruppo” durante la quale si è discusso anche della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare “Quorum zero e più democrazia a Rovereto”. Dalla discussione, grazie alle sollecitazioni di Mauro Previdi (capogruppo dei Verdi), è uscita la proposta di un incontro pubblico informativo, seguito in una data da fissare dalla discussione in Consiglio Comunale. L’incontro pubblico sarà l‘occasione per tutti i Consiglieri comunali e tutti i cittadini di approfondire l’argomento. E’ stato organizzato per mercoledì 5 dicembre, moderatore il Presidente del Consiglio comunale, il capogruppo del PD Fabrizio Gerola si è offerto di trovare un esperto che sostenga le ragioni del “no” (perchè mantenere il quorum), mentre Paolo Michelotto, tra i promotori dell’iniziativa presenterà le ragioni del “si” (perchè eliminare il quorum).
Nel frattempo a Lagundo (BZ) il 3 ottobre viene eliminato il quorum dai referendum comunali con voto all’unanimità di tutti i consiglieri comunali.
Il 5 dicembre (mentre in contemporanea a Trento si discutevano le sorti della proposta di delibera di iniziativa popolare “Quorum Zero a Trento”) si tiene la serata informativa sulla proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare. Erano presenti molti cittadini interessati, 9 consiglieri comunali su 40, il sindaco Andrea Miorandi, il Presidente del Consiglio comunale Barbara Lorenzi e vari capigruppo del Consiglio. All’inizio della serata l’annuncio che la Conferenza dei capigruppo ha fissato la data di discussione della proposta nella seduta del Consiglio comunale del 18-19 dicembre 2012, con l’invito ad uno dei primi firmatari di esporre la proposta all’inizio della discussione. E’ seguita poi la presentazione (non è stato trovato l’esperto in grado di sostenere le ragioni per il mantenimento del quorum), poi la discussione e l’intervento finale del sindaco Andrea Miorandi, che si detto favorevole alla abolizione del quorum (vedi articolo de “l’Adige” del 7 dicembre 2012).
Successivamente arriverà la convocazione ufficiale al Consiglio comunale, in data 19 dicembre, visto che non essendo tra i primi argomenti non si sarebbe riusciti a discuterla nella prima giornata del 18 dicembre.
Arriva il 19 dicembre, ma dopo le ore 23:00 si stava ancora discutendo sulla votazione del Presidente del Consiglio. Per cui la discussione viene rimandata alla prima discussione di gennaio 2013.
Nel frattempo il 9 gennaio a Vicenza viene eliminato il quorum dai referendum comunali. Il Consiglio Comunale di Vicenza ha approvato infatti all’unanimità il nuovo Statuto Comunale.
Arriva la convocazione ufficiale per martedì 15 gennaio 2013 dalle ore 19:00. La discussione della proposta sul quorum zero sarà il secondo tema dopo l’elezione del vice Presidente del Consiglio comunale.
Finalmente eccoci al giorno della discussione, che inizierà dopo le 21:30. L’intervento di Paolo Michelotto, che doveva illustrare la proposta, deve essere accorciato da 20 a 15 minuti. La presentazione include alcuni brevi video di sindaci che spiegano perchè hanno eliminato il quorum, ma solo alcuni vengono presentati perchè viene chiesto che la presentazione venga fatta “dal vivo”.
Si arriva quindi al momento del dibattito vero e proprio ma alcuni consiglieri tentano di eludere la discussione a causa del presunto “vizio di forma” indicato dal Comitato dei Garanti. Il Consiglio deciderà poi di discutere l’argomento, quasi per fare un piacere ai cittadini presenti.
Un assessore, ai limiti del “fuori tema”, elenca i meriti dell’amministrazione, facendo passare l’idea che gli strumenti di partecipazione sono tanti e non è necessario toccarli. Il sindaco fa un discorso dal quale si capisce che l’amministrazione ha già fatto tanto e che gli strumenti di partecipazione sono già abbastanza evoluti.
Durante la serata qualche consigliere ha provato persino a negare la sovranità popolare, dicendo che in fin dei conti i cittadini non hanno le competenze per scegliere (senza probabilmente ricordarsi di essere stato eletto dagli stessi cittadini), ignorando pure i “commenti” e i fischi del pubblico, composto da umili cittadini.
Di fatto si è saltata una vera discussione. Gli interventi dei pochi consiglieri che poi voteranno favorevolmente (4 su 40: Mauro Previdi, Ciro D’Antuono, Piergiorgio Plotegher e Renato Manzana) hanno fatto notare come si stesse liquidando l’argomento senza il minimo approfondimento, nonostante nel periodo precedente ci fossero state più occasioni per approfondire il tema, ma alla quale la grande maggioranza dei consiglieri non si è fatta vedere. Anche il sindaco Miorandi, che si era detto favorevole all’eliminazione del quorum, ha votato contro la proposta.
Nella confusione regnante si è fatta la scelta più comoda, cioè bocciare la proposta integralmente. In un futuro non definito, senza alcun obbligo, il Consiglio potrebbe riproporre alcuni dei punti preferiti dalla maggioranza dei Consiglieri (opuscolo informativo, abbinamento alle elezioni nazionali ed europee, referendum propositivi vincolanti), perché a Rovereto gli strumenti di partecipazione funzionano già bene. Questa serata ne è stata l’esempio lampante.
Un referendum non è uno “sfizio” di pochi cittadini, è uno degli strumenti per esercitare il fondamento costituzionale che prevede che siano anche i cittadini ad esercitare la funzione legislativa. Migliorarne il regolamento poteva essere una preziosa occasione per dimostrare la maturità della democrazia nella nostra provincia e rafforzare dalla base l’autonomia del Trentino.
di Paolo Michelotto
il ven 18-01-13 sarò a Trento alla serata “Tagli al trasporto pubblico a Trento – La Parola ai Cittadini”. Io gestirò la parte della serata dedicata a “La Parola ai Cittadini”. Clicca sull’immagine per vederla più grande.
Qui il file in pdf per chi vuole stampare il volantino:
Questo l’invito testuale:
Il tavolo di lavoro “Noi, amici del Trasporto Pubblico trentino” invita all’incontro
TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO A TRENTO La parola ai cittadini
venerdì 18 gennaio - ore 20.30
Sala circoscrizionale Clarina
(via Clarina 2/1, dietro il distretto militare)
Linee autobus utili: A, 3, 8 (fermata Verona – Einaudi) e 4 (fermata Degasperi – Anna Frank)
Tutti gli utenti degli autobus di Trento sono invitati ad intervenire per portare la loro esperienza, proposte e idee per migliorare la mobilità pubblica della città.
di Paolo Michelotto
un ulteriore esempio di democrazia che funziona. In Finlandia, ma chissà che non diventi un esempio anche per l’Italia, anche a partire dagli enti locali. Non è ancora la democrazia diretta, ma un piccolo passo avanti, il fatto che l’agenda della discussione politica possa essere stabilita dai cittadini. In Italia, come noto, ciò non è possibile.
Un articolo apparso sul Corriere scritto da Federica Seneghini.
MILANO – Vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce. Legalizzare l’eutanasia. Proibire il consumo di energy drink ai minori di 16 anni. Permettere ai ciclisti di circolare in entrambi i sensi di marcia anche sulle strade a senso unico. Sono solo alcune delle oltre 300 proposte pubblicate in appena pochi mesi sul sito «Avoin ministeriö» («Ministero aperto» – avoinministerio.fi), neonata piattaforma (attiva dall’inizio di ottobre) che, in Finlandia, permette a chiunque di pubblicare un’idea e, grazie all’aiuto di legali ed esperti (tutti volontari), di trasformarla in una proposta di legge vera e propria: servono almeno 50.000 firme di cittadini (da raccogliere entro sei mesi online o in modo tradizionale) per farla poi arrivare in Parlamento, che avrà l’obbligo di votarla.
Joonas Pekkanen, 34 anni, ideatore della piattaforma e fondatore della Ong omonima, usa un termine preciso per definire questo processo: «Open crowdsourced lawmaking». Tradotto: «La creazione di leggi in modalità open, utilizzando il crowdsourcing». Tutto all’insegna della democrazia diretta (elettronica) e della partecipazione. Era dicembre scorso quando il Parlamento di Helsinki ha approvato la «legge di iniziativa della cittadinanza». «La domanda che ci siamo subito fatti è stata: come far fruttare al meglio le potenzialità di questa novità?», spiega Pekkanen. La risposta passa attraverso due concetti chiave: l’utilizzo del crowdsourcing per la stesura e la realizzazione delle leggi e la possibilità di raccogliere online i voti necessari per portarle in Parlamento. Sono questi i punti di forza della piattaforma, lanciata appena due mesi dopo grazie al lavoro e all’energia di una ventina di esperti di tecnologie e programmazione (anche qui rigorosamente volontari). Il risultato? «I cittadini hanno iniziato da subito a pubblicare sul sito decine di idee di legge», continua Pekkanen, «poi a settembre l’”Autorità Nazionale per la Sicurezza nelle Comunicazioni” ci ha dato l’ok per raccogliere le firme online, grazie ad un sistema di identificazione univoco e sicuro, che passa attraverso le banche e gli operatori telefonici del Paese».
«Ministero Aperto» non è un caso isolato. Casi di leggi fatte con il concorso diretto del popolo ci sono stati anche in Brasile e nelle Filippine. In Islanda, il 21 ottobre, il Parlamento ha approvato la prima costituzione in crowdsourcing. In Italia le leggi di iniziativa popolare non sono certamente una novità – le prevede l’articolo 71 della Costituzione – ma «le istituzioni non le hanno mai considerate seriamente», spiega Cristian Vaccari, docente di Comunicazione politica dell’Università di Bologna e autore del libro «La Politica online», di recente pubblicato dal Mulino. «Lo ha dimostrato per esempio Beppe Grillo, che nel 2007 si presentò a Palazzo Madama per consegnare il plico di sottoscrizioni raccolte su tre disegni di legge, mai discussi in Parlamento».
A Helsinki per arrivare fin qui è bastato appena un anno di lavoro, durante il quale Ong e governo hanno collaborato gomito a gomito. Se da un lato non sorprende che tutto questo capiti in Finlandia, Paese che ha fatto di Internet un diritto per tutti i cittadini e dove il «digital divide» è praticamente assente (con oltre l’86% dei finlandesi che usa abitualmente il web, ben sopra la media europea del 69%), nascondersi dietro la scusa del gap tecnologico non serve. «In Italia sei cittadini su dieci dispongono ormai di un collegamento alla rete e diversi episodi più o meno recenti dimostrano che gli italiani sarebbero altrettanto propensi a processi di partecipazione online di questo tipo», riprende Vaccari. «Il vero problema sta invece nella chiusura e nell’atteggiamento di diffidenza di gran parte della classe dirigente e dei nostri canali istituzionali verso Internet, spesso per paura di perdere il controllo dei processi e di cederlo ai cittadini-utenti».
Il colore politico non c’entra. «Destra o sinistra non contano», taglia corto Pekkanen. «Il nostro obiettivo è stimolare la partecipazione attiva della società civile alla vita del Paese. Siamo convinti che il web offra in questo senso potenzialità enormi, anche se è importante che la discussione non avvenga solo online, ma si dovrebbe avere ogni tanto l’opportunità di incontrarsi anche di persona». Una posizione condivisa e appoggiata dal governo. «Stiamo sviluppando una piattaforma simile a “Avoin ministeriö” oltre ad altri progetti di democrazia diretta», conferma Teemu Ropponen, funzionario del ministero della Giustizia finlandese. Qualche esempio? «Una legge di iniziativa popolare su base comunale e il portale lausuntopalvelu.fi, attraverso il quale i cittadini possono commentare online i disegni di legge che vengono discussi in Parlamento». «La rete dovrebbe essere lo strumento che tutte le parti politiche dovrebbero impiegare per governare e per comunicare meglio con i cittadini», conclude Vaccari. «E vista la diffusa mancanza di fiducia nelle istituzioni, strumenti di questo tipo potrebbero essere il mezzo più adatto per recuperarne almeno un po’».
Federica Seneghini
di Paolo Michelotto
questo weekend, sabato 3 marzo e domenica 4 marzo, avvengono due importanti eventi a cui saranno presenti molte associazioni in cui tra le altre cose verrà presentata l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia.
- Incontro dei Cittadini a 5 Stelle a Rimini 3-4 marzo – in cui avrò l’onore di fare da facilitatore sabato 3 marzo e dove Gianni Ceri presenterà domenica 4 marzo l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia. Qui il link per saperne di più:
http://incontrom5s.altervista.org/joomla/
- Riprendiamoci il futuro – 2-3-4 marzo a Marina di Massa - in cui Dario Rinco, presenterà l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia. Qui il link per saperne di più:
http://www.riprendiamociilfuturo.it/
E qui di seguito il comunicato stampa:
Comunicato stampa.
2,3,4 marzo 2012 – Riprendiamoci il futuro – L’incontro nazionale della società civile e le sue proposte per migliorare la politica e l’Italia
Il 2,3,4 marzo vari gruppi della società civile (vedi elenco sotto) si incontrano a Marina di Massa per fare rete e dare vita a alcune campagne comuni su alcuni importanti ambiti come la tutela del territorio, la democrazia diretta, la crisi economica. Continua in questo modo il percorso iniziato in novembre del 2011 teso a unire le forze di quanti vogliono rinnovare la politica in Italia ridando speranza agli italiani.
1) Per l’area “Democrazia diretta” Dario Rinco della Rete civica italiana presenterà il progetto di legge nazionale – elaborato dai principali gruppi italiani – per portare in Italia questo strumento che già esiste e funziona in altri stati del mondo e che permette ai cittadini di “partecipare alla politica” e controllare meglio gli eletti. I cittadini potranno passare dall’ insufficiente referendum abrogativo alla proposizione di nuove leggi e al controllo di quelle approvate dal parlamento (referendum confermativo) con tempi certi —> www.quorumzeropiudemocrazia.it
2) Per l’area “Tutela del paesaggio” Maurizio Bongioanni del Forum italiano per la tutela del paesaggio aggiornerà (continua…)
di Paolo Michelotto
mi hanno chiesto una proposta di come strutturare l’evento del 3-4 marzo a Rimini dove dovrebbero arrivare simpatizzanti del M5S da tutta Italia. Io ho mandato queste idee.
informazioni basilari:
circa 200-300 persone
la grande maggioranza sta 2 giorni
sono gia state individuate 6 macroaree
sono già stati votati online gli argomenti di ciascuna macroarea e la votazione e la possibilità di introdurre argomenti (credo) proseguirà fino alla prossimità dell’incontro
disponibilità di sale
disponibilità da parte del gruppo di Rimini di tecnologie ed esperti informatici
risultati richiesti:
incontro tra simpatizzanti m5s di tutta Italia
creazione rete
discussione approfondita tematiche
creazione di un documento condiviso con tutte le proposte più votate alla fine dell’evento
soddisfazione per il metodo e i risultati
Proposta di Paolo:
organizzazione uguale delle due giornate (così chi partecipa ad un giorno sa che il metodo è uguale a quello del giorno mancante, sa cosa viene discusso il giorno della sua presenza, consulta su internet i video i testi e le decisioni prese durante il giorno della sua assenza e comunque il giorno che lui era presente sono state prese decisioni finali sui temi a cui anche lui ha discusso).
ogni giornata affronta 3 macroaree (la prima macroarea discussa è quella dove ci sono stati più voti sui singoli argomenti e così a seguire)
10 – 12 macroarea A
12 – 13 pausa pranzo
13 – 15 macroarea B
15 – 15,30 pausa pomeridiana
15,30 – 17,30 macroarea C
Ideale sarebbe avere uno spazio grande (una grande palestra, con gradinate, in modo che i gruppi si possano distanziare in modo da non disturbarsi, ma che possano vedersi l’un l’altro e le persone possano girare da uno all’altro se lo ritengono opportuno)
La discussione della macroarea A comincia con la creazione di x tavoli (virtuali, fatti con sedie a cerchio), per ogni argomento esposto online prima dell’evento. Se sono 7 i temi proposti online, si fanno 7 tavoli.
Inoltre viene data la possibilità di creare altri tavoli aggiuntivi su temi non proposti in precedenza, ma emersi tra i presenti. Senza limite.
Si procede con il sistema della Open Space Technology, ossia ognuno va al tavolo che preferisce e se ritiene opportuno si sposta ad un altro liberamente.
Ogni tavolo utilizza il metodo di discussione che il tavolo preferisce. Io consiglio quello di nominare un facilitatore, e che ognuno parli per 1 minuto, alzando la mano per prenotarsi.
Dopo 1 ora di discussione ai singoli tavoli, ciascun tavolo nomina un proprio portavoce e si ritorna in assemblea plenaria.
Nell’ora plenaria, si utilizza la tecnica de La Parola ai Cittadini, suddividendo il tempo per ciascuna proposta, in maniera uguale. Esempio se ci sono stati 10 tavoli, si dedicano 5 minuti a proposta. Se sono stati 7 tavoli, 7 minuti a proposta, se 20 tavoli 2 ½ a proposta. Questi minuti sono suddivisi in 2 minuti per esposizione della proposta elaborata ai tavoli da parte del portavoce, e i restanti per la discussione. Dopo ogni presentazione segue la votazione per alzata di mano (deve essere organizzata molto bene, con massimo 20 persone per contatore, con contatore centrale e calcolatrice a portata di mano in modo che si impieghi poco tempo per ogni votazione). Le proposte che ottengono più del 50% dei voti rispetto ai presenti (che vengono contati all’inizio), entrano nella relazione finale delle due giornate.
Si procede alla stessa maniera per tutte e 6 le macroaree.
Dopo le 17,30 del sabato, si dovrebbe organizzare la serata in maniera piacevole e rilassante, per staccare dai temi impegnativi della giornata, per socializzare e per ricaricarsi per il giorno dopo. Quindi cena, musica, giochi per creare gruppo ma anche per divertirsi (esperti di queste cose credo che a Rimini non ne manchino…).
Tutto quanto avviene, può essere trasmesso in streaming online, documenti, foto e video. Così come le votazioni.
Per l’organizzazione penso che il risultato migliore si ottenga se le decisioni vengono prese in maniera condivisa tra tutti coloro che hanno pensato e lavorato e reso possibile questo evento. E se tutti possono collaborare.
Se ci sono già dei facilitatori per le giornate io sono felice. Ma se ritenete opportuno il mio aiuto, io posso essere disponibile la giornata del sabato 3 marzo. Ma devo sapere in anticipo la vostra decisione, perché il sabato abitualmente lavoro e mi devo organizzare.
Se pensate di fare in maniera diversa da quanto io vi ho proposto, nessun problema.
Ciao e complimenti per l’impegno che tutti avete messo in questo progetto.
di Paolo Michelotto
questa sera, dalle ore 21.00 circa ci sarà lo streaming, ossia la diretta video dell’evento. Utilizzando Ustream, il mio iPhone (è davvero facile e gratuito per tutti realizzare dirette video di eventi). Il tutto ovviamente se ci sarà linea all’interno della sala dell’incontro, organizzato da Uniti per Asti. Interverrà Anna Bosia, candidata sindaco di Asti con Uniti per Asti.
La prima parte sarà “La Parola ai Cittadini”.
La seconda parte sarà una presentazione sugli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo.
di Paolo Michelotto
martedì si preannuncia essere un buon inizio per un percorso serio per ottenere migliori strumenti di democrazia diretta. L’Adige ha gentilmente riportato la notizia dell’incontro, ecco il riquadro dedicato (che mi ha mandato Alex Marini):
Su invito di Alex martedì sarà presente anche Stephan Lausch che è il coordinatore di Iniziativa Più Democrazia che da 16 anni sta portando avanti la richiesta di avere maggiori strumenti di democrazia diretta nel Sudtirol e che proprio in questi giorni vede la sua proposta dibattuta in consiglio provinciale.
Così ci potrà raccontare il loro percorso e se vorremo, darci qualche consiglio per intraprendere il nostro e per evitare errori.
Sembra che ci sia un altro consigliere provinciale interessato alla proposta di legge sulla democrazia diretta. Ho chiesto a Roberto Bombarda di invitarlo a partecipare all’incontro di martedì.
Ieri ci siamo trovati a un incontro su skype a tre, Alex Marini, Roberto Bombarda e io. Era la prima volta che ci confrontavamo su questa idea. Fino a ieri non avevo mai parlato con Roberto Bombarda. Fino a qualche settimana fa non conoscevo Alex Marini e lui non conosceva Roberto, se non con qualche scambio di opinioni su internet.
Con il permesso di entrambi e nello spirito di massima trasparenza e chiarezza, riporto i contenuti della nostra conversazione. Ci siamo chiariti parecchie cose. A Roberto non importa apparire come partecipante o promotore dell’iniziativa popolare. Anzi è un po’ dubbioso che se il suo nome appare, magari possa allontanare gruppi politici o altri movimenti. Io ho chiarito a lui che dal mio punto di vista di cittadino, non ho nessun problema se lui guadagnasse in visibilità se in cambio ottenessi con più facilità questi strumenti. E poi fin da subito siamo aperti a qualunque gruppo partitico, civico e movimento e a qualsiasi cittadino di buona volontà. Ma lui ha chiarito che questo percorso lo sta facendo perchè ci crede. A fine mandato non proseguirà con l’impegno in provincia, perchè vuole tornare ad esercitare il suo lavoro. Siamo d’accordo su molti punti, sull’abolizione del quorum, sul limite dei mandati, sul referendum confermativo etc. Lui per esempio ha già fatto anche la proposta di legge per l’abolizione del vitalizio e della diaria dei consiglieri. Vorremmo tutti, Roberto, Alex e io sperimentare il sistema del sorteggio come era nell’antica Atene, o nel British Columbia, o in Australia o a Capannori (LU). E studiare il referendum finanziario e quello di bilancio presente in molti cantoni svizzeri. Inoltre siamo d’accordo sulla revoca degli eletti. Pensavamo tutti e tre che per ragioni di praticità e di economia di tempi potremmo tenere come esempio la legge proposta dall’Iniziativa Più Democrazia di Bolzano, che è molto molto dettagliata e ben ponderata e che riporto qui e fare ad essa aggiunte e modifiche:
Volksinitiative07_Besseres_Gesetz_zur_DD_eingereichte_Fassung20.12.06
E tener presente la legge sulla partecipazione fatta nella Regione Toscana e che riporto qui:
legge partecipazione regione toscana
Un interessante libro sull’uso del sorteggio in politica è questo (putroppo solo in Inglese)
random selection in politics (2811)Roberto ha anche chiarito la possibile utilità del fatto che lui presenti una proposta di legge sullo stesso argomento dell’iniziativa. L’utilità è dovuta al fatto che in provincia esiste il principio della programmazione. I capigruppo nella conferenza dei capigruppo, decidono l’ordine del giorno delle commissioni. Se lui presenta una legge sulla democrazia diretta, poi si ha il “trascinamento” dei disegni di legge o delle iniziative simili nella discussione. Quindi in tempi rapidi l’iniziativa in questo modo potrebbe essere discussa.
Inoltre la provincia dispone di giuristi che possono aiutare nella formulazione delle proposte di legge e anche nella formulazione delle inziative. Di cui anche noi cittadini possiamo avvalerci.
Infine un ulteriore punto che volevamo chiarire. Alex Marini (sociologo ed appassionato di partecipazione, di democrazia diretta e di sorteggio dei rappresentanti) ha ricevuto incarico da Roberto Bombarda, per la durata di 3 mesi. Sarà retribuito per lavorare a questo progetto (anche se non in esclusiva). Quindi può impegnarsi quasi a tempo pieno a questo percorso. Io vedo questo fatto come un enorme vantaggio per tutto il percorso. Pensando al tempo necessario per contattare gli interessanti, per andare dai giuristi, negli uffici della provincia, etc che normalmente bisogna svolgere in preparazione di una iniziativa. Quindi io cittadino sono contento che una parte delle mie tasse vada a retribuire una persona competente ed appassionata che potrà così dedicarsi quasi a tempo pieno a tentare di realizzare una legge che poi mi permetterà di avere voce nelle scelte dell’ambiente in cui vivo. Spero che questo mio pensiero sia condiviso anche dagli altri che saranno presenti martedì. Tutti e tre ci tenevamo che fosse una cosa chiara e trasparente a tutti.
Martedì faremo una trasmissione video in streaming in diretta sul blog www.paolomichelotto.it dalle 20,30 circa e poi creeremo una pagina di testo su cui scriveremo gli appunti in diretta di ciò che si discuterà durante la serata. Disponibile in tempo reale su questo blog.
Edit: dopo aver scritto questo articolo Roberto Bombarda mi ha precisato: ” io ed Alex ci conosciamo da alcuni anni, fin dalla sua tesi di laurea. Poi lui se n’è andato un po’ in giro per il mondo e ci siamo ritrovati, tra l’altro con le stesse idee, solo da poco tempo.”
di Paolo Michelotto
sta accadendo una splendida opportunità. Il consigliere della Provincia di Trento Roberto Bombarda, ha chiesto al sociologo e appassionato di democrazia diretta e partecipazione Alex Marini di aiutarlo a scrivere la migliore legge provinciale possibile riguardante la democrazia diretta e la partecipazione. Alex ha chiesto anche la mia collaborazione e insieme abbiamo deciso che questa opportunità deve essere condivisa con tutti i cittadini del trentino che hanno a cuore la democrazia. Quindi Alex ha chiesto di utilizzare uno spazio nel Palazzo Libera di Villa Lagarina. Perchè proprio Villa Lagarina? Perchè è il primo e per ora unico comune nel trentino ad aver tolto il quorum dai referendum comunali nel 2009 ed è quindi un esempio di democrazia diretta per tutta la provincia trentina.
Il consigliere Bombarda è un indipendente eletto con i Verdi. Ma accetta a cuore aperto contributi da tutti. Io non sono un suo elettore ma colgo questa splendida opportunità di poter collaborare a questa legge. Spero di vedere gli amici interessati a questi temi di qualunque schieramento e partito e movimento. Più saremo e più potremo collaborare a costruire un progetto di alto livello e che abbia possibilità di riuscita. Come obiettivo minimo il consigliere Bombarda si impegna a presentare una proposta di legge provinciale sulla democrazia diretta e partecipazione con i contenuti che emergeranno. Cioè quello che elaboreremo sarà trasformato in proposta di legge provinciale e discusso in provincia. Ma io spero che questo sia solo il primo passo per avere davvero in tempi umani l’abolizione del quorum a livello provinciale nel Trentino e migliori strumenti di democrazia diretta e partecipativi nelle mani dei cittadini.
Chi viene, pensi a quali sono i punti per lui più importanti sul tema della democrazia diretta e della partecipazione (ad esempio Alex si sta studiando la legge sulla partecipazione delle Regione Toscana e questa settimana incontra Stephan Lausch di Bolzano per parlare del percorso per Più Democrazia attuato a Bolzano – io porterò l’esempio della legge costituzione per togliere il quorum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta che stiamo elaborando da alcuni mesi ) e li porti quella sera. Ci ascolteremo tutti e insieme cominceremo un cammino.
Il luogo è una sala di
Palazzo Libera – Via Giuseppe Garibaldi 10 – Villa Lagarina in data 13 dicembre alle ore 20.30.
di Paolo Michelotto
il 29 novembre 2011 Dario Rinco era stato invitato a Rosta (TO) a realizzare “La Parola ai Cittadini” ecco il suo resoconto.
Nome Titolo della proposta voti interv. 1 Dimitri inglese alle elementari 38 2 2 Mario stop alla cementificazione 38 2 3 Lucia rotonda alla statale 32 4 4 Luisella aiuto sistema sanitario 31 5 5 Roberto inc. en. rinn. tetti Amm. Pubbl. 28 5 6 Simonetta cens. persone con diff. motorie 30 3 7 Chiara sostegno disoccupati 31 3 8 Fabrizio distr. alimenti senza imballi 28 5 9 Marco stop odori molesti 30 5
di Paolo Michelotto
dopo un paio di sere di impaginazione, è finalmente pronto il documento di sintesi finale del Democracy Day che si è tenuto domenica 27.11.11 a Ferrara. In questo libro di 128 pagine formato A4 a colori disponibile al link qui sotto in pdf, c’è la sintesi della Giornata:
- dalla proposta alla realizzazione
- alcune foto
- tutte le proposte emerse e le votazioni
- appunti presi ai tavoli
- documenti finali elaborati nei gruppi
- commenti dei partecipanti
- link per approfondimenti
di Paolo Michelotto
ieri io ho vissuto una fantastica giornata di democrazia. Il lavoro preparatorio di tutti noi è stato impegnativo, ma i risultati sono arrivati. Ringrazio tutti gli organizzatori e tutti i presenti per le energie condivise.
Sto realizzando un documento che racchiuda tutto quanto emerso durante la giornata che sarà pronto tra qualche ora. Nel frattempo ho inserito altre foto fatte da Maria e tutte le schede di valutazione (125) che sono state compilate e lasciate agli organizzatori e che oggi ho fotografato (troppo lungo trascriverle o scansionarle).
Queste ultime sono molto importanti, soprattutto dal punto di vista dei miglioramenti da apportare in futuro. I suggerimenti sono stati molto costruttivi. Sono sicuro che anche i presenti leggeranno volentieri queste schede.
Se vuoi vedere le immagini più grandi, cliccaci sopra.
Qui sotto tutte le foto inserite. L’album 2 e 3 sono le foto di Maria. Le foto di Valerio Tavolazzi sono già inserite nel post precedente.
di Paolo Michelotto
questa pagina cerca di raccontare in diretta come si sta svolgendo il Democracy Day di Ferrara. Dalle 9:00 circa iniziano gli aggiornamenti, con le foto. Dalle 10:00 circa inizia il video in diretta e gli aggiornamenti dei testi. Ci sono in tempo reale il video dell’evento, i documenti scritti, le proposte che emergono, le votazioni e le foto che vengono via via caricate.
Qui il video in streaming (gestito da Valerio su Ustream):
Questo è il secondo video in streaming (gestito da Luciano su Livestream):
Questo serve per mostrare che si può avere massima trasparenza ed efficienza con servizi e software disponibili gratuitamente, combinati tra di loro.
Qui sotto trovi le foto scattate durante la giornata.
La prima parte, al mattino, dalle ore 10:00 circa è dedicata a La Parola ai Cittadini. Su questa tabella vengono scritte tutte le proposte e le loro votazioni in tempo reale.
Alla fine, dopo la discussione, le proposte vengono messe in ordine di votazione. Le più votate in alto.
Qui sotto ci sono appunti sulle proposte presentate durante “La Parola ai Cittadini”
Nel pomeriggio, circa alle 13:00 si comincia utilizzando il metodo World Cafè.
Tutti i presenti si dividono in tavoli da 4 persone. Su ogni tavolo c’è una persona con un computer che scrive appunti su ciò di cui si discute. In questa tabella ci sono i link a tutti i tavoli. In tempo reale appariranno gli appunti delle discussioni in corso. Clicca sul link di un tavolo per leggere ciò di cui stanno discutendo.
Tavolo esempio per provare il collegamento
Come esempio di ciò che si vede, ecco quanto viene scritto nello spazio dedicato al Tavolo 1. Per gli altri tavoli basta cliccare il link desiderato nella tabella sotto.
Finito il WorldCafé, in cui tutti hanno potuto confrontarsi su tutto per circa 1 ora, effettuiamo circa alle 14:00 il Brainstorming di idee che dovranno essere discusse approfonditamente nei vari tavoli.
Alle 15:00 circa iniziamo il metodo Open Space Technology. Ogni tavolo discute una idea emersa con il Brainstorming della fase precedente. E la discute approfonditamente per circa 2 ore. In ogni tavolo c’è qualcuno che scrive appunti su quanto avviene.
Come esempio di ciò che si vede, ecco quanto viene scritto nello spazio dedicato al OST -Tavolo 1. Per gli altri tavoli basta cliccare il link desiderato nella tabella sotto.
Dopo la sessione di discussione ai tavoli, quanto pensato viene raccontato all’assemblea plenaria e viene votato per metterlo in ordine di priorità. Siamo circa alle 17:00 e viene effettuata la Presentazione Finale delle Proposte e loro votazione.
Alla fine del Democracy Day, segue la compilazione di un foglio di valutazione sulla giornata (scheda valutazione democracy day).
Tutti i fogli compilati verranno fotografati e verrà realizzato un unico documento, che verrà messo in rete nei giorni successivi. A tutti coloro che ci hanno lasciato l’email, e che lo desiderano, viene mandato il resoconto finale e i link dove trovare tutto il materiale emerso.
di Paolo Michelotto
grazie all’impegno di Tania Rontini di Bologna, del Movimento 5 Stelle di Ferrara e tantissimi altri singoli e gruppi M5S della Regione Emilia Romagna, domenica 27 novembre 2011 si svolgerà a Ferrara il primo Democracy Day.
Il nome di questo evento già racchiude il suo significato. Una intera giornata di democrazia per discutere dei temi importanti per il M5S dell’Emilia Romagna. Tania mi aveva contattato in ottobre per sentire se avevo qualche idea su come si poteva organizzare un incontro regionale dove tutti potessero discutere in maniera produttiva. Stavano valutando di effettuare un incontro di 3 giorni a cavallo del 31 ottobre. Le ho spiegato quello che facevo abitualmente e abbiamo fissato un primo incontro a Bologna il 13 ottobre dove ho mostrato “La Parola ai Cittadini”. Il metodo è piaciuto ai presenti, per cui l’ho replicato il 3 novembre a Ravenna e poi il 10 novembre a Reggio Emilia
Poi ho fatto una proposta dettagliata su come poteva essere organizzata una giornata partecipativa che funzionasse. Basata sui town meeting del 21° secolo, ad esempio “Il cittadino partecipa” che avevamo organizzato nel 2009 a Rovereto. E sul lavoro e l’impegno gratuito di tutti noi. Anche il cibo è portato da ognuno di noi e condiviso. Avevamo anche bisogno di realizzare il tutto senza un sistema informatico dedicato, con metodi più facili ed economici da gestire, con la partecipazione di tutti. Ho proposto di utilizzare il meglio di vari metodi partecipativi (La Parola ai Cittadini, il World Cafè, l’Open Space Technology). E di alternare in maniera organizzata momenti plenari, con momenti in cui saremo suddivisi in gruppi. Con lo scopo di permettere a tutti di parlare, discutere, confrontarsi e allo stesso tempo con la necessità di arrivare a risultati di valore e che abbiano un seguito. Il tutto con la massima trasparenza e diffusione pubblica di contenuti sul web. Metteremo online in diretta streaming un video che riprenderà l’evento, le foto che faremo durante la giornata, i documenti elaborati, le proposte effettuate e le votazioni. Questo mix di tecniche, di tempi e di utilizzo di software e di hardware l’ho chiamato Democracy Day. E questo sarà il primo Democracy Day e spero non l’ultimo. Nei prossimi giorni altri dettagli. Il 27 novembre 2011 su questo blog sarà possibile vedere la diretta video, i documenti, le foto, le votazioni etc.
Ecco qui il comunicato inviato dagli organizzatori a tutti i partecipanti (con la mappa per arrivare) e a seguire la mia traccia completa, su cui il comunicato si basa.
Democracy-Day: Movimento 5 Stelle e Democrazia Partecipata
Ferrara 27.11.2011
Questo incontro vuole essere un momento per ritrovarci e condividere le proposte per migliorare il Movimento 5 Stelle, attraverso un nuovo modello di democrazia partecipata attuabile al nostro interno e perché no, da esportare anche nella società e nelle istituzioni.
Di seguito il programma della giornata che potrete inviare agli attivisti per informarli dell’incontro.
Svolgimento giornata avente come tema centrale “Argomenti da affrontare oggi per migliorare il Movimento 5 Stelle”:
Accoglienza:
9.00 – 9.30
ore 9.00 accoglienza e registrazione ospiti su computer portatili dell’organizzazione.
Inizio:
9.30 – 10.00
ore 9.30 Assemblea Plenaria – illustrazione della giornata:
10.00 – 12.00
La Parola ai Cittadini: “Argomenti da affrontare oggi per migliorare il M5S”.
Pranzo:
12.00 -13.00
World Cafè:
13.00 – 14.00
Lavoro in piccoli gruppi: “World Cafè”. Incontri in tavoli da 4 persone. Partecipanti al tavolo assegnati in ordine casuale. Un ospite con computer per tavolo. Dopo 20 minuti, i tre senza computer si alzano e cambiano tavolo, sempre a caso, evitando di sedersi con amici e conoscenti. Si ricomincia. Chi ha il computer racconta in pochi minuti la sintesi dei 20 minuti precedenti. Poi si ricomincia la discussione liberamente. Dopo 20 minuti si cambia ancora. Si ripete 3 volte. Per un totale di 1 ora. Tutte le sintesi appaiono in tempo reale nel documento collaborativo, mentre vengono scritte. In questa fase si comincia ad approfondire le tematiche più sentite dai partecipanti, liberamente e con molto tempo per ciascuna persona. Ci si scambia idee e le si forma insieme agli altri.
Brainstorming:
14.00 – 15.00
Assemblea Plenaria – brainstorming di proposte. Tutte vengono presentate 1 minuto a testa senza discussione e votate con alzata di mano. Tempo massimo 1 ora. Quindi max 60 proposte. Alla fine tutte vengono messe in ordine di priorità. Lo scopo è di far emergere tutte le proposte discusse fino a questo punto. Queste proposte saranno messe in ordine di priorità e saranno il tema discusso in ciascun tavolo della fase successiva.
Pausa 10 minuti:
15.00 – 15.10
Open Space Technology:
15.10 – 17.10
Anche questa è una tecnica con vari anni di esperienza nel mondo. Vengono creati i tavoli di discussione per le proposte emerse nell’ora precedente. Si invita chi vuole discutere di quell’argomento di portarsi attorno a quel tavolo. Non c’è numero minimo o massimo di partecipanti. Si creano tavoli così via finché c’è qualcuno che ancora non ha trovato il suo argomento preferito. Si usano le regole della OST. Non ci sono facilitatori, i tavoli si autogestiscono. I partecipanti si possono spostare da un tavolo all’altro. Tempo massimo 2 ore. Per ogni proposta bisogna indicare anche chi si impegna a portarla avanti e come. A ogni tavolo c’è 1 persona con un computer, che si impegna a rimanere sempre su quel tavolo e a scrivere nell’apposito spazio sul documento collaborativo appunti su quanto emerge. In questa fase le persone discutono a fondo l’argomento scelto, trovano soluzioni e proposte ed emerge chi e come attua il percorso.
Pausa 10 minuti:
17.10 – 17.20
Presentazione proposte finali all’assemblea e voto:
17.20 – 18.20
Assemblea plenaria dove tutte le proposte elaborate dai gruppi di discussione vengono presentate da 1 o più persone di quel gruppo. Ogni proposta viene votata per alzata di mano e alla fine vengono ordinate per priorità.
Saluti finali:
18.20
Fine primo Democracy Day.
A tutti viene indicato l’indirizzo web dove trovare il documento collaborativo scritto in tempo reale, lo streaming della diretta video, foto, video su youtube e tutto il materiale emerso.
Compilazione di un foglio di valutazione sulla giornata.
Al momento vi sono 250 iscritti, mancano ancora i dati relativi ad alcune province.
Tutte le iscrizioni che ci sono pervenute fino ad ora sono confermate.
Vi comunichiamo di seguito alcune informazioni utili.
Luogo: Sala S. Francesco Via Savonarola, 3 – zona centro storico (Ferrara)
Orario: dalle 9,00 alle 18,30 circa.
Materiale che ogni partecipante dovrebbe portare: pc, ciabatta a prese multiple, prolunga, carta, penna, chiavetta USB e chiavetta Wind o Tim, ecc per collegamento a Internet (nella sala non vi è WIFI).
Pranzo: ciascuno dei partecipanti è pregato di portare qualcosa da mangiare e condividere con gli altri (non utilizzeremo catering o mense per lasciare alla giornata l’impronta originale, senza snaturarla).
Costo individuale di partecipazione: per sostenere i costi per la sala e l’acquisto di materiali vi chiediamo di donarci una somma che potrà essere di 2 euro (o superiore) i soldi avanzati verranno utilizzati per organizzare altri eventi.
Come raggiungere Ferrara e la Sala S. Francesco:
IN TRENO: arrivati alla stazione tenere la sinistra percorrere tutto il viale e proseguire diritto per viale Cavour, passare il castello e proseguendo per C.so Giovecca al secondo semaforo svoltare a Dx ( via terranuova) dopo 150 mt. a Sx la basilica ( tempo previsto 15 minuti)
Dalla Stazione
Linea 1 orari festivi : 7.22- 8.07 -8.52- 9.37
Linea 3C : 7.20- 8.00- 8.40- 9.20
Linea 4C : 7.00 -7.40 -8.20- 9.00
linea 6 (fermata, prendere Viale Costituzione all’incrocio andare alla prima fermata di V.le Cavour a dx): 7.32 8.12 8.52 9.32
i biglietti sono acquistabili in stazione o al bar di fronte alla stazione)
IN AUTO
Da BOLOGNA : uscita Ferrara Sud – prendere per ferrara centro, percorre tutta via Bologna sino a che non vedete Porta Paola, appena passata trovate la prima area di parcheggio , oppure tenendo la dx trovate una salitina che porta ad un parcheggio gratuito. Da qui, scendere e procedere per Via Spronello, via delle Scienze, Via Terranuova dopo 150 mt a DX la Basilica S. Francesco.
Da RAVENNA : seguire per il centro, al Ponte di S.Giorgio (ponte sul Volano con le statue) a dx per via colombarola al semaforo tenete la Sx alla rotonda dopo ol cimitero entrate in città, dopo il cavalcavia tenete ancora la Sx e cercate parcheggio. Per raggiungere il Convegno prendete Via Scandiana – Via savonarola alla fine la Basilica, oppure C.so Giovecca e al primo semaforo a Sx e a 150 mt. siete arrivati
DA NORD : Rovigo-Padova. Uscita FE Nord seguire per centro città. Dopo il sottopasso al secondo semaforo a SX in V.le Cavour Parcheggiare dove trovate e poi proseguite a piedi. Prima della discesa del sottopasso seguite indicazioni per il parcheggio di via del lavoro. Prendere il sottopassaggio che vi porta nel piazzale della stazione per il Bus o per venire a piedi.
Alleghiamo la piantina con indicati l’area ZTL e la Sala S. Francesco.
Per qualsiasi chiarimento contattateci.
Vi ringraziamo per la grande partecipazione e collaborazione.
Un caro saluto a tutti, a presto.
La mia proposta: (continua…)
di Paolo Michelotto
a Napoli forse sta per iniziare un esperimento di democrazia che potrebbe cambiare l’Italia. Si sta seriamente, pare, procedendo a iniziare a un processo molto esteso di consultazione su ben 16 tematiche diverse. Si stanno costituendo 16 consulte, a cui si possono iscrivere senza limiti i cittadini napoletani. E già ci sono gli elenchi online dei cittadini iscritti. Centinaia, probabilmente tutti insieme qualche migliaia.
Queste le 16 consulte:
- Promozione della pace e cooperazione internazionale
- Ambiente, Rifiuti, Tutela della salute
- Politiche Sociali e immigrazione
- Politica della casa
- Cultura, Turismo, Spettacoli
- Forum delle culture
- Mobilità e Infrastrutture
- Territorio e Urbanistica
- Beni comuni
- Lavoro, Commercio, Artigianato
- Beni Confiscati e Trasparenza
- Diritto all’istruzione
- Bilancio Partecipato
- Sport
- Politiche Giovanili e Pari opportunità
- Patrimonio Comune
Le consulte si autoregolamenteranno. Le loro proposte dovranno essere vagliate dalla giunta. Insomma l’inizio è ottimo, i propositi descritti dall’assessore al Bene Comune sono pieni di speranza. Non è ancora democrazia diretta, ma se questo processo funzionerà, non tarderanno ad emergere richeste di strumenti di democrazia diretta funzionanti, che non prevedano ad esempio il quorum. Se questo percorso funzionerà in una città così popolosa e piena di problemi come Napoli, allora la storia dell’Italia potrebbe cambiare. In meglio. Napoli potrebbe trascinare il resto d’Italia in una nuova fase, quella dove la voce dei cittadini conta davvero.
di Paolo Michelotto
bella serata organizzata in maniera impeccabile. Ottime e sensate le proposte emerse, molta attenzione e buon dibattito finale.
Queste le proposte emerse durante “La Parola ai Cittadini”:
0 Nome Titolo proposta Voti ottenuti
3 andrea abolizione quorum statuto comunale 28
7 dario uso software lib. nelle scuole e P.A. 28
11 graziella curare l'ombra e mettere piante 28
9 livio miglioramento servizio ferroviario 27
5 marina più trasporti pubblici per tutti 26
1 emilio maggiori piste ciclabili 25
4 beppe piano regolatore sviluppo zero 25
8 giulia palestra per tutti 25
2 pierre wi fi 24 su 24 libero 22
10 beppe soluzione problema pal. Com. via capp. 22
6 carlo tassa patrimoniale comunale 8
Questa la presentazione proiettata:
Questo il video della serata:
di Paolo Michelotto
questa sera, dalle ore 21 ci sarà lo streaming, ossia la diretta video dell’evento. Utilizzando Ustream, il mio iPhone (è davvero facile e gratuito per tutti realizzare dirette video di eventi). Il tutto ovviamente se ci sarà linea all’interno della sala dell’incontro.
La prima parte sarà una versione modificata de “La Parola ai Cittadini”, mixata con “Town Meeting 21° secolo” focalizzata sul M5S e la sua necessità di discutere i prossimi passi, anche in prospettiva di prossimi incontri regionali e nazionali.
La seconda parte sarà una presentazione sugli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo.
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