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    Istanze e Petizioni: cosa sono e come funzionano e come renderle strumenti funzionanti

    9 Settembre 2013 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    petizione

    Istanze e petizioni

    Questi strumenti di democrazia apparentemente minori e normalmente poco conosciuti ed usati dai cittadini, devono avere termini certi per essere funzionanti. Generalmente sono descritti male e molto sinteticamente negli statuti comunali. Ecco invece la mia proposta per Istanze e petizioni, basata sulla chiara proposta fatta a Cavallino – Treporti (VE) dal comitato Più Democrazia nella loro proposta di regolamento sugli strumenti di democrazia diretta.

    http://piudemocraziacavallinotreporti.wordpress.com/testo-legge/

    Statuto Comunale Art. XXX

    Istanze

    1.Le istanze sono volte a sollecitare l’intervento dell’Amministrazione comunale in determinate materie e concernono questioni di carattere specifico e particolare, pur non essendo necessariamente dirette ad ottenere un provvedimento amministrativo determinato.

    2. Modalità di presentazione:

    1. Le istanze vanno indirizzate al Sindaco.

    2. Sono sottoscritte, senza formalità di autenticazione, dal presentatore o dai presentatori, che dovranno essere comunque identificati.

    3. All’atto della presentazione, l’Ufficio Protocollo generale rilascia una ricevuta.

    3. Esito e comunicazioni:

    1. Il Sindaco provvede direttamente sulle istanze tramite gli Uffici e Servizi comunali competenti.

    2. Un funzionario appositamente incaricato dal Segretario Generale assume la responsabilità dei procedimenti relativi alle istanze.

    3. In esito all’istanza, nel termine di 30 giorni dalla presentazione, viene data risposta scritta in merito al provvedimento adottato, ovvero esplicita le motivazioni in merito alla mancata adozione di un provvedimento determinato.

    Statuto Comunale Art. ZZZ

    Petizioni

    1. Le petizioni sono intese a sollecitare l’intervento dell’Amministrazione comunale per la migliore tutela di interessi collettivi o diffusi in materie determinate o per questioni specifiche e particolari. La loro presentazione è soggetta alle formalità previste negli articoli seguenti e vengono esaminate dalla Giunta o dal Consiglio, secondo la rispettiva competenza.

    2. Presentazione e Raccolta delle firme

    1. Chiunque, anche se non residente nel territorio comunale, può presentare petizioni agli organi dell’Amministrazione Comunale.

    2. La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo comprendente le richieste che sono rivolte all’Amministrazione e indica nome e indirizzo del soggetto cui indirizzare la risposta.

    3. Per ogni sottoscrittore deve essere chiaramente riportato il cognome ed il nome, il luogo e la data di nascita e la residenza.

    3. Deposito della petizione ed esame ai fini dell’ammissibilità:

    1. A cura dei promotori, la petizione viene depositata mediante consegna presso l’Ufficio Protocollo generale, il quale ne rilascia ricevuta, ovvero viene presentata a mezzo del servizio postale, ovvero viene presentata mediante invio a mezzo posta elettronica certificata (PEC). In quest’ultimo caso ai promotori è fatto obbligo di conservare la documentazione autentica e ad esibirla su richiesta delle autorità preposte.

    2. Il Segretario Generale, od un funzionario appositamente delegato, effettua l’esame di ammissibilità della petizione, accertandone la riferibilità alle funzioni del Comune.

    3. La petizione viene pubblicata sulla bacheca comunale e sul sito internet comunale per un periodo prefissato di 180 giorni dalla dichiarazione di ammissibilità.

    4. Nel periodo di pubblicazione è concessa la sottoscrizione della petizione da parte di qualsiasi soggetto tramite deposito della firma sugli appositi moduli presenti nella sede comunale ovvero tramite deposito della firma presso i punti di raccolta organizzati dai promotori nell’ambito di eventi pubblici correlati all’iniziativa o nei luoghi pubblici appositamente individuati per la propaganda elettorale e referendaria, oppure tramite procedura di sottoscrizione della petizione online all’interno del sito internet Comunale

    4. Trattazione della petizione:

    1.Qualora la petizione sia presentata con meno di 30 firme o non raggiunga la quota di 30 firme entro i 180 giorni dalla data di pubblicazione:

    a) il sindaco è tenuto a dare risposta scritta al soggetto o comitato proponente specificando nel testo le valutazioni in merito alla petizione

    b) la risposta dovrà essere pubblicata nell’apposito link sul sito internet comunale

    2. Qualora la petizione sia presentata con almeno 30 firme o raggiunga la quota di 30 firme entro i 180 giorni dalla data della pubblicazione:

    a) il proponente è invitato ad illustrare la petizione al consiglio comunale entro i successivi 30 giorni.

    b) la petizione segue l’iter dell’interrogazione a risposta scritta

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    Istruttoria Pubblica: cos’è, come funziona, come può essere introdotta nello statuto dei comuni

    // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    istruttoria pubblica

    L’Istruttoria Pubblica è uno strumento di partecipazione previsto in alcuni comuni italiani tra cui Bologna, Modena, Jesi (AN), Vicenza. Viene effettuata su un determinato argomento, con sedute pubbliche a cui può partecipare la cittadinanza, con diritto di intervento, possono essere depositati documenti, sentiti esperti. Alla fine viene redatto un verbale con le conclusioni della istruttoria pubblica e dato ai Consiglieri Comunali come base per la loro discussione in aula di questo argomento.

    È interessante il fatto che può essere richiesta anche dai cittadini raccogliendo un determinato numero di firme.

    Come strumento è interessante, perchè fornisce la possibilità ai cittadini di far effettuare una discussione pubblica su un determinato argomento a cuore ai cittadini. Il risultato non è però vincolante per gli amministratori, ma fornisce solo una base informativa su cui discutere in Consiglio Comunale. Per questo ultimo aspetto, non dovrebbe essere richiesto un gran numero di firme per attivare la “Istruttoria Pubblica”. A Bologna vengono richieste 2000 firme con una popolazione di 381.000 persone, ovvero lo 0,5 %. Inoltre ci devono essere tempi rapidi di attivazione (30 giorni), tempi lunghi per la raccolta firme (180 giorni), tempi rapidi per lo svolgimento (30 giorni), risultato certo.

    Ecco la mia proposta di articolo da introdurre di uno Statuto Comunale, basato sugli esempi, ottimizzati dal punto di vista dei cittadini, delle città dove questo strumento è presente.

    Statuto Comunale – Art XXX

    Istruttoria Pubblica

    1. Nei procedimenti amministrativi concernenti la formazione di regolamenti o di atti amministrativi di carattere generale, l’adozione del provvedimento finale può essere preceduta da istruttoria pubblica, secondo le modalità stabilite dal regolamento.

    2. Sull’indizione dell’istruttoria decide il Consiglio comunale quando è su proposta della Giunta, di due capigruppo del Consiglio, di un Consiglio di Quartiere. L’istruttoria deve essere indetta altresì quando ne faccia richiesta almeno lo 0,05% della popolazione.

    3. La richiesta deve essere presentata da un comitato promotore composto da non meno di dieci cittadini.

    4. I cittadini di cui al precedente comma devono provvedere alla raccolta delle firme entro 180 giorni dalla presentazione della richiesta di istruttoria alla Segreteria Generale.

    5. L’istruttoria deve essere indetta entro trenta giorni dal deposito presso la Segreteria Generale delle firme richieste.

    6. L’istruttoria si svolge nella forma di pubblico contraddittorio, cui possono partecipare, per il tramite di un esperto, oltre alla Giunta e ai gruppi consiliari, associazioni, comitati, gruppi di cittadini portatori di un interesse a carattere non individuale e singoli cittadini.

    7. Il documento finale della istruttoria pubblica diventa la base del dibattito relativo all’oggetto dell’istruttoria in Consiglio Comunale. Il provvedimento finale è motivato con riferimento alle risultanze istruttorie.

    8. Il regolamento disciplina le modalità di raccolta delle firme per la richiesta, le forme di pubblicità, le modalità di svolgimento dell’istruttoria, che deve essere conclusa entro trenta giorni dall’inizio.

    9. Sono fatte salve le forme di partecipazione ai procedimenti di amministrazione giuridica generale previste dalla legislazione vigente.

    Qui gli esempi esistenti in Italia (continua…)

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    E-Mozioni: l’idea del candidato sindaco PD di Trieste, ripresentata a Carpi (MO), per facilitare le mozioni dei cittadini

    13 Aprile 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    trieste e-mozioni

    nel mondo di Twitter e di FaceBook e dei blog, questa è un’idea semplice o addirittura banale. Ma ci voleva qualcuno che la proponesse e che la realizzasse. Il candidato sindaco PD di Trieste e un consigliere M5S di Carpi (MO).

    La riporto pari pari, come è stata fatta nel consiglio di Carpi (MO).

    Qui il sito dove è stato pubblicata

    http://modena5stelle.it/2011/03/e-mozioni-moltiplicare-le-occasioni-di-partecipazione-diretta/

    Carpi, 18 marzo 2011

    Al Presidente del Consiglio Comunale

    Al Sindaco

    Oggetto: Proposta di mozione per l’attuazione dell’art 12 dello Statuto del Comune di Carpi anche con modalità “on line”

    Visto

    - L’articolo 12 dello Statuto del Comune di Carpi

    - La proposta avanzata dal candidato Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, denominata “E-Mozioni” per agevolare la presentazione “on line” di mozioni e ordini del giorno al consiglio comunale da parte dei cittadini, come singoli o organizzati in gruppi e associazioni

    Considerato

    - Il ruolo che le tecnologie informatiche possono svolgere nel facilitare la partecipazione dei cittadini alle attività di questa Amministrazione Comunale

    Il Consiglio Comunale di Carpi impegna il Sindaco e la giunta

    A presentare una bozza di regolamento e a predisporre i necessari strumenti tecnici negli spazi della rete civica comunale per consentire l’attuazione dell’articolo 12 dello Statuto Comunale anche attraverso la presentazione di proposte di mozione e raccolta di firme on-line

    Questo quanto scritto dal candidato sindaco Cosolini

    Il Comune di Trieste con Sindaco Cosolini farà obbligo per il Consiglio Comunale di dibattere tutte le ‘E-Mozioni’ presentate online e sottoscritte via internet da almeno 2.000 cittadini. Questa l’idea che intende sfruttare le nuove tecnologie per rendere più immediati i rapporti tra cittadinanza e scelte politiche. Internet come base di condivisione e di maggior partecipazione dei cittadini alla pubblica amministrazione.

    La proposta è stata illustrata nel pomeriggio di ieri, durante l’evento “Trieste Polis Digitale“, incontro tra Roberto Cosolini e la comunità digitale della città, per ascoltare e accogliere le proposte dei cittadini più esperti proprio su come internet e i nuovi media possano contribuire a cambiare i servizi e le politiche del Comune di Trieste. Trasparenza, partecipazione ed efficienza, queste le tre parole chiave sulle quali il candidato sindaco si è espresso in maniera convinta nel proprio intervento finale, e che ben riassumono quanto illustrato dai dodici relatori della serata.

    Il progetto E-Mozione ben concretizza tutte le tre componenti. Trasparente come tutto ciò che si trova online, sempre a disposizione di tutti, immediatamente a disposizione di chiunque voglia partecipare ed efficiente, essendo un filo diretto tra cittadini e comune.

    E’ diretto al numero sempre crescente di cittadini che usano su base quotidiana il computer e internet, che ormai è divenuto centro nevralgico di molti dibattiti e aggregatore di gruppi e comunità di cittadini che condividono obbiettivi civici, culturali e politici.

    Come funzionerebbe?

    Un’area apposita del sito del Comune di Trieste, con Cosolini Sindaco, verrà riservata alla partecipazione diretta da parte dei cittadini. In quest’area ci sarà lo strumento per la ‘E- Mozione’, che funzionerà così:

    1) Previa il pagamento di una tassa simbolica, ogni cittadino di Trieste potrà depositare in Comune il testo di una ‘E-Mozione’.

    2) Il testo verrà pubblicato online nel sito del Comune di Trieste e a quel punto potranno partire le sottoscrizioni da parte dei cittadini.

    3) Ogni cittadino per rendere valida la sua sottoscrizione, dovrà dichiarare i propri nome, cognome, indirizzo di residenza nel Comune, età di nascita.

    4) Per rendere valida la sottoscrizione, il cittadino dovrà lasciare o il proprio codice fiscale OPPURE inserire un codice univoco e personale inviato via sms dal Comune al cellulare del sottoscrittore durante la procedura di sottoscrizione.

    5) Ogni cittadino potrà facoltativamente lasciare i propri indirizzi email e cellulare per essere aggiornato se la ‘E-Mozione’ avrà raggiunto i 2.000 sottoscrittori e per sapere il risultato del dibattimento in Consiglio Comunale.

    Esistono già delle iniziative simili:

    E-Petition promosse dal Governo laburista in Gran Bretagna
    Nuovo progetto sulle e-petition promosse dal governo Cameron
    E-Petitions, Scottish Parliament
    Europetition, iniziativa privata per sostenere petizioni online al Parlamento Europeo

    Postato in consultazione, democrazia, democrazia dal basso in Italia, esempi virtuosi, idee di DD per il proprio comune

    Democrazia dei Cittadini a Mantova – giovedì 27 gennaio 2010

    24 Gennaio 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    gli amici di Associazione Civica Mantovana hanno organizzato una serata a Mantova per presentare il libro “Democrazia dei Cittadini” e soprattutto per parlare degli strumenti di democrazia diretta e partecipativa che possono essere introdotti a livello locale. Realizzeremo anche una “La Parola ai Cittadini” per mostrare un metodo rapido, economico ed efficace di democrazia diretta a disposizione subito anche ai gruppi di cittadini.

    cartolina 2

    Ecco il comunicato ufficiale:

    L’Associazione Civica Mantovana presenta il libro “Democrazia dei cittadini” di Paolo Michelotto ed. Troll giovedì 27 gennaio alle ore 20,30 presso l’aula Magna “Isabella d’Este”, via G. Romano a Mantova.

    LAutore darà l’occasione di conoscere meglio gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa sugli esempi concreti che esistono nel mondo: la Svizzera, la Baviera, Amburgo, la California e 23 Stati USA, la legge sulla partecipazione diretta in Toscana, il Debat Public per le grandi opere in Francia, la scrittura ex novo da parte dei cittadini di uno statuto comunale a Chelsea (USA), la lunga marcia di “Piu’ democrazia a Bolzano” per realizzare una legge per una democrazia piu’ vicina alle esigenze dei cittadini.

    invitoMichelotto2

    Attraverso una dimostrazione pratica, la “Parola ai Cittadini”, si potrà far capire che esistono strumenti efficaci, a partire dai Comuni, affinchè i cittadini e le cittadine possano esercitare la sovranià che appartiene loro, attraverso una partecipazione effettiva alla scelte delle amministrazioni locali.

    Iniziativa popolare, referendum propositivo e confermativo, abolizione del quorum per responsabilizzare maggiormente i cittadini, luoghi di dibattito e formazione dell’opinione pubblica: sono alcuni dei temi che verranno affrontati per far conoscere gli aspetti positivi della Democrazia Diretta vista come integrazione migliorativa della Democrazia Rappresentativa e comunque sempre nell’ambito dei diritti e doveri costituzionali.

    L’Associazione Civica Mantovana che da tempo sta portando avanti sul territorio provinciale attività di promozione della partecipazione diretta dei cittadini alla dimensione civica del bene pubblico auspica che all’incontro siano presenti anche gli amministratori locali.

    L’evento è patrocinato dal Comune di Mantova.

    Grazie anticipatamente per la partecipazione.

    Lara Benazzi

    Associazione Civica Mantovana

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    A Rimini il Movimento 5 Stelle costruisce il programma dei cittadini tramite serate partecipative

    10 Giugno 2010 // Nessun commento »

    IMG_0064di Paolo Michelotto

    con entusiasmo riporto la notizia mandatami da Massimo Manduchi (che con orgoglio ricordo era anche candidato a Rovereto con la lista Più Democrazia a Rovereto) che racconta che a Rimini il Movimento 5 Stelle sta costruendo il proprio programma per le comunali del 2011, tramite serate partecipative che chiamano Town Meeting che funzionano con i tempi de La Parola ai Cittadini, e che fanno emergere le idee e le proposte dei cittadini. E la buona notizia è che la partecipazione c’è. I cittadini fanno proposte concrete e di buon senso. Anche noi a Rovereto tra dicembre 2009 e febbraio 2010 avevamo fatto un percorso molto simile, con gli stessi risultati positivi. Comunque vada poi alle elezioni, questi centinaia di cittadini coinvolti avranno assaggiato un metodo partecipativo che funziona e poi lo richiederanno ancora e ancora. Avanti così!

    riminiEcco il comunicato ufficiale. A seguire la scheda con le domande data da compilare nella serata e disponibile anche nel sito ufficiale del Movimento 5 Stelle di Rimini.

    Comunicato Stampa del 9 giugno 2010

    Le prime proposte dal Town Meeting del quartiere n° 1

    Si è svolto ieri sera il primo Town Meeting di Rimini. Organizzato dal Movimento 5 Stelle l’incontro era volto a coinvolgere i cittadini del Quartiere n°1 ed a raccogliere idee e problematiche sollevati dagli stessi. La sala provinciale del Buonarrivo era gremita e la partecipazione è stata entusiasmante in un crescendo di interventi. A prova del fatto che, se consultati, i cittadini possono essere una utile risorsa per l’Amministrazione comunale nel trovare idee e soluzioni migliorative per la situazione della città, ieri sera tanti residenti del quartiere n.1 hanno voluto dare il proprio contributo. Ogni proponente aveva 3 minuti per spiegare il problema o proposta che intendeva esporre all’assemblea, dopodiché gli astanti avevano la possibilità di formulare domande di 1 minuto l’una ed il proponente aveva altri 3 minuti per rispondere. Alla fine si procedeva ad una votazione per valutare quali fossero i temi più sentiti. In questo modo si è riusciti ad affrontare molte questioni sottolineando i punti principali ed a tenere vivace il ritmo della serata. I problemi sollevati sono stati i seguenti: razionalizzare la viabilità del centro storico, nuovo progetto per il mercato degli ambulanti, allargare l’isola pedonale, realizzare bagni pubblici nel centro, iniziare ad affrontare la situazione fognaria di Rimini, migliorare le piste ciclabili e i raccordi, ottimizzare i parcheggi legandoli ad un piano di mobilità serio, semplificare lo smaltimento dell’eternit e ridurre lo spreco di acqua dalle fontane. Tutti i proponenti hanno denunciato circostanze che richiederebbero interventi urgenti e tanti hanno fatto anche proposte concrete. Tutte le questioni hanno avuto la massima attenzione dei partecipanti e tutte hanno raggiunto un alto numero di voti. È stata illustrata la proposta degli ambulanti per una nuova dislocazione del mercato settimanale (voti 28), si è parlato di rivedere la ZTL del centro con criteri realmente ecologisti (voti 28), di riqualificare le banchine dell’invaso dal Ponte di Tiberio al Ponte dei Mille (voti 27), di copiare prassi virtuose di altre province nello smaltimento dell’eternit (voti 23) e di porre rimedio allo spreco di acqua da fontane (voti 29). Le più votate sono state le proposte riguardanti il miglioramento e la revisione delle piste ciclabili che ha guadagnato 37 voti, il ripensamento del centro storico come bene culturale e sociale con 32 preferenze a pari merito con la necessità di effettuare investimenti lungimiranti sull’impianto fognario. Il Movimento 5 Stelle crede fermamente che i cittadini possano fornire un grande apporto al governo del territorio e che debbano riappropriarsi dei loro diritti e poteri. Ecco perché tramite questi incontri intende raccogliere idee che saranno studiate ed eventualmente inserite nel programma elettorale per le comunali del 2011. Appuntamento quindi al prossimo Town Meeting tra 2 settimane.

    Ufficio Stampa Rimini 5 Stelle  MoVimento 5 Stelle – Grilli Pensanti Rimini http://www.rimini5stelle.it/

    Qui sotto la scheda da compilare, data ai cittadini.

    TownMeeting-Q1[1]

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    Consiglio Comunale Aperto di Morciano: 15 aprile 2010

    5 Aprile 2010 // Nessun commento »

    Consiglio Comunale aperto 15-04-2010di Paolo Michelotto

    pochi comuni in Italia hanno la straordinaria possibilità rappresentata dallo strumento del Consiglio Comunale Aperto. Anche noi a Rovereto chiediamo che venga istituito nella nostra città e fa parte del nostro programma elettorale. In cosa consiste? In una certa data viene deciso che si terrà un consiglio comunale a cui tutti i cittadini possono partecipare ed avere diritto di parola. Con determinate regole per far si che si possa svolgere in forma ordinata. Una cosa che dovrebbe essere normale in democrazia, ma che è eccezionale in Italia, dove si bada molto di più alla rappresentazione formale della democrazia, più che alla sua sostanza.

    L’immagine è la convocazione effettuata dal comune di Morciano per il 15 aprile.

    Come esempio delle potenzialità dello strumento, l’associazione Morciano in Comune farà questi interventi:

    In allegato invio il testo completo del comunicato stampa (conferenza stampa del 2 aprile) e le due lettere dei comitati per la difesa dei diritti del cittadino e Morciano in comune, inviati al Sindaco ed i Consiglieri comunali, riguardanti le nostre proposte per gli ordini del giorno del Consiglio comunale aperto ai cittadini di Morciano di Romagna, che avrà luogo giovedì 15 aprile 2010, alle ore 21:00, presso la sala consigliare.

    Le due lettere riguardano:

    1 – Proposta di delibera per approvazione del Regolamento delle procedure per l’espletamento del referendum popolare di cui all’art. 38 comma 5 dello Statuto comunale. Ambito della proposta: Partecipazione.

    2 – Proposta di ordine del giorno avente per tema “Stop all’uso del territorio”.

    Ambito della proposta: Pianificazione urbanistica.

    Altre nostre due proposte sono relative a:

    3 – Istituzione commissione d’inchiesta temporanea consigliare sul PRU GHIGI dal 1999 ad oggi. Ambito della proposta: Trasparenza.

    4 – Proposta di ordine del giorno avente per tema “Riconoscere le festività delle etnie più rappresentative tra i nuovi cittadini dandone visibilità e concedendo l’uso di adeguati spazi comunali”. Ambito della proposta: Politiche di integrazione.

    Sabato 3 aprile i quotidiani: La Voce di Romagna, Corriere di Romagna ed Il Resto del Carlino nelle loro pagine di Cattolica e Valconca, hanno dedicato ampio spazio alle nostre istanze.

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    Realizzare “La Parola ai Cittadini” con vincolo da parte del Cons. Com. di discussione

    27 Febbraio 2010 // Nessun commento »

    11022010821di Paolo Michelotto

    riporto qui da oggi le idee di democrazia diretta e partecipata che abbiamo pensato per la lista civica “Più Democrazia a Rovereto”. Magari qualcuno potrebbe trarne spunto.

    La Parola ai Cittadini è un metodo partecipativo inventato dal Gruppo Bilancio Partecipativo di Vicenza nel 2003. Da allora è stato utilizzato decine e decine di volte in tutta Italia e in tutti gli ambiti, da quello informale di gruppi di amici fino ad assemblee pubbliche con 370 persone.

    E’ facile, richiede pochissimi materiali e strutture, può essere realizzato da chiunque con un tempo di 1-2 ore.

    Si inizia raccogliendo i titoli di 10-15 idee dei presenti, con il loro nome.

    Poi si continua chiamando il primo proponente a presentare la propria proposta e a seguire tutti gli altri.

    Con questo metodo i cittadini hanno 1-2 minuti per fare una proposta, seguono 2-3 interventi di 1 minuto ciascuno dei cittadini in sala, infine c’è un intervento di 1 minuto del proponente, per rispondere agli interventi dei presenti. In totale da 4 a 6 minuti per presentare in maniera sufficiente un’idea.

    Alla fine questa proposta viene votata per alzata di mano.

    E così dopo circa 1 ora 1 ora e mezza, si sono ascoltate, discusse e votate 10-15 proposte.

    Queste idee votate vengono poi messe in ordine di votazione e si determina così le priorità che i presenti intendono assegnare alle proposte.

    Noi vogliamo che le proposte più votate con questo metodo, realizzato almeno 1 volta all’anno nel proprio comune, vengano obbligatoriamente discusse in Consiglio Comunale nella prima seduta utile successiva alla data de “La Parola ai Cittadini”.

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