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    I quesiti dei referendum di Gorizia

    3 Dicembre 2010 // 1 Commento »

    Lorenzo Cennidi Paolo Michelotto

    ancora grazie a Diego Galli, che mi ha fornito il link con i testi dei quesiti referendari. Nello loro semplicità, sono rivoluzionari. La democrazia non deve per forza essere cervellotica…

    http://www.radicalifvg.it/quesiti_gorizia.pdf

    Li riporto qui per comodità:

    Dopo la sentenza del Tribunale di Gorizia che ha dato ragione al Comitato promotore dei Referendum composta da Verdi del Giorno e Radicali goriziani riparte la campagna referendaria sui due quesiti riammessi e su altri due nuovi.

    I quesiti riammessi sono:
    “volete che il referendum consultivo (art.77 Comune di Gorizia) sia valido qualunque sia il numero di elettori che vi partecipi?”

    “Volete che tra gli istituti di consultazione popolare previsti dallo Statuto del Comune di Gorizia venga introdotta la delibera di iniziativa popolare?”

    I nuovi quesiti sono:

    “Volete che il Comitato dei garanti sia composto da un rappresentante del Comune, un rappresentante indicato dal Comitato Promotore del Referendum comunale e dal Difensore Civico con funzioni di Presidente?”

    ” Volete che il Comune di Gorizia istituisca un registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) altrimenti conosciuto come Registro dei Testamenti Biologici?”

    La raccolta firme inizierà lunedì 6 dicembre 2010 alle ore 20.30 durante l’inaugurazione della nuova sede dell’IDV a Gorizia in via XXIV Maggio e proseguirà con tavoli nei giorni seguenti con calendario che verrà tempestivamente comunicato.

    Il PD goriziano, l’Italia dei Valori ed il movimento 5 stelle hanno assicurato la loro adesione.

    Lorenzo Cenni
    segretario Associazione Radicale
    Trasparenza è Partecipazione
    Gorizia

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    A Gorizia giudicato ammissibile il referendum che chiede di togliere il quorum

    1 Dicembre 2010 // 1 Commento »

    messaggero_171110di Paolo Michelotto

    da Gorizia, grazie alla segnalazione di Diego Galli, arriva una bella notizia. I Verdi e i Radicali hanno presentato un referendum per chiedere di togliere il quorum dai referendum comunali. Questa domanda è stata giudicata ammissibile dall’apposito comitato ed ora può iniziare il percorso che terminerà con il voto dei cittadini chiamati ad esprimersi su questo argomento. Clicca sull’immagine per vederla più grande.

    Sarà la quarta volta in Italia dopo il referendum di Vicenza del 10 settembre 2006, quello di Rovereto (TN) dell’11 ottobre 2009, e quello della provincia di Bolzano del 25 ottobre 2009 (in realtà a Vicenza si chiedeva il 10% e a Bolzano il 15%, ma il risultato era lo stesso). Ed è un buon segno per lo sviluppo della democrazia. Più voci chiedono una cosa ovvia, alla base del concetto democratico: chi partecipa decide.

    Ecco il testo dell’articolo del Messaggero Veneto

    Abolizione del quorum, via libera del referendum

    L’ha deciso il comitato dei garanti

    Pagina 1 – Gorizia – Il Comitato dei garanti ha detto sì, ieri mattina, ai due quesiti referendari presentati dal Comitato promotore, ma la strada per il Referendum day che vorrebbero promuovere Radicali e Verdi la primavera prossima è ancora lunga e non priva di ostacoli. Facendo seguito alla sentenza del Tribunale civile di Gorizia, che il 27 ottobre ha accolto il ricorso presentato dai promotori del referendum (composto dal coordinatore Renato Fiorelli, da Pietro Pipi, dall’avvocato Marzia Paoluzzi, Lorena Vuga e Guido Trani), giudicando ammissibili i due quesiti, i garanti ieri mattina, in municipio, hanno preso atto della situazione e proceduto agli ulteriori adempimenti previsti.

    Sono stati ammessi dunque i referendum sull’abolizione del quorum elettorale del 50% più 1, necessario per la validità dell’esito referendario e quello per l’inserimento della delibera di iniziativa popolare all’interno degli strumenti di consultazione popolare previsti dallo Statuto del Comune di Gorizia. Tali quesiti erano stati respinti dall’allora Comitato dei garanti, due anni fa, con la motivazione che avrebbero modificato lo Statuto comunale. Il Tribunale ha affermato che, però, la modifica dello Statuto comunale non rientra fra le cause di inammissibilità, dando ragione al Comitato del referendum.

    Ieri mattina il Comitato dei garanti, insieme a due esponenti dei promotori del referendum, ha proceduto all’autenticazione delle firme finora raccolte. Sono state giudicate valide 447 firme sulle 450 consegnate per il quesito sul quorum e 523 su 527 per il quesito sulla delibera di iniziativa popolare. Dall’avvenuta notifica dell’autenticazione, che sarà inoltrata entro questa settimana, il Comitato promotore del referendum avrà 60 giorni di tempo per raccogliere gli autografi mancanti. Servono 1.500 firme per ciascun quesito (alle quali vanno sottratte quelle già autenticate).

    Pertanto Verdi e Radicali, in due mesi, dovranno raccogliere ancora 1.053 firme per il primo quesito e 977 per il secondo. Se i promotori riusciranno ad ottenere questo risultato, il consiglio comunale dovrà fissare la data per la consultazione popolare. Altrimenti non sarà indetto il referendum. Dopodiché, visto che non è ancora passato il quesito per l’abolizione del quorum, se alle urne non si presenterà il 50% più uno degli aventi diritto, il referendum non passerà. Non bisogna dimenticare poi che lo strumento referendario ha soltanto valore consultivo, dunque non obbliga il Comune ad assumere una decisione conforme. Insomma, il consiglio comunale sarà sì obbligato a discuterne in aula (nel caso in cui si raggiunga il tetto di elettori), ma poi potrà anche decidere di cestinare le richieste dei cittadini, assumendosi, ovviamente, la responsabilità politica del diniego.

    Ilaria Purassanta

    Qui altri approfondimenti: (continua…)

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    UE: E’ TEMPO DI DEMOCRAZIA DAL BASSO!

    24 Novembre 2010 // Nessun commento »

    uedi Paolo Michelotto

    io ho firmato questa petizione. Trovo che sia un’eccezionale opportunità per noi cittadini di far sentire la nostra voce. Tra i siti citati c’è anche quello degli autori del libro “Democrazia Diretta – Fatti concreti” che si può scaricare qui: http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=38

    Suggerisco a tutti di firmare e di far firmare. In Italia la democrazia è alla deriva, in Europa forse si può ancora fare qualcosa.

    Cari amici,

    Proprio ora l’Ue sta decidendo il destino di una riforma democratica rivoluzionaria che potrebbe cambiare la governance dell’Europa e contrastare così il potere degli interessi organizzati. Ma alcuni funzionari stanno cercando di far passare regole che impedirebbero la partecipazione dei cittadini. Firma la petizione per proteggere il nostro diritto d’intervenire nella formazione delle decisioni che influenzano la vita di tutti noi:

    Proprio in questi giorni i funzionari europei stanno decidendo a porte chiuse il destino di una riforma democratica rivoluzionaria che potrebbe cambiare la politica dell’Ue, al momento dominata da un’élite composta da governi, aziende multinazionali e lobbisti.

    L’Iniziativa dei Cittadini europei costringe la Commissione europea ad agire quando questa riceve la richiesta da oltre 1 milione di cittadini. E’ un’innovazione radicale nella governance dell’Ue che spaventa molti funzionari, che ora stanno tentando di seppellirla con una montagna di lungaggini burocratiche e barriere che ostacolino la partecipazione dei cittadini.

    Molti parlamentari europei si stanno battendo con forza per proteggere l’Iniziativa dei Cittadini. Abbiamo l’urgenza di sollevare una denuncia enorme dei cittadini per sostenere i parlamentari e svergognare i governi e i funzionari che stanno ostacolando la democrazia diretta che i cittadini vogliono. Firma la petizione sotto – il parlamentare europeo Gerald Häfner, in prima linea nelle negoziazioni, presenterà la nostra petizione in ogni singolo incontro a Bruxelles in cui potrebbe fare la differenza:

    http://www.avaaz.org/it/eu_citizens_initiative/?vl

    Per decenni l’Unione europea è stata accusata di avere un processo decisionale troppo complesso e non democratico, che ha reso la politica europea inaccessibile ai cittadini. Ma ora, grazie all’Iniziativa dei Cittadini introdotta dal Trattato di Lisbona l’anno scorso, potremmo assistere a un vero cambio di direzione negli sforzi per rispondere al deficit democratico dell’Ue.

    Alcuni stati membri, che hanno paura di una maggiore partecipazione dei cittadini nel processo legislativo, stanno insistendo affinché ogni firmatario dell’Iniziativa dei Cittadini europei lasci il numero della propria carta d’identità o passaporto, una richiesta che diminuirebbe incredibilmente la partecipazione. Organismi indipendenti per la protezione dei dati in Europa dicono che i numeri della carta d’identità non sono necessari per verificare i firmatari; raccogliere questi dati, infatti, è intrusivo e può incrementare il fenomeno del furto d’identità.

    La Commissione europea ha inoltre proposto l’introduzione di termini temporali troppo brevi e di quote non necessarie per ogni paese, che escluderebbero di fatto molti gruppi di cittadini dall’avvalersi dell’Iniziativa. Il Parlamento ha controproposto obblighi fattibili: una scadenza di 18 mesi per la raccolta di firme e un quinto dei paesi membri dell’Ue per quanto riguarda le quote.

    Avaaz sta già utilizzando l’Iniziativa dei Cittadini per migliorare la democrazia europea: abbiamo raccolto oltre 1 milione di firme e stiamo quindi consegnando la prima Iniziativa dei Cittadini di sempre per bloccare le coltivazioni OGM dall’entrare in Europa. Ma questa, come tante altre iniziative, potrebbe essere azzoppata se i funzionari riusciranno a mandare in porto le loro condizioni esageramente stringenti.

    Le negoziazioni sono arrivate alla loro fase critica: cerchiamo di far decollare l’Iniziativa dei Cittadini e di mettere al lavoro l’Europa per noi. Firma la petizione ora, e inoltra questo messaggio a tutti:

    http://www.avaaz.org/it/eu_citizens_initiative/?vl

    Con speranza,

    Luis, Benjamin, Alice, Paula, Alex, Ben, Pascal, Ricken e tutto il team di Avaaz.

    FONTI:

    European Voice, “I parlamentari europei si spendono perché le iniziative dei cittadini siano più fattibili” (in inglese):
    http://www.europeanvoice.com/article/imported/meps-look-to-make-it-easier-to-launch-citizens-initiatives/69310.aspx

    Iniziativa dei Cittadini europei, “Il Parlamento può ancora opporsi agli stati membri che ostacolano l’Iniziativa dei Cittadini europei” (in inglese):
    http://www.citizens-initiative.eu/?p=374

    Maggiori informazioni sulla “Campagna per l’Iniziativa dei Cittadini europei a portata di cittadino” (in inglese):
    http://www.citizens-initiative.eu

    Democracy International promuove la democrazia diretta, ed è l’organizzazione che sta sponsorizzando l’Iniziativa dei Cittadini europei:
    www.democracy-international.org

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    Democrazia 2.0: un software per decidere dal basso

    29 Ottobre 2010 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    riporto un interessante articolo de Il Fatto Quotidiano

    In Germania i cittadini decidono online

    LiquidFeedback è una piattaforma decisionale creata dal Partito Pirata tedesco. I politici tradizionali hanno preferito Adhocracy, che esclude la delega della scelta

    Tesserati di tutto il mondo, unitevi, Perché i vostri partiti non offrono una reale opportunità di influire sulle loro decisioni, di revocare la fiducia a chi ormai considerate sepolcri imbiancati, di espellere chi crede nell’eternità della poltrona. Nei tempi in cui il rispetto del mandato elettorale è soltanto un inutile orpello, sono in atto efficaci tentativi di politica cooperativa per riportare al centro l’elettore. Il Partito Pirata tedesco infatti ha creato LiquidFeedback, la piattaforma online che consente ai suoi membri di prendere parte alle discussioni e intervenire direttamente nella filiera programmatica.

    L’applicazione, scaricabile e online da gennaio, è fondata sul principio della democrazia liquida, postulata dal partito nel 2007: si tratta di un sistema ibrido di decisione intrapartitica per assegnare una priorità alle mozioni da affrontare. E tutto è stabilito dal basso. I membri possono votare direttamente o, se non possiedono informazioni sufficienti, delegare ad altri soggetti più preparati sulla materia in discussione. Ma la delega è solo pro tempore: può essere revocata in qualsiasi momento se i risultati non corrispondono alle aspettative e online è possibile monitorare costantemente lo stato dei lavori. LiquidFeedback permette così lo sviluppo di una griglia di valutazione meritocratica delle singole competenze e dell’impegno dei membri del partito. Nessuna gerarchia che pilota le decisioni e diritti uguali per tutti. “Il Partito Pirata in Germania conta oltre 12mila membri ed è in costante crescita. Sentivamo la necessità di trovare un metodo che garantisse partecipazione e trasparenza nel processo decisionale”, spiega Christopher Lauer, responsabile di LiquidFeedback.

    L’idea di una rappresentatività fluida riesce anche per rispondere, come prevede la mission filosofica del Partito Pirata, alla volontaria assenza di gerarchie o commissioni interne preposte alla scelta delle priorità da affrontare. Queste infatti sono stabilite dal basso in base al Metodo Schulze, complesso sistema di valutazione dei voti elaborato nel 1997 che seleziona un singolo vincitore secondo i voti di preferenza e stimola lo sviluppo di opzioni alternative alle mozioni di origine. LiquidFeedback supplisce ai deficit di decision making interni alle organizzazioni, dalle Ong ai partiti, anche se alcune parti politiche in Germania sono diffidenti. “La Enquête-Kommission Internet und digitale Gesellschaft del Bundestag (una sorta di Intergruppo Parlamentare 2.0, anche se più sviluppato, ndr) dopo l’entusiasmo iniziale, ha accantonato l’idea di utilizzarla, intimorita dalla complessità del metodo Schulze e dalla possibilità degli utenti di modificare le mozioni. Hanno quindi scelto Adhocracy, un software basato sul concetto di democrazia liquida ma che esclude la delega, uno dei nostri pilastri fondanti”, puntualizza Lauer.

    L’applicazione online ha suscitato anche un ampio dibattito sull’equilibrio tra privacy e garanzia di trasparenza: ogni singolo step dei membri, dai voti alle deleghe, viene infatti registrato dal sistema e potrebbe paradossalmente inibire il coinvolgimento individuale. Ma è la politica liquida nell’era della globalizzazione e dei new media a creare il bisogno di ripensare la partecipazione: “Rimane aperta la domanda se un sistema di partiti come abbiamo oggi abbia ancora senso in futuro, ma è ormai anacronistico che i membri di un movimento non abbiano capacità decisionale. LiquidFeedback è stato creato affinché tutti godano degli stessi diritti e fornisce una reale possibilità di controllo sui delegati ”. Un sistema complesso e trasparente che da piattaforma intrapartitica potrebbe estendersi alle campagne elettorali perché, conclude Lauer, “è inaccettabile che il partito a cui sei iscritto non ti consenta di influire sulle sue decisioni”.

    Di Eleonora Bianchini

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    Abbiamo un sogno

    23 Ottobre 2010 // Nessun commento »

    abbiamo un sognodi Paolo Michelotto

    sta nascendo una cosa molto interessante. Un partito dal basso, senza leader carismatici ma tanti cittadini sognatori. Io ho aderito, voglio essere anch’io un sognatore e spero che alcune idee di democrazia diretta possano essere recepite all’interno di questo movimento.

    Ecco l’appello. Chi vuole aderire lo può fare personalmente nel sito:

    www.abbiamounsogno.it

    Ho fatto un sogno, è meraviglioso e non intendo più svegliarmi.

    Ho sognato che un bel giorno, un giorno non lontano, stanchi di attendere e sperare in tempi migliori, i settori più attivi della società civile si riuniranno per organizzare tutti insieme il cambiamento politico nel nostro paese, creando un’alternativa credibile, seria, affidabile che tutti gli italiani potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di

    Un nuovo soggetto politico, estraneo a tutte le vecchie logiche partitiche.

    Un movimento fondato semplicemente sul “buonsenso”; quanto basta a capire che la raccolta differenziata è mille volte meglio degli inceneritori, che il risparmio energetico e le rinnovabili sono le vere alternative alla follia del nucleare, che le grandi opere servono solo ai grandi affari mentre sono le “piccole opere” quelle che migliorano davvero la vita della gente! (continua…)

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    L’esempio di quello che può fare un cittadino nel suo comune, per la democrazia

    11 Ottobre 2010 // 1 Commento »

    vittoria2di Paolo Michelotto

    Dario Rinco, consultando lo Statuto del suo comune nella parte riguardante i referendum e il Regolamento di Attuazione, ha scoperto una differenza notevole. Nello Statuto venivano richieste il 5% delle firme degli aventi diritto al voto per iniziare un referendum, mentre nel Regolamento venivano richieste il 10%. Inoltre nello Statuto si parlava di Referendum Consultivo e Abrogativo, nel Regolamento invece si parlava solo di Referendum Consultivo. Differenze non da poco. Comunque Dario, che abita nel Comune di Sesto San Giovanni (MI) è andato dagli amministratori a chiedere di provvedere a sistemare le cose. Dopo sei mesi di totale mancanza di ascolto e di provvedimenti, si è rivolto al Difensore Civico. Il quale ha mandato la lettera che allego agli amministratori, chiedendo che provvedano alle correzioni.

    lettera difensore civico Sesto San Giovanni

    Ecco quindi che anche un comune cittadino può ottenere qualcosa se si rivolge alle istituzioni giuste, in questo caso il Difensore Civico. La morale è: non lasciamo perdere quando riteniamo di avere dei diritti non rispettati e facciamoci valere. Se tutti facessimo come Dario, gli amministratori sarebbero più attenti ai loro comportamenti.

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    La Parola ai Cittadini a Rimini

    27 Settembre 2010 // Nessun commento »

    volantino-town-meeting-2010_fronte_lowdi Paolo Michelotto

    gli amici del MoVimento 5 Stelle di Rimini che stanno costruendo il programma dei cittadini, con cui presentarsi alle elezioni comunali nel 2011, stanno portando avanti una serie di serate partecipative “La Parola ai Cittadini” in cui fanno emergere le esigenze vere della città, in maniera sistematica in tutti i quartieri della città.

    Bello il loro slogan: la sovranità appartiene al popolo, solo che non lo sa.
    MA SI STA INFORMANDO…. http://www.rimini5stelle.it

    Questo il loro volantino.

    Bello, pulito, molto esplicito. Spero che sia di esempio anche ad altri gruppi e liste civiche.

    Meritano sicuramente il sostegno e il voto dei loro concittadini.

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    Vivibilità o cementificazione?

    14 Luglio 2010 // Nessun commento »

    vivibilità o cementificazionedi Paolo Michelotto

    riporto molto volentieri come esempio da imitare anche nelle nostre città la rassegna organizzata a Morciano dagli amici di Morciano in Comune (interessante anche l’utilizzo di tre media quali lo spettacolo teatrale, la presentazione del libro, la visione di un documentario).

    Rassegna: Vivibilità o Cementificazione ?

    Morciano di Romagna si trova ad un bivio: continuare a cementificare e congestionare il Territorio oppure intraprendere un percorso di sostenibilità ambientale volto a salvaguardare il benessere della Comunità insediata ed il suo progresso? La Rassegna “Vivibilità o Cementificazione ?” vuole portare un contributo di conoscenza sulle tematiche della Città, sui suoi tanti equilibri così che ognuno possa trovare la giusta risposta e fare la scelta conseguente, partecipando attivamente e concretamente alla salvaguardia del Territorio in cui vive. La nostra speranza è che grazie agli argomenti trattati cresca nel nostro Comune quel senso di condivisione sui limiti da non superare, ritrovando nella partecipazione attiva e responsabile, il senso compiuto dell’essere fino in fondo Cittadini.

    vivibilità o cementificazione 217 Luglio 2010 – IL POTERE DEL CEMENTO – In un misto di presentazione di libro, teatro civile e narrazione gli Autori raccontano. ognuno a suo modo, come e perchè il “Potere del Cemento” condiziona le politiche territoriali. In ogni momento dello spettacolo teatrale è esplicito il riferimento all’intricato sistema di potere basato su una gestione del territorio dettata da evidenti spinte speculative, piegando così l’interesse pubblico a quello privato. Il “Potere del Cemento” costituisce un partito trasversale nella gestione del potere in Romagna e non solo, tutto intento a fabbricare con disinvoltura il proprio consenso elettorale, sulla base di illimitati permessi di costruire concessi ai privati

    21 Luglio 2010 – LA CITTA’ VIVIBILE - Riqualificazione, qualità urbana, rigenerazione, vivibilità: queste parole sembrano l’obiettivo di molte azioni sulla Città. In nome di esse si sono determinati mutamenti consistenti nelle tecniche e nei procedimenti per il governo delle trasformazioni urbane. Qual è il significato di queste parole, da dove deriva il loro uso e applicazione, quali slittamenti di senso, e quindi di pratiche, si sono verificati? Al loro impiego ha corrisposto davvero la ricerca di una città più giusta, più sana, più amichevole e più bella? I risultati proclamati sono stati raggiunti? E chi ne ha beneficiato? A queste ed altre domande anche Morciano dovrà dare risposta con l’aiuto degli Autori.

    28 Luglio 2010 - IL SUOLO MINACCIATO – Il film di Nicola Dall’Olio, premiato al XIII Film Festival Cinemambiente di Torino. ha la capacità di spiegare in modo chiaro ed efficace un problema quanto mai attuale nel nostro Paese come quello del consumo di suolo. L’originale regia e gli interessanti interventi di Luca Mercalli, Carlo Petrini e Edoardo Salzano hanno la capacità di coinvolgere lo spettatore conducendolo verso la presa di coscienza del problema del consumo di suolo, una ferita aperta per il nostro territorio che deve essere arginata al più presto. Il film mostra senza veli quanto sta accadendo al territorio ed al paesaggio evidenziando l’importanza di preservare una risorsa finita e non rinnova bile come il suolo agricolo. Questa minaccia incombe anche in Valconca.

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    I referendum del 4 luglio 2010 in Baviera

    6 Luglio 2010 // Nessun commento »

    referendum fumo bavieradi Paolo Michelotto

    il 4 luglio 2010 è stata una giornata di referendum a livello del Laender della Baviera e di 25 comuni di quello stesso Laender. A livello di Laender il quorum è zero, e le regole per far partire il referendum molto complesse e difficili da ottemperare per i cittadini. Comunque la partecipazione è stata del 37,7%. A livello dei comuni la partecipazione media è stata del 33% ( a livello comunale il quorum è del 10-15% a seconda della grandezza della città). Sono numeri su cui riflettere. Questi referendum in Baviera sono stati considerati validi. Fossero avvenuti in Italia sarebbero tutti stati invalidati. A livello comunale quasi sempre in Italia il quorum è del 50%, nei comuni e provincie e regioni “illuminate” (Ferrara, Bressanone, Bolzano) si arriva al 40%, in Toscana a livello regionale si arriva al 50% dei votanti delle ultime elezioni regionali (ossia attualmente al 35% degli aventi diritto). Poi ci sono quei 7 comuni davvero all’avanguardia del Trentino Alto Adige che hanno strumenti di democrazia diretta nella mani dei cittadini, molto forti. Il primo comune a togliere il quorum è stato Voeran – Verano (BZ) che ancora nel 2005 ha eliminato il quorum. A seguire Wengen – La Valle (BZ) e St.Ulrich – Ortisei (BZ) e Voels – Fiè (BZ) che nel 2006 hanno tolto il quorum. Poi Kurtatsch – Cortaccia (BZ) che nel 2009 ha abbassato il quorum al 15%. Villa Lagarina (TN) nel 2009 ha eliminato il quorum e infine San Candido – Innichen (BZ) nel 2010 ha abbassato il quorum al 15%.

    Ecco il comunicato con maggiori notizie, diramato da Stephan Lausch di Mehr Demokratie di Bolzano.

    In Alto Adige, il voto referendario bavarese per “una efficiente protezione dei non-fumatori” non sarebbe stato valido.

    Ieri in Baviera il 61 % dei votanti si è espresso a favore del disegno di legge popolare che prevede una efficiente protezione dei non-fumatori. Ha partecipato alla votazione referendaria il 37,7 % degli aventi diritto al voto. Di conseguenza, in Alto Adige questo voto non sarebbe stato valido a causa del qui vigente quorum di partecipazione del 40 %. Considerando la partecipazione referendaria in Baviera, è possibile darsi conto posteriormente, quanto sia stata alta la partecipazione nella prima votazione referendaria in Alto Adige a livello provinciale, alla quale si presentò alle urne il 38,2 % degli aventi diritto al voto.

    Nella Baviera non esiste il quorum di partecipazione, dall’altro canto sono in vigore in questo stato ostacoli proibitivi in fase propositiva: il 10 % degli aventi diritto al voto deve firmare nei municipi, entro il termine di due settimane, una proposta di votazione referendaria. Per questo motivo, la suddetta votazione è appena la sesta nella Baviera, da quando questo strumento fu introdotto nel 1946, per cui in media avviene solo una votazione ogni 13 anni. In Germania, nel 1946 la Baviera fu la precursora dell’introduzione della democrazia diretta a livello di stato federale. Risale essenzialmente al fatto che il primo Presidente del governo bavarese, Dr. Wilhelm Hoegner, conobbe la democrazia diretta durante il suo precedente esilio in Svizzera. Nel frattempo la regolamentazione dello strumento referendario permette una migliore applicazione in altri stati federali tedeschi.

    Parallelamente a questa votazione, nella Baviera sono stati effettuati 21 voti referendari a livello comunale. Da quando, nel 1995, col voto referendario su un’iniziativa legislativa popolare promossa dall’organizzazione “Mehr Demokratie” le cittadine e i cittadini bavaresi si conferirono il diritto di effettuare proposte e voti referendari a livello comunale, la Baviera è lo stato federale nel quale è stata effettuata la maggior parte dei voti civici (a livello comunale). A detto voto referendario ha partecipato il 33 % degli aventi diritto al voto.

    Anche in considerazione di questi fatti l’Iniziativa per più democrazia si chiede, fino a quando la SVP lascerà trascorrere altro tempo prima di presentare la legge sulla Democrazia Diretta che prevede strumenti di maggiore applicabilità e che già da tempo fu promessa.

    Stephan Lausch

    coordinatore dell’Iniziativa per più democrazia

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    A Rimini il Movimento 5 Stelle costruisce il programma dei cittadini tramite serate partecipative

    10 Giugno 2010 // Nessun commento »

    IMG_0064di Paolo Michelotto

    con entusiasmo riporto la notizia mandatami da Massimo Manduchi (che con orgoglio ricordo era anche candidato a Rovereto con la lista Più Democrazia a Rovereto) che racconta che a Rimini il Movimento 5 Stelle sta costruendo il proprio programma per le comunali del 2011, tramite serate partecipative che chiamano Town Meeting che funzionano con i tempi de La Parola ai Cittadini, e che fanno emergere le idee e le proposte dei cittadini. E la buona notizia è che la partecipazione c’è. I cittadini fanno proposte concrete e di buon senso. Anche noi a Rovereto tra dicembre 2009 e febbraio 2010 avevamo fatto un percorso molto simile, con gli stessi risultati positivi. Comunque vada poi alle elezioni, questi centinaia di cittadini coinvolti avranno assaggiato un metodo partecipativo che funziona e poi lo richiederanno ancora e ancora. Avanti così!

    riminiEcco il comunicato ufficiale. A seguire la scheda con le domande data da compilare nella serata e disponibile anche nel sito ufficiale del Movimento 5 Stelle di Rimini.

    Comunicato Stampa del 9 giugno 2010

    Le prime proposte dal Town Meeting del quartiere n° 1

    Si è svolto ieri sera il primo Town Meeting di Rimini. Organizzato dal Movimento 5 Stelle l’incontro era volto a coinvolgere i cittadini del Quartiere n°1 ed a raccogliere idee e problematiche sollevati dagli stessi. La sala provinciale del Buonarrivo era gremita e la partecipazione è stata entusiasmante in un crescendo di interventi. A prova del fatto che, se consultati, i cittadini possono essere una utile risorsa per l’Amministrazione comunale nel trovare idee e soluzioni migliorative per la situazione della città, ieri sera tanti residenti del quartiere n.1 hanno voluto dare il proprio contributo. Ogni proponente aveva 3 minuti per spiegare il problema o proposta che intendeva esporre all’assemblea, dopodiché gli astanti avevano la possibilità di formulare domande di 1 minuto l’una ed il proponente aveva altri 3 minuti per rispondere. Alla fine si procedeva ad una votazione per valutare quali fossero i temi più sentiti. In questo modo si è riusciti ad affrontare molte questioni sottolineando i punti principali ed a tenere vivace il ritmo della serata. I problemi sollevati sono stati i seguenti: razionalizzare la viabilità del centro storico, nuovo progetto per il mercato degli ambulanti, allargare l’isola pedonale, realizzare bagni pubblici nel centro, iniziare ad affrontare la situazione fognaria di Rimini, migliorare le piste ciclabili e i raccordi, ottimizzare i parcheggi legandoli ad un piano di mobilità serio, semplificare lo smaltimento dell’eternit e ridurre lo spreco di acqua dalle fontane. Tutti i proponenti hanno denunciato circostanze che richiederebbero interventi urgenti e tanti hanno fatto anche proposte concrete. Tutte le questioni hanno avuto la massima attenzione dei partecipanti e tutte hanno raggiunto un alto numero di voti. È stata illustrata la proposta degli ambulanti per una nuova dislocazione del mercato settimanale (voti 28), si è parlato di rivedere la ZTL del centro con criteri realmente ecologisti (voti 28), di riqualificare le banchine dell’invaso dal Ponte di Tiberio al Ponte dei Mille (voti 27), di copiare prassi virtuose di altre province nello smaltimento dell’eternit (voti 23) e di porre rimedio allo spreco di acqua da fontane (voti 29). Le più votate sono state le proposte riguardanti il miglioramento e la revisione delle piste ciclabili che ha guadagnato 37 voti, il ripensamento del centro storico come bene culturale e sociale con 32 preferenze a pari merito con la necessità di effettuare investimenti lungimiranti sull’impianto fognario. Il Movimento 5 Stelle crede fermamente che i cittadini possano fornire un grande apporto al governo del territorio e che debbano riappropriarsi dei loro diritti e poteri. Ecco perché tramite questi incontri intende raccogliere idee che saranno studiate ed eventualmente inserite nel programma elettorale per le comunali del 2011. Appuntamento quindi al prossimo Town Meeting tra 2 settimane.

    Ufficio Stampa Rimini 5 Stelle  MoVimento 5 Stelle – Grilli Pensanti Rimini http://www.rimini5stelle.it/

    Qui sotto la scheda da compilare, data ai cittadini.

    TownMeeting-Q1[1]

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    Islanda: i cittadini decidono sul loro destino con il referendum

    5 Marzo 2010 // Nessun commento »

    islandadi Paolo Michelotto

    finalmente è arrivato il giorno del referendum in Islanda. Un referendum fortemente voluto dai cittadini, mentre i loro “rappresentanti” hanno fatto di tutto per allontanarlo. Domani i cittadini islandesi decideranno se il fallimento di una grande banca islandese che trattava soprattutto con clienti inglesi e olandesi, poi nazionalizzata dallo stato, debba pesare direttamente sul bilancio dei cittadini. Ossia se le perdite di una grande azienda privata debbano essere pagate dai contribuenti.

    I sondaggi dicono che i cittadini sono orientati a grande maggioranza a bocciare il provvedimento. I “rappresentanti” hanno paura dell’esito per timore di ritorsioni degli organismi internazionali, l’UE tenta di influire nel voto affermando che se vince il NO sarà più difficile per l’Islanda entrare nell’UE.

    Ecco un’interessante sintesi di Alessandro Cascia

    E’ giusto pagare per errori che non si commettono? La risposta di larga parte della popolazione mondiale è: “No”. Durante questa crisi economica globale tanti comitati, cittadini comuni, hanno manifestato contro la scelta di garantire con i soldi pubblici gli errori che i privati hanno commesso. E’ accaduto in molti Paesi, ma quasi ovunque la necessità e il ‘non avere altra scelta’ hanno avuto la meglio. Perciò un gran numero di banche sono state nazionalizzate, molti debiti sono stati garantiti grazie al lavoro che le future generazioni dovranno svolgere per appianare tutto ciò.

    Ma esistono delle eccezioni. Sono giorni determinanti e alquanto delicati per l’Islanda. Il paese nordico, alle prese anche con un delicato ingresso nella Comunità Europea, è stato chiamato al referendum grazie alla decisione del presidente islandese Olafur Grimsson, che ha deciso di non firmare la legge che autorizza l’uso di fondi pubblici per rimborsare gli istituti di credito britannici e olandesi rimasti invischiati nel crac dell’ex stella del banking online nordico, la Icesave. Il governo di Reykjavik, quelli britannico e olandese stanno cercando un accordo dell’ultimo momento per non finire contro il plebiscito e un esito quasi scontato.

    In una nazione, in cui la Costituzione ha il suo ruolo naturale e non viene costantemente messa in discussione, il popolo è sovrano. I rappresentanti politici eletti dalla popolazione devono semplicemente amministrare i beni pubblici in virtù di questo grande privilegio. Senza la pretesa di poter decidere per un intero popolo solo perché in una tornata elettorale le urne hanno dato un vantaggio a una parte politica anziché a un’altra. Sarà dunque una consultazione popolare a stabilire se lo Stato dovrà versare, o meno, i 5,7 miliardi di dollari anticipati dai governi di Londra e di Amsterdam per coprire i propri risparmiatori. Una cifra che deve essere letta come il 40 per cento del Pil dell’isola. E’ come se il governo italiano dovesse rimborsare circa 700 miliardi di euro con i soldi pubblici per il crollo di un istituto finanziario privato. (continua…)

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    A Morciano (RN) prosegue il percorso verso una democrazia migliore

    3 Marzo 2010 // 1 Commento »

    Morciano in comunedi Paolo Michelotto

    riporto qui l’articolo realizzato da un periodico locale sul percorso di democrazia diretta e partecipata che sta avvenendo a Morciano. E’ un percorso importante e che darà frutti perchè l’amministrazione si sta impegnando nel Bilancio Partecipativo come promesso prima delle elezioni nel 2009. Ma contrariamente da tante altre città dove il percorso è stato calato dall’alto su una cittadinanza sospettosa, qui ha trovato un gruppo combattivo e sinceramente interessato alla democrazia diretta e partecipata, che sta usufruendo di tutti i momenti partecipativi offerti dall’amministrazione e ne sta creando di nuovi sui temi che l’amministrazione non ha interesse o voglia di toccare. Da questa continua sollecitazione uscirà di sicuro qualcosa di importante. Clicca sull’immagine dell’articolo, per vederla più grande.

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    A Morciano (RN) è stato fatto “Il Cittadino Partecipa”

    24 Febbraio 2010 // Nessun commento »

    Volantino Ghigi 2di Paolo Michelotto

    riporto il resoconto della splendida serata partecipativa attuata a Morciano (RN) direttamente dalla penna di uno dei promotori, Fabio Bartolini. Un percorso di democrazia vera, molto promettente.

    Martedì sera 23 Febbraio presso la Sala Lavatoio si è tenuta una pubblica assemblea con più di 100 cittadini ed operatori economici di Morciano di Romagna. L’incontro convocato dai Comitati Morcianesi, avente per tema la riqualificazione urbana dell’area ex Ghigi e stato moderato dall’avv. Giuliano Cardellini. Fabio Bartolini in rappresentanza del “Comitato Morciano in Comune” ha svolto un’ampia relazione sulla vicenda “Ghigi” dal 1999 ad oggi ed Hossein Fayaz del “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino” ha esaminato la questione, dal punto di vista della legittimità e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica proponendo tre vie per circoscrivere o bloccare i danni che il nuovo accordo di programma sulla riqualificazione del vecchio pastificio, così come deliberato, certamente recherà all’intera collettività, conseguente alla costruzione di un grosso Centro Commerciale ed abitativo nel cuore della Città. La decisione affrettata e presa in solitudine dalla maggioranza con l’approvazione della Delibera di Consiglio comunale del 08/02/2010 recante disposizioni riguardo “approvazione testo atto integrativo accordo di programma per la riqualificazione del comparto comprendente il pastificio Ghigi”, ha causato grandi preoccupazioni nella stragrande maggioranza della popolazione ed è argomento dibattutto e diffuso per le vie del paese.

    Sono intervenuti numerosi cittadini presenti arricchendo così il pubblico dibattito. A tarda serata, dopo le ore 23,00 sono stati messi a votazione le seguenti proposte:

    1 – L’inoltro della richiesta all’Amministrazione Comunale della partecipazione dei singoli cittadini, comitati e associazioni a tutti i progetti urbanistici in corso nello spirito della Legge Regionale sulla partecipazione n. 115/2010 – (approvata a larga maggioranza).

    2 – L’inoltro di una petizione popolare per l’ annullamento o, in subordine, la sospensione della delibera oggetto – Art. 40, comma 2 dello Statuto Comunale – (approvata da tutti i presenti con una sola astensione).

    3 – Referendum abrogativo della delibera in oggetto – Art. 38, comma 4 dello Statuto Comunale- (approvata all’unanimità dei presenti in sala).

    I partecipanti si sono dati appuntamento per l’Assemblea pubblica del prossimo 26 febbraio 2010, alle ore 20,30, alla sala “Lavatoio”, convocata dall’Amministrazione Comunale di Morciano di Romagna per portare democraticamente le proprie istanze di libertà.

    Cari saluti

    Fabio

    P.s.: che emozione tutte quelle braccia alzate!

    “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”

    “Morciano in Comune”

    www.morcianoincomune.it

    info@morcianoincomune.it

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    A Torino approvata la delibera d’iniziativa popolare per l’Acqua Pubblica!

    21 Febbraio 2010 // Nessun commento »

    locandina23gendi Paolo Michelotto

    su segnalazione di Aphler Sasso, riporto questo importante successo della democrazia diretta a Torino

    Autore: Andrea Bertaglio

    di Comitato Acqua Pubblica Torino

    Moderata soddisfazione del Comitato – Sconfitta del Sindaco Chiamparino
    Torino è la prima grande città italiana a deliberare una modifica dello Statuto che impegna la Città a mantenere in mano interamente pubblica gli impianti e la gestione senza scopo di lucro del servizio idrico integrato.

    La delibera, che aveva ottenuto il parere favorevole di tutte e 10 le Circoscrizioni cittadine. è passata malgrado l’ostilità dichiarata del Sindaco, che ha certamente pesato sui consiglieri di maggioranza e un loro primo tentativo di emendarla stravolgendone il testo fino a snaturarla.

    La ferma opposizione del Comitato – sostenuta anche da una vivace mobilitazione popolare – e un’opera di mediazione condotta dalle consigliere Monica Cerutti-SD e MariaTeresa Silvestrini –PRC con il consigliere Lorusso del PD – hanno portato a una soluzione non ottimale ma accettabile.

    I fautori della privatizzazione dell’acqua non si sono fatti mancare nulla: non solo l’astensione del Sindaco ma anche la non partecipazione al voto della minoranza e dei due consiglieri PD Enzo Lavolta e Stefano Gallo. I loro tre voti mancanti hanno così impedito di raggiungere i due terzi dei voti richiesti dalla legge per l’approvazione della delibera in prima lettura (i voti favorevoli sono stati 31 rispetto ai 34 necessari).

    Si è dovuto quindi procedere a due successive e distinte votazioni a maggioranza semplice, che si sono concluse oggi 8 febbraio con l’approvazione della delibera di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 12.000 cittadini torinesi. Crediamo che non esista un precedente di così vasto coinvolgimento popolare nella politica istituzionale della Città.

    Fonte: http://www.acquapubblicatorino.org/ (continua…)

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    Toscana: town meeting sul paesaggio in 5 comuni

    9 Febbraio 2010 // Nessun commento »

    toscanadi Paolo Michelotto

    riporto una valida iniziativa di partecipazione e di democrazia, programmata in Toscana, segnalatemi da Stefano M.

    In cinque città toscane 150 cittadini a confronto sul governo del territorio

    6 febbraio: il primo town meeting italiano sul paesaggio

    “Come preservare e tutelare il paesaggio toscano?” La risposta ai cittadini

    di Francesca Calonaci

    Firenze Castelnuovo Berardenga, Cortona, Orbetello, Piombino e Prato sono le cinque sedi del primo town meeting italiano sul paesaggio, che si svolgerà il prossimo 6 febbraio in Toscana. In queste cinque città toscane, paesaggisticamente emblematiche per i valori rurali e urbani del loro territorio, 150 cittadini estratti a sorte in ogni comune coinvolto saranno chiamati a discutere sui caratteri più importanti di un paesaggio, quelli da proteggere o da ricostruire e su che cosa fare per preservare (o ricostruire) la qualità del paesaggio in Toscana.

    Il Town meeting del prossimo 6 febbraio – diretto dal garante della comunicazione per il PIT, Massimo Morisi – sarà, per i cittadini, un momento di partecipazione diretta al governo locale attraverso la discussione per piccoli gruppi e una votazione finale. (continua…)

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    La Rete dei Cittadini: la lista regionale del Lazio con il programma di democrazia diretta

    2 Febbraio 2010 // Nessun commento »

    rete dei cittadinidi Paolo Michelotto

    riporto integralmente l’appello mandato da Pino Strano per firmare le liste de La Rete dei Cittadini. Interessante l’articolo 15 citato. Molto interessante e vicino a quanto una democrazia dovrebbe essere.

    Aiutateci a raccogliere le firme necessarie a presentare la RETE DEI CITTADINI alle regionali del Lazio.

    Non è soltanto che abbiamo un bel programma, non è soltanto che abbiamo belle facce pulite, ma la struttura dell’organizzazione che presenta la lista
    è frutto della ricerca della massima democrazia, prima e soprattutto DOPO le elezioni.
    Lo statuto della rete dei cittadini, è costruito per ridurre al minimo il rischio che gli eletti poi non mantengano fede ai patti.
    Per chi lo ha conosciuto, lo statuto è praticamente identico a quello già definito a suo tempo per la Lista Partecipata.
    Attraverso assemblee fisiche, bollettini stampati, e un sito web (ecco un esempio) appositamente costruito (e altri strumenti ancora) i cittadini potranno esprimersi, in maniera vincolante per gli eletti attraverso la RETE DEI CITTADINI, decidendo proprio come dovrà votare il consigliere eletto, e quali proposte dovrà presentare.
    Ecco un estratto dello STATUTO della Rete dei Cittadini:
    Articolo 15) – Obblighi degli Eletti di Lista
    Ogni iscritto, in ogni momento, ha diritto di proporre un voto, un iniziativa o qualsiasi attività che sia di pertinenza o prerogativa, formale ed informale, dell’Eletto. Tali proposte saranno presentate ufficialmente a tutti gli altri iscritti e, dopo essere state discusse ed eventualmente emendate, e se approvate dalla maggioranza degli iscritti, verranno sostenute dagli Eletti, in tutte le sedi opportune.
    L’Eletto, nell’esercizio delle sue funzioni e prerogative, è tenuto a votare ed agire coerentemente a tali deliberazioni, espresse secondo la volontà della maggioranza degli iscritti. Solo nel caso in cui fosse impossibile far giungere in tempo utile all’Eletto la volontà generale espressa dagli iscritti egli potrà agire secondo il proprio giudizio ritenendosi comunque sempre assolutamente vincolato ai programmi e alle indicazioni elaborate dalla Lista. Egli potrà liberamente emettere dichiarazioni personali relative a questioni di interesse dell’istituzione in cui è stato eletto, qualora specifichi la natura personale di tali dichiarazioni.
    Nel caso ci fossero più Eletti, essi dovranno votare in maniera proporzionale alle volontà degli iscritti, secondo le indicazioni degli iscritti stessi.
    L’Eletto sarà eventualmente coadiuvato da assistenti, eletti esclusivamente dall’Assemblea.

    QUESTA E LA VERA RISPOSTA ALLA CASTA!!!

    Potete trovare la descrizione dI tutto il PROGETTO Rete dei Cittadini qui:
    AIUTATECI, AIUTATEVI a RIPRENDERVI LA SOVRANITA PERDUTA!
    SOSTENETE LA RETE DEI CITTADINI, FIRMANDO PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA
    (se non siete del Lazio, potete comunque aiutarci segnalando la rete ai vostri contatti e specialmente ai vostri amici residenti a Roma e nel Lazio)
    Grazie e scusate l’eventuale disturbo.

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    Le proposte di partecipazione e di democrazia fatte al pres. Provincia Rimini

    19 Gennaio 2010 // Nessun commento »

    Vitali_Provincia_Rimini_incontro_15_01_2010di Paolo Michelotto

    gli amici di Morciano in Comune, con cui avevamo fatto “La Parola ai Cittadini” il 25 ottobre 2009, hanno presentato una lista di proposte per attuare la partecipazione e la democrazia nella nuova provincia di Rimini, direttamente al suo presidente. Le riporto qui perchè sono proposte sensate di democrazia diretta, partecipazione e trasparenza, che ognuno di noi può trascrivere integralmente e inviare al proprio presidente di provincia.

    Ecco il testo completo della loro proposta: Qui in pdf: Il_Cittadino_Partecipa_lettera_vitali

    OGGETTO: Il Cittadino Partecipa

    Egr. Sig. Presidente,

    innanzitutto volevamo esprimerLe il nostro più sincero apprezzamento e ringraziamento per aver reso oggi possibile questo momento di incontro e di reciproca conoscenza, momento, che per noi partecipanti ai Comitati “Morciano in Comune” ed al “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”, rappresenta un’altra importante e significativa tappa di quel lungo e stimolante cammino di partecipazione e condivisione intrapreso, volto a promuovere e diffondere i principi e gli strumenti della Democrazia diretta e rappresentativa fra la Cittadinanza e le sue Istituzioni.

    Per fare questo abbiamo promosso e promuoviamo, ovunque ci presentiamo, la partecipazione attiva, (continua…)

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    Radiofura: novità sulla radio su sviluppo sostenibile e progettazione partecipata

    18 Gennaio 2010 // Nessun commento »

    Radiofura-300x155di Paolo Michelotto

    riporto il comunicato stampa della nascita di RadioFura.

    Radiofura. Rubrica quotidiana su sviluppo sostenibile e progettazione partecipata.

    E’ in onda da gennaio 2010 Radiofura la rubrica radiofonica di Marrai a Fura sullo sviluppo sostenibile e la progettazione partecipata.

    Dopo due settimane di prova, Radiofura parte ufficialmente su resetradio.net il 18 gennaio 2010, in concomitanza con la pubblicazione del nuovo sito.

    All’interno della programmazione della radio web Reset Radio sono in rotazione tutti i giorni le notizie, le curiosità e gli appuntamenti di Marrai a Fura dal mondo della sostenibilità e della partecipazione.

    Reset Radio è una radio che puoi ascoltare via web e trasmette solo musica Creative Commons, ovvero musica non coperta dal tradizionale copyright. Puoi sentire la musica e se vuoi puoi scaricarla gratis e legalmente sul tuo computer o lettore mp3.

    A partire dal gennaio 2010 Marrai a Fura e Reset Radio zappano insieme, tutti i giorni, con 5 news sullo sviluppo sostenibile e la progettazione partecipata.

    Radiofura è un progetto che nasce dal basso, basato su condivisione, partecipazione, cooperazione e sostenibilità. Senza padrini e senza padroni.

    Durante la giornata 5 brevi news (una al giorno) su sviluppo sostenibile e progettazione partecipata.

    Ogni giorno, dal lunedì al venerdì alle ore 9.00 / 11.00 / 13.00 / 15.00 / 19.00 / 22.00.

    Radiofura parte con 5 eco-rubriche:

    - Buone notizie - le good news

    – Degni di nota - le notizie da associazioni, società, imprese…

    – Eco sesso - l’erotismo sostenibile

    – L’erba del vicino - i buoni esempi e le buone pratiche

    – Evento della settimana – la segnalazione

    Il sabato e la domenica tutte e 5 le rubriche in un unico blocco in rotazione casuale durante la programmazione.

    Tutte le notizie si possono ascoltare online e sono scaricabili in podcast sul sito resetradio.net e marraiafura.com. (continua…)

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    Finlandia e la legge progressiva: più sei ricco più la multa è salata

    12 Gennaio 2010 // Nessun commento »

    finlandiadi Paolo Michelotto

    in Finlandia se violi il codice della strada, prendi la multa, come in tutti i paesi.

    Ma c’è una grossa differenza: l’importo economico da pagare varia da persona a persona. Dal 1999 la Polizia che ti ferma per un’infrazione, controlla con il cellulare collegato ad internet la tua ultima dichiarazione dei redditi, che in Finlandia sono tutti online. Dopo di che con una procedura di calcolo sofisticata, ti calcola la multa da pagare. E’ successo così che Jaako Rytsola un giovane imprenditore e editorialista, si sia visto affibiare una multa di 49250 euro. E non era un errore, ma la combinazione di andare quasi al doppio della volocità consentita e il fatto di avere un reddito molto alto.

    Erkki Wuoma il consigliere del ministro degli interni finlandese dice che questa è “una tradizione nordica” e “abbiamo la tassazione progressiva e le punizioni progressive. Così più guadagni, più paghi”.

    I cittadini approvano questa norma. Alcuni politici hanno provato a mitigarla proponendo un tetto all’entità delle multe, ma la proposta è stata bocciata con 29 a 200 voti contrari.

    Se avessimo gli strumenti di democrazia diretta funzionanti (ossia i referendum senza quorum) potremmo almeno sognare di proporre una legge che in Finlandia fa parte della tradizione. Perchè ovviamente non possiamo aspettarci una simile legge dai nostri “rappresentanti”.

    Per leggere l’articolo del Wall Street Journal (riportato sul blog stay free) del 2001 da cui ho tratto queste informazioni, vai qui:

    http://www.stayfreemagazine.org/public/wsj_finland.html

    che riporto qui sotto: (continua…)

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    Islanda: esempio di democrazia per l’europa e il mondo

    8 Gennaio 2010 // Nessun commento »

    Iceland-protests-001di Paolo Michelotto

    l’Islanda è stata colpita pesantemente dalla crisi finanziaria. Le sue banche, private sono fallite.

    Le motivazioni sono molteplici. Però ora gli stati europei e il parlamento degli eletti islandesi vogliono che siano i cittadini a rimborsare i 5,7 miliardi di euro che il fallimento della Banca online Icesave ha bruciato, con molti clienti inglesi e dei paesi bassi.

    Una banca privata Icesave è fallita, i suoi clienti privati hanno perso i loro risparmi e si chiede ai cittadini Islandesi di ripagare il danno con le loro tasse.

    E si ricatta l’Islanda dicendo che se non pagherà, il suo ingresso nella UE sarà molto più difficile.

    Il parlamento Islandese a grande maggioranza e in tempi assai veloci, aveva approvato un legge per risarcire i danni fatti dalla banca privata, ma il presidente islandese, Olafur Ragnar Grimsson si è rifiutato di firmare la legge sul rimborso dei risparmiatori. Il presidente ha preferito ascoltare la voce dei cittadini islandesi, contrari a questo rimborso, che con una petizione avevano raccolto e consegnato 1/4 delle firme degli elettori totali.

    Una serie di comitati aveva avviato la petizione per bloccare il provvedimento con lo slogan «non pagheremo noi gli errori delle banche». L’ha firmata un quarto della popolazione, 60.000 elettori.

    E Grimsson non ha avuto scelta. «Il mio compito è di accertarmi che la volontà del paese sia rispettata – ha detto ieri sera -. Per questo ho deciso di presentare la nuova legge al giudizio del popolo per un referendum».

    Quindi per legge, questo rifiuto del presidente islandese a una legge non amata dai cittadini, si tramuterà in un referendum. Il parlamento per ora ha deciso il testo del quesito, ma non la data. Ma la data termine è il 6 marzo 2010.

    I 320.000 abitanti islandesi stanno dando un esempio di democrazia al mondo intero. Le decisioni importanti di un paese devono essere fatte consultando i cittadini, se i cittadini così vogliono. L’ultima parola nelle democrazie, spetta a loro.

    Subito sono arrivate le minacce di ritorsioni:

    1. l’ingresso nella UE sarà a rischio

    2. le agenzie di rating S&P e Fitch hanno annunciato un declassamento del rating in caso di esito di referendum contro il rimborso.

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