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    Capannori (LU): finalmente anche in Italia si sperimenta il sorteggio dei rappresentanti

    7 Ottobre 2011 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    su Capannori (LU) nei giorni scorsi sono usciti alcuni articoli giornalistici, di cui uno parlava di democrazia diretta, che riporto alla fine di questo post.

    capannori

    Il titolista forse ha leggermente calcato la mano nel descrivere questo processo come democrazia diretta, però certo è un esperimento di superamento del normale modello rappresentativo con una interessante novità. Quella del sorteggio. In Italia poche volte si è creata una assemblea di cittadini con poteri così forti, tramite estrazione a sorte. Mentre nei paesi anglosassoni, le esperienze cominciano ad essere varie e significative, nel nostro paese questa è ancora una rarità.

    Cosa sta succedendo a Capannori? Si sta facendo un bilancio socio-partecipativo (come lo chiamano loro), in cui gli 80 cittadini partecipanti sono stati estratti a sorte dalle liste elettorali in modo che rispecchino demograficamente la composizione della società.

    Questi 80 cittadini discuteranno di progetti da realizzare con  400.000 euro. Forse questa è la debolezza di tutto il processo. Perchè poi nel percorso è stato stabilito che gli 80 si dividano in 4 parti corrispondenti alle 4 circoscrizioni ed ugnuna studi le sue proposte, da effettuarsi quindi con 100.000 euro a testa.

    Un po’ pochino su una popolazione di 46.000 abitanti. Il bilancio 2011 del comune, risulta infatti di 89 milioni di euro. La somma di 400.000 euro che sarà discussa in questo processo partecipativo, significa che lo 0,45% del Bilancio Comunale verrà deciso dai cittadini e il 99,55% dai rappresentanti.

    Tutto da gettare quindi? No. Anzi, il processo “Dire, fare, partecipare” sembra studiato molto bene.

    Lo si può vedere qui (documenti, progetto, foto e risultati):

    http://www.comune.capannori.lu.it/node/9066

    Ed è solo un inizio. Magari tutti i comuni in Italia avessero di queste iniziative. Molti gruppi di cittadini hanno tentato di realizzare qualcosa di simile, senza soldi in gioco. Qui dove una piccola somma c’è, potrebbe diffondere voglia di maggiore democrazia e chissà che nei prossimi anni non fioriscano richieste in questo senso. Per cui studiamolo, capiamolo, duplichiamolo e miglioriamolo. In tutta Italia.

    articolo apparso su Il Fatto Quotidiano (continua…)

    Postato in esempi virtuosi, partecipazione, sorteggio

    A Concorezzo (MB) sono iniziate 3 raccolte firme: una chiede di togliere il quorum dai referendum comunali

    1 Ottobre 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    Roberto Brambilla che tra le molte cose è anche consigliere comunale a Concorezzo (MB) per una lista civica, mi ha mandato il testo e il volantino esplicativo di tre petizioni che hanno iniziato da poco nel loro comune.

    comune-concorezzo_mb

    Due riguardano il PGT, la terza chiede che vengano introdotti e rgolamentati i referendum propositivi, abrogativi e venga tolto il quorum. Ecco il testo di questa terza richiesta:

    Egregio signor Sindaco di Concorezzo,

    chiedo di prendere al più presto tutti i provvedimenti necessari (es. regolamento dei referendum e modifica dello statuto del comune) per dare ai cittadini la possibilità di decidere sul futuro della propria comunità con strumenti quali il referendum consultivo previsto dallo statuto comunale (art. 47 capo V), il referendum abrogativo, il referendum propositivo. Chiedo inoltre che il quorum sia azzerato.

    E questo il testo del volantino intero:

    Firma le tre petizioni

    1) Per evitare la cementificazione di Concorezzo

    2) Per tutelare meglio il poco verde rimasto attorno al paese

    3) Per dare più potere ai cittadini con la democrazia diretta

    Stiamo raccogliendo le firme per tre petizioni al Sindaco di Concorezzo.

    La prima petizione è per chiedere che la grande tangenziale – che parte dalla rotonda del nuovo spaccio di Frette e gira intorno alla vecchia dogana per connettersi con la strada per Oreno (non era prevista nel programma della maggioranza) – venga tolta dal Piano di Governo del Territorio.

    Questa tangenziale asfalta 30.000 mq. e pone le premesse per una perdita di terreno agricolo pari a 87.500 mq nelle adiacenze di via Remo Brambilla + 96.000mq in via Piave; per non parlare di Via Kennedy dove si devastano altri 87.500 mq. Il tutto è pari alla bellezza di circa 45 campi di calcio!

    Le nuove edificazioni previste da questo PGT portano 1800 nuovi abitanti aggravando lo squilibrio territoriale e ambientale già fortissimo a ciò si aggiungono altri 2 o 3 mila abitanti a causa delle nuove aree che vengono “accerchiate” dalla tangenziale. Chi paga la manutenzione futura di quella strada dopo che sarà costruita con i soldi dei cittadini e che serve a pochi privati? Perché non fare una rotatoria al semaforo della Pagani? Perché continuiamo a fare cassa svendendo il territorio? E quando il territorio finirà?

    Non sarebbe meglio parlare direttamente alla cittadinanza dei problemi economici del comune e come far fronte ad essi senza continuare a cementificare il territorio ovvero le “radici” del nostro paese? Vogliamo che Concorezzo resti simile ad un paese o vogliamo che si saldi ai paesi confinanti?

    La seconda petizione è per chiedere la tutela del territorio agricolo che sta intorno a Concorezzo estendendo il Parco della Cavallera. I vincoli che prevede l’attuale amministrazione sono assolutamente modificabili: in sostanza non danno alcuna garanzia di preservare il poco verde rimasto. Il Parco é l’unica speranza di poter ancora trovare dei luoghi piacevoli a portata di piede o di bici. Se avete terreno agricolo e lo date ai terzisti contattateci per dar vita ad un progetto coordinato che vi renderà di più…

    La terza petizione serve per chiedere che a Concorezzo si introducano gli strumenti necessari per dare più potere ai cittadini grazie a referendum comunali abrogativi e propositivi (un solo esempio: se li avessimo avuti l’Acqua World sarebbe rimasto sulla carta… Vogliamo inoltre abbassare il quorum a zero per non ammazzare la democrazia. Chiediamo inoltre il regolamento per i referendum che Concorezzo aspetta da 10 anni!

    Firmate al banchetto!! I cittadini che volessero dare una mano si mettano in contatto con il numero 039 988 10 21 o scrivano a info@listacivicaconcorezzo.org . Chiedeteci i moduli per raccoglierle voi stessi tra i vostri familiari o scaricateli da www.listacivicaconcorezzo.org

    Altre date per poter firmare: Il 25 settembre alla festa della Lista civica in Cortenuova (via Libertà 136/F) : biciclettata, focacce bio, spettacoli, musica, giochi! Martedì 27 settembre al mercato.

    Cari cittadini non delegate la gestione del territorio! Ne va del nostro futuro!

    Il territorio cementificato è perso per sempre!

    www.listacivicaconcorezzo.org

    www.retecivicaitaliana.it

    Questi i file in formato .doc per poterli modificare ed usare anche nella propria città:

    2011-09 Moduli per la raccolta di firme sul PGT e Dem Dir 20 luglio 2011

    2011-10 Volantino per promuovere la raccolta di firme per le 3 petizioni 2 set

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    nasce la petizione “Io pago, io decido” a Biella: un esempio per il resto d’Italia

    30 Settembre 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    ottimo esempio da imitare ovunque in Italia. Gli amici del Comitato Più Democrazia di Biella hanno creato la petizione “Io pago, io decido”.

    petizione-iopagoiodecido1

    Ecco le motivazioni:

    Le risorse della comunità devono essere gestite dalla comunità. Per fare questo invitiamo il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale di Biella ad attivare lo strumento del bilancio partecipativo, così da permettere a noi cittadini di indicare le problematiche e le priorità economiche per la Città. L’attuale crisi finanziaria – e l’indebitamento del Comune di Biella di oltre 64 milioni di euro – è un’opportunità per introdurre innovativi strumenti di democrazia diretta, destinati a diventare il futuro della vita civica e già utilizzati nel presente da numerosi comuni italiani.

    Se i cittadini possono sviluppare un bilancio partecipativo e dei referendum propositivi senza quorum (per evitare l’uso tattico del non voto) la partecipazione alla vita politica cittadina aumenta e ne guadagna l’intera comunità. In questo modo la cittadinanza diventa protagonista e può dettare l’agenda politica senza essere chiamata in causa solamente una volta ogni 5 anni durante le elezioni. Dando a noi cittadini maggiore responsabilità, il bilancio partecipativo e i referendum senza quorum ci aiutano anche a comportarci più responsabilmente.

    Ecco quindi in breve quanto chiediamo con la petizione “io pago io decido”:
    1. BILANCIO PARTECIPATIVO (io pago, io decido)
    2. REFERENDUM PROPOSITIVI (proposte, non proteste)
    3. TOGLIERE IL QUORUM (chi partecipa decide)

    Qui il sito di riferimento:

    http://www.iopagoiodecido.it/2011/09/10/perche-la-petizione-io-pago-io-decido/

    Qui il documento completo della petizione (come esempio da relìplicare anche nelle nostre città):

    Petizione-iopagoiodecido

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    lettera al sindaco di Milano per chiedere gli strumenti di democrazia diretta

    15 Settembre 2011 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    l’amico Giacomo Consalez, ha scritto una lettera al nuovo sindaco di Milano Pisapia, chiedendo che introduca all’interno dello statuto comunale migliori e soprattutto efficaci strumenti di democrazia diretta. E’ una lettera interessante, che potrebbe, opportunamente modificata, essere un esempio per cittadini di tutta Italia per effettuare la stessa richiesta al proprio sindaco.

    Pisapia

    La Carta Europea delle autonomie locali, emanata nel 1985, stabilisce che gli stati membri debbano sostenere il progressivo sviluppo di forme di autogoverno, termine che quel testo definisce da un lato come un trasferimento di parte delle funzioni di potere dai governi centrali ai governi locali, dall’altro come un’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini, ai quali si aprono spazi crescenti di partecipazione attiva alle decisioni assunte dagli enti locali.

    A seguito della sua entrata in vigore, il parlamento italiano ha dovuto, con somma riluttanza, recepire almeno formalmente alcune indicazioni della Carta Europea, promulgando inizialmente la legge 8 giugno 1990, n. 142, denominata «Ordinamento delle autonomie locali», quindi la Legge 3 agosto 1999, n. 265, denominata «Più autonomia per gli enti locali». Infine il governo Amato ha adottato il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 «Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali»

    Questo quadro giuridico prevede che, a partire dal 1990, i Comuni siano dotati di uno statuto, che costituisce nei fatti una sorta di costituzione dell’ente locale. Per la normativa vigente in Italia, la formulazione, le modifiche, gli aggiornamenti e l’approvazione degli statuti sono di esclusiva competenza dei consigli comunali e provinciali. Ciononostante, gli statuti degli enti locali rappresentano una grande opportunità per la riforma del nostro sistema politico, e un vero e proprio tallone d’Achille del regime partitocratico italiano, blindato nella propria assoluta e criminale autoreferenzialità.

    Una revisione degli statuti dei comuni potrebbe consentire a un numero crescente di comunità locali di sperimentare gli strumenti della democrazia diretta esercitando un reale potere deliberativo. Nei comuni, una siffatta riforma degli statuti permetterebbe ai cittadini di prendere piena coscienza dei propri diritti, li abituerebbe alla discussione e alla deliberazione su fatti precisi e limitati, scevra da contrapposizioni tra fazioni ideologiche precostituite, e promuoverebbe la partecipazione diretta e decisiva dei cittadini al governo della cosa pubblica.

    Chiediamo quindi al Sindaco Giuliano Pisapia di dare corpo ai numerosi pronunciamenti fatti in campagna elettorale da esponenti della coalizione vincente in tema di “democrazia deliberativa” (verbatim) mettendo in atto la prima modifica dello statuto in modo tale da introdurre i referendum deliberativi di iniziativa e di revisione. Per referendum di iniziativa, s’intendono azioni tese ad imporre a sindaco, giunta e consiglio comunale o provinciale, deliberazioni su argomenti che interessano l’intera comunità. Per referendum di revisione, s’intende il pronunciamento popolare su deliberazioni che, già assunte dall’amministrazione comunale, si vogliono modificare emendando o abrogando norme esistenti. In entrambi i casi la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini elettori circa materie di ambito locale dovrebbe avere valore esecutivo immediato, senza ulteriori elaborazioni o mediazioni politiche, e indipendentemente dal numero dei votanti. Il quorum, strumento che nega la democrazia assegnando a chi non partecipa un potere decisionale maggiore rispetto alle persone responsabili che partecipano alla consultazione popolare, dovrebbe essere abolito. (continua…)

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    A Formigine (MO) incontro con il difensore civico per chiedere il regolamento per i referendum

    19 Luglio 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    giuseppe ferorelli difensore civico modena

    ho ricevuto un aggiornamento dagli amici di Formigine (MO). Hanno incontrato il difensore civico Giuseppe Ferorelli (nella foto). Ecco l’email di Rocco:

    Ciao Paolo,
    oggi come detto siamo andati dal Difensore Civico.
    L’incontro è stato diciamo più che altro un pro forma per ufficializzare e comunicare al Sindaco di Formigine che siamo decisi a raggiungere il nostro obiettivo.

    Nel pomeriggio il Difensore ci ha detto che avrebbe mandato una lettere di sollecito affinchè il Consiglio Comunale si attivi e metta in agenda il punto del “Regolamento per il Referendum”.

    Il punto è… ok lo metteranno senz’altro in agenda… ma come convincerli o attivarsi affinchè il “Regolamento” che definiranno NON sia come sempre volto ad auto tutelare il potere di chi governa i Comuni escludendo i Cittadini?.

    Grazie per il prezioso supporto.

    Allego bozza definitiva che proporremo a Formigine (e con le opportune modifiche nei comuni limitrofi).

    Se reputi che possa servire da esempio fanne pure l’uso che meglio credi.

    Rocco ed i ragazzi di Formigine

    Ecco il regolamento per i referendum proposto a Formigine:

    FORMIGINE – Bozza_Regolamento_Referendum Versione 2.0 20072011

    Questa la mia email di risposta:

    Il modo è il solito, trasformando questa vostra esigenza di 15 persone in esigenza di 5000 persone.

    Un percorso possibile è quello che avete già pensato di realizzare, ossia una iniziativa popolare, che chieda i referendum propositivi e abrogativi senza quorum e raccogliere molte firme, anche più del necessario.

    Contemporaneamente alla stessa iniziativa per togliere il quorum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta, che porteremo avanti a livello nazionale.

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    A Vicenza, la commissione che sta cambiano lo statuto sente il Comitato Più Democrazia e Partecipazione, che chiede quorum zero

    18 Luglio 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    oggi la commissione che sta modificando lo Statuto Comunale di Vicenza, ha sentito il Comitato Più Democrazia e Partecipazione. Questo comitato aveva promosso nel 2006 il referendum Più Democrazia in cui chiedeva di introdurre il ref. Propositivo e Abrogativo con quorum del 10% (inizialmente chiedeva quorum zero, ma il comitato dei garanti per approvare il quesito aveva “suggerito” di cambiare il testo in 10%).

    volantino-referendum21

    Annamaria Macripò, insieme ad altri del comitato che hanno partecipato alla riunione, ha letto il seguente testo che ben descrive perchè è necessario togliere il quorum e non innalzare troppo il numero delle firme.

    Qui lo metto sotto forma di documento allegato.

    Commissione_Statuto_report

    E qui per esteso. Il testo è molto bello e può essere sicuramente utile ad altri che stanno facendo un percorso simile in Italia.

    Relazione del Comitato Più Democrazia convocato dalla Commissione Statuto

    Vicenza, 18 luglio 2011

    Il Comitato Più Democrazia e Partecipazione ringrazia il Presidente e i membri della Commissione Statuto per questo incontro e si augura che possa essere il primo non di una lunga serie, perché chiaramente l’augurio principale è che il nuovo Statuto possa essere introdotto quanto prima, ma l’inizio di un confronto fra di noi e pubblico che porti i cittadini a conoscenza della bozza della nuova carta comunale vicentina in una forma condivisa e partecipata prima della sua approvazione definitiva.

    In quanto promotori del referendum comunale del 2006, abbiamo particolarmente a cuore le sorti dei nuovi strumenti di democrazia diretta che verranno introdotti nel nuovo Statuto e le caratteristiche che ne determineranno il reale utilizzo da parte della popolazione vicentina.

    Ricordiamo che il referendum del 2006 fu il primo referendum celebrato nella città di Vicenza e il primo in assoluto in Italia a richiedere dal basso strumenti di partecipazione più forti, quali il referendum propositivo e abrogativo. Da qui consegue il nostro impegno affinché sia rispettato il volere dei cittadini che si espressero a favore: 90,45% degli 11.701 vicentini che andarono a votare dissero sì all’introduzione del referendum propositivo, abrogativo e alla combinazione dei due con il 2% delle firme e il 10% di quorum. (continua…)

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    A Morciano (RN) il difensore civico sul richiesta dei cittadini, sollecita il Consiglio Comunale a realizzare il regolamento dei referendum, che manca

    15 Luglio 2011 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    riporto qui come aggiornamento cosa sta succedendo a Morciano (RN). Non c’è il regolamento dei referendum, da parecchi anni. Da alcuni anni gli amici di “Morciano in Comune” hanno prima richiesto amichevolmente che il Consiglio Comunale provvedesse. Poi durante un Consiglio Comunale Aperto lo hanno richiesto ufficialmente e presentato anche un esempio di Regolamento completo, rifiutato sdegnosamente dagli amministratori, perchè era una cosa di loro competenza, e non di cittadini “comuni” anche se si erano avvalsi della consulenza di un valente avvocato. Passato un anno, il gruppo di cittadini si è rivolto il 21 giugno 2011 al Difensore Civico. Ora aspetteranno il 21 luglio 2011 per vedere cosa verrà risposto alla sollecitazione del Difensore Civico inviata agli amministratori. Sembra che gli amministratori e non solo a Morciano, abbiano paura della democrazia e dei cittadini.

    paura

    Riporto qui l’email inviata dall’amico Fabio Bartolini di Morciano.

    Ciao Paolo, ti aggiorno da Morciano per quanto riguarda lo stato dell’istanza presentata al Difensore civico regionale per veder finalmente regolamentato a Morciano l’istituto referendario. Ho raggiunto personalmente colui che segue per conto del difensore la nostra pratica e questi mi ha dato lettura della lettera inviata al municipio laddove si ‘ invitava’ Sindaco e Consiglio a provvedere . La lettera e’ stata trasmessa il 21 Giugno ed ancora nota in risposta da parte del Municipio non e’ pervenuta; attendiamo il 21 del corrente mese (30gg) per sapere quali altri azioni intraprendera’ il Difensore civico. Al momento non ho altre notizie. Attendiamo tale ultima data per poi inviare ufficiale richiesta a tutti gli altre 26 Comuni della Provincia di Rimini perche’ regolamentino gli istituti della partecipazione. Un caro saluto. Fabio

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    A Formigine (MO) e altri comuni modenesi si cominciano a muovere per togliere il quorum

    12 Luglio 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    gli amici di M5S di Formigine e di Castelvetro e di Fiorano si stanno attivando per capire come poter togliere il quorum dai referendum comunali delle loro città. Il martedì 19 luglio hanno appuntamento con il Difensore Civico provinciale per capire come stanno esattamente le cose e come poter attivarsi.

    castelvetro

    Ecco l’email inviata da Michele di Formigine (MO), che pubblico anche qui, perchè è un esempio che qualcosa si sta muovendo e che qualcosa si può fare.

    hola!

    allora mercoledi 20 ci incontriamo a Magreta per fare il punto della situazione:

    oltre a Formigine sembra che anche Castelvetro sia nella stessa situazione. mail da castelvetro:
    anche a castelvetro c’e’ un buco in quanto nello statuto si rimanda ad un fantomatico regolamento di attuazione che pero’ non trovo da nessuna parte . in settimana telefono all’urp e vedo se hanno dimenticato di caricarlo sul sito oppure si tratta di un regolamento fantasma. monica

    Inoltre mi è arrivata questa mail da Fiorano:

      a fiorano il referendum previsto è quello consultivo.
      per le proposte popolari di delibera consigliare, secondo lo statuto, devon essere “presentate da almeno 75 elettori”
      e invece secondo l’apposito regolamento sulla partecipazione, “da almeno 50 residenti, cittadini e non”
      !! incredibile discordanza.

    insomma un GRAN casino.!!
    inoltre martedi 19 abbiamo preso appuntamento come avevi suggerito con il difensore civico provinciale.

    Ci riaggiorniamo il 20….
    ciaoo
    michele

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    A Bolzano il 5 luglio 2011 Più Democrazia ha presentato 12.556 firme per l’iniziativa di legge sulla Democrazia Diretta

    6 Luglio 2011 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    gli amici di Mehr Demokratie – Più Democrazia di Bolzano, hanno presentato per la QUARTA volta la proposta di legge sulla Democrazia Diretta. E’ dal 1995 che lavorano per ottenere questo risultato e dopo 16 anni ancora si battono con passione. Ma i risultati stanno cominciando ad arrivare: 10 comuni con quorum eliminato o abbassato al 15%, sostegno e simpatia dei cittadini, dibattito anche all’interno della struttura monolitica del partito da sempre al potere, il SVP. In nessuna provincia italiana si è dibattuto così tanto di democrazia diretta. E ad oggi comunque, anche la pessima legge in vigore a Bolzano, grazie alla loro pressione, è la migliore legge sulla democrazia diretta tra tutte le provincie italiane.

    Grazie per l’esempio che date ai cittadini del resto d’Italia!

    12556

    foto1: Consegna delle firme al Presidente dell Consiglio provinciale Mauro Minniti

    Ecco il comunicato ufficiale scritto da Stephan Lausch per l’occasione della consegna delle firme.

    Bolzano 5 luglio 2011

    12.556 cittadini chiedono con l’iniziativa popolare 2011 al Consiglio provinciale:

    Trasformate la proposta sulla democrazia diretta approvata dai cittadini in legge provinciale!

    Oggi, 5 luglio, l’Iniziativa per più democrazia consegna la sua proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da 12.556 cittadini, al Consiglio provinciale. Viene posta così all’ordine del giorno del Consiglio provinciale la proposta di legge su cui la popolazione si è espressa nel primo voto referendario in Alto Adige del 25 ottobre 2009. Niente meno che l’83% dei votanti in quell’occasione si sono espressi a favore della legge migliore sulla democrazia diretta.

    Le firme per la nostra proposta provengono da quasi tutti i comuni. Sono state raccolte in massima parte da attivisti della nostra associazione in più di mille ore di volontariato, sostenuti attivamente dalle organizzazioni aderenti all’„Alleanza per più democrazia“. Solo una piccola parte delle firme è stata resa negli uffici comunali. Una ragione per cui i cittadini non si sono recati nei Comuni per deporre lì la firma è sicuramente dovuto alla quasi assenza di informazioni su questa iniziativa popolare sui due quotidiani maggiori, il DOLOMITEN e l’ALTO ADIGE.

    La nostra proposta di legge è nata senza coinvolgimento dei partiti, ma anche stavolta vari partiti si sono espressi a favore. Tant’è vero che anche in questa campagna di raccolta di firme – oltre i consiglieri provinciali e comunali di altri partiti e liste – si sono impegnati con l’autenticazione delle firme dei sindaci, assessori e consiglieri della SVP.

    raccolta bolzano

    foto2: conferenza stampa davanti al Consiglio provinciale

    La proposta di legge in sostanza è quella approvata da 114.884 cittadini e cittadine nel referendum del 2009, migliorata in qualche dettaglio. È la quarta volta dal 1995 che i cittadini sottopongono in sostanza questa proposta all’attenzione della rappresentanza politica.

    Il messaggio e l’incarico dei cittadini rivolto al Consiglio provinciale in questa materia non potrebbe essere più chiaro di così. L’Iniziativa per più democrazia si rivolge in particolare ai Consiglieri della SVP di rendersi conto del significato di questo incarico da parte dell’elettorato. Sono chiamati a rispettare il loro dovere, sancito dalla Costituzione all’art. 67 („Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato“), rifiutando la disciplina di partito in una questa questione sulla quale esiste un chiara espressione di volontà dei cittadini.

    È da tanti anni che la società civile della nostra provincia e tante organizzazioni insistono a vedere trasformata questa nostra proposta in legge provinciale, dotando la nostra provincia di un moderno sistema di partecipazione dei cittadini alla politica provinciale. I referendum abrogativi nazionali, appena svolti, confermano l’importanza e la popolarità dei diritti referendari, ma anche un buon regolamento di questi diritti, favorevole alla partecipazione. Questi strumenti però, non possono essere attuabili solo in situazioni eccezionali per evitare il peggio, come è stato il caso nel giugno scorso, ma devono essere ingredienti normali di una democrazia moderna e partecipata. Si tratta di introdurre strumenti referendari così come viene previsto dal nostro disegno di legge. Devono essere disponibili ed utilizzabili dalla società civile in forma preventiva per correggere le scelte politiche non accettate, nonché in forma propositiva per dare spazio creativo a tutti nella soluzione dei problemi.

    Le tappe della proposta per una legge migliore sulla democrazia diretta

    dal 1995 al 2011

    proposta di legge di iniziativa popolare 1995

    4.800
    firme

    recepita dal Consiglio regionale,
    respinta dal Governo italiano

    proposta di legge di iniziativa popolare 2003

    6.300
    firme

    respinta in Consiglio provinciale, promuove la legge provinciale sulla democrazia diretta
    in vigore dal 2005

    referendum propositivo
    2007

    25.810
    firme

    acquisizione del diritto al voto referendario sulla proposta per una legge migliore sulla democrazia diretta

    referendum

    propositivo
    2009

    114.884 votanti a favore della proposta di legge

    vota il 38,1 %

    vota a favore l’ 83,2 %

    quorum mancato per 7.344 voti

    proposta di legge di iniziativa popolare 2011

    12.556
    firme

    il disegno di legge votato nel referendum deve essere trattato in Consiglio provinciale

    immagini dello svolgimento della conferenza stampa e la consegna delle firme su http://directdemocracydiary.wordpress.com/2011/07/05/12-556/

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    Islanda: esperimento avanzato di democrazia diretta e partecipata per creare la nuova Costituzione

    11 Giugno 2011 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    in Islanda, 320.000 abitanti, si sta compiendo un esperimento reale di democrazia diretta e partecipata che non ha uguali nel mondo.

    assemblea costituente islandese

    Stanno costruendo la nuova Costituzione con l’aiuto e il contributo di tutti i cittadini che vogliono collaborare. Ecco come:

    - nel 2008 il crollo delle banche private, poi nazionalizzate dal governo, ha innescato una crisi economica e una recessione senza precedenti per il paese.

    - i cittadini protestano contro la decisione del governo di far pagare ai contribuenti il crack dei privati e si oppongono a un accordo di risarcimento agli investitori inglesi e olandesi sulle spalle dei cittadini. Viene effettuato un primo referendum con ipotesi di accordo, che viene bocciato dai cittadini. Dopo un anno viene stilato una nuova ipotesi di accordo che viene anch’essa bocciata con referendum dai cittadini.

    - nel 2009 il primo ministro Johanna Sigurdardottir spinge per creare la nuova Costituzione del paese. E spinge anche per utilizzare metodi partecipativi.

    -nel 27 novembre 2010 vengono votate dai cittadini, 25 persone tra 522 candidati non appartenenti ai partiti che si erano autoproposti (chiunque poteva concorrere: unici requisiti 18 anni e 30 firme di sostegno). Queste formeranno la Assemblea Costituente (Stjornlagarad).

    - all’Assemblea Costituente viene fornito un volume di 700 pagine scritto da una apposita commissione con i contenuti ottenuti intervistando 950 cittadini estratti a sorte e riuniti in un Forum Nazionale.

    - i lavori iniziano nel febbraio 2011. Le sedute sono trasmesse in diretta su internet, su FaceBook, su Twitter. I cittadini possono interagire con i Costituenti continuamente. E’ stato anche realizzato una apposito canale su Youtube, con i commenti abilitati.

    - i lavori che dovevano finire a giugno 2011 sono stati prorogati su richiesta dell’Assemblea Costituente di un mese. Quindi la bozza di costituzione dovrebbe essere scritta entro luglio 2011.  Questa è la costituzione che sta nascendo, tradotta in automatico in Italiano con Google:

    http://translate.google.com/translate?hl=en&sl=is&tl=it&u=http%3A%2F%2Fstjornlagarad.is%2Fstarfid%2Fafangaskjal

    Già la bozza si annuncia molto interessante e prevede il referendum propositivo e abrogativo.

    - la bozza di costituzione scritta dalla Assemblea Costituente sarà votata con un referendum da tutti i cittadini ed infine, se approvata, andrà nel parlamento per la discussione e la ratifica finale.

    Un processo intelligente, logico, democratico. Eppure ancora impensabile in Italia, a meno che noi cittadini non lo esigiamo con decisione, come hanno fatto i cittadini islandesi con manifestazioni nel corso degli ultimi 3 anni.

    Qui ci sono le foto dell’assemblea costituente:

    http://www.flickr.com/photos/stjornlagarad/5818344762/

    Qui c’è il sito istituzionale dell’assemblea costituente (in inglese) con tutti i link

    http://stjornlagarad.is/english/

    Questo è il canale su youtube

    http://www.youtube.com/stjornlagarad

    Questa la pagina su FaceBook:

    http://www.facebook.com/Stjornlagarad

    Questa lo spazio su Twitter

    http://twitter.com/#!/Stjornlagarad

    Postato in democrazia diretta, esempi virtuosi, partecipazione

    Gli amministratori non vogliono fare il regolamento dei referendum? I cittadini fanno una istanza al difensore civico: l’esempio di Morciano (RN)

    10 Giugno 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    gli amministratori di Morciano (RN) non vogliono realizzare il regolamento dei referendum e così impediscono ai cittadini di usufruire di questo strumento previsto dal loro stesso comune.

    Cosa possono fare i cittadini per ottenere i loro diritti? Ecco l’esempio portato avanti dal Comitato Morciano in Comune:

    1. partecipazione al Consiglio Comunale Aperto del 15 /04/10 e consegna di un regolamento completo, scritto gratuitamente dall’avvocato di Rimini Massimo Manduchi

    2. nel giugno 2010 un sollecito a tutta l’amministrazione

    3. nel dicembre 2010 un ulteriore sollecito all’amministrazione

    4. una istanza al Difensore Civico dell’Emilia Romagna (Daniele Lugli – nella foto) consegnata il 01 giugno 2011

    daniele lugli difensore civico emilia romagna

    Che potete leggere, anzi che consiglio a tutti i cittadini consapevoli di leggere e di scaricarsi come esempio da seguire in tutti i comuni dove gli amministratori si ostinano a non realizzare il regolamento dei referendum.

    Eccolo il documento completo, con tutti gli allegati, mandatomi dagli amici di Morciano (ho cancellato solo alcune parti con dati privati dei presentatori dell’istanza):

    istanza difensore civico emilia romagna

    In questo post il video della serata del Consiglio Comunale Aperto, e la proposta di regolamento dei referendum presentato dai cittadini:

    http://www.paolomichelotto.it/blog/2011/06/09/morciano-rn-un-esempio-di-democrazia-diretta-allopera-il-consiglio-comunale-aperto/

    Sono a questo punto molto curioso di sapere gli sviluppi della vicenda, il potere effettivo del difensore civico e se finalmente sarà disponibile il regolamento dei referendum finora negato ai cittadini di Morciano…

    E gli ulteriori passi che i cittadini saranno costretti a compiere.

    Postato in democrazia dal basso in Italia, democrazia diretta, esempi virtuosi

    La democrazia diretta a Rimini: notevoli passi in avanti

    6 Giugno 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    la democrazia diretta fa passi avanti in molte zone d’Italia. A Rimini un gruppo di amici sostenitori della democrazia diretta, Movimento 5 Stelle Rimini, sta portando avanti con notevole impegno un percorso che sta ora registrando notevoli successi.

    rimini

    Ecco quanto mi scrive Daniele Arduini da Rimini (che riporto qui con suo permesso):

    Caro Paolo,
    ti scrivo innanzi tutto per ringraziarti nuovamente per tutto il lavoro di informazione che stai facendo sulla Democrazia Diretta in tutta Italia. Grazie a te molte persone conoscono per la prima volta la possibilità di poter incidere direttamente sul proprio futuro, ed anche i più scettici sono costretti ad arrendersi davanti i fatti e numeri a sostegno della tesi della sovranità popolare.

    L’altro aspetto che vorrei riconoscerti è la semplicità della tua esposizione e del materiale che hai col tempo raccolto, che permette a chiunque di utilizzarlo rendendosi a sua volta il tuo portavoce.
    Anche a Rimini come Movimento 5 Stelle abbiamo più volte utilizzato la Parola al Cittadino come strumento per il coinvolgimento dei cittadini nella costruzione del nostro programma elettorale. I risultati ottenuti sono notevoli:

    - 11,76% di voti espressi
    - 3° lista dopo PD e PDL
    - 3 consiglieri eletti in Comune
    - un programma da realizzare, in particolare: http://rimini5stelle.it/programma/sovranita-e-partecipazione/

    Ti siamo quindi riconoscenti per la tua parte di merito, festeggeremo insieme alla prossima occasione in cui capiterai dalle nostre parti.

    Ora passo alla proposta.
    Siamo ancora nella fase esplorativa sulla possibilità di organizzare un incontro a livello nazionale tra i simpatizzanti/aderenti del M5S per discutere di proposte organizzative e di coordinamento tra i diversi gruppi.
    Vorrei proporre una tipologia di assemblea in stile Town Meeting per dare a tutti la possibilità di formulare e discutere proposte e contemporaneamente rendere produttiva l’assemblea.
    Per realizzare tutto questo è assolutamente necessario che l’organizzazione dell’assemblea venga diretta da facilitatori esperti.
    Considerando il contesto nazionale potrebbe essere una importante esposizione per far conoscere il metodo dei Town Meeting.

    Saresti eventualmente disponibile direttamente o indirettamente istruendo alcuni di noi a sovraintendere i lavori di questa assemblea?

    Ovviamente ho dato la mia disponibilità.

    Riporto qui il contenuto del link al programma che mi ha segnalato Daniele, per comodità del lettore:

    Sovranità e partecipazione

    Referendum deliberativi senza quorum (continua…)

    Postato in democrazia diretta, esempi virtuosi, parola ai cittadini, quorum, referendum

    E’ disponibile il libro “Vivere meglio con più democrazia” – online – gratis

    13 Maggio 2011 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    dopo un lavoro di alcuni mesi è disponibile il libro “Vivere meglio con più democrazia”. E’ in versione pdf, scaricabile online gratuitamente. E’ stato scritto con il contributo di 6 autori e l’intento era di avere una guida sulla democrazia diretta e partecipativa concreta, ricca di esempi, con una strada concreta per chi vuole darsi da fare nella propria città e aggiornata al maggio 2011, pronta per “La Settimana della Democrazia Diretta” che avverrà dal 23 maggio al 2 giugno 2011. Speriamo esserci avvicinati all’obiettivo che ci eravamo posti. In particolare sono citate le proposte di legge na zionale, regionale, provinciali e comunali per introdurre strumenti di democrazia diretta funzionanti. Utilizzabili come esempio e base da cui partire per applicarle nella propria città.

    Qui la copertina:

    copertina vivere meglio con più democrazia piccola

    Qui la copertina fronte retro in pdf: copertina vivere meglio con più democrazia

    Qui il libro scaricabile gratuitamente in pdf:

    vivere meglio con più democrazia (12730)

    gli autori sono

    Bruno Aprile

    Thomas Benedikter

    Roberto Brambilla

    Paolo Michelotto

    Dario Rinco

    Pino Strano

    Questo il testo sul retro della copertina:

    Un libro scritto con passione a più mani, con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini la democrazia diretta e di dare strumenti per poter agire concretamente nei propri comuni e regioni.

    Ricco di idee e di documenti modificabili con un semplice computer.

    Questi i capitoli in cui è suddiviso:

    Votare e restare a guardare?

    Eleggere e votare: i nostri diritti e la realtà

    Come funziona la democrazia diretta: il freno e l’acceleratore

    Domande e obiezioni più frequenti sulla democrazia diretta

    Il quorum: cos’è e perché va abolito

    Come migliorare la democrazia a livello comunale

    La Regione: spazio di democrazia diretta da valorizzare

    Nuovi strumenti di partecipazione dei cittadini

    Quando la democrazia si fa elettronica

    Come eleggere più democraticamente i nostri rappresentanti

    Il diritto di revoca degli eletti

    Coraggio, la democrazia diretta è possibile!

    Ogni commento sarà estremamente gradito!

    Postato in democrazia diretta, documenti recensiti, esempi virtuosi, parola ai cittadini, quorum, revoca degli eletti, voto elettronico

    E-Mozioni: l’idea del candidato sindaco PD di Trieste, ripresentata a Carpi (MO), per facilitare le mozioni dei cittadini

    13 Aprile 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    trieste e-mozioni

    nel mondo di Twitter e di FaceBook e dei blog, questa è un’idea semplice o addirittura banale. Ma ci voleva qualcuno che la proponesse e che la realizzasse. Il candidato sindaco PD di Trieste e un consigliere M5S di Carpi (MO).

    La riporto pari pari, come è stata fatta nel consiglio di Carpi (MO).

    Qui il sito dove è stato pubblicata

    http://modena5stelle.it/2011/03/e-mozioni-moltiplicare-le-occasioni-di-partecipazione-diretta/

    Carpi, 18 marzo 2011

    Al Presidente del Consiglio Comunale

    Al Sindaco

    Oggetto: Proposta di mozione per l’attuazione dell’art 12 dello Statuto del Comune di Carpi anche con modalità “on line”

    Visto

    - L’articolo 12 dello Statuto del Comune di Carpi

    - La proposta avanzata dal candidato Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, denominata “E-Mozioni” per agevolare la presentazione “on line” di mozioni e ordini del giorno al consiglio comunale da parte dei cittadini, come singoli o organizzati in gruppi e associazioni

    Considerato

    - Il ruolo che le tecnologie informatiche possono svolgere nel facilitare la partecipazione dei cittadini alle attività di questa Amministrazione Comunale

    Il Consiglio Comunale di Carpi impegna il Sindaco e la giunta

    A presentare una bozza di regolamento e a predisporre i necessari strumenti tecnici negli spazi della rete civica comunale per consentire l’attuazione dell’articolo 12 dello Statuto Comunale anche attraverso la presentazione di proposte di mozione e raccolta di firme on-line

    Questo quanto scritto dal candidato sindaco Cosolini

    Il Comune di Trieste con Sindaco Cosolini farà obbligo per il Consiglio Comunale di dibattere tutte le ‘E-Mozioni’ presentate online e sottoscritte via internet da almeno 2.000 cittadini. Questa l’idea che intende sfruttare le nuove tecnologie per rendere più immediati i rapporti tra cittadinanza e scelte politiche. Internet come base di condivisione e di maggior partecipazione dei cittadini alla pubblica amministrazione.

    La proposta è stata illustrata nel pomeriggio di ieri, durante l’evento “Trieste Polis Digitale“, incontro tra Roberto Cosolini e la comunità digitale della città, per ascoltare e accogliere le proposte dei cittadini più esperti proprio su come internet e i nuovi media possano contribuire a cambiare i servizi e le politiche del Comune di Trieste. Trasparenza, partecipazione ed efficienza, queste le tre parole chiave sulle quali il candidato sindaco si è espresso in maniera convinta nel proprio intervento finale, e che ben riassumono quanto illustrato dai dodici relatori della serata.

    Il progetto E-Mozione ben concretizza tutte le tre componenti. Trasparente come tutto ciò che si trova online, sempre a disposizione di tutti, immediatamente a disposizione di chiunque voglia partecipare ed efficiente, essendo un filo diretto tra cittadini e comune.

    E’ diretto al numero sempre crescente di cittadini che usano su base quotidiana il computer e internet, che ormai è divenuto centro nevralgico di molti dibattiti e aggregatore di gruppi e comunità di cittadini che condividono obbiettivi civici, culturali e politici.

    Come funzionerebbe?

    Un’area apposita del sito del Comune di Trieste, con Cosolini Sindaco, verrà riservata alla partecipazione diretta da parte dei cittadini. In quest’area ci sarà lo strumento per la ‘E- Mozione’, che funzionerà così:

    1) Previa il pagamento di una tassa simbolica, ogni cittadino di Trieste potrà depositare in Comune il testo di una ‘E-Mozione’.

    2) Il testo verrà pubblicato online nel sito del Comune di Trieste e a quel punto potranno partire le sottoscrizioni da parte dei cittadini.

    3) Ogni cittadino per rendere valida la sua sottoscrizione, dovrà dichiarare i propri nome, cognome, indirizzo di residenza nel Comune, età di nascita.

    4) Per rendere valida la sottoscrizione, il cittadino dovrà lasciare o il proprio codice fiscale OPPURE inserire un codice univoco e personale inviato via sms dal Comune al cellulare del sottoscrittore durante la procedura di sottoscrizione.

    5) Ogni cittadino potrà facoltativamente lasciare i propri indirizzi email e cellulare per essere aggiornato se la ‘E-Mozione’ avrà raggiunto i 2.000 sottoscrittori e per sapere il risultato del dibattimento in Consiglio Comunale.

    Esistono già delle iniziative simili:

    E-Petition promosse dal Governo laburista in Gran Bretagna
    Nuovo progetto sulle e-petition promosse dal governo Cameron
    E-Petitions, Scottish Parliament
    Europetition, iniziativa privata per sostenere petizioni online al Parlamento Europeo

    Postato in consultazione, democrazia, democrazia dal basso in Italia, esempi virtuosi, idee di DD per il proprio comune

    uno striscione da ogni balcone: Berlusconi dimettiti!

    7 Febbraio 2011 // 6 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    dimettiti

    Berlusconi è un enorme problema per la democrazia in Italia.

    1. è stato membro della loggia massonica P2 che aveva come scopo proprio quello di sovvertire la democrazia in Italia;

    2. ha ottenuto il monopolio della tv e quindi sull’informazione di massa (più del 90% degli italiani si informa solo con la tv), corrompendo con il denaro Craxi – in nessun stato democratico del mondo esiste un monopolio dei media e in nessun stato democratico un leader politico ha una tv – lui le ha tutte;

    3. ha preso il più grande gruppo editoriale italiano, la Mondadori, corrompendo i giudici, come dimostra il caso Mills;

    4. mina uno dei principi fondamentali degli stati moderni, quello della divisione dei poteri, attaccando ogni giorno il potere giudiziario, togliendo fondi, creando leggi che lo indeboliscono, delegittimandolo;

    5. ha mostrato che il potere del denaro riesce a prendere il potere politico;

    6. si è creato più di 80 leggi ad personam, che vanno contro l’interesse collettivo;

    7. ha fatto eleggere servi e serve fedeli con il miraggio del potere e dei soldi, ma che non rappresentano minimamente il popolo italiano – ha tolto con la legge elettorale agli italiani la possibilità di indicare i candidati da eleggere e ora tutti i mille parlamentari sono indicati dai 6-7 segretari di partito;

    8. ha distrutto la divisione dei poteri esecutivo e legislativo che ora sono tutti strettamente nelle sue uniche mani;

    9. mente ogni giorno agli italiani, ai giudici, e dà un terribile esempio che durerà anni;

    10. grazie alla propria forza economica decide completamente da solo e per i propri interessi personali economici e giudiziari.

    11. ha sempre avuto forti collegamenti con la mafia. Aveva un capo mafioso alle sue dipendenze ad Arcore:  Mangano. Il Co-Fondatore di Forza Italia Dell’Utri e suo braccio destro è stato condannato in secondo grado per mafia, numerosi pentiti di mafia lo indicano come referente della mafia dal 1993. Alcuni addirittura lo indicano come mandante delle stragi di mafia del 92-93.

    12. ed ora nella sua parabola discendente come uomo e come statista, commette anche reati comuni minori, come la concussione e lo sfruttamento di prostitute minorenni, rivendicando il suo essere sopra le leggi.

    Questi sono alcuni dei motivi per cui chi ha a cuore una democrazia migliore e più compiuta, deve urlare con tutto il proprio cuore: “Dimettiti!”

    Anche con uno striscione. Quando dai balconi saranno appesi migliaia, milioni di inviti a dimettersi, non potrà più ignorarci. Le sue dimissioni verranno solo se noi cittadini oseremo farci sentire, tutti insieme. Questo è un piccolo passo che tutti possiamo compiere, nessuna iniziativa è inutile. L’unica cosa che non possiamo fare è rimanere solo spettatori.

    Condividi la tua foto in questi link:

    http://temi.repubblica.it/micromega-online/contagio-democratico/?com=16107

    http://www.indignati.org/

    http://www.facebook.com/event.php?eid=106585336083031

    http://www.facebook.com/home.php?sk=group_168306996548480

    http://www.facebook.com/event.php?eid=186905734664700

    Postato in crisi dem. rappresentativa, democrazia dal basso in Italia, esempi virtuosi

    il presidente della Mongolia studia la democrazia diretta in Svizzera

    5 Febbraio 2011 // 1 Commento »

    800px-Elbegdorj-2di Paolo Michelotto

    su segnalazione degli amici di Più Democrazia di Bolzano, riporto la notizia che il presidente della Mongolia, Tsakhiagiin Elbegdorj, eletto nel 2009, è andato a studiare come funziona la democrazia diretta direttamente in Svizzera. E’ un ex giornalista che ha effettuato gli studi in Ucraina e negli Stati Uniti.  E’ bello vedere quanto nel mondo la democrazia progredisca e lo stridore con la situazione italiana.

    fonte Kundun

    Il presidente mongolo oggi ad Aarau

    Il presidente della Mongolia, Tsakhiagiin Elbegdorj, è stato oggi ad Aarau per informarsi sulle regole della democrazia diretta e del federalismo svizzero. Egli vorrebbe introdurre una sistema come quello elvetico nel grande Paese asiatico situato tra Russia e Cina, ha riferito la cancelleria cantonale. La Mongolia vuole imparare dall’esperienza svizzera e diventare «un esempio per l’Asia», ha detto il capo di stato, giunto ad Aarau a capo di una delegazione di una quarantina di persone, su invito del governo cantonale argoviese.
    Tsakhiagiin Elbegdorj, diventato presidente nel 2009, ha incontrato gli esperti del Centro di Aarau per la democrazia (ZDA) e vari esponenti dell’amministrazione cantonale.

    Qui un interessante video in lingua italiana della tv Svizzera RSI, dove il presidente spiega il suo concetto di democrazia: “la democrazia è come un bambino che non cresce mai, a cui ogni giorno bisogna cambiare i pannolini..”

    http://info.rsi.ch/home/channels/informazione/info_on_line/2011/01/24-La-democrazia-diretta-spiegata-a

    Postato in democrazia diretta, esempi virtuosi

    il ruolo sempre più grande di internet nelle rivolte per avere democrazia

    14 Gennaio 2011 // Nessun commento »

    tunisiadi Paolo Michelotto

    forse dalla rivolta tunisina sta emergendo che i nuovi strumenti forniti dai social network e da internet permettono ai cittadini di collegarsi tra di loro e di fare emergere e coordinare le loro esigenze. Nonostante la repressione del potere. Sembra di assistere ad una situazione nuova di pericoloso equilibrio. Ci sono stati come la Cina e Iran dove riescono a censurare la rete, altri dove non hanno ancora le capacità per farlo, altri come l’Islanda dove invece questa libertà è tutelata con cura dalla legge. Forse stiamo assistendo a un nuovo sviluppo della democrazia, una strada senza ritorno per la creazione di un sistema politico che tenga davvero conto delle esigenze dei cittadini. Sarebbe proprio un paradosso, nato da uno strumento concepito dai militari… Ma anche il bello dell’imprevidibilità della storia del genere umano.

    Ecco una interessante analisi de Il Sole 24 Ore

    La cyber rivolta 2.0 dei giovani tunisini in dieci punti

    La rivolta dei giovani disoccupati tunisini ha superato il blocco della censure attraverso le autostrade della rete. Ecco in dieci punti una ricostruzione di quello che è accaduto nelle ultime settimane.

    1 Mohamed si dà fuoco

    La rivolta in Tunisia ha inizio il 17 dicembre quando Mohamed Bouaziz, un giovane diplomato di 26 anni si dà fuoco a Sidi Bouzid, capo luogo della regione del centro ovest, tra le più depresse del paese. Mohamed protesta contro la polizia che gli ha sequestrato il chiosco di di frutta e verdura con cui fa vivere la sua famiglia. E’ morto il 4 gennaio, la sera. La sua morte diffusa via Facebook, sms e Twitter è la miccia che accende gli scontri

    2 Il via da Facebook

    Dai social network come Facebook e Twitter la notizia della morte di Mohamed Bouaziz si diffonde rapidamente in tutta la Tunisia. Cominciano in diverse città le proteste in strada dei giovani contro il governo Ben Ali.

    3 Rivolta in tempo reale

    Un po’ come è accaduto in Italia durante le proteste degli studenti universitari che sui social network annunciavano le occupazioni della Torre di Pisa, del Colosseo, anticipando la polizia, la rete è servita da grancassa ai giovani della Tunisia per quella che è stata battezzata come la “rivolta dei gelsomini”. Su 12 milioni di tunisini, 3,6 milioni hanno seguito dallo schermo del loro computer, minuto per minuto, gli avvenimenti avvenuti ad una ventina di giorni a questa parte in tutto il paese. .

    4 I blog e i video contro la censura

    I blogger sono stati in prima linea per riprendere con le loro telecamere gli scontri nelle banlieu di Tunisi e delle altre città. Zouheir Makhlouf, blogger di Tunisi, è diventato un mito nella rete. Con la sua telecamerina ha ripreso tutto, le cariche della polizia, le gomme bruciate, le auto girate in mezzo alla strada, i morti. I video sono commentati dalla sua voce: «Dappertutto lo stesso scenario, un serpente a mille strade ha invaso le strade scandndo lo slogana “Ben Ali barra barra”, Ben Ali vai via». I video sono condivisi e scambiati, fanno il giro del paese in un attimo attraverso i social network. L’indignazione aumenta.

    5 Cyber resistenza…

    Attraverso i video e le informazioni che giravano sulla rete si è alimentata la rete informativa delle agenzie di stampa. Facebook è stato dentro al cuore degli avvenimenti. «Facebook ha rotto l’immagine di una tnisia che balla e danza, Abbiamo mostrato una Tunisia che urla, che brucia», dice Abdel Ghazala, un altro blogger tunisino. Negli ultimi 30 giorni la Tunisia è stato il terzo paese al mondo il termine Facebook è stato il più cercato nella rete, anche se conta appena 12 milioni di abitanti.

    6 …E cyber polizia

    La polizia tunisina ha cercato di riprendere in questi giorni il controllo della rete. Si sono riuniti a Cartagine il 5 gennaio per mettere a punto una controffensiva al fine di frenare la guerriglia 2.0. Tra le proposte che stanno cercando di mettere in atto ci sono il rallentamento dei pc, il blocco delle reti di telefonia mobile, l’hackeraggio dei codici di accesso delle pagine Facebook e soprattutto l’arresto dei leader della rivolta sulla rete.

    7 Hacker occidentali in aiuto

    A fianco della rivolta dei giovani tunisini,in rete in queste settimane si sono schierati gli hacker di mezzo mondo. Per aiutarli a dribblare la censura e l’oscuramento dei siti. Hanno spiegato come difendersi con i virus, come aggirare la censura attraverso server alternativi come Hotspold Shield.

    8 Guerriglia invisibile

    Il collettivo hacker Anonymous nell’operazione Tunisia è riuscito seppur per poco tempo a entrare e mettere fuori servizio il sito del governo, i siti dei ministeri, il sito della Banca Zotouna di proprietà del genero di Ben Ali, Sakhr Materi. Sul video di questi siti è apparsa una scritta che ha scaldato il cuore degli internauti tunisini. «Voi avete unilateralmente dichiarato la guerra alla libertà di espressione, alla democrazia e al vostro popolo. Anonymous aiuta il popolo tunisino nella sua lotta contro l’oppressione».

    9 I messaggi istantanei

    Twitter e gli sms hanno giocato un ruolo fondamentale nella guerriglia urbana di questi giorni. L’invio di piccoli messaggi, di video e di informazioni o di foto ha permesso a un piccolo gruppo di rimanere in contatto con milioni di persone che volevano informarsi sull’evoluzione del movimento in corso. Anche i forum sono stati una piazza virtuale dove si sono scambiate le opinioni. La rete isomma ha creato una forma vuova di resistenza e solidarietà collettiva. .

    10 La resistenza sul web

    Ben Ali per il popolo della rete è Zaba (Zine El-Abidine Ben Ali). El general, rapper autore del brano “Ascoltami signor presidente” ne ha cantato le gesta, con parole di protesta e di invito ad aprire gli occhi rivolto ai giovani del suo paese. Per la polizia è difficile contrastare il flusso di notizie anti regime che circola sulla rete, sulle chat e i social network. La velocità della comunicazione, l’anomimato che offre la rete e la rapidità hanno permesso ai giovani di anticiparla in molti casi o di ritirarsi all’avvicinarsi dell’esercito nelle strade.

    Postato in esempi virtuosi, informazione

    documentario su Wikileaks

    29 Dicembre 2010 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    bel documentario che racconta cos’è Wikileaks. Ottimo lo sforzo fatto da Il Fatto Quotidiano per tradurlo e renderlo disponibile anche a noi cittadini italiani. Cose già note, ma viste raccontare dai protagonisti rende tutto più nitido. Complimenti Assange e tutti i suoi amici che ci permettono di avere notizie che i nostri “rappresentanti” non vorrebbero farci avere. La democrazia comincia dall’informazione e dalla trasparenza.

    Qui la seconda parte

    Postato in esempi virtuosi, informazione

    Inghilterra: i cittadini potranno proporre e votare i temi da discutere in Parlamento

    28 Dicembre 2010 // Nessun commento »

    DAVID_CAMERONdi Paolo Michelotto

    riporto un interessante articolo apparso oggi sul Corriere. Interessante anche per la distanza abissale che ormai separa l’Italia dal resto del mondo in fatto di democrazia. Ma tutto sommato anche una iniezione di fiducia. Non saranno singole persone a fermare il cammino della democrazia nel mondo. Potranno fare danni a livello locale e purtroppo in Italia, ma il trend di sviluppo mondiale è ben chiaro.

    http://www.corriere.it/politica/10_dicembre_28/xfactor-concorrenti_b9a16ff8-127f-11e0-80e3-00144f02aabc.shtml

    In discussione la riforma PER DARE PIU’ VOCE AGLI ELETTORI

    Inghilterra: le leggi le sceglie il pubblico”, come in X Factor

    “E-petizioni” sul Web potranno indicare i temi da trattare in Parlamento. Le critiche: scelta rischiosa e populista

    MILANO – I progetti di leggi del Parlamento britannico scelti e votati dal pubblico come i concorrenti di X Factor. L’idea di creare una sorta di democrazia diretta grazie alle nuove tecnologie e di avvicinare i cittadini alla politica di tutti i giorni non è affatto nuova, ma è stata pensata sin dagli albori di Internet. Ma

    David Cameron

    come racconta un recente articolo del Guardian di Londra il governo inglese potrebbe essere il primo in Occidente a tradurre questo possibilità in realtà: in questi giorni il primo ministro David Cameron sta pensando di dedicare alcune pagine del sito web governativo esclusivamente alle petizioni pubbliche. Le più votate dovrebbero essere discusse in Parlamento e successivamente potrebbero diventare leggi dello Stato.

    E-PETIZIONI – Secondo il progetto del governo le e-petizioni sottoscritte da almeno 100.000 votanti saranno sempre discusse alla Camera dei Comuni, mentre sullo stesso sito web dovrebbe essere pubblicati svariati progetti di leggi: saranno proprio gli utenti-elettori a giudicare quali sono quelli prioritari e necessari al paese e la loro decisione porterà le proposte più velocemente all’esame in Parlamento. Il governo sta pensando di far conoscere il meccanismo delle e-petizioni anche a coloro che frequentano abitualmente i più popolari social network. Ad esempio gli utenti di Facebook che sostengono una certa causa o una campagna politica, potrebbero rimanere in contatto tra loro e discutere per mesi la proposta di legge prima di pubblicarle sul sito del governo.

    APPROVAZIONE – George Young, leader della Camera dei Comuni, ha confessato al quotidiano di Londra che la riforma sulle e-petizioni potrebbe essere portata avanti già all’inizio del nuovo anno. Naturalmente nessuna tra le petizioni votate dagli utenti-elettori otterrà automaticamente il sostegno del governo. L’iniziale proposta di tradurre direttamente in legge le e-petizioni che supererebbero il milione di sostenitori è stata sonoramente bocciata dal governo. Alla fine sarà sempre il Parlamento a decidere se tradurre in legge le proposte degli elettori. In passato già Tony Blair aveva provato ad avvicinare i cittadini alla politica quotidiana creando il sito web del Primo Ministro (http://www.number10.gov.uk/) attraverso il quale tentava un colloquio diretto e interattivo con gli utenti-elettori. Adesso questo principio dovrebbe essere ampliato ed esteso a tutti i dicasteri.

    CRITICHE – La proposta del governo inglese ha già scatenato grandi polemiche perché – affermano i detrattori – petizioni populiste come la reintroduzione della pena di morte o l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea potrebbero ottenere grande sostegno e mettere in seria difficoltà il governo guidato da David Cameron: «Apprezziamo il vecchio principio del sito web di Downing Street – afferma una fonte anonima di Whitehall intervistata dal Guardian- ma questa tecnica di consenso appare poco edificante. Bisognerebbe trovare un modo più efficiente e maturo per impegnare il grande pubblico a interagire con il Governo e il Parlamento». Anche Paul Flynn, deputato laburista ascoltato dal Daily Mail boccia la proposta: «Questa può sembrare un’idea attraente solo a coloro che non hanno mai visto quanto è risultata inutile una riforma del genere nei paesi in cui è stata applicata. La blogosfera non è un luogo dove si può aprire un dibattito complesso e sensibile. Spesso essa è dominata dagli ossessionati e dai fanatici e da qui spesso escono solo idee pazze».

    Francesco Tortora

    28 dicembre 2010

    Postato in consultazione, esempi virtuosi, europa

    Io decido: la serata partecipativa a Venezia del 9 dicembre, come è andata e la presentazione fatta

    20 Dicembre 2010 // Nessun commento »

    Io Decido 1di Paolo Michelotto

    ho ricevuto da Tiziana Plebani una email, che racconta brevemente come è andata la serata del 9 dicemre 2010 (un successo) con una foto e la presentazione che lei ha fatto durante la serata. Ottima presentazione che invito tutti a scaricare e a leggere.

    Caro Paolo,

    ti ringraziamo di aver dato visibilità alla nostra iniziativa che è stata un successo. Una straordinaria partecipazione e in sala si sentiva un’energia tangibile e positiva. La Cittadinanza sa costruire spazio pubblico condiviso e progettare…. una città migliore. L’Amministrazione saprà accettere la sfida e questa opportunità?

    Ti invio una foto dell’incontro e il ppt che ho presentato e che attinge ampiamente alle esperienze di altri così generosi da lasciare in rete documenti, locandine…

    Saluti carissimi

    Tiziana Plebani

    Coordinamento Io Decido

    Venezia

    Presentazione Io Decido 9 dicembre

    Postato in democrazia dal basso in Italia, esempi virtuosi, parola ai cittadini, partecipazione