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    L’incredibile caso della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare non discutibile a Rovereto.

    10 Novembre 2012 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    democrazia-diretta1

    giovedì 15 novembre alle ore 20,30 presso la saletta degli Eco e Verdi messa a disposizione da Ruggero Pozzer in via Setaioli 24 abbiamo organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini sensibili alla democrazia di Rovereto.

    Discuteremo dell’inverosimile caso della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia sostenuto da più di 200 firme AUTENTICATE di cittadini roveretani, che NON è stato discusso in Consiglio Comunale e delle iniziative da intraprendere.

    Questi i fatti:

    contemporaneamente a iniziative analoghe prese in altre parti d’Italia, anche a Rovereto nella primavera – estate del 2012 abbiamo presentato una proposta dei cittadini che chiedeva al consiglio comunale di discutere di togliere il quorum dai referendum comunali e di abbinarli alle elezioni nazionali ed europee per risparmiare risorse pubbliche e favorire la partecipazione al voto.

    C’era una simile iniziativa portata avanti nel comune di Trento, nella provincia di Trento, nel comune di Rovereto e a livello nazionale Italiano.

    Abbiamo raccolto più di 200 firme autenticate come previsto dal regolamento e depositato la proposta di atto amministrativo presso il Segretario Comunale durante l’estate.

    La stessa cosa è stata fatta e le proposte hanno cominciato il loro percorso di discussione nel Comune di Trento, nella Provincia di Trento e nel Parlamento Italiano. Senza NESSUN intoppo.

    Ma a Rovereto si è riunito il Comitato dei Garanti che ha deciso che tale tema non può essere discusso dal Consiglio Comunale.

    Quindi si è verificato l’inverosimile caso in cui il consiglio comunale ha eletto 3 persone, i Garanti, che hanno deliberato che il Consiglio non è competente a discutere un argomento di competenza del Consiglio Comunale, proposto da più di 200 cittadini.

    Tale situazione ridicola ed offensiva per la democrazia, per i cittadini roveretani e per i loro rappresentanti si è verificata solo a Rovereto. A Trento (Comune e Provincia) e nel Parlamento Italiano, proposte pressochè identiche sono invece state depositate ed hanno iniziato il loro percorso di discussione, nello stesso periodo.

    Questo giovedì 15 novembre 2012 ore 20,30 in via Setaioli 24, invitiamo tutti i cittadini sensibili alla democrazia a partecipare e a discutere assieme come andare oltre a questa situazione surreale.

    Ecco il documenti per farsi un’idea di quanto detto sopra:

    modello firme Proposta di Atto Amministrativo Quorum Zero e Più Democrazia

    1^ Comunicazione del Segretario Comunale che indica i tempi di discussione

    2^ Comunicazione del Segretario Comunale che comunica la “cassatura”

    Verbale Riunione del Comitato dei Garanti

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    La Scozia, il referendum (plebiscito) per l’indipendenza e i giochi dei partiti

    9 Gennaio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    Scotland

    i fatti: dal 1998 gli Scozzesi hanno una automia molto spinta, che chiamano “Devolution”, ottenuta dopo un referendum consultivo del 1997. Hanno un parlamento scozzese, ma non hanno l’autonomia finanziaria dal Regno Unito.

    Nel maggio 2011 il partito nazionalista scozzese, lo Scottish National Party (SNP) ha vinto le elezioni scozzesi con il 45% dei voti. Poichè come in Italia c’è un premio di maggioranza per il vincitore, il SNP ha 69 membri su 129, ossia la maggioranza assoluta, per cui governa da solo la Scozia.

    Uno dei cavalli di battaglia del SNP prima delle elezioni era la richiesta di indire un referendum (in realtà visto che è calato dall’alto dai governanti, e non richiesto dai cittadini, un PLEBISCITO) sulla indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Non aveva specificato quando. Ora sembra orientato a tenerlo nel penultimo anno di questa legislatura di 4 anni, ossia nel 2014. Il 2014 coincidenza è anche il 700° anniversario della battaglia Bannockburn che aveva permesso di mantenere allora l’indipendenza.

    I sondaggi dicono che i cittadini scozzesi sono nella stragrande maggioranza favorevoli a rimanere nel Regno Unito, solo dal 28% al 38% vorrebbero l’indipendenza.

    In questi giorni il governo britannico chiede che venga fissata la data del referendum entro 18 mesi, ossia un anno prima di quanto ha programmato di fare il SNP. L’SNP ovviamente risponde in maniera indignata parlando di interferenze nella democrazia scozzese, da parte di partiti come il Conservatore e Liberali che in Scozia hanno rispettivamente 15 e 5 membri del parlamento.

    Finiti i fatti il commento. I partiti SNP, Conservatore e Liberali stanno giocando con strumenti di democrazia diretta o simili. Infatti parlano di plebiscito (votazione popolare indetta da chi governa) ma lo chiamano referendum. Parlano di date favorevoli per il SNP il 2014 (penultimo anno di governo e 700° anniversario della battaglia per indipendenza) e favorevoli per i conservatori e liberarli (entro il 2013) con sondaggi che mostrano attualmente scarso sostegno all’idea dell’indipendenza. Inoltre discutono se introdurre oltre al SI o NO secco all’indipendenza (Conservatori e Liberali) una terza domanda più soft che chieda solo l’indipendenza finanziaria e fiscale (l’SNP). Il motivo è ovvio. Stanno tramutando questa consultazione dei cittadini da un fatto di democrazia diretta a un fatto di sostegno o distruzione di un partito.

    Quindi questi partiti utilizzano gli strumenti di democrazia diretta (anzi finti strumenti di democrazia diretta come il plebiscito), solo per rafforzare il loro potere, non certo per una sincera voglia di democrazia.

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    10 settembre Parlamento Pulito a Roma: informazioni per bus dal trentino – 40 euro a/r

    20 Agosto 2011 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    l’8 settembre 2007 in tutta Italia e anche nel trentino avevamo raccolto 350.000 firme per l’iniziativa di legge popolare Parlamento Pulito. A Rovereto ne avevamo raccolte 2000 in una sola giornata. Qui dettagli di quell’epico evento:

    http://www.cittadinirovereto.it/discussione/index.php?topic=646.0

    Dopo 4 anni questa iniziativa di legge non è stata neppure esaminata in Parlamento. Beppe Grillo ha annunciato che dal 10 settembre 2011 ad oltranza, sarà davanti a Montecitorio per chiedere che la legge venga discussa. E’ un semplice fatto di democrazia. I cittadini lo hanno richiesto con 350.000 firme,  i parlamentari devono ascoltare i cittadini. In democrazia il potere appartiene ai cittadini non ai parlamentari. E così funziona in tutto il mondo, ma non in Italia. Molti di noi saranno con lui per chiedere che questo semplice atto di democrazia venga realizzato, ossia che una legge di iniziativa popolare che ha raccolto 7 volte il numero di firme previsto (350.000 anzichè 50.000) venga discussa dai nostri “rappresentanti” come previsto dalla costituzione.

    VOLANTINO V8 2007

    http://www.beppegrillo.it/2011/08/per_evitare_la/index.html

    Io sarò presente. Dal Trentino Alto Adige il 10 settembre 2011 il gruppo M5S Bolzano ha organizzato un bus che porterà tutti i cittadini che credono nella democrazia, a Roma per le ore 9 davanti a Montecitorio. Sono solo 50 posti.

    Sarà una giornata di mobilitazione nazionale, probabilmente  l’inizio di un risveglio democratico di noi cittadini. Se vuoi venire anche tu, contattami, ma non farlo l’ultimo giorno perchè il bus parte da Bolzano, fa tappa a Trento e poi a Rovereto. Il costo del biglietto andata e ritorno da Roma è di 40 euro.

    La partenza è prevista alle ore 1.00 da Bolzano e chi abita lì per prenotare un posto deve contattare: 5stellebz@fastwebnet.it oppure info@altoadige5stelle.it

    Per chi abita nel trentino, la partenza è prevista dal casello Trento Sud alle 1.30 circa e da Rovereto Sud alle ore 1,50 circa. Si ripartirà da Roma alle ore 18 circa per essere nel trentino alto adige alle 1 circa della domenica. Per chi abita nel trentino, contattare me (Paolo) al 347 0907427 e/o paolorove@gmail.com

    Qui l’evento su FB

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    nel tanfo generale c’è ancora qualcuno che si distingue, in peggio…

    4 Novembre 2010 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    bisogna ascoltare questo video per farsi un’idea chiara di chi è Bertolaso, il capo della protezione civile italiana. Mancano le parole…

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    Liu Xiaobo, in Cina, condannato a 11 anni per aver chiesto democrazia, Carta 08 ecco il testo integrale

    25 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    liu xiaobodi Paolo Michelotto

    la democrazia esige impegno, fatica, privazioni. Ma noi in Italia non mettiamo in gioco la nostra vita. In altre parti del mondo, come la Cina, sì. Questo deve essere stimolo per impegnarci con ancora maggiore forza nei nostri comuni, città e paese.

    Oggi Liu Xiaobo è stato condannato a 11 anni di carcere. Un eroe vero e coerente  in questo mondo di eroi finti. Non potevo non dedicare a lui questo post.

    Carta 08 (Charter 08) è un documento scritto a 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, da 303 cittadini cinesi, e che chiede al governo cinese maggiore democrazia e rispetto dei diritti umani.

    “Carta 08” si richiama a “Carta ‘77”, il documento firmato da intellettuali e attivisti cechi e slovacchi nel 1977, che premeva sul governo est-europeo per il rispetto dei diritti umani.

    Ecco il testo completo di Carta 08 (Charter 08), tradotto da AsiaNews

    I. Introduzione

    Sono passati 100 anni dalla stesura della prima Costituzione cinese. Il 2008 segna anche i 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, i 30 anni dall’apparizione del Muro della democrazia a Pechino, i 10 anni dalla firma, da parte della Cina, della Convenzione internazionale dei diritti civili e politici. Ci avviciniamo anche ai 20 anni dal massacro di Tiananmen del 1989 contro le proteste degli studenti pro-democrazia. In questi stessi anni, il popolo cinese ha sopportato disastri nel campo dei diritti umani e innumerevoli lotte; ora molti di essi vedono con chiarezza che la libertà, l’uguaglianza e i diritti umani sono valori universali di tutta l’umanità e che democrazia e governo costituzionale costituiscono l’ossatura per proteggere questi valori. (continua…)

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    La democrazia negata a Vicenza e il passaggio della Marcia Mondiale per la Pace

    2 Novembre 2009 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    ecco uno splendido video realizzato dagli amici di Vicenza. Per rinfrescare la memoria a chi ha perso qualche passaggio della vicenda Dal Molin, riporto una breve storia della mancanza di democrazia a Vicenza, che Michele Boato ha scritto sul trimestrale Gaia.

    La lotta contro la nuova, enorme, base militare USA a Vicenza è ancora in corso, anche se sono iniziati i lavori, autorizzati dai governi Prodi e Berlusconi e diretti dal commissario (di Prodi e Berlusconi) Paolo Costa.

    Città e movimento hanno fatto di tutto per impedirlo: una manifestazione come quella del 17 febbraio 2007 con 100mila persone non si era mai vista prima a Vicenza, rovinata però dalla doccia fredda di Prodi, nei telegiornali della sera: “manifestare è un diritto, ma dobbiamo rispettare i patti (quali? ndr) e la base verrà raddoppiata”.

    C’è poi, in luglio 2007, il ricorso al Tar Veneto di Codacons ed Ecoistituto del Veneto contro l’illeggittimità del progetto Dal Molin dal punto di vista urbanistico (un abuso edilizio) e costituzionale (non è un’opera di difesa nazionale); accolto dal Tar il 18 giugno 2008, e, quasi immediatamente (il 29 luglio) annullato dal Consiglio di Stato, cui si era appellato il governo.

    In primavera 2008 la città elegge sindaco, pur con una maggioranza risicatissima, Achille Variati del PD, che si presenta su una netta posizione anti-base (isolato dal resto del PD veneto e nazionale).

    Variati conferma ciò che aveva promesso in campagna elettorale: in autunno la città verrà chiamata a pronunciarsi sulla nuova basa attraverso un Referendum Comunale. Si fissa la data del 5 ottobre e il quesito, strettamente legato alle competenze urbanistiche del Comune. Con una lettera pubblica Berlusconi invita pressantemente il sindaco a “non indire il referendum, essendo già stata consegnata, il 30 luglio, l’area agli Stati Uniti” e ricorre al Tar perchè dichiari inammissibile la consultazione. Il Tar non si lascia intimidire e respinge il ricorso: “Nessun danno dalla consultazione esplorativa”. Ci pesna però poi il solito Consiglio di Stato che, il 1 ottobre (a 3 giorni dal referendum!), annulla la sentenza del Tar e lo dichiara inammissibile.

    La sera stessa oltre 10mila persone riempiono Piazza dei Signori e il sindaco annuncia “Se non ci permettono di votare nelle nostre scuole, domenica voteremo davanti alle nostre scuole, sotto i nostri gazebo”. Così avviene. In meno di 3 giorni centinaia di volontari organizzano 32 seggi e il 5 ottobre vanno ordinatamente a votare 24.094 elettori di Vicenza: 23.050 hanno votato SI alla proposta di smilitarizzare l’area. 906 NO, 92 schede bianche e 46 nulle. LA città esprime tutta la sua dignità, ma viene calpestata.

    Nell’estate 2009 iniziano i lavori di sbancamento nell’area Dal Molin.

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