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    La Parola ai Cittadini a Levico (TN) il 18-03-2016

    19 Marzo 2016 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    levico18-03-2016

    manifesto in formato pdf levico 18-03-2016

    bella serata a Levico organizzata da Maurizio Del Bianco il consigliere del m5s eletto 2 anni fa a Levico. Prima delle elezioni avevamo fatto un incontro sulla democrazia diretta, e una Parola ai Cittadini. Era avvenuto il 02-05-2014 e il racconto di quella sera si trova qui:

    Ieri era la prima Parola ai Cittadini con Maurizio eletto consigliere comunale.

    levico18-03-2016-01

    La partecipazione è stata notevole con 42 persone presenti in sala consiliare. Sono emerse 17 proposte, tutte molto interessanti, sono state discusse, votate per alzata di mano e messe in ordine di voto. Moltissime hanno avuto un sostegno ben superiore al 50% dei presenti. Alla fine Maurizio ha spiegato come intende procedere e cioè mandando una lettera con almeno le prime tre proposte più votate a tutti i consiglieri e giunta. Poi aspetterà alcune settimane per ottenere un riscontro e se non lo otterrà, tramuterà queste proposte in altrettante mozioni sostenute dalla sua firma.

    levico18-03-2016-02

    Così in poche settimane i cittadini di Levico avranno avuto la possibilità di fare proposte, discuterle, votarle e vedere portate almeno le tre più votate in consiglio comunale con questo strumento informale che si chiama “La Parola ai cittadini”.

    Nella discussione finale è emerso il desiderio della maggioranza dei presenti di togliere il nome dei proponenti, e così abbiamo fatto.

    0 Nome Titolo proposta Voti Presenti Voti %
    8 Stazione delle corriere invece di una sola pensilina – protezione per non prendere pioggia 39 39 100,00%
    13 Più attenzione per l’ambiente da parte del comune 38 40 95,00%
    9 Ristrutturare casetta liberty alla stazione dei treni per decoro città 37 39 94,87%
    17 No centro commerciale in centro 35 40 87,50%
    6 Palestra roccia 35 41 85,37%
    15 Ristrutturare campi di basket e altri sport nelle scuole vecchie 34 40 85,00%
    12 Non riaprire traffico nel centro 32 39 82,05%
    2 In centro un Centro Culturale x Giovani come centro Kairos di Pergine 31 39 79,49%
    10 Edifici comunali con energia alternativa (solari etc) 31 39 79,49%
    5 Un percorso di cultura e storia del comune di Levico – Castel Selva e Cartelli 31 41 75,61%
    3 Un centro sportivo non su tutto territorio, che crei comunità e che aggreghi 29 39 74,36%
    16 Creare una struttura attrezzata nel verde tipo percorso vita Guizza o lago o mountain bike segnaletica anche sul web 29 40 72,50%
    14 Creare un’attrazione che sia la perla delle Dolomiti – Diventare leader in quella cosa 27 40 67,50%
    4 Sala prove per musicisti 24 39 61,54%
    11 Salvaguardare abbattimento della Ex-Masera 23 39 58,97%
    7 Favorire sviluppo Deltaplani e Parapendii 22 39 56,41%
    1 La Parola ai Cittadini – OGNI 15 giorni 7 38 18,42%

    Qui il file in formato excel:

    proposte-Levico-18-03-16

    Le foto sono state fatte da Stefano Tava.

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    Serata sulla democrazia diretta a Mori (TN)

    3 Luglio 2015 // Nessun commento »

    imageDi Paolo Michelotto

    gli amici del m5s di Mori mi hanno invitato a gestire la prima serata sulla democrazia diretta nel loro comune dopo la loro elezione in consiglio comunale. Sarà giovedì 16 luglio.

    Edit del 21-07-2015

    Splendida serata, clima caldo, ma pubblico molto interessato.

    Queste le proposte emerse dai presenti:

    0 Nome Titolo proposta Voti Presenti Voti %
    5 Mauro Ciclabile indicazioni percorsi da migliorare 14 15 93,33%
    6 Manuela calendario trattamenti agricoli – derive irrogazioni 14 15 93,33%
    3 Bruno Disincentivare Slot machine presenti 13 14 92,86%
    4 Nicola Isole ecologiche da potenziare 13 15 86,67%
    1 Silvano area cani e parchi pubblici 11 14 78,57%
    2 Ornella Amministraz. dia possibilità spazi verdi gestiti dai cittadini 9 14 64,29%

    Questo il file del foglio di calcolo proiettato:

    proposte mori 16-07-15.ods

    Questo il file della presentazione proiettata:

    presentazione-DD-Mori-16-07-15.odp

    presentazione-DD-Mori-16-07-15.pdf

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    Serata sulla democrazia diretta a Lavis (TN) 06-05-2015

    7 Maggio 2015 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    lavis

    a Lavis (TN) si è parlato di democrazia diretta alla presenza dei candidati e dei simpatizzanti della lista M5S che si presentano alle elezioni di domenica 10 maggio 2o15.

    All’inizio c’è stato il mio intervento sugli strumenti di democrazia diretta che esistono nel mondo e di cosa si può fare a livello locale.

    Qui il file proiettato:

    presentazione-DD-Lavis-06-05-15.pdf

    presentazione-DD-Lavis-06-05-15.odp

    Poi Alex Marini, dell’associazione Più Democrazia in Trentino ha raccontato il percorso fatto dall’associazione, e come è riuscito ad ottenere una legge regionale che impone a tutti i comuni trentini il miglioramento degli strumenti di democrazia diretta esistenti.

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino

    Serata sulla Democrazia Diretta a Trento 13 marzo 2015

    14 Marzo 2015 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    foto

    il gruppo m5s di Trento, nell’avviare la sua campagna elettorale per le elezioni comunali di Trento, mi ha chiesto di realizzare una Parola ai Cittadini per far emergere proposte da inserire nel loro programma, e di illustrare gli strumenti di democrazia diretta che esistono al mondo. Così questa sera davanti a circa una quarantina di persone, il candidato sindaco Paolo Negroni ha illustrato i risultati di una Parola ai cittadini realizzata il giugno scorso nella stessa sala (LaParolaaiCittadini8giugno2014-.pdf ) e i risultati che essa ha portato e poi abbiamo discusso questa sera 9 proposte, messe in ordine di priorità in circa 1 ora

    Questi sono i risultati.

    0 Nome Titolo proposta Voti Presenti Voti %
    5 andrea demattè illuminazione led – se sono convenienti 25 38 65,79%
    8 massimo pittui wi fi gratuito in tutta la città 24 37 64,86%
    3 mauro direno Pubblicizzare legge 164 e usarla baratto come scambio per evitare di pagare le tasse 24 41 58,54%
    9 bruno lazzari Affrontare problema ferrovia / interramento 21 38 55,26%
    4 roberto campopiano centro d’incontro x piedicastello – zona argini fiume e collegamento centro storico 18 37 48,65%
    7 sonia lievore potenziare colleg. con mezzi pubb. con centro e albere – manca illuminazione, non c’è pista ciclabile, la navetta non fa fermate 17 37 45,95%
    1 andrea maschio rifugi antiaerei / mesiano 16 41 39,02%
    2 tommaso cramerotti zona ritrovo giovani e non solo per la sera 13 41 31,71%
    6 aldo saiani risistemare posteggi che c’erano a Piedicastello 9 38 23,68%

    Qui il foglio elettronico usato:

    proposte trento 13-03-15

    Poi abbiamo proseguito con la presentazione sugli strumenti di democrazia diretta esistenti nel mondo e quelli che si potrebbero adottare nei comuni italiani.

    Qui la presentazione:

    presentazione-DD-Trento-13-03-15.odp

    presentazione-DD-Trento-13-03-15.pdf

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    In Trentino Alto Adige nuova legge regionale che ottiene nuovi strumenti di democrazia diretta a livello comunale

    8 Dicembre 2014 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    Regione-Trentino-Alto-Adige-Südtirol

    nei giorni scorsi il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige ha approvato una legge regionale che prevede che tutti i comuni della regione abbiano nuovi strumenti di democrazia diretta e migliorano quelli esistenti (abbassando il quorum – abbassando il numero di firme, che saranno raccolte in 180 giorni invece che 90 – inviando l’opuscolo informativo). Tutto questo grazie alla proposta dei 2 consiglieri del M5S (Filippo Degasperi e Paul Koellensperger) e dei vari esperti che li hanno aiutati (Thomas Benedikter, Alex Marini, Stefano Longano) che hanno convinto i colleghi ad appoggiarli su questo tema. Ma ora come scrive Stefano Longano “.. che sappiano che ora questo è il minimo sindacale, e che se vogliono parlare di partecipazione, devono concretamente proporre qualcosa di più. Come per esempio rendere vincolanti i referendum propositivi, dare a qualunque cittadino la possibilità di autenticare le firme, e infine avere il coraggio di togliere totalmente il quorum.”

    Comunque ad esempio a Trento e a Rovereto, il quorum dovrà essere abbassato al 25% e ci sarà il referendum confermativo statutale con quorum 0% e raccolta firme che dura 180 giorni (6 mesi) invece che 90 giorni. Ottimo passo avanti. La democrazia diretta si ottiene passo dopo passo e ogni tanto c’è qualche passetto in avanti che viene dal basso (il quorum abbassato a Trento e a Rovereto negli anni scorsi grazie ad iniziative popolari) i referendum a Rovereto e a Bolzano, l’azione di Iniziativa Più Democrazia nel Trentino e di Iniziativa Più Democrazia in Alto Adige, l’azione di Stephan Lausch e di Thomas Benediker e di molti altri, e qualche passo che viene dal livello superiore.

    I comuni della regione sono 333. Ora avranno 1 anno per adeguare lo Statuto alla nuova legge. Mi auguro che qualche comune sia ancora più coraggioso e vada oltre queste prescrizioni minime, imitando per esmpio quanto fatto dal comune di Malles (BZ). Molto dipenderà dai nuovi eletti della primavera prossima e dalla spinta dei cittadini.

    Nei prossimi giorni la legge verrá pubblicata sul BUR. Per essere compresa fino in fondo però bisognerebbe leggerla nel testo unico che verrá predisposto ipoteticamente dopo l’accorpamento in un’unica norma nei prossimi mesi.

    Ecco il post scritto da Alex Marini che appare sul portale www.trentino5stelle.it/

    Il M5S in Consiglio Regionale ottiene nuovi strumenti di democrazia diretta a livello comunale

    Durante gli odierni lavori del Consiglio regionale, dopo l’approvazione a maggioranza dell’aula di entrambi gli ordini del giorno dei portavoce Degasperi e Koellensperger, l’impegno del M5S si è concentrato sul cercare di infondere nuovo senso a quello che dovrebbe essere il “governo del popolo”.

    Il ddl 17 (“Disposizioni in materia di enti locali”) ha portato al voto in aula anche aspetti essenziali di regolamentazione degli strumenti di democrazia diretta a livello comunale. Le proposte uscite dalla maggioranza erano insufficienti e relegavano i cittadini al solito ruolo di elettori coinvolti al massimo una volta ogni cinque anni. Per questi motivi il M5S doveva sfruttare l’opportunità di migliorare questo disegno di legge anche a costo di procedere con un serrato ostruzionismo. La maggioranza, di fronte al merito dei emendamenti, ha accettato di dialogare con noi e, coinvolgendo altre forze politiche, siamo riusciti a ottenere un consenso trasversale sulla rilevanza dei temi affrontati dalle nostre proposte. Gli emendamenti condivisi e sottoscritti porteranno all’introduzione nell’ordinamento regionale dei comuni:

    • la possibilità di richiedere un referendum confermativo senza quorum per le modifiche allo statuto comunale;
    • l’abbassamento dal 10 al 5% della soglia massima di firme necessarie per richiedere un referendum popolare nei comuni maggiori  di 20mila abitanti;
    • l’estensione a 180 dei giorni del tempo a disposizione per raccogliere le firme per richiedere un referendum popolare e per permettere un dibattito ampio ed informato;
    • l’introduzione di un limite massimo del quorum di partecipazione fissato al 30% per i piccoli comuni e al 25% per comuni con popolazione maggiore di 5mila abitanti;
    • l’obbligo di invio di un opuscolo informativo da parte dell’amministrazione comunale agli aventi diritto al voto per spiegare adeguatamente il tema oggetto di referendum, redatto da una commissione neutra;

    Non è stata una trattativa semplice, ma grazie al coinvolgimento di tutti siamo riusciti a modificare, migliorandolo, la status quo. Si poteva fare di più e meglio, ma siamo comunque soddisfatti: da oggi i cittadini della nostra regione hanno a disposizione nuovi e concreti strumenti di partecipazione politica.

    art12_emendamento_1_parte2_soglie-e-opuscolo

    art12_emendamento_parte1_soglie-e-opuscolo

    art12_subemendanto_quorum-zero

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino, quorum, referendum

    intervista sulla Democrazia alla candidata anomala dott.ssa Donata Borgonovo Re

    15 Maggio 2013 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    donata borgonovo re

    donata borgonovo re

    lunedì 13 maggio 2013 ho realizzato una videointervista alla Dott.ssa Donata Borgonovo Re sul tema della Democrazia. Da alcuni mesi ha annunciato che parteciperà alle prossime primarie del PD della provincia di Trento che entro fine giugno decideranno chi sarà il candidato Presidente della Provincia del PD, alle elezioni provinciali dell’ottobre 2013.

    È utile ricordare che la Provincia Autonoma di Trento, ha competenze legislative molto vaste, date dalla sua autonomia garantita dalla Costituzione e un bilancio annuale superiore ai 4,5 miliardi di Euro.

    La dott.ssa Borgonovo Re è una candidata “anomala”, non molto amata dai vertici del suo stesso partito, ma molto stimata dai cittadini e dai circoli di base, anche grazie al suo passato come difensore civico provinciale e al fatto di essere sempre disponibile alle esigenze dei cittadini e molto chiara e poco “politica” nel suo linguaggio. Proprio per queste sue caratteristiche ha serie possibilità di diventare il prossimo Presidente della Provincia di Trento, ed è quindi interessante capire cosa pensa della Democrazia.

    Qui alcuni momenti dell’intervista:

    http://youtu.be/Yb973_DfGZs

    Queste le domande rivolte:

    1. Democrazia significa letteralmente “potere della gente”. Qual è lo stato della democrazia, ossia del potere della gente, nel Trentino?

    2. Cosa si potrebbe fare perché i cittadini abbiamo maggiore voce nelle scelte pubbliche? Quali strumenti introdurre o migliorare?

    3. Nel luglio 2012 in consiglio provinciale è stata depositata una iniziativa di legge popolare chiamata “Iniziativa politica dei cittadini. Disciplina della partecipazione popolare, dell’iniziativa legislativa popolare, dei referendum e modificazioni della legge elettorale provinciale”. A distanza di 10 mesi, non è ancora stata discussa. Cosa pensa di questo ritardo?

    4. Cosa pensa dello strumento della iniziativa popolare su modello svizzero, dove i cittadini possono formulare un quesito, raccogliere il numero di firme previsto, depositarlo all’organo legislativo e se esso non lo accetta, andare alla votazione popolare senza quorum, eventualmente con la contro – proposta dell’organo legislativo?

    5. In Trentino il referendum provinciale abrogativo sui finanziamenti alle scuole effettuato nel 2007 raggiunse un’affluenza del 18% e fu invalidato. Il referendum abrogativo sulle comunità di valle del 2012 raggiunse il 27% e fu invalidato. In entrambi i casi i SI, ossia le persone che volevano abrogare quella legge, raggiunse il 93%. Entrambi i referendum furono invalidati perché non raggiunsero il quorum del 50%. Cosa pensa del quorum sui referendum iniziati dai cittadini?

    6. In Svizzera esiste anche il referendum confermativo, con il quale i cittadini elvetici possono confermare oppure no, qualsiasi legge creata dal parlamento, se vengono raccolte 50.000 firme entro 100 giorni e poi andando a votazione popolare senza quorum. Questo strumento potrebbe essere adottato in Trentino?

    7. Cosa pensa dell’idea del limite dei mandati (2 o 3) per i rappresentanti eletti per non creare “professionisti della politica”?

    8. In California, Venezuela, Bolivia, Svizzera, esiste lo strumento della revoca degli eletti. In questi paesi i cittadini raccogliendo un numero previsto di firme, possono indire un referendum sulla persona eletta. Se il voto popolare appoggia la proposta di revoca, il rappresentante viene revocato del suo mandato e si procede a nuove elezioni sostitutive. Cosa ne pensa di questo strumento?

    9. A livello di Unione Europea, per attivare l’iniziativa dei cittadini europei, la ICE, è prevista la raccolta delle firme anche per via informatica con sistemi certificati. Questo indubbiamente facilità l’operazione ai cittadini e garantisce comunque la veridicità delle firme e del sostegno all’iniziativa. Non si potrebbe introdurre lo stesso metodo anche a livello provinciale per le iniziative provinciali?

    10. La Svizzera è uno degli stati europei più ricchi ma dove i rappresentanti eletti hanno lo stipendio più basso. Questa apparente contraddizione è dovuta al fatto che i rappresentanti hanno più volte creato leggi per aumentarsi lo stipendio, ma ogni volta i cittadini con il referendum confermativo hanno opposto il loro rifiuto. Secondo Lei i cittadini trentini hanno oppure no il diritto di decidere lo stipendio dei loro eletti, come succede in Svizzera?

    11. Il Cancelliere Angela Merkel ha uno stipendio di 18.800 euro. Il Presidente della Provincia di Trento ha lo stipendio di 21.500 euro. Secondo Lei quale sarebbe lo stipendio corretto per il Presidente della Provincia di Trento?

    12. Lei è uno dei possibili candidati Presidente della Provincia di Trento. Vista anche la recente storia politica nazionale, perché un elettore trentino dovrebbe avere fiducia che Lei una volta eletta manterrà fede in tempi ragionevoli a quanto ha affermato in questa intervista?

    Qui l’intervista completa.

    http://youtu.be/cZipJNEe7j8

    Questo il link del sito della dott.ssa Donata Borgonovo Re:

    http://donataborgonovore.com/

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino, partecipazione, quorum, referendum, revoca degli eletti

    Quorum zero: a Rovereto i Consiglieri Comunali dicono NO – intanto nella provincia di Trento…

    20 Gennaio 2013 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    qui gli articoli dei giornali che Matteo Rigotti mi ha gentilmente mandato i giorni successivi la “cassatura”. Clicca sopra per leggerli grandi.

    l'adige 12-01-2013

    l'adige 12-01-2013

    l'adige 15-01-2013

    l'adige 15-01-2013

    l'adige 17-01-2013

    l'adige 17-01-2013

    l'adige 19-01-2013 A

    l'adige 19-01-2013 A

    l'adige 19-01-2013 B

    l'adige 19-01-2013 B

    riporto qui sotto il bell’articolo scritto da Matteo Rigotti, presente nel sito da lui curato:

    http://quorumzerotrento.wordpress.com/2013/01/19/quorum-zero-a-rovereto-vince-lo-status-quo/

    Bello perchè sintetizza tutta la vicenda. Inutile dire che tutti noi che abbiamo seguito questo percorso siamo profondamente amareggiati. Ma non smetteremo di chiedere questo strumento con forza. Chi ha il potere difficilmente lo cede ad altri e anche se l’esempio di Vicenza del 9 gennaio 2013 ci aveva parzialmente illuso, sapevamo che non sarebbe stato regalato nulla ai cittadini. Continueremo. Aggiungo qui il video di pochi secondi in cui ho “rubato” la votazione finale del consiglio comunale. Infatti ci era stata pure proibita la trasmissione della serata in streaming e non abbiamo potuto registrare e diffondere le “perle” antidemocratiche che i nostri rappresentanti ci hanno elargito.


    Il caso ha voluto che venerdì 18 gennaio 2013 a Trento abbia incontrato Donata Borgonovo Re durante la serata partecipativa “Tagli al trasporto pubblico”. Lei presentava la serata, io curavo il momento partecipativo “La Parola ai Cittadini”. E lei, che proprio lo stesso giorno tramite i giornali ha raccontato del suo impegno futuro nelle elezioni provinciali trentine,  mi ha confermato che invece è a favore dell’idea di togliere il quorum e che non c’è nessuna argomentazione giuridica che possa impedire questo fatto. Ottime speranze quindi da un possibile futuro Presidente della Provincia a cui, ovviamente auguro un enorme successo.

    tagli al trasporto pubblico 18-01-13 a

    tagli al trasporto pubblico 18-01-13 a

    tagli al trasporto pubblico 18-01-13 b

    tagli al trasporto pubblico 18-01-13 b

    C’è quindi la concreta possibilità che la Provincia tolga il quorum prima dei due più grandi comuni trentini, ossia Trento e Rovereto. che poi non avrebbero molte giustificazioni per non adeguarsi, anche perchè tutti e tre gli enti sarebbero governati dallo stesso partito PD.

    Ecco il bell’articolo di Matteo Rigotti che si trova qui:

    Quorum zero: a Rovereto vince lo status-quo

    Il Consiglio comunale di Rovereto boccia le proposte avanzate con l’iniziativa popolare “Quorum zero e più democrazia a Rovereto. Con questa “proposta di atto amministrativo”, depositata il 18 giugno 2012, si invitava la Giunta comunale a:

    • togliere il quorum, per ritenere una votazione referendaria valida, modificando o abrogando l’art 30 comma 4 del “Regolamento Comunale per l’Esercizio dei Diritti di Informazione e di Partecipazione dei Cittadini” del Comune di Rovereto, la votazione deve essere valida qualunque sia il numero dei partecipanti al voto.
    • stabilire di inviare a casa di tutte le famiglie roveretane un opuscolo informativo sui temi posti a votazione referendaria, sull’esempio di quanto già avviene in Svizzera, in Baviera e in California. In detto opuscolo devono essere riportate le posizioni dell’amministrazione e con pari spazio, quelle del comitato promotore.
    • abbinare i referendum comunali di Rovereto alle votazioni nazionali e europee (come accade nel Comune di La Spezia, Milano e Gorizia), per ottenere un risparmio economico per l’ente comunale e quindi per i contribuenti (i referendum da soli costerebbero 30-50.000 euro secondo l’ufficio elettorale comunale, abbinati alle votazioni nazionali ed europee, la spesa si ridurrebbe alla sola stampa delle schede) e per aumentare l’affluenza al voto e innalzare la fiducia dei cittadini verso gli strumenti di partecipazione democratica.
    • rendere l’esito del referendum propositivo vincolante per l’amministrazione.
    • abbassare il numero di firme necessarie per attivare il referendum dall’attuale 5% al 2% degli elettori (come era fino al 2009), considerando che a livello nazionale sono necessarie solo l’1% delle firme degli elettori.

    Nella sezione “rassegna stampa” potete trovare tutti gli articoli aggiornati riguardanti l’iniziativa.

    Ripercorriamo tutte le tappe che hanno portato a questa decisione.

    Rovereto 2

    Le prime avvisaglie di possibili “resistenze” erano arrivate con la decisione del “Comitato dei Garanti” (3 persone elette dal Consiglio comunale), che di fatto impediva la discussione della proposta da parte del Consiglio comunale. La decisione indicava che la proposta, includendo modifiche allo Statuto e modifiche al Regolamento, non poteva essere avanzata in quanto tra i soggetti che possono proporre la “revisione statutaria” non vi sono i cittadini.

    In realtà la proposta, come già specificato, è un invito alla Giunta perchè modifichi Statuto e Regolamento, avanzata da oltre 200 cittadini roveretani, oltre al fatto che il parere dei Garanti non è vincolante.

    Il 20 novembre 2012 si è tenuta la “Conferenza dei Capigruppo” durante la quale si è discusso anche della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare “Quorum zero e più democrazia a Rovereto”. Dalla discussione, grazie alle sollecitazioni di Mauro Previdi (capogruppo dei Verdi), è uscita la proposta di un incontro pubblico informativo, seguito in una data da fissare dalla discussione in Consiglio Comunale. L’incontro pubblico sarà loccasione per tutti i Consiglieri comunali e tutti i cittadini di approfondire l’argomento. E’ stato organizzato per mercoledì 5 dicembre, moderatore il Presidente del Consiglio comunale, il capogruppo del PD Fabrizio Gerola si è offerto di trovare un esperto che sostenga le ragioni del “no” (perchè mantenere il quorum), mentre Paolo Michelotto, tra i promotori dell’iniziativa presenterà le ragioni del “si” (perchè eliminare il quorum).

    Nel frattempo a Lagundo (BZ) il 3 ottobre viene eliminato il quorum dai referendum comunali con voto all’unanimità di tutti i consiglieri comunali.

    Il 5 dicembre (mentre in contemporanea a Trento si discutevano le sorti della proposta di delibera di iniziativa popolare “Quorum Zero a Trento”) si tiene la serata informativa sulla proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare. Erano presenti molti cittadini interessati, 9 consiglieri comunali su 40, il sindaco Andrea Miorandi, il Presidente del Consiglio comunale Barbara Lorenzi e vari capigruppo del Consiglio. All’inizio della serata l’annuncio che la Conferenza dei capigruppo ha fissato la data di discussione della proposta nella seduta del Consiglio comunale del 18-19 dicembre 2012, con l’invito ad uno dei primi firmatari di esporre la proposta all’inizio della discussione. E’ seguita poi la presentazione (non è stato trovato l’esperto in grado di sostenere le ragioni per il mantenimento del quorum), poi la discussione e l’intervento finale del sindaco Andrea Miorandi, che si detto favorevole alla abolizione del quorum (vedi articolo de “l’Adige” del 7 dicembre 2012).

    7 dicembre 2012

    Successivamente arriverà la convocazione ufficiale al Consiglio comunale, in data 19 dicembre, visto che non essendo tra i primi argomenti non si sarebbe riusciti a discuterla nella prima giornata del 18 dicembre.

    Arriva il 19 dicembre, ma dopo le ore 23:00 si stava ancora discutendo sulla votazione del Presidente del Consiglio. Per cui la discussione viene rimandata alla prima discussione di gennaio 2013.

    Nel frattempo il 9 gennaio a Vicenza viene eliminato il quorum dai referendum comunali. Il Consiglio Comunale di Vicenza ha approvato infatti all’unanimità il nuovo Statuto Comunale.

    Arriva la convocazione ufficiale per martedì 15 gennaio 2013 dalle ore 19:00. La discussione della proposta sul quorum zero sarà il secondo tema dopo l’elezione del vice Presidente del Consiglio comunale.

    Finalmente eccoci al giorno della discussione, che inizierà dopo le 21:30. L’intervento di Paolo Michelotto, che doveva illustrare la proposta, deve essere accorciato da 20 a 15 minuti. La presentazione include alcuni brevi video di sindaci che spiegano perchè hanno eliminato il quorum, ma solo alcuni vengono presentati perchè viene chiesto che la presentazione venga fatta “dal vivo”.

    Si arriva quindi al momento del dibattito vero e proprio ma alcuni consiglieri tentano di eludere la discussione a causa del presunto “vizio di forma” indicato dal Comitato dei Garanti. Il Consiglio deciderà poi di discutere l’argomento, quasi per fare un piacere ai cittadini presenti.

    Superato poco elegantemente questo  primo impasse si è discusso su “come discutere”, il tema era cioè se trattare l’iniziativa come un’unica proposta a più punti, oppure tutti i punti separatamente, o separare le proposte di modifica dello statuto da quelle di modifica del regolamento sugli istituti di partecipazione.

    Un assessore, ai limiti del “fuori tema”, elenca i meriti dell’amministrazione, facendo passare l’idea che gli strumenti di partecipazione sono tanti e non è necessario toccarli. Il sindaco fa un discorso dal quale si capisce che l’amministrazione ha già fatto tanto e che gli strumenti di partecipazione sono già abbastanza evoluti.

    Durante la serata qualche consigliere ha provato persino a negare la sovranità popolare, dicendo che in fin dei conti i cittadini non hanno le competenze per scegliere (senza probabilmente ricordarsi di essere stato eletto dagli stessi cittadini), ignorando pure i “commenti” e i fischi del pubblico, composto da umili cittadini.

    Di fatto si è saltata una vera discussione. Gli interventi dei pochi consiglieri che poi voteranno favorevolmente (4 su 40: Mauro Previdi, Ciro D’Antuono, Piergiorgio Plotegher e Renato Manzana) hanno fatto notare come si stesse liquidando l’argomento senza il minimo approfondimento, nonostante nel periodo precedente ci fossero state più occasioni per approfondire il tema, ma alla quale la grande maggioranza dei consiglieri non si è fatta vedere. Anche il sindaco Miorandi, che si era detto favorevole all’eliminazione del quorum, ha votato contro la proposta.

    Nella confusione regnante si è fatta la scelta più comoda, cioè bocciare la proposta integralmente. In un futuro non definito, senza alcun obbligo, il Consiglio potrebbe riproporre alcuni dei punti preferiti dalla maggioranza dei Consiglieri (opuscolo informativo, abbinamento alle elezioni nazionali ed europee, referendum propositivi vincolanti), perché a Rovereto gli strumenti di partecipazione funzionano già bene. Questa serata ne è stata l’esempio lampante.

    Un referendum non è uno “sfizio” di pochi cittadini, è uno degli strumenti per esercitare il fondamento costituzionale che prevede che siano anche i cittadini ad esercitare la funzione legislativa. Migliorarne il regolamento poteva essere una preziosa occasione per dimostrare la maturità della democrazia nella nostra provincia e rafforzare dalla base l’autonomia del Trentino.

    Infine: ecco come si può assistere al Consiglio comunale di Rovereto. Da una saletta laterale, attraverso delle finestrelle. Praticamente un sancta-sanctorum della democrazia rappresentativa. Poi si chiedono perchè i cittadini non vadano nemmeno a vedere i consigli comunali…

    Rovereto sala

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    Il Porcellum Tridentinum – a Trento quorum al 30% firme aumentate del 125%

    10 Dicembre 2012 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    porcellum-tridentinum

    ripubblico qui le considerazioni dell’amico Matteo Rigotti rispetto alla votazione avvenuta nel Consiglio Comunale di Trento il 5-12-12. Hanno abbassato il quorum dei referendum comunali al 30% e aumentato le firme al 5%.

    Hanno come al solito preso in giro i cittadini facendo anche bella figura di quelli che vengono incontro alle loro istanze. Avere il 30% o il 50% è esattamente identico. Visto che la media dei votanti in un paese evoluto come la Svizzera nei referendum senza quorum è del 42% (ed è ovvio perchè si vota su un solo argomento, mentre nelle votazioni comunali ci sono magari 200 candidati ognuno che promuove se stesso e centinaia di migliaia di euro spesi per le campagne per farsi eleggere), significa che solo un 12 % di cittadini propensi per il no, aggiunti ai normali astenuti, fanno invalidare il referendum. E quindi vince il No facile, come quando c’è il 50%. Questi rappresentanti sarebbero stati meno ipocriti se avessero lasciato il 50%
    La cosa però estremamente positiva è che non pochi cittadini sono venuti a conoscenza di questa gabola. E un passo dopo l’altro essa dovrà essere tolta, perchè diventerà l’opinione maggioritaria. Proseguiamo. Il 18-19 Dicembre tocca al Consiglio Comunale di Rovereto discutere questa proposta!

    Ecco l’articolo di Matteo:

    E’ nato il “Porcellum Tridentinum”. Nella fredda notte del 5 dicembre dell’anno 2012, mentre la città di Trento sonnecchiava pensando ai mercatini di Natale, è stata approvata la delibera che rende praticamente irraggiungibile la possibilità di richiesta di referendum da parte di comuni cittadini.

    I cittadini chiedono un’apertura verso gli strumenti di partecipazione, proponendo l’eliminazione del quorum dai referendum comunali, e il Consiglio abbassa il quorum di 20 punti percentuali aumentando del 125% le firme da raccogliere.

    Questa delibera è stata definita da alcuni quotidiani locali, citando probabilmente le proverbiali parole di alcuni consiglieri, una delibera di “mediazione”. A casa nostra la mediazione tra 50% e 0 è 25% (e basta). Un quorum del 25% avrebbe dato al Comune la tanto cercata “quiete” mantenendo abbastanza garanzie (ma garanzie da cosa?…dalla partecipazione??) . No. Si è scelto di arrivare ad un quorum del 30% (inutile ripetere che è il concetto di quorum a dover essere eliminato), spacciandolo addirittura con un “venire incontro ai cittadini”, dicendo che però va bilanciato portando le firme da raccogliere per presentare richiesta di referendum al 5% degli elettori (non vi è comunque traccia di legge che vincoli il quorum al numero di sottoscrizioni da raccogliere).

    Questo “innocuo” 5% citato blandamente dai quotidiani è in realtà un +125% rispetto alla situazione attuale! Si passerebbe dalle 2000 firme di oggi (il 2,3% degli elettori, cioè più del doppio dell’1% richiesto a livello nazionale), a circa 4500 firme. Detta così potrebbe anche non fare effetto…ma sì, magari le firme erano basse prima, è giusto alzarle adesso… in realtà le 2000 firme non sono poche, abbiamo già detto che sono più del doppio di quanto si richiede a livello nazionale, inoltre questo numero di firme ha portato a 2 soli quesiti referendari comunali in 15 anni.

    C’è da dire altro. Queste 4500 firme sono da raccogliere in non più di 90 giorni.

    Facendo finta che tutti i 90 giorni siano “disponibili” e che non sia necessario tenersi le ultime 2 settimane (almeno) per le operazioni di “certificazione” delle sottoscrizioni, significherebbe dover raccogliere almeno 50 firme al giorno, ogni singolo giorno possibile (praticamente quella che è stata la nostra media giornaliera durante le raccolte per “Quorum Zero”).

    Considerato che è fisicamente impossibile essere presenti ogni giorno, raccogliendo le firme a giorni alterni bisognerebbe raccoglierne 100 al giorno. Vuol dire essere almeno 4-5 persone, volantinare e avere qualcuno che si occupa di recuperare man mano i certificati.

    Facendo 3 banchetti alla settimana, forse ipotesi più probabile per dei normali cittadini e non dei “raccoglitori di firme”, si dovrebbero raccogliere almeno 125 firme ogni volta. Ovviamente il tutto ha un costo, ad esempio le occupazioni di suolo pubblico, marche da bollo, volantini, oltre al tempo da dedicare totalmente all’attività.

    C’è altro. Durante la raccolta firme (di soli cittadini iscritti alle liste elettorali del Comune di Trento…non basta il primo che passa), sarà necessario avere al proprio fianco un consigliere comunale (sì …proprio uno di quelli che hanno votato questa delibera!). Infatti per legge le firme devono essere apposte in presenza di determinati soggetti. Potrebbe essere il Sindaco o il presidente della Regione (non scherziamo…), o anche un notaio (chiaramente non viene gratis), potrebbero essere dei “funzionari comunali” delegati dal Sindaco (ma alla nostra richiesta di avere l’elenco dei funzionari che potrebbero svolgere questa funzione è stato risposto che “non si ritiene opportuno fornire una lista del personale abilitato”), o i Consiglieri comunali (ad una nostra richiesta scritta di “aiuto istituzionale” ha risposto un consigliere su 50 e un assessore non ci ha restituito un modulo con le firme).

    Supponiamo che un gruppo di cittadini riesca nell’impresa raccogliere le 4500 firme nelle modalità sopra indicate e riuscendo in tempo a certificare tutte le firme. Ora il quesito referendario dovrebbe  diventare “patrimonio” della collettività e il Comune collaborare a informare i cittadini sull’opportunità di esprimersi in merito. Di fatto questo non accade e i cittadini dovranno tornare nuovamente in piazza per garantire almeno una minima informazione, nel silenzio delle istituzioni.

    Superato anche questo frustrante momento si arriva al giorno del referendum che magari non supera il quorum. Ma noi siamo positivi…e facciamo finta che il neo-quorum del 30% sia superato. Magari non alla grande, ma ad esempio con una partecipazione del 34%. Il referendum è valido e il comitato stappa lo spumante. Ora il Comune ha un obbligo di “esprimersi” o “pronunciarsi” entro 3 mesi. Non c’è scritto come in alcuni Comuni (non svizzeri, ma italiani) che l’esito del referendum è vincolante per il Comune, che delibera o promulga la legge entro un tempo determinato. Volendo il signor Sindaco potrebbe raccontarci che visto che non vi è stata una poi così ampia partecipazione non ritiene opportuno deliberare quanto stabilito dal risultato referendario.

    Riassumendo: scelto il quesito referendario schivando le materie non referendabili, ottenuta l’approvazione dei garanti, raccolto il numero sproporzionato di firme necessarie, superato il vincolo arbitrario stabilito dal Comune in un 30%… non è detto che tutto questo si concretizzi.

    Questo in estrema sintesi è il “venire incontro ai cittadini” del Comune di Trento.

    Questa è la stima nei confronti dei cittadini, che quando è il momento del voto vengono cercati casa per casa perché il loro voto è importante, quando invece potrebbero esprimersi magari su un inceneritore (l’incubo ricorrente del consigliere Merler) o su temi che li riguardano, non sarebbero in grado di farlo, oppure assumerebbero le sembianze di una sparuta “minoranza” che addirittura potrebbe sovvertire l’ordine costituito dai rappresentanti eletti.

    Pubblicheremo a breve il video della seduta del Consiglio comunale in modo che ognuno possa farsi un’idea personale, e i voti dati alle due proposte, cioè la delibera “Quorum Zero a Trento” e l’ordine del giorno dei capigruppo.

    Possiamo già dire che l’obiettivo propositivo di questa iniziativa è stato letteralmente annullato dalle direttive di partito, cioè il Consiglio comunale ha meramente ratificato quanto deciso dalla “conferenza dei capigruppo”, che a quanto pare è l’entità che di fatto prende le decisioni. La dignità dell’iniziativa popolare è stata lesa anche dai vari “giochini” tra partiti, come ad esempio alcuni consiglieri del Pdl che (dopo essersi dichiarati per il quorum zero e per la partecipazione popolare) hanno presentato un emendamento per portare le firme dal 5% “concordato” con il Pd al 4%, salvo poi votare favorevolmente o astenersi nei confronti della proposta popolare e poi votare favorevolmente anche per l’ordine del giorno dei capigruppo.

    Prendiamo atto di questa “negoziazione” sulla pelle dei cittadini. Molto più onorevole sarebbe stato convocare un referendum consultivo e chiedere ai cittadini se preferivano una o l’altra ipotesi… visto che tutti si sono offerti come paladini della volontà popolare.

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    a Rovereto, Quorum Zero sarà discussa in pubblico il 5/12/2012 e poi in Consiglio Comunale. Intanto a Lagundo (BZ)…

    23 Novembre 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    democrazia diretta
    democrazia diretta

    martedì scorso 20/11/12 i capigruppo dei partiti presenti nel Consiglio Comunale di Rovereto si sono riuniti nella consueta Conferenza dei Capigruppo con la presenza anche del Segretario Comunale.

    Hanno discusso anche la proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia che avevamo depositato il 18 Giugno 2012. Su forte sollecitazione di Mauro Previdi, capogruppo dei Verdi, hanno deciso di proporre innanzitutto un incontro pubblico informativo rivolto a tutti i Consiglieri Comunali e a tutti i cittadini, organizzato per il mercoledì 5 dicembre ore 20,30 presso l’Urban Center sul tema quorum zero. Sarà un incontro moderato dal Presidente del Consiglio Comunale e tutti i presenti potranno fare domande ed ottenere risposte.

    Il capogruppo PD Fabrizio Gerola, si è incaricato di trovare un esperto che porti le ragioni per sostenere la presenza del quorum nei referendum, mentre io spiegherò le ragioni per toglierlo e per accorpare le date dei referendum comunali alle votazioni nazionali ed europee.

    Questo incontro sarà poi seguito, in una data da fissare, dalla discussione in Consiglio Comunale dello stesso argomento.

    L’incontro è aperto a tutti e tutti i cittadini che hanno a cuore la democrazia sono invitati a partecipare.

    Nel frattempo a Lagundo (BZ) comune di 4800 abitanti, vicino a Merano, a poco più di 100 km da noi, il 3 ottobre 2012 hanno tolto il quorum dai referendum comunali con voto all’unanimità di tutti i consiglieri comunali.

    Ecco l’articolo apparso il 5 ottobre 2012 sul quotidiano Alto Adige

    Referendum, a Lagundo fissato il quorum zero

    LAGUNDO – Nuove regole nel Comune di Lagundo per la indizione e il verdetto dei referendum popolari sul territorio, varate l’altra sera dal consiglio comunale. Per indire una consultazione popolare sarà necessario che i promotori raccolgano le firme di almeno il 10% degli elettori del Comune. Poi, una volta ottenuto parere di ammissibilità favorevole da parte dell’apposita commissione, l’esito del referendum non sarà inficiato dalla soglia del quorum, fissata a… zero: ovvero qualsiasi sarà l’esito del voto, varrà il parere della maggioranza degli elettori. In sostanza il Comune di Lagundo applica il cosidetto quorum zero, ovvero non sarà necessario che al voto partecipi una soglia minima di elettori, scelta che ha trovato concordi tutti i consiglieri. L’unanimità di intenti invece non c’è stata quando si è trattato di parlare della composizione delle future giunte comunali. Confermando la spaccatura evidenziata dalla commissione nominata proprio per proporre le modifiche allo statuto, il consiglio si è diviso sul numero dei futuri assessori. Alla fine ha prevalso la tesi Svp, ovvero il mantenimento dell’attuale composizione, sei assessori oltre al sindaco, niente “tagli”. (rog)

    Lagundo (BZ) si aggiunge a questa lista di comuni che hanno già tolto il quorum dai referendum comunali. Notare il nostro comune confinante Villa Lagarina dove è stato tolto il quorum nel 2009.

    A Cortaccia (BZ) dal 2009 il quorum è 15%

    A S. Candido (BZ) dal 2010 il quorum è 15%

    A Verano (BZ) dal 2005 il quorum è 0%

    A Ortisei (BZ) dal 2006 il quorum è 0%

    A La Val (BZ) dal 2006 il quorum è 0%

    A Fiè (BZ) dal 2006 il quorum è 0%

    A Villa Lagarina (TN) dalla fine 2009 il quorum è 0%

    A Lana (BZ) dal 2010 il quorum è 0%

    A Varna (BZ) dal 2010 il quorum è 0%

    A Dobbiaco (BZ) dal 2010 il quorum è 0%

    A Terento (BZ) dal 2010 il quorum è 0%

    Inoltre coincidenza vuole che molto probabilmente una analoga iniziativa popolare per togliere il quorum venga discussa in Consiglio Comunale di Trento il 4 Dicembre 2012.

    Mentre in provincia è già iniziata la discussione della analoga iniziativa di legge popolare Più Democrazia in Trentino già il 6 settembre 2012

    Quando riusciremo a discutere dello stesso argomento in Consiglio Comunale a Rovereto?

    Postato in bolzano, democrazia diretta, democrazia diretta trentino, esempi virtuosi, quorum, rovereto

    La proposta di legge “Più Democrazia in Trentino”: è stata scritta la prima bozza

    12 Marzo 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    l’amico Alex Marini ha riportato sul blog Più Democrazia in Trentino la bozza di proposta di legge provinciale di iniziativa popolare “Più Democrazia in Trentino” che insieme a Stefano Longano e Cristiano Zanella hanno cominciato a scrivere. E’ un ottimo lavoro che può servire di riferimento ad altri in Italia che vogliono che i cittadini abbiano voce nelle scelte pubbliche.

    Riporto qui il suo post completo:

    di Alex Marini

    Dopo una serie di incontri fisici ed audioconferenze il gruppo di lavoro – designato nell’assemblea del 9 febbraio alla Casa del Sole e composto da S. Longano, C. Zanella ed A. Marini –  ha prodotto la Bozza del disegno di legge – versione 1.0 sulla democrazia diretta.

    La bozza, oltre all’introduzione del referendum confermativo e all’eliminazione del quorum, come indicato nell’atto costitutivo del comitato Più Democrazia in Trentino include una serie di altri aspetti normativi:

    • una proposta per una maggiore condivisione delle petizioni sulla base degli esempi dei portali delle e-petitions esistenti in Regno Unito, Scozia o Germania;
    • la previsione di un meccanismo automatico per l’ascolto e la pubblicizzazione delle consultazioni con i soggetti interessati della società civile come in Svizzera;
    • la possibilità di attivare la procedura di dibattito pubblico per le grandi opere come previsto dalla legge regionale Toscana sulla partecipazione o come avviene in Francia in tema di trasporti pubblici;
    • la richiesta di raccomandazioni e pareri a giurie di cittadini estratti a sorti per risolvere temi controversi come peraltro accade negli USA, Canada, Australia, Gran Bretagna, Spagna, Olanda, Svizzera, Irlanda o India;
    • la pubblicizzazione delle iniziative dei cittadini che abbiano rispettato le modalità ed i termini per la raccolta delle firme;
    • l’estensione del diritto di voto per i referendum consultivi ai residenti sul territorio provinciale e che abbiano compiuto i 16 anni di età;
    • l’estensione del diritto alla dichiarazione di sostegno per le petizioni, le iniziative popolari e i referendum consultivi ai residenti sul territorio provinciale che abbiano compiuto i 16 anni di età;
    • l’introduzione di meccanismi di controllo diretto degli eletti come la revoca ed il limite dei mandati come previsto ad esempio in numerosi stati degli USA o in Svizzera per l’intero governo collegiale;
    • la possibilità – previa autorizzazione del sindaco ed assumendosene le responsabilità civili e penali del caso – di un cittadino residente sul suolo provinciale di assumere la funzione di autenticatore nella procedura della raccolta delle firme come peraltro avviene in Svizzera o in alcuni lander della Germania;
    • l’implementazione di sistemi elettronici di raccolta delle firme per limitare gli oneri amministrativi come ad esempio è previsto per l’Iniziativa dei Cittadini Europei;
    • la possibilità di verificare la regolarità delle firme mediante un controllo a campionamento casuale come per l’ICE;
    • l’adozione di specifiche norme sulla protezione ed il trattamento dei dati personali contenuti negli elenchi delle dichiarazioni di sostegno;
    • l’attivazione di clausole di garanzia come elemento imprescindibile della funzionalità degli istituti di democrazia diretta mutuandole dalla proposta dell’Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano: diritto alla consulenza giuridica istituzionale, informazione degli aventi diritto al voto, garanzia di equa informazione, regola della correttezza e regola della trasparenza.
    • la reintroduzione dell’insegnamento dell’educazione civica a livello scolastico e a livello extrascolastico anche attraverso associazioni e organizzazioni della società civile.

    Lunedì mattina, 5 marzo, il gruppo di lavoro si riunirà per sottoporre la bozza ad un’ulteriore revisione. In seguito si recherà presso l’ufficio legislativo del Consiglio Provinciale per fissare le modalità di assistenza legislativa, la quale ci era stata concessa ufficialmente il 24 gennaio dal Presidente del Consiglio Provinciale, Bruno Dorigatti.

    La bozza integrale non è ancora stata ottimizzata da un punto di vista formale e del linguaggio giuridico. Per questa ragione vi invitiamo ad indirizzare i suggerimenti, le proposte alternative ed i commenti ai contenuti focalizzando l’attenzione sui principi da modificare, inserire o eliminare.

    Per esprimere i vostri commenti abbiamo pensato di rispolverare il forum creato a dicembre per raccogliere le idee. Abbiamo creato una categoria di discussione denominandola BOZZA DI LEGGE 1.0 ed abbiamo aperto una serie di focus sulla base dei capitoli e dei titoli contenuti nella bozza stessa. Il link completo è:

    http://democraziadiretta.forumattivo.it/c3-bozza-di-legge-10

    In funzione delle modalità di intervento dell’ufficio legislativo per il vaglio della bozza 1.0 e dei vostri commenti, organizzeremo un’assemblea per l’approvazione finale del documento indicativamente tra il 12 ed il 15 marzo. In seguito a tutto ciò, se il progetto sarà sufficientemente condiviso potremo finalmente partire con la fase successiva dell’iniziativa: la raccolta delle firme.

    Per scaricare la bozza integrale: DDL_più_democrazia_v._1.0

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    Iniziativa Più Democrazia in Trentino, incontro pubblico giovedì 1 marzo – Lavis

    29 Febbraio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    Lavis

    purtroppo io non ci sarò, per concomitanza con serata sulla Democrazia Diretta a Como, ma tutti i trentini sono invitati a questo appuntamento:

    Si riunisce in assemblea il Comitato civico Più Democrazia in Trentino.
    L’incontro è aperto al pubblico ed a tutti coloro che desiderano parteciparvi.


    Giovedì – 1 marzo 2012
    ore 19.00

    Sala didattica Casa Anziani
    Via Degasperi 22 – Lavis (TN)

    Nel corso della serata verrà presentata la bozza del disegno di legge sulla democrazia diretta in cui saranno contenute le proposte riguardo a:

    • petizioni ed informatizzazione
    • giurie di cittadini estratte a sorte
    • consultazioni degli ambienti interessati nel processo legislativo
    • dibatti pubblici
    • iniziative popolari
    • referendum consultivi
    • referendum propositivi
    • referendum abrogativi
    • referendum confermativi
    • richiamo degli eletti
    • raccolta ed autenticazione delle firme
    • pubblicizzazione delle iniziative popolari
    • diritti popolari ed educazione civica

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino

    Incontro per decidere i contenuti della Iniziativa Più Democrazia in Trentino: giovedì 9-2-12 ore 19

    8 Febbraio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    continua il percorso per realizzare la legge di iniziativa popolare trentina “Più Democrazia”. Domani ci ritroveremo alla Casa del Sole a Trento in Via Menguzzato 50 (vicino Torri Bianche).

    L’incontro è aperto a tutti i cittadini che vogliono che ci siano strumenti di democrazia migliori nel trentino.

    Qui riporto il post completo dell’invito dal blog democraziadirettatrento scritto da Alex Marini.

    Dopo aver approvato lo statuto lo scorso 1 febbraio, il comitato Più Democrazia in Trentino si riunirà nuovamente in assemblea per continuare la discussione sul disegno di legge di iniziativa popolare in tema di democrazia diretta.
    Come indicato nel post precedente, l’incontro si terrà giovedì 9 febbraio alle ore 19.00. Questa volta ci troveremo presso la Casa del Sole, continuando il nostro tour sul territorio nei luoghi simbolo della società civile trentina.
    L’incontro come da consuetudine è aperto al pubblico:

    La Casa del Sole

    Giovedì, 9 febbraio – ore 19.00
    Casa del Sole
    Sala al III Piano

    Via Menguzzato, 50
    38100 Trento
    (dietro le torri di Madonna Bianca)

    Proponiamo di riprendere ciò che avevamo lasciato in sospeso. Cristiano Zanella introdurrà la serata facendo una breve relazione sul quadro legislativo attuale facendo dei riferimenti alla Costituzione, allo Statuto del TAA, alle legge in vigore in Trentino su referendum ed iniziative popolari ed al disegno di legge presentato dell’associazione Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano, il quale proprio in questi giorni è al centro del dibattito politico altoatesino. (continua…)

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    Comitato Più Democrazia in Trentino: incontro 1 febbraio 2012 ore 19

    27 Gennaio 2012 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    grazie alla formidabile spinta di Alex Marini e di tutti i partecipanti molto interessati a questo cammino, ci incontriamo nuovamente il 1 febbraio 2012 ore 19 in Sala Rosa – Palazzo della Regione (Piazza Dante di fronte a stazione dei treni) – Trento

    Riporto qui l’intero invito scritto da Alex, a cui parteciperò anch’io. Chiunque è interessato a portare avanti questa iniziativa, è invitato e benvenuto.

    Testo di Alex:

    Mercoledì – 1 febbraio 2012 – ore 19.00
    Sala Rosa – Palazzo della Regione
    Piazza Dante, Trento (di fronte alla stazione dei treni)

    Si riunisce in assemblea il Comitato civico Più Democrazia in Trentino.
    L’incontro è aperto al pubblico ed a tutti coloro che desiderano parteciparvi.

    Più Democrazia in TrentinoNel corso della serata affronteremo le seguenti questioni:
    - aggiornamenti sui passi compiuti finora e registrazione nuovi membri
    - approvazione dello statuto del comitato
    - discussione delle proposte da inserire nel disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta

    Se conoscete cittadini ed associazioni interessati all’iniziativa, non esitate ad inoltrar loro questo invito. Potete anche stampare la locandina ed aiutarci a divulgare l’evento:
    Locandina Più Democrazia in Assemblea

    Vi informiamo inoltre che questa settimana abbiamo contattato via e-mail una quarantina di organizzazioni, associazioni e comitati della società civile trentina. Questo è il messaggio con cui abbiamo chiesto la loro adesione ed il loro appoggio:
    Lettera aperta alla società civile

    Collegamenti ferroviari:
    Andata:
    da Bolzano e Valle dell’Adige: arrivo a Trento ore 18.51
    dalla Valsugana: arrivo ore 18.28
    da Rovereto e Vallagarina arrivo: ore 18.55
    da Val di Non e Val di Sole: arrivo 19.01
    Ritorno:
    partenza per Bolzano: treni alle ore 21.29 / 22.29 / 22.52
    partenza per Rovereto: ore 21.30 (Regionale) e ore 22.14 (Intercity)
    partenza per la Valsugana: ore 21.35
    partenza per la Val di Non e la Val di Sole: ore 22.20

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    È nato il comitato per l’Iniziativa Più Democrazia in Trentino

    13 Gennaio 2012 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    ieri è stata una grande serata. 12 persone da varie parti del Trentino si sono ritrovate presso il Centro per la Pace di Rovereto ed hanno deciso di creare il Comitato per l’Iniziativa Più Democrazia in Trentino.

    L’obiettivo è quello di utilizzare lo strumento dell’iniziativa di legge popolare per fare una proposta di una legge sulla democrazia diretta pensata dal punto di vista dei cittadini. Gli obiettivi minimi che ci siamo dati sono quelli di togliere il quorum, di introdurre il referendum confermativo, di migliorare gli strumenti già presenti a livello provinciale (ref. propostivo e abrogativo) e di aggiungere altri strumenti su cui troveremo condivisione.

    Probabilmente (ma dobbiamo discuterlo approfonditamente) inizieremo dal testo della iniziativa più democrazia di Bolzano, opportunamento trentinizzata, corretta e ampliata.

    Qui la bozza 01:

    iniziativa PAT quorum zero e più democrazia 01

    Ecco il post scritto da Alex Marini, nominato referente, segretario e factotum del comitato che ha già inserito nel blog creato appositamente.


    12 gen 2012 – Casa per la Pace, Rovereto

    Ieri, giovedì 12 gennaio 2012, abbiamo fatto un altro passo significativo nella direzione di una nuova legge sulla democrazia diretta nella Provincia di Trento. Alle ore 20.00 presso il Centro per la Pace di Rovereto abbiamo costituito formalmente un comitato civico denominato PIU’ DEMOCRAZIA IN TRENTINO.

    Il Comitato ha lo scopo di migliorare gli strumenti della democrazia diretta attuali, di togliere il quorum e di introdurre il referendum confermativo a livello provinciale. In aggiunta a ciò, il Comitato vuole inoltre introdurre ulteriori ed innovativi strumenti nella legislazione di riferimento.

    I 12 membri costituenti del comitato sono:

    Alex Marini
    Cristiano Vecli
    Carlo Cristofoli
    Roberto Bombarda
    Ruggero Pozzer
    Alessio Hueller
    Cristiano Zanella
    Mario d’Alterio
    Riccardo Fraccaro
    Stefano Longano
    Paolo Michelotto
    Giacomo Bonazza

    Più Democrazia in Trentino, attraverso l’introduzione di una nuova legge, mira a raggiungere una situazione in cui la cittadinanza si appropri dei diritti popolari che le spettano. Il fine ultimo è di coinvolgere i cittadini nella gestione della cosa pubblica garantendo uno spazio per la loro voce nella definizione diretta del loro stesso futuro. Con maggiori diritti popolare si ovvierà così anche alle carenze e alle anomalie della democrazia rappresentativa.

    Il comitato riunito presso il Centro per la Pace

    La partecipazione al Comitato è libera e chi voglia farvi parti è ben accolto.

    Presto organizzeremo un altro incontro – questa volta a Trento – per includere gli assenti ed i nuovi membri, per approvare uno statuto e soprattutto per continuare a discutere dell’iniziativa.

    Il sottoscritto – Alex Marini – è stato individuato come referente del Comitato nell’attesa che successivamente vengano definiti ruoli e compiti.

    Per facilitare l’interazione e la condivisione dei contenuti abbiamo creato un gruppo in Facebook che si aggiunge agli strumenti web già esistenti. Benvenuto!

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino

    Incontro per creare il comitato per l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino: giovedì 12-01-12 ore 18.30 Centro per la Pace – Rovereto

    10 Gennaio 2012 // 2 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    iniziativa quorum zero e più democrazia trentino

    questo giovedì 12 gennaio 2012 alle ore 18.30 Roberto Bombarda, Alex Marini, Stefano Longano, Riccardo Fraccaro e il sottoscritto hanno organizzato un incontro tra chi è interessato a far parte del comitato per l’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino. L’incontro è aperto a tutti.

    Ci incontreremo presso il Centro per la Pace di Rovereto in Via Vicenza 5 (50 m in salita da Piazza Podestà, la sede del Municipio di Rovereto) alle ore 18.30. L’idea è di cominciare a creare il comitato, quali le idee da introdurre nella Iniziativa di legge popolare e cominciare ad organizzarsi.

    Una possibile base di partenza su cui stiamo lavorando è l’adattamento della Iniziativa Più Democrazia presentata a Bolzano qualche anno fa a referendum provinciale (lì è possibile presentare un referendum su un argomento del genere, in trentino questo è vietato dalla legge provinciale sui referendum).

    Qui allego la bozza su cui stiamo lavorando, che è l’adattamento trentino della iniziativa sudtirolese.

    iniziativa dd PAT 01

    Chi ha qualche interesse ad ottenere strumenti perchè i cittadini abbiano più voce nelle scelte pubbliche, è invitato. A qualunque orientamento o non-orientamento politico appartenga. Vogliamo che venga tolto il quorum ai referendum, che siano introdotti strumenti di democrazia diretta funzionanti, che venga introdotta la revoca degli eletti.

    Vieni anche tu.

    Centro per la Pace – Via Vicenza 5 – Rovereto (TN) – Giovedì 12-01-12 ore 18.30

    Postato in democrazia diretta, democrazia diretta trentino, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti

    Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino: primi passi

    1 Gennaio 2012 // 3 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    non sono pazzo, ma oggi avevo alcune ore a disposizione e mi sono dedicato a riflettere sulla Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino.

    votazioni

    Ci siamo ritrovati il 30 dicembre a una cena con altri che vogliono fare questo percorso, tra cui Alex, Francesca, Gianni, Riccardo, Cristiano, Maria e Ilario. Avevamo pensato di partire dalla proposta di legge scritta dal gruppo di Bolzano “Iniziativa Più Democrazia” perchè è una proposta di legge scritta molto bene, con l’ausilio di esperti. Ovviamente facendo delle modifiche per introdurre temi importanti per noi come il quorum zero, la revoca degli eletti, il numero max di mandati e rendendola “trentina”.

    Alex nei giorni scorsi aveva creato un documento condiviso con il testo italiano della proposta sudtirolese. E mettendo alcune sue considerazioni. Io oggi l’ho suddivisa in tre colonne e in blocchi per ogni articolo. Così su una colonna c’è la versione originale, sulla seconda la mia “Trentinizzazione”, e sulla terza colonna lo spazio per i commenti.

    E poi l’ho congelata nella prima versione 01 che si trova qui (può essere di esempio anche fuori dal trentino):

    iniziativa PAT quorum zero e più democrazia 01

    La base sudtirolese è molto bella. Si vede che è scritta dai cittadini per i cittadini. Bella la parte in cui autenticatori sono i cittadini che ne fanno richiesta dai sindaci e il fatto che se non si riesce a raccogliere un numero adeguato di firme per il referendum si può convertire il quesito in iniziativa popolare e se non si supera anche quel numero di firme può essere convertito in petizione e così non si perde la fatica della raccolta firme, sia se ha grande riscontro che piccolo.

    Ovvio è solo la prima versione. Aspetto commenti e migliorie. Ma bisognava partire da qualche parte…

    Nei giorni scorsi abbiamo scoperto che non possiamo fare il referendum abrogativo sul quorum. Ok, ma se imitassimo gli amici della Valle D’Aosta e della Puglia?

    http://www.paolomichelotto.it/blog/2011/12/31/valle-daosta-e-puglia-la-democrazia-diretta-avanza-in-italia-passo-dopo-passo/

    Fanno un referendum sugli inceneritori.
    Se ne era già parlato in passato, ma la situazione oggi con i referendum già in atto sulla comunità di valle è cambiata. Si potrebbe passare il quorum.

    Inoltre su suggerimento di Fabio Z. da Vicenza, perchè non usiamo il referendum consultivo?

    E’ vero che esso non ha potere vincolante, ma immaginate se più del 50% degli elettori va a dire di togliere il quorum, con quale faccia il Consiglio Provinciale potrebbe far finta di niente?

    Per cui la proposta è questa, procedere con:

    1 – proposta di legge dd presentata dal consigliere provinciale Bombarda

    2 – iniziativa di legge provinciale Quorum Zero e Più Democrazia

    3 – referendum consultivo Quorum Zero e Più Democrazia

    4 – referendum propositivo Raccolta Differenziata Spinta – Non Inceneritori

    5 – iniziativa nazionale Quorum Zero e Più Democrazia

    E ciascuno nel proprio comune:

    iniziativa comunale Trento Quorum Zero e Più Democrazia

    iniziativa comunale Rovereto Quorum Zero e Più Democrazia

    Sono 5 firme e sembrano tante. Ma in Sardegna hanno raccolto 30.000 firme in meno di un mese su 10 quesiti.

    Edit del 02-01-12

    Come ha segnalato Alex, il referendum consultivo non è attivabile dai cittadini.
    Io davo per scontato che lo fosse, perchè se un referendum non è attivabile dai cittadini tecnicamente non è un referendum, ma un plebiscito.
    Ma i nostri rappresentanti provinciali sono riusciti anche a fare questo…
    Paolo

    commento di Alex:

    Ciao, purtroppo a livello provinciale la legge 3 del 5 marzo 2003 prevede che il referendum consultivo nella Provincia di Trento possa essere promosso solo da soggetti che legati solo indirettamente al corpo elettorale.

    Art. 17
    Promotori del referendum consultivo
    1. Sulle questioni indicate all’articolo 1 è indetto referendum consultivo quando è
    richiesto:
    a) dal Consiglio provinciale, con deliberazione assunta a maggioranza dei suoi
    componenti;
    b) da almeno dieci consigli comunali, che rappresentino almeno il cinque per cento dei
    residenti nella provincia di Trento;
    c) dalla Giunta provinciale;
    d) dal Consiglio delle autonomie, se costituito.

    E’ evidente come i rappresentanti politici con questa norma si siano tutelati dalle proposte provenienti dal corpo elettorale.

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    Non è possibile togliere il quorum con un referendum, nel trentino…

    29 Dicembre 2011 // 4 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    democrazia diretta negata

    grande delusione… ho passato ore a scaricare leggi provinciali, il referendum provinciale del 2007, i due referendum presentati ora dalla Lega Nord per abolire le Comunità di Valle, stavo cominciando a scrivere una bozza del testo del referendum abrogativo Quorum Zero, poi ho letto meglio il testo della legge provinciale del 5 marzo 2003, n° 3, che regolamenta i referendum abrogativi ed ho scoperto che non si può. I cittadini non possono fare referendum sulle leggi che riguardano i referendum…

    Infatti nell’art. 18 comma 2 c’è scritto: 2. Non è ammesso il referendum abrogativo per le leggi provinciali riguardanti il bilancio, i tributi, la tutela delle minoranze linguistiche ladine, mochene o cimbre, fatto salvo quanto previsto dal comma 3, nonché per le leggi di cui al secondo comma dell’articolo 47 dello Statuto speciale.

    Sono andato a scaricarmi lo Statuto speciale e l’art. 47 dice:

    Art. 47. – Sono organi della Provincia: il Consiglio provinciale, la Giunta provinciale e il Presidente della Provincia.

    In armonia con la Costituzione e i princìpi dell’ordinamento giuridico della Repubblica, con il rispetto degli obblighi internazionali e con l’osservanza di quanto disposto dal presente Capo, la legge provinciale, approvata dal Consiglio provinciale con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, determina la forma di governo della Provincia e, specificatamente, le modalità di elezione del Consiglio provinciale, del Presidente della Provincia e degli assessori, i rapporti tra gli organi della Provincia, la presentazione e l’approvazione della mozione motivata di sfiducia nei confronti del Presidente della Provincia, i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con le predette cariche, nonché l’esercizio del diritto di iniziativa popolare delle leggi provinciali e del referendum provinciale abrogativo, propositivo e consultivo. Al fine di conseguire l’equilibrio della rappresentanza dei sessi, la medesima legge promuove condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali. Le dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti il Consiglio provinciale comportano lo scioglimento del Consiglio stesso e l’elezione contestuale del nuovo Consiglio e del Presidente della Provincia, se eletto a suffragio universale e diretto. Nel caso in cui il Presidente della Provincia sia eletto dal Consiglio provinciale, il Consiglio è sciolto quando non sia in grado di funzionare per l’impossibilità di formare una maggioranza entro novanta giorni dalle elezioni o dalle dimissioni del Presidente stesso.

    Quindi addio referendum abrogativo per togliere il quorum.

    Cosa ci rimane da fare? Appoggiare la legge sulla democrazia diretta che vuole portare avanti Bombarda. Vedere magari se ci sono altri consiglieri provinciali che vogliono appoggiarla. Fare l’iniziativa di legge popolare per la democrazia diretta e sostenerla con moltissime firme. E informare i cittadini trentini sulla necessità di togliere il quorum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta.

    Ma che tristezza comunque! Mi sembrava strano che i rappresentanti che nel 2003 avevano scritto quella legge l’avessero lasciata modificabile dai cittadini.

    Postato in democrazia diretta trentino, iniziativa di legge popolare

    In Sardegna raccolte 30.000 per i referendum regionali in 20 giorni. Ne servivano 10.000 in 3 mesi.

    25 Dicembre 2011 // 5 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    sardegna

    in Sardegna si sono raccolte 30.000 firme per i 10 referendum proposti dal Movimento Referendario Sardo (per abolire le provincie, avere nuova assemblea costituente, ridurre i consiglieri regionali etc).

    http://www.paolomichelotto.it/blog/2011/12/12/movimento-referendario-sardo-interessante-iniziativa-di-democrazia-diretta-in-atto/

    Questo in poco più di 20 giorni. E ne avevano a disposizione 90, ossia 3 mesi.

    Questo risultato può essere di ottimo auspicio sia per la Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nazionale, sia per l’eventuale referendum provinciale trentino.

    Vero è però che hanno collaborato a questo successo 100 sindaci, 240 consigli comunali e 600 persone del mondo istituzionale.Vuole dire che c’erano 600 autenticatori delle firme e quindi centinaia di banchetti per la raccolta delle firme.

    Questo significa che è fondamentale collaborare in tanti, ma anche che i cittadini sono molto disposti a firmare per il cambiamento. 30.000 firme per 10 referendum, significa 300.000 firme…

    Qui l’articolo apparso su La Nuova Sardegna:

    CAGLIARI. Trentamila firme in poco più di venti giorni. A tempo di record il Movimento Referendario Sardo ha raggiunto, anzi superato di gran lunga, il tetto necessario per la richiesta di dieci quesiti referendari regionali. Con il voto si punta all’abolizione delle Provincie, all’elezione diretta del presidente della Regione e a seguito delle primarie, alla riduzione a 50 del numero dei consiglieri regionali e alla creazione di una assemblea costituente per riscrivere lo Statuto sardo.

    “Un successo travolgente, aldilà delle aspettative, puntavamo al traguardo di 10mila firme, abbiamo triplicato il risultato – commenta Pierpaolo Vargiu, leader del Movimento, nel presentare oggi al Caesar’s Hotel di Cagliari l’esito del lavoro fatto in tutti i Comuni dell’Isola – Un primo grande risultato è stato ottenuto. Le 30mila firme – spiega l’esponente dei Riformatori – diventano 300mila se si considera che chi ha firmato lo ha fatto per tutti e dieci i quesiti”. Oltre 100 i primi cittadini che hanno aderito alla iniziativa, 240 i Consigli comunali, in tutto 600 adesioni giungono dal mondo istituzionale. “Segno che l’Isola, nonostante la crisi e lo scoramento – argomenta Vargiu – ha voglia di combattere e esprimere una nuova classe dirigente per dare un volto nuovo alla Sardegna”.

    Ora tra il 27 e il 31 dicembre le firme verranno depositate. Entro la prima quindicina di gennaio è in programma l’assemblea plenaria del Movimento, probabilmente a Tramatza. “L’adesione è stata trasversale ai partiti, da Rifondazione al Pdl – sottolinea Efisio Arbau, lista civica La Base, all’opposizione nel Consiglio provinciale di Nuoro – E’ la dimostrazione che alla nostra isola serve uno strumento di partecipazione democratica”.

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    Nel Trentino nel 2012 ci sarà un referendum sulle Comunità di Valle. E se lo affiancassimo con un referendum Quorum Zero e Più Democrazia?

    23 Dicembre 2011 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    provinciaTN

    il 19-12-11 è stato giudicato ammissibile il Referendum Provinciale Trentino per abrogare le Comunità di Valle. E’ un referendum promosso dalla Lega Nord. Ora ci sono 90 giorni di tempo per raccogliere almeno 8000 firme e se lo sforzo sarà coronato da successo, si andrà al voto dall’1 marzo al 30 aprile 2012 in una data fissata dal Presidente della Provincia.

    In fondo a questo post ci sono maggiori dettagli tratti da un articolo del quotidiano L’Adige.

    Ma al di là di chi porta avanti questa iniziativa (la Lega Nord) e dall’argomento (Abrogazione Comunità di Valle), trovo innanzitutto estremamente interessante e democratico che ai cittadini sia permesso esprimersi sul tema.

    Poi visto che nelle elezioni dei rappresentanti delle Comunità di Valle si sono recati a votare il 44% degli aventi diritto, ma non c’era il quorum, mentre nei referendum provinciali è previsto il quorum del 50% sarà interessante confrontare la legittimità delle due votazioni.

    Infine, ed è la cosa forse più interessante ai miei occhi, la legge provinciale che regolamenta i referendum provinciali, stabilisce che tutti i referendum per cui si sono raccolte le firme in un anno, vengano votati nello stesso giorno, fissato dal Presidente della Provincia, nell’intervallo dal 1 marzo al 30 aprile. E se nello stesso momento che il cittadino va a votare sulla Comunità di Valle, votasse un referendum Quorum Zero e Più Democrazia? Forse ci sarebbero speranze più alte di superare l’attuale quorum del 50 %.

    Ma se volessimo iniziare questo percorso i tempi sono strettissimi. Entro marzo bisognerebbe raccogliere 8000 firme.

    Tecnicamente poi bisognerebbe in realtà realizzare 2 referendum, uno abrogativo per cancellare la parte della legge che fissa la necessità del superamento del quorum e uno propositivo che specifichi che il referendum è valido qualunque sia la percentuale di votanti.

    Infine visto che già Roberto Bombarda dei Verdi pensava di proporre una legge provinciale sulla democrazia diretta, noi pensavamo di realizzare una iniziativa quorum zero e più democrazia (che richiede 2500 firme) e ora si è aggiunta questa ultima possibilità data dall’azione referendaria già portata avanti dalla Lega Nord, perchè semplicemente non organizzare una azione congiunta chiamata “Quorum Zero e Più Democrazia” che porti avanti contemporaneamente le tre cose? Così minimo si procede con la proposta di legge provinciale di Bombarda, se riusciamo portiamo avanti l’iniziativa provinciale e nella migliore delle ipotesi riusciamo a organizzare il referendum Quorum Zero e Più Democrazia.

    Sembra una cosa fumosa e complessa, in realtà è un modo per sfruttare al meglio le opportunità che per qualche congiunzione astrale si stanno verificando insieme in questo momento e che non è detto si ripeteranno tanto presto (sia la disponibilità di un Consigliere Provinciale come Roberto Bombarda – sia la disponibilità di affiancare un referendum già in atto da parte di un partito -  e infine non ultimo la disponibilità di Alex Marini di dedicare tempo e energie a questo progetto). Infine visto che per nel 2013 ci saranno le elezioni provinciali e per legge non si possono effettuare referendum l’anno precedente le elezioni provinciali e nei 6 mesi successivi alle elezioni, se si salta questo momento, bisogna poi attendere il 2014 o meglio il 2015…

    Inoltre a livello nazionale abbiamo praticamente ultimato la Iniziativa di Legge Popolare Quorum Zero e Più Democrazia per cui a brevissimo cominceremo la raccolta firme in tutta Italia. Nel trentino potremmo nello stesso banchetto raccogliere firme per l’iniziativa provinciale, il referendum provinciale e l’iniziativa nazionale. E se vogliamo, anche con una iniziativa comunale (come abbiamo già intenzione di fare almeno a Rovereto e Trento). Tutte sullo stesso tema e con le stesse argomentazioni.

    Unico requisito, dovremmo essere un bel gruppo di persone decise ad attuare questo percorso, con idee chiare e tempi rapidissimi.

    Ci siamo?

    Qui il forum per discutere questa cosa:

    Qui il blog che Alex Marini sta creando su questo percorso

    Se vuoi aiutare, scrivi in questo blog o su quello di Alex o sul forum

    Ecco l’articolo de L’Adige

    L’Adige online del 19-12-11

    La commissione per i referendum – composta dal prof. Paolo Giangaspero (presidente), dal prof. Maurizio Manzin e dall’avv. Maurizio Tosadori – ha deliberato l’ammissione del referendum abrogativo di alcune disposizioni delle legge provinciale n. 6 del 2003, relative alle comunità di valle.

    La deliberazione è stata adottata venerdì 16 dicembre 2011, alla conclusione del procedimento istruttorio (disciplinato dall’articolo 18 della legge sui referendum provinciali – l.p. n. 3 del 2003) finalizzato a verificare l’ammissibilità dei quesiti referendari.

    La commissione ha deliberato l’ammissione al referendum abrogativo dei due quesiti referendari presentati dal comitato promotore:

    1. il primo ha per titolo “Abrogazione delle comunità di valle” e riguarda gli articoli 14, 15, 16, 17, 17 bis, 18 (limitatamente al comma 1) e 21 della l.p. n. 3 del 2006;
    2. il secondo ha per titolo “Abrogazione del Comun general de Fascia e delle disposizioni speciali per le popolazioni di lingua mochena e cimbra” e riguarda l’abrogazione dell’articolo 19 della l.p. n. 3 del 2006 e della legge n. 1 del 2010 (Approvazione dello statuto del Comun general de Fascia).

    La deliberazione è stata comunicata al primo proponente (On. Maurizio Fugatti) della richiesta referendaria e sarà pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione.

    La legge sui referendum provinciali prescrive che entro novanta giorni dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale della dichiarazione di ammissibilità devono essere depositati presso il Consiglio provinciale i fogli contenenti le firme raccolte.

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    Legge Democrazia Diretta del Trentino: iniziamo il percorso

    20 Dicembre 2011 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    trentino

    dopo l’incontro del 13 dicembre 2011, visto che c’era un concreto interesse da parte della trentina di presenti, è stato deciso di costruire un googlegroup per tenerci in contatto facilmente. Chi vuole essere iscritto a questo gruppo di discussione ed essere al corrente di tutto il percorso che faremo, scriva a Alex Marini l’amministratore del gruppo, a questo indirizzo alex.marini1977chiocciolagmail.com (mettendo @ al posto della parola chiocciola).

    Inoltre Alex ha creato il forum Legge Democrazia Diretta Trentino

    Qui anche tu puoi aggiungere le tue idee che vorresti vedere scritte nella legge della democrazia diretta.

    Il forum è stato attivato oggi, ed ha appunto una sezione dedicata al brainstorming di idee, qui:

    brainstorming di idee

    Dopo che avremo raccolto le idee, le metteremo al voto. Le proposte più votate entreranno nella proposta di legge sulla democrazia diretta che stiamo elaborando. Proviamo tutti a collaborare.

    Nei prossimi giorni probabilmente nascerà anche un blog che diventerà un po’ il diario di questo percorso. Se il percorso non è troppo lungo, si potrebbe realizzare qualche sinergia con altre iniziative per la democrazia diretta nazionali (la iniziativa quorum zero e più democrazia parte a breve) e l’analoga iniziativa comunale (sia a Trento che a Rovereto vogliamo far partire una iniziativa per la democrazia diretta a livello locale). Raccogliere le firme contemporaneamente, sarebbe un grande risparmio energetico e si otterrebbero risultati migliori.

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