Di Paolo Michelotto
ho enorme stima del nuovo ministro della Democrazia Diretta, Riccardo Fraccaro, che reputo molto competente sull’argomento e soprattutto sinceramente motivato a introdurre gli strumenti di cui parla. È un momento storico, sottostimato da chi non conosce le potenzialità che la democrazia diretta ha di far crescere umanamente, culturalmente ed economicamente un paese e che credevo avrei visto molto più in là negli anni, per cui non posso che ringraziare chi ci ha creduto ed ha continuato a lottare su questi temi.
Qui un intervento di qualche anno fa, quando Riccardo Fraccaro era un semplice deputato.
Ecco alcune idee che propongo, per iniziare (oltre a quelle di introdurre il referendum propositivo e abrogativo senza quorum, come già stabilito nel Programma del Cambiamento):
di Paolo Michelotto
a volte sembra una lotta invincibile contro un muro di gomma, ma Vicenza, Parma, Cavallino (VE), e vari comuni in giro per l’Italia dimostrano che la tenacia, la perseveranza e la pazienza alla fine riescono ad ottenere risultati significativi nell’estensione degli strumenti di democrazia diretta.
Dario Rinco e l’ass. Più Democrazia a Sesto San Giovanni (MI) da anni stanno cercando di introdurre il quorum zero e referendum propositivi e abrogativi nella loro città, hanno raccolto firme per le iniziative popolari, raccolto firme per i referendum, ma poichè non ci sono i regolamenti aggiornati, questi strumenti vengono bloccati, non discussi e non votati dai cittadini. Riporto qui il testo della petizione che hanno lanciato da pochi giorni per chiedere al sindaco di dare risposte. Io ho già firmato. Chi lo vuol fare, sotto al testo, c’è il link.
Provvedete alla modifica/integrazione dello Statuto comunale come chiede dal novembre 2011 l’ Associazione “Più Democrazia a Sesto S.Giovanni”
L’Associazione Più democrazia a Sesto San Giovanni chiede da quella data (e sono passati ben tre anni!!!) la modifica dello Statuto comunale per permettere ai cittadini di partecipare più attivamente alle scelte riguardanti la propria città. Ecco le richieste quorum zero, l’abbassamento al 2% degli aventi diritto al voto del numero di firme necessario per indire un referendum, inserimento del referendum propositivo, invio alle famiglie dell’opuscolo informativo sul tema del referendum, accorpamento delle consultazioni referendarie ad elezioni diverse dalle amministrative comunali.
I fatti.
Lo Statuto comunale di Sesto S.Giovanni non rispetta le direttive della legge 191 del 23 dicembre 2009: avendo abolito la figura del Difensore civico i cittadini non possono presentare quesiti referendari.
E’ stata presentata una petizione nel novembre 2011 e un’iniziativa popolare nel gennaio 2013 per estendere i diritti referendari previsti nello Statuto di Sesto S.G. che sono state praticamente ignorate dall’amministrazione conunale.
L’Amministrazione comunale di Sesto S.G. ha ignorato la lettera di richiamo del Prefetto di Milano del 9 luglio 2014, che la invitava ad adeguare lo statuto comunale poiché impedisce ai cittadini di presentare quesiti referendari.
Il 24 ottobre 2014 é scaduto il termine entro il quale l’amministrazione di Sesto S.G. avrebbe dovuto rispondere al Difensore civico della Lombardia per dire i motivi che impediscono la riforma dello statuto comunale. Il Difensore civico della Lombardia ha inviato il giorno 26 novembre 2014, un nuovo sollecito al Sindaco di Sesto S.G.
Pur avendo cavalcato in campagna elettorale il tema della “PARTECIPAZIONE POPOLARE” l’amministrazione di Sesto S.G. resta sorda a concedere più diritti ai cittadini che vengono così coinvolti solo ogni 5 anni qaundo, in occasione delle elezioni, viene richiesta loro la “delega per amministrare la città“.
Segnaliamo infine che due comitati referendari di Sesto S.G., “Raccolta differenziata” e “Più partecipazione”, sono in attesa di vedere valutati i rispettivi quesiti referendari depositati in data 12 maggio 2014 che, secondo lo Statuto comunale, avrebbero dovuto avere risposta entro 60 giorni (e cioè entro il 12 luglio 2014).
Petizione avviata da Più democrazia a Sesto S.Giovanni
Comitato referendario “Raccolta differenziata”
Comitato referendario “Più partecipazione”
sostenuta da Lista Civica italiana
Qui vuole vedere la petizione integrale e firmarla, può andare qui:
di Paolo Michelotto
si sta presentando una rara e inaspettata opportunità per l’Italia di cambiare davvero, grazie alla democrazia diretta. La Lega Nord sta ultimando la raccolta firme per 5 referendum che non lasceranno indifferenti la cittadinanza. Per cui ci sono buone ragioni per pensare che l’affluenza il giorno del voto sarà alta e il limite del quorum del 50% potrebbe essere superato.
Se il M5S, aggiungesse altri quesiti, la probabilità di successo nel superare la soglia del 50% sarebbe ancora maggiore.
E se questi quesiti fossero rivolti al bene comune e scelti con buon senso, allora potrebbe esserci davvero una forte e benefica “scossa” in Italia. Una scossa tanto più benefica, quanto inaspettata e dovuta a quelle concomitanze storiche che difficilmente si ripetono, che uniscono nel loro percorso forze che mai camminerebbero insieme, ma che prese insieme rappresentano la maggioranza dei cittadini.
Il percorso democratico ottimale è chiedere a tutti i cittadini (non solo ai registrati) tramite il blog di Beppe Grillo su quali temi vorrebbero fossero fatti degli ulteriori referendum che puntino al bene comune, approffittando del cammino dei 5 quesiti della Lega Nord già praticamente presentati e che andranno presto al voto. E dopo la creazione di una lista di possibili quesiti (titolo e 140 caratteri di spiegazione), e dopo aver scartato quelli non fattibili dal punto tecnico legislativo, si dovrebbe fare una votazione online (questa volta solo degli utenti registrati) per mettere i quesiti in ordine di priorità e scegliere i primi 5 o 10 da portare avanti. Fatto questo, con l’ausilio degli esperti amministrativi dei parlamentari si potrebbero scrivere, preparare e distribuire i moduli per via digitale in tempi molto rapidi (poi ogni gruppo se li stamperebbe in proprio). Per questa fase preparatoria basterebbe qualche settimana. Per la raccolta firme si potrebbe organizzare un appuntamento collettivo (un V-Day 4?) in una sola data all’inizio di settembre 2014 in tutte le città italiane e nel frattempo portare i moduli negli uffici elettorali dei comuni, per permettere ai cittadini volenterosi di andarseli a firmare.
I tempi sono molto stretti per la scelta, la scrittura, la preparazione dei moduli, l’organizzazione della raccolta firme. Ma non impossibili.
In Italia si possono fare solo referendum abrogativi, quindi per cancellare una norma. Ma nella nostra Costituzione è previsto anche lo strumento della Legge di Iniziativa Popolare, che permette ai cittadini di essere parte propositiva. Finora le Leggi di iniziativa popolare non sono quasi mai state discusse dal Parlamento, ma raccogliendo milioni di firme invece che le necessarie 50.000 forse riceverebbero maggiore “attenzione”.
Sarebbe interessante per la prima volta in Italia, proporre un referendum per abrogare una norma e contemporaneamente proporre una legge di iniziativa popolare che la regolamenti in maniera nuova. Questi sono i temi su cui farei referendum e contemporaneamente realizzerei una proposta di legge di iniziativa popolare (basterebbe anche solo utilizzare gli ottimi testi già scritti dai parlamentari m5s trasformandoli in Iniziativa Popolare).
Conflitto d’Interessi
Referendum per abrogare l’attuale legge sul conflitto d’interessi inefficace
Legge 20 luglio 2004. n. 215 ( Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi) (Legge Frattini)
Corruzione
Referendum su Legge sulle rogatorie internazionali(L. 367/2001): limitazione dell’utilizzabilità delle prove acquisite attraverso una rogatoria (trova applicazione anche al processo “Sme-Ariosto 1″ per corruzione in atti giudiziari)
Referendum su Depenalizzazione del falso in bilancio(L. 61/2002): modifica della disciplina del falso in bilancio (nei processi “All Iberian 2″ e “Sme-Ariosto2″ Berlusconi viene assolto perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”)
Referendum su “Legge Cirami” (L. 248/2002): introduzione fra le cause di ricusazione e trasferimento del processo del “legittimo sospetto sull’imparzialità del giudice” (la norma utilizzata per spostare il processo da Milano a Brescia non ottenne i risultati sperati).
Referendum “Legge ex Cirielli” (L. 251/2005): riduzione dei termini prescrizione (denominata anche legge salva-Previti, ha introdotto una riduzione dei termini di prescrizione per gli incensurati e trasformato in arresti domiciliari la detenzione per gli ultrasettantenni, consentendo l’estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi “Diritti TV Mediaset” e”Mills” a carico di Berlusconi)
Media e informazione
Referendum su Decreto-salva Rete 4 (D.L. 352/2003): Introdotta ‘ad hoc’ per consentire unicamente a Rete 4 di Mediaset di continuare a trasmettere in analogico, sfavorendo Italia 7.
Referendum su CANONE RAI: regio decreto legge 21 febbraio 1938, n. 246 relativo alla Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 78 del 5 aprile 1938)
Referendum su l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria
Referendum su abolizione dell’ordine dei giornalisti
Referendum su “Legge Gasparri” (L. 112/2004): introduzione del SIC (”Sistema Integrato delle Comunicazioni”) che ha per effetto di estendere il numero di canali televisivi che un singolo soggetto può avere in concessione (la norma consente di evitare la riduzione del numero di concessioni del gruppo Mediaset, evitò lo scioglimento del monopolio televisivo Mediaset)
Finanziamento partiti
Referendum sulla legge n.13/2014 che modifica il finanziamento dei partiti solo a partire dal 2017.
Indennità dei Parlamentari
Referendum per abrogare la Legge 31 ottobre 1965, n. 1261 – Determinazione dell’indennità spettante ai membri del Parlamento
Legge elettorale
Legge di iniziativa popolare basata sulla proposta scritta collettivamente dal M5S
Democrazia diretta
Legge di iniziativa popolare
Su questo argomento non è possibile realizzare referendum, perchè toccherebbero la Costituzione, è ciò è vietato dalla Costituzione stessa. Ma si può procedere con una Legge di Iniziativa Popolare. Si potrebbe quindi realizzare una legge simile o uguale alla Legge di Iniziativa Popolare Quorum Zero e Più Democrazia che ha già raccolto 52.000 firme ed è stata depositata in Parlamento nell’agosto 2012. Essa contiene già tutti gli strumenti di democrazia diretta migliori presenti nel mondo. Basterebbe solo aggiungere lo strumento della revoca degli eletti al testo già pronto.
Questi i quesiti della Lega Nord: (continua…)
di Paolo Michelotto
oggi ho inserito questo commento nel blog di Beppe Grillo “Il Problema è Beppe Grillo” dove si sollecitava un dibattito sul m5s.
Per me il m5s è una opportunità storica per far introdurre strumenti di democrazia diretta efficaci all’interno delle istituzioni per cui ho fatto queste proposte, spero, costruttive.
PROPOSTE PER RAFFORZARE IL M5S
1. MAGGIORE COINVOLGIMENTO DAL BASSO:
permettI ai cittadini di proporre, discutere e votare idee da portare in parlamento. Sull’esempio delle Quirinarie.
Puoi iniziare con i metodi già usati dal blog:
Crei due campi da riempire:
a – titolo proposta
b – descrizione proposta (es 500 caratteri)
Dai la possibilità di partecipare a tre gruppi di persone:
1. a chi si è certificato prima del 31-12-12
2. a chi si è certificato dopo il 31-12-12
3. a tutti coloro che accedono al sito.
Con il primo turno raccogli le proposte.
Con il secondo turno le fai votare per metterle in ordine di priorità.
Con il terzo ed ultimo turno fai votare le prime 10 o 20 idee con il metodo Schulze che è descritto qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Schulze
Dopo tre turni di votazioni hai:
1. cosa desiderano gli iscritti più vecchi
2. cosa desiderano i nuovi iscritti
3. cosa vogliono i normali utenti del sito, non iscritti.
La proposta più votata dalle tre categorie, viene portata in parlamento dagli eletti.
Ripeti 1 volta al mese o più se il metodo viene apprezzato.
2. MAGGIORE COINVOLGIMENTO DALL’ALTO:
tutte le proposte dei parlamentari m5s vengono messe nel blog per una settimana per essere discusse dagli utenti. Dopo di che vengono rielaborate dai proponenti tenendo conto dei suggerimenti e critiche e portate in parlamento.
3. MAGGIORE UTILIZZO DEGLI STRUMENTI DI DEMOCRAZIA ESISTENTI:
Utilizzare il referendum abrogativo su temi selezionati con il metodo descritto sopra. Ora il m5s è ben strutturato e la raccolta firme sarà più veloce del VDay2.
4. MIGLIORE COMUNICAZIONE DEL LAVORO FATTO DAGLI ELETTI:
per seguire le regioni e i comuni e il senato e la camera dei deputati bisogna navigare in centinaia di siti. Serve un blog unico dei rappresentanti (tutti gli eletti a tutti i livelli) dove possano raccontare quello che fanno. Crei le categorie comuni, regioni, camera e senato e tra un po’ europa. In un unico spazio condiviso da tutti.
di Paolo Michelotto
fate cortesemente girare questa lettera.
Martedì 11 giugno 2013 il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Rovereto, Mario Airoldi, si incontrerà con il Segretario Comunale per verificare se e come presentare la modifica al Regolamento per l’esercizio dei diritti di informazione e di partecipazione, (il regolamento dei referendum) per permettere di abbinare la votazione dei referendum comunali di Rovereto alle votazioni nazionali ed europee.
Questo, che sembra un piccolo cambiamento burocratico, potrebbe invece permettere ai cittadini di Rovereto di avere finalmente voce nelle scelte della propria città. Visto che i nostri amministratori non vogliono togliere il quorum, l’unico modo realistico perchè lo strumento referendario funzioni nella città di Rovereto, è di abbinare la sua votazione ad un’altra votazione nazionale od europea che abbia una normale affluenza. È possibile farlo, nessuna legge lo vieta, è solo una scelta politica e di buon senso. Altri in Italia lo hanno già fatto: Milano e Gorizia nel giugno 2011 hanno votato referendum comunali nella stessa giornata del referendum nazionale.
Ma ecco un riassunto degli eventi per permettere a tutti di capire.
Nell’estate del 2012 vengono raccolte le firme per l’atto amministrativo di iniziativa popolare, “Più Democrazia a Rovereto” (Qui si trova l’intera proposta con la descrizione) per opera di tre promotori Paolo Fabris, Ruggero Pozzer ed io. In esso c’è la richiesta di togliere il quorum dai referendum comunali, di abbinare i referendum comunali alle votazioni nazionali e di rendere vincolante l’esito del referendum propositivo e altri punti minori.
Il 15 gennaio 2013 il Consiglio comunale di Rovereto discute una intera serata la proposta e poi la boccia a grande maggioranza. Il quorum tolto a Villalagarina nel 2009 e a Vicenza nel gennaio 2013, a Rovereto deve restare. Ma in quel momento, la Giunta ed il Sindaco, fanno la promessa di fare propri alcuni punti, come l’abbinamento dei referendum comunali alle votazioni nazionali ed europee.
Passano i mesi.
Il 2 maggio 2013 ho chiesto aggiornamenti alla Segreteria Comunale che mi ha riferito che la persona che si occupa di attuare la promessa fatta ai cittadini è il Vice Pres. Consiglio Com. Mario Airoldi.
Gli ho scritto ottenendo la conferma che avrebbe affrontato la questione con il Segretario Comunale entro pochi giorni.
A fine maggio gli ho telefonato e mi ha detto che l’incontro era stato fissato il 28 maggio.
Il 7 giugno gli ho ritelefonato e mi ha detto che il 28 maggio il Consiglio Comunale era stato rinviato all’11 giugno e che in quest’ultima data avrebbe incontrato il Segretario Comunale.
Ecco cosa gli avevo scritto il 2 maggio:
“Gentile Cons. Mario Airoldi,
la Segretaria del Sindaco dott.ssa Ferrari, a cui ho chiesto notizie su come procedesse la delibera per migliorare gli strumenti referendari a Rovereto, mi ha detto che ora Lei segue la questione.
Come si ricorderà la proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare fu bocciata il 15 gennaio 2013 dal Consiglio Comunale. Ma fu fatta la promessa che l’amministrazione avrebbe fatto propri almeno alcuni punti della proposta. Tra i quali l’abbinamento dei referendum alle elezioni nazionali ed europee e il Sindaco Miorandi parlò anche di estendere gli argomenti su cui si poteva fare un referendum.
La dott.ssa Ferrari mi ha accennato al fatto che volete fare una modifica dello Statuto e quindi raggruppare anche questi punti a quella data futura.
MA, visto che sono possibili nuove elezioni nazionali anche prima della scadenza naturale del 2018 e che nel 2014 ci sono le elezioni Europee, Le chiedo se non è possibile modificare rapidamente, prima quindi della più lenta riforma dello Statuto, almeno due punti del “Regolamento per i diritti di informazione e partecipazione dei cittadini”. L’abbinamento dei referendum comunali alle elezioni nazionali e europee e l’invio dell’opuscolo informativo.
Per fare questa modifica non occorre una maggioranza qualificata e visto che la maggioranza che governa Rovereto era già d’accordo il 15 gennaio 2013, i tempi sarebbero rapidissimi.
L’abbinamento dei referendum comunali alle elezioni nazionali ha vari vantaggi:
1. aumenta la partecipazione ai referendum
2. diminuisce il costo dei referendum dei 2/3 (questo ci era stato confermato dall’ufficio elettorale di Rovereto nel 2009) perchè alcuni costi sono sostenuti da chi organizza le elezioni nazionali ed europee
3. diminuisce la fatica degli elettori, che invece che recarsi a votare in due occasioni diverse, concentrano il loro impegno in un’unica mezzo’ora.
Le riporto qui i punti della nostra proposta che potrebbero essere inseriti subito nel Regolamento. Il punto B è quello riguardante l’abbinamento, il punto D è quello relativo all’opuscolo informativo il punto E chiede che il referendum propositivo venga attuato entro 60 giorni e gli altri punti sono correzioni minori che avevamo visto con il Segretario Comunale.
Modificare il Regolamento per i diritti di informazione e partecipazione dei cittadini, approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 16 di data 23 marzo 2010, nelle seguenti parti
b) all’articolo 22, sostituire il comma 2. con il seguente testo: “Le consultazioni referendarie vengono effettuate in una unica tornata annua, riunite in una unica giornata, di domenica, non in coincidenza con altre operazioni di voto a livello comunale e provinciale. La tornata referendaria deve coincidere con le eventuali altre operazioni di voto a rilevanza nazionale ed europea. In questi casi le operazioni di voto si svolgeranno con la stessa durata.
c) al titolo dell’articolo 35 togliere le parole “ a mezzo manifesti”
d) all’articolo 35, comma 8 aggiungere il seguente nuovo testo : “Nel periodo di cui al comma 1 deve essere
diffuso, a cura e spese dell’Amministrazione comunale, un opuscolo informativo, inviato a ciascuna famiglia, nel quale, assegnando il medesimo spazio di almeno una pagina, vengano rappresentate le ragioni insindacabili dei favorevoli e dei contrari, a condizione che i contenuti non contrastino con norme penali”
e) all’articolo 39 dopo il comma 1 aggiungere il comma 1 bis. Con il seguente testo: “In caso di referendum propositivo con esito positivo, l’Amministrazione comunale, entro 60 giorni dalla proclamazione dei risultati, dà avvio al procedimento di attuazione.”
f) all’articolo 39 al comma 2 togliere le parole “o propositivo” all’articolo 39 al comma 3 aggiungere la parola “consultiva”dopo “consultazione referendaria”
g) all’articolo 39 al comma 4 aggiungere la parola “consultiva”dopo “consultazione referendaria”
Ed ora un appello ai cittadini roveretani che ritengono che sia giusto avere più voce nelle scelte pubbliche.
Possiamo con garbo e cortesia ricordare al Vice Pres. Consiglio Comunale di Rovereto, Mario Airoldi che desideriamo che i referendum comunali vengano votati assieme alle votazioni nazionali ed europee. È una scelta logica, di buon senso, che fa risparmiare la città e che aumenta l’affluenza al voto.
Mandiamo prima di martedì 11 giugno 2013 una email al suo indirizzo istituzionale e in copia al mio indirizzo. Io pubblicherò tutte le email inviate sul blog www.cittadinirovereto.it
Scriviamo le nostre motivazioni o anche semplicemente la frase:
“Desidero che le votazioni dei referendum comunali siano abbinate a quelle nazionali ed europee”
Questi sono i due indirizzi a cui inviare l’email:
airoldimario@comune.rovereto.tn.it
paolorove@gmail.com
Un piccolo atto, democratico e poco faticoso, per cercare di ottenere strumenti democratici che diano più voce a tutti i cittadini.
di Paolo Michelotto
giovedì 15 novembre alle ore 20,30 presso la saletta degli Eco e Verdi messa a disposizione da Ruggero Pozzer in via Setaioli 24 abbiamo organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini sensibili alla democrazia di Rovereto.
Discuteremo dell’inverosimile caso della proposta di atto amministrativo di iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia sostenuto da più di 200 firme AUTENTICATE di cittadini roveretani, che NON è stato discusso in Consiglio Comunale e delle iniziative da intraprendere.
Questi i fatti:
contemporaneamente a iniziative analoghe prese in altre parti d’Italia, anche a Rovereto nella primavera – estate del 2012 abbiamo presentato una proposta dei cittadini che chiedeva al consiglio comunale di discutere di togliere il quorum dai referendum comunali e di abbinarli alle elezioni nazionali ed europee per risparmiare risorse pubbliche e favorire la partecipazione al voto.
C’era una simile iniziativa portata avanti nel comune di Trento, nella provincia di Trento, nel comune di Rovereto e a livello nazionale Italiano.
Abbiamo raccolto più di 200 firme autenticate come previsto dal regolamento e depositato la proposta di atto amministrativo presso il Segretario Comunale durante l’estate.
La stessa cosa è stata fatta e le proposte hanno cominciato il loro percorso di discussione nel Comune di Trento, nella Provincia di Trento e nel Parlamento Italiano. Senza NESSUN intoppo.
Ma a Rovereto si è riunito il Comitato dei Garanti che ha deciso che tale tema non può essere discusso dal Consiglio Comunale.
Quindi si è verificato l’inverosimile caso in cui il consiglio comunale ha eletto 3 persone, i Garanti, che hanno deliberato che il Consiglio non è competente a discutere un argomento di competenza del Consiglio Comunale, proposto da più di 200 cittadini.
Tale situazione ridicola ed offensiva per la democrazia, per i cittadini roveretani e per i loro rappresentanti si è verificata solo a Rovereto. A Trento (Comune e Provincia) e nel Parlamento Italiano, proposte pressochè identiche sono invece state depositate ed hanno iniziato il loro percorso di discussione, nello stesso periodo.
Questo giovedì 15 novembre 2012 ore 20,30 in via Setaioli 24, invitiamo tutti i cittadini sensibili alla democrazia a partecipare e a discutere assieme come andare oltre a questa situazione surreale.
Ecco il documenti per farsi un’idea di quanto detto sopra:
modello firme Proposta di Atto Amministrativo Quorum Zero e Più Democrazia
1^ Comunicazione del Segretario Comunale che indica i tempi di discussione
2^ Comunicazione del Segretario Comunale che comunica la “cassatura”
di Paolo Michelotto
ho ricevuto questa email di Lorenzo Lugli:
Volevo ringraziare per il materiale e le notizie che ho trovato in questo blog. Ne sono rimasto talmente colpito che ne ho parlato a degli amici ed abbiamo deciso di “darci da fare” anche nella nostra città. Abbiamo organizzato un incontro e sono arrivate inaspettatamente una 40ina di persone!!
Grazie di cuore.
Sono io in realtà a ringraziare Lorenzo. Il mio blog vuole creare consapevolezza che una democrazia migliore esiste, non è solo utopia, ma è praticata da milioni di persone nel mondo e si può introdurre anche da noi in Italia. Ma anche che questo dipende solo dal nostro impegno diretto, di ciascuno di noi. Non ci pioverà dall’alto.
Buon lavoro agli amici di Pesaro! Tenetemi aggiornato sul vostro viaggio e vi auguro di realizzare cose che possano diventare di esempio per il resto di noi tutti.
Ecco il loro sito:
di Paolo Michelotto
due ottime notizie di fine anno dai due estremi dell’Italia:
1 – In Valle D’Aosta l’associazione Valle Virtuosa ha consegnato quasi 8000 firme per una iniziativa di legge popolare con referendum propositivo per impedire la costruzione di inceneritori nella vallata. Questo il quesito.
La legge della Regione Valle D’Aosta sulle iniziative popolari e i referendum
Questo strumento prevede che la proposta di legge sia presentata nel Consiglio Regionale, se essa non viene approvata nei tempi stabiliti, viene trasformata in referendum propositivo. Ed è ciò che succederà probabilmente, visto che i rappresentanti di solito sono a favore degli inceneritori per le ovvie pressioni economiche. Quindi probabilmente in ottobre i Valdostani andranno a referendum su questo tema. C’è il quorum del 45% da superare, ma i promotori sono fiduciosi.
cito l’ANSA:
(ANSA) – AOSTA, 29 DIC – Sono state depositate nel primo pomeriggio di oggi alla Presidenza del Consiglio regionale 7.748 firme autenticate contro il Pirogassificatore. Si avvia cosi’ referendario riguardante la proposta di iniziativa popolare in materia di nuove disposizioni per la gestione dei rifiuti, con particolare riguardo agli impianti di trattamento a caldo. La raccolta firme, che ha coinvolto circa 100 volontari in 43 banchetti, si e’ svolta dal 9 ottobre al 15 dicembre. La Segreteria generale del Consiglio Valle ha ora 20 giorni di tempo per la verifica delle firme. Poi iniziera’ l’iter legislativo in Consiglio. Il referendum potrebbe svolgersi tra ottobre e novembre del prossimo anno. (ANSA).
2. in Puglia nel Comune di Sant’Agata di Puglia (FG), la lista civica Progetto Sant’Agata e IDV hanno presentato la campagna referendaria “Io non delego, decido” per organizzare il referendum consultivo sulla centrale a Biomasse
Qui l’indirizzo dell’evento su FB
Due interessanti esempi che gli italiani vogliono poter avere maggiore voce nelle scelte pubbliche ed usano strumenti imperfetti (il ref. propositivo con quorum del 45% in Valle d’Aosta e il referendum consultivo non vincolante a Sant’Agata).
Esempi virtuosi per tutti noi!
di Paolo Michelotto
da alcuni tempi è attivo un gruppo di cittadini a SantaMarinella (RM) sul litorale romano, che si stanno impegnando a promuovere la democrazia diretta nella loro città.
Ecco quanto mi scrive Marco Pagliarani su quanto hanno fatto e stanno facendo:
Ciao Paolo,
in sintesi quello che abbiamo fatto e stiamo facendo :
-Abbiamo creato un gruppo di lavoro ( stiamo cercando di coinvolgere attivamente altre persone perchè le cose da fare aumentano).
-Siamo andati a parlare con il Sindaco.
-Stiamo avendo incontri con i presidenti delle associazioni della città per coinvolgerle e fare in seguito una riunione tutti
insieme.
-Insieme ai referenti delle associazioni ci presenteremo in una riunione che ci ha chiesto il Sindaco che si dovrebbe
svolgere prima di Natale.
-Se le cose avanzeranno con l’ amministrazione insieme ai referenti delle associazioni proveremo a cambiare lo
Statuto per i referendum, le assemblee pubbliche, consiglio municipale aperto etc..
- In ogni caso faremo una assemblea pubblica di educazione civica circa la democrazia partecipata.
- Se l’ amministrazione non ha intenzione di cambiare proveremo a raccogliere le firme per un referendum.
E’ molto arduo perchè lo statuto non è mai stato cambiato riguarda le iniziative popolari : si parla di 5000 firme su 14.000 votanti
e la maggior parte dei residenti è domiciliata a Roma. Santa Marinella è una località balneare.
Ci sentiamo presto. Se hai dei suggerimenti scrivimi.
Ciao
Questo il loro sito di riferimento:
http://democraziasantamarinella.blogspot.com/
Un grande in bocca al lupo ai santamarinellesi!!! E spero che per tutti noi questo sia un esempio di come con un po’ di buona volontà e determinazione possiamo attuare un percorso di democrazia anche nella nostra città. Nulla ci pioverà dall’alto, se non siamo noi a richiederlo.
di Paolo Michelotto
grazie all’impegno di Tania Rontini di Bologna, del Movimento 5 Stelle di Ferrara e tantissimi altri singoli e gruppi M5S della Regione Emilia Romagna, domenica 27 novembre 2011 si svolgerà a Ferrara il primo Democracy Day.
Il nome di questo evento già racchiude il suo significato. Una intera giornata di democrazia per discutere dei temi importanti per il M5S dell’Emilia Romagna. Tania mi aveva contattato in ottobre per sentire se avevo qualche idea su come si poteva organizzare un incontro regionale dove tutti potessero discutere in maniera produttiva. Stavano valutando di effettuare un incontro di 3 giorni a cavallo del 31 ottobre. Le ho spiegato quello che facevo abitualmente e abbiamo fissato un primo incontro a Bologna il 13 ottobre dove ho mostrato “La Parola ai Cittadini”. Il metodo è piaciuto ai presenti, per cui l’ho replicato il 3 novembre a Ravenna e poi il 10 novembre a Reggio Emilia
Poi ho fatto una proposta dettagliata su come poteva essere organizzata una giornata partecipativa che funzionasse. Basata sui town meeting del 21° secolo, ad esempio “Il cittadino partecipa” che avevamo organizzato nel 2009 a Rovereto. E sul lavoro e l’impegno gratuito di tutti noi. Anche il cibo è portato da ognuno di noi e condiviso. Avevamo anche bisogno di realizzare il tutto senza un sistema informatico dedicato, con metodi più facili ed economici da gestire, con la partecipazione di tutti. Ho proposto di utilizzare il meglio di vari metodi partecipativi (La Parola ai Cittadini, il World Cafè, l’Open Space Technology). E di alternare in maniera organizzata momenti plenari, con momenti in cui saremo suddivisi in gruppi. Con lo scopo di permettere a tutti di parlare, discutere, confrontarsi e allo stesso tempo con la necessità di arrivare a risultati di valore e che abbiano un seguito. Il tutto con la massima trasparenza e diffusione pubblica di contenuti sul web. Metteremo online in diretta streaming un video che riprenderà l’evento, le foto che faremo durante la giornata, i documenti elaborati, le proposte effettuate e le votazioni. Questo mix di tecniche, di tempi e di utilizzo di software e di hardware l’ho chiamato Democracy Day. E questo sarà il primo Democracy Day e spero non l’ultimo. Nei prossimi giorni altri dettagli. Il 27 novembre 2011 su questo blog sarà possibile vedere la diretta video, i documenti, le foto, le votazioni etc.
Ecco qui il comunicato inviato dagli organizzatori a tutti i partecipanti (con la mappa per arrivare) e a seguire la mia traccia completa, su cui il comunicato si basa.
Democracy-Day: Movimento 5 Stelle e Democrazia Partecipata
Ferrara 27.11.2011
Questo incontro vuole essere un momento per ritrovarci e condividere le proposte per migliorare il Movimento 5 Stelle, attraverso un nuovo modello di democrazia partecipata attuabile al nostro interno e perché no, da esportare anche nella società e nelle istituzioni.
Di seguito il programma della giornata che potrete inviare agli attivisti per informarli dell’incontro.
Svolgimento giornata avente come tema centrale “Argomenti da affrontare oggi per migliorare il Movimento 5 Stelle”:
Accoglienza:
9.00 – 9.30
ore 9.00 accoglienza e registrazione ospiti su computer portatili dell’organizzazione.
Inizio:
9.30 – 10.00
ore 9.30 Assemblea Plenaria – illustrazione della giornata:
10.00 – 12.00
La Parola ai Cittadini: “Argomenti da affrontare oggi per migliorare il M5S”.
Pranzo:
12.00 -13.00
World Cafè:
13.00 – 14.00
Lavoro in piccoli gruppi: “World Cafè”. Incontri in tavoli da 4 persone. Partecipanti al tavolo assegnati in ordine casuale. Un ospite con computer per tavolo. Dopo 20 minuti, i tre senza computer si alzano e cambiano tavolo, sempre a caso, evitando di sedersi con amici e conoscenti. Si ricomincia. Chi ha il computer racconta in pochi minuti la sintesi dei 20 minuti precedenti. Poi si ricomincia la discussione liberamente. Dopo 20 minuti si cambia ancora. Si ripete 3 volte. Per un totale di 1 ora. Tutte le sintesi appaiono in tempo reale nel documento collaborativo, mentre vengono scritte. In questa fase si comincia ad approfondire le tematiche più sentite dai partecipanti, liberamente e con molto tempo per ciascuna persona. Ci si scambia idee e le si forma insieme agli altri.
Brainstorming:
14.00 – 15.00
Assemblea Plenaria – brainstorming di proposte. Tutte vengono presentate 1 minuto a testa senza discussione e votate con alzata di mano. Tempo massimo 1 ora. Quindi max 60 proposte. Alla fine tutte vengono messe in ordine di priorità. Lo scopo è di far emergere tutte le proposte discusse fino a questo punto. Queste proposte saranno messe in ordine di priorità e saranno il tema discusso in ciascun tavolo della fase successiva.
Pausa 10 minuti:
15.00 – 15.10
Open Space Technology:
15.10 – 17.10
Anche questa è una tecnica con vari anni di esperienza nel mondo. Vengono creati i tavoli di discussione per le proposte emerse nell’ora precedente. Si invita chi vuole discutere di quell’argomento di portarsi attorno a quel tavolo. Non c’è numero minimo o massimo di partecipanti. Si creano tavoli così via finché c’è qualcuno che ancora non ha trovato il suo argomento preferito. Si usano le regole della OST. Non ci sono facilitatori, i tavoli si autogestiscono. I partecipanti si possono spostare da un tavolo all’altro. Tempo massimo 2 ore. Per ogni proposta bisogna indicare anche chi si impegna a portarla avanti e come. A ogni tavolo c’è 1 persona con un computer, che si impegna a rimanere sempre su quel tavolo e a scrivere nell’apposito spazio sul documento collaborativo appunti su quanto emerge. In questa fase le persone discutono a fondo l’argomento scelto, trovano soluzioni e proposte ed emerge chi e come attua il percorso.
Pausa 10 minuti:
17.10 – 17.20
Presentazione proposte finali all’assemblea e voto:
17.20 – 18.20
Assemblea plenaria dove tutte le proposte elaborate dai gruppi di discussione vengono presentate da 1 o più persone di quel gruppo. Ogni proposta viene votata per alzata di mano e alla fine vengono ordinate per priorità.
Saluti finali:
18.20
Fine primo Democracy Day.
A tutti viene indicato l’indirizzo web dove trovare il documento collaborativo scritto in tempo reale, lo streaming della diretta video, foto, video su youtube e tutto il materiale emerso.
Compilazione di un foglio di valutazione sulla giornata.
Al momento vi sono 250 iscritti, mancano ancora i dati relativi ad alcune province.
Tutte le iscrizioni che ci sono pervenute fino ad ora sono confermate.
Vi comunichiamo di seguito alcune informazioni utili.
Luogo: Sala S. Francesco Via Savonarola, 3 – zona centro storico (Ferrara)
Orario: dalle 9,00 alle 18,30 circa.
Materiale che ogni partecipante dovrebbe portare: pc, ciabatta a prese multiple, prolunga, carta, penna, chiavetta USB e chiavetta Wind o Tim, ecc per collegamento a Internet (nella sala non vi è WIFI).
Pranzo: ciascuno dei partecipanti è pregato di portare qualcosa da mangiare e condividere con gli altri (non utilizzeremo catering o mense per lasciare alla giornata l’impronta originale, senza snaturarla).
Costo individuale di partecipazione: per sostenere i costi per la sala e l’acquisto di materiali vi chiediamo di donarci una somma che potrà essere di 2 euro (o superiore) i soldi avanzati verranno utilizzati per organizzare altri eventi.
Come raggiungere Ferrara e la Sala S. Francesco:
IN TRENO: arrivati alla stazione tenere la sinistra percorrere tutto il viale e proseguire diritto per viale Cavour, passare il castello e proseguendo per C.so Giovecca al secondo semaforo svoltare a Dx ( via terranuova) dopo 150 mt. a Sx la basilica ( tempo previsto 15 minuti)
Dalla Stazione
Linea 1 orari festivi : 7.22- 8.07 -8.52- 9.37
Linea 3C : 7.20- 8.00- 8.40- 9.20
Linea 4C : 7.00 -7.40 -8.20- 9.00
linea 6 (fermata, prendere Viale Costituzione all’incrocio andare alla prima fermata di V.le Cavour a dx): 7.32 8.12 8.52 9.32
i biglietti sono acquistabili in stazione o al bar di fronte alla stazione)
IN AUTO
Da BOLOGNA : uscita Ferrara Sud – prendere per ferrara centro, percorre tutta via Bologna sino a che non vedete Porta Paola, appena passata trovate la prima area di parcheggio , oppure tenendo la dx trovate una salitina che porta ad un parcheggio gratuito. Da qui, scendere e procedere per Via Spronello, via delle Scienze, Via Terranuova dopo 150 mt a DX la Basilica S. Francesco.
Da RAVENNA : seguire per il centro, al Ponte di S.Giorgio (ponte sul Volano con le statue) a dx per via colombarola al semaforo tenete la Sx alla rotonda dopo ol cimitero entrate in città, dopo il cavalcavia tenete ancora la Sx e cercate parcheggio. Per raggiungere il Convegno prendete Via Scandiana – Via savonarola alla fine la Basilica, oppure C.so Giovecca e al primo semaforo a Sx e a 150 mt. siete arrivati
DA NORD : Rovigo-Padova. Uscita FE Nord seguire per centro città. Dopo il sottopasso al secondo semaforo a SX in V.le Cavour Parcheggiare dove trovate e poi proseguite a piedi. Prima della discesa del sottopasso seguite indicazioni per il parcheggio di via del lavoro. Prendere il sottopassaggio che vi porta nel piazzale della stazione per il Bus o per venire a piedi.
Alleghiamo la piantina con indicati l’area ZTL e la Sala S. Francesco.
Per qualsiasi chiarimento contattateci.
Vi ringraziamo per la grande partecipazione e collaborazione.
Un caro saluto a tutti, a presto.
La mia proposta: (continua…)
di Paolo Michelotto
giovedì 27 ottobre 2011 durante il Consiglio Comunale Aperto di Morciano (RN) per la prima volta in Italia verrà richiesto ufficialmente l’introduzione dello strumento della revoca degli eletti. E’ la prima volta in Italia a livello comunale. Questo grazie ad Hossein Fayaz del Comitato per la difesa dei diritti del cittadino. Non credo proprio che la giunta comunale e il consiglio comunale, approveranno la proposta, ma da qualche parte bisognava iniziare. Anche negli Stati Uniti dove questo strumento esiste in moltissime città, alla fine del 1800 si è cominciato a considerarlo, poi a discuterlo, poi a proporlo ed infine è entrato nella mente e nei cuori dei cittadini e anche dentro alle istituzioni. Nel gennaio 2011, grazie a Davide Bono, consigliere regione piemonte del M5S era stata fatta la prima mozione in assoluto in Italia su questo argomento in qualsiasi istituzione. Giovedì 27 ottobre 2011, si entra per la prima volta in un comune con una identica proposta. Sono sicuro che molte altre città seguiranno; chi sarà la seconda? Il primo passo che dobbiamo fare noi cittadini è quello di informarci. Ad esempio leggendo il capitolo sulla revoca del libro “Democrazia dei Cittadini” scaricabile gratuitamente qui: http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=37
Nei prossimi giorni inserirò il video della serata. Purtroppo gli amici di Morciano in Comune non possono realizzare la diretta video in streaming per esplicito volere degli amministratori.
Questo il modulo che i cittadini hanno riempito per poter fare una proposta (lo metto come esempio, magari da riprodurre più amichevolmente):
Modulo istanza consiglio comunale aperto
Un grande in bocca al lupo ad Hossein, che ha mostrato un esempio da seguire da tutti noi!
Ecco la lettera inviata da Hossein:
Cara amica/Caro amico,
Buon giorno. Augurandomi di fare una cosa gradita, in allegato invio il nostro Comunicato Stampa dal titolo: “Perché chiediamo più democrazia nel nostro Comune?”, riguardo al Consiglio comunale aperto ai cittadini di giovedì sera, 27 ottobre, alle ore 20:30, presso la sala consigliare del Municipio di Morciano di Romagna.
Con la preghiera di divulgazione.
Grazie e Cordiali Saluti.
Hossein Fayaz
“Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”.
Perché chiediamo più democrazia nel nostro Comune?
È stato accertato che nei Paesi e nei Comuni la presenza di una maggiore democrazia e partecipazione dei cittadini è sinonimo di maggiore prosperità, benessere, coesione sociale e felicità degli abitanti. Per questa ragione nel Consiglio comunale aperto convocato per giovedì sera 27 ottobre, alle ore 20:30, in Municipio, proponiamo che vengono inseriti altri due basilari articoli di “Democrazia Diretta” nello Statuto comunale di Morciano di Romagna: primo, il Referendum Propositivo; secondo, l’Elezione di Revoca del mandato dell’eletto per la giusta causa. (continua…)
di Paolo Michelotto
Roberto Brambilla che tra le molte cose è anche consigliere comunale a Concorezzo (MB) per una lista civica, mi ha mandato il testo e il volantino esplicativo di tre petizioni che hanno iniziato da poco nel loro comune.
Due riguardano il PGT, la terza chiede che vengano introdotti e rgolamentati i referendum propositivi, abrogativi e venga tolto il quorum. Ecco il testo di questa terza richiesta:
Egregio signor Sindaco di Concorezzo,
chiedo di prendere al più presto tutti i provvedimenti necessari (es. regolamento dei referendum e modifica dello statuto del comune) per dare ai cittadini la possibilità di decidere sul futuro della propria comunità con strumenti quali il referendum consultivo previsto dallo statuto comunale (art. 47 capo V), il referendum abrogativo, il referendum propositivo. Chiedo inoltre che il quorum sia azzerato.
E questo il testo del volantino intero:
Firma le tre petizioni
1) Per evitare la cementificazione di Concorezzo
2) Per tutelare meglio il poco verde rimasto attorno al paese
3) Per dare più potere ai cittadini con la democrazia diretta
Stiamo raccogliendo le firme per tre petizioni al Sindaco di Concorezzo.
La prima petizione è per chiedere che la grande tangenziale – che parte dalla rotonda del nuovo spaccio di Frette e gira intorno alla vecchia dogana per connettersi con la strada per Oreno (non era prevista nel programma della maggioranza) – venga tolta dal Piano di Governo del Territorio.
Questa tangenziale asfalta 30.000 mq. e pone le premesse per una perdita di terreno agricolo pari a 87.500 mq nelle adiacenze di via Remo Brambilla + 96.000mq in via Piave; per non parlare di Via Kennedy dove si devastano altri 87.500 mq. Il tutto è pari alla bellezza di circa 45 campi di calcio!
Le nuove edificazioni previste da questo PGT portano 1800 nuovi abitanti aggravando lo squilibrio territoriale e ambientale già fortissimo a ciò si aggiungono altri 2 o 3 mila abitanti a causa delle nuove aree che vengono “accerchiate” dalla tangenziale. Chi paga la manutenzione futura di quella strada dopo che sarà costruita con i soldi dei cittadini e che serve a pochi privati? Perché non fare una rotatoria al semaforo della Pagani? Perché continuiamo a fare cassa svendendo il territorio? E quando il territorio finirà?
Non sarebbe meglio parlare direttamente alla cittadinanza dei problemi economici del comune e come far fronte ad essi senza continuare a cementificare il territorio ovvero le “radici” del nostro paese? Vogliamo che Concorezzo resti simile ad un paese o vogliamo che si saldi ai paesi confinanti?
La seconda petizione è per chiedere la tutela del territorio agricolo che sta intorno a Concorezzo estendendo il Parco della Cavallera. I vincoli che prevede l’attuale amministrazione sono assolutamente modificabili: in sostanza non danno alcuna garanzia di preservare il poco verde rimasto. Il Parco é l’unica speranza di poter ancora trovare dei luoghi piacevoli a portata di piede o di bici. Se avete terreno agricolo e lo date ai terzisti contattateci per dar vita ad un progetto coordinato che vi renderà di più…
La terza petizione serve per chiedere che a Concorezzo si introducano gli strumenti necessari per dare più potere ai cittadini grazie a referendum comunali abrogativi e propositivi (un solo esempio: se li avessimo avuti l’Acqua World sarebbe rimasto sulla carta… Vogliamo inoltre abbassare il quorum a zero per non ammazzare la democrazia. Chiediamo inoltre il regolamento per i referendum che Concorezzo aspetta da 10 anni!
Firmate al banchetto!! I cittadini che volessero dare una mano si mettano in contatto con il numero 039 988 10 21 o scrivano a info@listacivicaconcorezzo.org . Chiedeteci i moduli per raccoglierle voi stessi tra i vostri familiari o scaricateli da www.listacivicaconcorezzo.org
Altre date per poter firmare: Il 25 settembre alla festa della Lista civica in Cortenuova (via Libertà 136/F) : biciclettata, focacce bio, spettacoli, musica, giochi! Martedì 27 settembre al mercato.
Cari cittadini non delegate la gestione del territorio! Ne va del nostro futuro!
Il territorio cementificato è perso per sempre!
www.listacivicaconcorezzo.org
www.retecivicaitaliana.it
Questi i file in formato .doc per poterli modificare ed usare anche nella propria città:
2011-09 Moduli per la raccolta di firme sul PGT e Dem Dir 20 luglio 2011
2011-10 Volantino per promuovere la raccolta di firme per le 3 petizioni 2 set
di Paolo Michelotto
ottimo esempio da imitare ovunque in Italia. Gli amici del Comitato Più Democrazia di Biella hanno creato la petizione “Io pago, io decido”.
Ecco le motivazioni:
Le risorse della comunità devono essere gestite dalla comunità. Per fare questo invitiamo il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale di Biella ad attivare lo strumento del bilancio partecipativo, così da permettere a noi cittadini di indicare le problematiche e le priorità economiche per la Città. L’attuale crisi finanziaria – e l’indebitamento del Comune di Biella di oltre 64 milioni di euro – è un’opportunità per introdurre innovativi strumenti di democrazia diretta, destinati a diventare il futuro della vita civica e già utilizzati nel presente da numerosi comuni italiani.
Se i cittadini possono sviluppare un bilancio partecipativo e dei referendum propositivi senza quorum (per evitare l’uso tattico del non voto) la partecipazione alla vita politica cittadina aumenta e ne guadagna l’intera comunità. In questo modo la cittadinanza diventa protagonista e può dettare l’agenda politica senza essere chiamata in causa solamente una volta ogni 5 anni durante le elezioni. Dando a noi cittadini maggiore responsabilità, il bilancio partecipativo e i referendum senza quorum ci aiutano anche a comportarci più responsabilmente.
Ecco quindi in breve quanto chiediamo con la petizione “io pago io decido”:
1. BILANCIO PARTECIPATIVO (io pago, io decido)
2. REFERENDUM PROPOSITIVI (proposte, non proteste)
3. TOGLIERE IL QUORUM (chi partecipa decide)
Qui il sito di riferimento:
http://www.iopagoiodecido.it/2011/09/10/perche-la-petizione-io-pago-io-decido/
Qui il documento completo della petizione (come esempio da relìplicare anche nelle nostre città):
di Paolo Michelotto
il 19 settembre 2011 ci siamo ritrovati su skype dalle 20,30 alle 22,30 e abbiamo continuato l’esame della bozza degli articoli da inserire nella inziativa di legge popolare per togliere il quorum e migliorare gli strumenti di DD. Questi incontri sono estremamente interessanti dal mio punto di vista, perchè ogni volta arriviamo ognuno con idee diverse e poi dopo la discussione giungiamo ad una sintesi che è sempre migliore delle singole partenze. Una dimostrazione continua che l’intelligenza collettiva è migliore di quella del più illuminato singolo.
Gli articoli 67, 69 e 70 rimangono gli stessi scritti le volte precedenti.
Ieri abbiamo toccato l’art. 71.
Articolo nella costituzione in vigore
Art. 71.
L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.
Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.
Diventa:
Art. 71. – L’iniziativa delle leggi appartiene ai cittadini elettori, a ciascun membro delle Camere, al Governo ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.
I cittadini elettori esercitano l’iniziativa delle leggi mediante la proposta di un progetto redatto in articoli secondo le modalità previste dall’art. xx (quello che descrive l’iniziativa, probabilmente il 74 bis, ma verrà deciso in futuro).
Poi abbiamo formulato l’art. 74 ter che in precedenza chiamavamo art. 71 bis. Ci siamo accorti che la sua posizione ideale nella costituzione non è dopo l’art. 71 esistente, ma probabilmente, ma verà deciso nella prossima riunione dopo l’art. 74. E quindi l’abbiamo chiamato provvisoriamente 74 ter.
La numerazione sarà comunque sistemata una volta scritti tutti gli articoli da modificare.
Articolo nuovo
Verrà inserito dopo l’art. che discute l’iniziativa popolare probabilmente si chiamerà 74 ter
art 74 ter
La raccolta delle firme a sostegno delle richieste di referendum e delle iniziative di legge popolare a livello locale o nazionale, può avvenire su supporto cartaceo e/od elettronico-informatico.
ed infine hanno definito anche l’art. 74 quater (che per le stesse ragione di sopra, finora avevamo chiamato 71 ter):
Articolo nuovo
probabilmente si chiamerà 74 quater (deve venire dopo l’art. della iniziativa popolare)
art. 74 quater
Gli strumenti di democrazia diretta sono applicabili a tutta la materia legislativa già di competenza dei rappresentanti eletti dal popolo e non possono in alcun caso confliggere né con le disposizioni inderogabili del diritto internazionale, né con i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, né con il dettato della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Ciascuna proposta di legge o di referendum deve rispettare il principio dell’unità della forma e della materia.
Chi vuole partecipare può farlo, basta che mi invii il suo nome skype al mio indirizzo paolorove@gmail.com
Qui c’è l’attuale costituzione esistente:
http://www.governo.it/governo/costituzione/principi.html
Questa la bozza della legge di iniziativa popolare versione 007 con le modifiche fatte fino al 19-09-11 negli incontri e sul forum, formato ppt:
Qui la stessa versione 007 in formato pdf
Qui il forum in cui stiamo discutendo questa legge:
http://quorum.forumattivo.it/f11-fase-4-dalle-idee-al-testo-finale
di Paolo Michelotto
l’amico Giacomo Consalez, ha scritto una lettera al nuovo sindaco di Milano Pisapia, chiedendo che introduca all’interno dello statuto comunale migliori e soprattutto efficaci strumenti di democrazia diretta. E’ una lettera interessante, che potrebbe, opportunamente modificata, essere un esempio per cittadini di tutta Italia per effettuare la stessa richiesta al proprio sindaco.
La Carta Europea delle autonomie locali, emanata nel 1985, stabilisce che gli stati membri debbano sostenere il progressivo sviluppo di forme di autogoverno, termine che quel testo definisce da un lato come un trasferimento di parte delle funzioni di potere dai governi centrali ai governi locali, dall’altro come un’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini, ai quali si aprono spazi crescenti di partecipazione attiva alle decisioni assunte dagli enti locali.
A seguito della sua entrata in vigore, il parlamento italiano ha dovuto, con somma riluttanza, recepire almeno formalmente alcune indicazioni della Carta Europea, promulgando inizialmente la legge 8 giugno 1990, n. 142, denominata «Ordinamento delle autonomie locali», quindi la Legge 3 agosto 1999, n. 265, denominata «Più autonomia per gli enti locali». Infine il governo Amato ha adottato il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 «Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali»
Questo quadro giuridico prevede che, a partire dal 1990, i Comuni siano dotati di uno statuto, che costituisce nei fatti una sorta di costituzione dell’ente locale. Per la normativa vigente in Italia, la formulazione, le modifiche, gli aggiornamenti e l’approvazione degli statuti sono di esclusiva competenza dei consigli comunali e provinciali. Ciononostante, gli statuti degli enti locali rappresentano una grande opportunità per la riforma del nostro sistema politico, e un vero e proprio tallone d’Achille del regime partitocratico italiano, blindato nella propria assoluta e criminale autoreferenzialità.
Una revisione degli statuti dei comuni potrebbe consentire a un numero crescente di comunità locali di sperimentare gli strumenti della democrazia diretta esercitando un reale potere deliberativo. Nei comuni, una siffatta riforma degli statuti permetterebbe ai cittadini di prendere piena coscienza dei propri diritti, li abituerebbe alla discussione e alla deliberazione su fatti precisi e limitati, scevra da contrapposizioni tra fazioni ideologiche precostituite, e promuoverebbe la partecipazione diretta e decisiva dei cittadini al governo della cosa pubblica.
Chiediamo quindi al Sindaco Giuliano Pisapia di dare corpo ai numerosi pronunciamenti fatti in campagna elettorale da esponenti della coalizione vincente in tema di “democrazia deliberativa” (verbatim) mettendo in atto la prima modifica dello statuto in modo tale da introdurre i referendum deliberativi di iniziativa e di revisione. Per referendum di iniziativa, s’intendono azioni tese ad imporre a sindaco, giunta e consiglio comunale o provinciale, deliberazioni su argomenti che interessano l’intera comunità. Per referendum di revisione, s’intende il pronunciamento popolare su deliberazioni che, già assunte dall’amministrazione comunale, si vogliono modificare emendando o abrogando norme esistenti. In entrambi i casi la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini elettori circa materie di ambito locale dovrebbe avere valore esecutivo immediato, senza ulteriori elaborazioni o mediazioni politiche, e indipendentemente dal numero dei votanti. Il quorum, strumento che nega la democrazia assegnando a chi non partecipa un potere decisionale maggiore rispetto alle persone responsabili che partecipano alla consultazione popolare, dovrebbe essere abolito. (continua…)
di Paolo Michelotto
il percorso procede. La riunione skype tra chi era interessato, ieri è stata molto profiqua. Abbiamo discusso di come procedere, del fatto che alla fine tutto dovrà essere approvato da una assemblea plenaria aperta a tutti gli interessati, abbiamo fissato le prossime riunioni su skype e dal vivo ed abbiamo esaminato alcuni articoli della bozza.
Ma andiamo per ordine:
1. abbiamo deciso che i presenti ad ogni riunione possono decidere ogni volta su quanto fatto. Per cui anche su articoli “esaminati” nel passato possiamo fare proposte e se tutti d’accordo variare la forma del testo. Ogni volta partendo dall’ultima versione del testo. Quindi non esistono articoli “deliberati” ed immutabili, tutto è discutibile finchè non arriveremo all’ultimo incontro dal vivo dove voteremo articolo per articolo la forma da tenere.
2. prossimi due riunioni su skype sono lunedì 19 settembre 2011 ore 20,30 e martedì 27 settembre 2011 ore 20,30. Chi vuole partecipare può farlo liberamente. I requisiti sono: avere skype installato sul proprio pc, una cuffia e microfono, comunicare il nome skype a me (paolo) scrivendo a paolorove@gmail.com, così verrà invitato alla riunione il giorno stabilito.
3. prossima riunione dal vivo sarà lunedì 3 ottobre 2011 ore 10,30 a Rovereto in una sala che comunicheremo nei prossimi giorni.
4. abbiamo messo in forma migliore l’art. 67 dove prima diceva “…l’1% dell’insieme nazionale…” abbiamo scritto “… l’1% dell’intero corpo elettorale nazionale…”
5. abbiamo modificato l’art. 69. Nella versione 005 avevamo scritto “Art. 69. I membri del Parlamento ricevono un’indennità determinata dai cittadini al momento del voto in un intervallo compreso tra il – 50% e il + 50% della media europea.” abbiamo pensato di scollegare l’indennità dalla media europea e invece paragonarla al reddito medio italiano e così è diventata nella versione 006 : “Art. 69. I membri del Parlamento ricevono un’indennità determinata dai cittadini al momento del voto scelta tra i multipli da 1 a 10 del reddito medio pro capite dei cittadini italiani.”
6. l’art. 70 nella versione 005 era: “Art. 70. – La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere e dal popolo sovrano ogni volta che almeno il 2% di elettori ne faccia richiesta.” abbiamo pensato di togliere la percentuale del 2% perchè in realtà essa varia per l’iniziativa e per il referendum opzionale. Quindi il testo diventa nella versione 006: “Art. 70. – La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere o dal popolo sovrano ogni qualvolta ne faccia richiesta un numero di elettori stabilito dagli articoli successivi della Costituzione.”
Questo il testo 006 nel formato ppt e pdf
Qui il forum in cui stiamo discutendo la forma finale della legge e in cui puoi scrivere anche tu la tua opinione.
http://quorum.forumattivo.it/f11-fase-4-dalle-idee-al-testo-finale
di Paolo Michelotto
qual è il senso del Cozza Day? Sono partito alle 2 e sono tornato all’1 del giorno dopo, con il bus che veniva da Bolzano e che faceva tappe lungo l’A22. 50 euro di biglietto a/r, un giorno di ferie, il giorno successivo a riposare per recuperare, 36 persone che venivano dalla val d’adige. Qual è il senso?
Non si è parlato di democrazia diretta, ma migliaia (io c’ero e non credete a chi parla di poche centinaia. Eravamo in migliaia da tutta Italia) di italiani hanno speso energie e soldi e tempo per gridare tutta la loro insoddisfazione verso questa democrazia rappresentativa che non ci rappresenta proprio per nulla.
Fosse anche stato solo per questa piccola soddisfazione morale di urlare ai nostri rappresentanti di andare a casa perchè non ci rappresentano affatto, l’impegno e la fatica sarebbero stati ricompensati. Ma c’è molto di più.
Per la prima volta in Italia una manifestazione ha detto chiaramente e senza ipocrisie i motivi del malessere italiano. Ha chiesto leggi innovative, ha chiesto 2 mandati per eletto, ha chiesto che non ci siano rimborsi elettorali, che i condannati siano cacciati. Cose ovvie in una democrazia, ma non ovvie in Italia. Ed è solo l’inizio. Tutte queste migliaia di persone, sono consapevoli che in Italia esistono ed ognuna di esse si impegna ed impegnerà sempre con più energie nel proprio territorio. E tutti siamo consapevoli che gli strumenti di democrazia presenti sono inadeguati per portare il nostro volere all’interno delle istituzioni che ci governano.
La democrazia diretta si può ottenere solo quando la consapevolezza dei propri diritti è diffusa e quando la si confronta con le mancanze esistenti. Tutti i presenti rivendicavano con forza i loro diritti democratici. E molti di loro già oggi si fanno promotori nel proprio comune delle richieste.
Dai prossimi giorni saremo molti in più, ogni giorno di più.
Un ottimo e fondamentale passo in avanti.
di Paolo Michelotto
il 10 settembre 2011 un bus partirà da Bolzano per andare a Roma a sollecitare il senato di degnarsi si prendere in considerazione le 350.000 firme “Parlamento Pulito” che avevamo raccolto nel 2007.
Per chi ha ancora la forza di indignarsi e di chiedere che l’Italia sia un paese democratico, ci sono ancora posti. Il costo è di 40 euro andata e ritorno. Il bus farà tappa a Trento, Rovereto, Verona, Mantova. Un Cozza Day Bus Pooling.
Telefonare a me 347 0907427 oppure a Maria Teresa Fortini di BZ 3356397809
Ecco gli orari definitivi: Partenza Bolzano sud ore 01,00, Trento sud ore 01.45 Rovereto sud ore 02.10Verona nord ore 03.00 Mantova sud ore 3.35 Roma ore 9.00 Roma rip. per rit. ore 17.00 Fermate inverse arrivo BZ ore 01.00
di Paolo Michelotto
l’8 settembre 2007 in tutta Italia e anche nel trentino avevamo raccolto 350.000 firme per l’iniziativa di legge popolare Parlamento Pulito. A Rovereto ne avevamo raccolte 2000 in una sola giornata. Qui dettagli di quell’epico evento:
http://www.cittadinirovereto.it/discussione/index.php?topic=646.0
Dopo 4 anni questa iniziativa di legge non è stata neppure esaminata in Parlamento. Beppe Grillo ha annunciato che dal 10 settembre 2011 ad oltranza, sarà davanti a Montecitorio per chiedere che la legge venga discussa. E’ un semplice fatto di democrazia. I cittadini lo hanno richiesto con 350.000 firme, i parlamentari devono ascoltare i cittadini. In democrazia il potere appartiene ai cittadini non ai parlamentari. E così funziona in tutto il mondo, ma non in Italia. Molti di noi saranno con lui per chiedere che questo semplice atto di democrazia venga realizzato, ossia che una legge di iniziativa popolare che ha raccolto 7 volte il numero di firme previsto (350.000 anzichè 50.000) venga discussa dai nostri “rappresentanti” come previsto dalla costituzione.
http://www.beppegrillo.it/2011/08/per_evitare_la/index.html
Io sarò presente. Dal Trentino Alto Adige il 10 settembre 2011 il gruppo M5S Bolzano ha organizzato un bus che porterà tutti i cittadini che credono nella democrazia, a Roma per le ore 9 davanti a Montecitorio. Sono solo 50 posti.
Sarà una giornata di mobilitazione nazionale, probabilmente l’inizio di un risveglio democratico di noi cittadini. Se vuoi venire anche tu, contattami, ma non farlo l’ultimo giorno perchè il bus parte da Bolzano, fa tappa a Trento e poi a Rovereto. Il costo del biglietto andata e ritorno da Roma è di 40 euro.
La partenza è prevista alle ore 1.00 da Bolzano e chi abita lì per prenotare un posto deve contattare: 5stellebz@fastwebnet.it oppure info@altoadige5stelle.it
Per chi abita nel trentino, la partenza è prevista dal casello Trento Sud alle 1.30 circa e da Rovereto Sud alle ore 1,50 circa. Si ripartirà da Roma alle ore 18 circa per essere nel trentino alto adige alle 1 circa della domenica. Per chi abita nel trentino, contattare me (Paolo) al 347 0907427 e/o paolorove@gmail.com
di Paolo Michelotto
Federico Bonollo mi ha mandato il 6 agosto una splendida notizia in questa triste fine estate. A Cavallino – Treporti forse utilizzeranno il metodo islandese per realizzare il nuovo regolemento sui referendum.
il comune di Cavallino-Treporti vuole fare il “regolamento sulla partecipazione” (che manca) con gli strumenti della D.D.! Hanno 3000 Euro da investire e l’assessore aspetta una proposta.
Io avevo fatto partire una petizione online chiedendo di farla “all’islandese” e …hanno accettato!
Per adesso martedì ho un appuntamento e vorrei intanto portargli 1 proposta generica, per poi approfondire nei dettagli…
Quando sono tornato, gli ho chiesto come è andata. Ecco la sua risposta:
L’assessore è entusiasta del progetto e vuole farlo.
Io ho solo chiesto che il regolamento fatto dai cittadini dovrà essere ratificato dal consiglio e non usato come semplice “proposta”, magari da modificare a loro piacimento! Il sindaco era dubbioso ma mi rispondono entro qualche giorno.
Ti sapro’ dire appena possibile!
- Di seguito il progetto provvisorio che gli ho spedito:
1) conferenza su: democrazia diretta e forme di partecipazione popolare
con stampa di un opuscolo informativo da mandare a tutti i capofamiglia/stakeholders
2) town meeting di apertura lavori
discussione dei vari argomenti da cui nascerà la prima bozza con tutte le proposte.
3) assemblee specifiche su ogni argomento
da 1 a 5 assemblee in base al mandato ricevuto dalla giunta, con scrematura delle proposte (quorum 90-100%)
4) opuscolo finale con proposte rimaste
5) assemblea plenaria di chiusura lavori
con votazione finale delle proposte. (quorum 75-80-100%)
6) ratifica in consiglio comunale
con quorum 75-80-100%, oppure si rimanda ad un referendum.
Il tutto teletrasmesso su internet, con l’uso di sondaggi d’opinione e servizi periodici sulla tv-giornale locale-web.
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