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    Nuovo Statuto Comune di Vignola (MO): un inno alla democrazia diretta e alla partecipazione

    22 Giugno 2016 // 12 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    Ass. Monica Maisani - Sindaco Mauro Smeraldi

    Ass. Monica Maisani - Sindaco Mauro Smeraldi

    il 21 giugno 2016, solstizio d’estate, con una sala del Consiglio Comunale gremita di cittadini, è stato approvato il nuovo Statuto Comunale. Un lungo applauso dei presenti ha coronato un percorso partecipato durato più di 6 mesi.

    Il nuovo Statuto Comunale, fortemente voluto dall’amministrazione della lista civica del sindaco Mauro Smeraldi, grazie all’impegno dell’assessore alla cultura e democrazia Monica Maisani (con il grande aiuto della responsabile ufficio partecipazione Dott.ssa Elisa Quartieri e del Segretario Comunale Dott. Giovanni Sapienza e della Dirigente Dott.ssa Elisabetta Pesci), ha introdotto strumenti di partecipazione e di democrazia diretta fortemente innovativi.

    Vignola è diventata così non solo la capitale della democrazia diretta e partecipata in Italia, ma nell’intero mondo. Sembra un’esagerazione, ma non c’è in questo momento una sola città Svizzera, Bavarese, Europea, Brasiliana, Neozelandese o Statunitense che abbia così tanti e così vari strumenti tutti insieme. C’è chi si distingue per uno strumento, chi per un altro. Chi ne mette insieme alcuni. Vignola ha saputo prendere il meglio che c’era nel mondo e fonderlo insieme.

    Ecco la lista degli strumenti inseriti, che suscitano così tanto il mio entusiasmo e a seguire l’intero Statuto Comunale:

    - petizione elettronica su uno spazio web del comune. Risposta obbligata del sindaco entro 60 giorni.

    - la parola al cittadino - primo comune in Italia e nel mondo -  (serata partecipativa in cui tutti i cittadini possono proporre, discutere, votare – le 3 proposte più votate vanno in consiglio comunale nella prima seduta utile);

    - la giornata della democrazia - primo comune in Italia e nel mondo – (un’intera giornata dedicata alla partecipazione di cittadini autoconvocati e scelti ad estrazione nelle liste elettorali su temi cittadini il cui esito è poi portato nelle commissioni del consiglio comunale direttamente dai cittadini – qui per capire meglio cos’è);

    - scelta partecipata – primo comune in Italia e nel mondo – (un nuovo percorso partecipato qui spiegato in dettaglio che permette, se i cittadini ne hanno il desiderio e le energie di attivare il bilancio partecipato, ma non solo. Il percorso può riguardare qualsiasi argomento di competenza comunale e la sua ampliezza è decisa dai cittadini stessi – se l’amministrazione non approva quanto proposto dai cittadini con questo percorso, essi possono, raccogliendo metà firme di quelle necessarie per i referendum, attivare una votazione popolare vincolante sulla proposta da loro formulata);

    - consiglio comunale aperto con proposte dei cittadini votate dai consiglieri – primo comune in Italia -  (dove i cittadini possono partecipare e dove anche le loro proposte possono essere messe al voto dei consiglieri)

    - iniziativa popolare a voto consiliare con discussione entro 3 mesi;

    - iniziativa popolare a voto popolare – primo comune in Italia – questo è il modello della iniziativa svizzera. La proposta dei cittadini, dopo la raccolta di firme va in consiglio comunale. Questo lo discute in tempi precisi e se non lo accetta, si va al voto popolare. Senza quorum.

    - possibilità di controproposta consiliare – primo comune in Italia. Quando i cittadini creano un quesito, se non viene accettato dagli amministratori, essi possono formulare una controproposta. I cittadini alla fine sono chiamati a votare la proposta originale dei cittadini, la controproposta o il mantenimento dello status quo.

    - quorum zero su tutti gli strumenti referendari e tutti hanno esito vincolante.

    - gli amministratori non possono disattendere i risultati del referendum per tutta la durata del loro mandato elettorale.

    - referendum confermativo senza quorum vincolante – prima volta in Italia. Questo è lo strumento più utilizzato dai cittadini in Svizzara. Quando un atto amministrativo è votato dagli amministratori, prima che entri in vigore i cittadini possono raccogliere 1000 firme e chiedere il voto di tutti i cittadini. Esso entra in vigore solo se la maggioranza vota SI.

    - referendum abrogativo senza quorum.

    Qui il nuovo Statuto Comunale del Comune di Vignola approvato il 21-06-2016.

    STATUTO COMPLETO pdf

    Qui la presentazione del percorso partecipato che ha portato al nuovo statuto.

    UNO STATUTO A MISURA DI CITTADINO PRESENTAZIONE pdf

    Ora devono essere approvati i regolamenti attuativi. L’assessore Monica Maisani mi ha detto che il loro obiettivo è di approvarli entro dicembre 2016.

    Da oggi i cittadini italiani che sognano una piena democrazia possono dire: “Vogliamo gli stessi strumenti che hanno introdotto a Vignola”.

    Questo il sito del comune di Vignola dedicato alla partecipazione:

    http://www.partecipattiva.it/

    E dal regolamento attuativo sono sicuro usciranno altri interessanti sviluppi nella raccolta firme innovativa rispetto a quella attuale, nella modalità di voto (elettronico, postale) ed in altri aspetti ancora.

    Edit del 29-06-2016

    **********

    Questa è la presentazione sugli strumenti di democrazia diretta e partecipazione che mi ha inviato l’assessora Monica Maisani.

    UNO STATUTO A MISURA DI CITTADINO PRESENTAZIONE pdf

    **********

    Questo è il comunicato stampa mandato da Roberto Brambilla:

    Buon pomeriggio! E’ con grande gioia che ti invio questo comunicato. Dopo tanti anni di impegno per la democrazia diretta finalmente un caso esemplare a Vignola. Ti invito a fare il possibile per farlo conoscere perché non ci sono più alibi per le amministrazioni! Se hai un profilo Facebook vai qui e condividi più che puoi.

    La democrazia diretta è uno strumento potente per riavvicinare i cittadini alla gestione della cosa pubblica: diffondiamola!

    Sul sito www.listacivicaitaliana.org trovi anche l’intervista esclusiva all’Assessora alla partecipazione Monica Maisani e al Sindaco di Vignola Mauro Smeraldi.

    Grazie e a presto!

    Roberto B.

    Comunicato Stampa del 24 giugno 2016

    L’amministrazione comunale di Vignola con il nuovo statuto scrive una pagina storica per la democrazia italiana. E il PD…si oppone!

    Il 21 giugno a Vignola (Modena) – comune di 25.250 abitanti amministrato dalle tre Liste civiche Vignola Cambia, Vignola per Tutti e Città di Vignola – il consiglio comunale ha approvato il nuovo statuto che dà ai cittadini avanzatissimi strumenti di democrazia diretta per esercitare a livello comunale la “sovranità”.

    In questo modo il comune di Vignola diventa la punta più avanzata nel settore della democrazia diretta in Italia e probabilmente in Europa.

    Il nuovo Statuto – ricorda Monica Maisani – Assessora alla democrazia e alla partecipazione – prevede numerosi istituti, alcuni assai innovativi come “La parola al cittadino”, “La giornata della Democrazia” e “la Scelta Partecipata”, altri già presenti in alcuni Statuti comunali, ma non tutti assieme, come le diverse tipologie di Referendum (confermativo, consultivo e abrogativo), l’iniziativa popolare a voto popolare e l’iniziativa popolare a voto consiliare. Sono presenti anche le istanze e le petizioni, per queste ultime abbiamo previsto la petizione elettronica e l’opportunità di presentarle anche da parte dei non residenti che studino o lavorino in città e dei sedicenni. Per dare un’idea, nel vecchio Statuto le norme che si riferivano agli istituti di partecipazione erano 4, nel nuovo Statuto sono 18.”

    Tutti questi istituti sono a quorum zero: una regola che obbliga a discutere sul merito delle proposte sia i favorevoli che i contrari; chi non partecipa delega a chi partecipa la decisione.

    Questi strumenti – dice il sindaco di Vignola Mauro Smeraldi – sono i canali attraverso i quali i cittadini potranno esercitare la loro partecipazione, non sono un risultato quanto piuttosto un mezzo. Sono nati attraverso un percorso partecipato che ha coinvolto direttamente i cittadini nella sua stesura. Questo dimostra che già il senso civico è in fase di crescita e sviluppo nella comunità. E’ un fatto che dove si sono messi in atto strumenti di democrazia diretta avanzati le cose funzionano: le amministrazioni diventano più attente già prima di avviare un percorso decisionale e i cittadini si sentono parte delle scelte, tendendo quindi a collaborare (certo talvolta anche con modifiche sostanziali e cambi di direzione) anziché necessariamente a contrapporsi in uno sterile confronto che finisce solo per ledere maggiormente i rapporti. Inoltre gli strumenti di democrazia diretta richiedono organizzazione e responsabilità per essere portati avanti. Il pericolo di blocco della macchina comunale non esiste. Quando infatti si raggiungono i numeri che fanno scattare questi strumenti vuole dire che ci troviamo davanti all’espressione di una porzione importante della popolazione, che sarebbe sotto ogni profilo sbagliato non tenere in considerazione. Recentemente anche uno studio di Gallup ha fatto emergere come i cittadini che hanno a disposizione strumenti partecipativi diretti sono anche cittadini più felici.”

    L’aspetto tragicomico di questa bella operazione è che il PD locale – all’opposizione – ha votato contro adducendo il pretesto che gli istituti inseriti nello statuto potrebbero avere un impatto negativo sull’amministrazione, rallentandone e bloccandone, in alcuni casi, l’attività.

    Lo statuto è il risultato di un percorso iniziato nel marzo del 2015 sostenuto dalla determinazione dell’amministrazione comunale e dall’esperienza di Paolo Michelotto, uno dei massimi esperti di democrazia diretta in Italia.

    Si tratta del frutto di un seme gettato da Dario Rinco a Milano ben 7 anni fa che il 18 ottobre 2009 organizzò l’incontro “Le liste civiche e la democrazia partecipativa” rivolto alle liste civiche e agli attivisti provenienti da tutta Italia.

    Sul sito di Lista Civica Italiana www.listacivicaitaliana.org si può:

    • leggere l’intervista esclusiva al sindaco Mauro Smeraldi e alla Assessora alla partecipazione Monica Maisani

    • scaricare le presentazioni relative al percorso che ha portato allo Statuto e i contenuti dello statuto

    Per contattare l’amministrazione comunale rivolgersi a

    segreteriasindaco@comune.vignola.mo.it

    partecipazione@comune.vignola.mo.it

    *************

    Qui l’intervista realizzata da Roberto Brambilla all’assessora Monica Maisani e sindaco Mauro Smeraldi

    Intervista esclusiva agli amministratori che si trova qui:

    http://www.listacivicaitaliana.org/2016/06/23/democrazia-diretta-lamministrazione-comunale-di-vignola-con-il-nuovo-statuto-scrive-una-pagina-storica-per-la-democrazia-italiana/

    Ieri sera a Vignola (Modena) – comune di 25.250 abitanti amministrato dalle tre Liste civiche (vere!) Vignola Cambia, Vignola per Tutti e Città di Vignola – il consiglio comunale ha approvato il nuovo statuto che dà ai cittadini ottimi strumenti di democrazia diretta per esercitare a livello comunale la “sovranità” citata dall’articolo 1 della nostra Costituzione. In questo modo il comune di Vignola diventa la punta più avanzata nel settore della democrazia diretta in Italia e probabilmente in Europa.

    Si tratta del frutto di un seme gettato ben 7 anni fa con l’incontro del 18 ottobre 2009 a Milano con Paolo Michelotto – uno dei più attivi promotori della democrazia diretta in Italia – organizzato da Dario Rinco per le liste civiche e e gli attivisti provenienti da tutta Italia.

    Chiediamo a Monica Maisani, Assessora alla democrazia e alla partecipazione, di spiegarci i dettagli di questa rivoluzionaria iniziativa.

    Quali strumenti di democrazia diretta prevede lo statuto?

    Il nuovo Statuto prevede numerosi istituti, alcuni estremamente innovativi come La parola al cittadino, La giornata della Democrazia e la Scelta Partecipata, altri già presenti in alcuni Statuti comunali, ma non tutti assieme, come le diverse tipologie di Referendum (confermativo, consultivo e abrogativo), l’iniziativa popolare a voto popolare e l’iniziativa popolare a voto consiliare. Sono presenti anche le istanze e le petizioni, per queste ultime abbiamo previsto la petizione elettronica e l’opportunità di presentarle anche da parte dei non residenti che studino o lavorino in città e dei sedicenni. Per dare un’idea, nel vecchio Statuto le norme che si riferivano agli istituti di partecipazione erano 4, nel nuovo Statuto sono 18.

    Siete riusciti ad abbassare il quorum che di solito viene tenuto alto dalle amministrazioni?

    Tutti i referendum sono senza quorum.

    Quante firme occorrono per far indire i referendum?

    Occorrono mille firme, pari a circa il 6% degli aventi diritto al voto.

    Come è stato l’iter che ha preceduto l’approvazione da parte del consiglio comunale di ieri sera?

    A seguito della Giornata della democrazia organizzata dalla nostra Amministrazione il 1 marzo 2015, in cui sono state presentate e discusse dai cittadini delle proposte di modifica dello Statuto comunale, come il quorum zero, la partecipazione informata e il voto elettronico, abbiamo costituito un tavolo tecnico che ha elaborato una bozza secondo le indicazioni emerse nella giornata del 1 marzo e secondo quelle presenti nelle linee programmatiche della nuova Amministrazione. A dicembre 2015 – conformemente alla legge regionale 3 sulla partecipazione – abbiamo attivato un percorso partecipato che ha coinvolto la prima commissione consiliare e un tavolo di negoziazione costituito da 20 membri, cittadini e rappresentanti di enti e associazioni, e che ha lavorato parallelamente sulla bozza di nuovo Statuto. Il 16 giugno 2016 in una riunione plenaria la Commissione e il Tavolo di negoziazione hanno condiviso un Documento di proposta partecipata che è stato presentato in Consiglio il 21 giugno.

    Come hanno votato le forze all’opposizione e come hanno motivato il loro voto?

    La Consigliera del Movimento Cinquestelle ha votato a favore del nuovo Statuto, avendo tra l’altro partecipato attivamente ai lavori della Commissione e all’organizzazione di una serata pubblica di approfondimento con l’Amministrazione di Parma che ha uno Statuto simile al nostro, il Pd ha votato contro il nuovo Statuto motivando la sua scelta con la contrarietà di principio alla democrazia diretta e in particolare agli istituti che abbiamo inserito in quanto potrebbero avere un impatto negativo sull’amministrazione, rallentandone e bloccandone, in alcuni casi, l’attività.

    Come sono stati coinvolti i cittadini?

    Come ho già detto, li abbiamo coinvolti attraverso un percorso partecipato e, cioè, abbiamo scritto insieme le norme del nuovo Statuto. Inoltre, abbiamo organizzato tre serate di informazione e approfondimento. Abbiamo, sin dall’inizio del percorso, pubblicato tutti i materiali di lavoro, compresi i verbali delle sedute, sul blog Partecipattiva.

    Chiediamo infine il commento del Sindaco di Vignola Mauro Smeraldi.

    Perché le Liste civiche “Vignola Cambia, Vignola per tutti e Città di Vignola credono nella democrazia diretta? Ci sono partiti “nascosti” nella lista?

    L’unione delle nostre liste è nata intorno ad un programma che mette al centro la partecipazione. Nel momento in cui il nostro progetto politico è nato ogni appartenenza partitica è esplicitamente rimasta fuori. Che i cittadini abbiano vissuto un processo di allontanamento dalla vita politica è una realtà (ce lo dicono anche le percentuali sempre più basse di coloro che si recano al voto) e il nostro obiettivo è quello di ridare fiducia e strumenti concreti per tornare a vivere la cosa pubblica.

    Pensa che questi nuovi strumenti possano aiutare a far crescere il senso civico dei cittadini?

    Questi strumenti sono i canali attraverso i quali i cittadini potranno esercitare la loro partecipazione, non sono un risultato quanto piuttosto un mezzo. Ciò che è particolarmente significativo è che tali strumenti sono nati attraverso un percorso partecipato, percorso che ha coinvolto direttamente i cittadini nella sua stesura. Questo dimostra che già il senso civico è in fase di crescita e sviluppo nella comunità.

    Questi strumenti di democrazia diretta potrebbero ritorcersi contro l’amministrazione?

    E’ un fatto che dove si sono messi in atto strumenti di democrazia diretta avanzati le cose funzionano: le amministrazioni diventano più attente già prima di avviare un percorso decisionale e i cittadini si sentono parte delle scelte, tendendo quindi a collaborare (certo talvolta anche con modifiche sostanziali e cambi di direzione) anziché necessariamente a contrapporsi in uno sterile confronto che finisce solo per ledere maggiormente i rapporti. Inoltre gli strumenti di democrazia diretta richiedono comunque organizzazione e responsabilità per essere portati avanti. Non è possibile per individui o piccoli gruppi isolati, che magari agiscono proprio con l’intento di bloccare la macchina decisionale, portare avanti in modo deliberato questi tentativi. Quando si raggiungono i numeri che fanno scattare questi strumenti vuole dire che ci troviamo davanti all’espressione di una porzione importante della popolazione, che sarebbe sotto ogni profilo sbagliato non tenere in considerazione. Recentemente anche uno studio di Gallup ha fatto emergere come i cittadini che hanno a disposizione strumenti partecipativi diretti sono anche cittadini più felici.

    Cosa consiglia ai suoi colleghi sindaci italiani?

    Il mio consiglio non può essere altro che quello di intraprendere percorsi analoghi, coinvolgendo da subito i loro concittadini, che, lo ricordo, sono una risorsa, non un problema per chi amministra. Gli amministratori non devono poi sentirsi soli in questo percorso. Per noi è stato ad esempio fondamentale il contributo apportato da Paolo Michelotto, così come il confronto coni il Professor Andrea Morrone, Docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna. Anche la Regione Emilia Romagna per noi è stata una risorsa importante.

    Il comune di Vignola sarà disponibile a esportare questa esperienza in altri comuni?

    Beh, non è che possiamo invadere altri comuni con la nostra polizia municipale per “esportare la democrazia”, non sarebbe di certo una scelta partecipata, no? Di certo saremo felici di condividere la nostra esperienza con chiunque voglia approfondire il percorso che abbiamo fatto. Il Comune di Vignola ha tratto enorme vantaggio dal conoscere e approfondire le esperienze portate avanti in altre realtà grazie alla disponibilità di altri amministratori e animatori di percorsi analoghi. Siamo certamente disponibili oggi a fare lo stesso per gli altri.

    *************

    Questo l’articolo scritto per il giornale online bilingue del SudTirol “Il Salto” da Thomas Benedikter

    http://www.salto.bz/article/28062016/italiens-neue-hauptstadt-der-buergerbeteiligung


    Neue Satzung für Vignola
    Italiens neue “Hauptstadt der Bürgerbeteiligung”
    Außerhalb der Emilia-Romagna ist diese bei Modena gelegene Kleinstadt kaum bekannt, doch wird sie es werden, denn seit 21. Juni setzt Vignola neue Maßstäbe für Demokratie
    Von Thomas Benedikter   28.6.2016
    Es gibt Gemeinden, die jährlich einen Bürgerhaushalt betreiben, andere haben sich bessere Regelungen für Volksabstimmungen gegeben, andere haben ein gutes Wahlrecht. Vignola hat aus den Verfahren repräsentativer, deliberativer und direkter Demokratie eine nahezu optimale Kombination geschaffen und setzt neue Maßstäbe für die Bürgerbeteiligung. Vignola folgt damit im Wesentlichen den Empfehlungen von Paolo Michelotto und POLITiS in der Publikation „Die Gemeindepolitik mitgestalten“. Die neue Satzung (Satzung der Gemeinde Vignola pdf) ist am 21. Juni mit den Stimmen der Mehrheit aus Bürgerliste und M5S gegen die Stimmen der Opposition aus PD und Rechtsparteien verabschiedet worden. Ein großer Erfolg der Reformer mit BM Smeraldi an der Spitze in dieser schmucken Stadt.

    Was im Einzelnen wird die Demokratie in Vignola so offen für die Mitbestimmung von unten machen? Hier nur das Wichtigste:

    • Für elektronische Petitionen, die von allen Interessierten unterzeichnet werden können, wird auf der Internetseite der Gemeinde eine eigene Rubrik geschaffen. Der Bürgermeister muss binnen 60 Tagen antworten.
    • Das „Wort den Bürgern“: eine neue Form von Bürgerversammlung, bei der über Bürgervorschläge diskutiert und abgestimmt wird (Hier eine kurze Erläuterung).
    • Der Tag der Demokratie: Vignola widmet künftig mindestens einen Tag alle zwei Jahre der Bürgerbeteiligung mit einer Art Bürgerrat (vgl. Vorarlberg). Die Ergebnisse werden direkt dem Gemeinderat zur Beschlussfassung zugeleitet.
    • Die „scelta partecipata“ wird eingeführt: eine Art Bürgergutachten in Form eines längeren Beteiligungsverfahrens an einem bestimmten Vorhaben der Gemeinde, eingeleitet durch ein Promotorenkomitee, begleitet durch die Gemeinde. Wenn die Gemeinde den Bürgervorschlag nicht annimmt, kann mit diesem Bürgervorschlag eine Volksinitiative eingeleitet werden (hier eine kurze Erläuterung).
    • Der „Offene Gemeinderat“: Bürger können bei Sitzungen des Gemeinderats ihre Vorschläge einbringen und selbst das Wort ergreifen. Der Gemeinderat kann noch bei derselben Sitzung darüber entscheiden.
    • Volksbegehren: zielt auf eine Entscheidung des Gemeinderats binnen drei Monaten.
    • Volksinitiative: der Bürgervorschlag mit einer geringen Mindestzahl an Unterschriften wird vom Gemeinderat diskutiert. Wird er abgelehnt, kommt es automatisch zur Volksabstimmung ohne Quorum. Der Gemeinderat kann einen Gegenvorschlag zur Abstimmung bringen.
    • Null-Quorum bei allen Volksabstimmungen.
    • Die Volksabstimmungen haben bindende Wirkung. Die Gemeinde darf für die verbleibende Zeit der Amtsperiode diese Abstimmungsergebnisse nicht mehr verändern.
    • Bestätigendes Referendum auf alle Beschlüsse des Gemeinderats. Wenn die Bürger 1000 Unterschriften sammeln, kann nach der Verabschiedung eines Beschlusses durch den Gemeinderat das Referendum ergriffen werden. Vignola ist die erste Gemeinde, die dieses Instrument für alle Verordnungen einführt (in Trentino-Südtirol gibt es das bestätigende Referendum seit 2015 für Satzungsänderungen).
    • Das abschaffende (abrogative) Referendum ohne Quorum

    Wie die treibenden Kräfte dieser Reform, Stadträtin Monica Maisani und Bürgermeister Smeraldi, versichern, sollen die Durchführungsordnungen zur neuen Satzung der Gemeinde Vignola bis zum Jahresende stehen und weitere Innovationen bringen. Vorbildlich ist nicht nur das Resultat, vorbildlich war auch der ganze partizipative Prozess, der zu dieser Reform geführt hat (www.partecipattiva.it). In Südtirol werden in Sachen Bürgerbeteiligung immer wieder Mals und Kurtatsch zitiert. Vignola geht weit darüber hinaus und macht klar, wie wenig insgesamt die Südtiroler Gemeinden den von der Gemeindeautonomie gebotenen Spielraum an Bürgerbeteiligung nutzen (vgl. auch das POLITiS-Dossier Nr.5/2015). Es wird auch klar, dass ein wohlmeinender Bürgermeister allein nicht ausreicht, wenn er von Parteien abhängt, die bei der Bürgerbeteiligung auf der Bremse stehen, wie in Meran 2015 geschehen. Vignola zeigt auf, wie es anders geht. Bürgerinitiativen für mehr direkte Beteiligung haben jetzt einen klaren Bezugspunkt in Italien: eine Satzung wie Vignola.

    Postato in bilancio partecipativo, consultazione, democrazia diretta, la giornata della democrazia, parola ai cittadini, partecipazione, quorum, referendum, scelta partecipata

    A Napoli sta iniziando un esperimento di democrazia: c’è la consultazione, la partecipazione e spero poi molto altro

    25 Ottobre 2011 // 5 Commenti »

    di Paolo Michelotto

    logo_laboratorio_napoli350

    a Napoli forse sta per iniziare un esperimento di democrazia che potrebbe cambiare l’Italia. Si sta seriamente, pare, procedendo a iniziare a un processo molto esteso di consultazione su ben 16 tematiche diverse. Si stanno costituendo 16 consulte, a cui si possono iscrivere senza limiti i cittadini napoletani. E già ci sono gli elenchi online dei cittadini iscritti. Centinaia, probabilmente tutti insieme qualche migliaia.

    Laboratorio Napoli

    Queste le 16 consulte:

    - Promozione della pace e cooperazione internazionale

    - Ambiente, Rifiuti, Tutela della salute

    - Politiche Sociali e immigrazione

    - Politica della casa

    - Cultura, Turismo, Spettacoli

    - Forum delle culture

    - Mobilità e Infrastrutture

    - Territorio e Urbanistica

    - Beni comuni

    - Lavoro, Commercio, Artigianato

    - Beni Confiscati e Trasparenza

    - Diritto all’istruzione

    - Bilancio Partecipato

    - Sport

    - Politiche Giovanili e Pari opportunità

    - Patrimonio Comune

    Le consulte si autoregolamenteranno. Le loro proposte dovranno essere vagliate dalla giunta. Insomma l’inizio è ottimo, i propositi descritti dall’assessore al Bene Comune sono pieni di speranza. Non è ancora democrazia diretta, ma se questo processo funzionerà, non tarderanno ad emergere richeste di strumenti di democrazia diretta funzionanti, che non prevedano ad esempio il quorum. Se questo percorso funzionerà in una città così popolosa e piena di problemi come Napoli, allora la storia dell’Italia potrebbe cambiare. In meglio. Napoli potrebbe trascinare il resto d’Italia in una nuova fase, quella dove la voce dei cittadini conta davvero.

    Postato in bilancio partecipativo, consultazione, esempi virtuosi, partecipazione

    E-Mozioni: l’idea del candidato sindaco PD di Trieste, ripresentata a Carpi (MO), per facilitare le mozioni dei cittadini

    13 Aprile 2011 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    trieste e-mozioni

    nel mondo di Twitter e di FaceBook e dei blog, questa è un’idea semplice o addirittura banale. Ma ci voleva qualcuno che la proponesse e che la realizzasse. Il candidato sindaco PD di Trieste e un consigliere M5S di Carpi (MO).

    La riporto pari pari, come è stata fatta nel consiglio di Carpi (MO).

    Qui il sito dove è stato pubblicata

    http://modena5stelle.it/2011/03/e-mozioni-moltiplicare-le-occasioni-di-partecipazione-diretta/

    Carpi, 18 marzo 2011

    Al Presidente del Consiglio Comunale

    Al Sindaco

    Oggetto: Proposta di mozione per l’attuazione dell’art 12 dello Statuto del Comune di Carpi anche con modalità “on line”

    Visto

    - L’articolo 12 dello Statuto del Comune di Carpi

    - La proposta avanzata dal candidato Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, denominata “E-Mozioni” per agevolare la presentazione “on line” di mozioni e ordini del giorno al consiglio comunale da parte dei cittadini, come singoli o organizzati in gruppi e associazioni

    Considerato

    - Il ruolo che le tecnologie informatiche possono svolgere nel facilitare la partecipazione dei cittadini alle attività di questa Amministrazione Comunale

    Il Consiglio Comunale di Carpi impegna il Sindaco e la giunta

    A presentare una bozza di regolamento e a predisporre i necessari strumenti tecnici negli spazi della rete civica comunale per consentire l’attuazione dell’articolo 12 dello Statuto Comunale anche attraverso la presentazione di proposte di mozione e raccolta di firme on-line

    Questo quanto scritto dal candidato sindaco Cosolini

    Il Comune di Trieste con Sindaco Cosolini farà obbligo per il Consiglio Comunale di dibattere tutte le ‘E-Mozioni’ presentate online e sottoscritte via internet da almeno 2.000 cittadini. Questa l’idea che intende sfruttare le nuove tecnologie per rendere più immediati i rapporti tra cittadinanza e scelte politiche. Internet come base di condivisione e di maggior partecipazione dei cittadini alla pubblica amministrazione.

    La proposta è stata illustrata nel pomeriggio di ieri, durante l’evento “Trieste Polis Digitale“, incontro tra Roberto Cosolini e la comunità digitale della città, per ascoltare e accogliere le proposte dei cittadini più esperti proprio su come internet e i nuovi media possano contribuire a cambiare i servizi e le politiche del Comune di Trieste. Trasparenza, partecipazione ed efficienza, queste le tre parole chiave sulle quali il candidato sindaco si è espresso in maniera convinta nel proprio intervento finale, e che ben riassumono quanto illustrato dai dodici relatori della serata.

    Il progetto E-Mozione ben concretizza tutte le tre componenti. Trasparente come tutto ciò che si trova online, sempre a disposizione di tutti, immediatamente a disposizione di chiunque voglia partecipare ed efficiente, essendo un filo diretto tra cittadini e comune.

    E’ diretto al numero sempre crescente di cittadini che usano su base quotidiana il computer e internet, che ormai è divenuto centro nevralgico di molti dibattiti e aggregatore di gruppi e comunità di cittadini che condividono obbiettivi civici, culturali e politici.

    Come funzionerebbe?

    Un’area apposita del sito del Comune di Trieste, con Cosolini Sindaco, verrà riservata alla partecipazione diretta da parte dei cittadini. In quest’area ci sarà lo strumento per la ‘E- Mozione’, che funzionerà così:

    1) Previa il pagamento di una tassa simbolica, ogni cittadino di Trieste potrà depositare in Comune il testo di una ‘E-Mozione’.

    2) Il testo verrà pubblicato online nel sito del Comune di Trieste e a quel punto potranno partire le sottoscrizioni da parte dei cittadini.

    3) Ogni cittadino per rendere valida la sua sottoscrizione, dovrà dichiarare i propri nome, cognome, indirizzo di residenza nel Comune, età di nascita.

    4) Per rendere valida la sottoscrizione, il cittadino dovrà lasciare o il proprio codice fiscale OPPURE inserire un codice univoco e personale inviato via sms dal Comune al cellulare del sottoscrittore durante la procedura di sottoscrizione.

    5) Ogni cittadino potrà facoltativamente lasciare i propri indirizzi email e cellulare per essere aggiornato se la ‘E-Mozione’ avrà raggiunto i 2.000 sottoscrittori e per sapere il risultato del dibattimento in Consiglio Comunale.

    Esistono già delle iniziative simili:

    E-Petition promosse dal Governo laburista in Gran Bretagna
    Nuovo progetto sulle e-petition promosse dal governo Cameron
    E-Petitions, Scottish Parliament
    Europetition, iniziativa privata per sostenere petizioni online al Parlamento Europeo

    Postato in consultazione, democrazia, democrazia dal basso in Italia, esempi virtuosi, idee di DD per il proprio comune

    Inghilterra: i cittadini potranno proporre e votare i temi da discutere in Parlamento

    28 Dicembre 2010 // Nessun commento »

    DAVID_CAMERONdi Paolo Michelotto

    riporto un interessante articolo apparso oggi sul Corriere. Interessante anche per la distanza abissale che ormai separa l’Italia dal resto del mondo in fatto di democrazia. Ma tutto sommato anche una iniezione di fiducia. Non saranno singole persone a fermare il cammino della democrazia nel mondo. Potranno fare danni a livello locale e purtroppo in Italia, ma il trend di sviluppo mondiale è ben chiaro.

    http://www.corriere.it/politica/10_dicembre_28/xfactor-concorrenti_b9a16ff8-127f-11e0-80e3-00144f02aabc.shtml

    In discussione la riforma PER DARE PIU’ VOCE AGLI ELETTORI

    Inghilterra: le leggi le sceglie il pubblico”, come in X Factor

    “E-petizioni” sul Web potranno indicare i temi da trattare in Parlamento. Le critiche: scelta rischiosa e populista

    MILANO – I progetti di leggi del Parlamento britannico scelti e votati dal pubblico come i concorrenti di X Factor. L’idea di creare una sorta di democrazia diretta grazie alle nuove tecnologie e di avvicinare i cittadini alla politica di tutti i giorni non è affatto nuova, ma è stata pensata sin dagli albori di Internet. Ma

    David Cameron

    come racconta un recente articolo del Guardian di Londra il governo inglese potrebbe essere il primo in Occidente a tradurre questo possibilità in realtà: in questi giorni il primo ministro David Cameron sta pensando di dedicare alcune pagine del sito web governativo esclusivamente alle petizioni pubbliche. Le più votate dovrebbero essere discusse in Parlamento e successivamente potrebbero diventare leggi dello Stato.

    E-PETIZIONI – Secondo il progetto del governo le e-petizioni sottoscritte da almeno 100.000 votanti saranno sempre discusse alla Camera dei Comuni, mentre sullo stesso sito web dovrebbe essere pubblicati svariati progetti di leggi: saranno proprio gli utenti-elettori a giudicare quali sono quelli prioritari e necessari al paese e la loro decisione porterà le proposte più velocemente all’esame in Parlamento. Il governo sta pensando di far conoscere il meccanismo delle e-petizioni anche a coloro che frequentano abitualmente i più popolari social network. Ad esempio gli utenti di Facebook che sostengono una certa causa o una campagna politica, potrebbero rimanere in contatto tra loro e discutere per mesi la proposta di legge prima di pubblicarle sul sito del governo.

    APPROVAZIONE – George Young, leader della Camera dei Comuni, ha confessato al quotidiano di Londra che la riforma sulle e-petizioni potrebbe essere portata avanti già all’inizio del nuovo anno. Naturalmente nessuna tra le petizioni votate dagli utenti-elettori otterrà automaticamente il sostegno del governo. L’iniziale proposta di tradurre direttamente in legge le e-petizioni che supererebbero il milione di sostenitori è stata sonoramente bocciata dal governo. Alla fine sarà sempre il Parlamento a decidere se tradurre in legge le proposte degli elettori. In passato già Tony Blair aveva provato ad avvicinare i cittadini alla politica quotidiana creando il sito web del Primo Ministro (http://www.number10.gov.uk/) attraverso il quale tentava un colloquio diretto e interattivo con gli utenti-elettori. Adesso questo principio dovrebbe essere ampliato ed esteso a tutti i dicasteri.

    CRITICHE – La proposta del governo inglese ha già scatenato grandi polemiche perché – affermano i detrattori – petizioni populiste come la reintroduzione della pena di morte o l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea potrebbero ottenere grande sostegno e mettere in seria difficoltà il governo guidato da David Cameron: «Apprezziamo il vecchio principio del sito web di Downing Street – afferma una fonte anonima di Whitehall intervistata dal Guardian- ma questa tecnica di consenso appare poco edificante. Bisognerebbe trovare un modo più efficiente e maturo per impegnare il grande pubblico a interagire con il Governo e il Parlamento». Anche Paul Flynn, deputato laburista ascoltato dal Daily Mail boccia la proposta: «Questa può sembrare un’idea attraente solo a coloro che non hanno mai visto quanto è risultata inutile una riforma del genere nei paesi in cui è stata applicata. La blogosfera non è un luogo dove si può aprire un dibattito complesso e sensibile. Spesso essa è dominata dagli ossessionati e dai fanatici e da qui spesso escono solo idee pazze».

    Francesco Tortora

    28 dicembre 2010

    Postato in consultazione, esempi virtuosi, europa

    Scegliamo l’Italia che vogliamo

    27 Agosto 2010 // 5 Commenti »

    mani visodi Paolo Michelotto

    noi cittadini siamo i veri titolari del potere in democrazia. Ma un piccolo gruppo di qualche centinaia di persone lo gestisce al posto nostro.

    E continuerà a fare così finchè non saremo noi a esigere un cambiamento.

    Ecco quindi una possibilità concreta, rapida e alla portata di tutti per cominciare a far sentire davvero la nostra voce. Condividi la tua proposta, leggi quella degli altri, vota ciò che ritieni migliore.

    Proponiamo e scegliamo noi insieme, il programma, i candidati, il leader e la nuova legge elettorale per l’Italia che vogliamo, quella a cui sogniamo di appartenere.

    E avvisa i tuoi amici, che facciano altrettanto.

    Se saremo in tanti, i media, i poteri economici e i partiti non potranno ignorarci.

    Clicca qui sotto e comincia a riprenderti la democrazia!

    http://www.paolomichelotto.it/forum/

    Iscriviti al gruppo su FaceBook per tenerci in contatto sugli sviluppi

    Scegliamo l’Italia che vogliamo

    Postato in consultazione, democrazia dal basso in Italia, democrazia diretta, partecipazione

    Le Primarie dei Cittadini su iniziativa de Il Fatto Quotidiano

    19 Agosto 2010 // 4 Commenti »

    candidatodi Paolo Michelotto

    oggi il quotidiano “Il Fatto Quotidiano” ha lanciato la proposta di realizzare le primarie online, da parte dei cittadini. Ottima iniziativa. Ma migliorabile. Ecco le mie proposte che ho anche inviato in quel sito.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/19/primarie-le-facciamo-noi/51239/comment-page-16/#comment-588858

    Questo proposito è ottimo. Ma i commenti si disperdono.
    L’ideale sarebbe di dividere l’iniziativa in più fasi. Ad esempio

    1. fino al 10 settembre 2010 brainstorming di candidati con un forum aperto a noi vostri lettori, dove ognuno possa fare la proposta di un candidato e dove ogni proposta sia votabile dagli utenti registrati.

    2. dal 10 al 20 settembre, si fa una prima scrematura di 10 nomi con votazione online, con un sistema sicuro che eviti voti multipli.

    3. dal 20 settembre al 20 novembre si invitano i 10 candidati più votati a una serie di conferenze aperte al pubblico almeno una per regione, dove ognuno presenta le proprie idee con un tempo uguale per tutti. Con votazione reale dei presenti.

    4. il 21 novembre si proclama il candidato più votato dagli italiani, facendo la somma di tutti i voti ricevuti, sommando i voti online e i voti reali (moltiplicando questi ultimi per 10-50 volte quelli online, perchè ottenuti con la fatica di persone che si sono presentate agli incontri).

    Postato in consultazione, democrazia, partecipazione

    i sondaggi al posto dei referendum? La strana opinione di Mannheimer.

    11 Giugno 2010 // 2 Commenti »

    mannheimer3ym4di Paolo Michelotto

    l’amico Carlo Reggiani mi ha mandato un video in cui il sondaggista di Porta a Porta e del Corriere, Mannheimer dice che sarebbe meglio fare un sondaggio piuttosto di un costoso referendum.  E chiede la mia opinione.

    Guardatevi intanto il video e poi se volete, il mio commento.

    Il sondaggio è una somma delle risposte ottenute da cittadini che non hanno tempo di pensare a questioni complesse, che vengono facilmente manipolati dalla forma con cui viene posta la domanda  e che vengono sollecitati a rispondere in fretta e che comunque sanno che i risultati non avranno nessuna influenza sulle decisioni.

    I referendum sono strumenti di democrazia diretta, attivati con enorme fatica dai cittadini, ostacolati dalla istituzioni, in cui vanno a rispondere solo i cittadini interessati (e perché bisogna far decidere a chi non interessa nulla? In una assemblea condominiale decide chi partecipa, non chi non va), dopo aver ascoltato le varie opinioni a favore e contro e dopo essersi confrontati con altri cittadini e mezzi di stampa. L’affluenza bassa in Italia, ai referendum è un effetto della presenza del quorum, ostacolo pensato dagli amministratori per poter invalidare sistematicamente i referendum con l’invito all’astensione. Dove non c’è il quorum come in Svizzera, in California, in Baviera (al 15%) l’affluenza è significativamente più alta.

    Si potrebbe informare i cittadini anche prima dei sondaggi, come dice Mannheimer, ma non c’è un solo caso al mondo dove questa ipotesi teorica sia stata fatta, tranne nei Sondaggi Deliberativi, che però sono tutt’altra cosa di quelli che vuole fare Mannheimer. Al contrario l’uso distorto e manipolatorio che Berlusconi e prima di lui Bush e Blair ad esempio hanno fatto con i sondaggi realizzati da aziende attente al denaro dei committenti più del risultato scientifico, dimostra che i sondaggi possono essere pericolosi strumenti che rafforzano il potere di chi già ce l’ha.

    Se il problema è il costo per la democrazia per realizzare un referendum, basta realizzarlo per via postale come avviene all’80% a Zurigo o come avviene al 100% nell’Oregon. La verità è che dietro la motivazione che i referendum costano, la classe politica che ci amministra che non ha nessuna remora di spendere per rimpinguare le casse dei propri partiti e le proprie personali, nasconde ipocritamente la paura che uno strumento di democrazia diretta troppo efficace nella mano dei cittadini, mostri che in realtà i cittadini non amano i provvedimenti  che gli amministratori attuano.

    Postato in consultazione, quorum, referendum, voto postale

    A Rovereto stiamo realizzando il programma elettorale con i cittadini

    30 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    ideadi Paolo Michelotto

    la lista civica che si sta formando a Rovereto per portare avanti i temi della democrazia diretta e della partecipazione, e di cui faccio parte, dopo aver creato una lista di argomenti del programma che ritiene basilare

    http://www.cittadinirovereto.it/diario/punti-basilari-della-nostra-lista-civica/

    ha deciso di creare, e i questi giorni ho reso concreta la cosa, un forum “La mia idea per Rovereto” in cui qualunque cittadino possa scrivere la sua proposta e votare quella degli altri.

    Si trova qui:

    http://www.cittadinirovereto.it/diario/forum/

    Le proposte più votate poi entreranno nel nostro programma elettorale. Questo è solo un primo approccio, poi ci saranno assemblee pubbliche “La Parola ai Cittadini” che faranno emergere le idee più votate dai cittadini, dal vivo.

    Postato in consultazione, lista civica

    la proposta più votata a “Il Cittadino Partecipa” raccontata al Pres. Consiglio Prov. Kessler

    31 Ottobre 2009 // 1 Commento »

    di Paolo Michelotto

    ecco la proposta più votata dai cittadini il 20 settembre 2009. Ruggero Pozzer chiede che le amministrazioni comunali si incontrino a scadenza fissa con i cittadini e che rispondano alle loro domande.

    Questa cosa è per esempio prevista nello statuto del comune di Ortisei:

    Cap 40:

    Assemblee dei cittadini

    1. Una volta all’anno viene convocata l’assemblea dei cittadini, durante la quale la giunta comunale riferisce sull’attività amministrativa. In ogni caso l’assemblea dei cittadini deve tenersi prima dell’approvazione del
    piano urbanistico.

    Qui trovi lo statuto di Ortisei:

    http://www.paolomichelotto.it/blog/2009/05/31/ortisei-il-primo-comune-italiano-senza-quorum-nei-referendum/

    E qui un altro esempio che stanno discutendo a Morciano:

    Il gruppo “Morciano in Comune” sta inoltre presentando una modifica al Regolamento dei diritti di partecipazione in cui è previsto il Consiglio Comunale di Consultazione, una innovazione che permette in certe condizioni di interesse dei cittadini di indire un consiglio comunale in cui i protagonisti siano i cittadini. Riporto qui la bozza di quell’articolo, altamente innovativo, anche se sicuramente migliorabile:

    Articolo 17 – Consiglio Comunale di consultazione

    1. Almeno due volte all’anno, (continua…)

    Postato in consultazione, democrazia dal basso in Italia, partecipazione

    C’è vita (democratica) a Morciano: domenica 25 ottobre “La Parola ai Cittadini”, ma non solo!

    22 Ottobre 2009 // Nessun commento »

    morciano_in_comune_logo

    morciano_in_comune_logo

    di Paolo Michelotto

    il gruppo “Morciano in Comune” ha organizzato questa domenica 25 ottobre 2009 alle 17.30 una “La Parola ai Cittadini”. Io sarò presente come facilitatore dell’evento e alla fine racconterò gli esempi migliori di democrazia diretta nel mondo. Questo è il primo incontro del ciclo “Virtù in Comune”

    Ma non è l’unica cosa fatta a Morciano. Il 29 Maggio 2009 lo stesso gruppo aveva organizzato “I cittadini incontrano i candidati sindaci”.

    Nel 2010 l’amministrazione vuole realizzare il Bilancio Partecipato di cui parlo alla fine di questo post.

    Il gruppo “Morciano in Comune” sta inoltre presentando una modifica al Regolamento dei diritti di partecipazione in cui è previsto il Consiglio Comunale di Consultazione, una innovazione che permette in certe condizioni di interesse dei cittadini di indire un consiglio comunale in cui i protagonisti siano i cittadini. Riporto qui la bozza di quell’articolo, altamente innovativo, anche se sicuramente migliorabile:

    Articolo 17 – Consiglio Comunale di consultazione

    1. Almeno due volte all’anno, (di cui una obbligatoriamente almeno 15 giorni prima dell’approvazione dei bilancio di previsione), deve essere convocato un Consiglio Comunale di consultazione dei cittadini, finalizzato all’ascolto da parte di Sindaco, Assessori e Consiglieri delle richieste, dei bisogni e delle opinioni dei cittadini in merito alle questioni di maggiore rilevanza e interesse pubblici. (continua…)

    Postato in bilancio partecipativo, consultazione, democrazia dal basso in Italia

    la sindrome Nimby esiste o è una finta spiegazione nata per delegittimare le proteste dei cittadini?

    12 Giugno 2009 // Nessun commento »

    nimby

    nimby

    di Paolo Michelotto

    i cittadini sono egoisti e pensano solo a ciò che succede vicino a loro e si disinteressano dei problemi degli altri? Se fosse vera questa tesi, allora avrebbero ragione gli esponenti della elite che ci governa, che dicono che loro non ci ascoltano noi cittadini, perchè loro sanno meglio di noi cos’è meglio per noi.

    Ma per fortuna NON E’ COSì!

    Qui riporto alcuni spunti per non farci prendere in giro quando ci dicono che noi soffriamo di sindrome Nimby.

    dal sito ecoalfabeta

    Ormai tutti conoscono la cosiddetta sindrome NIMBY, Not In My Back Yard; ovvero costruite centrali nucleari, inceneritori, tangenziali, rigassificatori, expo ecc da un’altra parte.

    I media (che difendono sempre in modo un po’ troppo solerte i grandi progetti) dicono che la sindrome NIMBY è effetto di egoismo, particolarismo e provincialismo, di chi vuole le comodità senza pagarne i costi.

    Seguendo (ma a rovescio) la logica di Garrett Harding, i cantori dello sviluppo argomentano più o meno così: i vantaggi (di solito dati per scontati) di una grande opera sono per tutta la collettività, mentre gli svantaggi (mai documentati però) sono per un piccolo numero, quindi l’opera deve essere realizzata.

    Se fossero più onesti forse scriverebbero così:

    * i grandi vantaggi sono per un piccolissimo gruppo (costruttori, appaltatori, banche);
    * la maggioranza ha vantaggi modesti o nulli;
    * mentre una minoranza (di solito marginale, con minore potere contrattuale ecc) si becca gli svantaggi che di solito si chiamano inquinamento, malattie e morte.

    Ecco allora che salta fuori il meno conosciuto NIABY, Not In Anyone’s Back Yard; se un’opera consuma risorse naturali e ha un impatto ambientale devastante, non deve essere fatta in nessun luogo!

    La coalizione dei vari NIMBY d’Italia sta in effetti portando ad affermare questo principio: NOTAV, NoDalMolin, ChiaiaNOdiscarica, NoExpo, notangenziale, NOInceneritori ecc non sono espressioni di egoismi locali, ma opposizioni di cittadini attivi a una visione novecentesca e inquinante dello sviluppo. Partendo ad esempio dall’opposizione all’inceneritore che vorrebbero costruire sotto casa, si passa a ragionare sull’insostenibilità di questi grandi progetti. (continua…)

    Postato in consultazione, democrazia

    L’anagrafe degli eletti: un passo avanti nella vera democrazia

    9 Febbraio 2009 // Nessun commento »

    anagrafe

    anagrafe

    di Paolo Michelotto

    su segnalazione di Diego Galli, riporto l’iniziativa che i Radicali stanno portando avanti in più parti d’Italia che si chiama “Istituzione dell’anagrafe degli eletti”. La trovo molto interessante, anche se oggi non prioritaria.

    Ecco cos’è nelle parole di chi la propone: “uno strumento della democrazia diretta che pone il candidato e l’eletto sotto la lente dell’elettore, in modo che questi possa conoscerlo, seguirlo nella sua attività politica, monitorare le sue scelte e anche i suoi interessi. Tutte informazioni indispensabili a garantire al cittadino un voto consapevole.

    L’iniziativa dell’anagrafe degli eletti passa per l’informatizzazione dei canali di comunicazione istituzionali, una tappa obbligata per aprire finalmente la strada alla nuova frontiera della e-democracy.

    La nostra proposta si basa innanzitutto sul principio della trasparenza; motivo per cui chiediamo che di ciascuna istituzione vengano messi in rete: link al sito istituzionale; bilancio interno con allegati; composizione dell’istituzione; presenze e comportamento di voto degli eletti; atti presentati in tutte le articolazioni dell’istituzione, iter e conclusione; atti adottati dalle singole articolazioni dell’istituzione.

    Di ciascun eletto, invece, chiediamo che vengano pubblicati: dati anagrafici; codice fiscale, dato identificativo al fine di disporre – appunto – di un’anagrafe degli eletti e, di ciascuno, gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quelli successivi; dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici o di altro assimilabile; registro delle spese degli eletti, comprensive di quelle per lo staff, spese telefoniche e dotazione informatica; atti presentati con iter fino alla conclusione; quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione cui appartiene. Questo ultimo punto è per noi fondamentale, prioritario, perché consente al cittadino di controllare a mano a mano che l’eletto esplica il suo mandato le specifiche iniziative e anche quanto queste corrispondano al programma elettorale. (continua…)

    Postato in consultazione, partecipazione

    Petizioni dei cittadini al parlamento (in Scozia)

    4 Gennaio 2009 // Nessun commento »

    parlamento scozzese

    parlamento scozzese

    di Paolo Michelotto

    mai pensato di fare una proposta ai nostri parlamentari? Per noi è un sogno o una possibilità legata alla buona predisposizione di qualche nostro rappresentante. In Scozia, dove e forse anche perchè, c’è un parlamento giovane, creato nel 1999 e che quest’anno compirà 10 anni di vita, i cittadini possono fare petizioni ai loro deputati e questi, esaminano TUTTE le proposte, LE DISCUTONO TUTTE in una apposita commissione, e quelle che ritengono significative le discutono in parlamento. Un po’ poco forse per noi cittadini sognatori di una democrazia diretta, che magari vorremmo fossero gli stessi cittadini ad assegnare le priorità alle proposte da discutere . Comunque molto più di quanto abbiamo nella nostra democrazia Italiana. E l’esempio è stato studiato e ripreso dal parlamento tedesco, che si accinge di applicarlo.

    Ecco il link della pagine per realizzare le petizioni al parlamento scozzese:

    http://epetitions.scottish.parliament.uk/

    Ci sono tutte le petizioni fatte finora, quelle concluse, gli esiti delle discussioni e le proposte (poche a dire il vero) portate alla discussione finale in parlamento. E’ una lettura affascinante da sfogliare.

    Lo stesso parlamento scozzese ha anche elaborato un libro per aiutare a fare Partecipazione. Ed anche questo è rivelatore della sincerità dei parlamentari scozzesi quando parlano di democrazia. Si chiama Participation Handbook, è stato creato nel 2004 e contiene molte parti e consigli interessanti. A me è piaciuto particolarmente il capitolo dedicato ai metodi per creare partecipazione, il quinto capitolo, ma anche gli altri meritano una lettura per il linguaggio chiaro, semplice e per il fatto che c’è poca teoria astratta, e tanto buon senso. Lo puoi scaricare qui sotto.

    Download Scottish Parliament Participation Handbook Version 1.0

    Postato in consultazione, documenti recensiti, link recensiti, partecipazione

    Obama: iniziative a favore della partecipazione e della democrazia diretta

    22 Dicembre 2008 // Nessun commento »

    barack-obama

    barack-obama

    di Paolo Michelotto

    ci sono buone speranze dagli USA per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche e la democrazia diretta. Per ora sono piccoli segni, ma sono comunque lungo una strada promettente. Il presidente eletto Obama, ha realizzato un sito http://change.gov/ dove continua il dialogo con i cittadini americani, avuto nei due anni precedenti come candidato.

    La cosa interessante è che:

    1. ogni settimana il presidente rilascia un video su youtube, scaricabile, commentabile.

    2. c’è una sezione in cui tutti possono fare proposte al presidente

    3. c’è una sezione in cui tutti possono raccontare la loro storia al presidente

    4. c’è un estremo senso di trasparenza in tutte le decisioni che vengono prese e raccontate alla luce del sole

    5. ci sono tutti gli incontri che le organizzazioni stanno facendo con il presidente, le loro raccomandazioni e tutti possono fare commenti su queste raccomandazioni.

    C’è un grosso difetto: tutto questo approccio è deciso dall’alto e concesso ai cittadini. Se un giorno lui cambiasse idea, i cittadini non potrebbero opporsi. In Svizzera le decisioni del popolo sono a volte imposte dal popolo ai suoi governanti. Con Obama è comunque lui che ricevuti i suggerimenti dei cittadini, valuta e decide. A nome del popolo.

    Inoltre i suggerimenti dei cittadini non sono consultabili dai visitatori, e tanto meno sono votabili o è possibile dare alle proposte qualche forma di priorità. Insomma molta democrazia rappresentativa illuminata, e poca democrazia diretta. Ma aspettiamo. E’ comunque uno sforzo e un passo in avanti rispetto alle amministrazioni precedenti e al resto del mondo e all’Italia.

    Postato in consultazione, link recensiti

    MTV sperimenterà la democrazia diretta con i giovani con un prossimo programma TV

    16 Novembre 2008 // Nessun commento »

    toccanoi

    toccanoi

    di Paolo Michelotto

    sta per partire un interessante esperimento di democrazia diretta sulla Tv vista principalmente da giovani MTV. Si chiederà agli utenti di fare delle proposte. Le più votate si tenterà di portarle in parlamento. Potrebbe essere un buon inizio di un percorso virtuoso. Da tenere sotto’occhio.

    Ecco dettagli:

    LA LEGGE DI MTV

    Dal 18 novembre su www.mtv.it/toccanoi scegli il tuo futuro

    MTV Italia è da sempre vicina ai ragazzi ed attenta alle loro esigenze e nel corso degli anni ha costruito con loro un dialogo  basato sulla fiducia e su un linguaggio diretto in cui si potessero riconoscere. MTV ha cercato di aprire delle finestre sul mondo affinché i giovani prendessero coscienza della realtà in cui vivono, per meglio comprenderla e per incidere su di essa, cambiandola in positivo. E’ in questa logica che nasce e si sviluppa la più concreta ed innovativa delle iniziative di MTV Italia: dare vita ad una proposta di legge di iniziativa popolare ideata e realizzata solo e unicamente dai ragazzi.

    Un esercizio di Democrazia diretta e di E-Democracy per aiutare i giovani a far sentire la loro voce, partecipare e costruire in prima persona il loro futuro. (continua…)

    Postato in consultazione, democrazia diretta

    Capitolo 32 Innovazioni nelle consultazioni

    3 Novembre 2008 // Nessun commento »

    libro-democrazia-dei-cittadini-foto-piccola

    Prima pagina del capitolo 32 del libro Democrazia dei Cittadini

    Capitolo 32  Innovazioni nelle consultazioni

    Documenti di consultazione

    Sono i documenti  prodotti dalle pubbliche autorità, spesso scritti in forma dettagliata con sintesi più brevi, che richiedono commenti dai cittadini e dai gruppi.
    E’ la forma più semplice e che ha meno impatto, di consultazione, perché solo chi è molto interessato ed ha una conoscenza dell’argomento, risponde. Ma questi documenti sono spesso il materiale base su cui applicare metodi partecipativi più sofisticati.

    Sondaggi sull’opinione pubblica

    Sono metodi per raccogliere informazioni sugli orientamenti e sui valori del pubblico. Possono essere interviste realizzate faccia a faccia, telefonicamente o per via postale. Il pubblico viene selezionato con metodi scientifici perché sia rappresentativo della totalità della popolazione.
    Un sondaggio realizzato bene, può limitare i difetti di rappresentanza causati dall’autoselezione nelle assemblee pubbliche.
    Anche i sondaggi hanno dei limiti. Le domande devono essere semplici e così non possono trattare di questioni tecniche complesse. Come viene costruita una domanda, influenza il tipo di risposta. I sondaggi possono essere molto superficiali perché vengono chieste ai cittadini le loro opinioni immediatamente, senza aver approfondito l’argomento o riflettuto con altre persone. I sondaggi possono interessare anche un numero rilevante di persone, ma il loro coinvolgimento è molto basso. Una loro ….

    Continua a sfogliare il libro

    PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI, (senza spese postali aggiuntive)

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