di Paolo Michelotto
un ottimo esempio di strumento di democrazia che ci arriva dalla Gran Bretagna e che i rappresentanti italiani potrebbero adottare in pochi giorni se lo volessero. La petizione elettronica di una persona, che raccoglie per via elettronica le firme di sostegno. Superando le 10.000 firme il Governo risponde. Superando 100.000 firme il Parlamento la discute. Basterebbe anche solo una forza politica dentro al parlamento sinceramente interessata, se gli altri non volessero, per realizzarla e poi tramite i propri rappresentanti dentro le istituzioni, fare discutere la proposta.
Questo un esempio significativo dei giorni scorsi:
https://petition.parliament.uk/petitions/104349
James Richard Owen nel luglio 2015 ha depositato la sua mozione per rendere la produzione, la vendita e l’uso della cannabis legale.
Aveva tempo 6 mesi, ossia fino a 21 gennaio 2016 per raccogliere le firme necessarie.
Ebbene, oggi 9 agosto ha già raccolto 194.000 firme, quasi il doppio del necessario per far discutere la mozione in Parlamento. Probabilmente già nel mese di settembre questo tema sarà discusso.
Perchè non possiamo avere un simile strumento nel nostro parlamento?
In questo momento ci sono 431 petizioni aperte che i cittadini britannici possono sostenere con la loro firma.
https://petition.parliament.uk/petitions?state=open
Divertitevi a dare un’occhiata ai temi proposti. Alcuni riguardano anche l’introduzione di strumenti più forti di democrazia. Ad esempio viene chiesta una nuova legge elettorale perchè oggi un partito con il 37% dei voti governa il paese. Ma ci sono anche altre idee intelligenti che sorgono nella mente dei cittadini e che in questo modo hanno una via per essere realizzate, o almeno, considerate e discusse dai rappresentanti. Qui ci sono tutte le spiegazioni su come funziona il sistema, che è stato introdotto nel luglio 2015. Per iniziare una petizione serve 1 idea presentata da un cittadino, per essere pubblicata deve essere sostenuta da altri 5 cittadini ed essere valutata da un apposita commissione. Le regole sono chiare e trasparenti, tutte le mozioni vengono pubblicate, e si sa esattamente cosa succederà a loro. Già 2 mozioni hanno avuto risposta dal Governo. Nessuna è ancora stata esaminata dal Parlamento, anche perchè esso ora è chiuso per 7 settimane per le vacanze estive e il sistema è partito nel luglio 2015. Ma già due hanno superato le 100.000 firme e una terza proposta si sta avvicinando alla soglia. Il tutto in un paio di mesi. In maniera tranquilla, democratica e partecipata.
Ricordo come paragone con la situazione italiana che per l’Iniziativa di Legge Popolare Più Democrazia e Quorum Zero, abbiamo lavorato quasi 2 anni, per la stesura, l’organizzazione e la raccolta delle necessarie 50.000 firme cartacee autenticate. Depositata al Senato il 24 agosto 2012, non è MAI stata discussa in Parlamento. Solo il parlamentare m5s Fraccaro l’ha presentata nella sua commissione affari costituzionali, per ottenere un rifiuto perfino a discuterla da parte di tutti gli altri rappresentanti coalizzati.
Nel Regno Unito, un solo cittadino, James Richard Owen, con il sostegno informatico di 200.000 suoi connazionali, nell’arco di 3 mesi, è riuscito nell’intento.
Chiediamo ai nostri rappresentanti che adottino questo strumento di democrazia. La petizione elettronica al parlamento, con obbligo di discussione se si raccolgono almeno 100.000 firme sulla proposta.
Manda questo testo a tutti i cittadini e ai rappresentanti che conosci.
democrazia diretta e partecipazione » Proposte per il nuovo ministro della Democrazia Diretta, Riccardo Fraccaro » Democrazia Diretta e dei Cittadini ha scritto
1[...] la petizione online come in UK e Scozia e le proposte avanzate dai cittadini, discusse da loro e votate da loro, se superano determinati [...]
06/8/18 8:42 PM | Comment Link