di Paolo Michelotto
i 2 consiglieri comunali del M5S di Gemona del Friuli (UD) insieme ai consiglieri M5S di Osoppo (UD) e Tolmezzo (UD), hanno organizzato il martedì 9 giugno 2015 una serata dedicata alla democrazia diretta in cui sarò presente anch’io. Si svolgerà con il consueto metodo “La Parola ai Cittadini” durante la prima parte, poi saranno illustrati gli strumenti di democrazia diretta che funzionano nel mondo ed infine il dibattito con i cittadini. Dopo questa parte i consiglieri presenti illustreranno le mozioni sugli strumenti di democrazia diretta che hanno presentato nei loro tre comuni.
Qui la mozione presentata, per chi vuole usarla come esempio nel suo comune:
20150409-mozione-referendum-senza-quorum.doc
Qui riporto il testo della mozione “Introduzione di referendum propositivi, consultivi, confermativi, abrogativi e deliberativi senza quorum”:
Alla cortese attenzione del Sindaco di Gemona del Friuli
del Presidente del Consiglio Comunale di Gemona del Friuli
PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO
Oggetto : Introduzione di referendum propositivi, consultivi, confermativi, abrogativi e deliberativi senza quorum
Il sotto firmato consigliere, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, chiede che l’allegata mozione, avente per titolo “Introduzione di referendum propositivi, consultivi, confermativi, abrogativi e deliberativi senza quorum”, venga dibattuta ed approvata nella prossima seduta del Consiglio Comunale.
Gemona del Friuli, 27 May 2015
MoVimento 5 Stelle
di Gemona del Friuli
Marco Cargnello
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PREMESSO :
• che il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario costituisce, secondo la dottrina prevalente, fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.
VISTO :
• che la legislazione Italiana, a livello nazionale, non pone veto agli strumenti di “democrazia diretta e partecipata” nel caso fossero posti in essere a livello locale;
• che l’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, prevede che i Comuni adottino regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolar modo per l’organizzazione ed il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione;
• che il Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, che ha modificato gli strumenti di democrazia diretta presenti nel Decreto Legislativo n. 142 del 8 giugno 1990 “Ordinamento delle autonomie locali”, prevede che i Comuni possano introdurre qualsiasi tipo di forma referendaria, poiché nello stesso ci si riferisce genericamente a referendum;
• la sentenza n. 372 del 2 dicembre 2004 della Corte di Cassazione sancisce che il quorum a livello nazionale non comporta l’obbligo del quorum per i referendum previsti dagli statuti degli enti locali;
• che le amministrazioni locali possono quindi scegliere se svincolare dalla consistenza del corpo elettorale le proprie consultazioni referendarie, incoraggiando e promuovendo il principio del “chi partecipa decide”, come hanno già fatto Comuni quali Verano (BZ) nel 2005, Ortisei (BZ) nel 2006, La Val (BZ) nel 2006, Fiè (BZ) nel 2006, Lana (BZ) nel 2010, Varna (BZ) nel 2010, Dobbiaco (BZ) nel 2010, Terento (BZ) nel 2010, Lagundo (BZ) nel 2012, Villa Lagarina (TN) nel 2009, Vicenza nel 2013, Cavallino-Treporti (VE) nel 2014, Parma nel 2014 etc.;
• che equiparare gli astenuti ad un voto referendario a coloro che abbiano votano per il “NO” è totalmente scorretto, dato che chi si astiene può avere diverse ragioni (essere lontano da casa per lavoro o studio, ammalato, non interessato, scoraggiato a partecipare, etc.), ed il “peso” di un referendum invalidato per il mancato raggiungimento del quorum da uno in cui abbia prevalso il “NO” è notevolmente diverso;
• che referendum propositivi ed abrogativi, oltre a quelli consultivi, sono già presenti in molti comuni italiani, come ad esempio Battipaglia (SA), Faenza (RA), Pisa, Ravenna, Volterra (PI) o Vicenza e Parma ove i referendum sono anche senza quorum;
• che un reale strumento di “democrazia diretta e partecipata” deve poggiare le proprie fondamenta su proposte dirette (di delibera o di abrogazione) vincolanti per l’Amministrazione comunale;
• che il voto postale per il referendum comunale unitamente alle note informative con le ragioni del SI e del NO obiettivamente riportate, utilizzato in Svizzera, Oregon e in Italia e nel comune di Malles (BZ), permette risparmio economico, maggiore tempo che il cittadino può dedicare ad informarsi e decidere e maggiore affluenza al voto;
• che indicativamente nelle linee programmatiche presentate da tutte le forze politiche presenti nell’attuale amministrazione Comunale di Gemona del Friuli, si evince come comune denominatore il potenziamento della partecipazione dei cittadini come condizione necessaria per la trasparenza ed il buon governo.
CONSIDERATI gli attuali Regolamenti e Statuti del Comune di Gemona del Friuli che disciplinano le modalità di indizione, ammissibilità e validità dei referendum Comunali.
RITENUTO necessario apportare modifiche sostanziali all’attuale ordinamento del Comune di Gemona del Friuli, al fine di favorire una più ampia, consapevole ed informata partecipazione da parte di tutta la cittadinanza e prevenire eventuali conflitti che potrebbero nascere per mancanza di processi partecipativi e negoziali di confronto e cooperazione realmente efficaci, ove tutti i cittadini possano incidere in qualche misura sui meccanismi decisionali riguardanti la collettività.
Il CONSIGLIO COMUNALE
Per quanto in premessa riportato impegna Sindaco e Giunta :
• ad attivare l’iter ovvero tutti gli atti necessari ad introdurre nell’ordinamento del Comune di Gemona del Friuli referendum propositivi, consultivi, confermativi, deliberativi ed abrogativi (intesi a deliberare l’abrogazione totale o parziale di norme regolamentari o a revocare atti amministrativi a contenuto generale), senza quorum minimo ovvero senza una soglia minima percentuale di votanti che renda valida la consultazione (quorum zero);
• ad adeguare tutti gli Statuti ed i Regolamenti che disciplinano i referendum comunali del Comune di Gemona del Friuli, modificando in particolare modo l’art.38 dello Statuto Comunale e/o se necessario, ad introdurre un Regolamento Comunale che disciplini i referendum propositivi, consultivi, confermativi, abrogativi e deliberativi senza quorum minimo ovvero senza una soglia minima percentuale di votanti che renda valida la consultazione (quorum zero);
• a far sì che i referendum comunali si tengano in coincidenza con altre operazioni elettorali e/o referendarie a carattere regionale, nazionale o europeo o, quanto meno, siano raggruppati in un unico giorno durante l’anno di presentazione dei referendum stessi come anche riportato nel Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;
• ad attuare il voto postale, nel caso di referendum propositivi, consultivi, confermativi, deliberativi od abrogativi, inviando a tutti i cittadini del Comune di Gemona del Friuli la scheda per il voto, una busta per la rispedizione e le note informative con le ragioni del referendum obiettivamente riportate.
democrazia diretta e partecipazione » Serata a Gemona (UD) sulla Democrazia Diretta del 09-06-2015: risultati e materiali » Democrazia Diretta e dei Cittadini ha scritto
1[...] Dopo di me hanno parlato anche i 3 consiglieri di 3 comuni limitrofi, sul perchè hanno fatto la mozione per avere i vari tipi di referendum e perchè togliere il quorum. Questo il testo molto utile ed interessante che Marco Cargnello ha preparato per l’occasione, e che potrebbe essere utile come spunto per chi vuole presentare una mozione simile (che si trova qui). [...]
06/15/15 1:12 PM | Comment Link