di Paolo Michelotto
riporto, con il suo permesso la lettera di Mario Gallù, che racconta come anche nel suo comune San Stino di Livenza (VE) c’è un gruppo di attivisti che sta studiando gli strumenti di democrazia diretta da introdurre nel suo comune. E’ importanta sapere che in varie parti d’Italia siamo in tanti ad essere interessati a questo percorso.
Ciao Paolo,
mi chiamo Mario Gallù e ti scrivo dalla provincia di Venezia.
Sono un attivista del M5S nel quale mi sto occupando di democrazia diretta.
Una visione della democrazia, per me che sono ormai negli “anta”, nata poco tempo fa quasi per gioco.
Durante un convegno la relatrice accennò alla democrazia diretta e alle discussioni che questa comporta,
portando a titolo d’esempio ciò che avveniva nel cartone animato della famiglia Simpson.
Cartoon del quale io sono stato sempre innamorato.
Lì nacque la mia passione per la D.D. che, oggi, grazie a te e al tuo meraviglioso sito e alle moltissime informazioni
in esso contenute (i libri da soli non bastano anche se sono indispensabili) sto approfondendo.
Ti informo che, attualmente, nel comune di Santo Stino di Livenza (provincia di Venezia) unitamente agli
altri attivisti stiamo redigendo un” Regolamento sulla partecipazione” nel quale viene, finalmente (sic!), disciplinata la partecipazione popolare all’attività istituzionale del Comune (istanze, petizioni, consulte e referendum abrogativi, modificativi, propositivi).
Stiamo proponendo anche una mozione per cambiare lo Statuto affinchè venga accettato il quorum zero nel Referendum.
E’ una battaglia dura, il nostro paese è governato da vecchie cariatidi fautori, ovviamente, della democrazia rappresentativa, ma non disperiamo
Piccoli passi per arrivare al Bilancio Partecipativo e, soprattutto, per convincere le persone, i cittadini, che la nostra è una democrazia incompleta e che loro possono essere parte attiva della vita politica.
Grazie,
per l’attenzione accordatami,
per il lavoro che svolgi,
per la conoscenza che offri.
Mario Gallù
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