a Berceto in provincia di Parma di 2200 abitanti, hanno speso 200 euro per effettuare 2 votazioni referendarie. I 200 euro sono stati destinati alla stampa delle schede. I scrutatori invece erano volontari e non hanno avuto costi per la comunità e con l’abbinamento alle elezioni nazionali di febbraio 2013 si sono usati gli stessi edifici in locali diversi.
Con un po’ di buon senso i referendum non hanno quasi avuto costi. Si usa lo stesso metodo in Svizzera. Altro modo per risparmiare sui costi dei referendum è l’uso del voto postale, del voto via internet e il raggruppamento dei vari referendum in un’unica giornata dell’anno. Ma ne parlerò in altri post. Ecco qui invece qualche approfondimento in più su quanto avvenuto a Berceto.
A Berceto, unico Comune in Provincia di Parma, nelle giornale del 24 e 25 febbraio, oltre che per le elezioni politiche si votano anche due quesiti referendari quali:
1) Vuoi che il servizio idrico integrato sia lasciato a Montagna 2000 o altro Ente sovracomunale?
2) Vuoi aderire all’Unione dei Comuni?
Due referendum consultivi indetti dal Consiglio Comunale nella seduta del 28 dicembre.
Per poter votare i referendum, come del resto per le elezioni politiche serve essere iscritto alle liste elettorali del Comune di Berceto e avere la tessera elettorale.
E’ un diritto votare sia per le elezioni politiche che per i referendum come del resto è possibile votare solo per le elezioni politiche o solo per i referendum.
I seggi per i referendum, pur essendo negli stessi locali dove si svolgono le elezioni politiche (Edificio scolastico di Berceto e Ghiare) sono allestiti in aule diverse e hanno una propria organizzazione di scrutatori.
Lo spoglio è previsto per lunedì 25 febbraio subito dopo la chiusura delle urne e pertanto i risultati dei referendum saranno conosciuti nella serata di lunedì.
Sempre lunedì 25 febbraio, alle ore 15, presso lo studio del notaio Fontanabona (Via Bassa dei Magnani n. 7), scade il termine per sottoscrivere, da parte di chi ha interessi affettivi nel Comune di Berceto, o proprietà, o vi trascorre le vacanze, la petizione per non aderire all’Unione dei Comuni.
IL PARERE DEL SINDACO – Da Luigi Lucchi:
“Le persone, i cittadini, votano volentieri. Hanno piacere d’esprimere la propria opinione su argomenti che possono influenzare, non poco, la loro vita e la loro economia. Sono soddisfatto che il Consiglio Comunale abbia deciso ti tenere questi referendum consultivi. Oltre a sapere come la pensano i cittadini su argomenti che non può decidere, credo, un Sindaco da solo, s’è verificato un altro fatto positivo dovuto alla volontà delle persone di dare importanza al loro voto e quindi d’informarsi. Non un voto superficiale e per simpatia ma un voto convinto che ha richiesto il desiderio di conoscere le cose. Indipendentemente dal risultato del voto, che il Consiglio Comunale è impegnato, nella seduta del 4 marzo, di fare proprio, vedendo l’entusiasmo degli elettori per il referendum, credo sia un’esperienza da ripetere nell’eventualità si presentino argomenti altrettanto importanti e complessi. In Svizzera, del resto, governano attraverso i referendum e non credo che il governo Svizzero possa essere tacciato di ritardi e indecisionismo. In questi anni da Sindaco ho tentato e sempre tenterò di trasformare il Comune in una Comunità. In una Comunità, come in una famiglia, le decisioni importanti, si prendono insieme. Ritengo di poter sottolineare che in un momento in cui tutti paiano temere il voto dei cittadini visto che i Parlamentari sono nominati e non eletti, i Presidenti delle Province non saranno piu’ eletti dai cittadini e neppure l’Unione dei Comuni sarà espressione del voto, Berceto va controcorrente. Spesso essere controcorrente vuol dire essere nel giusto. Certamente interpretiamo, meglio di altri, lo spirito della Costituzione e il suo rispetto. Una curiosita’: la democrazia non ha costi. Gli scrutatori sono tutti volontari sia a Berceto che Ghiare. Il referendum è costato al Comune 200 euro per stampare le schede.”
Federico Bonollo ha scritto
1Mi hanno fatto questa domanda:
e se non si trovano certificatori volontari?
11/9/13 6:34 PM | Comment Link
paolo michelotto ha scritto
2si usano quelli a pagamento
e se proprio si vuole risparmiare sulla democrazia si può ridurre il gettone di presenza dei consiglieri. Ogni gettone è almeno 100 euro, forse 200. E con 1 gettone si paga almeno 1 giornata di uno scrutatore …
A ogni problema c’è una soluzione
11/12/13 9:38 PM | Comment Link