di Paolo Michelotto
il ViceSindaco di Parma, Nicoletta Paci ha dato ieri un’intervista, apparsa oggi sabato 31 agosto 2013 su “La Gazzetta di Parma” cartacea, che inserirò nel blog appena disponibile. Anche due quotidiani online hanno ripreso la notizia.
Uno dei due, Parmaonline da informazioni sbagliate: dice che ci sarebbero problemi con l’adesione dei cittadini. I dati di sabato 31 agosto invece sono 290 adesioni di cittadini autoconvocati (cioè che hanno letto i giornali, internet, volantini, tabelloni in città, email, tv locali ed hanno pensato di partecipare a nome proprio o di qualche gruppo di cui fanno parte) e da cui saranno poi estratti a sorte 250 e 153 cittadini che hanno risposto positivamente alla richiesta inviata a sorteggio effettuato nell’ufficio anagrafe le settimane scorse via lettera, di cui circa 1 centinaio hanno aderito solo nell’ultima settimana. Quindi sul numero dei 500 cittadini presenti all’assemblea (250 autoconvocati + 250 estratti a sorte e invitati via lettera) non ci sono problemi, considerando che l’evento accadrà tra poco meno di un mese e in questo momento ci sono 443 adesioni.
Inoltre nessun problema neppure riguardo al sito www.ilquartierechevorrei.it registrato all’inizio estate, ma collegato al sito del comune di Parma solo dal 23 agosto 2013, ossia da una settimana. Quindi è già significativo che abbia un commento.
Altro errore di questo articolo è nell’indicare in Paolo Michelotto, l’unico facilitatore della giornata. In realtà io sarò il facilitatore dell’evento nei momenti assembleari, quando si lavorerà 500 persone assieme. Nel lavoro ai tavoli, che sarà la parte preponderante della giornata, ciascuno dei 35 tavoli con 15-17 persone, avrà il suo facilitatore e ogni tavolo avrà 1 segretario che trascriverà online in tempo reale ciò che viene discusso e deciso. Quindi saremo 36 facilitatori a gestire l’intera giornata e 36 segretari a trascrivere i contenuti, in tempo reale. Ossia 72 persone che si occuperanno che tutto si svolga nel migliore dei modi.
E’ bello il confronto tra i due pezzi, basati essenzialmente sullo stesso articolo cartaceo de “La Gazzetta di Parma”.
Problemi per il Giorno della Democrazia?
Prime secche nell’organizzazione dell’evento del 29 settembre. Prorogate le candidature spontanee fino al 10 settembre. Il facilitatore? Arriva da Trento (gratis)
PARMA – Non si sono raggiunti – al 31 di agosto – i numeri minimi richiesti dall’amministrazione per la quota di 500 persone che dovrebbero comporre l’assemblea pubblica in occasione della “Giornata della Democrazia”. La marcia di avvicinamento al 29 settembre inizia a trovare le prime secche e i primi problemi. Primo dei quali è la partecipazione. Sono arrivate 280 adesioni sulle 250 previste entro ieri, 31 agosto, come candidature spontanee. Ma non ci sono sufficienti persone e associazioni che hanno risposto “presente” alla lettera inviata dal Comune di Parma. Quindi il rischio di non avere rappresentanti sorteggiati in maniera casuale è alto. Le autocandidature quindi sono state prorogate (continua…)
di Paolo Michelotto
Il metodo partecipativo “La Parola ai Cittadini”
La Parola ai Cittadini è un metodo partecipativo inventato dal Gruppo Bilancio Partecipativo di Vicenza nel 2003. Da allora è stato utilizzato decine e decine di volte in tutta Italia e in tutti gli ambiti, da quello informale di gruppi di amici fino ad assemblee pubbliche con 370 persone.
È facile da preparare, richiede pochissimi materiali e strutture, può essere realizzato da chiunque e ha una durata di un paio d’ore, richiede 5 volontari più un facilitatore che sta al tavolo della presidenza.
Si inizia raccogliendo i titoli di una ventina di idee dei presenti. Ciascun proponente dice il suo nome e il titolo della sua proposta in poche parole.
Dopo aver realizzato questo elenco di nomi e proposte, scritto in tempo reale su un foglio elettronico videoproiettato in modo che tutti possano seguire l’evoluzione della serata, si comincia chiamando il primo proponente a presentare la propria proposta.
Il cittadino ha un minuto per descrivere la sua proposta, poi c’è lo spazio per tre interventi (es. richieste di chiarimento) di un minuto ciascuno dei cittadini in sala, infine c’è la risposta finale di un minuto del proponente. In totale cinque minuti per presentare in maniera sufficiente un’idea.
I tempi vengono tenuti con un timer videoproiettato, con lo spazio di un minuto uguale per tutti, senza deroghe od eccezioni. Tutto ciò viene spiegato durante il primo intervento del facilitatore. Sono regole semplici, ma bisogna essere chiari e farle rispettare.
Colui che facilita la serata è un elemento neutro, non fa proposte e non commenta i contenuti esposti. Fa rispettare i tempi, fa fare interventi della stessa durata e ogni tanto interviene (ad es. con delle battute) per alleggerire la tensione che inevitabilmente si crea rispetto agli argomenti più caldi.
Alla fine di questi cinque minuti, la proposta viene fatta votare dal facilitatore per alzata di mano e una o più persone con l’incarico di contare, fanno la somma di tutte le mani alzate. Si possono votare da zero a tutte lo proposte: la scelta è libera. Il numero di voti ottenuti viene scritto su un foglio di calcolo videoproiettato di fianco alla proposta e così dopo circa due ore, si sono ascoltate, discusse e votate venti proposte.
Queste idee votate vengono poi messe in ordine di votazione (basta ordinare la colonna del voto in maniera decrescente) e si determina in questo modo il grado di priorità che i presenti hanno assegnato alle proposte. Fatto questo ordinamento il facilitatore riassume i risultati della serata in modo che tutti escano con le idee chiare e sappiano cosa avverrà in seguito (esempio consegna dei risultati nel Consiglio comunale).
L’ideale è che alla “Parola ai Cittadini” partecipino anche gli amministratori della città e che possano esprimere con tempi uguali a quelli riservati ai cittadini le loro osservazioni tecniche sulle proposte avanzate. È importante che a fine serata dicano cosa vogliono fare delle proposte più votate.
In sintesi, “La Parola ai Cittadini” è un modo per permettere ai cittadini di avanzare proposte, farle discutere, farle votare da loro ed infine, se gli organizzatori sono bravi, riuscire a farle discutere in Consiglio Comunale tramite gli amministratori presenti alla serata. Tutto in una sola serata, ottenendo quindi dal punto di vista dei cittadini, un ottimo rapporto tra costi (energia, tempo, fatica) e risultati. Quando tutto funziona bene, la proposta più votata dai cittadini diventa un punto all’ordine del giorno (se portato da un consigliere di maggioranza) o una mozione (se portata da un consigliere di minoranza) in consiglio comunale in pochi giorni, anche se nessun Statuto comunale italiano lo prevede.
È quindi importante che gli organizzatori prima di lanciare pubblicamente “La parola ai cittadini” contattino l’amministrazione in carica per chiarire se è disponibile a portare i punti più votati in consiglio comunale. Se la disponibilità è bassa ci si può accordare con le minoranze che trasformeranno in mozione (è un loro diritto) i punti più votati, In un modo o nell’altro, con questo accordo preliminare, si può quindi annunciare sulle locandine di invito che le proposte più votate saranno discusse in consiglio comunale. Questo è uno degli elementi più motivanti per i cittadini a impiegare del tempo per una riunione pubblica.
Per saperne di più sullo strumento, vedere qualche video, leggere i risultati, conoscere le città dove è stata organizzati, si suggerisce di cercare “La Parola ai Cittadini” nel blog www.paolomichelotto.it oppure www.cittadinirovereto.it
Proposta di articolo per lo Statuto Comunale
Art. XXX
La Parola ai Cittadini
Una volta l’anno su iniziativa dell’amministrazione o su richiesta di 200 aventi diritto al voto referendario, viene convocata entro 1 mese dal deposito delle firme, una assemblea aperta al pubblico, pubblicizzata in maniera adeguata dall’amministrazione, con le seguenti caratteristiche:
- orario e luoghi scelti in modo da agevolare la massima partecipazione dei cittadini
- tutti i residenti del comune hanno facoltà di partecipare
- presenza del Sindaco e degli assessori
- viene stilato un elenco delle proposte da discutere
- si discute la prima proposta e poi via via le altre con pari breve tempo massimo uguale per tutti gli interventi
- ogni proposta dopo breve discussione viene votata
- la proposta più votata della serata viene approfondita, discussa e votata nel primo Consiglio Comunale utile, con invito del cittadino proponente a relazionare.
di Paolo Michelotto
La revoca degli eletti è “uno strumento mediante il quale gli elettori possono rimuovere un funzionario pubblico prima della scadenza del mandato, presumibilmente a causa della disapprovazione delle politiche da lui perseguite”. Puo essere singola o collettiva ed esiste in molti paesi del mondo: USA, Venezuela, Svizzera, Germania, Giappone, Polonia.
Per saperne di più vedi cap. 11 Il Diritto di Revoca nel libro “Vivere meglio con Più Democrazia” che si può scaricare gratuitamente qui:
http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=50
Ecco tre esempi emblematici di sua regolamentazione:
- nella città di San Francisco (USA) si riferisce ad eletti singoli;
- nel Canton Ticino in Svizzera si riferisce collettivamente al Consiglio di Stato ossia al Governo;
- nel Cantone Berna in Svizzera lo strumento si chiama con il termine “Rinnovazione integrale straordinaria” e si riferisce collettivamente sia al Parlamento (Gran Consiglio) che al Governo (Consiglio di Stato).
San Francisco Charter (Statuto della città di San Francisco – California)
SEC. 14.103. RECALL.
An elected official ofthe City and County, the City Administrator, the Controller, or any member of the Airports Commission, the Board of Education, the governing board of the Community College District, the Ethics Commission or the Public Utilities Commission may be recalled by the voters as provided by this Charter and by the laws of the State of California, except that no recall petitions shall be initiated with respect to any officer who has held office for less than six months.
A recall petition shall include the signatures of voters in a number equal to at least ten percent of registered voters of the City and County at time of the filing of the notice of intention to circulate the recall petitions. A recall petition for a member of the Board of Supervisors shall include signatures of voters from the district from which the Supervisor was elected in a number equal to at least ten percent of the registered voters of the district at the time of the filing of the notice of intention to circulate the recall petition. A recall petition shall state the grounds on which the recall is based.
Upon certifying the sufficiency of the recall petition’s signatures, the Director of Elections shall immediately call a special municipal election on the recall, to be held not less than 105 nor more than 120 days from the date of its calling unless it is within 105 days of a general municipal or statewide election, in which event the recall shall be submitted at such general municipal or statewide election. (Amended November 1996)
Costituzione Canton Ticino
Art. 44
Quindicimila cittadini aventi diritto di voto possono presentare al Gran Consiglio la domanda di revoca del Consiglio di Stato.
La domanda di revoca non può essere presentata prima che sia trascorso un anno né dopo trascorsi tre anni dall’elezione integrale.
La raccolta delle firme deve avvenire entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione sul Foglio ufficiale della domanda di revoca.
Costituzione Cantone Berna
Art. 57
Rinnovazione integrale straordinaria
30000 aventi diritto di voto possono chiedere in ogni tempo la rinnovazione integrale del Gran Consiglio o del Consiglio di Stato. Il neoeletto Consiglio porta a termine il periodo amministrativo del Consiglio uscente.
La domanda è sottoposta al voto del Popolo entro tre mesi dal suo deposito. Se il Popolo l’accetta, sono indette senza indugio nuove elezioni.
In Italia si può introdurre lo strumento della revoca?
Il Professore Ordinario di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Foggia e Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Giuridiche, Marco Olivetti, nel saggio “Il recall e i nuovi statuti regionali” apparso in Aa.Vv., La potestà statutaria regionale nella riforma della Costituzione, Giuffrè, Milano, 2001, p. 355-378. (scaricabile anche qui: Il recall e i nuovi statuti regionali), dopo una attenta analisi e comparazione tra gli strumenti della revoca in USA, Svizzera, Germania, Polonia, Venezuela e la compatibilità di essi con la Costituzione Italiana dice:
“Al riguardo, sembra si debba distinguere tra la revoca dei singoli membri di una assemblea rappresentativa e la revoca di un intero organo rappresentativo o di organi esecutivi (monocratici o collegiali). A prescindere, per ora, dai problemi sistemici posti da queste ultime forme di revoca popolare, è solo la prima (la revoca di singoli rappresentanti) a porsi in netta antitesi con il principio del libero mandato parlamentare, in quanto essa costituisce un mezzo idoneo a vincolare – mediante l’eventualità del ricorso alla revoca – la libertà del parlamentare. Che il libero mandato parlamentare non sia invece incompatibile con forme di cessazione anticipata del mandato dell’organo legislativo-rappresentativo si può agevolmente dedurre dalla presenza, nell’ordinamento costituzionale statale, di un altro meccanismo istituzionale di questo tipo: lo scioglimento anticipato delle Camere (e dei Consigli regionali).
Esclusa la possibilità di prevedere il recall dei singoli consiglieri regionali, pare allora ammissibile il recall del Consiglio regionale nel suo complesso. Quanto agli altri organi cui tale istituto possa essere esteso, sembra si possa annoverare fra essi il Presidente della Giunta regionale eletto direttamente dal corpo elettorale, mentre non è di per se evidente se si possa ragionare tecnicamente di recall riguardo ad organi non eletti direttamente, quali lo stesso Presidente della Giunta, ove lo statuto regionale preveda per esso l’elezione indiretta, e, in ogni caso, la Giunta regionale e i singoli membri di essa.”
Riassumendo. La revoca in Italia si può fare collettivamente e non singolarmente. Come ad esempio avviene nei Cantoni Svizzeri e non in USA.
A livello comunale quindi, si può creare lo strumento di revoca o “rinnovazione integrale straordinaria” sull’intero Consiglio Comunale.
Da quanto detto questa è la mia proposta per articolo di Statuto Comunale:
Art. XX
Rinnovazione Integrale del Consiglio Comunale
Il 10% degli elettori del Comune, possono chiedere in ogni tempo la rinnovazione integrale del Consiglio Comunale. La domanda è sottoposta al voto della cittadinanza entro tre mesi dal suo deposito. Se la cittadinanza l’accetta, il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale decadono dalla carica e sono indette senza indugio nuove elezioni.
Edit del 30-08-13
A livello nazionale occorre una modifica della Costituzione e ciò in base all’art 138 può essere fatto solo dai parlamentari. Presumendo che l’attuale Parlamento sia poco interessato a discutere sulle modalità della sua decadenza, si potrebbe attivare una Legge di Iniziativa Popolare, raccogliendo almeno 50.000 firme autenticate a sostegno, con la quale viene chiesto al Parlamento di discutere la proposta. Se poi invece di 50.000 firme fossero qualche milione, forse un po’ di ascolto ci sarebbe da parte dei parlamentari.
Ecco in questo caso come potrebbe essere l’articolo della Costituzione.
Art. YY
Rinnovazione Integrale del Parlamento
Il 10% degli elettori italiani, possono chiedere in ogni tempo la rinnovazione integrale del Parlamento. La domanda è sottoposta al voto della cittadinanza entro tre mesi dal suo deposito. Se la cittadinanza l’accetta, il Governo e il Parlamento decadono dalle loro funzioni e sono indette senza indugio nuove elezioni.
Edit 4-12-13 Attenzione per quanto riguarda la revoca a livello comunale leggi qui:
di Paolo Michelotto
riporto i contenuti della conferenza stampa tenutasi stamattina dove il Sindaco Federico Pizzarotti, il Vice Sindaco Nicoletta Paci e il Presidente Consiglio Comunale Marco Vagnozzi hanno raccontato dettagliatamente la Giornata della Democrazia che si terrà a Parma il 29-09-13.
Tutte le informazioni con riguardo anche all’attivazione di un blog dedicato.
Si perfeziona il percorso verso la “Giornata della democrazia”, in programma domenica 29 settembre, in vista della Assemblea dei cittadini, cosiddetta “Assemblea dei 500”, formata dai cittadini volontari ed estratti a sorte dall’anagrafe della popolazione residente. I cittadini si esprimeranno in merito alla proposta di regolamento per definire le modalità di partecipazione nei Quartieri da sottoporre successivamente al vaglio della competente commissione consiliare e da presentare poi in Consiglio Comunale. Oltre al Regolamento, si discuterà di strumenti di partecipazione e democrazia diretta, con particolare riferimento a possibili modifiche allo Statuto del Comune, da proporre al Consiglio Comunale.
Ne hanno parlato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Federico Pizzarotti, il vicesindaco con delega alla partecipazione e rapporti con Quartieri e frazioni Nicoletta Paci ed il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi.
La “Giornata della Democrazia” è un momento importate, secondo il primo cittadino. “Per questo è stato predisposto un blog sul sito del Comune – ha spiegato Pizzarotti – in cui sarà inserita tutta la documentazione utile in vista di questo appuntamento, oltre che fornire la possibilità ai cittadini di intervenire inserendo le loro considerazioni e richieste di chiarimento.
Uno strumento fondamentale per capire il percorso che poterà alla realizzazione della giornata di domenica 29 settembre”. Il sindaco ci ha tenuto a precisare alcuni aspetti legati alla giornata.
“L’Assemblea dei 500 – ha proseguito – non è un organo consultivo permanente, ma vuole essere un modo per favorire la partecipazione dei cittadini ampliando, così, il loro coinvolgimento. Un primo passo che sarà seguito dall’iter previsto dalla normativa vigente con il passaggio nelle commissioni consiliari e in consiglio comunale. Ciò che uscirà dall’Assemblea dei 500 servirà per ridefinire i rapporti con i Quartieri in un’ottica fondata sulla partecipazione dal basso”.
“Cerchiamo di stimolare la partecipazione – ha spiegato il vicesindaco Nicoletta Paci – per superare la disaffezione dei cittadini verso la vita politica. Si tratta di un percorso avviato tramite gli incontri nei Quartieri. Dal sondaggio che è stato fatto nei Quartieri ed esteso alla città è emersa proprio la necessità di andare verso un’assemblea che garantisca la partecipazione democratica. Un suggerimento, questo, che è stato seguito anche in altre città italiane e straniere. L’Assemblea dei 500, quindi, non è un organo permanente ma un incontro che si esaurisce in quel giorno fornendo indicazioni preziose sul futuro della partecipazione nei Quartieri”. Il vice sindaco ha, poi, illustrato materialmente il nuovo blog del Comune dedicato all’argomento.
Il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi ha parlato dell’istituto del referendum e delle possibili modifiche allo Statuto del Comune. “I programmi delle forze politiche che si presentano alle elezioni – ha detto – a volte non contengono riferimenti ad argomenti cari ai cittadini. Il referendum rappresenta uno strumento di partecipazione importante tramite il quale i cittadini possono dare le loro indicazioni. E l’Assemblea dei 500 potrà fornire suggerimenti importanti anche in merito a questo argomento. Esitono, poi, margini di miglioramento anche per alcuni articoli dello Statuto comunale”.
E’ stato predisposto un blog per informare in modo tempestivo e diretto la cittadinanza, nel sito del Comune di Parma, al seguente link: http://www.ilquartierechevorrei.it/, che verrà costantemente aggiornato nei contenuti, per permettere l’intervento diretto dei cittadini che hanno così la possibilità di porre domande e di chiedere chiarimenti in merito alla giornata stessa. Inoltre nel blog saranno disponibili i materiali consegnati ai partecipanti, rassegna stampa locale e nazionale sull’evento, i dati del sondaggio effettuato su tutta la città, e molto altro ancora.
Il blog sarà raggiungibile attraverso l’indirizzo www.ilquartierechevorrei.it, oppure tramite il sito del Comune di Parma www.comune.parma.it, dove è presente il banner dedicato alla giornata della Democrazia del 29 settembre. Dal 1 settembre al 27 settembre tutti i cittadini, attraverso un forum inserito nel blog, potranno fare proposte, discutere e fare emergere le priorità che riterranno importanti per la città. Si favorisce in questo modo un ulteriore ed ampia partecipazione di tutta la cittadinanza al progetto.
La giornata si svolgerà al Palazzetto dello Sport, domenica 29 settembre 2013 con orario 9-18
L’assemblea sarà formata da 500 cittadini di cui metà su base di adesione volontaria, e l’altra metà estratti a sorte dall’anagrafe dei cittadini residenti nel Comune, dai 16 anni in su. La composizione dell’assemblea è stata pensata in modo tale che siano rappresentate le varie fasce anagrafiche della popolazione, secondo i principi della trasparenza e della legalità.
I partecipanti verranno suddivisi in gruppi di 15 persone fra cui verrà scelto un moderatore a cui si affiancheranno dei facilitatori scelti e formati fra il personale dipendente del Comune per poter fornire consulenze e suggerimenti sulle modalità di prosecuzione dei lavori stessi.
Alla giornata saranno presenti il Sindaco, il Vice Sindaco, il Presidente del Consiglio e il Segretario generale oltre a tutti gli Assessori e i consiglieri comunali che vorranno partecipare, oltre ad uno studioso dei metodi di Democrazia Diretta.
In quella giornata potranno essere presenti anche visitatori e giornalisti che però non potranno partecipare ai tavoli nelle discussioni e votazioni ma solamente assistere allo svolgimento della assemblea.
La “Giornata della Democrazia” è stata promossa dall’assessorato alla partecipazione e rapporti con Quartieri e frazioni, guidato dal vicesindaco Nicoletta Paci, e rientra in un percorso che ha visto l’Amministrazione confrontarsi direttamente con i cittadini dei Quartieri, a rotazione, in due diversi momenti: negli ultimi mesi del 2012 e nella primavera di quest’anno con l’obiettivo di raccogliere segnalazioni e proposte da parte dei cittadini stessi non solo nell’ottica di fornire risposte a problematiche contingenti, ma in quella, più ampia, di costruire una nuova forma di decentramento partecipato.
E, proprio, durante l’ultimo ciclo di incontri nei Quartieri è maturata l’esigenza di ricercare una forma che permettesse la partecipazione diretta dei cittadini, su impulso degli stessi, in vista della definizione del nuovo modello partecipativo dei Quartieri. L’obiettivo è quello di coinvolgere la cittadinanza il più possibile nei processi decisionali per arrivare alla formulazione di un sistema partecipativo che venga dal basso e non risulti imposto, ma, appunto, il più possibile condiviso.
La soluzione scelta, l’Assemblea dei cittadini, ha già trovato ampio impiego in varie città italiane ed estere, ma viene proposta per la prima volta qui a Parma ed in una forma più allargata. L’Assemblea fornirà indicazioni alla Giunta e al Consiglio Comunale, per la definizione della Struttura e del Regolamento che serviranno a ridefinire la rappresentanza decentrata.
Il Vicesindaco Nicoletta Paci rivolge un appello ai cittadini interessati affinché manifestino la loro disponibilità secondo le modalità previste, e ai cittadini estratti affinché diano il loro assenso e garantiscano la presenza all’appuntamento del 29 settembre: non servono competenze specifiche né sono richieste adesioni di carattere politico. Serve solo il desiderio di migliorare la città in cui viviamo.
Qui due quotidiani che hanno ripreso questi contenuti:
http://www.parmaquotidiano.info/2013/08/28/giornata-della-democrazia-il-cammino-continua/
di Paolo Michelotto
oggi comincia ad essere operativo il blog dedicato a La Giornata della Democrazia che si terrà a Parma il 29-09-13.
http://www.ilquartierechevorrei.it/
Nei prossimi giorni sarà collegato anche al sito istituzionale del Comune di Parma con un suo banner dedicato.
È ancora un po’ scarno, ma ci sono già molti contenuti sul percorso fatto finora e si arricchirà man mano con tutti i dettagli della giornata. Dettagli che molto presto cominceranno ad essere descritti dagli organizzatori. Io trovo molto interessante intanto poter leggere la lettera inviata ai cittadini estratti a sorte che si trova a questo link
E le modalità con cui sono stati estratti a sorte i cittadini in modo da includere tutte le categorie, età, tipo di educazione e genere:
a Berceto in provincia di Parma di 2200 abitanti, hanno speso 200 euro per effettuare 2 votazioni referendarie. I 200 euro sono stati destinati alla stampa delle schede. I scrutatori invece erano volontari e non hanno avuto costi per la comunità e con l’abbinamento alle elezioni nazionali di febbraio 2013 si sono usati gli stessi edifici in locali diversi.
Con un po’ di buon senso i referendum non hanno quasi avuto costi. Si usa lo stesso metodo in Svizzera. Altro modo per risparmiare sui costi dei referendum è l’uso del voto postale, del voto via internet e il raggruppamento dei vari referendum in un’unica giornata dell’anno. Ma ne parlerò in altri post. Ecco qui invece qualche approfondimento in più su quanto avvenuto a Berceto.
A Berceto, unico Comune in Provincia di Parma, nelle giornale del 24 e 25 febbraio, oltre che per le elezioni politiche si votano anche due quesiti referendari quali:
1) Vuoi che il servizio idrico integrato sia lasciato a Montagna 2000 o altro Ente sovracomunale?
2) Vuoi aderire all’Unione dei Comuni?
Due referendum consultivi indetti dal Consiglio Comunale nella seduta del 28 dicembre.
Per poter votare i referendum, come del resto per le elezioni politiche serve essere iscritto alle liste elettorali del Comune di Berceto e avere la tessera elettorale.
E’ un diritto votare sia per le elezioni politiche che per i referendum come del resto è possibile votare solo per le elezioni politiche o solo per i referendum.
I seggi per i referendum, pur essendo negli stessi locali dove si svolgono le elezioni politiche (Edificio scolastico di Berceto e Ghiare) sono allestiti in aule diverse e hanno una propria organizzazione di scrutatori.
Lo spoglio è previsto per lunedì 25 febbraio subito dopo la chiusura delle urne e pertanto i risultati dei referendum saranno conosciuti nella serata di lunedì.
Sempre lunedì 25 febbraio, alle ore 15, presso lo studio del notaio Fontanabona (Via Bassa dei Magnani n. 7), scade il termine per sottoscrivere, da parte di chi ha interessi affettivi nel Comune di Berceto, o proprietà, o vi trascorre le vacanze, la petizione per non aderire all’Unione dei Comuni.
IL PARERE DEL SINDACO – Da Luigi Lucchi:
“Le persone, i cittadini, votano volentieri. Hanno piacere d’esprimere la propria opinione su argomenti che possono influenzare, non poco, la loro vita e la loro economia. Sono soddisfatto che il Consiglio Comunale abbia deciso ti tenere questi referendum consultivi. Oltre a sapere come la pensano i cittadini su argomenti che non può decidere, credo, un Sindaco da solo, s’è verificato un altro fatto positivo dovuto alla volontà delle persone di dare importanza al loro voto e quindi d’informarsi. Non un voto superficiale e per simpatia ma un voto convinto che ha richiesto il desiderio di conoscere le cose. Indipendentemente dal risultato del voto, che il Consiglio Comunale è impegnato, nella seduta del 4 marzo, di fare proprio, vedendo l’entusiasmo degli elettori per il referendum, credo sia un’esperienza da ripetere nell’eventualità si presentino argomenti altrettanto importanti e complessi. In Svizzera, del resto, governano attraverso i referendum e non credo che il governo Svizzero possa essere tacciato di ritardi e indecisionismo. In questi anni da Sindaco ho tentato e sempre tenterò di trasformare il Comune in una Comunità. In una Comunità, come in una famiglia, le decisioni importanti, si prendono insieme. Ritengo di poter sottolineare che in un momento in cui tutti paiano temere il voto dei cittadini visto che i Parlamentari sono nominati e non eletti, i Presidenti delle Province non saranno piu’ eletti dai cittadini e neppure l’Unione dei Comuni sarà espressione del voto, Berceto va controcorrente. Spesso essere controcorrente vuol dire essere nel giusto. Certamente interpretiamo, meglio di altri, lo spirito della Costituzione e il suo rispetto. Una curiosita’: la democrazia non ha costi. Gli scrutatori sono tutti volontari sia a Berceto che Ghiare. Il referendum è costato al Comune 200 euro per stampare le schede.”
nella provincia di Bolzano a pochi mesi dalle elezioni provinciali dell’autunno 2013, la SVP ha approvato con la sua sola maggioranza e senza tenere conto delle richieste dei cittadini, una brutta nuova legge sulla democrazia diretta. Le ragioni per cui è una brutta legge sono riportate alla fine del post (doppia raccolta firme 8000 + 26000 firme – non si possono fare referendum su tasse e tributi, su stipendio degli amministratori, sugli atti della giunta etc).
Però sono interessanti 2 novità uniche nel panorama italiano che possono essere copiate anche da altri enti locali:
1. Quorum zero nei referendum provinciali
2. La possibilità di raccogliere online le firme per iniziare il referendum
Su questo secondo innovativo punto, nella legge provinciale “Partecipazione civica in Alto Adige” nell’art 11 è scritto:
Art. 11
Sistema di raccolta delle firme di sostegno on-line
1. La Provincia autonoma di Bolzano promuove l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche per rafforzare la partecipazione dei cittadini e delle cittadine ai processi decisionali democratici nonché l’esercizio dei diritti politici e civili, sia individuali che collettivi, in ogni caso nel rispetto degli standard di sicurezza in- ternazionali relativi alle suddette tecnologie informatiche atte a tutelare l’ordinamento democratico e la personalità dei cittadini e delle cittadine nell’ambito dell’elaborazione automatica dei dati personali nonché la sfera privata in internet.
2. Il sistema di raccolta delle firme on-line fa riferimento, per quanto riguarda gli aspetti giuridici, operativi e tecnici, alla raccomandazione del Consiglio d’Europa Rec (2004) 11 e ai relativi allegati.
3. La Giunta provinciale emana, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, un regolamento di esecuzione con cui viene istituito in Alto Adige un sistema di raccolta delle firme on-line per la partecipazione dei cittadini, allo scopo di rendere il sistema di raccolta delle firme nel suo complesso più sicuro, più efficiente e più trasparente.
Questo testo piccolo pezzo della legge potrebbe essere preso d’esempio e studiato dal resto d’Italia.
Queste le ragioni per rifiutare tutto il resto della legge
No alla legge SVP, perché (di Stephan Lausch)
non prevede proprio questo strumento centrale della democrazia diretta: il diritto dei cittadini di respingere una legge prima che entri in vigore attraverso un voto referendario
prevede un numero di firme pressoché irragiungibile e addirittura una doppia soglia per acquisire il diritto al voto referendario
(8.000 + 26.000 firme).
Art. 10.2 e 13.4
decide la maggioranza di governo il periodo nel quale, entro brevissimo tempo, di debbano raccogliere le firme (26.000 firme p.e. in dicembre o in agosto.)
una commissione decide se la modifica di una proposta popolare da parte della maggioranza governativa rende superflua una votazione referendaria. Art. 13.3
con una controproposta la maggioranza governativa può impedire che una delle due proposte ottenga più voti di quanti sono quelli che respingerebbero entrambe: i voti a favore, infatti, così si distribuirebbero sulle due proposte. Art. 16.2.
la maggioranza di una rappresentanza etnica nel Consiglio può impedire una votazione referendaria chiedendo il voto separato dei gruppi etnici in Consiglio. Art. 13.9a
la Giunta provinciale potrà anche in futuro, come ha già fatto in occasione del referendum 2009, manipolare l’informazione istitutionale (opuscolo referendario), visto che questa compete ad un ufficio che sottostà ad essa. Art. 19.1
il referendum propositivo è escluso sulle leggi più importanti: quelle che riguardano l’esercizio dei diritti politici nonché le leggi con le quali vengono stabiliti gli stipendi dei politici e le tasse. Art. 13.9b e Art. 6. 2ab
non possono essere svolte votazioni referendarie su delibere della Giunta solo in quei comuni che sono effettivamente interessate dalla decisione.
Questa la legge della SVP
legge svp democrazia diretta
Questa invece la legge che vorrebbero i cittadini
legge pensata dai cittadini sulla democrazia diretta
su segnalazione dell’amico Thomas Benedikter riporto qui sotto il nuovo statuto comunale di Malles (BZ) 5000 abitanti circa, divenuto effettivo nel luglio 2012. È molto interessante per le cose innovative che introduce sul tema della democrazia diretta e della partecipazione, quasi sconosciute nel resto d’Italia.
Ma prima di iniziare dalle virtù, elenco almeno 2 punti negativi.
1. Per iniziare un referendum occorre il 6% di firme (cifra comunque accettabile per Malles dove ci saranno circa 4000 elettori e quindi le firme necessarie sono circa 240)
2. Il quorum dei votanti fissato al 20% invece che zero ( ma anche qui, se i votanti sono circa 4000 persone, significa 800 voti)
Insomma due punti negativi ma almeno in parte giustificati dalla piccola dimensione del comune.
Invece i punti positivi sono parecchi:
1. Art. 37 dice che il cittadino può fare interrogazioni al sindaco e deve avere risposta entro 30 giorni.
2. Art. 38 parla di Assemblee dei Cittadini convocate almeno 1 volta l’anno dall’amministrazione. Se poi i cittadini ne vogliono una su un tema a loro caro basta che raccolgano 50 firme e l’amministrazione deve organizzarla entro 30 giorni.
3. Art. 39 è dedicato alle forme innovative di partecipazione. Istituisce un forum internet dove i cittadini possono discutere con l’amministrazione, 50 cittadini possono proporre una petizione che va discussa al primo consiglio comunale utile, viene introdotto il bilancio partecipativo.
4. Art. 40 sui referendum, dice che l’esito del referendum è vincolante, non può essere cambiato per almeno 3 anni, può essere circoscritto ad una parte di comune, si può fare sullo statuto, viene introdotto il referendum confermativo, il ref propositivo, l’amministrazione può fare una controproposta che viene votata lo stesso giorno del quesito formulato dal comitato referendario, viene introdotto il voto dei 16 enni.
Un ottimo statuto. Migliorabile ( mettere quorum zero, togliere alcune materie non referendabili es imposte, abbassare le firme al 2%, introdurre il voto postale, il voto agli stranieri residenti, abbinamento alle votazioni nazionali ed europee), ma già così forse il più democratico e partecipativo d’Italia.
Assolutamente da leggere da parte dei cittadini appassionati di democrazia diretta e dagli amministratori sensibili.
Qui puoi scaricare l’intero statuto in PDF (leggi gli articoli 37-38-39-40)
http://www.gemeinde.mals.bz.it/gemeindeamt/download/malles_venosta_1.pdf
Edit 10-09-13
Come dice Stefano in un commento all’articolo, non si può effettuare il referendum sullo Statuto, in base alla legge regionale.
Questo per Malles (BZ) dove grazie allo statuto dell’autonomia vale la legge regionale, per tutto il resto d’Italia vale il Tuel (Testo Unico Enti Locali) che all’art. 6 comma 4 dice:
4. Gli statuti sono deliberati dai rispettivi consigli con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e lo statuto è approvato se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche alle modifiche statutarie.
Quindi in realtà i cittadini non possono fare referendum per proporre lo statuto o il cambiamento di qualche articolo. Rimane da valutare se questo comma impedisce che i cittadini facciano un referendum confermativo dopo l’approvazione del Consiglio Comunale.
Lunedì 5 agosto 2013 il sindaco Pizzarotti e il ViceSindaco Paci di Parma hanno incontrato Chiara Gianferrari, Simone Curini e Alessandro Rodi del team che sviluppa il software Airesis per un confronto sulla possibilità di un suo utilizzo per l’evento “Giornata della Democrazia” del 29 settembre. Questo software è stato pensato per proporre, emendare, discutere e votare proposte da parte dei cittadini.
Una visita al sito del programma farà capire subito la validità del progetto:
Sono convinto che questo software possa fare molto per lo sviluppo della democrazia e della partecipazione in Italia e che sia particolarmente adatto prima, durante e dopo La Giornata della Democrazia.
qui la pagina su Facebook dove c’è il resoconto dell’incontro:
di Paolo Michelotto
riporto qui l’articolo apparso domenica 4 agosto 2013 sulla Gazzetta di Parma. L’inizio è digitale, l’articolo completo si può leggere nella foto allegata (fai doppio clic per ingrandire l’immagine). Si tratta dell’intervista fatta al Vice Sindaco Paci, dove comincia a spiegare meglio lo svolgimento della giornata. Mancano ancora i dettagli, ma verranno prossimamente.
04/08/2013 – Parma
Assemblea dei 500, Paci: «Vogliamo che a decidere siano i cittadini»
Andrea Del Bue
Finita, per legge, l’era delle circoscrizioni, l’amministrazione comunale prende in mano la questione del decentramento e studia una formula per arrivare ad un regolamento che disciplini i nuovi strumenti di partecipazione. Lo farà attraverso l’«assemblea dei cittadini», un collettivo di 500 persone, metà estratte a sorte dall’anagrafe, metà volontarie, che il 29 settembre si riunirà per portare alla Giunta i propri contributi per la formulazione del nuovo regolamento. Questo organo ha suscitato numerose reazioni critiche da buona parte dell’opposizione.
Vicesindaco, l’opposizione parla di «esautorazione del consiglio comunale» che sarebbe già «l’organismo democratico per eccellenza», «delegittimazione dei luoghi della democrazia», «consiglio comunale parallelo». Cosa risponde?
Non c’è alcuna esautorazione: anzi, stiamo facendo proprio il contrario. Per noi sarebbe stato molto facile, con la maggioranza che abbiamo, preparare un modello e farlo approvare dal Consiglio comunale. Quello che vogliamo fare, invece, è coinvolgere il più possibile i cittadini soprattutto in un momento storico in cui c’è grande richiesta di partecipazione. . ………….L’intervista completa sulla foto allegata
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