di Paolo Michelotto
non sono pazzo, ma oggi avevo alcune ore a disposizione e mi sono dedicato a riflettere sulla Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia nel Trentino.
Ci siamo ritrovati il 30 dicembre a una cena con altri che vogliono fare questo percorso, tra cui Alex, Francesca, Gianni, Riccardo, Cristiano, Maria e Ilario. Avevamo pensato di partire dalla proposta di legge scritta dal gruppo di Bolzano “Iniziativa Più Democrazia” perchè è una proposta di legge scritta molto bene, con l’ausilio di esperti. Ovviamente facendo delle modifiche per introdurre temi importanti per noi come il quorum zero, la revoca degli eletti, il numero max di mandati e rendendola “trentina”.
Alex nei giorni scorsi aveva creato un documento condiviso con il testo italiano della proposta sudtirolese. E mettendo alcune sue considerazioni. Io oggi l’ho suddivisa in tre colonne e in blocchi per ogni articolo. Così su una colonna c’è la versione originale, sulla seconda la mia “Trentinizzazione”, e sulla terza colonna lo spazio per i commenti.
E poi l’ho congelata nella prima versione 01 che si trova qui (può essere di esempio anche fuori dal trentino):
iniziativa PAT quorum zero e più democrazia 01
La base sudtirolese è molto bella. Si vede che è scritta dai cittadini per i cittadini. Bella la parte in cui autenticatori sono i cittadini che ne fanno richiesta dai sindaci e il fatto che se non si riesce a raccogliere un numero adeguato di firme per il referendum si può convertire il quesito in iniziativa popolare e se non si supera anche quel numero di firme può essere convertito in petizione e così non si perde la fatica della raccolta firme, sia se ha grande riscontro che piccolo.
Ovvio è solo la prima versione. Aspetto commenti e migliorie. Ma bisognava partire da qualche parte…
Nei giorni scorsi abbiamo scoperto che non possiamo fare il referendum abrogativo sul quorum. Ok, ma se imitassimo gli amici della Valle D’Aosta e della Puglia?
Fanno un referendum sugli inceneritori.
Se ne era già parlato in passato, ma la situazione oggi con i referendum già in atto sulla comunità di valle è cambiata. Si potrebbe passare il quorum.
Inoltre su suggerimento di Fabio Z. da Vicenza, perchè non usiamo il referendum consultivo?
E’ vero che esso non ha potere vincolante, ma immaginate se più del 50% degli elettori va a dire di togliere il quorum, con quale faccia il Consiglio Provinciale potrebbe far finta di niente?
Per cui la proposta è questa, procedere con:
1 – proposta di legge dd presentata dal consigliere provinciale Bombarda
2 – iniziativa di legge provinciale Quorum Zero e Più Democrazia
3 – referendum consultivo Quorum Zero e Più Democrazia
4 – referendum propositivo Raccolta Differenziata Spinta – Non Inceneritori
5 – iniziativa nazionale Quorum Zero e Più Democrazia
E ciascuno nel proprio comune:
iniziativa comunale Trento Quorum Zero e Più Democrazia
iniziativa comunale Rovereto Quorum Zero e Più Democrazia
Sono 5 firme e sembrano tante. Ma in Sardegna hanno raccolto 30.000 firme in meno di un mese su 10 quesiti.
Edit del 02-01-12
Come ha segnalato Alex, il referendum consultivo non è attivabile dai cittadini.
Io davo per scontato che lo fosse, perchè se un referendum non è attivabile dai cittadini tecnicamente non è un referendum, ma un plebiscito.
Ma i nostri rappresentanti provinciali sono riusciti anche a fare questo…
Paolo
commento di Alex:
Ciao, purtroppo a livello provinciale la legge 3 del 5 marzo 2003 prevede che il referendum consultivo nella Provincia di Trento possa essere promosso solo da soggetti che legati solo indirettamente al corpo elettorale.
Art. 17
Promotori del referendum consultivo
1. Sulle questioni indicate all’articolo 1 è indetto referendum consultivo quando è
richiesto:
a) dal Consiglio provinciale, con deliberazione assunta a maggioranza dei suoi
componenti;
b) da almeno dieci consigli comunali, che rappresentino almeno il cinque per cento dei
residenti nella provincia di Trento;
c) dalla Giunta provinciale;
d) dal Consiglio delle autonomie, se costituito.
E’ evidente come i rappresentanti politici con questa norma si siano tutelati dalle proposte provenienti dal corpo elettorale.
Fabio Zeta ha scritto
1Ottimo modo di iniziare il nuovo anno ;o)
Bisogna usare gli strumenti che si trovano ottimizzandoli per raggiungere i risultati.
Nel mio comune vogliono inserire (?:) i referendum abrogativi e propositivi con un sostanzioso quorum e numero di firme maggiori del ref. consultivo. Se così sarà poi i comitati, che si dovessero trovare nella condizione di raccogliere le firme, sceglieranno l’abrogativo, il propositivo oppure il consultivo?
Alla fine l’obiettivo si raggiunge sempre, giorno dopo giorno. Buon anno a tutti e vediamo cosa riusciamo a migliorare fino a fine dicembre ;o)
01/2/12 4:17 AM | Comment Link
paolo michelotto ha scritto
2Ciao Fabio, alla fine su quale ipotesi di quorum stanno pensando di arrivare i consiglieri a Vicenza? Quali sono i tempi previsti per la decisione?
La tua domanda quale dei tre referendum sceglieranno i cittadini: tu quale pensi?
Ciao,
Paolo
01/2/12 11:29 AM | Comment Link
Fabio Zeta ha scritto
3Per ora ci sono delle proposte, un paio propongono l’eliminazione (Civiche-SX), altri non vorrebbero questi strumenti (CDX-Civiche) e la parte di maggioranza (CSX) non vorrebbe scendere al di sotto del 25%, con 5mila firme a sostegno (mille in più rispetto al consultivo). Il Sindaco si espresse per il quorum zero ma con un aaalto numero di firme, forse infinito.
La decisione dovrebbe sbocciare verso primavera.
Se inseriranno un quorum e un numero di firme maggiori io valuterei il referendum consultivo, anche se solo politicamente vincolante. Molto dipenderà anche dal tema.
L’unico referendum consultivo votato a Vicenza (quello sui referendum abrogrativi/propositivi è stato discusso in modo indecoroso dopo un cambio di amministrazione e quasi 4 anni di attesa.
01/3/12 1:59 AM | Comment Link