di Paolo Michelotto
il 29 novembre 2011 Dario Rinco era stato invitato a Rosta (TO) a realizzare “La Parola ai Cittadini” ecco il suo resoconto.
Nome Titolo della proposta voti interv. 1 Dimitri inglese alle elementari 38 2 2 Mario stop alla cementificazione 38 2 3 Lucia rotonda alla statale 32 4 4 Luisella aiuto sistema sanitario 31 5 5 Roberto inc. en. rinn. tetti Amm. Pubbl. 28 5 6 Simonetta cens. persone con diff. motorie 30 3 7 Chiara sostegno disoccupati 31 3 8 Fabrizio distr. alimenti senza imballi 28 5 9 Marco stop odori molesti 30 5
di Paolo Michelotto
ho fatto una nuova versione al libro che racconta quanto avvenuto nel Democracy Day di Ferrara.
Modifiche alla versione 1.1 rispetto la precedente:
- link a due video su youtube sulla giornata
- 2 articoli scritti da giornalisti presenti
- aggiunta la relazione del tavolo ost 9
- aggiunta la relazione di un tavolo World Cafè, l’ultima
- aggiunta nome del proponente “Metodi per prendere decisioni” negli appunti del brainstorming
- correzione di una foto che era inserita ruotata
- la prima scheda di valutazione è stata portata nell’ultima pagine.
Inserisco qui il link alla nuova versione del libro:
democracy day - ferrara - 27.11.11 - vers.1.1 (9251)Questo è l’articolo scritto da
Mirella Vittoria Serattini.
SENZA PARTECIPAZIONE C’E’ EMARGINAZIONE.
“Democracy day “
Parlare tutti è possibile, confrontarsi ed accettare posizioni diverse nello stesso gruppo è possibile, dialogare e arrivare a un punto condiviso è possibile, fare tutto in armonia è possibile, collaborare con persone sconosciute e generazioni diverse è possibile, essere uniti pur nelle differenze è possibile .
Il Democracy day del Movimento 5 stelle ha dimostrato come sia facile , volendo, trovare forme di cooperazione e confronto nel rispetto dei diritti di tutti.
L’esordio a Ferrara il 27 novembre 2011 è stato un successo, una giornata di discussione svolta con il metodo di Paolo Michelotto, fervido sostenitore della democrazia partecipata.(www.paolomichelotto.it)
Non abbiamo avuto bisogno di un “governo tecnico esterno” per trovare tra di noi le priorità al fine di migliorare il Movimento 5 stelle per poi migliorare il paese in cui viviamo.
Ci stupisce che avere in Italia il doppio e forse anche di più di parlamentari, con un costo enorme sulla testa di tutti, non abbia portato soluzioni, addirittura invece ci stia facendo scivolare verso la recessione , tanto da aver bisogno di pagare un nuovo “ governo tecnico” aumentando i costi della politica e senza garanzie, nè assolute, né relative.
Come mai i tanto pagati ( da decenni in Camera e Senato, commissioni , Enti ecc..) non hanno saputo trovare il modo e i mezzi per migliorare il Paese , tutelare l’economia, il lavoro, le pensioni minime, la sanità, la cultura, Il ns patrimonio artistico e monumentale, le piccole imprese, l’ambiente ..ecc ecc ?
Questa deriva generale a solo favore di tante lobby è una ulteriore evidente dimostrazione che senza partecipazione c’è emarginazione .
Senza partecipazione attiva di ognuno nella cosa pubblica, nei quartieri, nelle città, nei comuni, nelle Regioni , nelle commissioni, nella stanze dei bottoni, decidono altri per noi, noi deleghiamo poteri , altri delegano noi semplici cittadini a pagare e fare sacrifici.
Questo Democracy day ha dimostrato ulteriormente che è possibile decidere insieme, partecipare tutti non delegare ,un sistema che funziona bene in Svizzera per esempio, un sistema che tutti i cittadini possono acquisire e mettere in pratica.
La cronaca ci racconta corruzione, inefficenza, personalismi, nepotismo, sprechi,furti nel patrimonio pubblico, accordi prevaricatori, di questo sistema paese .
Possiamo cambiare lo scenario attuale restando uniti negli obiettivi primari, nel conoscere e coltivare mezzi e strumenti per agire con competenza orientati al risultato di un miglioramento collettivo.
Siamo tutti contrari agli sprechi eppure sprechiamo la nostra risorsa più preziosa: IL TEMPO .
Il mio invito, ancor più dopo questa giornata, è non perdere tempo, concentrarsi sugli obiettivi e priorità emersi , sulla formazione di competenze e informazione generale.
La democrazia partecipata è un obiettivo possibile, un obiettivo da divulgare e da raggiungere nel tempo più breve .
Il Movimento 5 stelle è stato la bandiera di un desiderio di cambiamento in meglio, facciamo si che questa bandiera si innalzi sempre più alta, visibilmente concreta .
“Il vento è sempre favorevole per chi sa dove andare “( Lucio Anneo Seneca).
Mirella Serattini
Infine riporto qui che Claudio Ancora programmatore di Bologna e parte del gruppo web del movimento di Bologna, nonchè partecipante all’evento Democracy Day, mi ha scritto che sta pensando di realizzare un software per gestire “La parola ai Cittadini – Online”. Questa è una grande notizia, che credo potrà essere utile a gruppi che devono discutere online ed arrivare a decisioni. Ha ovviamente tutta il mio sostegno e disponibilità a testare quanto uscirà. Presto mi manderà aggiornamenti, che pubblicherò qui.
di Paolo Michelotto
ieri 2 dicembre 2011 abbiamo terminato la stesura della legge costituzionale di iniziativa popolare per togliere il quorum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta. Avevamo iniziato la discussione online nel giugno 2011, poi abbiamo continuato nell’apposito forum, con 2 incontri dal vivo e con 12 incontri su skype e con innumerevoli scambi di email tra i componenti del gruppo che stava lavorando attivamente.
Questa bozza 017 quasi finale ha come novità l’art. 50 che parla delle petizioni, in cui noi abbiamo specificato che possono essere iniziate da residenti e non solo da cittadini e dai 16 anni in su. E inoltre, importante, abbiamo scritto che ci deve essere risposta alla petizione entro 3 mesi.
Inoltre abbiamo stabilito come deve essere scritto l’art. 138 per la revisione della costituzione, che ora prevede il diritto di iniziativa popolare con esito la votazione.
Qui la bozza 017 con tutti gli articoli discussi:
Manca ancora una illustrazione completa della proposta e una illustrazione sintetica e poi dobbiamo stabilire come procedere per attivarci a raccogliere le firme. L’idea era di partire da gennaio e terminare a giugno 2012 in coincidenza della seconda Settimana della Democrazia Diretta.
Per decidere questi passi ulteriori, ci si trova su doodle. Indichiamo la data che ognuno di noi preferisce qui e se è la prima volta, il nome del contatto skype.
di Paolo Michelotto
il 27 Novembre 2011 nel lander del Baden-Württemberg si è tenuto un importante referendum per decidere se realizzare oppure no il progetto Stuttgart 21. Un megaprogetto riguardante la costruzione di una nuova stazione ferroviaria che prevedeva anche l’alta velocità, che aveva suscitato dubbi, perplessità, sostegno e opposizione. Invece di fermarsi alle sole proteste, i cittadini hanno fatto uso dello strumento del referendum. E l’esito è stato che i cittadini del Laender vogliono a grande maggioranza che questo progetto venga realizzato. Questo ha messo in evidenza alcune cose interessanti:
1. la democrazia diretta non si presta facilmente a considerazioni partitiche. Gli iniziatori del referendum (vicini al partito Verde) avevano i sondaggi a favore, ma la maggioranza dei votanti ha detto che si deve procedere. E i promotori del referendum hanno comunque accettato democraticamente l’esito.
2. il presidente del Laender ha detto chiaramente che si deve togliere il quorum dallo strumento referendario. Un ulteriore passo verso una migliore democrazia nel mondo…
3. con un referendum realizzato con trasparenza e chiarezza, si possono prendere decisioni importanti anche del valore di miliardi di euro. E una volta prese le decisioni con maggioranza democratica, esse possono venire attuate più speditamente.
Ecco l’immagine con la scheda del referendum:
Questa l’immagine di ringraziamento post – voto del comitato a favore del progetto e quindi del voto NO
Questo è un interessante video di EuroNews prima del voto:
e questo di alcune settimane fa:
E questo un articolo de L’unità
In Germania nel referendum sulla Tav a sorpresa hanno vinto i favorevoli all’alta velocità. A Stoccarda verrà realizzato il progetto contestato dagli ambientalisti.
In Germania nel referendum sulla Tav hanno vinto i favorevoli all’alta velocità. Gli elettori del Baden-Württemberg che oggi si sono recati alle urne per il primo referendum della storia della regione, dovevano rispondere con un Sì, o con un No, al quesito se il governo potesse avvalersi del diritto di recesso per lo scioglimento degli accordi contrattuali con gli obblighi finanziari del Paese riguardo al progetto ferroviario “Stuttgart 21”.
A sorpresa hanno vinto i No, il che significa che il nodo ferroviario di Stoccarda verrà realizzato secondo il progetto tanto contestato dagli ambientalisti. “Stuttgart 21”, come la Tav in Valsusa, è parte integrante delle infrastrutture sull’alta velocità incentivate dall’UE. Secondo gli ideatori, si tratta di uno degli snodi irrinunciabili per la futura mobilità della linea Budapest-Parigi e la modernizzazione dell’intera rete ferroviaria europea. Il progetto, mai stato accettato dai movimenti ecologisti, per anni ha finito col condizionare l’intera agenda politica della capitale industriale della Germania. Tanto che l’ultima tornata elettorale della scorsa primavera, vide i Verdi, convinti oppositori dell’alta velocità e animatori del movimento contrario a “Stuttgart 21”, trionfare su tutte le altre forze politiche.
Un risultato che permise alla sinistra di destituire la CDU che aveva governato la regione ininterrottamente dal 1948. Subito dopo le elezioni, SPD e Grünen, partner di governo, ma con posizioni antitetiche sull’alta velocità, arrivarono alla soluzione di un referendum popolare che permettesse ai cittadini di esprimersi sull’opera e alle segreterie dei due partiti di evitare scontri che avrebbero potuto mettere a rischio la tenuta del governo regionale. Durante la campagna referendaria, a parte i Grünen naturalmente, i partiti hanno fatto di tutto per tenere sottotono la consultazione e vanificare il risultato con l’astensionismo. Ora, alla luce dei risultati, con i favorevoli alla costruzione dell’opera poco sotto il 60 percento, si può dire che evidentemente nessuno aveva chiaro il quadro della situazione.
La CDU, e ancora meno l’SPD, hanno evitato di esporsi in una battaglia che ritenevano troppo rischiosa. Il movimento SìTav, forse convinto di andare incontro ad una sconfitta, solo alla fine ha cercato di utilizzare simboli e valori del movimento ecologista nel tentativo di creare una breccia nei sentimenti ambientalisti degli indecisi. E così, i favorevoli alla Tav hanno tappezzato le città di manifesti che eleggevano i sostenitori dell’alta velocità a campioni dell’ecologismo: “Più parchi e meno binari”, il loro slogan più riuscito. A sostegno della necessità dell’opera hanno portato anche il fatto che, secondo i progettisti di “Stuttgart 21”, gli attuali 17 binari della stazione di Stoccarda, diventeranno 8 e verranno interrati in maniera tale che la superficie del centro di Stoccarda sarà ampliata di 20 ettari che saranno usati, una parte, per creare nuovi spazi verdi, che ingrandiranno notevolmente il parco cittadino dello Schlosspark e, l’altra, per la realizzazione di unità abitative per 11.000 persone.
“Ora, ci atterremo all’esito del referendum”, è stato il commento di Winfried Kretschmann, presidente del ricco Land del Sud della Germania. Indipendentemente dal risultato, il confronto, anche aspro, per il progetto ferroviario “è comunque stato un grande successo, perché in futuro non sarà più possibile far passare grandi opere senza il diretto coinvolgimento dei cittadini. Il prossimo passo per una democrazia compiuta –ha aggiunto Kretschmann- dovrebbe essere la completa abolizione del quorum, affinché l’astensionismo non venga più usato strumentalmente al fine di invalidare i risultati delle consultazioni referendarie”.
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