di Paolo Michelotto
qual è il senso del Cozza Day? Sono partito alle 2 e sono tornato all’1 del giorno dopo, con il bus che veniva da Bolzano e che faceva tappe lungo l’A22. 50 euro di biglietto a/r, un giorno di ferie, il giorno successivo a riposare per recuperare, 36 persone che venivano dalla val d’adige. Qual è il senso?
Non si è parlato di democrazia diretta, ma migliaia (io c’ero e non credete a chi parla di poche centinaia. Eravamo in migliaia da tutta Italia) di italiani hanno speso energie e soldi e tempo per gridare tutta la loro insoddisfazione verso questa democrazia rappresentativa che non ci rappresenta proprio per nulla.
Fosse anche stato solo per questa piccola soddisfazione morale di urlare ai nostri rappresentanti di andare a casa perchè non ci rappresentano affatto, l’impegno e la fatica sarebbero stati ricompensati. Ma c’è molto di più.
Per la prima volta in Italia una manifestazione ha detto chiaramente e senza ipocrisie i motivi del malessere italiano. Ha chiesto leggi innovative, ha chiesto 2 mandati per eletto, ha chiesto che non ci siano rimborsi elettorali, che i condannati siano cacciati. Cose ovvie in una democrazia, ma non ovvie in Italia. Ed è solo l’inizio. Tutte queste migliaia di persone, sono consapevoli che in Italia esistono ed ognuna di esse si impegna ed impegnerà sempre con più energie nel proprio territorio. E tutti siamo consapevoli che gli strumenti di democrazia presenti sono inadeguati per portare il nostro volere all’interno delle istituzioni che ci governano.
La democrazia diretta si può ottenere solo quando la consapevolezza dei propri diritti è diffusa e quando la si confronta con le mancanze esistenti. Tutti i presenti rivendicavano con forza i loro diritti democratici. E molti di loro già oggi si fanno promotori nel proprio comune delle richieste.
Dai prossimi giorni saremo molti in più, ogni giorno di più.
Un ottimo e fondamentale passo in avanti.
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