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  • Portare il quorum al 30 % o al 20% è comunque dannoso per la democrazia: ecco la prova

    30 Giugno 2011

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    Postato in: democrazia diretta, democrazia diretta germania, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum

    di Paolo Michelotto

    alcuni neoeletti consiglieri del M5S del piemonte chiedono suggerimenti per iniziative per migliorare gli strumenti di democrazia diretta nei loro comuni. In particolare in un comune dove si sta discutendo di portare il quorum al 30%. Sarebbe un miglioramento? No, il quorum è comunque dannoso e ce lo mostra l’esperienza della Baviera. I comuni con il quorum al 20% hanno il 40% dei referendum invalidati. Ossia quasi 1 referendum su 2 viene invalidato anche con il quorum al 20%.

    E la spiegazione è facile. I referendum attirano in tutto il mondo una affluenza di votanti inferiore a quella delle elezioni dei rappresentanti. Infatti si vota su un solo tema su cui ha fatto campagna uno sparuto gruppo di cittadini, mentre nelle elezioni si votano centinaia di candidati ognuno dei quali spende capitali, tempo ed energie per farsi eleggere.

    Basta che in presenza del quorum del 20% lo schieramento del NO faccia appello all’astensione per avere una forte probabilità di vincere facile, facendo invalidare il risultato. 4 volte su 10 questo giochetto funziona in Baviera agli schieramenti del NO. E vincono facile risparmiando tempo, energie e i soldi della campagna del NO. Semplicemente dicono ai loro sostenitori “State a casa!”.

    Ecco altre considerazioni:

    1. è bene chiedere di togliere completamente il quorum, ossia di portarlo al 0%.

    Il 30% è un valore troppo alto e per esempio il referendum di Vicenza del 2006 (affluenza 13%), i referendum di Rovereto del 2009 (affluenza 15%) e i referendum di Gorizia del 2011 (affluenza 25%) sarebbero comunque stati invalidati.

    Generalmente nel mondo il quorum c’è ed è del 50% oppure non c’è ed è 0%.

    Ma c’è un caso molto interessante, quello della Baviera, uno dei Laender più grandi, ricchi e importanti della Germania, dove i referendum comunali hanno dal 1999 un quorum che in apparenza è basso, ossia del 10 -15 – 20% a seconda della grandezza della città.

    E cosa succede quando c’è questo quorum?

    Riporto qui il paragrafo “Effetti del quorum” tratto dal cap. 7 “La Democrazia Diretta in Baviera” del libro “Democrazia dei Cittadini” scaricabile gratuitamente qui:
    http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=37

    Effetti del quorum
    Dal 1999, per effetto di una sentenza della Corte Costituzionale Bavarese, è stato introdotto il quorum, il cui valore dipende dalla grandezza della città.

    fino a 50.000 abitanti il quorum è del 20%;
    dai 50.001 ai 100.000 abitanti, il quorum è del 15%;
    sopra i 100.001 abitanti, il quorum è del 10%.

    I quorum non esistono in Svizzera e negli USA, dove c’è una lunga tradizione di democrazia diretta. Il coinvolgimento politico dei cittadini non dovrebbe essere reso più difficile con l’imposizione del quorum. Lo scopo delle procedure di democrazia diretta, dovrebbe essere quello di incoraggiare i cittadini ad essere parte attiva nelle decisioni.
    Il 15,9% dei referendum bavaresi viene annullato per mancato raggiungimento del quorum.
    Se si guardano i risultati in base della grandezza della città, si vede che nelle città piccole fino a 5000 abitanti, i referendum che non raggiungono il quorum (20%) sono solo il 5,5%. Nelle città da 10.000 a 50.000 abitanti (quorum 20%) invece, il 40,5% dei referendum vengono invalidati. Nelle città da 50.000 a 100.000 abitanti la percentuale scende al 23,5% e nelle città sopra i 100.000 abitanti la percentuale scende ancora al 20%.
    Quindi la situazione è particolarmente pesante nelle città medie piccole (10.000 – 50.000 abitanti), dove il 40,5 % dei referendum vengono invalidati.

    2. Nel libro “Vivere meglio con più democrazia” scaricabile gratuitamente qui:
    http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=50

    a pag. 137, si trova l’esempio del comune di Concorezzo (MI), dove il consigliere di una lista civica di minoranza, Roberto Brambilla, ha fatto una mozione per chiedere di introdurre il referendum propositivo e abrogativo senza quorum nello statuto ed ha pure proposto il regolamento attuativo per i referendum.

    3. qui c’è l’esempio di quello che ha fatto Stefania Garuti, eletta con M5S a Bomporto (MO). Ha chiesto di togliere il quorum con una mozione.

    http://www.paolomichelotto.it/blog/2011/05/23/mozione-per-abolire-il-quorum-nel-comune-di-bomporto-mo-cons-stefania-garuti-m5s/

    4. sono disponibile per ulteriori approfondimenti. Se inoltre farete qualche mozione riguardante la democrazia diretta nei vostri comuni, mandatemi un link, che lo riporto anche nel mio blog, come esempio da studiare e da seguire per altri in Italia.