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  • la pagina de “Il Fatto Quotidiano” dove si parla dell’iniziativa

    20 Giugno 2011

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    Postato in: democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, quorum

    di Paolo Michelotto

    martedì scorso “Il Fatto Quotidiano” ha parlato della iniziativa di legge per togliere il quorum.

    Ecco una foto di quella pagina (clicca sull’immagine per vederla più grande):il fatto

    edit 21/06/11

    Carlo Reggiani mi ha inviato il testo e l’immagine che riporto qui sotto:

    L’ITALIA DEI COMITATI

    Galvanizzata la partecipazione dal basso: si moltiplicano proposte di legge e referendum

    di Wanda Marra

    Mobilitazione, società civile, democrazia dal basso, partecipazione: tutte parole tornate prepotentemente di moda e di attualità dopo la vittoria dei sì ai referendum. La Rete e il movimentismo più tradizionale rialzano la testa: i 27 milioni di elettori al voto danno un segnale politico, e sono anche il segno di un vento che cambia nella società (come il Pd per una volta ha ben fotografato inventandosi uno slogan nuovo di zecca “Senti che bel vento”). E dunque, si mobilitano le iniziative dal basso, si galvanizzano le attività dei comitati, forma di politica in mano direttamente ai cittadini che porta l’attenzione sulle questioni più varie, che spesso diventano importanti per la vita dei cittadini, come è successo in questi casi.

    Solo una settimana fa sono state consegnate a Gianfranco Fini le firme per la legge di iniziativa popolare sulla ricostruzione dell’Aquila, raccolte tra novembre e maggio scorso. Obiettivo, approvare un testo che consenta la ricostruzione della città secondo i criteri di trasparenza, economicità, sicurezza e copertura certa dei costi.

    D’altra parte, la legge di iniziativa popolare – oltre ai referendum – è uno degli strumenti più utilizzati per la partecipazione dal basso: per depositare in Parlamento ci vogliono 50 mila firme. Che poi questa riesca ad essere calendarizzata, discussa e magari pure approvata è un’altra questione: sono decine le proposte così nate che giacciono in Parlamento. Qualche numero del passato è leggermente più incoraggiante: dal 1948 al 1992 sono state presentate 141 proposte di legge, esaminate 89 ed approvate 24. E dopo anni e anni di insuccessi referendari (i referendum di lunedì sono i primi ad aver raggiunto il quorum dal 1995) è proprio con una legge di iniziativa popolare che si vorrebbero estendere le prerogative e le potenzialità dei referendum. Spiega Paolo Michelotto, che ha al suo attivo una serie di libri e iniziative sulla democrazia diretta: “Vorremmo fare una legge che abolisca il quorum, come succede in molte democrazie estere, e introduca anche il referendum propositivo” . Non solo: all’interno della stessa proposta, Michelotto – che per questo ha creato un gruppo Facebook – vorrebbe introdurre anche la revoca degli eletti (già proposta da Davide Bono del Movimento 5 Stelle in Piemonte). Ovvero la possibilità per gli elettori di allontanare e sostituire un amministratore eletto. La revoca richiede una petizione scritta accompagnata dalla raccolta di un certo numero di firme, di solito pari al 25% dei voti ottenuti dall’eletto che si vuole revocare, nelle sue ultime elezioni.

    A proposito di leggi di iniziativa popolare ne sono appena state presentate tre da Elio Veltri : la riforma dei partiti nel-l’ottica di un’effettiva democrazia interna, una proposta sul precariato che tra le altre cose si propone l’istituzione di un reddito garantito e una che affronti l’economia illegale (sommersa) e criminale.

    Sono invece arrivate solo in Commissione Affari costituzionali in Senato, le tre leggi di iniziativa popolare sul Parlamento pulito sulle quali Grillo nel 2007 portò più di 300 mila firme in Senato.

    E visto che spesso la democrazia diretta si esercita proprio sui meccanismi che regolano la rappresentanza, lo stesso Grillo sta pensando di raccogliere le firme (in questo caso sono 500 mila) su un referendum che abolisca i rimborsi elettorali. E oggi invece viene presentato un referendum per abolire la legge elettorale targata Calderoli, il cosiddetto “Porcellum”.

    foto 1

    foto 2

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