di Paolo Michelotto
sarò onorato di partecipare a “La Parola ai Cittadini” a Biella il 20 maggio 2011. Interessante, molto interessante, la proposta di legge regionale fatta dai consiglieri M5S del Piemonte sugli strumenti di democrazia diretta, di cui c’è il link in fondo all’articolo. Se ci sarà copertura della rete UMTS farò anche una diretta video su questo blog.
Ecco quanto scrivono gli amici di Biella5Stelle sul loro blog.
Pensi di avere un’idea valida per migliorare Biella? Portala alla serata “La parola ai cittadini”: sarà un incontro interamente dedicato alle proposte della cittadinanza per rendere più vivibile la nostra città. La serata, da noi organizzata, si terrà venerdì 20 maggio alle ore 21 presso il Museo del Territorio in via Q. Sella (qua la mappa) e vedrà la presenza di Paolo Michelotto, esperto di democrazia diretta.
Intendiamo mostrare come sia possibile attuare la democrazia diretta anche a Biella, così come avviene abitudinariamente in Svizzera dove l’85% dei comuni è governato mediante assemblee pubbliche che si tengono più volte l’anno. La democrazia diretta in questi luoghi funziona, anche in città da oltre 7.000 abitanti, tanto che in queste città c’è – ad esempio – meno debito pubblico (fino al -30%) e più raccolta differenziata (dal +10% al +30%). Se i cittadini possono sviluppare dei referendum propositivi senza quorum (per evitare l’uso tattico del non voto) la partecipazione alla vita politica cittadina aumenta e ne guadagna l’intera società. In questo modo la cittadinanza diventa protagonista (non lo sono più i partiti) e può dettare l’agenda politica senza essere chiamata in causa solamente una volta ogni 5 anni durante le elezioni. Dando a noi cittadini maggiore responsabilità, la democrazia diretta ci aiuta anche a comportarci più responsabilmente.
La proposta più votata (non si voterà tanto la qualità di una proposta, ma più che altro l’ordine di priorità), potrà essere portata all’interno del consiglio comunale di Biella sotto forma di mozione presentata dai consiglieri che la condivideranno tra quelli che saranno presenti alla serata (li stiamo invitando tutti).
EVENTO FACEBOOK DA DIFFONDERE:
http://www.facebook.com/event.php?eid=164143810309528
I nostri dipendenti co.co.co. a progetto al consiglio regionale del Piemonte Davide Bono e Fabrizio Biolè hanno intanto presentato una nuova proposta di legge (dopo quella del taglio degli stipendi dei consiglieri regionali), che prevede di modificare lo statuto regionale (legge statutaria 4/3/2005 n°1) per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica della Regione Piemonte. In particolare, ecco gli aggiornamenti previsti dalla legge “a 5 stelle”:
- Eliminazione del quorum dal referendum abrogativo (si riducono inoltre le firme necessarie da 60.000 all’1% dei votanti alle ultime elezioni regionali, con l’affluenza delle elezioni 2010, circa 2,2 milioni, servirebbero 22.400 firme per richiedere un referendum abrogativo);
- Introduzione del referendum deliberativo senza quorum (cioè la proposizione di leggi di iniziativa popolare approvabili tramite referendum. Si richiede la sottoscrizione di almeno il 2% dei votanti alle ultime elezioni regionali, nella fattispecie della IX legislatura sarebbero 44.080 firme);
- Introduzione del referendum confermativo senza quorum;
- Introduzione del referendum di “richiamo dell’eletto” inadempiente senza quorum (qualora ne facciano richiesta almeno il 5% dei votanti alle ultime elezioni regionali. Nella fattispecie della IX legislatura sarebbero circa 110.000 elettori. I referendum sono accolti sulla base del principio del “wrongoding” cioè di una condotta pregiudizievole agli interessi della comunità piemontese).
Il quorum in Europa, oltre che in Italia, esiste solo in Slovenia, Ungheria, Rep. Ceca, Slovacchia, Polonia e Serbia (ma qui c’è il quorum anche per le elezioni presidenziali). I nostri diretti concorrenti economici come Spagna, Francia, Svizzera, alcuni lander tedeschi, Inghilterra e 26 Stati USA non hanno il quorum. In Italia il quorum è quasi dappertutto al 50%, esclusi i Comuni, le Province e le Regioni “illuminate” come Ferrara, Bressanone, Bolzano dove si arriva al 40% oppure in Toscana a livello regionale si arriva al 50% dei votanti delle ultime elezioni regionali (ossia attualmente al 35% degli aventi diritto). Poi ci sono quei 7 comuni davvero all’avanguardia del Trentino Alto Adige che hanno strumenti molto forti di democrazia diretta nelle mani dei cittadini. Il primo Comune a togliere il quorum è stato Voeran – Verano (BZ) nel 2005. A seguire Wengen – La Valle (BZ), St.Ulrich – Ortisei (BZ) e Voels – Fiè (BZ) nel 2006. Poi Kurtatsch – Cortaccia (BZ) che nel 2009 ha abbassato il quorum al 15%. Villa Lagarina (TN) nel 2009 ha eliminato il quorum e infine San Candido – Innichen (BZ) nel 2010 ha abbassato il quorum al 15%.
Il quorum riteniamo vada assolutamente eliminato per molteplici motivi:
- Diminuisce l’affluenza al voto perchè si riducono le possibilità che il voto diventi valido;
- Permette il boicottaggio del voto, in quanto chi non vuole che vincano i “sì”, semplicemente non fa campagna elettorale (memorabili gli inviti “ad andare al mare” le domeniche dei referendum). In Germania, per esempio, lo stesso referendum in un Comune con quorum ebbe un’affluenza del 24%, mentre in un Comune limitrofo senza quorum si raggiunse il 57%;
- Distorce la parità del voto, in quanto un non voto – astenuto – vale come un voto (precisamente vale come un “no” perchè fa fallire il referendum che solitamente è largamente partecipato dai “sì”);
- Elimina la segretezza del voto, in quanto chi va a votare generalmente vota sì;
Il paradosso, infine, è che sia alle elezioni nazionali che a quelle amministrative il quorum non esiste: anche se non si raggiunge il 50% (es. delle Regionali in Abruzzo o molti secondi turni alle comunali), le consultazioni elettorali vengono considerate valide. Se il quorum venisse azzerato, chi è contrario ai referendum (di solito i partiti o altre lobby) sarebbe obbligato a fare campagna elettorale e spiegare le proprie posizioni o comunque a schierarsi.
- Conf. stampa – proposta di legge a 5 stelle;
- “Il Piemonte come la Svizzera, le proposte a 5 stelle” (quotidianopiemontese.it);
- Proposta di modifica statutaria a Venezia per la democrazia diretta
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