è accaduta una cosa interessante, se riusciamo a guardarla con occhio distaccato.
La domanda che a volte ci siamo tutti posti era: “i nostri rappresentanti rappresentano davvero gli interessi dei cittadini?“. Finora ci potevano essere varie opinioni a riguardo, ma erano appunto opinioni.
Ora è emerso un fatto, ottenuto da un “esperimento”, che se fosse stato organizzato da un gruppo di sociologi interessati a trovare scientificamente la risposta, non avrebbe potuto risultare più chiaro ed univoco.
L’esito è brutale. I nostri “rappresentanti” in realtà al 94,8% pensano ai loro interessi privati e non a quelli dei cittadini che li hanno eletti. Ossia i nostri “rappresentanti” non sono PER NIENTE nostri rappresentanti.
Ecco “l’esperimento scientifico”. Il 21 settembre 2010 alla Camera dei Deputati, il Deputato Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori (onore al merito) ha proposto l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura, considerato “iniquo” rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Presenti: 525; Votanti: 520; Astenuti: 5; Maggioranza: 261. Hanno votato “sì” in 22; hanno votato “no” in 498.
498 diviso 525 uguale 94.8% dei deputati ha votato per mantenersi il privilegio contro gli interessi del popolo dei cittadini che li ha eletti.
Gli unici ad aver votato SI sono i 22 deputati dell’Italia dei Valori.
Qui le votazioni complete con tutti i nomi dei votanti (ricordiamoci i loro nomi, è facile sono tutti meno i 22 dell’IDV):
http://parlamento.openpolis.it/votazione/index/id/33629/sf_highlight/vitalizio
Qui il testo della proposta di legge dell’onorevole Antonio Borghesi, con il video e con le risposte di altri parlamentari
http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=314&Itemid=35
Qui ci sono altri dati molto interessanti sui privilegi dei vitalizi dei parlamentari
Emanuele Sarto ha scritto
1E’ evidente che “Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato”
Poichè gli stipendi e relatvi benefit sono realizzati con i soldi dei Cittadini, dovrebbero essere i titolari di quei soldi a concedere gli stipendi e benefit che ritenessero opportuni. Se gli Amministratori fossero costretti a chiedere ai Cittadini l’entità dei loro stipendi farebbero delle richieste ragionevoli temendo che sarebbero cassati. La soluzione è quindi semplice (non facile): referendum senza quorum e vincolanti per gli Amministratori
12/13/10 9:46 PM | Comment Link