Fino a questo momento 6 comuni della provincia di Bolzano e 1 della provincia di Trento hanno abolito o notevolmente abbassato (15%) il quorum previsto per i loro referendum comunali. Ed altri stanno proprio in questo periodo discutendo nei consigli comunali se abolire o abbassare il quorum, per cui il numero è destinato ad aumentare.
Questo trend è importante perché nella Regione Trentino Alto Adige una legge regionale ha stabilito che tutti i comuni devono prevedere all’interno del proprio statuto i referendum propositivi e abrogativi. Nel resto d’Italia invece questo è una facoltà non un obbligo. E quindi moltissimi comuni italiani prevedono i referendum nella loro forma più blanda e meno efficace, ossia quella consultiva. I cittadini si esprimono, ma gli amministratori possono tener conto di quanto espresso oppure no a loro piacere. Invece tutti i comuni del Trentino Alto Adige prevedono referendum vincolanti o in cui gli amministratori possono opporsi solo con maggioranze qualificate (di solito i 2/3) al volere espresso dai cittadini.
Dunque questi 7 comuni hanno strumenti di democrazia diretta nella mani dei cittadini, molto forti. Il primo comune a togliere il quorum è stato Voeran – Verano (BZ) che ancora nel 2005 ha eliminato il quorum. A seguire Wengen – La Valle (BZ) e St.Ulrich – Ortisei (BZ) e Voels – Fiè (BZ) che nel 2006 hanno tolto il quorum. Poi Kurtatsch – Cortaccia (BZ) che nel 2009 ha abbassato il quorum al 15%. Villa Lagarina (TN) nel 2009 ha eliminato il quorum e infine San Candido – Innichen (BZ) nel 2010 ha abbassato il quorum al 15%.
Nella provincia di Bolzano dal 1996 opera una associazione chiamata Mehr Demokratie – Più democrazia e che si ispira ad una omologa associazione tedesca attiva dal 1991 che è riuscita a introdurre i referendum senza quorum nella Baviera. Nel suo lavoro ormai quindicinale, Mehr Demokratie di Bolzano è riuscita a fare opera di sensibilizzazione presso molte associazioni e cittadini in tutta la provincia. Grazie alla sua pressione la Provincia di Bolzano ha già il quorum più basso tra tutte le provincia italiane, ossia il 40%. Il 25 ottobre 2009 questa associazione ha portato alla votazione i cittadini della provincia a un referendum per migliorare gli strumenti di democrazia diretta. Per un soffio (mancava poco più dell’1 % dei votanti) il quorum non è riuscito a superare la soglia prevista. Questo a livello complessivo provinciale. Ma in molti comuni questa soglia è stata abbondantemente superata e da allora gli amministratori stanno valutando come hanno fatto Kurtatsch – Cortaccia e Innichen – San Candido, di adeguarsi alla volontà dei cittadini.
Anche a Rovereto (TN) dal 2007 opera una associazione PartecipAzione Cittadini Rovereto che vuole migliorare gli strumenti di democrazia diretta usufruibili dai cittadini. L’11 ottobre 2009 si è svolto un referendum comunale a Rovereto che chiedeva appunto l’abolizione del quorum. Ma non ha superato il quorum in vigore, del 50%. Nel comune confinante di Villa Lagarina (TN), appena dopo due settimane il referendum comunale di Rovereto, che ha avuto una certa eco nei quotidiani locali, è stato approvato il nuovo statuto, che tra le altre cose prevede l’abolizione del quorum, e l’introduzione del Consiglio Comunale Aperto.
Le azioni di pressione che vengono dal basso, dalle associazioni dei cittadini, anche se a volte sembrano non arrivare a nulla, creano comunque una consapevolezza di fondo, grazie alla quale, a volte inaspettatamente avvengono cambiamenti nella direzione desiderata.
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