inserisco qui di seguito, per chi vuole approfondire, l’articolo apparso su “L’Adige” un quotidiano locale, l’intervista telefonica e la sua trascrizione, che ho fatto all’assessore alla partecipazione di Villa Lagarina, Roberto Dell’Uomo, e la bozza quasi finale dello Statuto Comunale (lo statuto nuovo approvato mercoledì scorso non è ancora disponibile online).
ecco il testo dell’articolo de L’Adige 4-12-09
Villa Lagarina – Il nuovo statuto, via il quorum referendario
Ok alle “coppie di fatto”
di Michele Comper
Regolarizzazione delle coppie cosiddette di fatto, pari opportunità di genere nella Giunta Comunale nelle commissioni, abolizione di qualsiasi quorum per i referendum (che quindi saranno validi con qualsiasi numero di votanti, e a decidere in futuro sarà chi vorrà farlo).
Sono solo alcune delle tante novità contenute nel testo del nuovo statuto comunale, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta di mercoledì. Frutto di tre anni di lavoro, lo statuto è il risultato di un lavoro improntato alla massima condivisione: l’apposita commissione, nata da una delibera consiliare il 28 settembre del 2005, è composta infatti da quattro rappresentanti della maggioranza e quattro dell’opposizione (due per ognuno dei gruppi di minoranza) più il segretario comunale e l’assessore delegato, il vicesindaco Roberto Dell’Uomo. Presidente è Giuliana Graziola.
Il nuovo statuto pone tra i valori ispiratori dell’azione comunale il riconoscimento della famiglia, ma non solo di quella fondata sul matrimonio, bensì di “qualsiasi altro nucleo costituito liberamente sulla base di legami affettivi e di reciproca solidarietà, finalizzato alla stabile convivenza”.
Un intero capitolo è specificatamente dedicato alle pari opportunità, con l’obiettivo di facilitare la compatibilità tra famiglia e attività professionale, lavorativa e istituzionale. In particolare, si stabilisce che “nella Giunta deve essere garantita la partecipazione di entrambi i generi, prevedendo la presenza di almeno il 30% del genere meno rappresentato”. Una norma il cui esito concreto sarà a breve, alle prossime consultazioni amministrative.
Il nuovo statuto, poi, istituisce il bilancio sociale: un documento che illustra le attività, le risorse impiegate e i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi dichiarati nel programma. Previsto il ricorso ai consiglio comunali aperti alla popolazione su temi specifici, anche qui per la condivisione e la partecipazione.
Per quanto riguarda il decentramento, sono istituite le consulte frazionali, con funzioni consultive e propositive, volute per favorire una maggiore coesione tra le frazioni e il Comune, e per disporre di un osservatorio sui bisogni emergenti del territorio.
In futuro, poi, i referendum non avranno quorum minimo (unico caso in Trentino), saranno perciò validi con qualsiasi numero di votanti. E al voto saranno ammessi anche i sedicenni, compresi gli apolidi e gli stranieri.
In tema di opere pubbliche, saranno sottoposti al vaglio del Consiglio Comunale i progetti preliminari e definitivi di importo pari o superiore a 500 mila euro (oggi da un milione in su), mentre per tutte le opere pubbliche, le operazioni immobiliari, le concessioni, le costituzioni di diritti reali d’importo superiore ai 200 mila euro sarà necessario il parere consultivo del Consiglio.
Intervista telefonica all’assessore alla partecipazione di Villa Lagarina – Roberto Dell’Uomo
intervista a Roberto Dell’Uomo
Trascrizione dell’intervista telefonica
Paolo Michelotto: Adesso sto parlando con il ViceSindaco di Villa Lagarina e assessore alla Partecipazione, Roberto Dell’Uomo. Oggi il quotidiano L’Adige ha riportato che a Villa Lagarina è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, nei giorni scorsi, il nuovo Statuto Comunale del Comune di Villa Lagarina. In questo Statuto, tra varie altre cose, c’è anche una norma particolarmente interessante per noi cittadini. E’ stato abolito il quorum dai referendum. Vuole dirci assessore, come siete riusciti a togliere il quorum dai referendum comunali?
Roberto Dell’Uomo: Noi nel fare il nuovo Statuto, tutta la Commissione, non soltanto il sottoscritto, tutta la Commissione, composta da maggioranze e minoranze, nonché dal sottoscritto come assessore delegato, ha ragionato sul tema della partecipazione. Ovviamente, come dire, cercando di vedere nella nuova carta, se si riuscivano ad introdurre degli elementi di maggiore democrazia partecipata, nei limiti, come dire, che il consesso cittadino poteva fare. Uno degli elementi che si era individuato era la presenza di un referendum, cioè, diciamo quantomeno le modalità di referendum, senza quorum. In quanto questo stimolava la popolazione da una parte a poter affrontare con quesiti referendari di tipo propositivo o abrogativo o quant’altro alcune tematiche che venivano dal basso, e dall’altra avere la certezza che comunque la popolazione volente o nolente era per forza coinvolta da questo punto di vista in quanto abolendo il quorum, come dire, si stimola, se così si può dire, la partecipazione a questo voto. In quanto chi non vota non ha, come dire, “non può dire la sua”. Ecco questo è stato il tema su cui abbiamo ragionato. Ovviamente poi bisogna cercare di calibrare tutta una serie di cose, perchè era una introduzione che è stata, come dire, un attimo, cercata di essere bilanciata, ma non ci sono stati contrasti particolari se non una lunga e laboriosa discussione per far sì che fosse una norma equilibrata. Ecco.
Paolo Michelotto: Volevo chiederle da cittadino. Come è possibile che due comuni confinanti abbiano dei consigli comunali dove in uno quello di Rovereto, l’abolizione del quorum è vista come una eresia o un tentativo di sovvertire la democrazia e un km più in là, passato il fiume, nel comune di Villa Lagarina, invece questa cosa sia ritenuta una cosa normale, anzi benefica per la democrazia. Come è possibile questa differenza?
Roberto Dell’Uomo: Ecco qui è difficile rispondere. Io posso rispondere del mio territorio e del mio percorso. Noi abbiamo una amministrazione comunale, devo dire, nella componente di maggioranza, e che amministra il comune e anche nella componente di minoranza abbiamo trovato sensibilità su questi temi, perchè poi non è soltanto quello sulla partecipazione, ma ci sono nello Statuto tanti elementi nuovi che come dire, che portano a uno statuto che comunque ha degli spiragli nuovi. Si è lavorato in una maniera consona. Cosa succede nella altre parti non lo so. Devo dire che abbiamo preso anche ispirazione per esempio dallo Statuto di Ortisei. Che è un altro Statuto che ha abolito il quorum. Da questo punto di vista. E altri esempi anche extra regionali per capire come erano i meccanismi di questa cosa. La sensibilità trovata a livello delle rappresentanze politiche a livello del comune di Villa Lagarina su questi temi è stata alta. La voglia di far si che la politica fosse sempre più partecipata da questo punto di vista, e che ci fosse sempre più gente che possa essere, come dire, toccata, interessata, ai temi politici del paese, è sembrata una esigenza da non rinviare. Cioè di cogliere questo rinnovamento dello Statuto per farne, come dire, un momento importante anche in questo senso. E anche viceversa, cioè cercando per esempio di introdurre il bilancio sociale, come momento di chiarezza e di trasparenza dell’amministrazione e delle attività comunali nei confronti della popolazione e così via, tante altre piccole cose, insomma.
Paolo Michelotto: Sì, ho visto che nella modifica dello Statuto, c’è anche una cosa abbastanza curiosa per il trentino. Il Consiglio Comunale Aperto. Ci vuole spiegare di cosa si tratta?
Roberto Dell’Uomo: Sì, il Consiglio Comunale Aperto si intende proprio un Consiglio Comunale che apre le sue porte agli interventi tecnici diversi, diciamo o che non rimane chiuso nel mondo della delega politica, ma se ci sono temi interessanti in cui servono, come dire, momenti di approfondimento con tecnici o con altre cose, si aprono alla popolazione per poter partecipare in maniera più attiva. Più presente da questo punto di vista.
Paolo Michelotto: Noi dell’Associazione PartecipAzione Cittadini Rovereto, ci siamo chiesti se il nostro percorso anche referendario in cui chiedevamo di abolire il quorum, ha in qualche modo influito nella vostra decisione finale nel vostro Statuto.
Roberto Dell’Uomo: Su questa cosa diciamo che noi ci stavamo ragionando già da prima, su questo tema, anche perchè questo è un percorso, un lavoro di circa tre anni, per cui se andiamo indietro nel tempo eravamo prima. Indubbiamente poi c’è stata come dire, la presenza, come dire, a Rovereto di chi anche si muoveva su questo senso che sicuramente ha anche, come dire, fatto crescere le sensibilità, all’interno del nostro ragionamento. Anche se, torno a ripetere, in tutta onestà, era un ragionamento nato prima, in quanto sono circa tre anni che si sta lavorando su questi temi, e stiamo lavorando su come aumentare gli strumenti di partecipazione per la popolazione.
Paolo Michelotto: Posso farle alcune obiezioni che di solito ci fanno anche a noi. Ma non si rischia poi la paralisi amministrativa, con centinaia e centinaia di referendum?
Roberto Dell’Uomo: Allora questo è come dire, la cosa che non soltanto fanno a voi, ma hanno fatto anche a noi, nel senso che noi in un percorso appunto partecipato, abbiamo fatto le assemblee con la popolazione per spiegare la bozza, cioè quello che ancora non era approvato, per far capire, quelle che erano le novità. Indubbiamente questa è una di quelle cose che non solo dal punto di vista della maggioranza, ma anche dal punto di vista della popolazione lasciava un po’ più, come dire, con un brivido nella schiena. Nel senso che c’era il timore che poi ci fosse la paralisi. Io credo che, anzi noi crediamo nella commissione che questo, come dire, è un rischio della democrazia, cioè bisogna pure correrlo. Io credo che bisogna fare anche un passo di, come dire, un pensiero positivo, e credere che la gente, ciò che c’abbiamo intorno, è tutto un mondo estremamente responsabile, che quando si muove, si muove in maniera responsabile, e se ottiene dei risultati, li ottiene in maniera altrettanto valida e responsabile. Cioè non credo che possa esserci, come dire, o quanto meno spero di non essere smentito, uno tsunami di chissà che tipo, insomma. Ecco, ma unicamente uno strumento in più che possa essere utilizzato e credo che quando verrà utilizzato, sarà utilizzato nella maniera più corretta.
Paolo Michelotto: Come giustifica i costi aggiuntivi per la democrazia dello svolgimento di tutti questi futuri referendum?
Roberto Dell’Uomo: Beh, innanzitutto non so quanti ce ne saranno o meno di questi referendum. Adesso non ne ho la minima idea. I costi, sono i costi della democrazia da questo punto di vista. Indubbiamente la gente deve sapere che se si spende da una parte, in un tema di risorse non infinite, non si può spendere da un’altra. E questo devo dire che deve rimanere un quadro generale insomma di equilibrio fra tante cose. E credo che adesso fra tutto quanto i vari regolamenti che saranno fatti anche le sensibilizzazioni etc, io credo anche nella responsabilità delle forze politicamente presenti in consiglio e sul territorio e credo che questo possa essere un discorso quanto meno gestibile. Io credo che la gente per certi versi sia molto più avanti e più matura di quanto magari sono alcune istituzioni.
Paolo Michelotto: Ecco, questa è un’altra obiezione che ci fanno spesso. Ma i cittadini sono competenti poi sui temi del comune?
Roberto Dell’Uomo: I cittadini a volte sono più competenti di noi sui temi del comune. Cioè sanno molto di più insomma e poi vivendo il territorio e vivendo le cose, hanno anche come dire tutta una serie di, come dire, una serie di idee in maturazione. Non credo che solo la responsabilità del politico e dell’amministratore possa essere in grado di gestire alcune cose. Questo non è possibile, insomma, non è pensabile. Io continuo a credere che ci sia una responsabilità diffusa, di una maturazione diffusa, in cui, questo è un momento buono per inserire alcuni temi, di cui forse abbiamo bisogno proprio come società, di trovare una responsabilità diffusa. Ecco.
Paolo Michelotto: Cosa vorrebbe dire ai suoi colleghi amministratori, a Rovereto, ma non solo, anche negli altri comuni italiani. Cosa vorrebbe dire a riguardo di queste novità che voi avete introdotto nel vostro statuto.
Roberto Dell’Uomo: Io credo che questi sono momenti importanti in cui bisogna gettare il cuore dall’altra parte. Cioè credere in certe cose. Io credo che una cosa ho sempre detto anche in commissione, ho detto anche in Consiglio etc. Ognuno di noi che ha fatto parte di quella commissione si è spogliato in quel momento in cui faceva parte della commissione della statuto, dal proprio ruolo di maggioranza o di minoranza, per cui con una possibilità di guardare il mondo da un’ottica particolare, diciamo da un’ottica con una angolazione ed avere il timore o di non essere garantito o di essere espropriato. Per capirci da questo punto di vista, si è tutti quanti viaggiato in maniera serena. Io credo che tutti quanti debbano fare la stessa cosa, con un’ottica verso il cittadino, che ha tutto sommato, sì, tutte le deleghe che la democrazia ci da, insieme al fatto di poter votare, di poter eleggere i propri amministratori etc, etc, ma io credo che ci sia adesso il momento ampio per, come dire, dare qualche respiro in più anche alla popolazione, alla gente e su questi temi, in quanto come dire, c’è un po’ di stasi, dal punto di vista di sensazione e di sensibilità politica.
Paolo Michelotto: Grazie
A registratore chiuso, è seguita una chiaccherata in cui l’ass. Roberto Dell’Uomo mi ha anche segnalato che hanno deciso di creare una commissione di garanti che decida sull’ammissibilità dei referendum, non di nomina politica. In questa commissione faranno parte l’ ufficio del difensore civico, il revisore dei conti del comune e un esperto nominato dal consorzio dei comuni.
Novità non da poco, visto che i garanti di solito sono nominati dalla maggioranza in Consiglio Comunale e quindi sono soggetti alla volontà del sindaco di turno e non degli interessi dei cittadini.
Bozza semifinale dello Statuto Comunale di Villa Lagarina (TN)
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