• Archive for Dicembre, 2009

    Cap 9-1 Democrazia dei Cittadini – Le reti elettriche di Schoenau

    31 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    paolo-michelottodi Paolo Michelotto

    ecco la lettura del 9°  capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: Le reti elettriche di Schoenau

    Schoenau, piccola cittadina della Foresta Nera in Germania, grazie all’azione di un gruppo di cittadini e sfruttando lo strumento del referendum, ha reso di proprietà pubblica le reti elettriche. Che ora sono gestite dai cittadini, promuovono le fonti energetiche rinnovabili e sono studiate ed imitate da centinaia di città in Germania e in Europa.

    Questa registrazione comprende tutto il breve capitolo dedicato a Schoenau.

    Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.

    Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:

    cap 9 -1 democrazia dei cittadini

    Oppure ascoltalo qui:

     

    Qui i capitoli audio precedenti finora pubblicati

    Postato in democrazia diretta germania, podcast

    A Rovereto stiamo realizzando il programma elettorale con i cittadini

    30 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    ideadi Paolo Michelotto

    la lista civica che si sta formando a Rovereto per portare avanti i temi della democrazia diretta e della partecipazione, e di cui faccio parte, dopo aver creato una lista di argomenti del programma che ritiene basilare

    http://www.cittadinirovereto.it/diario/punti-basilari-della-nostra-lista-civica/

    ha deciso di creare, e i questi giorni ho reso concreta la cosa, un forum “La mia idea per Rovereto” in cui qualunque cittadino possa scrivere la sua proposta e votare quella degli altri.

    Si trova qui:

    http://www.cittadinirovereto.it/diario/forum/

    Le proposte più votate poi entreranno nel nostro programma elettorale. Questo è solo un primo approccio, poi ci saranno assemblee pubbliche “La Parola ai Cittadini” che faranno emergere le idee più votate dai cittadini, dal vivo.

    Postato in consultazione, lista civica

    Liu Xiaobo, in Cina, condannato a 11 anni per aver chiesto democrazia, Carta 08 ecco il testo integrale

    25 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    liu xiaobodi Paolo Michelotto

    la democrazia esige impegno, fatica, privazioni. Ma noi in Italia non mettiamo in gioco la nostra vita. In altre parti del mondo, come la Cina, sì. Questo deve essere stimolo per impegnarci con ancora maggiore forza nei nostri comuni, città e paese.

    Oggi Liu Xiaobo è stato condannato a 11 anni di carcere. Un eroe vero e coerente  in questo mondo di eroi finti. Non potevo non dedicare a lui questo post.

    Carta 08 (Charter 08) è un documento scritto a 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, da 303 cittadini cinesi, e che chiede al governo cinese maggiore democrazia e rispetto dei diritti umani.

    “Carta 08” si richiama a “Carta ‘77”, il documento firmato da intellettuali e attivisti cechi e slovacchi nel 1977, che premeva sul governo est-europeo per il rispetto dei diritti umani.

    Ecco il testo completo di Carta 08 (Charter 08), tradotto da AsiaNews

    I. Introduzione

    Sono passati 100 anni dalla stesura della prima Costituzione cinese. Il 2008 segna anche i 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, i 30 anni dall’apparizione del Muro della democrazia a Pechino, i 10 anni dalla firma, da parte della Cina, della Convenzione internazionale dei diritti civili e politici. Ci avviciniamo anche ai 20 anni dal massacro di Tiananmen del 1989 contro le proteste degli studenti pro-democrazia. In questi stessi anni, il popolo cinese ha sopportato disastri nel campo dei diritti umani e innumerevoli lotte; ora molti di essi vedono con chiarezza che la libertà, l’uguaglianza e i diritti umani sono valori universali di tutta l’umanità e che democrazia e governo costituzionale costituiscono l’ossatura per proteggere questi valori. (continua…)

    Postato in democrazia, democrazia tradita

    La tregua di Natale del 1914

    24 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    ypres 1di Paolo Michelotto

    riprendo da Il Fatto, che a sua volta lo riprende da Cacaoonline, l’episodio realmente accaduto, passato alla storia come “La tregua di Natale”.

    Io credo che abbia una stretta attinenza con gli esempi di democrazia diretta di cui spesso parlo.

    C’era una volta a Ypres, in Belgio, una guerra. La chiamarono Prima Guerra Mondiale, perche’ poi ce ne furono altre. Era il 1914 e a pochi metri di distanza gli uni dagli altri, due battaglioni degli eserciti britannici e tedeschi si combattevano dalle loro trincee.

    Immersi nel fango, sotto la pioggia, calpestando i cadaveri dei propri compagni, i soldati erano logorati da un’inutile battaglia per la conquista di una striscia di terra.

    In autunno i due generali nemici, impantanati anche da un punto di vista strategico, iniziano a scambiarsi i primi favori, come quello di non sparare durante l’ora dei pasti.

    Inizia la “tregua di Natale”, che ebbe il suo culmine tra il 24 e il 25 dicembre 1914: i soldati tedeschi decorano gli alberi con candele e intonano canti natalizi.

    Gli inglesi rispondono coi loro canti tradizionali. Poi gli ufficiali si scambiano gli auguri a distanza. Il giorno dopo entrambi gli schieramenti depongono i fucili e si incontrano, scambiandosi addirittura doni come sigari, whisky e cioccolata.

    Nei giorni seguenti la tregua si estende lungo due terzi del fronte occidentale , in alcune zone e’ poi durata fino a Capodanno.

    Il giorno di Natale non fu sparato un solo colpo.

    Pubblicata da Focus.it questa storia e’ vera, non ne trovate traccia nei libri di storia perche’ siamo dei baluba, ma e’ chiaramente raccontata in una canzone folk dell’artista inglese Mike Harding, dal titolo Christmas 1914: “I fucili rimasero in silenzio […] senza disturbare la notte. Parlammo, cantammo, ridemmo […] e a Natale giocammo a calcio insieme, nel fango della terra di nessuno”.

    La Storia narra che la partita si interruppe quando il pallone colpi’ il filo spinato, bucandosi.

    Nacque li’ il terzo tempo.

    Postato in esempi virtuosi

    La popolazione Europea dice NO ai minareti

    21 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    minaretodi Paolo Michelotto

    cosa voterebbero gli europei se avessero la possibilità di fare un referendum sui minareti come in Svizzera? Ecco i risultati dei sondaggi fatti in europa e riportati nell’articolo di Domenico Bonvegna. Lo posto qui come ulteriore spunto di riflessione.

    LA POPOLAZIONE EUROPEA DICE NO AI MINARETI

    Società(21/12/2009) – Il 29 novembre scorso il 57,5% degli svizzeri ha approvato la messa al bando di nuovi minareti sul suolo della Svizzera. Un “Si” massiccio, appena quattro dei 26 cantoni del Paese di 7,7 milioni di abitanti hanno bocciato l’iniziativa anti-minareti: Ginevra, Basilea città, Neuchatel e Vaud. Altrove ha ovunque vinto i sì all’iniziativa con percentuali significative, come in Ticino (68,09%), e punte oltre il 70% ad Appenzello interno. Il “no” ai minareti non è un “no” al diritto di preghiera per i musulmani, ha esplicitamente affermato il parlamentare Oskar Freysinger dell’Unione democratica di centro, tra i promotori del referendum. «Il divieto dei minareti rappresenta un messaggio. La società civile vuole mettere un freno agli aspetti politico-giuridici dell’islam», ha detto Freysinger. Il risultato del referendum è stato criticato da molti, il premier turco Recep Tayyip Erdogan, a capo dell’AKP, partito islamico-moderato Giustizia e Sviluppo, ha pronunciato parole dure contro il referendum, definendo il risultato “il riflesso di un’ondata di razzismo e di estrema destra in Europa”. Ma anche il governo elvetico e la conferenza episcopale elvetica che imbarazzata per il “no” ai minareti, esprime delusione e crede che questo risultato aumenta i problemi della coabitazione tra religioni e culture. Mons. Felix Gmur, segretario della Conferenza Episcopale svizzera, ha affermato che i vescovi elvetici non sono “per niente contenti” del voto dei loro concittadini e che «il Concilio Vaticano II dice chiaramente che è lecita per tutte le religioni la costruzione di edifici religiosi, e anche il minareto è un edificio religioso». Ancora una volta in Europa troviamo: da una parte i leader “illuminati”, dall’altra il popolo “bue” egoista e che pensa solo alla pancia. L’establishment da una parte, gli svizzeri dall’altra, scrive Paolo Del Debbio su Il Giornale. Ma gli svizzeri non sono contro i musulmani. Si affretta a scrivere Andrea Holzer su L’Occidentale del 11.12.09. Loro, infatti, raramente si mettono contro qualcosa o qualcuno e il caso del referendum non fa eccezione. Hanno scoperto che i minareti di mezza Europa stanno diventando simboli politici in cui gli Imam radicali predicano la supremazia morale e politica della loro religione. Gli Svizzeri sono contro la segregazione sociale dei gay, la condanna morale degli ebrei e l’annichilimento di ogni altra religione. Sono contro le bombe umane, l’infibulazione, la lapidazione e la limitazione dei diritti e della libertà delle donne, in una parola: sono contro la Sharia. L’indizione del referendum sembrava una scampagnata di qualche esaltato, di una ristretta minoranza di scalmanati che, a detta dei più, non sarebbe andata da nessuna parte. Invece da nessuna parte è andato tutto quell’establishment che era contro coloro che non volevano più minareti in Svizzera. (Paolo Del Debbio, E’ una lezione, la gente non ascolta i salotti ma la propria paura, 30.11.09 Il Giornale). Una vittoria significativa per Vittorio Messori, su un territorio dove i campanili delle chiese cattoliche come quelli dei templi protestanti hanno sempre contrassegnato gli scenari urbani come i romantici paesaggi montani(…) una sorta di compendio, di sintesi della storia e della cultura europea, piantata nel cuore del Continente, dove fa convivere le due grandi radici, la latinità e il germanesimo, ha detto no. No alla convivenza esplicita, avvertibile già a colpo d’occhio, della croce con la mezzaluna, del campanile con il minareto. Le bianche montagne, le verdi vallate, i laghi azzurri non hanno nulla a che fare con i deserti e le steppe da cui spuntarono i maomettani, tante volte contenuti a suon di spada (e le milizie elvetiche fecero la loro parte) e che ora muovono silenziosamente ma implacabilmente a una nuova conquista, varcando le frontiere spesso in modo abusivo. (Vittorio Messori, Così si scoprono le radici cristiane e la nostra cultura, 30.11.09 Corriere della Sera) Nel no ai minareti c’è qualcosa di positivo per Messori, nonostante la delusione dei vescovi, innanzitutto, la riscoperta della nostra civiltà e cultura, abbandonando quell’«inspiegabile odio di sé che caratterizza da tempo l’Occidente», per usare le parole di Joseph Ratzinger quando ancora era cardinale e ricordava agli europei che nella loro storia le luci, malgrado tutto, prevalgono sulle ombre. Ma il no ai minareti riguarda solo gli svizzeri? E’ stato pubblicato un sondaggio su alcuni giornali europei dove emerge chiaramente che i cittadini europei non ne vogliono sapere di fare concessioni agli islamici. In Francia, il giornale Le Monde ha fatto un’inchiesta: “Organizzare un referendum come quello della Svizzera è un segno di democrazia o di irresponsabilità? Il 61,5% ha detto che è democrazia; 33,2% ha detto che è irresponsabilità; il 5,3% senza opinione. Le Figaro, che è di destra: 77% sì al divieto; 23% no. L’Express ha fatto un’altra domanda: Se si facesse lo stesso referendum in Francia che cosa rispondeste? L’86% risponde sì, è contro i minareti; 11% no; 2% non risponde. Radio Montecarlo 83% sì; 17% no; e Soir in Belgio 63,2% si; 34% no; 2,8 senza parere.

    In Spagna “Venti minutos” dà 94% di sì; 6% di no. El Mundo 79% sì; 21% no (con 25 mila intervenuti) In Germania, Die Welt online: 87% sì; 12% no; 2% non so. In Austria, Die Presse : 54% sì; 46% no. È la più bassa di tutte le inchieste. In Olanda Elzevier ha dato 86% sì; 16% no. In Italia (continua…)

    Postato in democrazia, democrazia svizzera

    Mantova: incontro sulla Democrazia Diretta con le liste civiche ACM

    19 Dicembre 2009 // 1 Commento »

    mantova1di Paolo Michelotto

    a Mantova esiste una associazione di liste civiche comunali che si coordinano per portare avanti le tematiche insieme. Si chiama Associazione Civica Mantovana (ACM) e finora conta su 7 consiglieri comunali e alcune decine di attivisti. L’anno prossimo a marzo 2010 si presenterà anche nel comune di Mantova. Lara, la coordinatrice, mi aveva chiamato per una serata incentrata sulla spiegazione del metodo partecipativo che usiamo a Rovereto, ossia “La Parola ai Cittadini”. Grazie anche all’entusiasmo di Giuseppe che aveva partecipato di persona a “Il Cittadino Partecipa – Idee per riattivare la democrazia nel trentino” del 20 settembre 2009 a Rovereto.

    Ci si è ritrovati venerdì 18 dicembre in una sala riservata di una pizzeria in centro città, durante una tempesta di neve, insolita per Mantova. I presenti erano consiglieri eletti di vari comuni Mantovani, attivisti  e coordinatori della ACM in tutto 21 persone. Abbiamo fatto “La Parola ai Cittadini”, poi a seguire una presentazione delle slide sugli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo. Questa la presentazione proiettata:

    presentazione DD mantova 18 -12- 2009

    Il metodo è stato apprezzato, e un sabato di gennaio 2010 mi hanno invitato a ripetere la cosa, questa volta rivolgendola a tutti i cittadini, in centro a Mantova, in una sala adeguata e con opportuna pubblicizzazione.

    Ecco i temi discussi e messi in ordine di priorità:

    N°	Nome 	Titolo domanda	                          Voti
    9	daniela	smettiamo di costruire	                  19
    10	annalisa referendum quorum zero	                  17
    11	renato	ridimensionare stipendio ai politici	  17
    8	lia	stop traffico pesante centro goito	  16
    7	marco	Concreto libero accesso agli atti	  14
    1	corrado	mantova come trento Prov. Autonoma	  14
    5	giuseppeMantova prov. Denuclearizzata	          14
    2	carlo	fotovoltaico e en. Alternativa pubblica	  13
    4	lara	valorizzazione negozi vicinato/ec. Solid. 12
    6	claudia	togliere ferrovia da residenziale	  11
    12	andrea	tasse universitarie gratuite	          11
    3	luciano	tangenziale mantova	                  10

    Postato in democrazia diretta, parola ai cittadini

    Una petizione online per far pressione sul vertice di Copenaghem

    18 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    copenaghemdi Paolo Michelotto

    riporto l’invito a mandare una petizione di noi cittadini per chiedere che il vertice di Copenaghem abbia successo. E’ semplice richiede pochi secondi, clicca sull’immagine qui a fianco e sarai portato in una pagina dove potrai compilare la petizione. Milioni l’hanno già fatto e i governanti stanno capendo che sono sotto i nostri occhi. Anche questa è democrazia dal basso.

    Cari amici,

    L’ultimo tentativo del vertice a Copenhagen per fermare la catastrofe del riscaldamento globale sta fallendo; soltanto una forte azione pubblica puo’ salvare il pianeta. Firma la petizione qui sotto – puo essere la petizione piú imponente della storia:

    Firma la petizione!

    A soli 2 giorni dalla sua conclusione, lo storico vertice di Copenhagen sta fallendo.

    I leader mondiali hanno gia’ iniziato l’ultima fase di trattative dirette. Il capo di governo britanico ha chiesto direttamente ad Avaaz di promuovere l’ondata di pressione pubblica necessaria per raggiungere un accordo che fermi il catastrofico aumento della temperatura globale di 2 gradi.

    Clicca qui sotto per firmare la petizione per un vero accordo — la campagna ha ormai atratto l’enorme cifra di 11 milioni di sostenitori — facciamo entro le prossime 48 ore la piú imponente petizione della storia! Il nome di ogni firmante si sta’ leggendo ad alta voce nel salone pubblico del vertice – firma nel link qui sotto e inoltra questo e-mail a tutti quanti! (continua…)

    Postato in democrazia, partecipazione

    In democrazia la pressione dei cittadini funziona: l’esempio di Feltre

    17 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    Privatizzazione dell'acquadi Paolo Michelotto

    ricevo dall’amica Lara il report di quanto accaduto nel consiglio comunale di Feltre il 15 dicembre 2009. E’ un esempio chiaro che la mobilitazione dal basso funziona. Un esempio che mi rincuora e che ci può smuovere dalla rassegnazione.

    Report consiglio comunale Feltre

    Salve a tutti, di seguito trovate un “breve” report dell’importante consiglio comunale di ieri a Feltre:

    “Importante vittoria del Comitato Acqua Bene Comune: il Comune di Feltre approva la Delibera! La Delibera viene approvata nell´imbarazzo della Lega e del Sindaco-Senatore Vaccari.

    Ieri sera alcune persone del Comitato hanno dato vita ad un Presidio durante il consiglio Comunale di Feltre, dato che si sarebbe discusso un ordine del giorno che conteneva la delibera  proposta dal comitato secondo cui l´acqua è un bene comune di non rilevanza economica ma di  interesse generale. > Abbiamo presidiato il Consiglio fin dall´ingresso di consiglieri e sindaco,  esponendo di fronte al Comune uno striscione che recitava:” IL SENATORE  VACCARI PRIVATIZZA L´ACQUA, IL SINDACO CHE FA?”, contemporaneamente abbiamo distribuito a  consiglieri e assessori un volantino che ricordava i numeri di questa battaglia:  più di 9000 cittadini hanno sottoscritto la petizione, oltre 1500 cittadini hanno partecipato  alla manifestazione del 24 ottobre, oltre 30 realtà territoriali hanno aderito alla campagna. (continua…)

    Postato in democrazia dal basso in Italia

    Cap 8-1 Democrazia dei Cittadini – Democrazia Diretta ad Amburgo

    16 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    paolo-michelottoecco la lettura dell’8° capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: La Democrazia Diretta ad Amburgo

    La città-laender di Amburgo, ha ampliato negli ultimi anni, grazie all’azione dei cittadini dell’associazione Mehr Demokratie, gli strumenti di democrazia diretta e la legge elettorale, introducendone una all’avanguardia nel mondo. Il percorso è appena iniziato, ma serve come esempio per noi cittadini. Se vogliamo avere più democrazia, dobbiamo impegnarci personalmente. Dall’alto nulla ci verrà regalato.

    Questa registrazione comprende tutto il breve capitolo dedicato ad Amburgo.

    Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.

    Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:

    cap 8 -1 democrazia dei cittadini

    Oppure ascoltalo qui:

     

    Qui i capitoli audio precedenti finora pubblicati

    Postato in democrazia dei cittadini, democrazia diretta germania, podcast

    Il Trattato di Lisbona istituisce l’ Iniziativa popolare europea

    // 1 Commento »

    lisbonariporto qui molto volentieri un articolo scritto da Thomas Benedikter

    Il Trattato di Lisbona istituisce l’ „Iniziativa popolare europea“

    Un passo in avanti, ma troppo poco per un’Europa dei cittadini

    È un inizio. Il nuovo trattato comunitario di Lisbona apre una prima breccia alla partecipazione diretta dei cittadini alla politica dell’UE. L’articolo 11, comma 4, prevede uno strumento innovativo che consente ai cittadini di tutti gli stati membri di intervenire attivamente: l’Iniziativa popolare europea (European Citizens’ Initiative). Almeno un milione di cittadini UE possono rivolgere alla Commissione l’invito di approvare una direttiva comunitaria. Purtroppo, questo tipo di iniziativa popolare non ha effetto vincolante. Non comporta altro che un obbligo per la Commissione UE ad occuparsi del quesito sollevato dai cittadini, ma non si specifica in che modo, cioè questa può accoglierlo, modificarlo o anche respingerlo. Perciò, l’iniziativa popolare europea equivale ad una petizione di massa che – a differenza di quella conosciuta in Italia, spesso impiegata, ma raramente efficace – è rivolta all’esecutivo europeo, non al Parlamento. A parte di questo strumento, il Trattato di Lisbona non prevede altre forme di democrazia diretta, quali per esempio referendum obbligatori o facoltativi a livello europeo. Il nuovo strumento partecipativo ora va reso operativo attraverso un regolamento europeo, a cui anche il Parlamento Europeo è chiamato a contribuire.

    Sul piano della democrazia rappresentativa il nuovo Trattato ha rafforzato i poteri del Parlamento, senza però attribuirgli un peso ed un ruolo paragonabile ad un parlamento nazionale. L’architettura istituzionale dell’UE rimane sbilanciata a favore dell’esecutivo – il Consiglio Europeo e la Commissione – ai quali compete l’iniziativa legislativa. Il Parlamento Europeo non si è ancora assunto il ruolo classico di un parlamento a tutti gli effetti, cioè di avviare, adottare e modificare le “leggi europee“. La principale funzione legislativa resta saldamente nelle mani dei capi di governo e dei commissari da essi nominati. Il Parlamento – a differenza di parlamenti nazionali – non ha ancora la facoltà di proporre ed eleggere l’esecutivo. Anche nel caso dell’elezione delle nuove cariche del „Presidente del Consiglio Europeo“ e dell’ „Alto Rappresentate dell’UE“ il Parlamento non ha voce in capitolo. Un’effettiva divisione dei poteri fra esecutivo e legislativo a livello europeo non esiste ancora, per cui ogni trasferimento di competenze nazionali all’UE comporta anche una perdita di partecipazione democratica.

    Senza dubbi il Trattato di Lisbona è un notevole passo in avanti nello sforzo di democratizzare l’UE. Tuttavia resta ancora parecchio da fare. Da una parte il Parlamento deve ottenere il pieno diritto di iniziativa legislativo e di bilancio, cioè il diritto di avviare ed approvare atti giuridici di sua iniziativa. Dall’altra parte i cittadini devono ottenere la possibilità di intervenire direttamente nei processi decisionali UE attraverso strumenti referendari europei. Un’ „Europa dei cittadini“ non può accontentarsi del solo diritto di petizione.

    Thomas Benedikter

    Postato in democrazia

    Vignola (MO), tanta voglia di democrazia diretta e di partecipazione da parte dei cittadini

    15 Dicembre 2009 // 5 Commenti »

    14122009809di Paolo Michelotto

    un successo di partecipazione la serata “La Parola ai Cittadini” organizzata a Vignola dalle due liste civiche, Vignola Cambia e Città di Vignola presenti da questa estate all’interno del consiglio comunale, con un consigliere ciascuna.

    Nonostante la neve e un black-out elettrico serale di circa un’ora, 80 cittadini si sono presentati per assistere e partecipare alla serata, tra essi numerosi consiglieri comunali anche del partito che guida la città. Questo grazie al senso civico dei vignolesi, all’ottima organizzazione, a 2500 volantini distribuiti a mano nei giorni scorsi, a 30 grandi manifesti appesi in città e all’impegno degli organizzatori, tra cui Carla che aveva visto “La Parola ai Cittadini” realizzata a Milano e che aveva creduto alla bontà del metodo.

    14122009810L’ambiente purtroppo non era ottimale, poichè era molto grande e dipsersivo, con i relatori molto lontani dal pubblico, poteva contenere centinaia di persone, era freddo, ma era l’unico che gli organizzatori avessero avuto a disposizione. Ma poi quando è iniziata la serata e superato il primo imbarazzo iniziale di parlare in pubblico, i cittadini si sono presto scaldati.

    Abbiamo iniziato subito con “La Parola ai Cittadini” con argomenti e discussioni appassionate, dei problemi reali e concreti che toccano i cittadini, per me “foresto” è stata una full-immersion culturale e sociale estremamente interessante. Ho scoperto che la risorsa acqua che nel mio comune, Rovereto, è abbondante e di altissima qualità, a Vignola invece è un problema. In alcune zone, “le basse” non arriva. Nelle “alte” arriva, ma è inquinata e non si può bere e neppure dare agli animali altrimenti muoiono. Viene usata solo per lavarsi, senza pensare che gli inquinanti possono passare anche attraverso la pelle. E il problema del traffico e dell’inquinamento e il fatto che non ci sono trasporti pubblici, e che l’agricultura viene lasciata a se stessa a morire. Discussioni animate, vere, sentite. Proposte concrete e piene di buon senso. I due consiglieri promotori hanno promesso che le proposte più votate verranno al più presto presentate come mozioni in Consiglio Comunale. Poi è stato il momento della presentazione slide degli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo e relativa discussione. L’ultima mezz’ora le liste civiche hanno raccontato come è stato pensato il Bilancio Comunale per i prossimi tre anni e le loro proposte come gruppo minoritario. Alla fine inaspettato e molto gradito ho ricevuto in dono un dolce tipico di Vignola, “la torta Barozzi” tipico dolce fatto a Vignola da fine 1800.

    Ecco le proposte dei cittadini in ordine di voto:

    N°	Nome Proponente	Titolo domanda	                        Voti
    7	paolo	incentivare giovani agricoltori a rimanere	58
    5	giancarlo	acqua nelle basse a vignola	        57
    10	nikos	rivedere piano parcheggi	                55
    1	monica	riconversione energetica al rinnovabile	        55
    9	enzo	lotta contro uso smodato auto	                54
    12	rino	riqualificazione illuminazione pubblica	        53
    11	luciano	togliere inquinamento centro storico	        52
    8	francesco	mettere in sicurezza ciclisti e pedoni	50
    3	antonio	investire nei servizi sociali	                45
    6	stefano	recuperare parchi in disuso privati	        41
    2	mauro	incentivare i giovani laureati a lav. Qui	37
    4	sergio	istituire vigili ecologici ed. ambientale	33

    Postato in democrazia dei cittadini, democrazia diretta, parola ai cittadini

    Punti di Democrazia Diretta della Lista Civica di Rovereto

    14 Dicembre 2009 // 1 Commento »

    MagnaChartadi Paolo Michelotto

    a Rovereto stiamo costruendo una lista civica per le prossime elezioni comunali, il cui obiettivo principale sia utilizzare e introdurre gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa nelle istituzioni. Ecco i punti basilari da cui partiremo nel costruire il programma.

    Democrazia Diretta

    • Abolire il quorum dei referendum
    • Creare il regolamento attuativo dello strumento della Delibera di Iniziativa Popolare
    • Introdurre nello statuto il Consiglio Comunale Aperto
    • Ripristino delle firme per attivare referendum, al 2% degli aventi diritto al voto
    • Invio opuscolo informativo sui referendum
    • introduzione del diritto di Petizione vincolante

    Partecipazione

    • Realizzare “La Parola ai Cittadini” con vincolo da parte del Cons. Com. di discussione
    • Introdurre la possibilità dei cittadini di far domande, con obbligo di risposta al consiglio comunale
    • Bilancio Partecipato
    • Piano Regolatore Partecipato
    • “Il Cittadino Partecipa” – Una volta l’anno fare una assemblea pubblica deliberativa per migliorare la democrazia a Rovereto
    • Revisione integrale dello Statuto Comunale con metodo partecipativo per migliorare e rafforzare gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa in armonia con la democrazia rappresentativa

    Trasparenza

    • introdurre webcam in consiglio comunale per diretta e differita
    • la documentazione condivisa ai consiglieri comunali, deve essere inserita online a disposizione del pubblico
    • Ogni progetto portato avanti dall’amministrazione deve essere documentato in ogni sua fase su una apposita pagina. Con domande e risposte.
    • Il Notiziario Comunale deve diventare una notiziario informativo di ciò che accade nelle istituzioni e nel comune e il responsabile dovrà essere eletto ed eventualmente revocato dai cittadini

    Nomine

    • Il Difensore Civico deve essere eletto direttamente dai cittadini, e avere maggiori poteri nei confronti dell’amministrazione

    Eliminare privilegi degli amministratori

    • L’eventuale sindaco della nostra lista percepirà lo stipendio secondo i livelli stabiliti dai cittadini
    • Introdurre lo strumento di Revoca degli eletti sull’esempio di quanto accade in USA, Venezuela, Bolivia, Canada, Svizzera.

    Postato in lista civica

    Catalogna, referendum autogestiti per l’autodeterminazione: vince il SI

    // Nessun commento »

    catalogna_indipendenzadi Paolo Michelotto

    i referendum autogestiti per l’autodeterminazione della Catalogna si sono svolti il 13 dicembre 2009 ed ha vinto una maggioranza schiacciante di SI. Ovvio il tentativo di ridimensionare questo successo della democrazia dal basso, da parte del premier spagnolo Zapatero. Ma i referendum autogestiti (come quello della Val Pusteria di qualche anno fa e quello di Vicenza del 2008), anche se non sono vincolanti, mostrano qual è l’effettiva opinione della gente e servono per costruire consapevolezza e conoscenza degli strumenti della democrazia diretta. Un grande plauso agli organizzatori, al di là del contenuto del quesito in votazione. La rivoluzione delle pentole in Argentina di pochi anni fa, partì dall’esito di un referendum autogestito, disprezzato e non ascoltato dai rappresentanti al potere. Che poi furono allontanati con la forza dalla gente.

    Ecco i contenuti, tratti da Euronews

    “Siete favorevoli a una Catalogna stato sovrano, indipendente, democratico e sociale, integrato nell’Unione Europea?” E’ la domanda a cui hanno risposto in 170 comuni e 700 mila persone, chiamate alle urne per un referendum autogestito sull’indipendenza della regione spagnola.

    Una consultazione non ufficiale, organizzata da attivisti e volontari, che fa seguito a quella che in settembre ha visto vincere il fronte del si nella cittadina di Arenys de Munt con il 96% dei voti. I risultati del referendum non sono vincolanti per la Spagna, ma sicuramente peseranno sul dibattito che si svolge da anni sul grado di autonomia da concedere a questa regione che con 7,5 milioni di abitanti concentra il 25% del Pil nazionale, una regione in cui il catalano è la lingua ufficiale insieme allo spagnolo. Dopo Girona in gennaio, il 25 aprile toccherà a Barcellona dire si o no all’indipendenza della Catalogna.

    Ha vinto il “sì” al referendum simbolico sull’indipendenza della Catalogna, ma con il voto di circa il trenta per cento dei cittadini coinvolti nella consultazione. Meno di un terzo dei 700mila chiamati alle urne in 166 comuni per pronunciarsi sull’indipendenza da Madrid. Se il “sì” non ha destato sorprese, gli organizzatori speravano invece in una maggiore affluenza.

    “È un modo di recuperare un po’ più di attenzione e rispetto per il popolo catalano” afferma un cittadino, che ha dato il suo voto. “Primo, non ho avuto tempo. E secondo, non ero realmente interessato a votare” spiega invece un altro.

    I movimenti indipendentisti sperano ora che questa prima consultazione “privata” su larga scala contribuisca a imporre un vero referendum di autodeterminazione.

    “Il nuovo futuro politico della Catalogna – spiega Carles Ribes, sindaco di L’Arboç, uno dei comuni coinvolti nella consultazione – include le elezioni parlamentari del prossimo anno. E con queste consultazioni tutti i partiti in seno al Parlamento dovranno decidere se sarà necessario indire un referendum. Ma stavòlta ufficiale, non come questo che è non vincolante”.

    L’iniziativa dei referendum interviene in un momento di forte tensione fra Barcellona e Madrid, visto che è all’esame della Corte Costituzionale spagnola una revisione allo Statuto catalano.

    Postato in democrazia dal basso in Italia, democrazia diretta, referendum

    L’incontro sulla Democrazia Diretta a Firenze: i video

    13 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    di Paolo Michelotto

    gli organizzatori della giornata di convegni hanno pazientemente ripreso tutto e poi inserito tutti gli interventi dei relatori in youtube.

    Complimenti per la pazienza, grazie a Max per avermelo segnalato e io non posso quindi fare a meno di pubblicare qui gli indirizzi dei 9 spezzoni video della mia ora e mezza di intervento. I primi sono dedicati a “La Parola ai Cittadini” realizzata. Gli ultimi due alla presentazione slide degli esempi della Democrazia Diretta che funzionano nel mondo.


    video 2

    video 3

    video 4

    video 5

    video 6

    video 7

    video 9

    Postato in democrazia dei cittadini, democrazia diretta, parola ai cittadini

    Incontro a Mantova sulla Democrazia Diretta 18-12-09

    12 Dicembre 2009 // 1 Commento »

    acmdi Paolo Michelotto

    venerdì 18 dicembre 2009, sarò a Mantova per un incontro con i soci dell’Associazione Civica Mantovana

    http://www.civicamantovana.it/acm_mantova.html

    Lo scopo sarà quello di far vedere come funziona una serata partecipativa e quindi realizzerò “La Parola ai Cittadini” e far vedere come funziona la democrazia diretta nel mondo con una proiezione slide e dibattito finale.

    La seratà è il venerdì 18 dicembre ore 20.30 presso il ristorante pizzeria “La Masseria” in piazza Broletto a Mantova. Incontro per soci e simpatizzanti. Chi vuole venire è benvenuto. Io sarò lì dalle 21 in poi.

    Postato in Senza categoria, democrazia diretta, parola ai cittadini

    Roma 17 gennaio 2010 esperimento di Democrazia Diretta con Monia Benini

    // Nessun commento »

    roma17gennaio2010di Paolo Michelotto

    il 17  gennaio 2010 a Roma, nell’ambito di una giornata di convegni, ci sarà anche uno spazio dedicato alla democrazia diretta dalle 16.30 alle 17.40.

    L’amica Monia Benini realizzerà un esperimento di democrazia diretta, basato su “La Parola ai Cittadini”.

    E’ con grande piacere che do spazio a questo evento organizzato da Max e che mostra come uno strumento relativamente semplice eppure potente come “La Parola ai Cittadini” si stia diffondendo, grazie alla sua efficacia.

    Ricordiamoci:

    Roma 17 Gennaio 2010

    Gli altri temi trattati saranno:

    Dieta senza muco,

    Signoraggio,

    Tesla

    Postato in Senza categoria, appuntamenti, democrazia diretta, parola ai cittadini

    Finalmente disponibile in italiano il libro “Democrazia Diretta – di Verhulst Nijeboer”

    11 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    direct-democracy-verhulstdi Paolo Michelotto

    finalmente un libro fondamentale sulla democrazia diretta, gratuito,  il “Direct Democracy di Verhulst Nijeboer” è disponibile anche in lingua italiana. Questo libro è stato tradotto in questi ultimi due anni in tutte le lingue maggiori europee, ed è disponibile gratuitamente qui

    http://www.democracy-international.org/

    Un grande libro, gratuito, ma che vale un capitale. Dati, fatti, storie, esempi sulla Democrazia Diretta, sui Referendum e sulle Iniziative. Risponde a moltissime domande con fatti, non con teorie. Disponibile in 6 lingue europee, qui in Inglese.

    Da oggi grazie all’impegno di traduzione e coordinamento di Emilio Piccoli, con l’aiuto di Annamaria Macripò, Edoardo Gentile e Daniel Kmiecik, il libro è disponibile gratuitamente in italiano. Qui il testo finale, appena pronto da parte degli autori belgi anche la versione impaginata graficamente, la inserirò nel blog.

    Download Democrazia Diretta - Verhulst Nijeboer Version solo testo, non impaginato


    Postato in Democrazia Diretta Verhulst, democrazia diretta, documenti recensiti

    domenica 13 dicembre: referendum autogestiti in Catalogna

    // Nessun commento »

    catalognadi Paolo Michelotto

    domenica 13 dicembre 2009 è un giorno molto importante per la Catalogna. Verranno infatti realizzati in 170 comuni dei referendum autogestiti (non sono infatti ammessi dalla legge) per l’autoderminazione della Catalogna. Ecco maggiori dettagli:

    11 dicembre 2009

    Spagna: Catalogna domenica al voto su indipendenza

    MADRID – Domenica sarà una giornata ’storica’ per l’indipendentismo catalano: i cittadini di 170 comuni saranno interrogati per sapere se vogliono che la Catalogna diventi “uno stato sovrano, sociale e democratico, integrato nell’Ue”. Benché non sia legale, poiché la Costituzione spagnola non lo consente, la consultazione ha senz’altro una alta valenza simbolica.

    A votare sono chiamati 700mila cittadini sopra i 16 anni, il 10% circa dei 7,5 milioni di abitanti della Catalogna. Per gli indipendentisti è il primo passo in un processo innescato in settembre dal primo referendum ‘privato’ sulla indipendenza organizzato nel piccolo comune di Arenys de Munt, vicino a Barcellona. Il ’si’ aveva vinto li con il 96% dei voti. La partecipazione era stata del 41%.

    I referendum di domenica – altri sono previsti nel 2010, il 25 aprile forse anche a Barcellona – intervengono in un momento di forte tensione con Madrid sullo statuto di autonomia approvato 4 anni fa che la Corte Costituzionale secondo la stampa potrebbe bocciare parzialmente, rimettendo fra l’altro in discussione il rango di “nazione” della Catalogna e del catalano come lingua ufficiale. Un’ipotesi che ha provocato una alzata di scudi a Barcellona.

    fonte

    Postato in democrazia diretta, referendum

    Referendum contro il traforo a Verona: quesito giudicato non ammissibile

    // 2 Commenti »

    pagina 3 L'Arenadi Paolo Michelotto

    gli amici di Verona che da anni si battono contro la realizzazione del mega traforo per la bretella nord e che avevano presentato una proposta di referendum sul tema, hanno avuto il quesito bocciato dai Garanti, nominati dalla giunta del governo leghista di Verona.

    Ecco i dettagli presentati nel comunicato stampa del Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle:

    NUOVO RICORSO: “REFERENDUM IMPEDITO AD OGNI COSTO”

    Chiesto l’avvio della raccolta firme e risarcimento danni

    IL QUESITO: «Volete voi che sia revocata la deliberazione della giunta comunale di Verona 29 maggio 2009 n. 152 avente per oggetto l’individuazione del promotore e la dichiarazione di pubblico interesse in relazione al completamento dell’anello circonvallatorio Nord – traforo delle Torricelle?».

    Premessa

    In nome della trasparenza e della lealtà che dovrebbe sempre contraddistinguere il rapporto tra cittadini ed amministrazioni pubbliche, vogliamo oggi esporre le ragioni dei Promotori contro la decisione del Collegio dei Garanti che il 10 ottobre scorso ha bocciato il quesito referendario presentato in giugno. Tali argomentazioni rispecchiano abbastanza fedelmente i contenuti del ricorso che i legali dei Promotori hanno depositato al Tribunale di Verona (il terzo nel giro di pochi mesi) pochi giorni fa. Ci accingiamo a questo passo nella speranza che, in luogo di costringerci a dialogare attraverso le carte bollate, continuando a chiamare in causa i giudici il cui compito sarebbe quello di intervenire sulle patologie del sistema sociale e non di regolarne la fisiologia, l’amministrazione comunale e segnatamente il sindaco Tosi si decidano finalmente a parlare anche con i cittadini che sono in disaccordo su un’opera molto controversa. Nel procedere all’esposizione intendiamo essere quanto più espliciti ed esaustivi possibili, ma pur sempre nel rispetto delle prerogative e dell’autonomia dei giudici, la cui decisione verrà accettata da parte nostra di buon grado, qualunque essa sia.

    (continua…)

    Postato in democrazia dal basso in Italia

    Referendum Minareti in Svizzera: l’opinione di Thomas Benedikter

    9 Dicembre 2009 // Nessun commento »

    minaretipubblico qui volentieri una lettera di Thomas Benedikter sui recenti referendum in Svizzera, tra cui quello sui minareti.

    Non spaccare lo specchio se l’immagine non ci gradisce

    Premetto subito che mi dispiace assai il SI degli svizzeri al divieto di costruire nuovi minareti. È un colpo duro alla convivenza delle comunità religiose in Svizzera ed un messaggio ostile al mondo islamico. Ne saranno più delusi ancora milioni di cristiani, che vivono nei paesi islamici, dotati di migliaia di chiese con campanili. Anche per motivi più generali le chiese svizzere si erano tutte espresse contro questo divieto. Va comunque aggiunto che in Svizzera ci sono già centinaia di moschee e nulla vieta la costruzione di altre senza campanile. Referendum di stampo xenofobo del resto in Svizzera non sono una novità: è dal 1964 che regolarmente vengono promosse iniziative popolari sulla politica dell’immigrazione, sui rifugiati, sull’asilo politico e l’acquisizione della cittadinanza. Fino a ieri l’elettorato elvetico ha sempre dimostrato di voler essere una società accogliente. Ma esiste anche quella parte della Svizzera che la pensa come milioni di italiani, opposta alla presenza visibile di altre religioni, specie nel caso dell’Islam, che fatica ad accettare i nuovi concittadini con i loro diritti e bisogni. Nonostante tutto, l’accoglienza e l’integrazione è un processo lento, figurarsi quanto durerà da noi. (continua…)

    Postato in democrazia svizzera