ridicole le reazioni dei media italiani e del mondo politico antidemocratico che governa l’Italia. Proiettano la politica italiana su fatti di un paese davvero democratico.
In Svizzera c’è stata una votazione popolare, i cittadini hanno espresso il loro parere. Ciò ha portato ad un risultato che probabilmente dovrà essere invalidato per la prima volta della storia democratica svizzera per decisione della corte suprema europea e probabilmente verranno fatte delle correzioni sugli strumenti democratici svizzeri. Che però come tutte le leggi, dovranno essere approvate dai cittadini. Questo testimonia solo della vivacità, della democraticità e della dinamicità del sistema di governo della Svizzera. Al contrario dell’Italia, ingessata su discussioni su temi che non interessano ai cittadini e che riguardano solo i problemi giudiziari del suo premier.
Comunque interessante sentire le voci del dibattito che sta avvenendo in Svizzera a causa di questa votazione.
Qui l’intervista che Radio Radicale ha fatto ad un esperto svizzero, Andreas Auer (Centro di Ricerca sulla Democrazia diretta) sul referendum svizzero sui minareti
Qui alcuni articoli interessanti tratti dal sito www.swissinfo.ch
«Il popolo svizzero è stato ingannato» (continua…)
bella giornata di approfondimento su varie tematiche, tra cui quella della democrazia diretta.
L’inizio per l’argomento DD era scivolato di 1 ora in avanti a causa di alcuni ritardi e poichè poi io ero vincolato dal treno di ritorno, abbiamo fatto una “La Parola ai Cittadini” di 10 punti (sull’ultimo, la proponente era dovuta andare via) e una presentazione sugli esempi di democrazia diretta che funzionano, condensata in 15 minuti.
Interessante la partecipazione alla proposizione dei temi e alla discussione dei pro e dei contro. Il metodo ha mostrato che funziona sempre, ovunque e in ogni situazione. Purtroppo non c’è stato tempo per mostrare tutta la presentazione e soprattutto per le domande e il dibattito finale.
Però i presenti (45), hanno avuto modo di intuire che esiste qualcosa di più del nostro modello di democrazia. Grazie Max per l’occasione.
Ecco le proposte fatte, in ordine di votazione:
N° Nome Titolo domanda Voti
2 andrea sovranità monetaria 36
7 max bilancio partecipativo 32
4 marco legalizzare idee nascoste 29
1 lino sovranità popolare 28
8 mauro ampliare cultura 25
3 paolo chi deve avere il potere legisl. 22
5 edoardo voto di preferenza 20
6 michele reddito minimo di cittadinanza 14
9 silvana seguire regole vangelo 9
10 giorgia libertà di stampa
con gli amici Francesca, Paolo e Donato, venerdì abbiamo partecipato ad una splendida serata sulla democrazia diretta a Condino (TN), un simpatico comune ai confini con la provincia di Brescia. Questo era l’ottavo incontro di un ciclo di una decina di appuntamenti sui temi della democrazia e dell’impegno civico a cui si sono iscritte 25 persone di tutta la vallata. Una straordinaria opportunità organizzata dalle Acli trentine e focalizzata proprio in una vallata spesso ritenuta lontana ed isolata dal centro della provincia. I partecipanti, 20 persone, hanno animato con impegno “La parola ai Cittadini” e dopo la consueta presentazione sugli esempi di democrazia diretta che funzionano nel mondo, hanno discusso animatamente con noi sui pro e sui contro di quanto proposto.
Insomma un ulteriore esempio della saggezza, del buon senso e della disponibilità civica che animano tanti “comuni” cittadini. Un momento di vera ed autentica democrazia, che noi speriamo sia un seme che germoglierà. A fine serata ho regalato a tutti i partecipanti una copia del libro “Democrazia dei Cittadini”.
Ecco le proposte fatte in ordine di votazione:
N° Nome Titolo domanda Voti
1 Chiara salvaguardare e valorizzare l'ambiente 18
2 Francesco politica in favore coppie giovani 18
3 Emanuel cambiare la viabilità 17
4 Diego puntare su nuove tecnologie 15
5 Ivana favorire attività di artigianato 14
6 Remo più opportunità di lavoro donne e giovani 14
7 Beniamino Accorpamento comuni 13
8 Roberto spostare baricentro economia nelle valli 10
9 Stefania organizzare corsi, spettacoli in loco 9
10 Stefano più spazi per i giovani 9
di Paolo Michelotto
mercoledì 2 dicembre 2009 sono stato invitato a Desio (MB), comune di 40.000 abitanti della nuova provincia Monza Brianza, a gestire “La Parola ai Cittadini”. Che sarà l’inizio di un percorso della lista civica. Ecco il comunicato che hanno inviato:
2 dicembre ore 20:30 SALA PERTINI c/o Palazzo comunale, via Gramsci – DESIO
“LA PAROLA AI CITTADINI” – Esperimento di Democrazia Partecipata a Desio
Assemblea pubblica in cui saranno raccolte le nostre (dei cittadini) proposte per il consiglio comunale, “LA PAROLA AI CITTADINI”
Conduce la serata l’autore del libro “Democrazia dei cittadini”, Paolo Michelotto (www.paolomichelotto.it/blog/) esperto di democrazia partecipata e diretta in Italia e nel
La serata fa parte di un ciclo di eventi dal titolo “esperimenti di democrazia partecipativa”.
Gli altri tre incontri, sui temi specifici più votati durante la serata, saranno rispettivamente a gennaio, febbraio e
Il documento con i risultati della discussione sarà la base per un’eventuale lista civica partecipata.
LE VERE PRIMARIE SI FANNO SUL PROGRAMMA NON SUI CANDIDATI!
I candidati dovranno avere comunque i requisiti minimi richiesti per la certificazione delle LISTE A 5 STELLE:
NON iscrizione ad ALCUN PARTITO;
ASSENZA di CONDANNE in sede PENALE anche non definitive;
NON aver svolto più di un MANDATO ELETTORALE presso qualsiasi istituzione;
RESIDENZA nella CIRCOSCRIZIONE del COMUNE per il quale si avanza la CANDIDATURA.
Iniziativa promossa dagli Amici di Beppe Grillo di Desio
dopo un mese dal referendum provinciale di Bolzano, fallito di un soffio (38% di affluenza con quorum del 40%) che chiedeva di introdurre a livello provinciale il quorum del 10% e molti altri miglioramenti per la legge sulla democrazia diretta, un comune della provincia, governato dall’SVP il cui vertice aveva chiesto ai cittadini l’astensione o di votare NO, ha deciso di abbassare il quorum al 15%.
A Cortaccia il consiglio comunale ha voluto così rispettare quanto chiesto a maggioranza dai cittadini e ha aperto una breccia sul muro alzato dalla casta politica per proteggere il proprio potere. Probabilmente questo è solo il primo comune della provincia ad adottare una scelta in linea con la volontà della popolazione. Altri ne sono sicuro, seguiranno la strada di Cortaccia. Prossimamente dettagli. Per ora lo scarno comunicato apparso nel radiogiornale della Rai regionale.
ecco la lettura della seconda parte del 7° capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: La Democrazia Diretta in Baviera
La Baviera può diventare un esempio per tutta l’Europa e per l’Italia. Fino al 1995 non c’erano strumenti di democrazia diretta che i cittadini potessero utlizzare a livello locale. Quell’anno un gruppo di cittadini molto agguerrito, Mehr Demokratie riuscì con un referendum a livello di Laender (con condizioni difficilissime per il numero di firme, i tempi di raccolta di 2 settimane nell’orario d’ufficio) ad introdurre i referendum a livello municipale. Da allora sono stati realizzati un migliaio di referendum e tutti sono concordi a dire che il livello di senso civico e di appartenenza ad una comunità è migliorato sensibilmente, come pure la qualità della democrazia.
Questa registrazione comprende i seguenti paragrafi:
Resistenza del Potere
Alcuni dati
Affluenza
Chi vince?
Quorum
I contenuti
Tre esempi recenti
Cifre dell’utilizzo dei referendum
L’affluenza elettorale
Effetti del quorum
Scopi delle iniziative
Argomenti dei referendum
Considerazioni dopo 10 anni di democrazia diretta
Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.
Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:
cap 7 -2 democrazia dei cittadini
Oppure ascoltalo qui:
questo venerdì 27 novembre 2009, ore 20.30, sarò a Condino (TN) per un incontro già fissato in precedenza, ma a cui avevo dovuto rinunciare per malattia. C’è un gruppo di giovani che sta facendo un percorso formativo sui temi della democrazia e della partecipazione. Io quella sera farò “La Parola ai Cittadini” come esempio concreto di metodo partecipativo e poi racconterò i concetti base della democrazia diretta.
pubblico una lettera dell’amico Thomas Benedikter
La democrazia diretta nel dilemma etnico
Il sistema di democrazia diretta, come progettato nella “legge migliore” dell’Iniziativa per più democrazia, per un soffio non approvato nel referendum provinciale del 25 ottobre scorso, è teso a dare più voce e potere ai cittadini in quanto tali e nel loro insieme rispetto le competenze politiche provinciali, né di più né di meno. I cittadini avrebbero potuto votare su quasi ogni materia di cui discutono i nostri rappresentanti nel Consiglio ed anche sui megaprogetti decisi dalla Giunta provinciale, non invece sulla modifica dello statuto di autonomia. Un tale sistema può funzionare in una società plurietnica, in cui i gruppi non solo sono diversi per lingua, ma presentano anche caratteristiche sociali ed interessi politici divergenti, sono due mondi intersecanti, ma paralleli? Tali strumenti possono funzionare in una provincia che risente ancora di tensioni etniche? In cui si minaccia ancora „Oggi referendum, domani autodeterminazione?“ Si può propagare un’idea liberatrice quale la democrazia diretta, che rafforza i cittadini in quanto tali nei confronti del sistema partitico, se non regna un’atmosfera di fiducia reciproca fra i gruppi che permette di articolare gli interessi politici in forma trasversale?
Naturalmente no, risponderebbe quel giornalista dell’ALTO ADIGE che all’indomani del referendum in un commento allucinante (continua…)
è una sfida ambiziosa: usare gli strumenti della democrazia rappresentativa per introdurre, rafforzare, de-quorumizzare gli strumenti della democrazia diretta nella nostra città. Senza essere invischiati nelle logiche partitiche e di potere. Ce la faremo? Io ne sono sicuro. Intanto cominciamo a muovere il primo passo e ci incontriamo.
La maggioranza dei partecipanti all’incontro “Cosa facciamo adesso” tenutosi Giovedì 19/11 in Casa Adami, hanno pensato di dar forza ai temi della democrazia diretta e partecipativa avvalendosi anche di una lista civica da presentare alle prossime elezioni comunali.
Ci incontriamo mercoledì 25 novembre ore 20.30 presso il Centro Sociale S.Giorgio Via Europa 44 (è il nuovo luogo dove l’associazione PartecipAzione Cittadini Rovereto si ritrova dal 25 novembre 2009 fino alla prossima estate, grazie Locos per l’ospitalità finora offerta), per discutere questa possibilità e l’eventuale percorso da attuare.
Tutti i cittadini che amano la democrazia e Rovereto, sono invitati a partecipare di persona all’incontro, per portare le loro opinioni e i loro commenti.
Anche commenti online su questo link sono estremamente graditi.
di Paolo Michelotto
ho ricevuto questa email di Graziano di http://www.immaginalomazzo.it/ e rispondo qui perchè magari può servire anche in altre realtà locali.
sono Graziano di IMMAGINALOMAZZO Lomazzo paese in provincia di Como.
Questa sera sono stato ad una riunione con tutte le minoranze del mio paese per adottare un regolamento attuativo del Referendum che attualmente non esiste, quindi non è possibile attuare nessuna forma di democrazia su questo fronte perchè inapplicabile benchè prevista dallo statuto del Comune. Ora ti chiedo se tu che sei un”profeta” in questo campo abbia un regolamento attuativo del Referendum che puoi fornirci per soddisfare questo “vuoto” Le minoranze intanto si adopereranno per abbassare il quorum propositivo per indire il referendum, dal 20% al 10% dell’elettorato e altre cosette suggerite dal sottoscritto come la possibilità di indire il referendum in occasione di altre tornate elettorali.
Il mio paese è di 9500 abitanti circa.
Aspetto tue notizie … grazie mille per ora Graziano per IMMAGINA LOMAZZO
1. il numero di firme per indire un referendum a Lomazzo è oggi al 20% portarlo al 10% è un passo avanti, ma è comunque un numero troppo alto. In Svizzera la percentuale va dallo 0,9% al 5% con una media del 2%. In Italia a livello nazionale è del 2%. Cifre superiori al 5% servono solo per boicottare lo strumento, non hanno nessuna giustificazione razionale anche alla luce del numero di firme richieste per presentare una lista alle politiche comunali (per una città di circa 50.000 abitanti bastano 250 firme per presentare una lista, che se poi vince governa per 5 anni).
2. in base allo statuto non mi sembra ci sia il quorum sulla votazione. Ed è un’ottima cosa, nel regolamento dovreste fare di tutto perchè non venga introdotto. Invitate un po’ di sindaci svizzeri che sono lì a pochi km da voi, per chiedere come funziona da loro, oppure il sindaco di Ortisei (BZ) dove dal 2006 hanno il referendum senza quorum.
3. esempi di regolamenti attuativi li trovi in po’ in tutti i comuni, ma essendo scritti dai rappresentanti, tendono a creare percorsi farraginosi e poco collaborativi per i referendum (che infatti i rappresentanti non amano). Il migliore regolamento attuativo è quello proposto e scritto da Mehr Demokratie di Bolzano (Stephan Lausch e Thomas Benedikter gli autori) che è disponibile qui sotto. E’ un regolamento pensato dalla parte dei cittadini. C’è l’obbligo di informazione da parte delle autorità con l’opuscolo informativo inviato a tutti i votanti, rimborso spese come per le competizioni elettorali anche per quelle referendarie e tanti accorgimenti piccoli e grandi che fanno di questa proposta il migliore regolamento attuativo, da cui scopiazzare a piene mani.
purtroppo ho dovuto rinunciare ad andare causa assalto di Suina. Ma ho sentito alcuni dei partecipanti e la serata è stata comunque un successo. C’erano 60 cittadini, Silvia che mi ha sostituito con preavviso di poche ore, se l’è cavata benissimo, erano presenti consiglieri di maggioranza, di minoranza, il Vicesindaco e a fine serata sono arrivati anche il sindaco e la giunta che avevano finito una riunione. E si sono impegnati a portare avanti le proposte più votate.
Ecco le proposte presentate e in ordine di votazione.
NUM DETTAGLIO PROPOSTA PROPONENTE VOTI
4 Piste ciclabili che collegano i comuni vicina Nadia e Cristina 47
5 Opporsi privatiz. dell'acqua e fav. gest. dei comuni Rinaldo 47
1 Raccolta collettiva e smaltimento dell'amianto Giuliana 46
8 Eliminare sacchetti platica nei negozi e le bott. plast. Anna 46
12 bilancio partecipativo massimiliano 44
6 Aument. sup. parco cavallera per tutelare terr. agricoli Roberto 43
10 Nuovi modelli di edilizia e convivenza Andrea 40
2 Piantumazione intensiva alberi Gabriella 39
3 Migliorare raccolta differenziata e tariffa a consumo Mauro 32
7 Referendum deliberativi senza quorum Giacomo 30
9 Reintegrazione piante morte, migliore manut. del verde Franco 30
11 pedibus per andare a scuola valentina 29
Questo il commento di Rinaldo:
Sono Rinaldo del GAS Pane e ROse.
Non avevo potuto partecipare allo scorso incontro a Vimercate, e oggi non sarei potuto per nulla al mondo mancare all’appuntamento di Concorezzo.
Pur con l’alea della mancata presenza di Michelotto febbricitante, i membri del GAS sono stati in grado di portare a termine la serata, con un succello che a mio parere non ha eguali in esperienze simili: significa che il Metodo, nella sua semplicità, funziona magnificamente.
Nessuno si è sentito in dovere di alzare la voce, tutti hanno saputo esporre le loro idee, semplificate per ragioni di tempo, le risposte non potevano altrettanto esssere logorroiche e monopolizzanti: non si è visto uno sbadiglio, e in più erano presenti esponenti sia di maggioranza che di opposizione.
UN ABBRACCIO A TUTTI!!!
Rinaldo
ho ricevuto questo domanda da Eleonora:
“Ho una domanda, stiamo lavorando al programma per le prossime regionali, pensi che lo strumento delle Assemblee Pubbliche sia applicabile alla Regione? Mi dai un consiglio in merito?”
Ecco la mia risposta, che magari può interessare qualcun altro:
Sì va bene anche per le regioni. Non chiamarla Assemblee Pubbliche perchè non è un termine preciso e genera diffidenza (chi non ha ricordi di assemblee pubbliche dove si blatera e dove non si ottiene niente?).
Il metodo che usiamo noi si chiama “La Parola ai Cittadini” ed è una assemblea partecipativa altamente strutturata dove tutti possono parlare, ma dove ogni intervento ha un tempo max prestabilito, ci sono regole per far partecipare tutti e non i soliti entusiasti e dove si discute e si votano le proposte e alla fine si ha una lista di proposte in ordine di priorità di voto dei partecipanti.
Se vuoi venire a Concorezzo per vedere con i tuoi occhi il funzionamento, questo mercoledì 18 novembre, facciamo “La Parola ai Cittadini”.
Inoltre questo metodo sarebbe eccezionale per voi per far emergere il programma elettorale da presentare come lista.
Se lo organizzate io vengo molto volentieri ad aiutarvi.
Tipo: “La Parola ai Cittadini – Porta le tue proposte per la Regione xxx – Le faremo avere a tutte le liste elettorali che si presenteranno alla competizione del 2010″ e poi a fine serata direte che tutte quelle proposte o le più votate, entreranno nel vostro programma elettorale, oltre che impegnarvi a darle a tutti i partiti.
Molto bello sarebbe anche introdurre i “Town Meeting del 21° Secolo” ossia migliaia di cittadini fatti venire da tutta la regione, scelti per sorteggio casuale, con gettone di presenza come rimborso spese, per una giornata intera tipo una domenica. Questi migliaia sono poi divisi in tavoli da 10-15 persone dove discutono tra di loro con la presenza di un facilitatore, del tema prefissato e poi le proposte dei tavoli va a un tavolo centrale via computer, e da li tornano ai tavoli le proposte più dibattute per essere votate da tutti i tavoli.
E la proposte più votate vanno poi discusse dall’assemblea generale finale. E l’amministrazione si impegna poi a rendere effettive le proposte più votate.
ecco la lettura della prima parte del 7° capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: La Democrazia Diretta in Baviera
La Baviera può diventare un esempio per tutta l’Europa e per l’Italia. Fino al 1995 non c’erano strumenti di democrazia diretta che i cittadini potessero utlizzare a livello locale. Quell’anno un gruppo di cittadini molto agguerrito, Mehr Demokratie riuscì con un referendum a livello di Laender (con condizioni difficilissime per il numero di firme, i tempi di raccolta di 2 settimane nell’orario d’ufficio) ad introdurre i referendum a livello municipale. Da allora sono stati realizzati un migliaio di referendum e tutti sono concordi a dire che il livello di senso civico e di appartenenza ad una comunità è migliorato sensibilmente, come pure la qualità della democrazia.
Questa registrazione comprende i seguenti paragrafi:
La democrazia diretta in Baviera
Mehr Demokratie
La soglia
Verso il voto
Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.
Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:
cap 7 -1 democrazia dei cittadini
Oppure ascoltalo qui:
grazie alla segnalazione di Carlo Reggiani, ho visto che anche il Municipio VI di Roma (che è qualcosa di più di una circoscrizione, visto che amministra 11 milioni di euro l’anno) ha iniziato un percorso di Bilancio Partecipato. Il sito http://www.6partecipe.net/ è molto accattivante e professionale, c’è ampia documentazione, video, collegementi in diretta, materiale fotografico, possibilità di inserire proposte, resoconti delle riunioni, i testi delle proposte pervenute. C’è anche un gruppo su Facebook. Il tentativo è studiato nei minimi particolari e la volontà da parte degli amministratori sembra esserci tutta. La partecipazione dei cittadini nelle prime assemblee è ottima, sulle 50 persone. Auguro che gli ottimi presupposti e l’ottimo inizio, si tramutino in una esperienza completa di vera democrazia.
Qui la brochure completa da scaricare:
riporto la notizia dell’incontro organizzato a Verona dall’amico Beppe Carpentieri.
Il meetup officina democrazia organizza sabato 5 e domenica 6 dicembre
all’Albergo Trento di Verona in Corso Porta Nuova 36
un incontro-seminario su democrazia diretta e libera informazione
La due giorni del 5-6 dicembre si svilupperà sulla scorta dell’esperienza elaborata dall’associazione Più democrazia di Bolzano, che da anni si batte per forme più partecipate di democrazia, e dalla Società Pannunzio per la libertà d’informazione, che ha sviluppato alcuni documenti per liberare l’informazione da palesi conflitti d’interessi garantendone pluralità e trasparenza.
In tempi in cui si assiste al tentativo sempre meno nascosto di smantellamento della democrazia con il graduale ma costante svuotamento della funzione del parlamento di discutere e votare le leggi e con l’attacco sistematico a giudici e magistrati, il meetup officina lancia l’allarme sulla deriva autoritaria che sta prendendo il Paese e rilancia sul ruolo del cittadino nell’esercizio effettivo del suo potere democratico ‘dal basso’ supportato da un’informazione libera e il più possibile completa.
La due giorni seguirà questo percorso. (continua…)
i referendum sono uno strumento molto versatile ed efficace per ottenere cambiamenti.
Il 13 settembre 2009 il piccolo comune di Arenys De Munt vicino a Barcellona sito comune realizzò il primo referendum comunale sulla indipendenza dalla Spagna.
Andarono a votare il 40% degli aventi diritto (in Spagna non esiste il quorum) e il SI vinse con il 96% dei voti, nonostante lo stato centrale spagnolo avesse posto ogni tipo di difficoltà tecnica e burocratica.
Visto l’enorme successo, Uriel Bertran (vedi il suo blog) , il leader di un partito indipendentista catalano, Esquerra Independentista, ha ora affermato che il 13 dicembre 2009 si terranno in 130 comuni (su 978 della Catalogna) referendum per l’indipendenza della Catalogna.
Secondo un sondaggio dell’Istituto Noxa pubblicato alcuni giorni fa da La Vanguardia la maggioranza dei catalani (53%) appoggia la realizzazione del referendum, ma solo il 35% e’ a favore dell’indipendenza.
I simpatizzanti dei partiti catalanisti di sinistra (Erc, di cui fa parte Beltran, 86% a favore; Icv 58%) e di centro (Ciu 60%) vi sono favorevoli, mentre contrari in maggioranza sono i socialisti (48% contrari contro 44% favorevoli) ed i popolari (71%).
per alcuni giorni il 4-5 novembre 2009 si è parlato in Italia di un referendum avvenuto in uno stato spopolato del nord est degli USA il MAINE. Questo perchè uno dei 7 referendum votati il 3 novembre 2009 nel Maine chiedeva di abrogare la legge sul matrimonio Gay voluta dal governatore quasi un anno prima e i cittadini votanti si espressero per l’abolizione di detta legge.
I commenti andavano dal compiacimento di Buttiglione, alla affermazione che tale risultato confermava che con i referendum si va verso la dittatura della maggioranza.
In realtà cosa successe? Che in una giornata, il 3 novembre in cui si votò per 32 referendum in 7 stati degli USA e per centinaia di referendum locali, nel Maine, con una affluenza del 54% degli iscritti al voto (504.000 cittadini), il 52,75% (266.000 cittadini) dissero SI alla richiesta di abrogare la legge (i NO furono il 47,25% ossia 238.000 cittadini).
Qui maggiori dettagli sui numeri, sulle tesi dei favorevoli e dei contrari.
Nello stesso giorno, come paragone, il 58% dei votanti dissero SI anche alla legalizzazione della Marjiuana per scopi medici
E quindi cosa successe? Un abuso della maggioranza ai danni di una minoranza? O un normale passaggio democratico?
Io propendo più alla seconda ipotesi, e cioè che nel 2008, la legge che permetteva il matrimonio ai Gay, che fu promulgata dal Governatore del Maine, non fu discussa a sufficienza con i cittadini. Che quindi un anno dopo decisero di usare il pedale del freno della democrazia, rappresentato dal Referendum Abrogativo, tra l’altro usato raramente negli USA. Ma visto che nel MAINE la democrazia è forte e in salute e non c’è il Quorum e neppure limiti temporali per ripresentare la proposta, le associazioni che si battono per i diritti dei GAY, hanno già preannunciato di pensare a un futuro referendum per introdurre nuovamente la legge che permette i matrimoni tra GAY. Non avranno magari successo l’anno prossimo, ma a forza di discutere l’argomento e con la maturazione dei cittadini, riusciranno ad introdurre questa legge.
sito del governo dello stato del Maine sulle votazioni
Come termine di paragone in Svizzera hanno fatto nel 2005 un referendum, approvato dai cittadini, che regolamenta le coppie GAY:
“In Svizzera, il tessuto sociale si è fortunatamente evoluto nel corso degli ultimi anni e la tolleranza sessuale sembra ormai un fatto acquisito, almeno nella maggioranza della popolazione votante. Prova ne sia che nel corso del mese di giugno 2005, il popolo elvetico ha adottato per via referendaria la nuova legge federale sull’unione domestica registrata di coppie omosessuali, la quale migliora notevolmente la posizione giuridica delle coppie omosessuali, ancorché la stessa non possa essere equiparata al 100 % al matrimonio. Come descritto in seguito, molti diritti e doveri dell’istituto del matrimonio, si ritrovano comunque consolidati anche nella nuova legge in rassegna.” Per saperne di più qui
altra normale, ma eccezionale per noi italiani, prova di democrazia che ci viene dalla Svizzera. Il 29 novembre 2009 in uno dei consueti 3-4 appuntamenti referendari annuali, i cittadini svizzeri potranno esprimersi su 3 temi. Temi proposti dal parlamento, da un raggruppamento di associazioni, chiese e partiti e da un partito di estrema destra. E’ bello vedere che i referendum non sono un patrimonio di uno schieramento, ma di tutti i cittadini svizzeri.
Il primo è una modifica alla costituzione, proposta dal parlamento svizzero, per permettere di dirottare parte delle imposte sui carburanti per coprire costi del traffico aereo. Sembra una cosa tecnica, e lo è, ma ogni modifica della costituzione svizzera deve essere sempre approvata dai cittadini tramite referendum, come in questo caso.
Il secondo quesito, proposto da decine di organizzazioni pacifiste, partiti, associazioni e chiese, chiede il divieto di esportare materiale bellico fuori dalla Svizzera.Vedi www.materialebellico.ch
Il terzo quesito, proposto da un partito di estrema destra il Partito del Popolo (SVP) chiede di impedire la costruzione di nuovi minareti oltre ai 4 già esistenti in territorio elvetico. Attenzione non chiede di impedire luoghi di culto, ci sono già circa 200 moschee, il 5% degli abitanti svizzeri è mussulmano, ma la costruzione dei minareti. Vedi il www.minareti.ch
Per avere maggiori informazioni, materiali e sapere cosa consigliano di votare tutti i partiti, i sindacati, le associazioni economiche e quelle giovanili, basta andare qui.
Trasparenza e completezza di informazioni straordinarie per noi italiani, a pochi km dal nostro confine. Ricordo che ovviamente i referendum in Svizzera (come in gran parte del mondo democratico, Spagna, Gran Bretagna, Francia, Irlanda, USA) non hanno quorum.
Quando anche noi?
Ecco l’opuscolo informativo che è stato stampato in milioni di copie e che viene mandato a tutti i cittadini svizzeri. C’è l’opinione del comitato proponente, dei contrari, del governo e del parlamento e diventa una piacevole lettura e un sogno del futuro anche per noi italiani:
Luigi Bobbio è intervenuto per una settimana nel forum www.filosofiaecittadinanza.org nell’interessante esperimento di discutere online su un forum su un tema specifico, in questo caso “La democrazia deliberativa: quando i cittadini discutono per davvero“.
La discussione è stata proficua, ha interessato molte persone e si ripeterà prossimamente con altre tematiche.
Questa prima discussione si è avvalsa anche di un documento messo a disposizione dal prof. L. Bobbio, che si intitola “Democrazia e nuove forme di Partecipazione”.
In questo saggio che sarà pubblicato in un libro prossimamente, l’autore esamina tre tipologie di partecipazione:
1. i bilanci partecipativi
2. i debat public
3. il sorteggio casuale dei cittadini
E oltre a delinearne storia, applicazioni e metodi, trae anche delle conclusioni sui loro pregi e difetti.
Il documento si può scaricare online qui:
di Paolo Michelotto.
Domenico Finiguerra è stato il primo rivoluzionario Sindaco italiano ad avere realizzato un Piano Regolatore Territoriale senza distruggere ulteriore zona verde, ossia a “CRESCITA ZERO”.
Ora ha messo gratuitatemente a disposizione di tutti un bel libro, scritto con il cuore, facile e “gustoso” da leggere e scaricabile gratuitamente dal suo sito www.domenicofiniguerra.it oppure qui.
Consiglio a tutti di leggerlo e di trarne ispirazione. Spiega le motivazioni del perchè realizzare un PRG a crescita zero, costruito con la partecipazione di tutti i cittadini e non solo degli speculatori edilizi e una breve storia di come sono riusciti a realizzarlo a Cassinetta di Lugagnano e quali le conseguenze dal punto di vista delle tasse e dello sviluppo economico (positivo) del comune e quale lo sostegno dei cittadini.
Qui il video dove Domenico Finiguerra è stato intervistato da Report per raccontare la sua esperienza
ultimi commenti