direct-democracy-verhulst
di Paolo Michelotto
traduzione di Edoardo
3-1: NIMBY – o cittadinanza e democrazia
I problemi “Not In My Back Yard” (NIMBY) (”Non nel mio cortile”) sono all’ordine del giorno. La maggior parte delle persone sono d’accordo sul bisogno di aeroporti, inceneritori, siti per asili e per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Solo che le persone non vogliono questo tipo di servizi nel proprio cortile. Un servizio che in teoria tutti vogliono, ma che nessuno tollererebbe nelle proprie vicinanze, è considerato come un problema NIMBY.
Normalmente il sito per tali servizi è imposto dal governo alla comunità locale, possibilmente accompagnato da una compensazione finanziaria o di altro tipo. In Svizzera esiste una situazione interessante dove le comunità locali hanno diritto di veto sulla scelta dei siti di tali servizi (attraverso una locale iniziativa referendaria dei cittadini locali o un’assemblea pubblica). Nel 1993 venne chiesto ai cittadini di quattro villaggi quale sarebbe stata la loro reazione se fosse stato costruito un magazzino di stoccaggio di rifiuti radioattivi nel loro comune. Le quattro comunità sono state selezionate come i siti più adatti dal servizio geologico svizzero. Le risposte date non erano senza significato, perché bisognava prendere una decisione sui siti – e il risultato dell’indagine doveva essere pubblicata prima che la decisione fosse annunciata.
Il risultato fu che il 50.8% delle persone interpellate avrebbero accettato il magazzino, mentre il 44.9% si sarebbe opposto. Ciò che è da sottolineare è che, non appena fu proposto di offrire un compenso finanziario, il consenso crollò. Con una proposta di compenso annuale tra 2.500 e 7.500 Franchi Svizzeri (circa 1500-4.500 Euro o 1.110-3.300 Sterline) il consenso per il sito nucleare cadde dal 50,8% al 24,6%. La percentuale rimase invariata anche quando il compenso venne aumentato.
La ricerca dimostrò che la correttezza della procedura del processo decisionale svolgeva un ruolo cruciale nella potenziale accettabilità del sito. Le persone sembravano accettare il risultato molto più facilmente se accettavano anche il modo in cui la decisione era stata presa. Offrire un compenso finanziario cambiava radicalmente il modo in cui la decisione era presa. Quando c’è un processo decisionale con diritto di veto democratico-diretto c’è un forte ricorso all’obiettività e all’animosità pubblica da parte delle persone. Se la questione viene legata ad un compenso economico le persone cominciano a sospettare di essere raggirate. L’appello non è più verso il loro senso civico e il messaggio implicito è che vengono viste come “amorali e centrati sulla famiglia” che devono essere convinte da un incentivo finanziario esterno. Questo tipo di spostamento da una motivazione intrinseca ad una estrinseca determina una grave perdita di capitale sociale (Oberholzer – Gee et al, 1995).
Questa è la pubblicazione a puntate della traduzione in Italiano del libro Democrazia Diretta di Verhulst Nijeboer. Puoi aiutare Edoardo e Emilio Piccoli che stanno effettuando gratuitamente la traduzione in Italiano effettuando le eventuali correzioni e inviandole a piccoliemilio@gmail.com
La versione in inglese che stanno traducendo si trova qui:
http://www.paolomichelotto.it/blog/2008/11/04/democrazia-diretta-un-testo-fondamentale/
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