direct-democracy-verhulst
di Paolo Michelotto
traduzione di Edoardo
Federalismo e democrazia diretta
Per il federalista coerente l’individuo rappresenta il livello più alto. Presentiamo due tesi a sostegno di questo punto di vista.
Primo, lo scopo dei politici è quello di minimizzare sofferenza e disordine, nella misura in cui questi siano attribuibili a circostanze sociali. Dato che la sofferenza è sempre esperita dagli individui e mai dai gruppi o da intere popolazioni come tali, è logico che l’individuo appaia come l’autorità politica più elevata.
Secondo, le decisioni politiche sono essenzialmente sempre scelte morali o giudizi di valore. Solo gli individui hanno una coscienza e la capacità di formulare un giudizio morale. I gruppi o le popolazioni come tali non hanno una coscienza. È quindi logico, anche da questa prospettiva, che l’individuo appaia come l’autorità più elevata.
Ciononostante i federalisti non sono egocentrici. Sanno che gli individui possono solo essere esseri umani reali, individui reali, dentro l’edificio della società. Le persone si uniscono ad altre persone proprio perché sono creature sociali.
Gli individui formano delle piccole comunità di giustizia, all’interno delle quali vari problemi possono essere regolati democraticamente. Alcuni problemi non possono essere affrontati a livello di villaggio, di città, di valle o di regione. In questi casi le comunità più piccole si possono federare: si uniscono per formare una nuova, più grande comunità che è autorizzata ad affrontare questi problemi. Questo processo di federazione può essere ripetuto finché si sono affrontati tutti i problemi a livello appropriato.
Federalismo è il nome che diamo alla struttura che emerge quando, per affrontare alcuni problemi, le comunità più piccole si accordano reciprocamente per formare una comunità più grande e per delegare ad essa certi poteri. Poiché la delega avviene dal più piccolo al più grande e poiché il delegare ad un livello più grande è una libera scelta del livello più piccolo, la delega dal più piccolo al più grande è, per principio, rescindibile in qualsiasi momento. Il livello più piccolo è al tempo stesso il livello più elevato. L’individuo è il più piccolo e anche il più elevato livello. In questo contesto, “più elevato” e “più basso” devono essere intesi nel senso di una gerarchia amministrativa. Quando le comunità trasferiscono il potere ad un distretto o ad una regione, allora questi ultimi sono “più elevati” delle comunità in termini tecnici amministrativi. Tuttavia sono le comunità – o l’elevato livello dei cittadini – che hanno trasferito questo potere e che possono in linea di principio anche rescinderlo.
Se pensiamo all’idea federalista fino alla sua conclusione logica, arriviamo all’individuo autonomo come la più piccola e al tempo stesso la più basilare delle comunità. La persona individuale è così l’ultimo corpo delegante. Questo è anche logico perché una buona misura si distingue sempre da una meno buona dalla maggiore efficienza con cui elimina la sofferenza o il disordine e, come abbiamo visto, la sofferenza o il disordine sono sperimentati solo dagli individui – mai dalle comunità. Il fatto che l’individuo sia l’autorità più elevata dovrebbe logicamente riflettersi sul processo decisionale democratico-diretto a tutti i livelli.
Questa è la pubblicazione a puntate della traduzione in Italiano del libro Democrazia Diretta di Verhulst Nijeboer. Puoi aiutare Edoardo e Emilio Piccoli che stanno effettuando gratuitamente la traduzione in Italiano effettuando le eventuali correzioni e inviandole a piccoliemilio@gmail.com
La versione in inglese che stanno traducendo si trova qui:
http://www.paolomichelotto.it/blog/2008/11/04/democrazia-diretta-un-testo-fondamentale/
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