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  • I cittadini sono egoisti oppure altruisti?

    13 Giugno 2009

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    Postato in: democrazia, democrazia dei cittadini

    fiducia

    fiducia

    di Paolo Michelotto

    dal libro “Democrazia dei Cittadini” pag. 295

    Fiducia tra i cittadini

    Ricerche di Putnam hanno dimostrato che c’è una forte relazione tra senso civico, risultati economici ed efficienza nella pubblica amministrazione. Nelle aree dove il senso civico è più alto, l’economia prospera e l’amministrazione è più efficiente.
    Putnam propone degli indicatori per valutare il livello di senso civico:

    • affluenza ai referendum;
    • numero di quotidiani letti;
    • livello di partecipazione alla vita sociale in club e associazioni.

    Un numero di ricerche comparative tra diversi paesi ha mostrato che non è la cultura civica che determina la qualità della democrazia, ma piuttosto il contrario.
    Muller e Seligson ad esempio affermano che: “la fiducia interpersonale appare chiaramente essere un effetto piuttosto che la causa della democrazia.”
    La democrazia crea fiducia tra le persone e tra le persone e le istituzioni dello stato. Ricerche mostrano che coloro che guardano molto la tv mostrano una forte tendenza a prendere meno parte alla vita sociale e a sviluppare una percezione negativa dei loro simili (per esempio sovrastimando l’impatto del crimine sulla società).
    Nel 1960 il 58% degli americani credevano ci si potesse fidare della maggior parte della gente. Nel 1993 la percentuale era scesa al 37%.
    Miller e Ratner (1998) affermano che si è diffusa una cultura di reciproca sfiducia basata sulla biologia evolutiva, sull’economia neoclassica, sul comportamentismo e sulla teoria psicoanalitica che tutte assieme affermano che le persone singolarmente ricercano attivamente il loro proprio interesse. Mentre ricerche sperimentali sempre più numerose affermano una storia molto diversa.
    Per esempio si è scoperto che le persone:

    • sono molto più attente alla equità delle procedure a cui sono sottoposte che ai risultati concreti di tali procedure;
    • ci tengono molto di più ai guadagni collettivi del loro gruppo che ai loro guadagni personali;
    • hanno atteggiamenti verso le politiche pubbliche modellati dai loro valori e ideologie piuttosto che dall’impatto che queste politiche hanno nel loro benessere materiale.

    Le persone sono molto meno concentrate sui loro interessi personali di ciò che le teorie proclamano.
    Ma allo stesso tempo queste teorie “egoistiche” hanno attecchito in profondità nella percezione comune.
    Così la maggior parte delle persone considerano se stesse più altruistiche che il resto dei loro simili.
    Un esperimento significativo condotto da Miller e Ratner indagava sulla disponibilità delle persone a donare il sangue gratuitamente o con ricompensa. Il 63% delle persone intervistate dichiarò la loro disponibilità a donare sangue gratuitamente. Quando venne offerta una ricompensa di 15 USD la percentuale aumentò al 73%. Un’offerta di denaro convinse quindi una percentuale di persone relativamente modesto: il 10%.
    Tuttavia, e qui c’è il risultato interessante dell’indagine, agli intervistati venne chiesta una stima di come avrebbero risposto. Ciò che pensavano era che il 62% delle persone avrebbe offerto sangue se ricompensate con denaro e solo il 33% lo avrebbe donato gratuitamente. Così le persone sovrastimarono il ruolo del denaro nel motivare le scelte dei loro simili.
    Un’altra indagine di Miller e Ratner riguardò il fumo. Venne chiesto chi approvasse restrizioni al fumo sugli aerei. Il 100% dei non fumatori approvò l’idea e l’85% dei fumatori idem. Agli stessi venne chiesto che stime facessero e si scoprì che le persone pensavano che il 93% dei non fumatori avrebbe approvato e solo il 35% dei fumatori avrebbe fatto altrettanto.
    Quindi le persone sovrastimarono il ruolo che il proprio interesse avrebbe giocato nelle scelte dei fumatori.
    I due autori scoprirono anche che l’80% dei fumatori era a favore di restrizioni al fumo nei luoghi ad alto rischio di fumo passivo (ristoranti, luoghi di lavoro, mezzi di trasporto) mentre la percezione tra le persone era che sarebbero stati favorevoli a tali restrizioni solo dal 25% al 35% dei fumatori.

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