di Paolo Michelotto
per chi è interessato ad approfondire di tematiche di democrazia soprattutto dal punto di vista della partecipazione e della deliberazione (curiosamente assente gli esempi di democrazia diretta) il 22-26 aprile a Torino si apre la Biennale della Democrazia.
Riporto qui parte della presentazione che si trova nel sito:
http://www.biennaledemocrazia.it/
Dal 22 al 26 aprile 2009 a Torino si svolgerà la prima edizione di Biennale Democrazia, appuntamento culturale sul tema della democrazia aperto all’adesione e al contributo di tutti i cittadini. Una grande manifestazione internazionale per rispondere al bisogno diffuso di partecipazione e confronto che è alla base di ogni società democratica. Le attività di Biennale Democrazia non si esauriranno nei cinque giorni della manifestazione, ma proseguiranno come laboratorio pubblico permanente: per elaborare i risultati della prima edizione e preparare quella del 2011, nel 150° dell’Unità d’Italia. (continua…)
di Paolo Michelotto
riporto l’invito alla Assemblea Generale Nazionale dei Democratici Diretti: 24(prologo) 25-26 aprile 2009
per maggiori informazioni:
http://www.democraticidiretti.org/mediawiki/doku.php
Da dove veniamo? Dove andiamo? Che ora è? Hai messo la maglietta di lana?… Mille domande affollano la mente di molti democratici diretti italiani in questo momento storico.
Il movimento democratico diretto complessivo in questi due anni è oggettivamente cresciuto. Si sta, lentamente ma inesorabilmente, diffondendo il concetto della democrazia diretta come unica metodica capace di ridare senso all’espressione “sovranità del popolo”, sempre più resa vuota dal sistema rappresentativo, i cui limiti sono chiaramente evidenziati dalla interpretazione berlusconiana di questo sistema.
di Paolo Michelotto
un incontro molto intenso, svolto durante una nevicata sulla città, con una quarantina di partecipanti. Io e Paolo Fabris abbiamo realizzato una “Parola ai Cittadini”. Sono emerse 20 proposte dai presenti, le abbiamo fatto discutere e messe in ordine di priorità dei cittadini presenti. Non abbiamo parlato molto di democrazia diretta. L’abbiamo fatto praticare o almeno, speriamo di aver dato il sapore di ciò che potrebbe essere. Ecco i risultati.
di Paolo Michelotto
il 19 aprile 2009 sono stato invitato a Milano con altri relatori a parlare del libro “Democrazia dei Cittadini”. L’organizzazione è stata curata da Meetup David Icke in collaborazione con la Libreria Esoterica di Milano. Si parledà anche di Scie Chimiche e di Massoneria. Io parlerò nell’ultima parte dalle 18 alle 20. Qui sotto il volantino in formato pdf intero e a fianco le immagini dello stesso volantino. Per vederle grandi basta cliccarci sopra.
di Paolo Michelotto
stiamo tentando nella provincia trentina un esperimento ambizioso perchè mai realizzato prima. Stiamo cercando di realizzare una Giornata Partecipativa stile Town Meeting del 21° secolo, partendo dal basso.
Per la prima volta non sarà un’amministrazione o una università a proporre l’evento, ma semplici cittadini, senza fondi, ma anche senza paura e con molte idee. Abbiamo già realizzato quattro incontri sul tema. Ora stiamo partendo con i fatti concreti.
Negli incontri precendenti abbiamo deciso di tentare di organizzare una giornata partecipativa stile “Town Meeting del 21° secolo”. Abbiamo creato un gruppo di discussione su Google. Abbiamo nel frattempo contattato due professori esperti sui metodi.
Qui descrizioni degli incontri precedenti:
3° incontro
http://www.cittadinirovereto.it/diario/3%C2%B0-incontro-miglioriamo-la-democrazia-nel-trentino/
Per saperne di più:
Gruppo su FaceBook Più democrazia e meno privilegi nel trentino:
http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=43845484607
Gruppo su FaceBook TrentoAttiva
di Paolo Michelotto
sabato 21 marzo 2009 io e Paolo Fabris saremo a Perugia, invitati dagli organizzatori dell’incontro Riprendiamoci la nostra Città. All’inizio dell’evento organizzeremo una “Parola ai cittadini” per far emergere dai presenti le proposte per la loro città e poi racconteremo cenni di esempi di democrazia diretta e partecipativa che funzionano in Italia e nel mondo. E contemporaneamente presenterò così il libro “Democrazia dei Cittadini”. Dopo di che gli organizzatori discuteranno dei temi che saranno emersi e che vorranno portare avanti come lista civica cittadina alle prossime elezioni.
di Paolo Michelotto
giro una possibilità per apprendere questo metodo partecipativo, che mi è stato mandato da un’amica, Angelica. Alla fine ci sono indicazioni per partecipare al seminario.
di Paolo Michelotto
il sindaco di Rovereto, Guglielmo Valduga ha deciso di fissare la data dei 4 refendum comunali che chiedono l’abolizione del quorum, il PRG partecipato, la progettazione partecipata di una piazza, di dare parere negativo all’inceneritore Sandoz, per l’11 ottobre 2009. Noi di PartecipAzione Cittadini Rovereto avevamo chiesto l’abbinamento con le elezioni europee per:
1. risparmiare soldi dei contribuenti
2. risparmiare tempo ai cittadini con una sola giornata di votazioni invece che due
3. aumentare la partecipazione dei votanti ai referendum per superare con più facilità l’attuale quorum del 50% .
Il sindaco Valduga ha rifiutato queste considerazioni. I referendum si terranno l’11 ottobre 2009. Il Referendum Day di Rovereto. Questa giornata sarà importante per tutta l’Italia perché mostrerà che i cittadini possono chiedere di avere maggiore democrazia, con i metodi della democrazia diretta. Se avrà successo, sarà una indicazione di una nuova strada che tutti i cittadini italiani potranno intraprendere.
Per questo chiediamo l’aiuto di tutti i cittadini italiani. Non è più una questione di una piccola città, Rovereto. E’ una nuova strada verso la democrazia. Quella vera. Una strada per tutta l’Italia.
Per saperne di più:
http://www.cittadinirovereto.it/diario/11-ottobre-2009-referendum-day-a-rovereto/
di Paolo Michelotto
ecco la lettura della prima parte del 5° capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: La Revoca degli Eletti.
La revoca è uno strumento di democrazia diretta pressocché sconosciuto in Italia, che permette di iniziare un referendum per revocare il mandato di una persona eletta. Di solito è più complesso di un normale referendum e richiede un numero di firme molto più alto. Esiste da centinaia d’anni ed è attuato migliaia di volte ogni anno negli Stati Uniti a livello cittadino, di contea e di stato (il più famoso è stato il governatore della California, Davis, revocato nel 2003), in Venezuela (revoca contro Chavez nel 2004, vinta da lui), in Bolivia (revoca contro Evo Morales vinta da lui nel 2008), in Canada, in Germania a livello di comune. E’ previsto, ma applicato molto raramente a causa della forza degli altri strumenti di democrazia diretta, anche in Svizzera.
Questa registrazione comprende i seguenti paragrafi:
Cos’è l’elezione di revoca
Storia della Revoca
Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.
Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:
cap-5-1-democrazia-dei-cittadini
Oppure ascoltalo qui:
di Paolo Michelotto
l’incontro a Firenze è stato di grande valore. I relatori, tranne un paio di eccezioni, hanno portato conoscenza, energia e punti su cui riflettere. Le liste civiche 5 stelle in formazione in tante parti d’Italia hanno mostrato che c’è un sacco di voglia di cambiamento, le 2000 persone presenti da tutta Italia hanno instaurato una fitta rete di relazioni e di scambio di contatti.
Petrella, un vero Professore, ha parlato in maniera ispirata dell’acqua. Boschini ha raccontato le tante cose che anche 1 solo consigliere può fare. I due dottori hanno parlato dello scandalo degli inceneritori. Il giornalista di Zero Waste ha raccontato in maniera sconvolgente che l’obiettivo Rifiuti Zero è già attuato o progettato nei posti più evoluti del pianeta. Nella California, in Nuova Zelanda, a Toronto, a Seattle, a San Jose nella Silicon Valley. Grillo è stato un mostro di bravura nella gestione del pubblico, nel suscitare emozioni, nel rendere la giornata speciale. Travaglio ha datto il suo tocco di ironia nel raccontare la Costituzione e le cose che i nuovi amministratori potrebbero fare conoscendo e chiedendo di fare applicare le leggi. L’esperto di Digital Divide ha raccontato come attuare la connessione gratuita e diffusa partendo dai comuni, con il Wi-Fi.
Tutto bello? Rispetto al panorama politico italiano è stato un avvenimento con una energia eccezionale. Le persone presenti erano persone oneste, che credono nella moralità, nel rispetto delle regole, nella giustizia, nell’innovazione. La voglia di cambiamento, le vibrazioni nell’aria, lo spirito condiviso, erano elettrizanti.
Ma, ci sono dei grossi nei.
1. il programma dei 12 punti (tutti belli, tutti condivisibili, tutti di buon senso) è stato distribuito al nostro arrivo alle 9 del mattino. Ossia già pensato e scritto nei giorni scorsi. Da chi? Non certo dai partecipanti. Probabilmente da Beppe e pochi altri.
2. prima si sono sentiti gli esperti, solo dopo i cittadini, che hanno parlato solo nel pomeriggio, con una buona parte dei presenti che si era già incamminata sulla strada del ritorno.
3. l’evento poteva essere organizzato con lo stile di una giornata deliberativa (es come i Town Meeting del 21° secolo) ossia facendo emergere le esigenze, i temi e le priorità condivise tra tutti i presenti. E mettendo in ordine di importanza le proposte per creare una Carta dei Cittadini presenti a Firenze. Un’occasione unica per mostrare a tutti i presenti che si possono organizzare giornate deliberative tra tantissimi presenti (anche fino a 5000) e mandare a casa in tutte le città italiane cittadini con una conoscenza delle tecniche deliberative più avanzate. Un virus della democrazia che poteva infettare l’intera Italia. Invece tutto è stato un po’ calato dall’alto. Con buone intenzioni, ma con poca fiducia nei partecipanti.
Il movimento delle Liste Civiche 5 Stelle ha molte funzioni e pregi. L’aspetto della democrazia e della deliberazione e del coinvolgimento dei cittadini ha ancora grandi margini di miglioramento.
di Paolo Michelotto
io e alcuni amici di Rovereto e di Trento andremo in gita a Firenze. Ad ascoltare, vedere, conoscere e se possibile a proporre il libro “Democrazia dei Cittadini”. Le eventuali offerte andranno a finanziare la campagna referendaria comunale a Rovereto.
di Paolo Michelotto
Town Meeting del 21 ° Secolo
Per dimensioni, innovazioni e tecnologie poste in gioco, questo approccio per far deliberare i cittadini è uno dei più promettenti e interessanti da studiare. E’ stato ideato da AmericaSpeaks. http://www.americaspeaks.org/
Di solito i Town Meeting del 21° secolo durano 1 giorno e coinvolgono da 500 a 5000 cittadini che possono deliberare su argomenti locali, regionali o nazionali.
Uno degli eventi più famosi che utilizzarono questa metodologia fu “Ascoltare la città: Ricostruire Manhattan Bassa” che fu organizzato dopo l’11 settembre 2001 per sentire come la città voleva ricostruire la zona e che attrasse 4500 cittadini.
AmericaSpeaks tenta di combinare la deliberazione faccia a faccia in piccola scala con interazioni a larga scala e decisioni collettive. Per raggiungere questo scopo, vengono utilizzati vari metodi e tecnologie.
Dialoghi fatti in piccoli gruppi, composti da 10-12 cittadini che rispecchiano la diversità demografica della città, con un facilitatore indipendente.
Ogni tavolo ha computer collegati in rete con tutti gli altri della sala per una emersione istantanea di idee e voti da ciascun gruppo.
Individuazione dei temi. Un gruppo dell’organizzazione distilla i commenti dai tavoli e li assembla in temi. Questi possono essere ripresentati alla sala per ulteriori commenti o voti.
Tastierini elettronici. Ciascun cittadino ha un tastierino utilizzato durante la giornata per votare e per fornire dettagli demografici.
Schermi video giganti. Servono per presentare dati, i temi distillati e le informazioni in tempo reale per una retroazione immediata.
Specialisti e parti coinvolte. Esperti forniscono informazioni bilanciate per dare le basi alla deliberazione dei cittadini e sono a disposizione tutto il giorno per rispondere a domande e fornire consigli se richiesti. Fin dall’inizio viene cercato un collegamento con le parti in causa del problema dibattuto e si fa ogni sforzo perché le autorità pubbliche siano presenti durante la giornata. (continua…)
di Paolo Michelotto
i rappresentanti italiani eletti non rappresentano più i cittadini. Questa affermazione è bollata dalla classe politica come “populista”, “qualunquista”, “demagogica” eppure in questi giorni abbiamo una prova chiara. A tre livelli di potere, quello nazionale, quello provinciale e quello comunale, esponenti di partiti diversi sono accumunati da un solo atteggiamento, quello di boicottare lo strumento referendario.
Il governo nazionale italiano ha così paura del referendum, da decidere di far spendere alla collettività 400 milioni di euro di costi aggiuntivi pur di tentare di farlo invalidare, non abbinandolo contro ogni logica alle elezioni europee. Berlusconi rappresenta il partito PDL e Lega + aggiunte minori.
Nella provincia di Bolzano, il governatore Durnwalder sta facendo la stessa cosa, decidendo di non abbinare il referendum per il miglioramento degli strumenti di democrazia (per cui i cittadini hanno raccolto 26.000 firme nel 2007) assieme alle europee. Unica spiegazione è il suo tentativo di far fallire il referendum non facendogli raggiungere il quorum previsto oggi in quella provincia, del 40%. Durnwalder è il capo indiscusso della SVP partito territoriale di centro destra.
Nel comune di Rovereto (TN) il sindaco Valduga espressione di una lista di centro appoggiata da socialisti, si oppone all’abbinamento dei 4 referendum che chiedono maggior democrazia nella città (per cui i cittadini hanno raccolto quasi 800 firme ciascuno nel 2008) alle elezioni europee con lo scopo dichiarato di boicottare il referendum e tentare di impedire che raggiunga il quorum oggi previsto del 50%.
Questi tre politici, Berlusconi, Durnwalder e Valduga, non hanno nulla in comune, una storia diversissima, nessun punto di contatto, ma una sola caratteristica li avvicina: quello di aver così paura dei referendum e delle decisioni dirette dei cittadini da cercare di boicottarli con tutti gli strumenti a loro disposizione. I loro veri interessi evidentemente sono simili, il loro atteggiamento verso la democrazia è analogo, la paura che i cittadini possano esprimere direttamente la loro volontà è uguale. Sono i primi fermenti di un nuovo partito, oggi in embrione, il Partito per la Difesa dei Privilegi della Casta?
A seguire alcuni articoli sulle loro posizioni indifendibili. (continua…)
di Paolo Michelotto
ecco la lettura della terza e ultima parte del 4° capitolo del libro “Democrazia dei Cittadini”: La Democrazia Diretta in USA.
E’ un capitolo che illustra le applicazioni a livello municipale e dei singoli stati della Democrazia Diretta negli USA. Da più di un secolo questi strumenti molto evoluti (referendum, iniziativa, revoca, primarie, elezioni di consigli scolastici e dei giudici, giuria di cittadini nei processi) si estendono e si ampliano, ma curiosamente, non sono ancora riusciti ad imporsi a livello nazionale. Per cui gli USA rimangono uno dei pochi paesi al mondo a non avere un referendum nazionale, anche se 26 stati lo hanno introdotto nelle loro costituzioni.
Questa registrazione comprende i seguenti paragrafi:
Sostegno popolare alla democrazia diretta
Effetti della democrazia diretta su tasse e spese negli stati
Soldi e democrazia diretta
Le iniziative approvate
Buon ascolto e ogni commento è benvenuto.
Scarica il file MP3 qui di seguito, cliccando tasto destro “Salva destinazione con nome”:
cap-4-3-democrazia-dei-cittadini
Oppure ascoltalo qui:
di Paolo Michelotto
a Rovereto stiamo arrivando alle fasi finali di un percorso durato quasi un anno. Questo mercoledì il sindaco di Rovereto Guglielmo Valduga deciderà la data. Noi chiediamo che i referendum comunali vengano abbinati alle elezioni europee di giugno 2009. Motivo è far risparmiare all’amministrazione soldi pubblici per una inutile consultazione in più, tempo ai cittadini che dovrebbero recarsi 2 volte a votare e avvantaggiare la partecipazione dei cittadini nel tentativo di superare il quorum oggi al 50%. Il sindaco Valduga non vuole l’abbinamento. Teme i risultati di questi 4 referendum che secondo lui sovvertono la democrazia del comune. Qui gli argomenti posti a referendum.
Noi stiamo adoperandoci con ogni mezzo per ottenere l’abbinamento. Abbiamo iniziato una raccolta firme di iniziativa di delibera popolare perchè questo argomento venga discusso in consiglio comunale.
Ecco l’appello inviato con newsletter ai cittadini roveretani.
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