di Paolo Michelotto
su segnalazione di Diego Galli, riporto l’iniziativa che i Radicali stanno portando avanti in più parti d’Italia che si chiama “Istituzione dell’anagrafe degli eletti”. La trovo molto interessante, anche se oggi non prioritaria.
Ecco cos’è nelle parole di chi la propone: “uno strumento della democrazia diretta che pone il candidato e l’eletto sotto la lente dell’elettore, in modo che questi possa conoscerlo, seguirlo nella sua attività politica, monitorare le sue scelte e anche i suoi interessi. Tutte informazioni indispensabili a garantire al cittadino un voto consapevole.
L’iniziativa dell’anagrafe degli eletti passa per l’informatizzazione dei canali di comunicazione istituzionali, una tappa obbligata per aprire finalmente la strada alla nuova frontiera della e-democracy.
La nostra proposta si basa innanzitutto sul principio della trasparenza; motivo per cui chiediamo che di ciascuna istituzione vengano messi in rete: link al sito istituzionale; bilancio interno con allegati; composizione dell’istituzione; presenze e comportamento di voto degli eletti; atti presentati in tutte le articolazioni dell’istituzione, iter e conclusione; atti adottati dalle singole articolazioni dell’istituzione.
Di ciascun eletto, invece, chiediamo che vengano pubblicati: dati anagrafici; codice fiscale, dato identificativo al fine di disporre – appunto – di un’anagrafe degli eletti e, di ciascuno, gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quelli successivi; dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici o di altro assimilabile; registro delle spese degli eletti, comprensive di quelle per lo staff, spese telefoniche e dotazione informatica; atti presentati con iter fino alla conclusione; quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione cui appartiene. Questo ultimo punto è per noi fondamentale, prioritario, perché consente al cittadino di controllare a mano a mano che l’eletto esplica il suo mandato le specifiche iniziative e anche quanto queste corrispondano al programma elettorale.
Tutti questi dati dovranno essere accessibili e in un formato standard aperto, così da poter essere elaborati e incrociati”
Maggiori informazione si trovano qui:
http://www.radicali.it/view.php?id=127859
Come ho già risposto a Diego, per me l’anagrafe pubblica degli eletti, può essere sicuramente un passo in avanti nella democrazia più vera. Ma ritengo che il passo che segnerà un cambiamento vero sarà quello di togliere il quorum dai referendum. E quello su cui sto spendendo tutte le mie energie.
Poi, quando avremo i referendum senza quorum potremo chiedere, tutta una serie di cambiamenti e innovazioni, tra cui questa, che è sicuramente molto buona.
Chi ha altre segnalazioni o commenti, mandi pure che le riporterò qui per arricchiree condividere le conoscenze di tutti.
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