di Paolo Michelotto
dal 1995 a Bolzano c’è un gruppo di cittadini coraggiosi e indomiti che si battono per l’introduzione degli strumenti di democrazia diretta in ambito provinciale. Sono 13 lunghi anni. Ora in occasione delle elezioni provinciali hanno chiesto ai vari partiti in lizza cosa ne pensano delle loro proposte, che dovranno essere votate a referendum nel 2009.
Tutti erano d’accordo tranne 2 partiti.
Ecco il loro più recente comunicato.
Comunicato stampa
Bolzano, 18 ottobre 2008
Che i tempi siano maturi per affermare i diritti dei cittadini ad una maggiore democrazia diretta, è ormai una evidenza. Lo ha dimostrato anche, con nostra grande soddisfazione, il sondaggio realizzato dal sito web http://cabina-elettorale.it/wahlkabine/aa/informazioni/posizioni/
Alla domanda : “Ritiene che la democrazia diretta in Alto Adige debba essere ampliata secondo il modello elvetico?” 14 partiti su 16 hanno risposto di si.
Tutti, tranne due: SVP e UDC che non gradiscono un ampliamento dei diritti di partecipazione politica dei cittadini.
La motivazione con la quale la SVP respinge questo ampliamento è che “il modello svizzero non possa essere recepito 1:1″ (cioè non possa essere ripreso tal quale). Ma questa motivazione è davvero inconsistente e fuorviante, perché i miglioramenti proposti da tempo non sono più una peculiarità del sistema politico svizzero.
Fanno invece semplicemente parte di uno standard di democrazia diretta valida e completa ormai riconosciuto a livello mondiale. Questo è quanto è emerso anche dal Primo Congresso Mondiale della Democrazia Diretta svoltosi ad Aarau.
Il miglioramento che il cosiddetto “modello svizzero” porterebbe, consiste soprattutto nell’abbassamento del quorum di partecipazione, nell’introduzione del tipo di referendum che permette realmente ai cittadini di controllare le decisioni politiche e amministrative, cioè il referendum confermativo, e nella possibilità di effettuare referendum anche su determinate delibere della Giunta provinciale.
In fin dei conti non sono miglioramenti molto lontani da quanto già indicato nella Costituzione italiana che prevede, per esempio, il referendum confermativo per le modifiche della Costituzione stessa, e proprio in questo caso elimina del tutto il quorum di partecipazione. A livello regionale invece essa prevede il referendum amministrativo, cioè su delibere della Giunta regionale o provinciale.
Basterebbe estendere e applicare questi criteri per migliorare di molto la qualità della partecipazione dei cittadini alla vita politica nella nostra terra.
Questo – ed altro – è quanto propone l”Alleanza per una legge migliore sulla democrazia diretta”, – oltre 40 organizzazioni attive a livello locale – con la sua proposta di legge per l’ampliamento dei diritti di partecipazione politica, sulla quale la popolazione altoatesina si potrà esprimere nel 2009: il primo referendum propositivo nella storia dell’Alto Adige.
La proposta dell’Alleanza si presenta come una combinazione ben equilibrata e adattata alla situazione locale di elementi che si sono affermati positivamente in altri contesti politico-geografici. Questi elementi non solo si fondono perfettamente con la democrazia rappresentativa vigente, ma ne garantiscono il suo migliore funzionamento.
Otto von Aufschnaiter Dipl. Ing. FH Stephan Lausch
Presidente dell’iniziativa Coordinatore dell’Iniziativa
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